Prefettura di Vicenza Ufficio Territoriale del Governo
|
|
- Ortensia Parente
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 PROTOCOLLO D INTESA INTERISTITUZIONALE PER LA PROMOZIONE DELLA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO tra La Prefettura e La Provincia di Vicenza I Comuni di Vicenza, Altavilla Vicentina, Arzignano, Caldogno, Cassola, Cornedo Vicentino, Creazzo, Chiampo, Dueville, Marostica, Lonigo, Montecchio Maggiore, Romano d Ezzelino, Rosà, Schio, Thiene,Torri di Quartesolo e Valdagno, Gli Enti territoriali, Associazioni provinciali di categoria e Confederazioni Sindacali Provinciali firmatari del presente documento: Direzione Provinciale del Lavoro I.N.P.S. I.N.A.I.L. U.L.S.S. n. 3 di Bassano del Grappa U.L.S.S. n. 4 di Thiene U.L.S.S. n. 5 di Arzignano U.L.S.S. n. 6 di Vicenza Associazione Industriali Apindustria Associazione Artigiani C.N.A. Confagricoltura Coltivatori Diretti Confcommercio Confesercenti Sezione Costruttori Edili dell Associazione Industriali della Provincia di Vicenza CGIL CISL UIL Ordine degli Ingegneri Ordine degli Architetti Collegio dei Geometri Collegio dei Periti Industriali
2 PREMESSO CHE - dalla Relazione finale elaborata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sugli infortuni sul lavoro, istituita in data 23 marzo 2005 dal Senato della Repubblica, è stato posto l'accento sulla necessità di potenziare il coordinamento, a livello locale, di tutti i soggetti istituzionalmente preposti alla vigilanza ed al controllo in materia di sicurezza; - la Legge 3 agosto 2007, n. 123 recante misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, con delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia, ha disposto, ai sensi dell art. 4, comma 2, che il coordinamento delle relative attività di prevenzione e vigilanza sia esercitato dal Presidente della Provincia o da Assessore da lui delegato, nei confronti degli uffici delle amministrazioni e degli enti pubblici territoriali rientranti nell ambito di competenza; - in un'ottica di attivazione di processi di "governance", è opportuno costruire momenti di confronto e di partecipazione da parte di tutti gli attori territoriali interessati alle tematiche della sicurezza e della legalità; - i Comuni, quali strutture della Pubblica Amministrazione più a contatto con il territorio e con i cittadini, si configurano quali diretti conoscitori del contesto socio - economico di riferimento e, come tali, in grado di porsi come immediati interlocutori delle preposte istituzioni territoriali, anche in considerazione delle specifiche attribuzioni e competenze in materia finalizzate al controllo sulla regolarità delle procedure istruttorie propedeutiche all' avvio di nuove attività produttive; - la frequenza degli infortuni ed incidenti sul lavoro, alcuni dei quali con conseguenze mortali, richiede alle parti sociali un rinnovato e maggiore impegno a promuovere cultura della sicurezza ed attenzione e conoscenza delle norme di legge in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro; - dai tavoli di confronto tenuti, a diversi livelli, presso la Prefettura-UTG di Vicenza tra organismi istituzionali ed associazioni imprenditoriali e di categoria è stata manifestata, a più riprese, l istanza di concertare le politiche in tema di sicurezza dei lavoratori, attraverso un maggior approfondimento della conoscenza e della comprensione del fenomeno e l individuazione di settori prioritari di intervento e di percorsi formativi mirati; - il mercato del lavoro in questi ultimi anni ha subito una radicale trasformazione dovuta a numerosi fattori, quali l ingresso di lavoratori stranieri, l introduzione di tecnologie innovative e l incremento di lavoro atipico; RITENUTO CHE - occorre incentivare e tutelare il pieno rispetto della disciplina legislativa e contrattuale in materia di lavoro e di sicurezza sul lavoro, anche per gli aspetti di natura previdenziale, assicurativa e fiscale; - l attività sinergica e coordinata degli Enti e delle Associazioni chiamati a vario titolo ad operare nei diversi settori produttivi, nell ambito di rispettiva competenza, costituisce il necessario presupposto nell azione di sostegno della promozione e diffusione della cultura della sicurezza e contribuisce allo stesso tempo ad una maggiore trasparenza e tutela del mercato del lavoro;
3 - la molteplicità di competenze nel campo della sicurezza dei lavoratori rende opportuno concordare l attività che i soggetti istituzionali possono più efficacemente svolgere con azioni comuni in tema di prevenzione e di vigilanza per il raggiungimento del prioritario obiettivo della salvaguardia delle condizioni di lavoro e del rispetto della vita umana; - le Associazioni imprenditoriali, le Organizzazioni sindacali dei lavoratori di categoria, anche tramite i propri Enti paritetici, svolgono attività di consulenza nei confronti delle imprese e dei lavoratori, nonché un ruolo propulsivo nella formazione dei lavoratori; - gli organismi paritetici territoriali possono svolgere un rilevante compito di supporto alla conoscenza e valutazione delle condizioni di sicurezza e igiene, anche in relazione alla possibilità di effettuare sopralluoghi nei luoghi di lavoro del territorio di competenza; - VISTA la legge n. 626/1994 e successive integrazioni e modificazioni; - VISTO il decreto legislativo , n. 112; - VISTO il D.P.R , n. 447, integrato dal D.P.R , n. 440; - VISTO il decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139; - VISTA la legge 3 agosto 2007 n. 123; SI CONVIENE QUANTO SEGUE La sottoscrizione del presente protocollo è volta a favorire il rispetto delle condizioni di legalità e sicurezza nelle varie fasi dei processi produttivi ed a sviluppare tra i soggetti firmatari, secondo le finalità indicate in premessa, una più stretta e stabile collaborazione al fine di contrastare il fenomeno degli incidenti sul lavoro, attraverso azioni comuni integrate e sinergiche. Le finalità principali che il presente accordo mira a perseguire sono di seguito descritte. 1. PARTE GENERALE FORMAZIONE IMPRENDITORI E LAVORATORI Le parti intendono promuovere l'informazione e/o lo svolgimento di corsi di formazione per gli imprenditori ed i lavoratori sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Le organizzazioni imprenditoriali si attiveranno per organizzare momenti di approfondimento (convegni, tavole rotonde etc.) in materia di sicurezza sul lavoro per coinvolgere ulteriormente i propri aderenti nella ricerca di ogni strumento operativo utile per limitare il rischio di incidenti sui luoghi di lavoro e, allo stesso tempo, per incrementare la cultura e l abitudine a seguire tutte le procedure interne di sicurezza, in applicazione di norme, regolamenti ed atti interni. Le organizzazioni sindacali forniranno il loro apporto - attraverso il coinvolgimento dei lavoratori - nella concreta applicazione delle procedure di sicurezza e garantire la loro uniforme e massima osservanza.
4 La Prefettura attiverà opportune iniziative di coinvolgimento degli Albi, Collegi e Ordini Professionali ai fini di una più ampia attuazione di procedure finalizzate ad accrescere la sicurezza e delle Istituzioni Scolastiche perché la cultura della sicurezza venga inserita come materia di formazione, particolarmente negli istituti professionali. SISTEMA DI RELAZIONI L art. 4, comma 2, della Legge 3 agosto 2007, n. 123, attribuisce al Presidente della Provincia l esercizio del "Coordinamento Provinciale delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro"; i sottoscrittori del protocollo sono consapevoli dell importanza di instaurare momenti di collaborazione con il Coordinamento e si dichiarano disponibili a concordare iniziative comuni e condivise. Le parti si impegnano alla pubblicizzazione del protocollo attraverso un adeguata attività di informazione e sensibilizzazione destinata a promuovere il coinvolgimento dei Comuni, degli Albi, Collegi e Ordini Professionali affinchè aderiscano agli impegni formulati nel presente protocollo. Le parti si impegnano inoltre ad individuare, in collaborazione con gli Spisal e le istituzioni della Provincia, linee guida e/o corrette prassi che aiutino le imprese ad identificare con certezza obblighi e modalità di adempimento ed a darne ampia pubblicizzazione al fine di assicurarne la massima applicazione. I Comuni, avvalendosi dello Sportello Unico delle Attività Produttive (S.U.A.P.) oppure, ove non operante, di altra struttura comunale istituita con le medesime finalità, entro 30 giorni dal ricevimento dell avviso dell inizio dell attività economica, per una sinergica azione e collaborazione, comunicano agli organismi territorialmente competenti in materia di sicurezza del lavoro l avvio della procedura istruttoria per la realizzazione, ampliamento, riattivazione di impianti produttivi in ambito comunale. Le Organizzazioni Sindacali si impegnano alla più ampia diffusione del presente documento presso i propri iscritti, al fine di promuoverne la conoscenza in ogni settore lavorativo. 2. SICUREZZA NEI CANTIERI Nella considerazione che è sempre più avvertita l urgenza della regolarità e della sicurezza nei cantieri edili nonché la pressante necessità di rafforzare l impegno degli organi istituzionali nell azione di contrasto al fenomeno del lavoro irregolare, incentivando procedure e strumenti mirati a ridurre gli infortuni nei posti di lavoro e che: - il Comitato Paritetico Territoriale per la prevenzione infortuni, l'igiene e l'ambiente di lavoro (C.P.T.) opera anche mediante accesso ai cantieri, fornendo alle imprese indicazioni ed informazioni in materia di prevenzione infortuni; - fatti salvi gli obblighi di legge previsti per i datori di lavoro ed i lavoratori autonomi per ogni singola opera pubblica e privata, è compito del Coordinatore per l'esecuzione dei lavori (ex art. 5 D.Lgs 494/96) il controllo degli adempimenti delle misure di sicurezza previste dai relativi piani nonché la loro adozione da parte di ogni appaltatore e subappaltatore;
5 - le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro svolgono attraverso le proprie strutture paritetiche anche una rilevante attività formativa rivolta ai lavoratori, sia italiani che stranieri, operanti nel settore delle costruzioni, le parti si impegnano ad osservare le seguenti pattuizioni: - le imprese che operano nei cantieri terranno, con modalità definite da norme o accordi collettivi, registrazione dell'attività formativa e informativa in materia di sicurezza svolta a favore di ogni singolo lavoratore. - gli Enti e le Associazioni operanti nel settore pubblicizzeranno al massimo gli adempimenti obbligatori prescritti dalla legge n. 248/2006, ai fini del loro adempimento in cantiere da parte di tutti i soggetti obbligati. Fermo restando quanto stabilito dalla vigente normativa in materia di tutela dei lavoratori e di contrasto al lavoro irregolare (D.lgs 163/2006 e L.R.Veneto n.27/2003), gli Enti pubblici appaltanti e concedenti edilizia pubblica, agevolata, convenzionata, che fruiscano, in qualche misura, di partecipazione, intervento, finanziamento, sgravi fiscali, concessione pubblica o di pubblico servizio, provvederanno ad inserire clausole sociali di salvaguardia nei contratti di appalto. Fermo restando quanto previsto dall art. 41 della L.R. 27/ 03, in quanto applicabile, la Prefettura promuoverà l'adesione di tutti gli Enti pubblici della provincia al recepimento di clausole, valide per tutti i cantieri pubblici del territorio vicentino, che dovranno prevedere: - l'applicazione da parte delle aziende che operano nei cantieri del trattamento previsto dal contratto di lavoro, sia nazionale che territoriale; - l'iscrizione, come prevista dal contratto, alla Cassa Edile competente per il territorio vicentino; - la richiesta di regolarità INPS, INAIL e Cassa Edile prima di ogni S.A.L. e conto finale, da richiedersi da parte dell'ente Pubblico; - il richiamo alla responsabilità del committente, nelle forme e nei limiti previsti dalle vigenti disposizioni normative, per i versamenti contributivi, previdenziali, assicurativi e retributivi a favore dei lavoratori dipendenti dall'impresa che ha eseguito, a qualunque titolo, i lavori (aggiudicataria, subappaltatrice, di nolo o fornitura e posa in opera); - per l'appalto con ditte aventi sede in paesi extracomunitari, l'obbligo di assicurare ai lavoratori distaccati lo stesso trattamento normativo, previdenziale e contrattuale previsto per i lavoratori nazionali occupati nel settore e nella stessa località, ivi compresa l'iscrizione alla Cassa Edile competente per il territorio di Vicenza. Sono fatti salvi patti, obblighi e condizioni derivati da eventuali convenzioni internazionali; - l obbligo da parte dell'appaltatore di comunicare alle OO.SS. territoriali, alla Cassa Edile ed agli istituti previdenziali e assicurativi ogni assegnazione di lavori in subappalto, secondo quanto previsto dalla contrattazione collettiva; - l obbligo dell'appaltatore di rispondere in solido con eventuali subappaltatori o ditte in qualsivoglia forma di sub-contrattazione, nei confronti dei loro dipendenti per le prestazioni nell'ambito dei lavori eseguiti, in base all'art. 29 capo II, D.Lgs n. 276/03 come modificato dal D.Lgs n. 251/04 e dalla legge 296/2006. Le stazioni appaltanti lavori pubblici, per ogni aggiudicazione, invieranno specifica comunicazione alle Casse Edili competenti per territorio, indicando:
6 - denominazione, ragione sociale e codice fiscale della ditta aggiudicataria; - tipologia dell opera o dei lavori; - importo complessivo ed incidenza presunta della manodopera; - localizzazione dell opera o dei lavori; - data prevista inizio e fine lavori; - lavori previsti in subappalto, nolo a caldo, fornitura con posa in opera; - numero iscrizione alla Cassa Edile; - numero iscrizione all INAIL e all INPS. Gli Enti destinatari delle notifiche preliminari dovute ai sensi dell art. 11 del D. Lgs. 494/96 metteranno a disposizione degli organismi paritetici territoriali i dati trasferibili, rendendoli accessibili con modalità da definire tra le parti. Ciascuna parte si impegna ad utilizzare il Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) come sistema di certificazione per tutti i lavori di competenza. Per i lavori cosiddetti "mobili" (strade, fognature, acquedotti, ecc.), tutta la documentazione per ciascun appaltatore potrà essere conservata presso la sede dell'azienda purché abbia eletto domicilio in ambito provinciale. Le parti assumeranno le iniziative opportune perché le clausole sociali di salvaguardia vengano inserite nei contratti privati di appalto ed integrate con la previsione della sospensione dei pagamenti nel caso di irregolarità riscontrata nel cantiere fino alla prova dell'avvenuta regolarizzazione. I Comuni si impegnano, alla puntuale verifica del rispetto, da parte dei richiedenti i titoli abilitativi, delle disposizioni relative alla regolarità contributiva delle imprese operanti in cantiere, con particolare attenzione agli interventi indicati in economia. Letto, confermato e sottoscritto. Il Prefetto di Vicenza Amministrazione Provinciale Comune di Vicenza Direzione Prov.le del Lavoro I.n.p.s. I.n.a.i.l. U.l.s.s. n. 3 Bassano del Grappa U.l.s.s. n. 4 Thiene U.l.s.s. n. 5 Arzignano U.l.s.s. n. 6 Vicenza Associazione Industriali Ass. Prov.le Costruttori Edili Apindustria Associazione Artigiani C.n.a.
7 Confagricoltura Coltivatori Diretti Confcommercio Confesercenti Cgil Cisl Uil Ordine degli Ingegneri Ordine degli Architetti Collegio dei Geometri Collegio dei Periti Industriali Comune di Altavilla Vicentina Comune di Arzignano Comune di Caldogno Comune di Cassola Comune di Chiampo Comune di Cornedo Vicentino Comune di Creazzo Comune di Dueville Comune di Lonigo Comune di Marostica Comune di Montecchio Magg.re Comune di Romano d Ezzelino Comune di Rosà Comune di Schio Comune di Thiene Comune di Torri di Quartesolo Comune di Valdagno Vicenza, 5 dicembre 2007
SEMINARIO INFORMATIVO COMMISSIONE SICUREZZA. D.L.vo 106/2009: le modifiche al TU sulla sicurezza nei luoghi di lavoro
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma SEMINARIO INFORMATIVO COMMISSIONE SICUREZZA D.L.vo 106/2009: le modifiche al TU sulla sicurezza nei luoghi di lavoro La formazione dei lavoratori e gli organismi
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo
DettagliCONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO
CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA (di seguito denominata Regione) nella persona dell Assessore regionale al lavoro, università e ricerca Alessia Rosolen, domiciliata
DettagliENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI
ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI REGOLAMENTO COMMISSIONE NAZIONALE FORMAZIONE SICUREZZA LAVORO VISTO lo Statuto
DettagliProtocollo di intesa
Protocollo di intesa L anno 2002 (duemiladue) il giorno 28 del mese di Gennaio tra la Regione Liguria, in persona dell Assessore alla Tutela Ambiente ed Edilizia Ing. Roberto Levaggi, domiciliato ai sensi
DettagliCos è il Durc. Ambito di applicazione del Durc
Cos è il Durc E il certificato che, sulla base di un unica richiesta, attesta contestualmente la regolarità di una impresa per quanto concerne gli adempimenti INPS, INAIL e Cassa Edile, verificati sulla
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO NELL ISTITUZIONE SCOLASTICA DELLA PROVINCIA DI CATANIA TRA
PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO NELL ISTITUZIONE SCOLASTICA DELLA PROVINCIA DI CATANIA TRA Il Prefetto di Catania rappresentato dalla Dott.ssa Anna
DettagliD. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori
D. LGS 81/2008 L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI L ADDESTRAMENTO Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a)
DettagliProtocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager
ALLEGATO A Protocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager tra: Regione Toscana, INAIL Toscana, Università degli Studi di Firenze, Pisa e Siena, Confindustria
DettagliD. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di
DettagliComune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA
PROTOCOLLO DI INTESA per la non discriminazione e le pari opportunità attraverso il pieno riconoscimento del diritto alla mobilità e all accessibilità PREMESSO TRA Comune di Terni Provincia di Terni l
DettagliREGOLAMENTO DELL'ASSOCIAZIONE FONDIMPRESA. Art. 1 (Funzionamento di FONDIMPRESA)
REGOLAMENTO DELL'ASSOCIAZIONE FONDIMPRESA Art. 1 (Funzionamento di FONDIMPRESA) 1. Il presente regolamento disciplina il funzionamento di FONDIMPRESA, Fondo paritetico interprofessionale nazionale per
Dettaglivisto il Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale dipendente del comparto Scuola sottoscritto il 26 maggio 1999;
Protocollo d intesa tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato Ministero) e Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (di seguito
DettagliCONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA
CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute
DettagliAssociazione professionale Petracci Marin - www.petraccimarin.it
ARTICOLO 7 DLGS 626/94 versione orginaria. Articolo 7 Contratto di appalto o contratto d'opera. 1. Il datore di lavoro, in caso di affidamento dei lavori all'interno dell'azienda, ovvero dell'unità produttiva,
Dettaglitra i Sindacati nazionali dei lavoratori FENEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL si conviene quanto segue
Addì 23 marzo 2006, in Roma tra l Associazione Nazionale Costruttori Edili - ANCE e i Sindacati nazionali dei lavoratori FENEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL si conviene quanto segue I. POLITICHE DEL LAVORO
DettagliCOMUNE DI CASORATE PRIMO OBBLIGHI E RESPONSABILITA DEL COMMITTENTE NELL EDILIZIA PRIVATA
COMUNE DI CASORATE PRIMO OBBLIGHI E RESPONSABILITA DEL COMMITTENTE NELL EDILIZIA PRIVATA Definizioni Committente: figura che commissiona il lavoro indipendentemente dall entità e dall importo, diventa
DettagliPROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A
PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.
DettagliCONVENZIONE. tra. il Soggetto gestore EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA della provincia di Lucca (ERP)
CONVENZIONE tra il Soggetto gestore EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA della provincia di Lucca (ERP) il COMITATO PARITETICO TERRITORIALE per la prevenzione infortuni, l igiene e l ambiente di lavoro per le
DettagliIL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
D.P.C.M. 30 marzo 2001: ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SUI SISTEMI DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI ALLA PERSONA PREVISTI DALL ART. 5 DELLA LEGGE 8 novembre 2000, n. 328 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DettagliAllegato alla DGR n. del
Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)
DettagliPROTOCOLLO D INTESA IN MATERIA DI APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE O CONTRATTO DI MESTIERE di cui all art.4 del D.lgs 14 settembre 2011 n 167
PROTOCOLLO D INTESA IN MATERIA DI APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE O CONTRATTO DI MESTIERE di cui all art.4 del D.lgs 14 settembre 2011 n 167 Tra LA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO e LE ASSOCIAZIONI DEI
DettagliDisposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici
Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere
DettagliPROTOCOLLO D INTESA tra la Rete di scuole per la sicurezza della provincia di Treviso e gli altri soggetti del territorio
PROTOCOLLO D INTESA tra la Rete di scuole per la sicurezza della provincia di Treviso e gli altri soggetti del territorio VISTO l accordo regionale (delibera della Giunta Regionale n. 1789/2006) stipulato
DettagliLegge accesso disabili agli strumenti informatici
Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata
DettagliSogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili
Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo
DettagliIniziativa di Informazione Nazionale sull'asseverazione Volontaria in Edilizia. L asseverazione in edilizia: uno strumento per la sicurezza!
Iniziativa di Informazione Nazionale sull'asseverazione Volontaria in Edilizia L asseverazione in edilizia: uno strumento per la sicurezza! UNA INIZIATIVA DI SOSTENUTA DA: in edilizia: uno strumento per
DettagliREGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro
REGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro Art. 1 - Inviolabilità della dignità umana. 1. La Regione del Veneto
DettagliDelega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.
DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell università e della ricerca (MUSSI) di concerto col Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione (NICOLAIS) e col Ministro dell economia
DettagliLA SICUREZZA E LA PREVENZIONE NEL CCNL COMPARTO SCUOLA: DISPOSIZIONI CONTRATTUALI DI RIFERIMENTO
LA SICUREZZA E LA PREVENZIONE NEL CCNL COMPARTO SCUOLA: DISPOSIZIONI CONTRATTUALI DI RIFERIMENTO CCNI DEL 31.8.1999 TUTELA DELLA SALUTE NELL AMBIENTE DI LAVORO Art. 57 - Finalità 1. Al fine di assicurare
Dettagli(1). IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
D.P.R. 14 settembre 2011, n. 177 (1). Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell'articolo
DettagliSede: via Alessandria, 215 00198 Roma Tel: 06852614 - Fax: 0685261500 www.cnce.it e-mail: info@cnce.it
Prot. n 4162 /p/cv Roma, 18 novembre 2009 Comunicazione n 408 Oggetto: obbligo iscrizione Cassa Edile A tutte le Casse Edili e p.c. ai componenti il Consiglio di Amministrazione della CNCE Loro sedi Si
DettagliPROTOCOLLO D INTESA. tra. MIUR USR Sicilia. Ufficio XI Ambito Territoriale per la provincia di Trapani
PROTOCOLLO D INTESA tra MIUR USR Sicilia Ufficio XI Ambito Territoriale per la provincia di Trapani e Conservatorio di Musica di Stato di Trapani Antonio Scontrino PROTOCOLLO D INTESA tra MIUR USR Sicilia
DettagliASSOCIAZIONE AMBIENTE E LAVORO
Schema di disegno di legge recante: Delega al Governo per l emanazione di un testo unico per il riassetto normativo e la riforma della salute e sicurezza sul lavoro bozza aggiornata al 30 dicembre 2006
Dettaglila valutazione dei rischi nelle costruzioni edili
COMITATO PARITETICO TERRITORIALE DI TORINO E PROVINCIA ISTITUTO NAZIONALE PER L ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO la valutazione dei rischi nelle costruzioni edili Tabelle di valutazione rischi
DettagliAutorità Garante della Concorrenza e del Mercato
Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato PROTOCOLLO DI INTESA TRA l AUTORITA PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI E L AUTORITA GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO L Autorità per le garanzie
DettagliLA SICUREZZA SUL LAVORO Sicurezza significa svolgimento dell attività lavorativa in condizioni tali che la vita, l incolumità fisica e la salute non siano esposte a pericolo. Oggetto di tutela non è esclusivamente
DettagliPIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005
PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti
DettagliLEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale.
LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE PIEMONTE N. 48 del
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER LA REGOLARITÀ E LA SICUREZZA DEL LAVORO NEL SETTORE EDILE DELLA PROVINCIA DI ROVIGO
PROTOCOLLO D INTESA PER LA REGOLARITÀ E LA SICUREZZA DEL LAVORO NEL SETTORE EDILE DELLA PROVINCIA DI ROVIGO Il giorno 10/02/2005 presso la Direzione Provinciale del Lavoro sede del C.L.E.S. / Rovigo tra
DettagliREGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE
DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione S.I.C.E.S. SrL Società
DettagliDecreto Ministeriale 30 ottobre 2007
Decreto Ministeriale 30 ottobre 2007 Comunicazioni obbligatorie telematiche dovute dai datori di lavoro pubblici e privati ai servizi competenti Pubbicato nella Gazzetta Ufficiale n. 299 del 27 Dicembre
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE COMINARDI, LOMBARDI, DI BATTISTA, TRIPIEDI, CIPRINI, CHIMIENTI, BALDASSARRE, BARONI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2832 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI COMINARDI, LOMBARDI, DI BATTISTA, TRIPIEDI, CIPRINI, CHIMIENTI, BALDASSARRE, BARONI Modifiche
DettagliIniziativa di Informazione Nazionale sull'asseverazione Volontaria in Edilizia. L asseverazione in edilizia: uno strumento per la sicurezza!
Iniziativa di Informazione Nazionale sull'asseverazione Volontaria in Edilizia L asseverazione in edilizia: uno strumento per la sicurezza! UNA INIZIATIVA DI: AS SE VE RA ZIO NE SOSTENUTA DA: in edilizia:
Dettaglisubappaltatori e subcontraenti della filiera delle imprese, nonché a carico dei concessionari di finanziamenti pubblici anche europei, a qualsiasi
PROTOCOLLO D INTESA TRA LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER LA PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE EMILIA- ROMAGNA ALLA PROGETTAZIONE DEL SISTEMA MONITORAGGIO INVESTIMENTI
DettagliREGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione
REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,
DettagliACCORDO QUADRO del 7 agosto 2012
Ministero dell Interno Dipartimento per le Libertà civili e l immigrazione Direzione Centrale per lo Politiche dell Immigrazione e dell Asilo Ufficio I - Pianificazione delle Politiche dell Immigrazione
DettagliII.11 LA BANCA D ITALIA
Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria
DettagliPROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera
PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni
DettagliMinistero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA)
PROTOCOLLO D'INTESA tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) e Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA) "Rafforzare il rapporto tra
DettagliVISTI. Il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali ;
PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA PROMOZIONE DI PROGETTI DI INSERIMENTO LAVORATIVO E STABILIZZAZIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO DI PERSONE IN STATO DI DISAGIO SOCIALE (PROGRAMMA PARI) VISTI Il Decreto Legislativo
DettagliPROTOCOLLO D INTESA. tra
PROTOCOLLO D INTESA tra l AUTORITA PER LA VIGILANZA SUI CONTRATTI PUBBLICI DI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE (di seguito AVCP ), con sede in Roma, via di Ripetta, 246, rappresentata dal Presidente Sergio
DettagliNota della Uilca sul Decreto Legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri l 1/4/2008 in attuazione della Legge delega 123/2007
DIPARTIMENTO SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO 00187 ROMA VIA LOMBARDIA 30 TEL. 06.420.35.91 FAX 06.484.704 e-mail: dssl@uilca.it pagina web: www.uilca.it UILCA UIL CREDITO, ESATTORIE E ASSICURAZIONI
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA. tra
Prefettura di Torino Ufficio Territoriale del Governo PROTOCOLLO DI INTESA Il Prefetto di Torino nella persona del Dott. Alberto Di Pace tra e il Dirigente dell Ufficio di Ambito Territoriale per la provincia
DettagliL ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE
L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE
DettagliACCORDO TRA INAIL DIREZIONE REGIONALE LAZIO CNA ROMA
ACCORDO TRA INAIL DIREZIONE REGIONALE LAZIO e CNA ROMA L'Istituto Nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul Lavoro - Direzione Regionale Lazio (di seguito denominato INAIL Lazio), nella persona
DettagliIL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR E LA SOCIETA DANTE ALIGHIERI Protocollo d'intesa Tra
DettagliCONSIGLIO REGIONALE DELLA LIGURIA
CONSIGLIO REGIONALE DELLA LIGURIA ESTRATTO del Processo verbale dell adunanza del 1 marzo 2000 Seduta pubblica Sessione I ordinaria Intervenuti Consiglieri N. 32 Presidente Fulvio Cerofolini Consigliere
DettagliPrefettura di Torino
PROTOCOLLO D INTESA SUL RAFFORZAMENTO DELLA COLLABORAZIONE INTERISTITUZIONALE PER L ANALISI, LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO AL FENOMENO DELLA TRATTA DEGLI ESSERI UMANI AI FINI DELLO SFRUTTAMENTO E INTERMEDIAZIONE
DettagliDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 20 febbraio
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 37 del 17 03 2015 8883 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 20 febbraio 2015, n. 209 D.P.R. N.380/2001. Modulistica di riferimento per i procedimenti relativi
DettagliConvenzione. per la realizzazione del progetto didattico denominato ...
Prot.n. Luogo, data Convenzione tra l'istituto Scolastico... rappresentato dal Dirigente Scolastico, prof.... con sede in... Prov... cap... Via... tel...fax...e mail... (di seguito indicato come l Istituto
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA RELATIVO AI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE TRA L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS E LA GUARDIA DI FINANZA
Allegato A Autorità per l energia elettrica e il gas Guardia di Finanza PROTOCOLLO DI INTESA RELATIVO AI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE TRA L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS E LA GUARDIA DI FINANZA
DettagliLEGGE REGIONALE N. 16 DEL 3 AGOSTO 2001 REGIONE VENETO
LEGGE REGIONALE N. 16 DEL 3 AGOSTO 2001 REGIONE VENETO Norme per il diritto al lavoro delle persone disabili in attuazione della legge 12 marzo 1999, n. 68 e istituzione servizio integrazione lavorativa
DettagliMinistero della Salute
PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE E IL MINISTRO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LE ATTIVITÀ SPORTIVE VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 29 marzo 2003, n. 129, e successive modificazioni
DettagliProtocollo di intesa a programmare, ferme restando le specifiche. competenze di ogni soggetto, interventi di prevenzione congiunti e
PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DI SICUREZZA, IGIENE NEI LUOGHI DI LAVORO E LEGALITA NELLA REALIZZAZIONE DI UNA NUOVA RESIDENZA UNIVERSITARIA IN PISA Protocollo di intesa a programmare, ferme restando
DettagliCorsi di formazione sulla sicurezza in edilizia 2008/2009 D.Lgs. 81/2008
Corsi di formazione sulla sicurezza in edilizia 2008/2009 D.Lgs. 81/2008 Cod. Denominazione del corso Ore Pag. SI1 Formazione per operai/ primo ingresso in edilizia 16 2 SI2 RSPP/ASPP - Responsabili del
DettagliLa figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione
La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione Riferimenti normativi Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n. 81: cd TESTO UNICO SULLA SALUTE
DettagliS.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo studente S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ROMA CAPITALE UFFICIO EXTRADIPARTIMENTALE PROTEZIONE CIVILE
PROTOCOLLO D INTESA TRA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO (di seguito denominato U.S.R. Lazio) E ROMA CAPITALE UFFICIO EXTRADIPARTIMENTALE PROTEZIONE CIVILE (di seguito denominato Protezione Civile)
DettagliSCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N
SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di
DettagliVISTI CONSIDERATO CHE
ACCORDO QUADRO SUI CRITERI PER L ACCESSO AGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA IN LOMBARDIA - SECONDO TRIMESTRE 2014 TRA LA REGIONE LOMBARDIA E LE PARTI SOCIALI LOMBARDE presenti altresì: Italia Lavoro
DettagliProtocollo d intesa. Il Comune di Rimini. la Provincia di Rimini. l Ufficio Scolastico XVII Ambito territoriale per la provincia di Rimini
Protocollo d intesa per lo sviluppo di azioni finalizzate ad informare e sensibilizzare gli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado, ossia i lavoratori di domani, sulle tematiche della legalità
DettagliLa legge individua due diverse tipologie di autorizzazioni:
IMPORTANTI NOVITA PER CHI DEVE APRIRE UNO STUDIO PROFESSIONALE Legge regionale n. 10 del 21.07.2006 AUTORIZZAZIONE ALL ESERCIZIO DI ATTIVITA SANITARIE. La Legge Regionale n. 10 del 21.07.2006 ha provveduto
DettagliGli Organismi Paritetici dal D.lgs 626/94 al Dlgs 81/08
Gli Organismi Paritetici dal D.lgs 626/94 al Dlgs 81/08 gli organismi paritetici nel D.Lgs 626/94 Art. 20. - Organismi paritetici. 1. A livello territoriale sono costituiti organismi paritetici tra le
DettagliCOMUNE DI ARZERGRANDE (Provincia di Padova) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI
COMUNE DI ARZERGRANDE (Provincia di Padova) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI Il presente regolamento: - è stato approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 03 del 22/01/2013; - è stato pubblicato
DettagliPROTOCOLLO D INTESA tra
PROTOCOLLO D INTESA tra USR PER IL PIEMONTE REGIONE PIEMONTE - ASSESSORATO ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE UNIONE PROVINCE PIEMONTESI (UPP) ANCI PIEMONTE CITTÀ DI TORINO PROVINCIA DI TORINO UNIONCAMERE
DettagliL Assessorato alla Sanità della regione Marche ed il Coordinamento Regionale del Tribunale per la Tutela dei diritti del Malato CONVENGONO E STIPULANO
PROTOCOLLO D INTESA tra l Assessorato alla Tutela della salute, volontariato, veterinaria, acque minerali termali e sorgenti della Regione Marche ed il Movimento Cittadinanzattiva Tribunale per i Diritti
DettagliCodice Deontologico. Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori
Codice Deontologico Approvato dall Assemblea Ordinaria dei Consorziati con Delibera del 28/09/2011 INDICE 1. Premessa 2. Destinatari 3. Scopo 4. Principii, doveri, responsabilità e modelli di comportamento
DettagliProtocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per l Umbria Direzione Regionale Protocollo D Intesa Tra L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria E Il Conservatorio
DettagliREGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA
I REGOLAMENTI PROVINCIALI: N. 72 PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con D.G.P. in data 17.10.2005 n. 610 reg. SOMMARIO
Dettaglitutto quanto sopra premesso e considerato, tra:
Protocollo d intesa tra la Regione Piemonte e la Direzione Investigativa Antimafia - Centro Operativo di Torino per le modalità di fruizione di dati informativi concernenti il ciclo di esecuzione dei contratti
DettagliRAPPORTO DEL GOVERNO ITALIANO SULL'APPLICAZIONE DELLA CONVENZIONE N. 81/1947 (ISPEZIONE DEL LAVORO).
RAPPORTO DEL GOVERNO ITALIANO SULL'APPLICAZIONE DELLA CONVENZIONE N. 81/1947 (ISPEZIONE DEL LAVORO). In merito all applicazione, nella legislazione e nella pratica, della Convenzione in esame, nel ribadire
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliNorme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici
Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in
DettagliLA RESPONSABILITA SOLIDALE NEI CONTRATTI DI APPALTO
LA RESPONSABILITA SOLIDALE NEI CONTRATTI DI APPALTO In questa Circolare 1. Premessa 2. La responsabilità solidale fiscale 3. La responsabilità solidale retributiva / contributiva 1. PREMESSA Come noto
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO
PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO La Regione Lazio - Direzione Ragionale Politiche Sociali e Famiglia
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e
Dettagliwww.lavoripubblici.it
RELAZIONE TECNICA Il presente decreto legislativo specifica sostanzialmente obblighi cui i datori di lavoro sono già tenuti, in base alla disciplina generale del corrispondente Titolo I del decreto legislativo
DettagliMinistero dello Sviluppo Economico
Ministero dello Sviluppo Economico DIPARTIMENTO PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PER IL MERCATO, LA CONCORRENZA, IL CONSUMATORE, LA VIGILANZA E LA NORMATIVA TECNICA Divisione
DettagliPIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018
MACRO OBIETTIVO 7 Codici indicatori: 7.6.1 PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 Programma: Mantenimento e Implementazione del Sistema per supportare le istituzioni scolastiche nella promozione della
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliREGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
COMUNE DI CASTENASO (Bologna) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE Adottato con delibera consiliare n. 92 del 20/12/01 INDICE : art. 1 Finalità art.2 Obiettivi comunali
DettagliPrefettura di Bologna
PROTOCOLLO DI LEGALITA TRA LA PREFETTURA-UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO DI BOLOGNA E LA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI BOLOGNA Visto il protocollo firmato il 14 dicembre 2011
DettagliPROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA
PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004
DettagliVIENE STIPULATO IL SEGUENTE PROTOCOLLO D INTESA
PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI UN PARTENARIATO PUBBLICO / PRIVATO A FAVORE DELLA MOBILITA EUROPEA GEOGRAFICA E PROFESSIONALE DEI LAVORATORI NELL AMBITO DEL PROGRAMMA COMUNITARIO EURES (EUROPEAN
DettagliChi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS
Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per
DettagliPROTOCOLLO D INTESA. Per la realizzazione di interventi di sviluppo dei sistemi informativi della Giustizia Amministrativa
Il Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella pubblica amministrazione Il Presidente del Consiglio di Stato PROTOCOLLO D INTESA Per la realizzazione di interventi di sviluppo dei sistemi informativi
DettagliAzienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione
DettagliREGOLAMENTO RELATIVO AL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO ISPETTIVO
102 REGOLAMENTO RELATIVO AL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO ISPETTIVO APPROVATO DALLA GIUNTA COMUNALE CON DELIBERAZIONE N.350 Reg./369 Prop.Del. NELLA SEDUTA DEL 19/10/2011 Art. 1 Servizio ispettivo 1. Ai sensi
Dettagli