Lezione n. 9 Costruzioni in legno : interventi di conservazione
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1 Università IUAV di Venezia Clasa Corso di Restauro A.A prof. Paolo Faccio coll. arch. Paola Scaramuzza Lezione n. 9 Costruzioni in legno : interventi di conservazione
2 Bibliografia : AA.VV, Il manuale del legno strutturale Mancosu editore Roma 2001 P.Paganuzzi, Recupero e riuso del legno Domeneghini edtore Padova 1993 AA.VV, Le strutture in legno in zona sismica, Ed. CLUT, Torino 2005
3 TRATTAMENTI E PROTETTIVI DEL LEGNO
4 TRATTAMENTI E PROTETTIVI DEL LEGNO
5 TRATTAMENTI : EFFICACIA NEL TEMPO Trattamenti temporanei : proteggono il legno per un breve periodo Trattamenti permanenti : sono utilizzati per conferire al legno una durabilità sul lungo periodo. In realtà la durata di questi prodotti non supera il periodo di pochi anni.
6 PROTEZIONE DEL LEGNO 1 PROFONDITA' DI PENETRAZIONE trattamento superficiale poco costoso poco efficace trattamento profondo non si esegue in opera per necessità di autoclave molto costoso efficace
7 PROTEZIONE DEL LEGNO 2 PROCEDIMENTO IMPIEGATO trattamento non a pressione applicazione a pennello e spruzzo applicazione a immersione e diffusione trattamento a pressione maggiore o minore di quella atmosferica necessita di autoclave e si compone di più cicli di vuoto e pressione per la penetrazione in profondità trattamenti curativi peticolari fumigazione e gassazione eliminazione ossigen (anossia), bombardamento radioisotopi,
8 CURA DEL LEGNO PRODOTTI PRESERVANTI TRATTAMENTO IN SOLVENTI ORGANICI poco efficace e superficiale poco efficace come curativo TRATTAMENTO CON PRODOTTI SOLUBILI CON ACQUA non applicabile se esistono problemi di dilavamento non applicabile se esistono problemi di rigonfiamento TRATTAMENTI CON PRODOTTI IN FORMA GASSOSA fumiganti sublimanti
9 CRITERI DI SCELTA DEL PRESERVANTE CRITERI DI SCELTA COSTO MINIMO MASSIMA EFFICACIA CONTRO INSETTI XILOFAGI BASSA TOSSICITA' MINIMA DILAVABILITA' E VOLATILITA' MINIMA CORROSIVITA' PER I METALLI BASSA INCIDENZA SULLE CARATTERISTICHE MECCANICHE DEL LEGNO BASSA INCIDENZA SUGLI INCOLLAGGI E SULLE VERNICI
10 PARAMETRI CONDIZIONANTI LA SCELTA DEL TRATTAMENTO : rischio biologico Classi di rischio biologico Norma UNI EN 335. Tratto da AA.VV. Manuale de legno strutturale. Ed Mancosu Roma 2001
11 PARAMETRI CONDIZIONANTI LA SCELTA DEL TRATTAMENTO : durabilità del legno ( rispetto agli insetti xilofagi norma UNI EN e in senso generale)
12 RIMEDI : CAPRICORNO Sostituzione del pezzo attaccato per evitare proliferazione Eliminare la parte ammalorata con insetticidi a base solvente, a pennello o spruzzo tipo la permetrina. Il trattamento deve essere preceduto dall eliminazione di tutti i prodotti superficiali che ne possono impedire la permeazione Immagini tratte da : A. Funes Nova Il legno così com è. Ed. Il Quadrato
13 RIMEDI : anobium o tarlo dei mobili Attacca prevalentemente il legno secco e duro. Trattamento a base di permetrina a base solvente Immagini tratte da : A. Funes Nova Il legno così com è. Ed. Il Quadrato
14 RIMEDI : CARIA BRUNA Presente prevalentemente nell abete rosso, può essere a anche carie a cubetti, umidità persistente, assenza di ventilazione, temperatura sono lecause dell attacco tipico da carie. L esempio classico sono i tavolati sottotegola rivestiti di guaine bituminose. Altro caso è la testa delle travi nelle murature. Il trattamento con insetticidi è preventivo e non curativo Immagini tratte da : A. Funes Nova Il legno così com è. Ed. Il Quadrato
15 RIMEDI : CARIA BIANCA Dopo l attacco il legno diventa leggero e privo di consistenza. Il legno deve essere mantenuto in ambiente non umido Immagini tratte da : A. Funes Nova Il legno così com è. Ed. Il Quadrato
16 RIMEDI : CARIA BIANCA ALVEOLARE Immagini tratte da : A. Funes Nova Il legno così com è. Ed. Il Quadrato
17 Il rinforzo dei solai lignei : solette collaboranti
18 MAGAZZINO 7 SEZIONE Venezia, 4 maggio 2004
19 Venezia, 4 maggio 2004 INDIVIDUAZIONE VANI/SOLAIO
20 Venezia, 4 maggio 2004 CARATTERIZZAZIONE DEGLI ELEMENTI
21 Venezia, 4 maggio 2004
22 Venezia, 4 maggio 2004 Sistema di rinforzo legno legno
23 SEQUENZA DI LAVORAZIONE 1 Venezia, 4 maggio 2004
24 SEQUENZA DI LAVORAZIONE 2 Taglio dei cunei di rinforzo interposti tra l orditura principale del solaio Venezia, 4 maggio 2004
25 SEQUENZA DI LAVORAZIONE 3 Predisposizione dei cunei Venezia, 4 maggio 2004
26 SEQUENZA DI LAVORAZIONE 4 Collocazione dei cunei e inserimento di zeppe Venezia, 4 maggio 2004
27 SEQUENZA DI LAVORAZIONE 5 Inserimento delle zeppe per il serraggio dei cunei a contrasto con le travi del solaio Venezia, 4 maggio 2004
28 SEQUENZA DI LAVORAZIONE 6 Venezia, 4 maggio 2004
29 SEQUENZA DI LAVORAZIONE 7 Venezia, 4 maggio 2004
30 SEQUENZA DI LAVORAZIONE 8 Venezia, 4 maggio 2004
31 SEQUENZA DI LAVORAZIONE 9 Inserimento del pancone in legno da 5 cm e dei connettori in acciaio inox Venezia, 4 maggio 2004
32 SEQUENZA DI LAVORAZIONE 10 Vista dal basso e dall alto delle barre di connessione in acciaio inox Venezia, 4 maggio 2004
33 SEQUENZA DI LAVORAZIONE 11 Posa del secondo tavolato e particolare di aggancio della catena alla muratura Venezia, 4 maggio 2004
34 SEQUENZA DI LAVORAZIONE 12 Particolare della posa del terzo tavolato Venezia, 4 maggio 2004
35 Solaio in mezzane e relativa sovrastruttura in tavelle di laterizio e sottofondo pavimentale
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42 Negli edifici esistenti si opta per il condizionamento dei solai flessibili in solai rigidi, per la definizione del piano rigido. Tale condizione consente un controventamento di piano del vano e una distribuzione più omogenea delle azioni sui muri d imposta. Quest ultimo obiettivo deve essere perseguito dopo aver verificato la consistenza delle murature, in particolare dei maschi murari. È opportuna pertanto la definizione di elementi di ripartizione dei carichi e un sistema che vincoli il solaio alla muratura. Nei solai esistenti il pianellato, la semplice e doppia orditura di tavolato non garantisce la definizione del piano rigido. I solai dotati di soletta in compensato marino e controventi in acciaio può essere considerato un piano rigido.
43 Caratteristiche generali delle strutture lignee in zona sismica -Strutture con materiali, unioni e giunzioni non ammalorate -Strutture ben collegate ai muri -Strutture non a spinta primaria -Strutture autoequilibrate -Strutture controventate -Strutture rigide nel proprio piano e ben collegate alla muratura
44 Giunzioni e unioni : esecuzione
45 Esecuzione del giunto a dardo di Giove
46 Fettonatura
47 Fettonatura con bulloni
48 Rifacimento unione a compressione in getto epossidico
49 Incalmo semplice
50 Incalmi
51 Incalmo con raccordo
52 Incalmo ad angolo
53 Incalmo con tavolette
54 Incalmo con tavolette
55 Incalmo in asta compressa
56 Sostituzione mensola
57 Sostituzione nodo puntone catena capriata
58 Schema della protesi e cavicchi
59 Fasi di lavorazione
60 Particolare del nodo prima e dopo la sostituzione
61 Particolare del sostegno e del nodo
62 Schema di funzionalità dei cavicchi
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79 I fase : ricostruzione mediante incalmo in legno lamellare delle teste ammalorate/danneggiate
80 II fase : piatti metallici di collegamento muratura copertura lignea e verifica dei nodi interni della capriata
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82 III fase : sostituzione dello scempiato in tavelle in laterizio e sostituzione con doppio tavolato in legno incrociato, per la definizione del piano rigido di controventamento
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87 RESTAURO DELLA COPERTURA DELLA SCUOLA DI S. GIOVANNI EVANGELISTA A VENEZIA
88 Particolare del degrado delle teste delle travi del solaio. La riduzione di sezione mostra la ridotta dimensione dell appoggio
89 Immagini del sistema di copertura, tipico dell area veneziana. La struttura prevede l utilizzo del solaio irrigidito dal tavolato, al quale sono vincolate le mezze catene
90 L impostazione del rilievo Le aste componenti la struttura vengono identificate mediante codice o numerazione
91 L impostazione del rilievo Anche per le travi del solaio viene inserito un codice alfanumerico
92 L impostazione del rilievo Anche il sistema di centinatura della volta a stucco viene identificato
93 La copertura rappresenta un tipico esempio di struttura veneziana, la capriata a mezza catena chiodata sul solaio
94 Il sistema si basa sulla struttura del solaio ligneo che funge da piastra per le azioni orizzontali scaricate dalla capriata. Inoltre costituisce il sistema di sostegno delle centine della volta in stucco
95 1 - Lo stato di conservazione risulta particolarmente scadente con problemi di marciscenza alle teste delle travi del solaio, sulle capriate e sulle travi di displuvio. La probabile causa è da attribuire a percolazione di acque meteoriche
96 Particolare testa trave del solaio
97 Particolare teste travi del solaio
98 Particolare capriata
99 Il sistema di copertura costituisce il vincolamento alle murature tramite una serie di catene in ferro dolce
100 Attualmente il vincolamento costituito dalle catene risulta particolarmente danneggiato per ossidazione del metallo e disordine delle sommità murarie
101 L intervento è stato preceduto da un rilievo accurato delle strutture secondo il metodo della classificazione a vista del legname in opera
102 Il progetto prevede un recupero della funzionalità portante della struttura muraria mediante iniezioni di calce idraulica micronizzata in gel e una serie di fettonature e incalmi sugli elementi non più idonei
103 Riorganizzazione delle murature e miglioramento dell appoggio
104 Una particolare attenzione è stata riservata alle centine lignee onde evitare deformazioni dannose per la volta appiccagliata
105 Le travi del solaio e le capriate sono state dotate o meno di una particolare piastra vincolata alla muratura per migliorare l appoggio
106 Particolare piastra di appoggio
107 Particolare piastra di appoggio
108 Particolare piastra di appoggio
109 Particolare piastra di appoggio
110 Un altro intervento ha riguardato l apposizione di fettonature in larice
111 Un altro intervento ha riguardato l apposizione di fettonature in larice : le parti terminali sono state trattate con prodotti curativi e preventivi
112 Panoramica sulle fettonature
113 Vista di insieme
114 Particolare intervento
115 Sono stati eseguiti alcuni interventi di incalmo con unione a tenone e mortasa e alcune sostituzioni
116 Sono stati eseguiti alcuni interventi di incalmo con unione a tenone e mortasa
117 Particolare del ripristino del nodo puntone catena
118 Vista d insieme
119 Particolare appoggio trave
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