Poliambulatorio di Tortona Ex Passalacqua Via Milazzo 1

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1 Pagina 1 di 29 Sede legale: Via Venezia, Alessandria Partita IVA/Codice Fiscale n Struttura: S.C. Medico Competente e Prevenzione e Protezione Direttore Dr. Antonio Galiano Ufficio Responsabile Tecnico Sicurezza Antincendio PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE (Redatto ai sensi del D.Lgs. 81/2008 D.M. 10/03/1998) Revisione n. 2 del _01/06/2018 Poliambulatorio di Tortona Ex Passalacqua Via Milazzo 1 La presente procedura annulla e sostituisce la precedente Adottato con delibera n 903 del 21/12/2018 Datore di lavoro interessato Dr. O. Barresi Dr. E. Guerci Indirizzo del Distretto Via Milazzo 1 Telefono

2 PREMESSA - Generalità 3 - Responsabilità 4 - Definizioni delle emergenze 5 - Addetti al primo intervento 5 - Caratteristiche della struttura 6 - Nominativi degli addetti alla lotta contro l incendio 6 - Compiti dell addetto fuori dall emergenza 7 COMPORTAMENTI DA ADOTTARE E COMPETENZE DURANTE L EMERGENZA 8 a) Comportamento da adottare in caso di incendio 8 - Comportamento dei lavoratori 8 - Compiti degli addetti alla squadra di gestione dell'emergenza 9 b) Comportamento da adottare in caso di infortunio 10 - Comportamento dei lavoratori 10 - Comportamento degli addetti alla squadra di pronto soccorso 10 c) Comportamento da adottare in caso di attivazione dell allarme acustico e/o luminoso 11 - Comportamento dei lavoratori 11 - Compiti degli addetti alla squadra di gestione dell'emergenza S.P.I. 11 d) Comportamento da adottare in caso di terremoto 12 PLANIMETRIE DI SICUREZZA CON PERCORSI ESTERNI E PUNTI DI RACCOLTA 13 USCITE DI SICUREZZA E VIE DI FUGA 16 PUNTO O LUOGO DI RACCOLTA 18 UBICAZIONE CASSETTE PRONTO SOCCORSO 20 CRITERI DA SEGUIRE NELL EVACUAZIONE DI PERSONE DISABILI 20 SEGNALETICA DI SICUREZZA 21 ATTREZZATURA ANTINCENDIO ISTRUZIONI PER L USO - Estintori a polvere 22 - Estintori a CO2 (anidride carbonica) 23 - Coperte antifiamma 24 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DA UTILIZZARSI IN CASO D EMERGENZA 25 NUMERI TELEFONICI UTILI 27 ELENCO DEI NUMERI TELEFONICI DA CHIAMARE IN CASO DI EMERGENZA 27 CONTENUTO DEL MESSAGGIO DA INVIARE IN CASO D EMERGENZA 28 Pagina 2 di 29 - Aggiornamento e revisione del piano 29 S.C. Medico Competente E Prevenzione e Protezione

3 Pagina 3 di 29 Generalità Il presente piano di emergenza ed evacuazione è parte integrante delle misure organizzative conseguenti alla valutazione del rischio incendio ed è redatto in conformità del Sistema di gestione e sicurezza antincendi di cui all allegato III del D.M. 19/03/2015. Esso costituisce uno schema organizzativo che definisce i compiti da svolgere in funzione delle varie emergenze ed è coordinato alle caratteristiche riportate nella relazione tecnica, redatta da tecnico abilitato per la segnalazione certificata di inizio attività presentata al Comando Provinciale VV. F. il 24/04/c.a. Ogni variazione strutturale apportata al presidio, pertanto, dovrà essere comunicata per l eventuale revisione del presente documento. N.B. Il presente piano di emergenza, inoltre, sarà implementato in futuro con l aggiunta di ulteriori documenti allegati (addendum), provenienti dal Coordinamento Regionale (condivisi tra i vari responsabili Tecnici per la Sicurezza Antincendio R.T.S.A.) che ne faranno parte integrante, mirati a specifiche situazioni di rischio. Il presente Piano di Emergenza, redatto ai sensi del D.Lgs. 81/2008 per l art. 43 e del D.M. 10 marzo 1998 per l art. 5, riguarda l edificio sede del Distretto sito in Tortona Via Milazzo 1. L obbligo della redazione del presente piano vige per tutti i luoghi di lavoro, esso, deve essere predisposto e tenuto aggiornato e deve contenere nei dettagli: a) le caratteristiche dei luoghi con particolare riferimento alle vie di esodo; - il sistema di rivelazione e di allarme incendio; - il numero delle persone presenti e la loro ubicazione; - il numero di addetti all attuazione ed al controllo del piano nonché all assistenza per l evacuazione (addetti alla gestione delle emergenze, evacuazione, lotta antincendio, pronto soccorso); - il livello di informazione e formazione fornito ai lavoratori. b) le azioni che i lavoratori devono mettere in atto in caso di incendio; c) le procedure per l'evacuazione del luogo di lavoro che devono essere attuate dai lavoratori e dalle altre persone presenti; d) le disposizioni per chiedere l'intervento dei vigili del fuoco e per fornire le necessarie informazioni al loro arrivo; e) specifiche misure per assistere le persone disabili, il piano di emergenza deve identificare un adeguato numero di persone incaricate di sovrintendere e controllare l'attuazione delle procedure previste. f) proteggere nel modo migliore i beni e le strutture. g) le procedure per la chiamata dei vigili del fuoco, per informarli al loro arrivo e per fornire la necessaria assistenza durante l intervento. S.C. Medico Competente E Prevenzione e Protezione

4 Pagina 4 di 29 Responsabilità Direttore Generale Datore di lavoro delegato S.C. Medico Competente e Prevenzione e Protezione. Responsabile Tecnico della Sicurezza Antincendio. Compiti del lavoratore Come meglio specificato all art. 7 dell Atto Aziendale (Deliber. N. 2015/711, il Direttore Generale è nominato dalla Regione ed è l Organo cui competono tutti i poteri di gestione, rappresenta legalmente l Azienda ed è responsabile della gestione complessiva della stessa;.. Individua e distribuisce tra le varie strutture le risorse umane materiali ed economiche da destinare alle diverse funzioni;. Garantisce la gestione del personale in conformità a quanto stabilito dal codice civile dalle leggi sul lavoro dei dipendenti pubblici e dai contratti collettivi nazionali di lavoro. Con atto di delega sono stati nominati i datori di lavoro con i compiti indicati dall art. 18 del D.Lgs. 81/2008. Come indicato all articolo 33 del D.Lgs. 81/2008 i compiti del servizio di prevenzione e protezione si possono riepilogare: - individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della specifica conoscenza dell organizzazione aziendale; - elaborazione, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive di cui all articolo 28, comma 2, e i sistemi di controllo di tali misure; - elaborazione delle procedure di sicurezza per le varie attività aziendali; - proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori; - partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, nonché alla riunione periodica di cui all articolo 35; - fornire ai lavoratori le informazioni di cui all articolo 36. Ha mansioni di pianificazione, coordinamento e verifica dell adeguamento nelle varie fasi previste, indicando la posizione nell organigramma aziendale e le relative deleghe. Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro. 2. I lavoratori devono in particolare: a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale; c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e, nonché i dispositivi di sicurezza; d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione; e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvo l obbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori; h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro; i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medico competente. S.C. Medico Competente E Prevenzione e Protezione

5 Pagina 5 di 29 Definizione di emergenza Emergenza limitata: (incidenti minori, allarme limitato) Rientrano tra questi gli incidenti che possono essere facilmente controllati dal solo personale operativo del distretto che agisce solo se ne è in grado e senza mettere a repentaglio la propria salute e sicurezza ; ad esempio piccolo incendio, modesta rottura o reflusso di impianti e/o reti di scarico. Tali eventi corrispondono ad una situazione di pericolo a carattere limitato che non comporta il rischio di estensione dell emergenza. Emergenza estesa: (allarme esteso) Sono tutti quegli incidenti che non possono essere controllati soltanto dall operatore, ma necessitano della mobilitazione di Forze esterne e che implicano l evacuazione del personale dell intero edificio e/o di più locali Classificazione delle emergenze Le possibili situazioni di emergenza individuate e valutate sono: - incendio e/o esplosione; - infortunio; - terremoto; - allagamento; - mancanza di energia elettrica; - trombe d aria o avversità meteo; - emergenze che interessano aree esterne; - emergenza per minacce; - telefonata terroristica. Addetti al primo intervento Sulla base della classificazione delle emergenze sono designati dal Datore di Lavoro i lavoratori incaricati dell attuazione delle misure di prevenzione antincendio, di evacuazione del personale in caso di emergenza formati sulla base di quanto disposto dall allegato IX del D.M. 10 marzo 1998 con la frequenza del corso per addetti antincendio in attività a rischio di incendio medio. S.C. Medico Competente E Prevenzione e Protezione

6 Pagina 6 di 29 Caratteristiche della struttura L'intero edificio a destinazione sanitaria, a tutti i piani è stato recentemente ristrutturato ricavando locali destinati ad ambulatori o servizi adeguando anche l'impiantistica elettrica e di climatizzazione degli ambienti. Individuazione degli ambienti presenti ai p piano terreno piani: piano interrato: servizi tecnologici (cabina elettrica MT/BT, quadri elettrici BT, UTA) piccolo depositoarchivio e locale vuoto attualmente non utilizzato. Piano terra: Medicina Legale e protesica (uffici ed ambulatori) piano primo: Salute mentale (uffici ed ambulatori) piano secondo SPRESAL SISP, Ambulatori ed uffici La centrale termica è ubicata in fabbricato esterno antistante ma non comunicante con il Poliambulatorio. Nominativi degli addetti alla lotta contro l incendio dotati della necessaria formazione: Presso il Distretto di Tortona, gli addetti per la particolarità delle mansioni svolte effettuano frequenti interventi fuori sede, pertanto, si è cercato di identificare gli addetti tra il personale stanziale. Freggiaro Enrica Campora Marco Messina Lucia Addetti alla lotta contro l incendio e Addetti al primo soccorso Bianchi Paolo Albanese Enrico Bianchi Paolo Plumeri Biagio Barattini Paola Bottamino Silvia Pogliani Luisa Lugano Nadia Toccalino Patrizia Zuccarelli Enrica S.C. Medico Competente E Prevenzione e Protezione

7 Pagina 7 di 29 COMPITI DELL'ADDETTO ANTINCENDIO FUORI DALL'EMERGENZA Al di fuori della situazione di emergenza, ciascun Addetto Antincendio ha la responsabilità di verificare di massima lo stato delle attrezzature di pronto intervento in dotazione alla struttura di appartenenza, atteso comunque che gli estintori sono verificati semestralmente da ditta specializzata, nel rispetto anche delle disposizioni di legge cogenti, ciascun Addetto Antincendio ha anche il compito di: - verificare che le uscite di emergenza rimangano sempre sgombre, da ostacoli o materiali, e funzionali; - verificare che non venga stoccato materiale o mezzi nelle vie di esodo (corridoi, scale,...) interne agli edifici, nelle vie di circolazione esterne e nei punti di raccolta predefiniti; - verificare che gli impianti tecnologici, gli impianti di rivelazione e di spegnimento di incendio, nonché quelli di segnalazione siano mantenuti efficienti ed in buono stato; - segnalare immediatamente al Servizio Prevenzione e Protezione Ufficio Responsabile Tecnico Antincendio eventuali anomalie o situazioni di pericolo; - correlarsi, attraverso il capo squadra degli Addetti Antincendio afferenti all'edificio in cui opera, - assicurarsi che gli accessi e le aree di avvicinamento per i mezzi di soccorso siano lasciate libere da auto in sosta. S.C. Medico Competente E Prevenzione e Protezione

8 Pagina 8 di 29 COMPORTAMENTI DA ADOTTARE E COMPETENZE DURANTE L EMERGENZA a) Comportamento da adottare in caso di incendio da parte dei lavoratori Chiunque assista ad un incendio deve: 1. Mantenere la calma; 2. Premere il pulsante di allarme antincendio più vicino se presente o dare l allarme a voce; 3. Contattare immediatamente, autonomamente, gli addetti alla gestione dell'emergenza precedentemente elencati. Nel caso di irreperibilità degli addetti, ad esempio fuori dal normale orario di lavoro, chiedere autonomamente l intervento dei Vigili del Fuoco (tel. 115), accogliere il loro arrivo, fornire le prime indicazioni sull emergenza. Successivamente informare l Ufficio Tecnico dell accaduto, contattando il centralino. 4. Togliere tensione ai dispositivi elettrici ed elettronici se conosciuta l ubicazione e le modalità; 5. Intervenire con estintori solo se si è sicuri di essere in grado di farlo senza mettere a rischio la propria incolumità e sempre con l assistenza di altre persone, utilizzando esclusivamente l attrezzatura antincendio a disposizione (estintori, coperte antifiamma). Assicurarsi di avere sempre a disposizione una sicura via di fuga. Non usare acqua su apparecchiature elettriche; 6. Nel caso l incendio raggiunga dimensioni tali da non riuscire a spegnerlo senza mettere a rischio la propria incolumità, abbandonare immediatamente il posto di lavoro; 7. In presenza di fumo camminare chinati respirando il meno possibile. Proteggere la bocca e il naso con un fazzoletto preferibilmente bagnato. 8. raggiungere ordinatamente il punto di raccolta, accompagnando con sé eventuali visitatori, evitando di usare gli ascensori; 9. Non allontanarsi dai punti di raccolta senza avvisare gli addetti alla squadra di gestione dell'emergenza; S.C. Medico Competente E Prevenzione e Protezione

9 Pagina 9 di 29 Compiti degli addetti alla squadra di gestione dell'emergenza Gli addetti alla squadra di gestione dell'emergenza: 1. Intervengono immediatamente sul luogo dell emergenza; 2. Interrompono l erogazione del gas metano agendo sulla valvola generale all esterno del locale caldaia e, prima dell eventuale utilizzo di acqua, interrompono l'energia elettrica dall'interruttore generale; 3. Provvedono affinché l esodo verso il luogo sicuro avvenga nel modo più ordinato possibile; 4. Assistono eventuali persone disabili o con ridotta capacità motoria; 5. Verificano che tutte le persone abbiano raggiunto i punti di raccolta; 6. In caso di incendio di limitate dimensioni provvedono al suo spegnimento con i mezzi a disposizione senza mettere in alcun caso a rischio la propria incolumità, assicurandosi di avere sempre a disposizione una sicura via di fuga; 7. Nel caso non siano in grado di contrastare efficacemente l incendio, chiedono l intervento dei Vigili del Fuoco e del 118 se necessario, assicurandosi se possibile che le porte dei locali interessati siano state chiuse; 8. forniscono ai Vigili del Fuoco ed al 118 le indicazioni sull emergenza e rimangono a disposizione per qualsiasi necessità 9. Informano il Servizio Prevenzione e Protezione. S.C. Medico Competente E Prevenzione e Protezione

10 Pagina 10 di 29 b) Comportamento da adottare in caso di infortunio Comportamento dei lavoratori In caso d'infortunio o malessere, l'interessato o chi lo assiste deve: 1. Mantenere la calma; 2. Contattare immediatamente, autonomamente o tramite centralino, gli addetti alla squadra di pronto soccorso del proprio comprensorio. Nel caso di irreperibilità degli addetti, ad esempio fuori dal normale orario di lavoro, se necessario chiedere autonomamente l intervento del Servizio di emergenza sanitaria (118); 3. Attendere l arrivo dei soccorsi senza abbandonare l infortunato; 4. Fornire ai soccorritori tutte le informazioni necessarie; Compiti degli addetti alla squadra di pronto soccorso Gli addetti alla squadra di pronto soccorso: 1. raggiungono immediatamente l'infortunato; 2. forniscono la prima assistenza e valutano l'entità del danno subito dall'infortunato. 3. richiedono immediatamente l'intervento del 118 se l infortunio viene valutato di notevole entità, anche se l infortunato lo rifiutasse. Attendono l arrivo del 118 senza mai abbandonare l infortunato; 4. se l infortunio viene valutato di media entità (escoriazioni, tagli, lievi ustioni, ecc.), provvedono all accompagnamento dell infortunato al più vicino Pronto soccorso utilizzando possibilmente automezzi dell Ente o, qualora ciò non fosse possibile, chiamano immediatamente il 118 o la Croce Rossa; 5. Informano il Servizio Prevenzione e Protezione. S.C. Medico Competente E Prevenzione e Protezione

11 Pagina 11 di 29 c) Comportamento da adottare in caso di attivazione dell allarme acustico e/o luminoso Comportamento dei lavoratori In caso di attivazione del segnale di emergenza acustico e/o del segnale luminoso tutto il personale presente nell area interessata deve: 1. Mantenere la calma; 2. Togliere tensione ai dispositivi elettrici ed elettronici; 3. Contattare immediatamente, direttamente o tramite centralino, gli addetti alla squadra di gestione dell'emergenza del proprio distretto; 4. Raggiungere ordinatamente il punto di raccolta, accompagnando con sé eventuali visitatori, evitando di usare gli ascensori; 5. Non allontanarsi dai punti di raccolta senza avvisare gli addetti alla squadra di gestione dell'emergenza; Compiti degli addetti alla squadra di gestione dell'emergenza Gli addetti alla squadra di gestione dell'emergenza: 1. Intervengono immediatamente sul luogo dell emergenza; 2. In caso di accertato falso allarme dichiarano la fine dell emergenza e disattivano la suoneria, ovvero avvisano il personale aziendale del Servizio Tecnico; 3. Nel caso di allarme reale (principio d incendio) agiscono come previsto nella sezione b) Comportamento da adottare in caso di incendio S.C. Medico Competente E Prevenzione e Protezione

12 Pagina 12 di 29 d) Comportamento da adottare in caso di terremoto 1. mantenere la calma; 2. non precipitarsi fuori (uscendo all aperto è assai probabile essere colpiti da qualche tegola, anche con sismi di non elevata intensità); 3. restare nel locale in cui ci si trova e ripararsi sotto le scrivanie, sotto l architrave della porta o vicino ai muri portanti, lontano da oggetti che possano cadere (lampade, funghi diffusori dell aria condizionata, armadi, vetrinette, ecc.); 4. se ci si trova nei corridoi o sulle scale, rientrare nel proprio ufficio/laboratorio o nel locale più vicino; 5. se ci si trova all aperto (ad es. in cortile o in giardino), allontanarsi dall edificio e dalle linee elettriche, cercando un posto dove non ci sia nulla sopra di sé (balconi, cornicioni, grondaie), evitando di avvicinarsi ad eventuali animali. 6. Dopo la scossa sismica: all ordine di evacuazione, abbandonare l edificio seguendo le procedure per l evacuazione sopra descritte. S.C. Medico Competente E Prevenzione e Protezione

13 Pagina 13 di 29 PLANIMETRIE DI SICUREZZA E PROSPETTO DEL FABBRICATO Servizio: Prevenzione e Protezione Tel fax:

14 Pagina 14 di 29 Planimetrie Formano parte integrante del Piano le planimetrie degli edifici esposte lungo i corridoi, indicanti: PIANO INTERRATO E PIANO TERRENO Servizio: Prevenzione e Protezione Tel fax:

15 Pagina 15 di 29 PIANO PRIMO E SECONDO Servizio: Prevenzione e Protezione Tel fax:

16 Pagina 16 di 29 - le vie di fuga in caso di evacuazione dal luogo di lavoro, in questo caso è rappresentata dalla scala interna tra i piani ed i luoghi sicuri più sotto raffigurati: Per quanto attiene l evacuazione del piano interrato accessibile generalmente solo con ascensore, si comunica che il cancello generalmente chiuso a chiave e che immette sul percorso di esodo, potrà essere aperto in caso d emergenza con la relativa chiave, apposta all inizio della scala al piano interrato in luogo visibile. S.C. Medico competente E Prevenzione e Protezione

17 Pagina 17 di 29 E successivamente verso i luoghi sicuri all aperto individuati, antistanti gli ingressi principali. S.C. Medico competente E Prevenzione e Protezione

18 Pagina 18 di 29 LUOGO DI RITROVO E PUNTO DI RACCOLTA PUNTO DI RACCOLTA S.C. Medico competente E Prevenzione e Protezione

19 Pagina 19 di 29 - valvole di intercettazione combustibile dell impianto termico; In particolare. Saracinesca intercettazione gas metano il pulsante di sgancio generale dell impianto elettrico della centrale termica Pulsante sgancio elettrico S.C. Medico competente E Prevenzione e Protezione

20 Pagina 20 di 29 UBICAZIONE CASSETTE PRONTO SOCCORSO Atteso che il D.M. 388/2003 ha previsto e definito l organizzazione del pronto soccorso aziendale secondo una classificazione delle aziende in base alle dimensioni e alla tipologia di rischio, indicando inoltre le attrezzature minime di pronto soccorso e i contenuti minimi della formazione dei lavoratori designati al pronto soccorso. Considerato che il documento preliminare Primi indirizzi applicativi a cura del Comitato Tecnico delle Regioni e Province Autonome del 10/01/05 che all art. 3 Requisiti e formazione degli addetti al pronto soccorso prevede: non sono tenuti a svolgere la formazione tutte quelle aziende od unità produttive che indicano come addetto al servizio di pronto soccorso un medico o un infermiere professionale e preso atto che nel Poliambulatorio di Tortona sito in Via Milazzo 1 sono sempre presenti, Medici ed Infermieri Professionali I lavoratori incaricati del primo soccorso aziendale sono stati individuati in tutto il personale Medico e personale infermieristico presente Criteri generali da seguire nell evacuazione delle persone disabili: I criteri da seguire sono i seguenti: - attendere lo sfollamento delle altre persone; - accompagnare, o far accompagnare, le persone con capacità motorie o sensoriali ridotte all esterno dell edificio; - se non è possibile raggiungere l esterno dell edificio, provvedere al trasporto del disabile fino ad un luogo idoneo, possibilmente un locale dotato di finestra, in attesa dei soccorsi (infatti, se nell edificio non sono presenti spazi calmi, (spazio calmo luogo sicuro statico contiguo e comunicante con una via di esodo verticale od in essa inserito che non deve costituire intralcio alla fruibilità delle vie di esodo e deve avere caratteristiche tali da garantire la permanenza di persone con ridotte o impedite capacità motorie in attesa di soccorsi), né adeguata compartimentazione degli ambienti, nell eventualità che le scale siano inaccessibili e impraticabili si dovrà trovare/individuare un luogo sufficientemente lontano dal focolaio d incendio e dotato di finestra accessibile dall esterno dove attendere l arrivo dei soccorsi). - segnalare ad un altro Addetto Antincendio l avvenuta evacuazione del disabile o l impossibilità di effettuarla. Si ricorda che è importante impartire ordini chiari, precisi e con tono di voce deciso. S.C. Medico competente E Prevenzione e Protezione

21 Pagina 21 di 29 SEGNALETICA DI SICUREZZA SEGNALI DI EMERGENZA I segnali di emergenza sono di forma quadrata o rettangolare di colore verde SEGNALI ANTINCENDIO I segnali di emergenza sono di forma quadrata o rettangolare di colore rosso S.C. Medico competente E Prevenzione e Protezione

22 Pagina 22 di 29 8) ATTREZZATURA ANTINCENDIO - ISTRUZIONI PER L USO ESTINTORI A POLVERE Gli estintori a polvere sono indicati per l estinzione di fiamme che abbiano attaccato materiali solidi (carta, legno, piante, stoffa, ecc.) o liquidi. La durata dell erogazione della polvere degli estintori da 6 kg normalmente in dotazione di ARPA è di circa 10 secondi. Possono essere usati su apparecchiature elettriche in tensione. Utilizzo: Sganciare l estintore dal supporto a parete (semplicemente appoggiato), togliere la spina di sicurezza, impugnare la lancia, dirigere la lancia alla base delle fiamme e premere a fondo la leva di comando. - Nel caso il fuoco interessi materiali solidi (carta, legno, piante, stoffa, ecc.) il getto va diretto con insistenza su un punto del fuoco fino a completa estinzione delle fiamme. Solo allora si può colpire un altro punto. - Nel caso invece il fuoco interessi dei liquidi è necessario procedere a ventaglio in modo da ricoprire con l agente estinguente la maggior superficie possibile interessata dalle fiamme facendo attenzione all eventuale riaccensione. Piccoli incendi di liquidi contenuti in recipienti possono essere domati semplicemente coprendo l imboccatura con il coperchio o con la coperta antifiamma. Non dirigere mai il getto contro le persone. Le sostanze estinguenti possono causare conseguenze peggiori delle ustioni. S.C. Medico competente E Prevenzione e Protezione

23 Pagina 23 di 29 ESTINTORI A CO2 (ANIDRIDE CARBONICA) Gli estintori a CO2 sono indicati per l estinzione di fiamme che abbiano attaccato apparecchiature elettroniche anche in tensione in quanto, a differenza degli estintori in polvere, non le danneggiano. Utilizzo: Sganciare l estintore dal supporto a parete (è semplicemente appoggiato) alzare il cono erogatore togliere la spina di sicurezza impugnare la maniglia e schiacciare il pulsante, dirigendo il getto alla base delle fiamme Il getto è efficace solo se usato da distanza ravvicinata. Il gas erogato è inodore e incolore non tossico, ma asfissiante. Pertanto è necessario limitare il più possibile l esposizione. E necessario prestare massima attenzione al pericolo di ustioni da congelamento, in quanto il gas fuoriesce ad una temperatura di -73 C. Non dirigere mai il getto contro le persone. Nel caso le fiamme abbiano attaccato gli indumenti di una persona va usata la coperta antifiamma. S.C. Medico competente E Prevenzione e Protezione

24 Pagina 24 di 29 COPERTE ANTIFIAMMA Le coperte antifiamma sono indicate per l estinzione di fiamme che abbiano attaccato singoli oggetti o apparecchiature quali ad esempio computer o stampanti. Sono inoltre particolarmente indicate per proteggere le persone dalle fiamme oppure nel caso l incendio abbia attaccato gli indumenti di una persona. Utilizzo 1. Estrarre la Coperta Antifiamma dall involucro 2. Avanzare verso l'incendio proteggendosi dal calore con la coperta stessa 3. La coperta deve scorrere ed essere adagiata sul materiale incendiato senza provocare vortici d aria che alimenterebbero ulteriormente la combustione 4. Far aderire il più possibile la coperta al materiale in fiamme, evitando infiltrazioni di aria e trattenendola fino al completo raffreddamento NEL CASO IL FUOCO ABBIA ATTACCATO GLI INDUMENTI DI UNA PERSONA 1. Impedire che l infortunato si metta a correre 2. Avvolgere con la coperta antifiamma la persona fino a completa estinzione delle fiamme; S.C. Medico competente E Prevenzione e Protezione

25 Pagina 25 di 29 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DA INDOSSARE DURANTE L EMERGENZA Maschera pieno facciale in gomma Filtro per maschera pieno facciale Armadio contenente i previsti dispositivi di protezione individuale S.C. Medico competente E Prevenzione e Protezione

26 Pagina 26 di 29 Casco professionale modello VVF progettato contro urti, perforazioni, fumi, liquidi corrosivi,proiezioni chimiche e incendio delle infrastrutture Guanto professionale in pelle pieno fiore per squadre antincendio protettivo a cinque dita Giaccone anti-strappo idro/oleo-repellente ad alta protezione Stivali in gomma ignifuga EN 345 per squadre antincendio S.C. Medico competente E Prevenzione e Protezione

27 Pagina 27 di 29 Lanterna portatile ELENCO DEI NUMERI TELEFONICI DA CHIAMARE IN CASO DI EMERGENZA Vigili del Fuoco 115 Emergenza Sanitaria 118 Carabinieri 112 Soccorso Pubblico di Emergenza 113 Centro Nazionale Antiveleni vedi tabella denominazione ospedale indirizzo comune telefono fax CENTRO ANTIVELENI CENTRO ANTIVELENI CEN.NAZ.INFORM.TOSSIC. FOND. S.MAUGERI SERV. ANTIV. - CEN.INTERDIPARTIMENTAL E DI RICERCA SULLE INTOSSICAZIONI ACUTE DIP.DI FARMAC."E.MENEGHETTI" SERVIZIO ANTIVELENI SERV.PR.SOCC.,ACCETT. E OSS. AZIENDA OSPEDALIERA "S.G.BATTISTA" - MOLINETTE DI TORINO OSPEDALE NIGUARDA CA' GRANDA CLINICA DEL LAVORO E DELLA RIABILITAZIONE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA ISTITUTO SCIENTIFICO "G. GASLINI" CORSO A.M. DOGLIOTTI, 14 TORINO 011/ / P.ZZA OSPEDALE MAGGIORE, 3 MILANO 02/ / VIA A.FERRATA, 8 PAVIA 0382/ / LARGO E.MENEGHETTI,2 PADOVA 049/ / LARGO G. GASLINI, 5 GENOVA 010/ / ULTERIORI NUMERI TELEFONICI UTILI Si riportano i numeri utili in caso di emergenza: Resp. Serv. Prevenzione e Protezione Telefono: Ufficio Tecnico Aziendale Polizia municipale S.C. Medico competente E Prevenzione e Protezione

28 Pagina 28 di 29 CONTENUTO DEL MESSAGGIO DA INVIARE IN CASO D EMERGENZA Quando il numero risponde, fornire questo messaggio in maniera chiara: Sono... (nome e qualifica) telefono dalla struttura sanitaria nel comune di.. via.. numero di telefono... nell edificio si è verificato... (descrizione sintetica della situazione) sono coinvolte... (indicare eventuali persone coinvolte) si è verificata la seguente situazione: 1. Descrizione del tipo di incidente (incendio, esplosione, etc.): 2. Luogo dell incidente (locale e piano coinvolti): 3. Entità del sinistro (incendio singolo locale, apparecchiatura, etc): 4. Presenza di feriti: Percorso per raggiungere l edificio:.. (una persona vi aspetterà al portone di ingresso) Nota: se si telefona al 115 non chiudere l apparecchio telefonico fino a quando i VV.F. non hanno ripetuto l indirizzo S.C. Medico competente E Prevenzione e Protezione

29 Pagina 29 di 29 Aggiornamento e revisione del Piano Il piano verrà aggiornato ogni qualvolta necessario per tenere conto: - delle variazioni avvenute negli edifici sia per quanto attiene agli edifici stessi ed agli impianti, sia per quanto riguarda le modifiche nell attività svolta; - di nuove informazioni che si rendono disponibili; - di variazioni nella realtà organizzativa che possano avere conseguenze per quanto riguarda la sicurezza; - dell esperienza acquisita; - delle mutate esigenze della sicurezza e dello sviluppo della tecnica e dei servizi disponibili. S.C. Medico competente E Prevenzione e Protezione

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PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE PIANO DI EMERGENZA E DI EVACUAZIONE redatto in base ai contenuti del D.Lgs. 81/08 D.M. 10/03/1998 e s.m.i. OGGETTO: PARROCCHIA SAN GIORGIO MARTIRE ORATORIO E CHIESA MADONNA DI FATIMA DIRIGENTE - PARROCO:

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