COMUNITÀ MONTANA - BERGAMO
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- Gemma Mauri
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1 60 COMUNITÀ MONTANA - BERGAMO è ottenuta un forte decremento dei colmi di piena, in particolare in due dei corpi idrici del bacino idrografico, con elevato abbattimento del pericolo di allagamento per le residenze ivi presenti. Inoltre si può, ora, affermare che i lavori, nel loro complesso, unitamente a quanto era già stato realizzato con precedenti interventi, hanno senz altro contribuito a ridurre notevolmente dal rischio idraulico gli abitati dei versanti interessati, a proteggere la rete viaria da fenomeni di cedimento strutturale con i rischi conseguenti, a mantenere una stabilità ragionevole dei versanti per evitare pericoli di franamento e rotolamento di massi rocciosi in grado di determinare danni ad abitazioni, cose e/o persone.
2 COMUNE DI BISUSCHIO - VARESE 61 COMUNE DI BISUSCHIO (VA) Opere di stabilizzazione di versanti in frana ed interventi di consolidamento di corsi d acqua e contenimento di processi erosivi in atto Le sistemazioni idraulico ambientali dei versanti e dei corpi idrici eseguite nel comune di Bisuschio durante il periodo settembre 2003 novembre 2005 sono state realizzate allo scopo di salvaguardare le condizioni di sicurezza di centri abitati che, a causa di eventi meteorici intensi, si sono venuti a trovare in condizioni di rischio idrogeologico elevato. L obiettivo del progetto è stato quello di intervenire su dissesti molto pericolosi in quanto situati a breve distanza dai centri abitati e caratterizzati da una rapida evoluzione. Le opere in progetto hanno riguardato la regimazione idraulica, il consolidamento spondale e la sistemazione di versanti mediante le tecniche dell ingegneria naturalistica. L attività progettuale è stata supportata da una dettagliata campagna di rilievo e di analisi geomorfologi-
3 62 COMUNE DI BISUSCHIO - VARESE ca, idrologica ed idraulica dei corpi idrici interessati dagli interventi. Il quadro generale delle condizioni idrogeologiche così ottenuto è stato la base per la progettazione degli interventi e per la successiva attività di monitoraggio e manutenzione. La situazione di rischio esistente prima della realizzazione delle opere in progetto era caratterizzata dalla presenza di corpi di frana localizzati lungo gli impluvi che solcano il versante occidentale della dorsale montuosa che va dal Monte Rho d Arcisate al Poncione di Ganna. A seguito delle forti precipitazioni cadute durante eventi meteorici di eccezionale intensità, la portata dei corpi idrici ha subito un forte e repentino aumento cau-
4 sando l erosione delle sponde dei torrenti, l innesco e il distacco di fenomeni franosi, smottamenti e crolli dei versanti. In alcuni casi il materiale franato minacciava di ostruire i corpi idrici, con il rischio di generare pericolosi accumuli di acqua che, franando a valle avrebbero potuto minacciare la pubblica incolumità. Dall analisi del quadro dei dissesti, a seguito dei rilievi e delle indagini, è emerso che le componenti a rischio erano sia i centri abitati (Bisuschio, Pogliana), sia le COMUNE DI BISUSCHIO - VARESE 63
5 64 COMUNE DI BISUSCHIO - VARESE vie di comunicazione che lungo il fondovalle intersecano i torrenti che scendono dalla montagna. L attività di progettazione e realizzazione di opere di sistemazione idraulica in ambiti naturali, data la particolare sensibilità delle aree oggetto di intervento, ha rivolto particolare attenzione al rispetto dell ambiente e dei suoi equilibri. La realizzazione di opere lungo corpi idrici e versanti, inoltre, soggetta a continue evoluzioni è stata adattata sia alle particolarità non
6 rilevabili in fase progettuale, sia all evoluzione naturale dello stato dei luoghi. Durante l esecuzione delle opere, spesso, si è reso necessario intervenire mediante soluzioni progettuali ad hoc, studiate per far fronte alle particolari condizioni ambientali nelle quali si è venuto a trovare il cantiere. Un esempio significativo è rappresentato dalla Valle di Pogliana lungo la quale i rilievi preliminari non avevano evidenziato rilevanti emergenze. La successiva evoluzione dei dissesti in atto ha comportato invece, in fase esecutiva, l adozione di opere specifiche di consolidamento. COMUNE DI BISUSCHIO - VARESE 65
7 66 COMUNE DI BISUSCHIO - VARESE Le tecniche di intervento adottate sono state quelle tipiche dell ingegneria naturalistica, quelle pratiche, che, per ridurre il rischio di erosione del terreno negli interventi di consolidamento, prevedono l utilizzo di piante vive o parti di esse (semi, radici, talee), da sole o in combinazione con materiali naturali inerti (legno, pietrame o terreno) o materiali biodegradabili (biostuoie, juta). La scelta di questa filosofia di intervento risiede nella volontà di limitare l introduzione di elementi estranei al paesaggio e di garantire, in questo modo, sia il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza sia la conservazione delle qualità naturali del luogo. Il completamento delle opere in progetto ha consentito di mitigare le condizioni di rischio conseguenti all evento calamitoso, riportando a livelli idonei il grado di sicurezza per la pubblica incolumità. L originale impostazione progettuale ha consentito, inoltre, la costituzione di un sistema di dati e informazioni che saranno la base per le future opere di manutenzione e monitoraggio.
8 COMUNE DI ISPRA - VARESE 67 COMUNE DI ISPRA (VA) Interventi di ripristino e consolidamento degli argini e costruzione briglie lungo il torrente Acquanegra Il torrente Acquanegra è stato interessato da fenomeni di esondazione che hanno arrecato danni alle abitazioni site nei pressi del fiume. Per mettere in sicurezza le aree che sono state oggetto degli eventi calamitosi che potrebbero ripresentarsi, l Amministrazione comunale, con i fondi dell otto per mille dell IRPEF a diretta gestione statale, ha realizzato opere di sistemazione idraulica lungo il fiume, oltre a ripristinare e consolidare gli argini dello stesso. Tali interventi hanno riguardato, nello specifico, opere di arginatura a protezione dell abitato in località Mulinetto e la sistemazione della scarpata posta a monte del Mulino Cassano, oggetto di dissesto franoso. Nel primo intervento di arginatura a protezione dell abitato si sono dovuti eseguire muri in cemento armato, con fronte
9 68 COMUNE DI ISPRA - VARESE in massi di pietra a causa del poco spazio dagli edifici esistenti mentre, per l intervento di sistemazione della scarpata, sono stati utilizzati solo massi in pietra per il consolidamento del piede della scarpata stessa. Si è proceduto, dapprima, con un analisi idraulica di tutta l asta torrentizia al fine di definire i livelli di massima piena necessari per il dimensionamento delle opere, oltre ad effettuare un apposita indagine geognostica al fine di eseguire uno specifico intervento sul distacco franoso. Sulla base di detti studi si sono definiti gli interventi necessari all area interessata dalle esondazioni al fine di evitare che si ripetano danni alle abitazioni poste nei pressi del fiume confermando che i livelli di massima piena superavano quelli delle arginature originarie, in sponda sinistra, e pertanto risultavano necessarie adeguate opere al fine di garantire un franco di mt. 0,50 al di sopra dei livelli di massima piena ordinaria.
10 Successivamente alle prescrizioni ed ai pareri degli enti competenti si è provveduto ad eseguire muri spondali in massi cementizi, con sistemazioni arginali a mezzo d interventi d ingegneria naturalistica che prevedono un particolare impiego di biostuoie e piede di fondazione in massi intasati con materiale fine. La stessa tecnica è stata utilizzata anche per tratti sulla sponda destra. Inoltre, poiché l area è sottoposta al vincolo paesaggistico ambientale, ai sensi del D.Lgs. n 42/2004, si è dovuto provvedere al ripristino della traversa per l alimentazione della derivazione del mulino, attualmente dismesso, prevedendo la realizzazione di adeguati muri in cemento armato, con massi di pietra, a causa della vicinanza degli edifici, e la formazione del canale di restituzione delle acque a valle del mulino. Per quanto riguarda l intervento resosi necessario a seguito del distacco franoso della scarpata in fregio alla sponda di sinistra a monte del Mulino Cassano, è stato necessario eseguire un difesa del piede della scarpata ma al tempo stesso consentire i deflussi COMUNE DI ISPRA - VARESE 69
11 70 COMUNE DI ISPRA - VARESE idrici sotterranei della stessa. Quindi si è optato per un intervento d ingegneria naturalistica al fine di non interrompere il naturale deflusso della falda acquifera, mediante blocchi di pietra fondati a mt. 1,50 sotto l alveo del fiume, con sovrastante corso in massi posti al di sopra della quota di magra, oltre alla stabilizzazione della sponda con biostuoia e vegetalizzazione intensa a mezzo di fasciame e talee di salice. Il completamento dell area è avvenuto con rimodellamento del corpo di frana mediante messa in opera di materiale arido e sovrastante terreno di coltura, inerbimento e piantumazione con essenze arboree.
12 PROVINCIA DI VARESE 71 PROVINCIA DI VARESE Protezione dell impianto di depurazione in comune di Olgiate Olona con consolidamento dell argine lungo il fiume Olona L impianto di depurazione consortile ubicato in Olgiate Olona costituisce il più grande polo depurativo previsto dallo schema di disinquinamento di Tutela del fiume Olona nella provincia di Varese. L impianto di depurazione di Olgiate Olona prevede una massima potenzialità futura pari a abitanti equivalenti, mentre le unità ad oggi realizzate ne costituiscono il 1 lotto per una potenzialità di abitanti equivalenti. L insediamento dell impianto è ubicato nell area delimitata dalla strada Olgiate-Marnate ed il viadotto autostradale. Lungo il confine est, l impianto è delimitato da un argine lungo il fiume Olona, più volte innalzato per limitare i rischi di allagamento dell impianto stesso.
13 72 PROVINCIA DI VARESE L asta del fiume Olona, in provincia di Varese e di Milano, è stata interessata da una serie di eventi alluvionali, alcuni dei quali di eccezionale intensità (1950, 1976/1977, 1992, 1994, 1995) che hanno determinato l allagamento di ampie zone laterali all alveo. Nell ultimo decennio si è calcolato che, nella tratta compresa tra Ponte Gurone e la località Castellazzo di Rho (MI), si sono verificati fenomeni di esondazioni in media ad anni alterni. È significativo inoltre notare come la frequenza delle esondazioni siano incrementate a partire dalla fine degli anni 80. L estrema criticità della situazione idraulica del fiume Olona ha indotto il Magistrato per il Po di Parma a redigere il progetto di massima dei lavori di riassetto idraulico-ambientale del fiume Olona nel tratto compreso tra le località Ponte Gurone (VA) e la presa Olona 1 del Canale Scolmatore delle Piene di Nord-Ovest in località Castellazzo di Rho. I risultati delle verifiche idrauliche hanno evidenziato che le portate di piena sono incompatibili con le attuali
14 sezioni di deflusso del fiume Olona; si è accertato, infatti, che, lungo tutti i cinque i tronchi di calcolo in cui è stata suddivisa l asta del fiume, non sono contenute in alveo neppure le portate al colmo corrispondenti ad eventi con tempo di ritorno di dieci anni. Per la difesa idraulica del depuratore di Olgiate Olona è stata quindi fatta una scelta progettuale che tenesse conto delle criticità della zona. L evento alluvionale più grave, per altezza del livello idrico raggiunto nella Valle (anche a memoria di uomo) è stato quello del settembre Dai rilievi effettuati successivamente all evento, l area del depuratore è stata sommersa da un battente idrico superiore a 2.00 m.; tenuto conto che il terreno dell impianto ha una quota compresa tra e m.s.m., e che nell impianto sono stati misurati livelli fino 2,30 m sulle pareti degli edifici, ciò significa che il massimo livello idrico raggiunto dal fiume nell impianto è stato pari a m.s.m. È evidente che se un simile evento ha carattere eccezionale, eventi di più modeste dimensioni non possono esse- PROVINCIA DI VARESE 73
15 74 PROVINCIA DI VARESE re esclusi, comportando, comunque, gravi rischi di danni per il depuratore e le altre attività esistenti in valle. La linea di difesa idraulica prescelta è stata quella di mettere prioritariamente in sicurezza l impianto, destinando le altre aree, specie quelle non edificate, alla funzione di cassa di espansione e di vie di fuga per ridurre l impatto delle piene nei confronti degli insediamenti di monte e di valle. Il progetto di messa in sicurezza del sito di Olgiate Olona, poi realizzato, prevede di eseguire un muro di recinzione con la funzione di argine di contenimento delle acque di esondazione. Per soddisfare ciò il manufatto murario raggiunge la quota e presenta altezze differenti dettate dall andamento naturale del terreno. L argine esistente a protezione dell impianto posto in sponda destra del fiume Olona, ha origine dal filo posteriore dell esistente insediamento industriale/artigianale e si sviluppa per circa 297,50 m, terminando poco prima del ponte dell Autostrada Milano-Varese sul fiume Olona. La quota in sommità dell argine era compresa tra i 210,20 m.s.m. ed i 211,38 m.s.m., con un punto cri-
16 tico ubicato in corrispondenza della connessione con l edificio artigianale/industriale, ove la quota era pari a 208,76 m.s.m. Si è quindi provveduto a sopralzare tutto l argine, a partire dal punto di connessione con l edificio artigianale/ industriale, fino alla quota 212,00 m.s.m., realizzando quindi anche il raccordo finale con il muro di protezione dell impianto. Le opere di difesa alluvionale sono state ultimate il 30 giugno Successivamente, si sono verificati ulteriori fenomeni di esondazione del fiume Olona che non hanno arrecato danni all impianto. Di questi i due più significativi sono avvenuti nel maggio e nel novembre L evento del 2002 (nei giorni del 3, 4 e 5 maggio) ha avuto indubbiamente caratteristiche di eccezionalità, in quanto le precipitazioni hanno superato i 400 mm in un arco di 48 ore, dato questo che evidenzia l imponenza del fenomeno se si considera che la piovosità media annua va dai mm ad Olgiate, fino ai mm ai piedi delle prealpi e ai mm nella parte alta delle valli. PROVINCIA DI VARESE 75
17 76 PROVINCIA DI VARESE A seguito dell onda di piena del fiume Olona, la valle compresa tra Olgiate e Marnate è stata completamente sommersa da un battente d acqua che ha raggiunto 1,90 m in corrispondenza del muro di recinzione fronte strada del depuratore; ciò significa che i livelli idrici nell impianto avrebbero probabilmente raggiunto valori analoghi al disastroso fenomeno alluvionale del 13 settembre 1995 (quando furono toccati livelli pari a 2,30 m. di battente idrico nelle zone più depresse del depuratore) in assenza del muro di recinzione e di difesa alluvionale. Proprio le opere di difesa alluvionale dell impianto (muro di recinzione, rampa di accesso, innalzamento dell argine lungo il fiume Olona), nonché l innalzamento di alcune unità (sedimentazione finale, pozzetto di by-pass, clorazione, ecc.) hanno consentito di evitare danni disastrosi all impianto, confermando l opportunità degli interventi eseguiti. Anche in occasione dell evento alluvionale del fiume Olona che ha interessato l intero corso d acqua, con allegamenti diffusi, verificatosi nei giorni novembre 2002, l impianto di depurazione di Olgiate Olona è stato completamente circondato dalle acque esondate.
18 Il fiume Olona, dopo aver superato gli argini a monte del ponte della strada Olgiate-Marnate, ha invaso i terreni sia in sponda destra che sinistra, ha sommerso la strada Olgiate-Marnate, interrompendola, ha allagato l area del Motocross, richiudendosi poi a monte del rilevato della autostrada Milano Varese. In pratica, quindi, l impianto di depurazione si è trasformato in una sorta di isola circondata dall acqua del fiume, con un battente idrico esterno di circa 1,50 1,80 m. sul piano campagna. Peraltro, nella zona retrostante il gasometro, sono state riscontrate delle infiltrazioni d acqua dal piede del rilevato arginale che separa l impianto dal fiume Olona; tali infiltrazioni riguardavano la parte terminale del rilevato, nel punto in cui il muro di difesa alluvionale si innesta nel rilevato stesso. PROVINCIA DI VARESE 77
19 78 PROVINCIA DI VARESE Tali infiltrazioni sono state tamponate e controllate dal personale di gestione; trattandosi di infiltrazioni di lieve entità, l acqua veniva raccolta dal sistema di drenaggio del depuratore e sollevata alla linea liquami. Tuttavia, il verificarsi del fenomeno di infiltrazione d acqua ai piedi dell argine, ha destato viva preoccupazione in quanto: il dislivello tra il battente idrico massimo nel fiume Olona (assunto pari a m.s.m.) e la quota del terreno impianto ai piedi dell argine ( m.s.m.) è dell ordine di 2.00 m; l argine, costituito e sopraelevato in più riprese nel corso di più di 100 anni, è in terra sciolta, privo di setti impermeabili o comunque di strutture di rinforzo; la formazione di fenomeni di infiltrazione nella struttura arginale, osservata a seguito della costruzione del muro di difesa idraulica, probabilmente non poteva verificarsi in precedenza, in quanto, in occasione di notevoli eventi di piena, si allagava anche l area dell attuale impianto e quindi si era in presenza di fenomeni di controbattente idrico.
20 Considerato quanto esposto, si è giunti alla conclusione della necessità di creare un sistema di consolidamento/ riduzione dell infiltrazione nelle zone più critiche dell argine, e cioè in corrispondenza dell immorsamento del muro di difesa idraulica nel corpo arginale. L intervento eseguito con i fondi dell otto per mille dell IR- PEF a diretta gestione statale, è consistito nel consolidamento dell argine di protezione dell impianto di depurazione di Olgiate Olona del fiume Olona da fenomeni di infiltrazione nelle due tratte critiche (cioè nei punti di innesto del muro di protezione e recinzione) e nella creazione di una fascia antierosione superiore lungo il paramento fronte fiume dell argine stesso. Per bloccare il fenomeno di infiltrazione che si può verificare durante eventi di piena a carattere eccezionale del fiume Olona, è stato realizzato un diaframma strutturale in c.a. lungo il paramento dell argine lato impianto. Tale diaframma, ha uno sviluppo complessivo di 85,00 m. ed è diviso in due sottotratte da 40,00+45,00 m. immorsate ciascuna nelle ali del muro principale di difesa alluvionale. Ad esse sono stati aggiunti due tratti di lunghezza 2,50 m. circa ciascuno, a protezione della zona PROVINCIA DI VARESE 79
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