GAAVE Gruppo Archeologico Alta Valle Esina (del Gai, Gruppi Archeologici d Italia) Via Dante 9/D Cerreto D Esi (An)

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1 GAAVE Gruppo Archeologico Alta Valle Esina (del Gai, Gruppi Archeologici d Italia) Via Dante 9/D Cerreto D Esi (An) Cerreto D Esi, Lì 19/07/2016 Spett.le Segretariato Regionale per le Marche del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e.p.c. Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio Soprintendenza Archeologica Oggetto: relazione integrativa a Vs. nota n del 03/05/2016 inerente il bene denominato Complesso Case Volpini c/o il Comune di Cerreto D Esi (An) In riferimento a delibera n. 35 del 09/06/2016 del Comune di Cerreto D Esi inerente l approvazione dello studio di fattibilità per la demolizione del complesso denominato Case Volpini, situato poco fuori la cinta muraria del castello, siamo a fornire note integrative a seguito di ricerche e sopralluoghi in situ. Cenni storici. Nella relazione fornita a codesto Spett.le Ministero dal Comune di Cerreto D Esi si ritiene che il complesso risalga ai primi 900. Ciò è smentito dalle mappe del Catasto Pontificio del 1813 dove già si nota la presenza del complesso in luogo denominato Cerretello, vocabolo oggi in disuso.

2 Il complesso è posizionato su quella che era l antica arteria che collegava i due municipia romani di Tuficum e Matilica, poi usata anche nel medioevo per collegare il Catrum Cerreti con gli abitati successivi all antico insediamento romano di Tufico ed in uso fino agli anni 50, quando è stata sostituita dall odierna provinciale. Andando a ritroso nel tempo, è possibile ritrovare il medesimo impianto abitativo in altre due antiche mappe tardo medioevali (XV secolo) presenti nell Archivio Storico Comunale di Matelica. Storicamente, dalle antiche pergamene del monastero di San Vittore delle Chiuse

3 di Genga, risulta che nel 1306 già esisteva un hospitium fuori dalle mura castellane, ma non distanti da esse, denominato della S.S. Trinità con annessa chiesetta riportante lo stesso nome. Ciò è evidenziato anche dagli scritti dei due più illustri storici locali, Padre Stanislao Melchiorri e Domenico Balducci. In considerazione della posizione e della struttura architettonica presente nelle varie fasi evolutive, siamo propensi a ritenere che il complesso di Case Volpini corrisponda all antico ospedale di cui sopra. In assenza di una relazione definitiva da parte di un tecnico di competenza, in corso di ultimazione, che Vi faremo pervenire, Vi portiamo a conoscenza che ivi esistono delle strutture murarie medievali ben visibili sia nella parte esterna che soprattutto in quella interna: conci di pietra calcarea e ciottoli fluviali nella parte basale con probabili inserimenti di materiale di spoglio proveniente dalla vicina Tuficum (blocchi di tufo). Evidenti sono poi le volte a tutto sesto di epoca medievale-rinascimentale, nonché di strutture a volta, strutture interne a scarpa e tunnel sotterranei ancora percorribili (uno diretto verso le mura castellane). Oltre alle strutture medievali è presente tutta la struttura rinascimentale sommitale costituita da laterizi tipici del periodo, equiparabile a molte delle abitazioni più antiche site nel perimetro delle mura e datate tramite epigrafi murate. Da notare inoltre che l evoluzione architettonica sopra descritta è molto simile a quella dell antica torre detta di Belisario che presenta un basamento in ciottoli, una fascia i conci di pietra e la parte sommitale in laterizi. In considerazione di quanto sopra detto, considerando inoltre che a nostro avviso il complesso non versa assolutamente in stato di rudere, siamo dell avviso che detto sito può essere recuperato per auspicabili futuri utilizzi in campo culturale-museale e chiediamo quindi che esso venga collocato nell elenco dei beni elencati nell art.10. Seguono foto fatte in loco.

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