... e i pagamenti delle imprese ... G e n n a i o
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- Luisa Papa
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1 Osservatorio sui protesti G e n n a i o
2 Osservatorio sui protesti In calo i mancati pagamenti e i gravi ritardi delle imprese... Sintesi dei risultati Nel terzo trimestre del i dati relativi ai protesti e alle abitudini di pagamento indicano una positiva inversione di tendenza rispetto ai mesi precedenti, caratterizzati da un marcato deterioramento della condizione economico-finanziaria delle imprese italiane. La situazione generale rimane difficile, ma il contemporaneo calo dei protesti, dei mancati pagamenti e dei ritardi nella liquidazione delle fatture, pur non diffuso a tutti i settori e a tutte le aree della Penisola, potrebbe essere il segno che il picco della crisi è alle spalle. Tra Luglio e Settembre del sono state protestate 62 mila aziende, il 6% in meno rispetto allo stesso periodo del. Per la prima volta dopo sette trimestri Le società protestate Imprese non individuali con almeno un protesto trimestre media anno consecutivi negativi, il miglioramento ha riguardato anche le forme giuridiche diverse dalle ditte individuali, per cui si è osservato un calo dello 0,9% su base annua (-8,5% per le imprese individuali). Nel caso delle società, l'inversione di tendenza ha interessato tutti i macro-settori - con l'eccezione del terziario, in cui il fenomeno è continuato a crescere a ritmi del 2% - il Nord Ovest e il Centro. Viceversa, il di società protestate è risultato ancora in aumento nel Nord Est e nel Mezzogiorno, area in cui il fenomeno ha raggiunto livelli critici. Il miglioramento sul fronte dei protesti è stato accompagnato nel terzo trimestre da un calo del valore dei mancati pagamenti, un indicatore tratto da Payline - il database di Cerved Group che raccoglie le abitudini nelle transazioni commerciali di oltre 2 milioni di aziende e per la prima volta presentato nell'osservatorio. Non è stato saldato il 31,7% del valore delle fatture in scadenza nel terzo trimestre, una percentuale di più di un punto inferiore rispetto a quella osservata nello stesso periodo dell'anno precedente q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q Società protestate per macro-settore... Diminuiscono i mancati pagamenti tra le imprese minori, spesso liquidati in contanti Industria Costruzioni Servizi Altri settori 2
3 Valore dei mancati pagamenti in base alle modalità di liquidazione delle fatture % scaduto sul totale del valore delle partite in scadenza nel trimestre Transazioni con pagamento immediato: valore dei mancati pagamenti per dimensione dell'impresa % scaduto sul totale del valore delle partite in scadenza nel trimestre 58,4% 46,7% 26,2% 26,4% 43,6% 27,3% 38,1% 35,4% 32,3% 31,0% 39,6% 31,2% 36,4% 29,7% 41,7% 32,7% 64,9% 62,0% 75,6% 78,5% 80,8% 83,2% con pagamento immediato con pagamento differito 0-2 milioni 2-10 milioni milioni >50 milioni 1q 2q 4q 1q 2q Questo calo è attribuibile al forte miglioramento dell'indicatore calcolato sulle fatture che devono essere liquidate al momento della consegna della merce: si tratta di transazioni, spesso in contanti, che riguardano prevalentemente le aziende di minore dimensione. Il fenomeno è coerente con una fase di selezione del mercato, in cui le piccole imprese devono pagare in anticipo o contestualmente alla consegna della merce da parte di fornitori con un maggior potere negoziale. Se si considerano invece le transazioni con pagamento differito, la percentuale di mancati pagamenti risulta in crescita nello stesso arco temporale dal 27,3% al 29,7%. I dati di Payline indicano che nel terzo trimestre non solo si sono ridotti i mancati pagamenti ma anche che le fatture sono state liquidate in tempi più rapidi. Le imprese mediamente hanno pagato in 77,7 giorni, 3,5 giorni in meno dello stesso periodo dell'anno precedente e il valore più basso dall'inizio del. All'origine di questo miglioramento vi è sia un accorciamento dei tempi medi concordati tra cliente e fornitore, sia una riduzione dei giorni medi di ritardo, che toccano un minimo di 17,7 giorni. Il quadro positivo è confermato anche dal calo della presenza di aziende che in media hanno accumulato ritardi di oltre due mesi, casi che frequentemente possono sfociare in default, in tutte le fasce dimensionali considerate. Nel caso delle PMI, la riduzione del di aziende in grave ritardo riguarda tutta l'economia, con l'eccezione di quelle che operano nella filiera auto, delle società immobiliari e di quelle attive nel ramo dei servizi non finanziari. Giorni di pagamento tra le imprese gg ritardo termini concordati Puntualità delle imprese nel terzo trimestre Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti ritardi oltre 60gg ritardi entro 60gg puntuali 79,8 79,1 81,2 83,8 81,2 77,8 77,7 9,4% 7,5% 7,4% 6,8% 7,7% 6,5% 19,1 19,3 19,2 23,2 21,1 20,5 17,7 45,3% 45,9% 53,1% 56,4% 80,7% 83,9% 60,7 59,8 62,0 60,6 60,1 57,3 60,0 45,3% 46,5% 39,6% 36,8% 11,5% 9,5% 1q 2q 4q 1q 2q Micro PMI Grandi 3
4 N I protesti el terzo trimestre del si contano 196 mila protesti levati a 62 mila aziende, rispettivamente il 7,2% e il 6% in meno di quanto osservato nello stesso periodo del. Il miglioramento dipende in larga parte dalle dinamiche osservate tra le imprese individuali: tra Luglio e Settembre sono 41 mila le ditte protestate, cui corrisponde un calo dell'8,5% rispetto al terzo trimestre del, che prosegue la tendenza positiva che ha caratterizzato tutto il. Per le forme giuridiche diverse dalla imprese individuali (società di capitali, società di persone e altre forme) il calo è più lieve ma comunque importante, perché interrompe un lungo trend negativo, in atto dal terzo trimestre 2011: si registra infatti una diminuzione del di soggetti protestati dello 0,9% e del di titoli contestati del 4,5%. Nel caso delle società, la situazione risulta in miglioramento soprattutto negli 'altri settori' (società che operano nell'agricoltura, nel ramo dell'energia e utility e società non classificate), che registrano un calo dei soggetti protestati del % su base annua. I dati indicano anche che la lunga striscia negativa dell'edilizia, otto trimestri consecutivi con una crescita del fenomeno, si è interrotta nel terzo trimestre del : il di società protestate, pur rimanendo a livelli storicamente elevati, risulta in diminuzione dell'1,2% sull'anno precedente I protesti tra le imprese Titoli protestati alle società e soggetti protestati (scala dx, '000) soggetti protestati protesti (scala dx) 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q Le imprese individuali protestate Imprese individuali con almeno un protesto trimestre media anno 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q Le società protestate Imprese non individuali con almeno un protesto 1q 2q q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q 4q 1q 2q trimestre media anno Società protestate per macro-settore 1,6% 1,2% 0,8% Incidenza dei protesti per macrosettore Imprese non individuali con almeno un protesto sul di imprese operative 0,7% 0,9% 1,0% 1,5% 0,6% 0,8% 1,0% 0,8% 0 Industria Costruzioni Servizi Altri settori 0,4% 0,0% Industria Costruzioni Servizi Altri settori 4
5 Le costruzioni si confermano comunque il comparto con la maggiore presenza di imprese con almeno un protesto: l'1,5% delle appartenenti al settore, contro lo 0,9% dell'industria e lo 0,8% dei servizi. Nell'industria invece il di società protestate è stabile al livello del, con risultati differenziati a seconda dei diversi settori manifatturieri. In calo su base annua il nume- Industria: società protestate per settore Aziende cui è stato levato almeno un protesto Largo Consumo casa moda Mezzi trasporto Metalli ro di società protestate tra le imprese che producono beni intermedi (-30,3%), mezzi di trasporto (-11%) e, in misura minore, di quelle che operano nel sistema moda (-2,4%). Viceversa, in crescita il fenomeno nell'industria dei beni di consumo (+12%), nel sistema casa (+7%), nell'hi tech (+6,3%), nella meccanica (+5,4%). Nel terziario si registra tra Luglio e Settembre un aumento del di società protestate del 2% rispetto al dato dello stesso periodo del, risultato della crescita osservata nei servizi non finanziari (+7,9%), nell'informazione e intrattenimento (+6,4%), e dei cali fatti registrare dalle società immobiliari (-4,9%), della distribuzione (-1,8%) e della logistica-trasporti (-0,5%). Il calo del di società protestate non riguarda tutte le aree della Penisola. Il Nord Ovest traina il miglioramento osservato a livello nazionale: nel terzo trimestre dello scorso anno si contano circa 4 mila società protestate, il 5,5% in meno dello stesso periodo del. La dinamica è per la maggior parte spiegata dal calo dei soggetti protestati in Lombardia (-8,9%), unica delle regioni dell'area in cui si registra un miglioramento; peggiora invece la situazione delle altre tre regioni, con un aumento del 14,3% in Valle d'aosta, del 9,7% in Liguria e del 3,7% in Piemonte. Meccanica Prodotti intermedi Società protestate per macro-area Nord Ovest Nord Est Hi tech Altri beni consumo Centro Sud e Isole Chimica Servizi: società protestate per settore Aziende cui è stato levato almeno un protesto nell anno Distribuzione Servizi non finanziari Valle d Aosta Lombardia Nord Ovest: società protestate per regione Logistica e trasporti Piemonte Liguria Immobiliari Informazione e intrattenimento Servizi finanziari e assicurativi
6 Anche le regioni del Centro migliorano il dato del : i protestati nel terzo trimestre del scendono del 4,7%, rimanendo comunque a livelli più alti dei picchi del In calo il di società protestate nel Lazio (-8,2%) e in Toscana (-5,2%), mentre aumentano i protestati in Umbria (+9,6%) e nelle Marche (+5,1%). Viceversa, nel Nord Est il fenomeno, pur rimanendo relativamente poco diffuso e a livelli inferiori rispetti a quelli del 2009, cresce a ritmi sostenuti (+10,4%). Aumentano a tassi elevati le società protestate in Emilia Romagna e Veneto, in cui i protestati aumentano rispettivamente del 14,8% e del 9,7%; in Friuli la crescita è più contenuta (1,8%), mentre in Trentino continua la riduzione dei protestati (-11,8%). La situazione rimane critica tra le imprese del Sud e delle Isole: il di soggetti protestati cresce del'1,3% rispetto al, toccando quasi quota 9 mila. L'aumento è generalizzato, con una tendenza più negativa in Basilicata che fa registrare un aumento dell'11,4%, ma non coinvolge la Calabria (-6,7%) e la Sicilia (-3,8%), due delle regioni dove il fenomeno è storicamente più diffuso. Centro: società protestate per regione Toscana Nord Est: società protestate per regione Trentino Alto Adige Veneto Marche Umbria Lazio Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Sud e isole: società protestate per regione Sardegna Abruzzo Campania Molise Puglia Basilicata Sicilia Calabria
7 I pagamenti I n base ai dati di Payline il database di Cerved Group che raccoglie le abitudini di pagamento di oltre 2 milioni di imprese italiane non è stato saldato il 31,7% del valore delle fatture in scadenza nel terzo trimestre del. Si tratta di un miglioramento rispetto al dato dello stesso trimestre dell'anno precedente, quando il valore dei mancati pagamenti si era attestato al 32,9%. I dati indicano che il calo dei mancati pagamenti è attribuibile alla forte riduzione osservata sulle fatture con pagamento immediato rispetto alla consegna della merce: in un anno il valore non saldato su queste fatture è calato di oltre sette punti percentuali, passando dal 43,6% al 36,4%. Si tratta di un fenomeno che interessa soprattutto le imprese di dimensione minore, quelle con meno potere negoziale che più spesso devono accettare pagamenti immediati, spesso in contanti: in un anno il valore non saldato di queste fatture è diminuito di nove punti percentuali per le microaziende con ricavi inferiori a 2 milioni di euro (da 41,7% a 32,7%), quasi tre punti per le piccole nella fascia 2-10 milioni di euro, mentre è risultato in aumento tra le imprese medio-grandi. Viceversa, se si considerano solo le transazioni per cui clienti e fornitori hanno concordato un pagamento differito della merce, i dati indicano un peggioramento su base annua: il valore dei mancati pagamenti è passato dal 27,3% del terzo trimestre del al 29,7% dello stesso periodo del, con dati in deterioramento per tutte le fasce dimensionali ad eccezione delle società maggiori (quelle che non hanno saldato la quota maggiore delle fatture in scadenza nel terzo trimestre). Transazioni con pagamento differito: valore dei mancati pagamenti per dimensione dell'impresa % scaduto sul totale del valore delle partite in scadenza nel trimestre 47,9% 43,0% di 36,2% Valore dei mancati pagamenti % non saldato sul totale del valore delle partite in scadenza nel trimestre 33,3% 32,9% 36,3% 31,9% 33,7% 1q 2q 4q 1q 2q 31,7% Valore dei mancati pagamenti in base alle modalità di liquidazione delle fatture % scaduto sul totale del valore delle partite in scadenza nel trimestre 58,4% 46,7% 26,2% 26,4% 43,6% 27,3% 38,1% 35,4% 32,3% 31,0% 39,6% 31,2% 36,4% 29,7% con pagamento immediato con pagamento differito 1q 2q 4q 1q 2q Transazioni con pagamento immediato: valore dei mancati pagamenti per dimensione dell'impresa % scaduto sul totale del valore delle partite in scadenza nel trimestre 41,7% 32,7% 64,9% 62,0% 75,6% 78,5% 80,8% 83,2% 0-2 milioni 2-10 milioni milioni >50 milioni 79,8 Giorni di pagamento tra le imprese 79,1 gg ritardo 81,2 83,8 termini concordati 81,2 19,1 19,3 19,2 23,2 21,1 77,8 20,5 77,7 17,7 22,2% 17,0% 25,7% 21,2% 30,7% 27,1% 60,7 59,8 62,0 60,6 60,1 57,3 60,0 0-2 milioni 2-10 milioni milioni >50 milioni 1q 2q 4q 1q 2q 7
8 La riduzione dei mancati pagamenti è stata accompagnata da miglioramenti sui tempi di liquidazione delle fatture saldate nel terzo trimestre del. Tra Luglio e Settembre, le aziende hanno pagato in media in 77,7 giorni, 3,5 giorni in meno rispetto allo stesso periodo del (81,2 giorni). I tempi più rapidi di pagamento dipendono sia da un accorciamento delle scadenze mediamente pattuite (da 62 a 60 giorni), sia dei ritardi, che scendono a quota 17,7 (19,3 nello stesso periodo dell'anno precedente), il valore più basso osservato dall'inizio del. Ai minimi anche la presenza di aziende in grave ritardo (oltre 60 giorni rispetto alle scadenze pattuite), che ha toccato nel terzo trimestre una percentuale del 7,5% (9,3% nell'anno precedente), con un aumento sia dei ritardi entro i due mesi (da 45,7% al 46,3%), sia delle aziende puntuali (dal 45% al 46,2%). La situazione risulta in miglioramento in tutte le fasce dimensionali: le microaziende pagano in media con 3,5 giorni di anticipo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, le PMI migliorano di 2,1 giorni Puntualità delle imprese nel terzo trimestre Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti 45,3% 46,5% ritardi oltre 60gg 39,6% ritardi entro 60gg 36,8% 11,5% 9,5% Micro PMI Grandi puntuali 9,4% 7,5% 7,4% 6,8% 7,7% 6,5% 45,3% 45,9% 53,1% 56,4% 80,7% 83,9% Puntualità delle PMI per macrosettore Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti ritardi oltre 60gg ritardi entro 60gg puntuali Puntualità delle imprese Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti ritardi oltre 60gg mentre le grandi società di 5,4 giorni, con una riduzione dei giorni di ritardo diffusa a tutte le dimensioni considerate. Anche la presenza di aziende che hanno accumulato gravi ritardi di oltre 60 giorni diminuisce in tutte le dimensioni aziendali, ma mentre per le microimprese il fenomeno è accompagnato da una maggiore presenza di società puntuali, nel caso delle PMI e delle società maggiori si riduce anche il di aziende che pagano le fatture entro i tempi concordati con i fornitori. ritardi entro 60gg 9,1% 9,1% 9,3% 10,8% 9,2% 42,6% 44,5% 45,7% 45,3% 45,6% 48,2% 46,4% 45,0% 43,9% 45,2% 1q 2q 4q 1q 44,4% 47,6% Il contestuale calo di società puntuali e di società in grave ritardo riguarda tutti i settori per le PMI. Nonostante la diminuzione, la percentuale di aziende che pagano con ritardi di oltre 60 giorni rimane più 7,9% alta nelle costruzioni (8,9%), rispetto a quanto si osserva nei servizi (7,7%) e nell'industria (4,6%). 2q puntuali 7,5% 46,3% 46,2% Giorni di pagamento per dimensione dell impresa 71,3 68,0 18,7 17,0 52,6 51,0 gg ritardo 80,8 78,7 16,8 16,7 termini concordati 91,8 86,4 22,9 64,0 62,0 69,0 66,7 Micro PMI Grandi 19,7 Giorni di ritardo nei pagamenti, PMI 5,1% 4,6% 9,2% 8,9% 8,2% 7,7% 49,8% 54,4% 47,6% 49,7% 55,4% 57,9% 20 20,2 21,1 19,0 18, ,2 12,3 45,1% 41,0% 43,2% 41,4% 36,4% 34,4% 10 Industria Costruzioni Servizi 5 Industria Costruzioni Servizi 8
9 Imprese in grave ritardo nell industria, PMI Imprese con ritardi medi di oltre due mesi, % sul totale Giorni di ritardo nei pagamenti nell industria, PMI Largo Consumo 6,0% Hi tech 16,7 Mezzi trasporto 5,2% Mezzi trasporto,5 moda 5,3% Largo Consumo 14,0 Prodotti intermedi 5,5% casa 11,4 Hi tech 4,9% Altri beni consumo,4 Altri beni consumo 4,4% Prodotti intermedi 12,7 casa 4,1% moda 11,7 Meccanica 3,7% Meccanica 10,8 Metalli 3,2% Metalli 10,3 Chimica e farmaceutica 3,3% Chimica e farmaceutica 9,5 Dati di maggiore dettaglio indicano che la minore presenza di PMI in grave ritardo riguarda tutta la manifattura, con la sola eccezione delle imprese che operano nella filiera auto, che vedono anche aumentare i giorni medi di ritardo di 3,4 giorni rispetto all'anno precedente. In aumento anche i ritardi medi nell'hi tech, nel sistema casa, nell'industria dei prodotti intermedi, nella siderurgia e nella chimica. Al di fuori dell'industria, i gravi ritardi risultano in au- Imprese in grave ritardo nei settori non industriali, PMI Imprese con ritardi medi di oltre due mesi, % sul totale mento tra le società immobiliari, per cui i giorni medi di ritardo sfiorano il mese e tra quelle che operano nei servizi non finanziari (21 giorni in media), mentre sono in calo negli altri settori. Nel caso delle società che operano nell'informazione-intrattenimento e nella logistica, la riduzione del di aziende in grave ritardo è accompagnata da un aumento dei ritardi medi; negli altri settori (distribuzione, servizi finanziari, aziende agricole, energia e utility) entrambi gli indici risultano invece in miglioramento. Giorni di ritardo nei pagamenti nei settori non industriali, PMI Immobiliari 11,7% Immobiliari 29,9 Logistica e trasporti 9,0% Logistica e trasporti 24,2 Servizi non finanziari 8,3% Informazione e intrattenimento 22,4 Informazione e intrattenimento 7,8% Servizi non finanziari 20,9 Distribuzione 6,9% Servizi finanziari 16,9 Servizi finanziari Aziende agricole 5,3% 7,5% Energia e utility Distribuzione 16,4 15,9 Energia e utility 4,4% Aziende agricole 14,5 9
10 PMI in grave ritardo Imprese con ritardi medi di oltre due mesi, % sul totale Giorni di ritardo nei pagamenti, PMI 4,4 % 4,3% Nord Est 11,9 11,8 Nord Est Nord Ovest 5,7 % 5,4% Nord Ovest 14,6 14,7 9,1 % 8,3% Centro 21,2 20,4 Centro 12,7 % 11,5% Sud e Isole 25,1 25,7 Sud e Isole Dal punto di vista geografico, le statistiche indicano che la minore presenza di PMI in grave ritardo è un fenomeno che riguarda tutta la Penisola, accompagnato nel Nord Est e nel Centro da una riduzione dei ritardi medi. Nel Nord Ovest l'aumento dei ritardi è lieve (da 14,6 a 14,7 giorni), mentre nel Sud e nelle Isole le PMI sforano in media di 25,7 giorni rispetto ai tempi pattuiti (+0,6 giorni sull'anno precedente), con l'11,5% di aziende in grave difficoltà. Nell'arco dell'anno si osservano miglioramenti in tutte le regioni, ad eccezione di Campania, Calabria, Molise e Piemonte, in cui la presenza di società in grave ritardo supera quella osservata nell'anno precedente. I dati indicano che il Trentino si conferma la regione in con la minore presenza di PMI con ritardi oltre i due mesi. Sicilia, Campania e Calabria sono invece le regioni in cui i ritardi gravi sono più diffusi. PMI in grave ritardo per regione Imprese con ritardi medi di oltre due mesi, % sul totale, Valle d Aosta Piemonte 4,5 % Sardegna Lombardia Trentino Alto Adige 4,9 % 3,0 % 4,1 % 5,2 % Veneto Sicilia Friuli Venezia Giulia 6,3 % Emilia Romagna 7,4 % 4,8 % Liguria Marche Toscana 6,3 % 5,6 % 7,4 % Abruzzo Umbria Molise 10,9 % 9,1 % 9,6 % Lazio 12,8 % 9,6 % Campania 6,5 10,4 % % Balilicata 12,5 %,3 % Puglia Calabria 10
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