LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA LE ESPERIENZE IN ITALIA. Dott. Ing. Sandro Picchiolutto

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1 LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA LE ESPERIENZE IN ITALIA Dott. Ing. Sandro Picchiolutto 1

2 Finalità della Cert. Energetica degli edifici AUMENTO DEL VALORE DELL IMMOBILE NELLA COSTRUZIONE/ COMPRAVENDITA/ LOCAZIONE (strumento di mercato) MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA EFFICIENZA ENERGETICA DELL EDIFICIO EDIFICIO (obiettivo di politica energetica) 2

3 Finalità della Cert. Energetica degli edifici Come strumento di mercato la certificazione deve essere: definita sulla base di criteri oggettivi semplice da ottenere semplice da comprendere poco costosa super partes 3

4 Finalità della Cert. Energetica degli edifici Come strumento di politica energetica la certificazione deve essere: definita almeno a livello regionale sotto il controllo degli enti locali promossa da un efficace comunicazione e, se possibile, da incentivi finanziari accompagnata da un adeguata azione di formazione degli operatori coinvolti. 4

5 Coinvolgimento di tutti gli attori IL SUCCESSO DELLA CERTIFICAZIONE DIPENDERA DAL COINVOLGIMENTO DEI DIVERSI ATTORI DEL MERCATO IMMOBILIARE che dovrà: vedere un proprio tornaconto (economico, ambientale, di immagine). sentirsi parte attiva del processo. 5

6 Coinvolgimento di tutti gli attori Generalmente, l inquilino l / consumatore non e e consapevole: DELLE OPZIONI DI MIGLIORAMENTO REALIZZABILI sull immobile; DEL RAPPORTO COSTI/BENEFICI in termini gestionali DI TALI OPZIONI; DELLA LORO INFLUENZA SUL VALORE DI MERCATO dell immobile DEI COSTI ENERGETICI ED AMBIENTALI CHE COMUNQUE PAGA. 6

7 La C.E. in Italia - il D.lgs. 192/05 La procedura di Certificazione Italiana recepisce la direttiva 2002/91/CE e innanzitutto distingue tra: Prestazione/rendimento energetico di un edificio intesa come «quantità annua di energia effettivamente consumata o che si prevede possa essere necessaria per soddisfare i bisogni collegati all uso standard»; 7

8 La C.E. in Italia - il D.lgs. 192/05 Attestato di certificazione energetica o di rendimento energetico dell edificio edificio,, che riporta: i dati relativi all efficienza energetica dell edificio, edificio, i valori di legge e di riferimento,, per valutare e confrontare la prestazione energetica dell edificio. edificio. i suggerimenti per gli interventi più significativi ed economicamente convenienti per il miglioramento dell immobile. 8

9 La C.E. in Italia - il D.lgs. 192/05 La procedura di C.E. dovrà fornire: Un metodo per la valutazione energetica basato sul calcolo del fabbisogno di energia; Uno schema di C.E. comprendente una procedura di classificazione in base ad opportuni valori di riferimento; Contenuti e formato dell attestato di C.E. e della targa di classificazione da esporre sull edificio 9

10 La C.E. in Italia - il D.lgs. 192/05 È necessario quindi distinguere tra le fasi di progettazione e di certificazione! Il progetto deve fornire tutti gli elementi per dimensionare correttamente gli impianti verificando siano rispettati i limiti di legge; La C.E. ha, invece, lo scopo di fornire uno o più indicatori di qualità energetica, parametro in grado di influenzare il valore di mercato dell edificio. edificio. 10

11 La C.E. in Italia - il D.lgs. 192/05 Il certificato: accompagna la vita dell edifico. edifico. è aggiornato a ogni intervento di ristrutturazione che modifica la prestazione energetica dell edificio edificio o dell impianto. deve essere aggiornato ogni 10 anni e, comunque, in occasione di «ogni intervento che modifica la prestazione energetica di edificio o di impianto». deve essere allegato all atto atto di compravendita; nel caso di locazione dell immobile deve essere messo a disposizione del conduttore da parte del proprietario pena la nullità del contratto. 11

12 La C.E. nelle regioni italiane Secondo la legge italiana le Regioni partecipano all attuazione attuazione degli atti dell U.E., quindi esiste già una vasta normativa regionale in materia di energia. IL PERICOLO È che in assenza di un quadro nazionale che indichi le linee guida per assicurare uniformità di intenti ogni regione potrebbe intendere per certificazione energetica una cosa diversa. SOTTOPONENDO COSÌ I CITTADINI AD UN TRATTAMENTO NON UNIFORME. 12

13 La C.E. nelle regioni italiane: Toscana La L.R. 39 del 24 febbraio 2005 prevede all art. art. 23 (Rendimenti energetici degli edifici) come: Tutti i progetti delle nuove costruzioni o ristrutturazioni debbano essere accompagnati da un attestazione tecnica di rendimento energetico; Che gli atti di compravendita di un Unit Unità Immobiliare debbano essere accompagnati dalla Certificazione Energetica Che entro 18 mesi dalla entrata in vigore saranno emanate le norme di recepimento della Dir con: Modalità e tempi di attuazione; Requisiti minimi di rendimento; Modalità di attestazione; Professionisti abilitati. 13

14 La C.E. nelle regioni italiane: Veneto - Friuli Venezia Giulia Le leggi regionali sul Conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle autonomie locali (Veneto) e Disposizioni in materia di Energia del 19 novembre 2002 (Friuli V. G.): Delegano ai Comuni le funzioni ed i compiti in materia di Certificazione Energetica degli edifici; Per quanto riguarda caratteristiche e durata del documento fanno rimando alla legge 10/91 14

15 La C.E. nelle regioni italiane: Piemonte La legge regionale 7 ottobre 2002, n. 23 Disposizioni in campo energetico. Procedure di formazione del piano regionale energetico ambientale : Riserva alla Regione l emanazione l delle norme sulla Certificazione Energetica degli edifici; Vincola i Comuni ad adottare, nell'ambito del proprio regolamento edilizio, norme tecniche di attuazione per il risparmio energetico e l'utilizzo delle fonti rinnovabili, coerentemente con le norme di Certificazione Energetica degli edifici 15

16 La C.E. nelle regioni italiane: EmiliaRomagna Al momento esiste solo una proposta di legge che: Delega a Comuni e Province l effettivo rilascio del Certificato. Prevede un software di calcolo Regionale accessibile a Comuni e Province Utilizzabile a fini statistici dalla Regione. Compatibile con il Catasto Regionale impianti Termici. Prevede una DURATA differenziata: edifici <1000 mq: 5 anni. Edifici >= 1000 mq: 2 anni (SOLO se possibili interventi significativi). Il COSTO per gli EDIFICI ESISTENTI: paragonabile ad una pratica legge 10/91 ( ), più una quota di (100 ) per le spese di gestione (Enti Locali e Regione); per gli EDIFICI NUOVI si prevede un costo simbolico oltre la quota di 100. CLASSI INDIPENDENTI DA S/V CLASSE PLUS PER MATERIALI ECOLOGICI. 16

17 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Bolzano CasaClima rappresenta la prima esperienza Italiana nel campo della C.E. degli edifici. Il Regolamento nasce, in maniera volontaria, nel 2001 ma già nell ottobre 2002 il Reg. Edilizio del Comune di Bolzano (Art. 51ter) prevedeva l obbligo l di Certificazione Energetica per tutti gli edifici nuovi o ristrutturati per almeno il 50% della superficie calpestabile. 17

18 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Bolzano Caratteristiche peculiari sono: Applicabile agli edifici nuovi e ristrutturati Valutazione del solo involucro edilizio con calcolo del carico termico teorico; Non sono calcolati i consumi derivanti: dalla produzione di acqua calda sanitaria; dal rendimento (ovviamente minore ad 1) del sistema di produzione, controllo e distribuzione del calore; Promosso dalla Provincia come volontario, è stato successivamente reso obbligatorio da molti Comuni e dalla stessa Provincia. 18

19 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Bolzano Condizioni di partecipazione sono: Compilazione di un modulo di domanda da allegare alla Dichiarazione di Inizio Attività (permesso di costruire); Calcolo degli indici tramite apposito foglio elettronico disponibile in rete attraverso la caratterizzazione delle superfici disperdenti; Rendere disponibili alla verifica adeguate documentazioni di progetto (piante, schemi e sezioni) 19

20 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Bolzano Un edificio viene classificato come CasaClima se il fabbisogno annuale di calore non supera un certo valore (espresso in kwh/m 2 x anno). L edificio viene classificato CasaClimapiù se nella costruzione si ricorre all utilizzo di materiali ecologici e se per la copertura del fabbisogno energetico si impiegano fonti energetiche rinnovabili. 20

21 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Bolzano 21

22 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Bolzano Il Certificato contiene indicazioni sulle condizioni al contorno come sulle caratteristiche dell edificio.. edificio.. 22

23 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Bolzano come sui risultati dei calcoli relativi alla valutazione della prestazione energetica... 23

24 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Bolzano Il regolamento di esecuzione della legge urbanistica in materia di risparmio energetico della Provincia di Bolzano del : Definisce le categorie di CasaClima come valori massimi di fabbisogno di calore per riscaldamento nei edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazione totale. L abitabilitl abitabilità può essere rilasciata esclusivamente se il fabbisogno risulta certificato inferiore o pari alla categoria C; Determina le categorie di edifici a cui si applicano tali valori; Per gli edifici classificati di categoria A: I muri perimetrali sono calcolati con uno spessore di 0.3 m indipendentemente dalla dimensione reale; Gli oneri di urbanizzazione sono ridotti del 10%. 24

25 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Bolzano 25

26 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Milano La Provincia di Milano ha recentemente adottato una procedura operativa per la Certificazione Energetica degli edifici secondo le indicazioni del DLgs La procedura è applicabile solo agli edifici residenziali ed agli edifici pubblici NON dotati di impianti centralizzati di climatizzazione estiva 26

27 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Milano Indici per la applicazione della procedura sono tutta una serie di Indicatori di Prestazione Energetica valutati su condizioni climatiche e di uso standard. Essi, a differenza della procedura CasaClima, tengono conto del rendimento degli impianti che sono considerati negli indici di Fabbisogno Energetico Primario: 27

28 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Milano Fabbisogno energetico specifico involucro; Fabb. di energia primaria specifico climatizzazione invernale; Fabb. energetico specifico produzione a.c.s.; Fabb. energia primaria specifico a.c.s.; Contributo energetico specifico dovuto alle fonti rinnovabili; Fabb. specifico globale di energia primaria 28

29 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Milano Il C.E. terrà conto di due fattori: Il Fabb. energetico specifico involucro PE H Il Fabb. specifico globale di energia primaria PE G (la somma del fabb. di Energia Primaria per riscaldamento e produzione a.c.s. detratti i contributi energetici dovuti alla Fonti Rinnovabili utilizzate). 29

30 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Milano In questo ultimo caso, per quanto riguarda il contributo degli impianti solari, sono disponibili delle tabelle che riportano l energia prodotta per unità di superficie dei principali tipi di captatore solare termico e/o fotovoltaico disponibili sul mercato nelle condizioni climatiche medie delle diverse Province della Regione. 30

31 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Milano I documenti rilasciati dalla procedura saranno due: L attestato di certificazione energetica ove appariranno sia il PE H che il PE G 31

32 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Milano La targa energetica, da applicarsi sull edificio, dove apparirà esclusivamente il PE H. 32

33 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Milano Gli Attestati di Certificazione potranno riguardare sia l intero l edificio che le diverse Unità Immobiliari. La Targa Energetica riguarda le prestazioni dell intero edificio e dovrà essere esposta obbligatoriamente. In pratica il processo di C.E. si svolgerà attraverso il seguente percorso: 33

34 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Milano 34

35 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Milano La procedura di certificazione dovrà essere obbligatoriamente applicata agli: Edifici nuovi; Edifici ristrutturati (nel caso siano soggetti alla presentazione di una relazione progettuale di calcolo del fabbisogno energetico); Potrà essere applicata, volontariamente nella locazione o compravendita di Edifici esistenti. 35

36 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Milano La procedura applicativa di Certificazione si sviluppa attraverso 3 fasi: Verifica del progetto; Verifica in cantiere (Il( Direttore dei Lavori Il Direttore dei Lavori è tenuto a segnalare al Certificatore il momento in cui verranno montati i materiali isolanti; Emissione dei documenti di certificazione. 36

37 La C.E. nelle regioni italiane: Prov. Milano Nel caso di edifici esistenti Per la determinazione del Fabbisogno Energetico, sono fornite delle tabelle esemplificative per la individuazione (ad esempio) della trasmittanza termica della parete in funzione dello spessore e delle caratteristiche strutturali delle tipologie d uso più comune. 37

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