Report mercato del lavoro in provincia di Pavia Anno 2013

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1 Settore Sviluppo Economico Servizi alle Imprese Semplificazione Amministrativa Politiche del Lavoro Formazione Professionale e Istruzione Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Pavia Servizi per l impiego Report mercato del lavoro in provincia di Pavia Anno 2013 marzo 2014 Pagina 1 di 26

2 Indice CAPITOLO I - COMPOSIZIONE DELLA BANCA DATI PROVINCIALE...4 Par. 1.1 Iscritti disoccupati e inoccupati dato di stock...4 Par Iscritti per cittadinanza...4 Par Iscritti in mobilità...5 Par Iscritti per area territoriale...5 Par Iscritti al collocamento mirato...6 Par. 1.2 Flusso delle persone in cerca di lavoro...7 Par Flusso delle persone in cerca di lavoro per area territoriale...7 Par Flusso delle persone in cerca di lavoro per classi di età...8 CAPITOLO II - ANALISI DEI FLUSSI DELLE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE Par. 2.1 Avviamenti...9 Par Avviamenti per settore economico...9 Par Avviamenti per tipologia contrattuale...10 Par Avviamenti per area territoriale...11 Par Lavoratori avviati...12 Par Lavoratori avviati per fascia di età...12 Par Lavoratori avviati per cittadinanza...12 Par. 2.2 Cessazioni...13 Par Cessazioni per settore...13 Par Cessazioni per causa...14 Par. 2.3 Saldo avviamenti-cessazioni...15 Par Saldo avviamenti cessazioni per settore di attività...15 Par Saldo avviamenti-cessazioni per area territoriale...15 Par. 2.4 Trend avviamenti-cessazioni...16 CAPITOLO III - AMMORTIZZATORI SOCIALI...18 Par. 3.1 Mobilità dato di flusso...18 Par. 3.2 Cassa integrazione guadagni...19 BREVE RIEPILOGO DATI E CONCLUSIONI...23 Pagina 2 di 26

3 Premessa Il report sul mercato del lavoro fornisce alcune indicazioni di carattere generale relative all andamento occupazionale registrato nella provincia di Pavia nell anno Oggetto di analisi sono i dati amministrativi di competenza dei Centri per l Impiego relativi sia ai lavoratori in stato di disoccupazione ai sensi del D. Lgs 297/02 sia alle comunicazioni obbligatorie dei rapporti di lavoro effettuate dai datori di lavoro nel territorio provinciale. Al fine di fornire ulteriori spunti interpretativi, la trattazione si sviluppa con l analisi quantitativa degli ammortizzatori sociali, in termini di loro utilizzo da parte delle aziende del territorio provinciale. Oggetto di analisi sono i dati di competenza dell INPS relativi agli istituti della Cassa Integrazione Guadagni - suddivisa in interventi Straordinario e Ordinario - a cui s integrano i dati di competenza provinciale sulla Mobilità - disciplinata sia dalla Legge 223/91 (mobilità indennizzata) sia dalla Legge 236/93 (mobilità non indennizzata 1 ) - comunemente considerati i principali indicatori del livello di difficoltà di un sistema economico I dati pubblicati nel presente report sono definiti in progress, pertanto elaborazioni successive a quelle pubblicate potrebbero subire lievi variazioni in termini di valore assoluto. A partire dall anno 2013 i dati relativi ad avviamenti e cessazioni, contrariamente a quanto pubblicato nei rapporti precedenti, sono comprensivi anche dei dati relativi al settore della Pubblica Amministrazione. 1 Mobilità non indennizzata Legge 236/93 : la Regione Lombardia ha comunicato che dalla lettura della Legge 24 dicembre 2012 n. 228 (Legge di stabilità 2013) si evince che l iscrizione nelle liste di mobilità dei lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo da aziende che occupano fino a 15 dipendenti non è stata prorogata e non sono stati prorogati gli sgravi correlati Pagina 3 di 26

4 CAPITOLO I - COMPOSIZIONE DELLA BANCA DATI PROVINCIALE Par. 1.1 Iscritti disoccupati e inoccupati dato di stock Al 31 dicembre 2013, le persone in stato di disoccupazione, disponibili ai Servizi per il Lavoro, in provincia di Pavia, sono complessivamente di cui circa il 53% di genere femminile. I disoccupati, cioè coloro che hanno maturato precedenti esperienze lavorative, costituiscono il campione maggiormente rappresentativo della banca dati, con una percentuale pari all 85,8%, mentre le persone alla ricerca del primo impiego sono il 14,2%. Su base annua si registra un incremento dei lavoratori in stato di disoccupazione di oltre il 18% rispetto al dato del precedente anno. Tab. 1 Lavoratori iscritti dato di stock Classe stato occupazionale iscritti al 31/12/2012 iscritti al 31/12/2013 M F Totali % M F Totali % disoccupati ,2% ,8% inoccupati ,8% ,2% Totali % % Percentuali 46,4% 53,6% 100% 47,1% 52,9% 100% Fig. 1 Lavoratori iscritti per genere e classe dato di stock al 31/12/2013 Lavoratori iscritti ai CPI - dato di stock maschi femmine Disoccupati Inoccupati Totale Par Iscritti per cittadinanza Significativa risulta la presenza di lavoratori stranieri in stato di disoccupazione, pari al 23% del totale iscritti. Tab. 2 Lavoratori iscritti per cittadinanza dato di stock al 31/12/2013 Cittadinanza totale iscritti al 31/12/2013 M F Totali % Italiana % Straniera % Totali % Pagina 4 di 26

5 Par Iscritti in mobilità Sono pari a i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità, di cui oltre il 61% risulta percettore del relativo trattamento di indennità di mobilità. Oltre il 68% dei lavoratori in mobilità è di genere maschile. L incremento dei lavoratori iscritti in lista di mobilità ai sensi della legge 223/91, rispetto al dato del precedente anno, è pari al 18,1%, mentre diminuiscono di oltre il 67% i lavoratori iscritti ai sensi della legge 236/93; si rammenta che dal 1 gennaio 2013 è temporaneamente sospeso l inserimento di nuovi lavoratori in lista ai sensi della predetta legge 2 in quanto la piccola mobilità non è più stata rifinanziata. Per ulteriori approfondimenti si rimanda allo specifico capitolo ammortizzatori sociali. Tab. 3 Lavoratori iscritti in lista di mobilità per tipo di mobilità dato di stock Mobilità totale iscritti al 31/12/2012 totale iscritti al 31/12/2013 M F Totali % M F Totali % L ,7% ,8% L ,3% ,2% Totali % % Percentuali 62,6% 37,4% 100% 68,3% 31,7% 100% Par Iscritti per area territoriale La distribuzione territoriale delle persone iscritte ai Centri per l Impiego è così ripartita: il 36,8% è residente o domiciliata nell area del Pavese (Centro per l Impiego di Pavia), il 38,5% nell area della Lomellina (Centro per l Impiego di Vigevano) ed il restante 24,8% nell area dell Oltrepò Pavese (Centro per l Impiego di Voghera). Tab. 4 Lavoratori iscritti per Centro Impiego di appartenenza dato di stock al 31/12/2013 Iscritti al 31/12/2013 M % F % Totali % Centro Impiego Pavia ,4% ,1% ,8% Centro Impiego Vigevano ,8% ,2% ,5% Centro Impiego Voghera ,8% ,7% ,8% Totale Provinciale % % % Fig. 2 Lavoratori iscritti per Centro Impiego di appartenenza dato di stock al 31/12/2013 Stock lavoratori iscritti per CPI Pavia Vigevano Voghera 2 Mobilità non indennizzata Legge 236/93 : la Regione Lombardia ha comunicato che dalla lettura della Legge 24 dicembre 2012 n. 228 (Legge di stabilità 2013) si evince che l iscrizione nelle liste di mobilità dei lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo da aziende che occupano fino a 15 dipendenti non è stata prorogata e non sono stati prorogati gli sgravi correlati Pagina 5 di 26

6 Par Iscritti al collocamento mirato Risultano le persone iscritte al collocamento mirato disabili, di cui poco più dell 1% appartenente alle categorie protette di cui all art. 18 della Legge 68/99. Rispetto al dato di stock del precedente anno (3928 lavoratori iscritti) il trend di aumento è pari al 7,4%. Tab. 5 Lavoratori iscritti al Collocamento Mirato dato di stock al 31/12/2013 Iscritti al 31/12/ collocamento mirato M % F % Totali % Totale lavoratori iscritti ,2% ,8% % di cui art ,8% 25 53,2% % di cui disabili ,2% ,8% % Le persone disabili di cui all art. 1, comma 1 della Legge 68/99, così come declinate nelle tabelle successive, sono complessivamente La composizione della banca dati per genere e classe d età mostra una significativa presenza di persone di genere maschile, che corrispondono al 57% circa del totale, mentre, riguardo alla classe di età, significativa risulta la presenza di lavoratori nella classe anni (30%) e nella classe over 50 (46,9%). Tab. 6 Lavoratori disabili iscritti al Collocamento Mirato classi di età dato di stock al 31/12/2013 Iscritti al 31/12/2013 -classi età M F Totali % ,6% ,5% ,0% 50 e oltre ,9% Totali % Percentuali 57,2% 42,8% 100% Gli invalidi civili rappresentano la quasi totalità delle persone disabili iscritte al collocamento mirato (86,9%), mentre rilevante risulta la presenza di persone con tipologia di invalidità di tipo psichico (9,9%). Tab. 7 Lavoratori disabili iscritti al Collocamento Mirato tipologia invalidità dato di stock al 31/12/2013 Iscritti al 31/12/2013 per tipologia di invalidità Totali % Albo centralinisti L.113/85 2 0,0% Invalidi civili ,9% Invalidi del lavoro 87 2,1% Invalidi di guerra 1 0,0% Invalidi per servizio 5 0,1% Minorati psichici 412 9,9% Minorati vista 6 0,1% Sordi 35 0,8% Totali % Pagina 6 di 26

7 Par. 1.2 Flusso delle persone in cerca di lavoro Nel corso dell anno 2013, risultano le dichiarazioni di immediata disponibilità al lavoro rilasciate da persone alla ricerca di nuova o prima occupazione presso i Centri per l Impiego provinciali, con una crescita tendenziale pari al 12,9% rispetto all anno Oltre l 87% del campione è rappresentato da persone già precedentemente occupate e in cerca di nuova occupazione. Tab. 8 Flusso delle persone in cerca di lavoro per classe di iscrizione anno 2013 Classe iscrizione M % F % Totali % Disoccupati ,6% ,0% ,5% Inoccupati 858 4,6% ,0% ,6% Occupati 176 0,9% 120 0,6% 296 1,6% Altro 21 0,1% 23 0,1% 44 0,2% Totali % % % Percentuali 50,2% 49,8% 100% Fig. 3 Flusso delle persone in cerca di lavoro per classe di iscrizione anno 2013 flusso iscritti per classe so disoccupati inoccupati occupati altro maschi femmine totali Par Flusso delle persone in cerca di lavoro per area territoriale La distribuzione territoriale delle persone in cerca di lavoro che si sono rivolte ai Centri per l impiego provinciali nel corso del 2013 è così ripartita: 39% area Pavese; 31,4% area Lomellina; 29,5 % area Oltrepò Pavese. Tab. 9 Flusso delle persone in cerca di lavoro per Centro Impiego di appartenenza Centro Impiego Flusso iscritti anno 2012 Flusso iscritti anno 2013 M F Totali % M F Totali % Centro Impiego Pavia ,4% ,0% Centro Impiego Vigevano ,0% ,4% Centro Impiego Voghera ,6% ,5% Totali % % Percentuali 49,2% 50,8% 100% 50,2% 49,8% 100% Pagina 7 di 26

8 Par Flusso delle persone in cerca di lavoro per classi di età La distribuzione del flusso dei nuovi iscritti per classe d età è abbastanza omogenea, come mostra il grafico sottostante. La maggior concentrazione di tale flusso si riscontra nella classe di età dai 35 ai 39 anni (14%) e dai 25 ai 29 anni (13,4%). Tab. 10 Flusso delle persone in cerca di lavoro per classi di età anno 2013 Fasce età M % F % Totale: % fino a 19 anni 450 4,8% 428 4,6% 878 4,7% da 20 a 24 anni ,3% ,4% ,8% da 25 a 29 anni ,2% ,6% ,4% da 30 a 34 anni ,1% ,8% ,0% da 35 a 39 anni ,3% ,6% ,0% da 40 a 44 anni ,6% ,9% ,2% da 45 a 49 anni ,5% ,1% ,8% da 50 a 54 anni 914 9,7% 757 8,1% ,9% oltre 55 anni 886 9,4% 821 8,8% ,1% Totali % % % Percentuali 50,2 % 49,8 % 100% Fig. 4 Flusso delle persone in cerca di lavoro per classe di età anno 2013 flusso iscritti per fasce di età fino a 19 anni da 20 a 24 anni da 25 a 29 anni da 30 a 34 anni da 35 a 39 anni da 40 a 44 anni da 45 a 49 anni da 50 a 54 anni oltre 55 anni Pagina 8 di 26

9 CAPITOLO II - ANALISI DEI FLUSSI DELLE COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE Par. 2.1 Avviamenti Le aziende con sede operativa ubicata sul territorio provinciale, durante l anno 2013, hanno effettuato complessivamente avviamenti, di cui il 49,3% riferite a personale di genere maschile ed il 50,7% a personale di genere femminile. Rispetto al 2012 si registra un decremento delle comunicazioni di avviamento pari al 10,1%. Tab. 11 Avviamenti Avviamenti 2012 Avviamenti 2013 Variazione % M F Totale M F Totale M F Totale ,2% -12,8% -10,1% Par Avviamenti per settore economico La parte più consistente degli avviamenti si registra nel settore del terziario (commercio e servizi) con il 64% sul totale delle comunicazioni effettuate; segue il settore industriale con il 15,9%, il settore agricolo con il 14,7% ed il settore delle costruzioni con il 5,4%. Il confronto per macro settori con il 2012 evidenzia un trend negativo in tutti i comparti produttivi, con esclusione del settore agricolo (+3,4%), trend particolarmente significativo nel settore delle costruzioni (-21,1%) e nel settore del terziario (-12,9%); in diminuzione risultano pure le comunicazioni di avviamento nel settore industriale (-4,5%) (tab. 12). Tab. 12 Avviamenti per settore economico di attività avviamenti 2012 avviamenti 2013 variazione Settore d'attività M F Totali % M F Totali % % dato mancante ,1% ,1% -46,7% Agricoltura ,7% ,7% 3,4% Industria ,9% ,9% -4,5% Costruzioni ,2% ,4% -21,1% Terziario ,1% ,0% -12,9% Totali % % -10,1% Percentuali 47,7% 52,3% 100% 49,3% 50,7% 100% Fig. 5 avviamenti per settore di attività 2012 vs 2013 avviamenti per settore di attività anno 2012 anno Agricoltura Industria Costruzioni Terziario Totali Pagina 9 di 26

10 Par Avviamenti per tipologia contrattuale In relazione alla tipologia contrattuale, il 74,6% degli avviamenti è costituito da rapporti di lavoro a tempo determinato (comprensivi dei rapporti di somministrazione), mentre i contratti a tempo indeterminato si collocano al 15,6%. A seguire i contratti parasubordinati (5,6%), i contratti di apprendistato/inserimento (1,8%), il lavoro intermittente (0,1%). Il lavoro somministrato si colloca al 16% sul totale dei contratti stipulati ed al 21,4% sul totale dei contratti a tempo determinato. Il termine altre tipologie contrattuali presente in tabella indica una serie di contratti poco utilizzati quali il contratto di agenzia, l associazione in partecipazione con apporto di attività lavorativa, il lavoro occasionale, il lavoro autonomo nello spettacolo ; in termini percentuali, la somma di tali contratti si colloca al 2,3%. Tab. 13 Avviamenti per tipologia contrattuale Rapporto di lavoro avviamenti 2013 M % F % Totali % Apprendistato/inserimento 548 1,9% 513 1,7% ,8% Lavoro a tempo determinato (*) ,4% ,8% ,6% Lavoro a tempo indeterminato ,5% ,8% ,6% Lavoro intermittente 30 0,1% 13 0,0% 43 0,1% Parasubordinato ,1% ,1% ,6% Altre tipologie contrattuali 904 3,1% 471 1,6% ,3% Totali % % % (* ) di cui lavoro interinale Percentuali 49,3% 50,7% 100% Fig. 6 avviamenti per tipologia contrattuale avviamenti per tipologia contrattuale - anno 2013 Apprendistato/inserimento Lavoro a tempo determinato Lavoro a tempo indeterminato Lavoro intermittente Parasubordinato Altre tipologie contrattuali Come già accennato, la diminuzione delle comunicazioni di avviamento rispetto al 2012 è pari al 10,1%. In particolare, le comunicazioni con contratto a tempo indeterminato registrano un decremento di oltre il 20%, mentre il lavoro parasubordinato ed i contratti di apprendistato/inserimento registrano una diminuzione rispettivamente di oltre il 28% e di oltre il 22%. In netta diminuzione anche l utilizzo del lavoro intermittente e di altre tipologie contrattuali precedentemente declinate. Solo l utilizzo dei rapporti di lavoro a tempo determinato registra un aumento del 1,4% rispetto al dato del precedente anno, aumento in larga parte dipeso dall incremento del lavoro somministrato (4,5%) (tab. 14). Pagina 10 di 26

11 Tab. 14 Avviamenti per tipologia contrattuale confronto anno 2012 vs 2013 Rapporto di lavoro avv avv saldo var.% Apprendistato ,6% Lavoro a tempo determinato (*) ,4% Lavoro a tempo indeterminato ,3% Lavoro intermittente ,6% Parasubordinato ,3% Altre tipologie contrattuali ,3% Totali ,1% (* ) di cui lavoro interinale ,5% Par Avviamenti per area territoriale La distribuzione territoriale degli avviamenti è catalogata in base alla collocazione territoriale della sede operativa aziendale (sede di lavoro); per l anno 2013 sono le aziende collocate nell area del pavese ad aver effettuato il maggior numero di avviamenti, con il 38,7%; a seguire le aziende dell oltre po pavese con il 34,4% e le aziende della lomellina con il 26,9%. Tab. 15 Avviamenti per area territoriale Avviamenti per area territoriale M % F % Totali % di competenza per CpI Pavia (Pavese) ,3% ,0% ,7% Vigevano (Lomellina) ,2% ,7% ,9% Voghera (Oltrepò Pavese) ,5% ,3% ,4% Totali % % % Percentuali 49,3 % 50,7 % 100% Fig. 7 Avviamenti per area territoriale di competenza del Centro per l Impiego avviamenti per centro impiego 20519; 34% 23063; 39% Pavia Vigevano Voghera 16042; 27% Pagina 11 di 26

12 Par Lavoratori avviati Sono i lavoratori interessati da una o più comunicazioni di avviamento e quindi da uno o più rapporti di lavoro nel corso del 2013; si contano quindi circa 1,6 avviamenti in media per ogni persona. Rispetto al 2012 si registra una diminuzione percentuale del 13,9%; in termini di valore assoluto sono circa le persone non più coinvolte da occasioni di lavoro. Tab. 16 Lavoratori avviati lavoratori avviati anno 2012 lavoratori avviati anno 2013 Sesso Numero Individui % Sesso Numero Individui % M ,8% M ,4% F ,2% F ,6% Totali % Totali % Par Lavoratori avviati per fascia di età Gli avviati per classe di età si distribuiscono prevalentemente, per oltre il 16%, nella fascia fra i 25 ed i 29 anni; la percentuale scende a circa il 15% e a circa il 14% rispettivamente nella fascia dai 30 ai 34 anni e nella fascia dai 35 ai 39 anni. Tab. 17 Lavoratori avviati per fascia di età Fasce età M % F % Totali % fino a 19 anni 188 0,9% 99 0,6% 287 0,8% da 20 a 24 anni ,2% ,7% ,0% da 25 a 29 anni ,5% ,6% ,4% da 30 a 34 anni ,5% ,3% ,8% da 35 a 39 anni ,7% ,8% ,2% da 40 a 44 anni ,4% ,8% ,6% da 45 a 49 anni ,5% ,0% ,7% da 50 a 54 anni ,5% ,8% ,6% oltre 55 anni ,8% ,4% ,9% Totali % % % Percentuali 57,4% 42,6% 100% Par Lavoratori avviati per cittadinanza Riguardo alla cittadinanza dei lavoratori avviati, circa il 30% è rappresentato da persone di nazionalità straniera. In primo piano figura la Romania, con l 11,9%; a seguire l Albania con il 3%, l Egitto e la Cina con il 2%, il Marocco con l 1,9% sul totale avviati. Tab. 18 Lavoratori avviati per cittadinanza Cittadinanza M % F % Totali % Italiani ,1% ,3% ,8% Comunitari ,1% ,2% ,3% Extracomunitari ,8% ,5% ,8% Totali % % % Percentuali 57,4% 42,6% 100% Pagina 12 di 26

13 Tab. 19 Lavoratori avviati per paese d origine Cittadinanza M % F % Totali % Romania ,6% ,9% ,9% Albania 779 3,6% 354 2,2% ,0% Egitto 748 3,5% 13 0,1% 761 2,0% Cina 407 1,9% 346 2,2% 753 2,0% Marocco 592 2,7% 127 0,8% 719 1,9% Ucraina 148 0,7% 293 1,8% 441 1,2% Perù 149 0,7% 107 0,7% 256 0,7% Tunisia 217 1,0% 34 0,2% 251 0,7% Polonia 149 0,7% 90 0,6% 239 0,6% India 154 0,7% 22 0,1% 176 0,5% altri ,9% ,4% ,5% Totali % % % Percentuali 57,4% 42,6% 100% Par. 2.2 Cessazioni Le aziende con sede operativa ubicata sul territorio provinciale, durante l anno 2013, hanno effettuato complessivamente cessazioni, di cui il 49,6% riferite a personale di genere maschile ed il 50,4% a personale di genere femminile. Rispetto al 2012 si registra una diminuzione delle comunicazioni di cessazione del 4,6%. Tab. 20 Cessazioni Cessazioni 2012 Cessazioni 2013 Variazione % M F T M F T M F T ,5% -6,6% -4,6% Par Cessazioni per settore La maggior parte delle cessazioni dei rapporti di lavoro, nell anno 2013, si concentra nel settore del terziario con un valore percentuale pari al 64% sul totale. A seguire il settore industriale con il 16,8%, il settore agricolo con il 13% ed il settore delle costruzioni con il 6,1%. Tab. 22 Cessazioni per settore di attività Cessazioni 2012 Cessazioni 2013 variazione Settore d'attività M F Totali % M F Totali % % dato mancante ,1% ,1% -39,8% Agricoltura ,9% ,0% 3,7% Industria ,3% ,8% -1,5% Costruzioni ,8% ,1% -13,9% Terziario ,9% ,0% -5,8% Totali % % -4,6% Percentuali 48,5% 51,5% 100% 49,6% 50,4% 100% Pagina 13 di 26

14 Fig. 8 Cessazioni per settore di attività cessazioni per settore di attività - anno 2013 Agricoltura Industria Costruzioni Terziario Par Cessazioni per causa Nel corso del 2013 la maggior parte dei rapporti di lavoro si è interrotta alla scadenza del relativo contratto a termine (62,5%) e per dimissioni (16,3%). Sono 734 i licenziamenti per cessata attività aziendale, 713 i licenziamenti collettivi e 3987 i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo. Rispetto al 2012 il numero totale di licenziamenti risulta in aumento di circa il 0,3%. Tab. 21 Cessazioni per causa Causa di Cessazione Totali % Totali % anno 2012 anno 2013 Cessazione attività ,6% 734 1,1% Decadenza del servizio 216 0,3% 166 0,2% Decesso 227 0,3% 302 0,4% Dimissioni durante il periodo di prova 295 0,4% 298 0,4% Dimissioni ,0% ,3% Dimissioni giusta causa 268 0,4% 289 0,4% Fine rapporto a termine ,2% ,5% Licenziamento collettivo 338 0,5% 713 1,1% Licenziamento giusta causa 459 0,6% 375 0,6% Licenziamento individuale 1 0,0% Licenziamento per giustificato motivo oggettivo ,6% ,9% Licenziamento per giustificato motivo soggettivo 159 0,2% 122 0,2% Mancato superamento del periodo di prova 928 1,3% 877 1,3% Modifica del termine inizialmente fissato 658 0,9% 471 0,7% Pensionamento 846 1,2% 367 0,5% Risoluzione consensuale 992 1,4% 843 1,2% Altro ,9% ,3% Dato mancante 40 0,1% 593 0,9% Totali % % Pagina 14 di 26

15 Par. 2.3 Saldo avviamenti-cessazioni Par Saldo avviamenti cessazioni per settore di attività Nella tabella sottostante viene riportato il confronto fra gli avviamenti e le cessazioni per settore nei periodi in considerazione; il saldo corrispondente è ottenuto come differenza tra avviamenti e cessazioni. Il 2013 si chiude con un saldo negativo pari a unità, a fronte delle unità registrate nel 2012 e delle unità registrate nel Tutti i macrosettori presi in considerazione presentano saldi negativi. Nei periodi a confronto si registra un lieve peggioramento nel settore delle costruzioni e un più marcato peggioramento nel settore industriale. Il settore del terziario risente pesantemente della crisi in atto, passando dal saldo negativo pari a unità del 2012 al saldo negativo pari a unità del Il settore agricolo risulta tendenzialmente stabile. Tab. 23 Saldo avviamenti - cessazioni per settore di attività Settore d'attività Avv. Cess. saldo Avv. Cess. saldo Avv. Cess. saldo dato mancante Agricoltura Industria Costruzioni Terziario Totali Fig. 9 Saldo avviamenti cessazioni per settore di attività saldo avviamenti - cessazioni Agricoltura Industria Costruzioni Terziario Totali anno anno anno anno 2011 anno 2012 anno 2013 Par Saldo avviamenti-cessazioni per area territoriale Osservando la tabella 24 relativa al saldo avviamenti cessazioni per area territoriale, si nota che la situazione di crisi è distribuita più o meno uniformemente su tutto il territorio provinciale ed in particolare nella zona dell oltre pò pavese con un saldo negativo avviamenti cessazioni pari a unità. Tab. 24 Saldo avviamenti cessazioni per area territoriale Area territoriale di competenza per CpI Avviamenti Cessazioni saldo Pavia (zona pavese) Vigevano (zona lomellina) Voghera (zona oltrepò pavese) Totali Pagina 15 di 26

16 Par. 2.4 Trend avviamenti-cessazioni I grafici proposti mostrano l andamento generale degli avviamenti e delle cessazioni dei rapporti di lavoro relativi ai semestri 2010/2011/2012/2013 con specifico riferimento ai macro-settori economici. Fig. 10 Trend avviamenti cessazioni: totale economia trend avviamenti-cessazioni :totale economia avviamenti cessazioni Fig. 11 Trend avviamenti cessazioni per settore di attività : agricoltura trend avviamenti-cessazioni : agricoltura avviamenti cessazioni Pagina 16 di 26

17 Fig. 12 Trend avviamenti cessazioni per settore di attività : industria trend avviamenti-cessazioni :industria avviamenti cessazioni Fig. 13 Trend avviamenti cessazioni per settore di attività : costruzioni trend avviamenti-cessazioni :costruzioni avviamenti cessazioni Fig. 14 Trend avviamenti cessazioni per settore di attività : terziario trend avviamenti-cessazioni :terziario avviamenti cessazioni Pagina 17 di 26

18 CAPITOLO III - AMMORTIZZATORI SOCIALI Par. 3.1 Mobilità dato di flusso Le procedure di mobilità si attivano a fronte di situazioni di crisi o di trasformazioni aziendali che comportano una riduzione del numero di lavoratori occupati. Se l azienda in crisi ha un organico superiore ai 15 dipendenti, ed ha la necessità di procedere ad un licenziamento collettivo (che interessi almeno 5 lavoratori), si applicano le disposizioni previste dalla legge 223/91, che prevedono un esubero, procedura che si conclude con l iscrizione dei lavoratori licenziati in un apposita lista di mobilità. Se l azienda rientra tra quelle che hanno diritto all intervento della CIGS, i lavoratori licenziati ed iscritti nella lista percepiscono l indennità di mobilità e il loro reimpiego è favorito da sgravi contributivi ed incentivi economici. I lavoratori licenziati per giustificato motivo provenienti da aziende che non rientrano tra quelle che hanno diritto all intervento della CIGS, possono essere iscritti alla lista di mobilità ai sensi della Legge 236/93, ma percepiscono, qualora ne sussistano le condizioni, la sola indennità di disoccupazione ordinaria. L iscrizione nella lista di mobilità prevede comunque sgravi contributivi in caso di reimpiego (dal 1 gennaio 2013 l iscrizione alle liste di cui alla Legge 236/93 non è più stata rifinanziata ed è sospesa in attesa di idoneo provvedimento) 3. Sono complessivamente le iscrizioni alla lista di mobilità di cui alla legge 223/91 registrate nell anno 2013, mentre sono temporaneamente sospese, dal 1 gennaio 2013, come sopra menzionato, le iscrizioni di cui alla Legge 236/93. Sul totale complessivo delle iscrizioni in lista, la percentuale di genere maschile incide per oltre il 69%. Tab. 25 Iscrizione alle liste di mobilità dato di flusso 2013 Tipo mobilità-flusso 2013 M % F % Totali % L. 223/ % % % L. 236/ Totali % % % Percentuali 69,2% 30,8% 100% Il dato di flusso relativo agli anni 2012/2013 segna un forte aumento dei lavoratori iscritti alla lista di mobilità di cui alla legge 223/91, con un incremento percentuale di oltre il 66%. Il dato totale non è confrontabile con gli anni precedenti per i motivi sopra menzionati. Tab. 26 Iscrizione alle liste di mobilità dato di flusso anno 2010/2011/2012/2013 Tipo mobilità 2010 % 2011 % 2012 % 2013 % L. 223/ ,6% ,2% ,7% % Variazione percentuale L.223/91 32,7% 28,7% -39,1% 66,6% L. 236/ ,4% ,8% ,3% 0 Totali % % % % Variazione percentuale sul totale 15,2% 7,1% -3,5% -58,8% 3 La Regione Lombardia ha comunicato che dalla lettura della Legge 24 dicembre 2012 n. 228 (Legge di stabilità 2013) si evince che l iscrizione nelle liste di mobilità dei lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo da aziende che occupano fino a 15 dipendenti non è stata prorogata e non sono stati prorogati gli sgravi correlati. Pagina 18 di 26

19 La maggior parte dei lavoratori inseriti nelle liste di mobilità nell anno 2013 proviene dal settore industriale con oltre il 61%; a seguire il settore del terziario con oltre il 27% ed il settore delle costruzioni con circa il 9%. Tab. 27 Iscrizione alle liste di mobilità L. 223/91 flusso per settore di attività della ditta di provenienza Settore di attività M % F % Totali % Dato mancante 19 2,2% 9 2,4% 28 2,3% Agricoltura 4 0,5% 0 0% 4 0,3% Industria ,9% ,3% ,1% Costruzioni % 7 1,8% 110 8,9% Terziario ,4% ,5% ,4% Totali % % % Percentuali 69,2% 30,8% 100% Dal punto di vista territoriale, il maggior flusso di persone inserite in lista di mobilità nell anno 2013 si registra presso il Centro per l Impiego di Pavia (zona Pavese) con oltre il 38% sul totale dei nuovi iscritti. A seguire il Centro per l Impiego di Vigevano (36,7%) (zona Lomellina) ed il Centro per l Impiego di Voghera (24,5%) (zona Oltre Po Pavese) Tab Flusso iscrizioni alle liste di mobilità per genere e per centro impiego anno 2013 Centro Impiego M % F % Totali % Pavia ,3% ,5 % ,7% Vigevano ,5% ,7 % ,7% Voghera ,2% 79 20,7% ,5% Totali % % % Percentuali 69,2% 30,8% 100% Tab Flusso iscrizioni alle liste di mobilità (Legge 223/91 - Legge 236/93) per centro impiego anno 2013 vs 2012 Centro impiego 2012 % 2013 % variazione % Pavia ,4% ,7% -58,4% Vigevano ,2% ,7% -62,3% Voghera ,4% ,5% -52,9% Totali ,8% Percentuali 100% 100% Par. 3.2 Cassa integrazione guadagni La Cassa Integrazione è stata istituita con Decreto Legislativo n.788/1945, ed è una prestazione economica erogata dall INPS con la funzione di sostituire od integrare la retribuzione dei lavoratori sospesi o lavoranti ad orario ridotto in concomitanza di eventi espressamente previsti dalla legge. L intervento ordinario è attualmente disciplinato dalle leggi n.164/1945 e n. 223/1991 ed opera in presenza di sospensioni o riduzioni temporanee e contingenti dell attività d impresa che conseguono a situazioni aziendali, determinate da eventi transitori non imputabili all imprenditore o ai lavoratori, ovvero da crisi temporanee di mercato. L intervento straordinario, disciplinato dalla legge n.464/1972, opera a favore di imprese industriali e commerciali in caso di ristrutturazione, riorganizzazione e conversione aziendale, ovvero nei casi di crisi aziendale e di procedure concorsuali. Pagina 19 di 26

20 L intervento in deroga è destinato ai lavoratori di imprese escluse dalla CIG straordinaria, quindi aziende artigiane e industriali con meno di 15 dipendenti o industriali con oltre 15 dipendenti che non possono fruire dei trattamenti straordinari. La CIG in deroga alla vigente normativa è concessa nei casi in cui alcuni settori (tessile, abbigliamento, calzaturiero, orafo, ecc.) versino in grave crisi occupazionale. Lo strumento della cassa integrazione guadagni in deroga permette quindi, senza modificare la normativa che regola la CIGS, di concedere i trattamenti straordinari anche a tipologie di aziende e lavoratori che ne sono esclusi. I dati forniti dall INPS, di seguito pubblicati, consentono di valutare l evoluzione della Cassa Integrazione Guadagni (CIG) durante il 2013 rispetto agli anni precedenti (2012/2011/2010). L indicatore che misura il ricorso alla CIG è rappresentato dal numero di ore autorizzate sia per interventi straordinari (CIGS), sia per interventi ordinari (CIGO) che per interventi di CIG in Deroga. Nel considerare le ore di CIG autorizzate quali un indicatore dell evoluzione della crisi economica occorre tener presente i vincoli di carattere istituzionale che possono influenzarne la concessione, i processi autorizzativi che cumulano nello stesso mese concessioni di durata futura diversa nonché l utilizzo delle ore in percentuali variabili rispetto a quanto autorizzato. Nel 2013 il totale delle ore autorizzate di CIG aumenta del 14,3% rispetto al dato del precedente anno. In dettaglio aumenta del 5,0% la cassa ordinaria e del 75,8% la cassa straordinaria, mentre diminuisce del 4,3% la cassa in deroga ( tab. 30). Il dato sulla cassa integrazione, per diversi motivi, come in precedenza accennato, induce comunque ad una lettura prudenziale dei dati; proviamo a riassumerli : La Cassa integrazione è uno strumento di politica del lavoro che dipende da accordi fra imprese e sindacato e non fornisce una copertura automatica omogenea di tutte le situazioni di crisi. In quanto tale non è un indicatore diretto di crisi, ma un indicatore di uso delle politiche del lavoro. Vi sono limiti temporali all uso della cassa nelle sue varie forme, ed è quindi possibile che autorizzazioni vengano negate non perché la crisi è risolta, ma perché la crisi sfocia in licenziamenti. Non sempre tutte le ore autorizzate vengono consumate; ciò indica che le richieste di cassa possono avere un profilo prudenziale o che la congiuntura seguente alle richieste si è rilevata meno grave del previsto. Le statistiche riportano le ore autorizzate, che assommano in ore dati relativi a situazioni, a volte future, a volte già avviate, di durata ed intensità diverse. Poiché i dati si riferiscono a periodi diversi, spesso futuri, ma sono cumulati nel periodo di autorizzazione, non costituiscono un indicatore dell utilizzo reale dello strumento. Non esistono ad oggi alternative alla lettura dei dati forniti dall INPS per valutare il fenomeno, ma tenute presenti le limitazioni di cui soffre il dato, alcune indicazioni possono comunque essere tratte. Come già accennato, la cassa integrazione ordinaria, per la quale sono previsti processi di autorizzazione a livello provinciale, sale con un tasso di crescita del 5% rispetto all anno Si tratta come noto di uno strumento utilizzato in chiave anticongiunturale per brevi periodi (13 settimane consecutive, con prospettiva di ripresa dell attività, per un massimo di 52 settimane in un biennio mobile). L aumento delle richieste e relative autorizzazioni riflette, in particolare la flessione della produzione industriale, che viene affrontata, in parte, con il monte ore della cassa ordinaria, (+7,3% rispetto al 2012 per il settore industriale), dilazionando nel tempo il momento di una eventuale richiesta di cassa straordinaria che sancisca la crisi strutturale. Anche il settore delle costruzioni risente della crisi in atto con un aumento delle ore di cassa ordinaria pari al 4,1% rispetto al dato del precedente anno(tab.32). Pagina 20 di 26

21 La cassa integrazione straordinaria autorizzata risulta in aumento del 75,8% rispetto al dato del precedente anno. In particolare, rispetto al 2012, aumentano del 56,2% le ore di cassa straordinaria autorizzate per il settore industriale. La cassa straordinaria copre stati di crisi dichiarata che spesso porta ad esuberi o alla totale cessazione di attività di azienda o dei suoi rami. Le casse che sono giunte a conclusione, che non abbiano generato riavvio delle attività o ricollocazione, potrebbero sfociare in mobilità ovvero in licenziamenti collettivi. Un altro dato allarmante riguarda l aumento del monte ore di CIGS autorizzato per il settore delle costruzioni, con una variazione pari al 527,7% rispetto al 2012 (tab.32). In diminuzione l utilizzo della cassa in deroga con un 4,3% rispetto al dato del precedente anno. La CIG in deroga alla vigente normativa è concessa nei casi in cui alcuni settori versino in grave crisi occupazionale. Lo strumento della cassa in deroga permette, senza modificare la normativa che regola la CIGS, di concedere i trattamenti straordinari anche a tipologie di aziende e lavoratori che ne sono esclusi. La cassa in deroga registra una diminuzione del 10,2% nell industria e del 45% nelle costruzioni, mentre risultano in aumento le ore autorizzate nel terziario (14,4%) (tab. 32). Tab. 30 Cassa integrazione guadagni ore autorizzate per tipo di intervento ore autorizzate tasso di var. % Tipo Intervento anno 2012 anno 2013 Ordinaria ,0% Straordinaria ,8% Deroga ,3% Totale ,3% Fig. 15 Percentuale GIG per tipologia di intervento anno 2013 CIGO - GIGS - Cig in deroga - anno ; 16% ; 24% ; 60% Ordinaria Straordinaria Deroga La tabella ed il grafico sottostante evidenziano il trend relativo all utilizzo della CIG nel corso degli anni 2010/2011/20121/2013(*). Tab. 31 Cassa integrazione guadagni ore autorizzate per tipo di intervento - trend Tipo Intervento anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013 ore aut. ore aut. ore aut. ore aut. Ordinaria Straordinaria Deroga Totale Pagina 21 di 26

22 Fig. 16 Andamento GIG per tipologia di intervento trend andamento CIG per tipologia di cassa Ordinaria Straordinaria Deroga Totale ore aut.anno 2010 ore aut.anno 2011 ore aut.anno 2012 ore aut.anno 2013 (*) ATTENZIONE! In data è stata effettuata una rilettura degli archivi, pertanto i dati già pubblicati in precedenza potrebbero aver subito cambiamenti, talvolta anche in diminuzione a causa di possibili cancellazioni di ore precedentemente autorizzate. Tab. 32 Andamento CIG per settore anno 2013 vs 2012 Tipologia di cassa anno 2012 % sul tot. anno 2013 % sul tot. tasso di variazione Ordinaria Agricoltura - estrazioni ,6% ,3% -40,8% minerali Industria ,8% ,5% 7,3% Costruzioni % ,8% 4,1% Terziario ,7% ,4% -23,9% Totale % % 5% Straordinaria Agricoltura estrazioni 408 0% ,3% 1945,1% minerali Industria ,6% ,3% 56,2% Costruzioni ,1% ,9% 527,7% Terziario ,2% ,4% 4,8% Totale % % 75,5% Deroga Agricoltura estrazioni 0 0% 0 0% 0% minerali Industria ,4% ,8% -10,2% Costruzioni % % -45% Terziario ,6% ,2% 14,4% Totale % % -4,3% Totale Generale ,0% % 14,3% Pagina 22 di 26

23 Fig. 16 Andamento GIG per settore di attività andamento CIG per settore - confronto anno 2013 vs anno 2012 anno Agricoltura - estrazioni Industria Costruzioni Terziario Totale anno anno BREVE RIEPILOGO DATI E CONCLUSIONI Attraverso i dati relativi alle movimentazioni delle comunicazioni obbligatorie è possibile, per l anno 2013, avviare l analisi dell andamento del mercato del lavoro in termini di dinamica della domanda di personale dipendente e parasubordinato da parte dei datori di lavoro pubblici e privati. La domanda di lavoro ha evidenziato, nel corso del 2013, una certa flessione rispetto all anno precedente; i contratti di lavoro stipulati sono diminuiti di oltre 10 punti percentuali e complessivamente ammontano a unità, contro le unità rilevate nel precedente anno. Sul totale dei contratti stipulati, il 49,3% riguarda il genere maschile ed il 50,7% il genere femminile. I lavoratori interessati da uno o più contratti di lavoro sono ( si contano quindi circa 1,6 avviamenti in media a persona); rispetto al 2012 si registra una diminuzione percentuale di circa il 14%, pari a circa 6000 persone non più coinvolte in occasioni di lavoro. Le assunzioni dei lavoratori si distribuiscono per oltre il 16% nella fascia di età compresa fra i 25 ed i 29 anni; la percentuale scende a circa il 15% nella fascia fra i 30 ed i 34 anni ed a circa il 14% nella fascia dai 35 ai 39 anni. In aumento il divario di genere fra le persone avviate, con il 57,4% a favore dei maschi (54,8% nel 2012) ed il 42,6% a favore delle femmine (45,2% nel 2012). Il 30% circa dei lavoratori avviati è di nazionalità straniera, con una particolare prevalenza di cittadini rumeni (12% circa sul totale dei lavoratori avviati); a seguire, con percentuali comprese tra l 1% ed il 3% circa, cittadini albanesi, egiziani e cinesi. Dal punto di vista settoriale, il terziario rappresenta il settore più attivo dell economia locale, con un flusso di avviamenti pari al 64% sul totale delle comunicazioni effettuate; a seguire il settore industriale con il 15,9%, il settore agricolo con il 14,7% ed il settore delle costruzioni con il 5,4%. Osservando la distribuzione settoriale della domanda di lavoro nel confronto annuale, la contrazione delle posizioni di lavoro, ad eccezione del settore agricolo, risulta generalizzata in tutti i comparti, con un netto calo nelle costruzioni (-21,1%) e nel terziario (-12,9%), mentre più contenuto risulta il calo nel settore manifatturiero (-4,5%). Complessivamente le assunzioni sono state effettuate per l 82,6% mediante forme contrattuali flessibili (tempo determinato, somministrazione, lavoro a progetto e altre comunicazioni), mentre le forme contrattuali permanenti si collocano al 17,4% (tempo indeterminato, apprendistato). Pagina 23 di 26

24 Nel dettaglio il 74,6% delle assunzioni riguarda rapporti di lavoro a tempo determinato, con un aumento tendenziale, rispetto all anno precedente, pari al 1,4%. Nessun segnale positivo si registra con riferimento ai posti di lavoro a tempo indeterminato, che si collocano al 15,6% e con un trend in riduzione del 20,3%. Anche i rapporti di lavoro in apprendistato, presenti con una quota pari al 1,8%, segnalano una contrazione di oltre il 22%. L insieme del lavoro parasubordinato (5,6%) prosegue la tendenza alla flessione sulle assunzioni effettuate, tendenza su cui hanno influito i dispositivi introdotti con la Legge 92/2012; nel confronto annuale la contrazione è di oltre il 28%. Gli effetti dei mutati comportamenti della domanda di lavoro indotti dall entrata in vigore della Legge 92/2012 hanno influenzato notevolmente anche il lavoro a chiamata, azzerandone praticamente l utilizzo. In crescita la domanda di lavoro somministrato, con un aumento tendenziale del 4,5% rispetto al precedente anno. Le comunicazioni di cessazione (67704 unità) sono diminuite del 4,6% rispetto al La maggior parte si concentra nel settore del terziario (64%); a seguire il settore industriale (16,8%), il settore agricolo ( 13%) e il settore delle costruzioni (6,1%). In diminuzione, rispetto all anno precedente, con esclusione del settore agricolo, le cessazioni nel terziario (-5,8%), nelle costruzioni (-13,9%) e nell industria (-1,5%). La maggior parte dei rapporti di lavoro si è interrotta alla scadenza del relativo contratto a termine (oltre 62%) e per dimissioni (oltre 16%), mentre i licenziamenti effettuati a vario titolo presentano una percentuale di circa l 8%. L analisi della variabile genere permette di constatare che per il genere maschile nell anno 2013 sono stati effettuati oltre avviamenti (49,3%) e circa cessazioni (49,6%). Per il genere femminile si registrano invece oltre avviamenti (50,7%) e oltre cessazioni (50,4%). In sostanza, il genere maschile mostra una inferiorità di circa un punto percentuale nella quota associata sia al numero di avviamenti che al numero di cessazioni rispetto al genere femminile. In merito alla distribuzione degli avviamenti per genere e settore economico, si osserva nel terziario una quota di avviamenti (% calcolata sul totale di settore) pari al 36,2% per il genere maschile, mentre il genere femminile possiede una quota del 63,8%; nell industria il genere maschile è presente per una quota del 69,3% mentre il genere femminile è presente con un valore del 30,7%; il settore delle costruzioni presenta una quota del 95% per il genere maschile, mentre il genere femminile risulta presente al 5%. Infine il settore agricolo presenta una quota del 68% per il genere maschile e del 32% per il genere femminile. Il saldo annuo tra assunzioni e cessazioni risulta negativo e pari a unità, in netto aumento a quanto registrato nel 2012 e pari a unità. Tutti i macrosettori presentano saldi negativi, in linea con la tendenza al regresso occupazionale già evidenziata nei precedenti anni. La maggior contrazione dei posti di lavoro si registra nel terziario ( unità); a seguire il settore manifatturiero ( unità), il settore delle costruzioni (-914 unità) ed il settore agricolo (-32 unità), segno che la crisi in atto sempre più si sta estendendo alla generalità dei comparti produttivi. Il saldo risulta negativo in tutte le aree osservate; la maggior contrazione dei posti di lavoro si registra nell area del pavese. In ultima analisi il minor volume di assunzioni, anche se accompagnato da una riduzione delle cessazioni rispetto all anno precedente, ha influenzato in modo particolare i risultati occupazionali determinando una sensibile perdita dei posti di lavoro. Pagina 24 di 26

25 Si ritiene utile completare l analisi con il commento ad alcuni dati correlati all andamento del mercato del lavoro. Al 31/12/2013 le persone in stato di disoccupazione, disponibili ai Servi per il Lavoro, in provincia di Pavia sono oltre , di cui circa l 86% è costituito da persone precedentemente occupate ed alla ricerca di nuova occupazione. Su base annua si registra un incremento dei lavoratori in stato di disoccupazione di oltre il 18%. Anche il dato di flusso dei lavoratori che ricorrono ai Centri per l Impiego provinciali per attestare il loro stato di disoccupazione risulta tendenzialmente in aumento, su base annua, di circa il 13%. Un ulteriore indicatore della sofferenza del mercato del lavoro locale è rappresentato dal costante aumento dei lavoratori iscritti in lista di mobilità ai sensi della Legge 223/91, con un tasso di crescita, rispetto al 2012, di oltre il 18%. Anche il dato di flusso dei lavoratori inseriti in lista di mobilità ai sensi della Legge 223/91, relativamente all anno 2013, segna un trend di aumento di oltre il 66% rispetto al dato del precedente anno. Ulteriori segnali di criticità provengono dalla lettura dei dati relativi all utilizzo degli ammortizzatori sociali (CIG) da parte delle aziende del territorio. Nel 2013 sono state autorizzate in provincia di Pavia 10,6 milioni di ore di cassa integrazione guadagni. Rispetto al 2012, quando furono autorizzate 9,3 milioni di ore, si registra un aumento del 14,3%. Nel dettaglio sono aumentate del 5% le ore autorizzate di cassa ordinaria e del 75,8% le ore autorizzate di cassa straordinaria, mentre sono diminuite del 4,3% le ore di cassa in deroga. Passando al dettaglio per tipologia di prestazione, nel 2013 le ore di cassa integrazione ordinaria (CIGO) ammontano a 6,4 milioni, con un aumento del 5% rispetto al dato del precedente anno. In particolare ammontano a 5,1 milioni le ore autorizzate nel settore industriale, con una variazione, in aumento, del 7,3%. Per quanto riguarda gli interventi straordinari (CIGS) nell anno 2013 le ore autorizzate sono state 2,5 milioni, con un aumento del 75,8% rispetto all anno precedente. Il 66,3% del totale delle ore autorizzate per gli eventi straordinari avviene nel settore industriale (1,7 milioni di ore), con un aumento del 56,2% rispetto al precedente anno. Infine, gli interventi in deroga (CIGD), pari nell anno 2013 a 1,6 milioni di ore autorizzate, rispetto a 1,7 milioni dell anno precedente, registrano un calo del 4,3%. Il settore industriale, per gli interventi in deroga, presenta una quota del 39,8%, in calo del 10,2% rispetto al dato del precedente anno. Nel complesso, rispetto al 2012, le ore di CIG autorizzate aumentano del 13,3% nel settore industriale, del 30,6% nel settore delle costruzioni e del 4,1% nel settore del terziario. Il massiccio ricorso alla cassa integrazione ha permesso alle aziende di tamponare la crisi economica in atto e di salvaguardare solo in parte i livelli occupazionali. In particolare il considerevole aumento della cassa integrazione nel settore industriale riflette la flessione della produzione, dilazionando nel tempo il momento di una eventuale chiusura delle realtà produttive piuttosto che il loro rilancio. La durata della crisi e gli effetti sui consumi delle manovre di rientro della finanza pubblica continuano, quindi, a mostrare i loro effetti sul mercato del lavoro; i numeri presenti nel presente rapporto testimoniano quanto ancora la crisi stia colpendo il tessuto economico locale e non è ancora possibile valutare l impatto che la stessa lascerà sulla struttura dell occupazione provinciale nel medio periodo. Pagina 25 di 26

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