Osservatorio sindacale Le situazioni di crisi nel settore metalmeccanico

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1 Osservatorio sindacale Le situazioni di crisi nel settore metalmeccanico Ottobre 2008 SI ABBATTE LA CRISI SULL'INDUSTRIA METALMECCANICA LOMBARDA Rapporto straordinario sulle situazioni di crisi nel settore metalmeccanico della Lombardia: luglio-ottobre 2008 La Fim-Cisl ha deciso di realizzare un RAPPORTO STRAORDINARIO dell Osservatorio regionale della crisi e occupazione, con rilevazione a fine ottobre 2008, intermedio rispetto alla consueta rilevazione semestrale, per anticipare la lettura dei dati e una valutazione puntuale della situazione dell'industria metalmeccanica, che è attraversata da segnali preoccupanti di calo degli ordinativi, di incremento della Cassa Integrazione e di accentuazione del rischio occupazione per migliaia di lavoratori. L'Osservatorio è promosso dalla Fim-Cisl della Lombardia, e rileva sistematicamente la situazione nelle aziende della regione, che occupano lavoratori. I dati generali delle situazioni di crisi nel settore metalmeccanico Dalla fine del 1 semestre, 30 giugno 2008, ad oggi, in appena 3 mesi lavorativi, risultano interessate dalle crisi 517 aziende (contro le 327 del 1 semestre), con addetti (contro i precedenti), con un totale di ( i precedenti) lavoratori direttamente colpiti dalla crisi, oltre in più del semestre precedente, con una impennata del 94%. La crisi si acutizza, crescono del 58% le aziende in crisi (517 contro 327), e cresce il numero dei lavoratori coinvolti +94% ( contro i del 1 semestre); continua sempre a coinvolgere tutte le dimensioni di impresa e i diversi settori merceologici, mentre si registra l impennata delle sospensioni congiunturali (Cassa Integrazione ordinaria) (+263%) In fortissimo aumento la Cassa integrazione ordinaria +263% i lavoratori coinvolti: infatti le aziende che ricorrono alla Cassa integrazione ordinaria si attestano a quota 400 (contro le 196 precedenti), e si moltiplica il numero dei lavoratori in Cigo che risultano contro i del semestre precedente (con un incremento di ben unità in soli tre mesi lavorativi). I dati tendenziali 2008 su 2007 Mentre per quanto riguarda la Cassa Integrazione ordinaria, il dato tendenziale annuo +237% si conferma molto accentuato ed in linea con i dati rilevati nell ultimo periodo, per ciò che concerne la Cassa integrazione straordinaria e la mobilità, i dati mostrano un andamento più rallentato, ma solo apparente: la rilevazione di questo periodo intermedio infatti non è significativa, mentre un confronto compiuto potrà essere svolto solo al termine del semestre, con i dati di fine anno. Ma già ora la valutazione della tendenza del 2008 sul 2007 può evidenziare alcuni tratti significativi: Risulta in incremento la Cassa Integrazione straordinaria + 8% il dato tendenziale annuo, mentre nel periodo luglio-ottobre si attesta a 41 il numero di nuove aziende interessate (erano 39 nel semestre precedente), e diminuiscono i lavoratori colpiti, che passano a (contro i del primo semestre). Pure in incremento il ricorso alla mobilità + 7% il dato tendenziale annuo, mentre nell ultimo periodo sono 90 le aziende che ricorrono alla mobilità o hanno cessato l attività (erano 102), con altri lavoratori licenziati (che si aggiungono ai del semestre precedente). E stabile la dimensione media delle imprese coinvolte da processi di crisi, che rimane a 87 addetti per azienda, contro i 86 del semestre precedente (90 nel 2003, 85 nel 2006, 97 nel 2007), a conferma del perdurante e costante coinvolgimento delle piccole aziende nei processi di crisi. I dati a cura dell Osservatorio regionale Fim-Cisl 1

2 I dati delle situazioni di crisi Dati 31 ottobre 2008 Aziende coinvolti dalla crisi Cassa Integrazione Ordinaria % % Addetti Cassa Integrazione Straordinaria 41 8% % Mobilità 90 17% % Totale coinvolti dalla crisi Il totale delle aziende coinvolte non coincide con la somma della aziende toccate da specifici interventi di crisi, in quanto nella medesima azienda possono coesistere provvedimenti diversi (tra Cigo, Cigs e Mobilità). I dati a cura dell Osservatorio regionale Fim-Cisl 2

3 La situazione nell industria e la valutazione della Fim-Cisl I segnali di crisi si presentano in modo assolutamente più marcato del precedente semestre, che già presentava delle accentuazioni rispetto al Sicuramente il dato più importante è rappresentato dal boom della Cassa integrazione ordinaria che, pur non modificando sostanzialmente la distribuzione della crisi di fondo di carattere strutturale presente in modo costante nei territori e nei settori, rappresenta però un segnale di allarme e può costituire una anticipazione della crisi che potrà avvenire. Il ricorso alla Cassa Integrazione ordinaria sta interessando ormai oltre lavoratori, con un aumento di nei soli ultimi tre mesi lavorativi, e prosegue con un ritmo impressionante che potrebbe avvicinarsi a fine anno al +300%. Insieme alla contabilizzazione della Cassa Integrazione ordinaria stiamo assistendo al fenomeno grave e preoccupante della conclusione dei contratti atipici (contratti a termine, di somministrazione, di inserimento e altri), che non vengono rinnovati alla scadenza, e che coinvolgono oltre un migliaio di giovani che vedono così vanificato il proprio impegno nel processo di inserimento lavorativo. LA CRISI CONGIUNTURALE SI IMPENNA E UN SEGNO DELLA DIFFICOLTA DELL INDUSTRIA, MA ANCHE UN ALLARME SUL RISCHIO OCCUPAZIONALE CHE POTREBBE INVESTIRE IL NOSTRO SETTORE NEL CORSO DEL 2009, PERCHE LA CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA PUO TRASCINARE CON SE IL RICORSO ALLA CIGS E, PEGGIO, PER MOLTISSIME PICCOLE AZIENDE, LA MOBILITA E L ESPULSIONE DAL PROCESSO PRODUTTIVO DI MIGLIAIA DI LAVORATORI, E IL COINVOLGIMENTO NELLE CRISI STRUTTURALI DI IMPORTANTI AZIENDE E SETTORI. La crisi finanziaria ed economica internazionale produce conseguenze di rallentamento congiunturale dell attività produttiva, ma si sovrappone alla debolezza strutturale del nostro apparato industriale. Il calo congiunturale degli ordinativi si somma infatti alle scelte delle aziende di rallentare i programmi di investimento, con il rischio di aggravare i ritardi o addirittura di pregiudicare gli sforzi in innovazione dei prodotti e servizi di sui soffre il nostro sistema industriale. Occorre invece che il sistema industriale individui precise strategie di sviluppo di lungo periodo, le sole che possono consentire al nostro sistema di fronteggiare la crisi e di uscirne in condizioni adeguate. Il rallentamento/congelamento dei programmi di investimento non è ovviamente solo imputabile alle scelte delle imprese, ma anche alle politiche restrittive di accesso al credito praticate dal sistema bancario. In tal senso occorrono precise scelte di orientamento e di indirizzo del Governo che inducano le banche a modificare le politiche del credito, e per favorire politiche di sostegno agli investimenti. Occorre mettere in sicurezza il sistema industriale, con politiche adeguate a tutto campo: Difendere il sistema industriale con il sostegno agli investimenti e politiche di accesso al credito Tutelare l occupazione e il patrimonio professionale e di conoscenza dei lavoratori, con il rafforzamento degli ammortizzatori sociali, in particolare di quelli virtuosi come i contratti di solidarietà, e delle politiche del lavoro, per sostenere i lavoratori con contratti atipici e lavoratori delle piccole aziende, oggi i più a rischio Attivare le energie e le competenze dei sistemi locali (istituzioni, sistema formativo, imprese, sindacati), per l analisi dei punti di criticità e l individuazione di obiettivi e progetti di rafforzamento dei fattori di competitività. La partecipazione dei lavoratori, il confronto tra le parti sociali sulle prospettive del nostro sistema sociale e produttivo, rappresentano un passaggio fondamentale di coesione sociale, e una opportunità fondamentale per il nostro sistema industriale. Proprio per questa ragioni La Cisl e la Fim, insieme alle altre Confederazioni sindacali, stanno sollecitando il Governo, attraverso la piattaforma sugli sgravi fiscali in favore di lavoratori e pensionati, e la trattativa sul sistema contrattuale, sui temi della formazione, degli investimenti, del sostegno all innovazione dei prodotti, per rilanciare la competitività del nostro sistema industriale. I dati a cura dell Osservatorio regionale Fim-Cisl 3

4 L indice della crisi : la dinamica delle situazioni di crisi nel periodo L indice della crisi, l indicatore composto che la Fim-Cisl misura ormai da un decennio, con base 100 nel 1997, si colloca oggi al valore di allarme 293 rispetto al valore di 151 fatto registrare nel semestre precedente, con un incremento significativo e preoccupante di ben il 94%. L andamento delle specifiche situazioni di crisi nel corso degli ultimi anni sta ad indicare la persistenza di un elevato livello degli interventi di sospensione a carattere strutturale (Cigs e Mobilità), che sono aggravati nell ultimo periodo dalla dinamica in impennata e diffusa degli interventi congiunturali (Cassa integrazione ordinaria). Periodo Aziende Addetti coinvolti Indice crisi in Cigo in Cigs in mobilità Luglio-Ottobre semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre I dati a cura dell Osservatorio regionale Fim-Cisl 4

5 I territori e le provincie della Lombardia Il territorio milanese si conferma come quello che presenta la maggiore presenza di situazioni di crisi (con il 19% dei provvedimenti sospensivi), seguito da Bergamo (17% dei provvedimenti), Brescia (11% dei provvedimenti), e Mantova e Lecco (10% dei provvedimenti). In queste aree sono presenti insediamenti industriali importanti, sia nei comparti tradizionali che in quelli innovativi del settore metalmeccanico, con una presenza cospicua sia di grandi imprese di livello nazionale e internazionale, sia di imprese di medie-piccole dimensioni, storicamente radicate sul territorio. Dati Luglio-Ottobre 2008 La crisi nei territori della Lombardia Distrib % Territorio Aziende Dipendenti coinvolti territori Milano % Bergamo % Brescia % Mantova % Lecco % Varese % Brianza % Magenta % Pavia % Cremona % Lodi % Como % Valcamonica % Sondrio % Totale complessivo % I dati a cura dell Osservatorio regionale Fim-Cisl 5

6 I dati a cura dell Osservatorio regionale Fim-Cisl 6

7 Tipologia dei provvedimenti di sospensione per territorio Dati Luglio-Ottobre 2008 Territorio Aziende Dipendenti Cigo Cigs Mobilità Milano Bergamo Brescia Mantova Lecco Varese Brianza Magenta Pavia Cremona Lodi Como Valcamonica Sondrio Totale complessivo I dati a cura dell Osservatorio regionale Fim-Cisl 7

8 I settori merceologici I processi di crisi in atto nei diversi settori della Lombardia I settori (analizzati secondo la classificazione Istat) maggiormente interessati da processi di crisi risultano essere: quelli degli autoveicoli, rimorchi e semirimorchi, con il 27% degli interventi. Seguono il settore della costruzione macchine e apparecchi meccanici e dell installazione di impianti (con il 19% di interventi), e della fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo con il 17% di interventi. La fabbricazione di macchine e apparecchi elettrici e la siderurgia e metallurgia si collocano rispettivamente al 13 e 12% del totale degli interventi. Dati Luglio-Ottobre 2008 Settore Istat Aziende Dipendenti 34. FABBR.AUTOVEICOLI, RIMORCHI E SEMIRIMORCHI 29. FABBR.MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI, INSTALLAZIONE, MANUTENZIONE 28. FABBR. LAVORAZIONE DEI PRODOTTI IN METALLO 31. FABBR.MACCHINE ED APPARECCHI ELETTRICI coinvolti dalla crisi Distrib % tra settori % % % % 27. PRODUZIONE DI METALLI E LORO LEGHE % 32. FABBR.APPARECCHI RADIOTELEVISIVI E PER LE COMUNICAZIONI 33. FABBR.APPARECCHI MEDICALI, PRECISIONE, OTTICI E OROLOGI 30. FABBR. MACCHINE UFFICIO, ELABORATORI E SISTEMI INFORMATICI 35. FABBRICAZIONE DI ALTRI MEZZI DI TRASPORTO 36. FABBR.MOBILI; ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE % % % % % Totale complessivo Sesto San Giovanni, 13 novembre 2008 Fim-Cisl Lombardia Viale F. Testi 42, Sesto S. Giovanni - Tel Fax Mail Fim.Lombardia@cisl.it - I dati a cura dell Osservatorio regionale Fim-Cisl 8