La Protezione Civile. Marco Colombo Viola Morello

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1 Un grazie di cuore va al team della Protezione Civile di Varese che ci ha ospitati nei loro uffici e guidati nelle esperienze sul campo, trasferendoci il loro sapere, le loro esperienze di vita e soprattutto la passione e la dedizione con cui quotidianamente svolgono il loro lavoro. La Protezione Civile Ringraziamo inoltre il Liceo Scientifico L. da Vinci di Gallarate che, con il progetto alternanza scuola-lavoro coordinato dalla professoressa Patrizia Frachelle,ci ha dato l'opportunità di fare un'esperienza educativa che ci ha anche arricchiti dal punto di vista umano. Marco Colombo Viola Morello

2 Come si diventa una GEV? «La Protezione Civile sei anche tu.» Bisogna: 1. avere la cittadinanza italiana; 2. avere la maggiore età; 3. avere la licenza della scuola dell'obbligo; 4. non avere condanne penali; 5. essere in regola con gli obblighi di leva. 6. frequentare un corso di formazione; 7. superare un esame che accerti la propria preparazione; 8. ricevere la nomina del Prefetto di Guardia Particolare Giurata diventando così pubblico ufficiale; 9. aver fatto giuramento davanti al Sindaco; 10. infine riceve l'incarico del Presidente della Provincia diventando ufficialmente GEV. 2 31

3 Come nasce la protezione civile? Quante sono? In tutta la provincia di Varese sono circa 350, comprese le GEV delle Comunità Montane, Comune di Varese e Parco Campo dei Fiori. Prima della costituzione di un servizio statale di protezione civile vero e proprio, non vi erano leggi che prevedessero un servizio di soccorso pubblico; solitamente era l'esercito che forniva un primo intervento nelle aree interessate da disastri. Una delle prime leggi in tema fu il regio decreto legge del 2 settembre 1919, anche se limitato ai soli terremoti. Tale decreto stabiliva il Ministero dei Lavori Pubblici quale l autorità responsabile della direzione e del coordinamento dei soccorsi, da cui dipendono tutte le autorità civili, militari e locali. Con la legge del 17 aprile 1925 il soccorso alle popolazioni colpite da eventi calamitosi viene delegato al Ministero dei Lavori Pubblici. La prima vera svolta si ha nel 1970: infatti l 8 dicembre viene emanata una legge dove si hanno per la prima volta disposizioni che prevedono un'articolata organizzazione di protezione civile. La direzione e il coordinamento di tutte le attività passano dal Ministero dei Lavori Pubblici al Ministero dell'interno. 30 3

4 4 E prevista la nomina di un commissario per le emergenze, che sul luogo del disastro dirige e coordina i soccorsi. Per assistere la popolazione dalla prima emergenza al ritorno alla normalità vengono creati i Centri Assistenziali di Pronto Intervento. Per un miglior coordinamento dell attività dei vari ministeri viene istituito il Comitato Interministeriale della Protezione Civile. Per la prima volta viene riconosciuta l attività del volontariato di protezione civile: è il Ministero dell'interno, attraverso i Vigili del Fuoco, ad istruire, addestrare ed equipaggiare i cittadini che volontariamente offrono il loro aiuto. A seguito dei terremoti che colpirono e devastarono nel 1976 il Friuli-Venezia Giulia e nel 1980 vaste zone della Campania (terremoto dell'irpinia) e della Basilicata, il governo per far fronte all'emergenza nominò quale Commissario Straordinario Giuseppe Zamberletti, che viene considerato come il padre fondatore dell'attuale sistema della protezione civile italiana. Quante ore lavorano? Le Guardie Ecologiche mettono a disposizione della salvaguardia dell'ambiente almeno 14 ore di servizio mensile presso l ente prescelto cui viene affidata. 29

5 Dove operano? Gli enti organizzatori presso i quali le guardie prestano servizio sono: Province, Comunità Montane, Enti gestori di parchi regionali, Comuni capoluogo di provincia. Intanto, dopo il verificarsi della tragedia di Vermicino del 10 giugno 1981 in cui perse la vita il piccolo Alfredo Rampi di soli 6 anni, l'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini decise di istituire il Ministero della Protezione civile. Per regolamentare l'attività nelle zone della Campania e della Basilicata venne istituito il nuovo Ministero per il Coordinamento della Protezione Civile, che nella sua attività si avvarrà poi del Dipartimento della Protezione Civile. Dopo diversi passaggi parlamentari, si giunse a dividere la tematica delle emergenze e la questione della protezione: nacque il Servizio Nazionale della Protezione Civile, con la cui istituzione la struttura di Protezione Civile del paese subisce una profonda riorganizzazione. In particolare la struttura di protezione civile viene riorganizzata come un sistema coordinato di competenze tra le amministrazioni dello Stato, le Regioni, le Province, i Comuni, enti locali, enti pubblici, e ogni altra istituzione anche privata La legge 225/1992 sancì la competenza della

6 Presidenza del Consiglio dei ministri in merito al coordinamento e la promozione delle attività di Protezione civile, stabilendo inoltre la possibilità di avvalersi, per tali finalità, del Dipartimento della protezione civile. La riforma del titolo V della Costituzione (legge costituzionale 3/2001), ha inserito la Protezione Civile fra le materie a legislazione concorrente stato-regioni. Le leggi sui "grandi eventi", hanno fatto ricadere sotto la competenza ed i poteri della Protezione civile l'organizzazione di una serie di eventi straordinari dichiarati tali dal Governo. La normativa italiana oggi configura il servizio di protezione civile come un "sistema", che si avvale, sia in tempo di pace che in emergenza, di tutte le forze già esistenti, nonché di un grosso numero di volontari. La Protezione Civile non si limita ad intervenire in caso di disastri e calamità per portare soccorso, (la c.d. "gestione dell'emergenza") ma buona parte delle attività è destinata alle attività di previsione e prevenzione. scientifico per una maggior tutela e valorizzazione del territorio. I progetti in corso riguardano l aggiornamento della cartografia, la tabellazione delle riserve naturali, l adeguamento della segnaletica dei sentieri. Tutela della piccola fauna: attività di censimento e di salvataggio dei rospi sulle strade nel periodo di deposizione delle uova. Rappresentanza: partecipazione ad eventi quali fiere, mostre, inaugurazioni, convegni, manifestazioni, ecc. in rappresentanza del Consorzio di Gestione del Parco Regionale Campo dei Fiori per la distribuzione di materiale informativo. Protezione Civile: può essere richiesta dalle autorità competenti la collaborazione delle GEV in caso di calamità o di disastri ecologici Rilevamento ambientale: consiste nella raccolta di dati inerenti aspetti di particolare pregio e interesse Cosa fanno? Vigilanza ecologica: è l attività principale come

7 guardie giurate con poteri di accertamento di illeciti amministrativi in ambito ambientale, con particolare riguardo a flora spontanea e fauna minore protette, tutela dei boschi, abbandono di rifiuti e scarichi abusivi, transiti su sentieri e strade agro-silvo-pastorali, raccolta funghi. Educazione ambientale: l attività comprende sia interventi in classe presso le scuole sia uscite sul territorio in accompagnamento delle scolaresche lungo itinerari di interesse didattico. Le GEV guidano gli studenti alla scoperta del territorio illustrando specifiche tematiche nel campo dell ecologia, della botanica e della geologia. Pubbliche Relazioni: promuovere la conoscenza del territorio e valorizzazione degli aspetti ambientali mediante un calendario di escursioni, a piedi e in Mountain Bike, aperte a tutti. competenze della Protezione Civile si articolino non solo nella semplice gestione del dopo emergenza, ma in tutte le attività che coprono le fasi del "prima e del dopo", secondo i quattro versanti della Previsione - Prevenzione - Soccorso - Ripristino Gli studi, le ricerche, la formazione rivolta agli addetti del sistema (professionisti e volontari), l'attività di informazione rivolta alla popolazione, la pianificazione della risposta all'emergenza e le attività esercitative costituiscono parte significativa del lavoro della Protezione Civile. Negli ultimi anni sta diventando sempre più importante la fase di prevenzione, da ciò deriva la grande importanza del Piano di emergenza comunale nel quale il comune organizza la propria struttura di intervento, con individuazione dei ruoli responsabili ed operativi, delle persone, dei servizi e delle procedure di comunicazione applicabili, sulla base delle emergenze, naturali od antropiche, ipotizzabili all interno del territorio Previsione e prevenzione La legge 225/92 prevede infatti espressamente che le La gestione dell'emergenza Il nucleo centrale dell'attività di Protezione Civile rimane tradizionalmente costituito dalla

8 "gestione dell'emergenza", e cioè dai compiti di assistenza e soccorso delle popolazioni colpite da calamità. Quando un ente locale chiede e ottiene dal Governo la dichiarazione dello stato di emergenza e di grande evento (ovvero si riscontra una situazione in cui le capacità di risposta dell'ente locale non sono in grado di far fronte ai problemi che si sono presentati), il commissario straordinario che gestisce i fondi per l'emergenza può agire in deroga alle normative comunitarie ed alla legge italiana in materia d'appalto, oltre ad avere la possibilità di emettere ordinanze straordinarie (sempre rispettando i principi generali dell'ordinamento giuridico). Per l'urgenza dell'intervento viene sospesa la procedura di aggiudicazione delle opere pubbliche mediante gara d appalto. prefettizio, quindi pubblici ufficiali a tutti gli effetti, incaricate dalla Provincia a svolgere il servizio presso l ente di appartenenza. Hanno compiti di Polizia Amministrativa con potere di accertamento sugli ambiti normativi individuati dal Presidente della Giunta regionale con apposito decreto. Le GEV sono cittadini che, in spirito di assoluto volontariato, partecipano all assolvimento gratuito di un compito ad alto contenuto sociale quale la salvaguardia del territorio. Sotto il profilo generale, nella guardia ecologica coesistono due aspetti che devono trovare il giusto equilibrio: l attenzione e la perizia nella vigilanza al fine di accertare gli illeciti amministrativi e la disponibilità all informazione sulle normative vigenti nei confronti dei cittadini. 8 Chi sono le GEV? Le GEV sono guardie giurate nominate con decreto Guardie Ecologiche Volontarie 25

9 le più gravi (il tipo A si riferisce alle emergenze locali, gestibili su scala comunale; quelle di tipo B alle emergenze che richiedono una risposta e risorse su scala provinciale o regionale; quelle di tipo C alle emergenze di rilievo nazionale, per estensione e/o gravità). La dichiarazione dello stato d'emergenza comporta solitamente anche lo stanziamento di fondi speciali da parte del governo che, fra gli altri soggetti, vengono gestiti in gran parte dalla Protezione Civile. L'organismo che coordina la protezione civile in Italia è il Dipartimento della Protezione Civile, alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei ministri, il che facilita il coordinamento delle risorse dello Stato - e di tutti gli altri Ministeri - in caso di emergenza. L'attuale capo del Dipartimento Nazionale è l'ex prefetto dell'aquila Franco Gabrielli. 9 Queste facoltà si possono però esercitare solo nel caso delle cosiddette Emergenze di tipo C, Nell'ambito territoriale di un comune il

10 responsabile della Protezione Civile è il sindaco. Troppo spesso il ruolo e la figura del Sindaco vengono sottovalutati all interno del sistema della protezione civile, questa figura si colloca al centro del complesso ed articolato sistema della protezione civile italiana ed è probabilmente il ruolo più delicato e fondamentale nel sistema dei soccorsi. Se in emergenza il Sindaco fallisce nel suo compito di ammortizzatore fra i soccorritori e le popolazioni colpite, l attività di soccorso rischia seriamente l insuccesso. Il Comune è fra i protagonisti della protezione civile, è, tra i diversi soggetti, certamente quello più coinvolto e che porta maggiori responsabilità gestionali in occasione delle emergenze. Oltre alle attività di estinzione e bonifica degli incendi boschivi, garantiscono: Vigilanza e prevenzione mirati a ridurre i tempi di intervento o i danni conseguenti agli incendi boschivi; Manutenzione e ripristino della viabilità forestale, pulizia da arbusti lungo cigli e scarpate, nel rispetto delle normative forestali; Manutenzione dei punti di approvvigionamento idrico; Interventi per la salvaguardia del patrimonio boschivo; Campagne informative e di sensibilizzazione; Attività esercitative sui diversi aspetti dell'antincendio boschivo Quali altri compiti svolge l'aib? Corso di specializzazione per capi squadra AIB: è indirizzato ai volontari e ai Responsabili AIB

11 che hanno compiti di coordinamento di una o più squadre AIB; possono partecipare al corso coloro che hanno superato il corso di primo livello ed hanno acquisito almeno tre anni di operatività nell'antincendio boschivo. Corso di specializzazione per Direttore delle Operazioni di Spegnimento (DOS): Il corso è indirizzato a quelle figure che devono ricoprire il Ruolo di DOS nelle attività di antincendio boschivo. Il corso approfondisce tutte le attività di antincendio boschivo con particolare riguardo alla pianificazione e gestione degli interventi di lotta attiva, alle problematiche inerenti la sicurezza degli operatori e alla psicologia dell'emergenza. sistema di Protezione Civile sono: il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco; la Croce Rossa Italiana; le forze armate; le forze di polizia; il Corpo Forestale dello Stato; il Consiglio Nazionale delle Ricerche; i Servizi Tecnici Nazionali; i Gruppi Nazionali di Ricerca Scientifica (Università), l'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e altre istituzioni di ricerca; le strutture del Servizio Sanitario Nazionale; le organizzazioni di volontariato; il Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico Le strutture operative di cui si avvale il Il metodo Augustus Il coordinamento di tutte le componenti avviene

12 attraverso il cosiddetto metodo Augustus, che permette ai rappresentanti di ogni funzione operativa di interagire direttamente tra loro ai diversi "tavoli decisionali" e nelle sale operative dei vari livelli, avviando così in tempo reale processi decisionali collaborativi. I rappresentanti delle diverse funzioni sono coordinati da un Disaster Manager. Il Disaster Manager è, traducendo in italiano, un dirigente del soccorso. I compiti principali del DI.MA. sono: organizzare gli interventi, coordinare i soccorsi, coordinare tutte le componenti della Protezione Civile, coordinare i servizi alla popolazione. Il Metodo Augustus ha già dimostrato la sua ottima funzionalità in occasione delle più recenti calamità che hanno colpito l'italia. Augusto sosteneva che: «Il valore della pianificazione diminuisce con l'aumentare della complessità degli eventi». 12 a tutti gli operatori le nozioni di base e le procedure operative, curando particolarmente l'argomento della sicurezza. Corso di formazione di 2 livello per squadre AIB: le squadre di volontariato di "secondo livello" sono squadre formate appositamente per interventi di bonifica degli incendi boschivi a supporto delle squadre già presenti, o direttamente sul fronte del fuoco qualora non fossero presenti sul posto squadre di volontariato AIB locali o personale del Corpo Forestale dello Stato. Il corso è indirizzato a volontari organizzati in Squadre, composte da minimo 5 volontari fino ad un massimo di Corso di formazione di 1 livello: è la prima base formativa in materia di antincendio boschivo; è rivolto a tutti gli operatori e ai volontari. Nel corso vengono illustrati Come si diventa AIB? Per entrare a far parte della squadre di antincendio boschivo, bisogna in primis partecipare al corso base di protezione civile, per poi

13 specializzarsi partecipando a: - corso di formazione di 1 livello; corso di formazione di 2 livello per squadre AIB. Inoltre per diventare capo squadra bisogna partecipare a: - corso di specializzazione per capi squadra AIB; -corso di specializzazione per Direttore delle Operazioni di Spegnimento (DOS). Operativo di livello superiore. Durante un'emergenza che copre una vasta area possono essere più di uno, e venire costituiti ad hoc al fine di avere un "occhio e braccio operativo" il più possibile vicino al luogo dell'evento; - Centro Coordinamento dei Soccorsi, è l'organo principale a livello provinciale, ed è presieduto dal Prefetto o suo Delegato. - Centro Operativo Regionale, per emergenze che coinvolgono più province; è presieduto dal Presidente della Regione o suo Delegato (in emergenza è attivato raramente). - Direzione di Comando e Controllo, organo decisionale di livello nazionale attivato nelle grandi calamità Centro Operativo Comunale, responsabile delle attività a livello comunale-locale, il cui massimo punto di riferimento è il Sindaco o un suo Delegato. - Centro Operativo Misto è un Centro Ognuno di questi tipi di Centro, ai vari livelli, è solitamente costituito su una sezione "Strategia" (con i responsabili di funzione) ed una "Operativa" (con operatori e supporti logistici necessari per garantire i collegamenti, la continuità operativa, il supporto alle funzioni decisionali, etc.). Mentre nella maggioranza dei Paesi europei, la protezione civile è un compito assegnato ad una sola istituzione o a 13

14 poche strutture pubbliche, in Italia, invece, è coinvolta in questa funzione tutta l'organizzazione dello Stato, centrale e periferica, l'intero sistema degli enti locali, ed anche la società civile partecipa a pieno titolo al Servizio Nazionale della Protezione Civile, attraverso le organizzazioni di volontariato. Questo permette di garantire un livello di coordinamento centrale unito ad una forte flessibilità operativa sul territorio, oltre a permettere un coinvolgimento esplicito degli enti locali che già gestiscono il territorio "in tempo di pace". La forte enfasi sul volontariato permette inoltre di ridirigere nel comparto della protezione civile, in caso di necessità, molte risorse professionali e umane della società civile. A livello qualitativo, negli ultimi anni si è registrata una sempre maggiore crescita e standardizzazione dei livelli addestrativi e delle tipologie di equipaggiamento di lavoro in dotazione ai gruppi di volontari; a livello quantitativo, in Italia si stimano in circa i volontari operativi di PC, suddivisi ed organizzati in circa gruppi distribuiti su tutto il territorio nazionale. 14 cercando di ridurre al minimo i rischi derivanti dalle attività di lotta attiva contro gli incendi boschivi. In quest'ottica diventa importante garantire una formazione incentrata sulla diffusione delle corrette misure di sicurezza da adottare negli interventi di spegnimento, il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, la corretta applicazione delle procedure d'emergenza. 19 Formazione dell'aib: La formazione è fondamentale per svolgere efficacemente l'attività di antincendio boschivo, Quante e quali squadre operano?

15 Le attività di Antincendio Boschivo, gestite dalla Provincia di Varese si articolano in tre diversi ambiti: Squadre a terra: operano con soffiatori, badili e altre attrezzature, e sono a contatto con il fronte del fuoco; Squadre Elitrasportate: è svolto da squadre composte da volontari adeguatamente formati dei vari Enti competenti in materia di Antincendio boschivo sul territorio ; Squadra Osservatori Aerei: composta da circa 40 volontari, per il servizio di avvistamento di eventuali focolai o per la stima dimensionale degli incendi. Attualmente Regione Lombardia ha sospeso il servizio. 2) GEV guardie ecologiche volontarie. 18 Due fondamentali corpi della Protezione Civile: 1) A.I.B volontari antincendio boschivo; Volontari Antincendio 15

16 Boschivo A.I.B. Le "Squadre Provinciali volontarie A.I.B." si occupano di tutto ciò che riguarda l'antincendio boschivo. Queste squadre svolgono sul territorio provinciale le attività di previsione, prevenzione, avvistamento, estinzione diretta e bonifica degli incendi boschivi, sotto il coordinamento della Provincia, o a supporto di altri Enti su mandato della Provincia. Cos'è l'aib? 17

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