Gli accordi di Basilea e l adeguatezza patrimoniale delle banche
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1 Gli accordi di Basilea e l adeguatezza patrimoniale delle banche Domenico Curcio, Ph. D. Cattedra di Economia dei mercati e degli intermediari finanziari
2 L accordo sul capitale del 988: aspetti introduttivi Formulazione di uno schema normativo uniforme in tema di adeguatezza patrimoniale delle banche basato su coefficienti minimi di patrimonializzazione al fine di: favorire condizioni di solvibilità delle banche e limitare la loro assunzione di rischio; promuovere condizioni di stabilità nei mercati finanziari internazionali; garantire condizioni di concorrenza uniformi per le istituzioni finanziarie dei diversi paesi (international level playing field). 2
3 L accordo sul capitale del 988: aspetti introduttivi Evoluzione del rapporto fra mezzi propri e totale attivo per alcuni sistemi bancari 60,0% 50,0% USA UK Switzerland Requisito dell'acordo di Basilea del ,0% 30,0% Glass - Steagall Act Accordo di Basilea del ,0% Abbandono della parità del dollaro 0,0% 0,0% Fonte: Jackson (200). 3
4 Il coefficiente patrimoniale Ponderazione per il rischio dell attività i-esima PV RW i A i Patrimonio di vigilanza 8% Attività i-esima 4
5 Patrimonio di vigilanza: il patrimonio di base (Tier ) a. Upper tier Capitale versato/azioni ordinarie Riserve palesi b. Lower Tier Strumenti innovativi di capitale (non oltre il 5% del Tier ) c. (a) + (b) = patrimonio di base (almeno il 4% delle attività ponderate per il rischio) 5
6 Patrimonio di vigilanza: il patrimonio supplementare (Tier 2) d. Upper tier 2 Riserve occulte Riserve di rivalutazione Accantonamenti a fondi generali per rischi su crediti Strumenti ibridi di patrimonializzazione e. Lower Tier 2 Prestiti subordinati ordinari (non oltre il 50% del tier ) f. (d) + (e) = Patrimonio supplementare (non oltre il 00% del patrimonio di base) 6
7 Patrimonio di vigilanza: deduzioni e tier 3 g. Deduzioni Avviamento Investimenti in banche e simili non consolidati (dedotti dal patrimonio totale) (c) + (f) - (g) = Patrimonio di vigilanza (almeno l 8% delle attività ponderate) h. Tier 3 (valido solo per i rischi di mercato) Prestiti subordinati a breve scadenza (non oltre il 250% del tier ) 7
8 L Accordo sul Capitale del 988 Fattori di ponderazione del rischio per le attività a bilancio Ponderazione 0% Ponderazione 20% Ponderazione 50% Ponderazione 00% Cassa e valori assimilati Crediti verso banche centrali e governi dei paesi OCSE Titoli di stato emessi da governi dei paesi OCSE Crediti verso banche multilaterali di sviluppo Crediti verso banche dei paesi OCSE Crediti verso enti del settore pubblico di paesi OCSE Crediti, di durata inferiore a anno, nei confronti di banche di paesi OCSE Mutui garantiti da ipoteche su proprietà immobiliari di tipo residenziale Crediti verso imprese del settore privato Partecipazioni in imprese private Crediti verso banche e governi centrali di paesi non OCSE Impianti e altri investimenti fissi 8
9 L Accordo sul Capitale del 988 Fattori di conversione del rischio per le attività fuori bilancio Fattore di Tipo di esposizione fuori bilancio Conversione 0% Impegni analoghi alla erogazione di credito con scadenza pari o inferiore a anno. 20% Impegni di firma legati a operazioni commerciali (es. crediti documentari con garanzia reale). 50% Crediti documentari accordati e confermati. Facilitazioni in appoggio all'emissione di titoli quali revolving underwriting facilities (RUFs) e note issuance facilities (NIFs). Altri impegni alla erogazione di credito (aperture di credito inutilizzate) con scadenza superiore a anno. 00% Sostituti diretti del credito (fideiussioni, accettazioni, lettere di credito standby irrevocabili). Cessioni di attività pro-solvendo, con rischio di credito a carico della banca. 9
10 L Accordo sul Capitale del 988: i principali limiti Focus sul solo rischio di credito Scarsa differenziazione del rischio Limitato riconoscimento del legame tra scadenza e rischio Mancato riconoscimento della diversificazione del portafoglio Limitato riconoscimento degli strumenti di risk mitigation 0
11 L Accordo sul Capitale del 988: gli effetti Coefficiente patrimoniale medio delle principali banche internazionali Capital ratio medio delle principali banche internazionali % FRA GER ITA JNP SWE SWI UK US Fonte: Bank of International Settlements (998)
12 Basilea 2: un nuovo sistema di adeguatezza patrimoniale I PILASTRO II PILASTRO Capital Requirements Supervisory Review III PILASTRO Market discipline 2
13 I rischi del primo pilastro Rischio di credito Rischio di mercato Rischio operativo Si intende la possibilità che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte nei confronti della quale esiste un esposizione generi una corrispondente variazione del valore di mercato della posizione creditoria. Si intende il rischio di variazioni del valore di mercato di uno strumento o di un portafoglio di strumenti finanziari connesse a variazioni inattese delle condizioni di mercato (prezzi azionari, tassi di interesse, tassi di cambio) Si riferisce alle perdite inattese derivanti da quattro principali categorie di fenomeni: errori umani, fallimenti dei sistemi (informativi e gestionali), procedure e controlli inadeguati e eventi esterni 3
14 I Pilastro: requisiti patrimoniali Il nuovo coefficiente patrimoniale PV 2,5 ( RP RP ) RWA RM RO 8% RP RM : requisito patrimoniale richiesto a copertura dei rischi di mercato RP RO : requisito patrimoniale richiesto a copertura dei rischi operativi RWA: totale attività ponderate per il rischio di credito PV RPRM RPRO 8% RWA Requisito patrimoniale rischio di credito 4
15 I differenti approcci previsti per il rischio di credito RISCHIO DI CREDITO Standard Internal Rating Based (IRB) Foundation Advanced 5
16 L approccio standard Le ponderazioni per il rischio continuano ad essere determinate in base alla categoria dei prenditori (paesi sovrani, banche ed imprese private). Le ponderazioni dipendono dal rating assegnato a ogni controparte da una delle istituzioni qualificate per la valutazione esterna del credito. 6
17 L approccio standard: i coefficienti di ponderazione espressi in % Standard & Poor's Moody's da Aaa ad Aa3 da AAA ad AAda A+ a A- da A ad A3 da BB+ B+ da B+ B+ a BBB- a BB- da Baa a Baa3 da Ba a Ba3 da B+ a B- da B a B3 < B- < B3 Unrated Scaduti Enti sovrani Banche opzione opzione % Imprese private Retail Mutui edilizia residenziale edilizia commerciale da 50 a 00 in base a decisione dell'organo di vigilanza nazionale Operazioni di cartolarizzazione deduzione da patrimonio % 50% 7
18 L approccio basato sui rating interni Quattro variabili chiave PD LGD EAD M Foundation: forniti dalle autorità Advanced: stimati dalla banca 8
19 L approccio basato sui rating interni Il calcolo dei requisiti patrimoniali prevede la suddivisione del portafoglio della banca in cinque categorie di esposizioni corporate retail banche paesi sovrani equity Per ognuno dei cinque segmenti di portafoglio il Comitato propone ponderazioni per il rischio basati su una specifica funzione continua I parametri (PD, LGD, EAD e M) vengono inseriti in tale funzione che dà luogo alla ponderazione per il rischio relativa alla singola esposizione 9
20 L approccio basato sui rating interni Esempio di funzione di ponderazione (relativa alle esposizioni nei confronti di imprese private, enti sovrani e banche) K LGD N R G( PD) R R G(0,999) PD LGD,5 b ( M 2,5) b RWA K 2, 5 EAD Il requisito patrimoniale K (espresso come percentuale della singola esposizione) risulta tanto maggiore quanto più alte sono: la probabilità di insolvenza della controparte (PD); la vita residua dell esposizione (M); la correlazione media degli attivi (R); il tasso di perdita in caso di insolvenza (LGD). N(x) = funzione di distribuzione cumulata di una variabile casuale normale standardizzata (probabilità che la v.c. sia minore o uguale a x); G(z) = inversa della funzione di distribuzione cumulata di una normale standardizzata; b = correzione per la vita residua da utilizzare solo nell approccio Advanced. 20
21 L approccio basato sui rating interni Il coefficiente di asset correlation R 0,2 e 0,24 50 PD 50 PD S e 50 e e 50 0, Varia da 0,2 (PD elevate) a 0,24 (PD pari a zero) Si ipotizza che la correlazione media tra gli attivi delle PMI (in media caratterizzate da una PD maggiore) sia inferiore a quella che si riscontra mediamente fra gli attivi delle grandi imprese, generalmente influenzate in misura maggiore da fattori di rischio sistematico Correzione a favore delle piccole e medie imprese definite come quelle il cui fatturato (S) complessivo risulta inferiore a 50 milioni di euro. 2
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