Linee guida per la predisposizione del Piano dell Unione della Carnia

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1 Linee guida per la predisposizione del Piano dell Unione della Carnia Tolmezzo, 20 Marzo

2 Il Piano dell Unione è lo strumento partecipativo di programmazione e pianificazione che costituisce l'atto di indirizzo generale delle politiche amministrative dell'unione anche al fine dell'armonizzazione delle politiche tributarie e della formazione e sviluppo del capitale sociale, inteso quale insieme di relazioni tra unità produttive, capitale umano e servizi che rendono un territorio attivo e attrattivo dal punto di vista sociale ed economico. Il Piano, sulla base dell'analisi della situazione socio-economica condivisa dai principali portatori di interesse operanti nell'ambito territoriale di riferimento, assegna all'amministrazione dell'unione gli obiettivi prioritari da perseguire individuando tempistiche e modalità di realizzazione. (L.R. 26/2014, art. 17) 2

3 Il Piano dell Unione contiene L analisi del contesto territoriale Una proposta condivisa di «governance territoriale» Obiettivi e azioni per lo sviluppo di area vasta la gestione dei servizi lo sviluppo organizzativo 3

4 UNA SFIDA COMPLESSA 4

5 UNA SFIDA COMPLESSA 5

6 UNA SFIDA COMPLESSA 6

7 UNA SFIDA COMPLESSA 7

8 UNA SFIDA COMPLESSA Variazione di popolazione

9 FINALITÀ DEL PIANO Dare una visione condivisa del futuro, orientata al benessere della comunità locale, espressa da obiettivi chiari, condivisi, misurabili ma anche, Innescare un processo di apprendimento continuo da parte degli attori territoriali, a cominciare dall Unione 9

10 OBIETTIVI STRATEGICI 1. Una comunità vitale, inclusiva ed attrattiva, capace di valorizzare al meglio le capacità ed i talenti di ciascuno 2. Una comunità ben amministrata e partecipativa 3. Una comunità che riconosce e valorizza in modo armonico la ricchezza e la diversità delle proprie componenti territoriali 4. Una comunità prospera e capace di generare valore e opportunità utilizzando in modo sostenibile e innovativo le risorse locali 5. Una comunità in cui i giovani, gli innovatori e le altre forze vive presenti sul territorio sono pienamente coinvolti nella vita sociale culturale ed economica e contribuiscono in modo decisivo al benessere collettivo 10

11 OBIETTIVI STRATEGICI 6. Una comunità che promuove la permanenza delle giovani famiglie ed attrae nuovi residenti 7. Una comunità sicura ed in buona salute, che si prende cura di se stessa ed è attenta ai bisogni delle persone più fragili 8. Una comunità al tempo stesso coesa ed aperta al mondo, grazie alle infrastrutture di collegamento materiali ed immateriali 9. Una comunità che tutela e valorizza il paesaggio, promuove la salubrità dell ambiente è autonoma e sostenibile in ambito energetico 10. Una comunità culturalmente consapevole, dinamica ed attrattiva 11

12 DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI ALLE AZIONI DEL PIANO Gli obiettivi strategici costituiscono la visione del territorio a medio-lungo termine in concrete condizioni di benessere della popolazione e riassumono le indicazioni pervenute dai Sindaci nel processo di elaborazioni del Piano Gli obiettivi strategici costituiscono, quindi, il quadro di riferimento generale che si da il territorio in una prospettiva di medio-lungo termine 12

13 DALL OBIETTIVO STRATEGICO ALLE AZIONI DEL PIANO Ciascun obiettivo strategico viene declinato in un pacchetto di obiettivi specifici, i quali individuano gli ambiti operativi sui quali si ritiene sia cruciale intervenire al fine di produrre cambiamenti positivi già sul breve medio termine. Ad ogni obiettivo specifico saranno associati indicatori atti a descrivere le tendenze in atto (baseline) e a consentire la valutazione nel tempo delle iniziative attuate sul territorio 13

14 DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI ALLE AZIONI DEL PIANO Infine, a ciascun obiettivo specifico sarà associato un Piano di Azione, completo di cronogramma e piano finanziario Poiché il Piano dell Unione intende rappresentare il quadro di riferimento complessivo anche per le altre iniziative territoriali, verranno riportati qui non solo gli interventi proposti dall UTI ma anche le più rilevanti azioni che gli altri soggetti territoriali rilevanti stanno attuando o intendono attuare 14

15 UN ESEMPIO OBIETTIVO STRATEGICO 1. «Una comunità vitale, inclusiva ed attrattiva, capace di valorizzare al meglio le capacità ed i talenti di ciascuno» DESCRIZIONE DELLA STRATEGIA «Al centro della strategia territoriale proposta dal Piano per il raggiungimento di tale obiettivo, v è la riqualificazione organizzativa e l innovazione dell offerta del sistema della scuola e della formazione professionale..» OBIETTIVI SPECIFICI 1.a «Elaborazione di un piano condiviso per la riorganizzazione e riqualificazione del sistema scolastico territoriale» Soggetti coinvolti Collegamenti e sinergie con altre iniziative «Piano di Azione»

16 DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI ALLE AZIONI DEL PIANO L UTI, per ciascun obiettivo Individua e realizza le azioni di propria competenza Promuove e coordina la partecipazione delle altre istituzioni territoriali e della popolazione alla definizione e attuazione delle strategie e dei piani di azione 16

17 ELEMENTI CHIAVE PER IL PIANO U.T.I CORDINAMENTO TRA LE PRINCIPALI ISTITUZIONI OPERANTI SUL TERRITORIO: «insieme possiamo fare di più e meglio che da soli» INTEGRAZIONE DEGLI STUMENTI DEDICATI AL WELFARE ED ALLO SVILUPPO LOCALE GIA AVVIATI O DI PROSSIMA ATTIVAZIONE TEMA DISTINTIVO, LEGATO AD UN OBIETTIVO DI BENESSERE DELLA POPOLAZIONE INSERITO GIA NELLA PRIMA INTESA PREDISPOZIONE ED ATTUAZIONE DI UN PIANO DI LAVORO PER LA PRIMA INTESA 17

18 CORDINAMENTO TRA LE PRINCIPALI ISTITUZIONI OPERANTI SUL TERRITORIO Si costituisce un tavolo di lavoro permanente tra le principali Istituzioni pubbliche, private e del terzo settore, primo passo verso la definizione di un «alleanza per il territorio» Il coinvolgimento dei cittadini si limita in questa fase a quanto strettamente necessario alla migliore definizione delle azioni del piano. Per la Prima Intesa si deve usare al meglio quanto emerso dai processi partecipativi recentemente svolti. Nel contempo, si definiscono linee guida condivise per l organizzazione del processo partecipativo (maggior coinvolgimento cittadini, coordinamento istituzioni) finalizzato all «Intesa 2018» «IN QUEST EPOCA VINCE CHI GENERA ALLEANZE, CONOSCENZA, IDENTITÀ TERRITORIALE» 18

19 INTEGRAZIONE STUMENTI DEDICATI AI SERVIZI ED ALLO SVILUPPO LOCALE AVVIATI O DI PROSSIMA ATTIVAZIONE STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE LOCALE Strategia Alta Carnia (Aree interne) Strategia Heuropen (CLLD, Euroleader) Stragia Sviluppo Locale (Gal, Euroleader) PTP EcoMont (ISIS Solari) Linee strategiche (COSILT) DUP comunali Piano di Zona (SSC) Doc. di programmazione (AAS 3) Riduciamo duplicazioni e sovrapposizioni e generiamo sinergie! 19

20 INTEGRAZIONE DEGLI STUMENTI DEDICATI AI SERVIZI ED ALLO SVILUPPO LOCALE Esistono attualmente molti strumenti programmatori di area vasta che non si coordinano Il confronto tra le istituzioni territoriali facilita l integrazione tra gli strumenti programmatori GENERARE SVILUPPO RIDISEGNO DEI SERVIZI 20

21 INTEGRAZIONE DEGLI STUMENTI DEDICATI AI SERVIZI ED ALLO SVILUPPO LOCALE I Comuni hanno presentato proposte progettuali tra loro non coordinate L Unione eredita i progetti dalla CMC Le proposte progettuali si coordinano tra di loro e con gli strumenti programmatori di area vasta già esistenti 21

22 INTEGRAZIONE DEGLI STUMENTI DEDICATI AI SERVIZI ED ALLO SVILUPPO LOCALE GIA AVVIATI O DI PROSSIMA ATTIVAZIONE Infine, l Unione propone interventi (servizi e sviluppo) che colmano «lacune» (anelli mancanti) nelle strategie territoriali e che le arricchiscono e rafforzano 22

23 TEMA DISTINTIVO, RIFERITO AD UN OBIETTIVO DI BENESSERE DELLA POPOLAZIONE DA SVILUPPARE CONCRETAMENTE GIA NELLA PRIMA INTESA (Obiettivo N.5) «Una comunità in cui i giovani, gli innovatori e le altre forze vive presenti sul territorio sono pienamente coinvolti nella vita sociale, culturale ed economica e contribuiscono in modo decisivo al benessere collettivo» 23

24 TEMA DISTINTIVO, RIFERITO AD UN OBIETTIVO DI BENESSERE DELLA POPOLAZIONE DA SVILUPPARE CONCRETAMENTE GIA NELLA PRIMA INTESA Piano di Azione già nella prima Intesa, attraverso il coordinamento dei soggetti più rilevanti ed il coinvolgimento dei potenziali beneficiari Diamo dei segnali fin da subito! Cominciamo valorizzando quanto già abbiamo (progetti, competenze, idee) 24

25 Le tecnostruttura dell UTI L Ufficio di Piano un gruppo di tecnici coordinato e multidisciplinare Sistemi Informativi Territoriali Programmazione e Pianificazione Sovracomunale Progettazione (anche Europea) Società, Cultura e Turismo Agricoltura e Foreste Ambiente ed Energia 25

26 Le cose fatte Predisposizione di una bozza di documento Invio della bozza ai Sindaci Raccolta dei progetti della ex CM della Carnia Raccolta dei progetti dei Comuni Costituzione di un Ufficio di Piano Incontri di sub-ambito con gli amministratori Studio dei documenti e delle iniziative in atto Messa a punto di un metodo di lavoro Incontri dell Ufficio di Piano con i Delegati dell Unione 26

27 Le prossime cose da fare Condivisione del processo con i Sindaci dell Unione Incontri con i principali attori locali Predisposizione di un Piano di Comunicazione Organizzazione dei tavoli tematici Sviluppo di una proposta progettuale per l integrazione delle iniziative già esistenti in una strategia organica Organizzazione di un incontro plenario con gli attori locali finalizzato alla condivisione della proposta ed al suo miglioramento 27

28 Grazie per l attenzione! Ufficio di Piano e Servizi al Territorio Unione Territoriale Intercomunale della Carnia 28

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