4.13 PATTO METROPOLITANO PER L EDILIZIA RESIDENZIALE SOCIALE
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1 4.13 PATTO METROPOLITANO PER L EDILIZIA RESIDENZIALE SOCIALE
2 INTRODUZIONE AL PROGETTO Le politiche abitative rappresentano una parte rilevante del sistema di welfare locale e metropolitano. Da sempre esse hanno contribuito a mantenere coeso il sistema sociale e a ridurre gli squilibri, garantendo un fondamentale diritto di cittadinanza. Oggi le gravi difficoltà che sta attraversando il nostro territorio (come il resto del Paese) rendono ancor più rilevante il contributo che un politica pubblica legata alla casa potrebbe fornire per garantire coesione e pieno riconoscimento di diritti fondamentali. Il valore strategico delle politiche dell abitare - cioè di un armonica filiera di azioni e progetti volti a rimuovere gli ostacoli all abitabilità del nostro territorio - è però rappresentato anche dalla loro capacità di garantire un alleggerimento del carico di spesa a quel contingente attivo della popolazione, come i lavoratori del ceto medio, per i quali i costi dell abitare rappresentano una voce di bilancio rilevante e autonomamente incomprimibile, e che è, di fatto, il principale alimentatore del sistema di welfare: indebolire ulteriormente questo segmento della società significherebbe compromettere l intero equilibrio sociale. In questo modo, dalla liberazione di una parte delle risorse fin qua drenate dai costi per l abitare, si può sperare che si attivino i consumi verso altri beni e servizi più produttivi, e per questa via contribuendo alla riattivazione dello sviluppo si dovrebbero produrre quelle risorse da finalizzare anche al sostegno dei segmenti più poveri della società, ovvero alle emergenze. Bisogna cioè intendere l infrastruttura abitativa come fattore strategico per lo sviluppo, condizione fondamentale per attrarre capitale e lavoro nella nostra città: per attrarre questi fattori è certamente necessario avere i fondamentali in ordine (l industria, l università, i servizi, ecc), ma è altrettanto certo che una città in cui la casa e il sistema dell abitare siano accessibili e perciò non rappresentano un problema, ovvero un impedimento sia un terreno più fertile per la crescita di lavoro, impresa, ricerca. Caratteristiche di strategicità del progetto 2
3 SEZIONE A: DESCRIZIONE DEL PROGETTO 1. Descrizione É noto che le condizioni di crisi economica, in tutti i settori, lasciano le istituzioni pressoché disarmate di fronte alle urgenti necessità in tema di abitabilità del territorio; ciò impone una sfida complessa: fare di più, con meno. In questo contesto la definizione di una politica innovativa per l edilizia sociale diventa improcrastinabile, chiamando in causa idee e strumenti innovativi, che si fondano tuttavia sull idea consolidata di collaborazione metropolitana, di messa in valore del capitale e delle risorse disponibili. Una collaborazione che si traduce in 6 decisione strategiche, ovvero in 6 grandi obiettivi quali basi per la declinazione progettuale del termine abitabilità nei segmenti specifici di domanda espressa dal nostro territorio (giovani, anziani, studenti ecc.). Se infatti le domande sociali legate all abitare sono sufficientemente note - sia nei tratti qualitativi che nelle dimensioni quantitative ciò che oggi è necessario alimentare è un offerta autenticamente adeguata alla domanda (corrente e di previsione). a. obiettivi dell intervento (indicare gli obiettivi generali) 1. Rendere immediatamente disponibili una parte consistente delle aree e degli immobili (pubblici e privati) da destinare all Edilizia Residenziale Sociale Le differenze territoriali della domanda sociale e le geografie distintive della tensione abitativa, in condizioni di risorse pubbliche sempre più scarse (e in continua diminuzione) si possono affrontare solo a partire da un significativo concorso privato alla realizzazione delle politiche di edilizia residenziale sociale, cioè in un ottica di sussidiarietà con nuove forme di partenariato pubblico/privato. In attuazione dei principi di solidarietà e coesione economico-sociale, sanciti dalla Costituzione e ispiratori della disciplina urbanistica regionale, la compensazione/perequazione urbanistica contenuta nei PSC bolognesi, rappresenta uno strumento utile a costituire progressivamente un demanio pubblico di aree da destinare all edilizia sociale, cioè un plafond di immobili di cui le Amministrazioni potranno disporre per la realizzazione di ERS. A rafforzare questo strumento è intervenuta anche la legislazione regionale con la Lr 6/2009, tramite la quale, al fine di concorrere alla realizzazione di interventi di edilizia sociale, per ciascun nuovo insediamento residenziale (in particolare per i comuni definiti ad Alta Tensione Abitativa), è prevista la cessione gratuita al Comune di una quota di area, pari ad almeno il 20% della Superficie fondiaria delle aree destinate a nuove costruzioni, da riservare esclusivamente a ERS. 3
4 In fine, nel nostro territorio il patrimonio di alloggi e di aree inutilizzate, invendute, sottoutilizzate, pubbliche e private, è di tale entità da indurre tutti gli attori istituzionali, economici e sociali, a trovare un intesa, mutuamente vantaggiosa, per rendere socialmente produttivo questo capitale. In quest ambito, anche in coerenza con gli obiettivi Europa 2020, va perseguita la necessità di riqualificare gli edifici residenziali esistenti e il patrimonio edilizio dismesso, prima di prevedere ogni altra operazione volta a trasformare nuovi suoli vergini. Azioni 1. Istituire un Servizio Metropolitano per le politiche abitative, quale struttura amministrativa di coordinamento dedicata alle politiche della casa, in stretta sinergia sia con i servizi urbanistica dei comuni, sia con i servizi sociali/casa. 2. Istituire all interno del Servizio di cui al punto precedente - un Osservatorio Metropolitano sulla Casa, quale strumento necessario a sistematizzare e produrre informazioni, interpretare i cambiamenti di contesto e a indirizzare le politiche pubbliche. 3. Compiere una ricognizione, a livello provinciale, degli immobili (aree e edifici) potenzialmente disponibili, nel medio-breve periodo, per le politiche abitative. 4. Sottoscrivere un protocollo d intesa tra Enti Pubblici per concordare modalità, quantità e gradualità delle operazioni volte a destinare una parte consistente delle aree e degli immobili, in (potenziale) disponibilità delle amministrazioni, per le politiche abitative. In tale protocollo va considerata l opportunità di valutare i fabbisogni di ERS alla scala metropolitana, introducendo così meccanismi di compensazione intercomunale anche in relazione alla localizzazione di ERS, che privilegi la riqualificazione del patrimonio esistente. 5. Sottoscrivere un protocollo d intesa tra Enti Locali, Banche e Imprese, per stabilire modalità e tempi di utilizzazione (anche temporanea) degli immobili invenduti, sfitti o dismessi, da destinare alle politiche abitative con le stesse modalità compensative di scala metropolitana di cui al punto precedente. 2. Attribuire un significato univoco e condiviso di Edilizia Residenziale Sociale e alle sue finalità É necessario (ri)trovare un lessico univoco e condiviso per definire oggetti, strumenti e politiche che ruotano attorno alla casa. Alla luce della grande eterogeneità dei significati che il termine Edilizia Residenziale Sociale assume nei diversi strumenti urbanistici e più in generale nelle politiche pubbliche, si tratta cioè di trovare un minimo comune denominatore che affronti, esplicitandole, quali siano le finalità dell ERS; consapevoli che per ERS nella sua definizione normativamente riconosciuta - s intende un ampio spettro di 4
5 politiche, ovvero l insieme di alloggi e servizi con forte connotazione sociale, che consentono una soluzione abitativa a quei cittadini che, per ragioni economiche e per assenza di un offerta adeguata, non riescono a soddisfare il proprio bisogno abitativo sul mercato libero. In tale definizione trovano quindi soddisfazione tutte le domande sociali con specifiche esigenze di abitazione, sia in termini di costi che di qualità e modelli abitativi, come meglio specificato nel successivo punto 6. Azioni Negli strumenti urbanistici operativi e attuativi, nonché negli atti negoziali tra enti locali e imprese private (es. Protocolli d Intesa ecc.), ricondurre l Edilizia Sociale alle due seguenti macrocategorie: Edilizia residenziale destinata alla locazione, così articolata: locazione o godimento permanente, ovvero alloggi vincolati permanentemente alla locazione o al godimento, ivi compresi quelli in regime di proprietà indivisa ; locazione o godimento a termine di lungo periodo, ovvero alloggi per i quali il vincolo di destinazione alla locazione o godimento non sia inferiore a 25 anni; locazione o godimento a termine di medio periodo, ovvero alloggi per i quali il vincolo di destinazione alla locazione o godimento non sia inferiore a 15 anni. In queste categorie di affitto a tempo determinato rientrano anche le formule di contratti con patto di futura vendita o di affitto-riscatto. Edilizia residenziale destinata alla vendita convenzionata, ovvero gli alloggi destinati all alienazione i cui prezzi siano sensibilmente ridotti rispetto a quelli di mercato con esplicita indicazione degli aventi diritto (a seguito di convenzionamenti tra Comune e operatore privato) e quelli destinati all affitto con patto di futura vendita (6-8 anni). 3. Stabilire il giusto equilibrio tra edilizia residenziale destinata all affitto e alla vendita Il rinnovamento delle politiche passa anche dalla volontà di mettere in campo azioni sulla casa adeguatamente allineate rispetto alle reali necessità, esigenze e disponibilità economiche della popolazione. In un area metropolitana come quella bolognese occorre sviluppare diverse opportunità abitative, privilegiando l edilizia sociale in affitto, prevedendo che in ciascun intervento di nuova costruzione o di riqualificazione urbana sia presente un opportuno mix di funzioni di carattere pubblico e privato, e un più coerente equilibrio tra alloggi destinati all affitto e quelli destinati alla vendita convenzionata. Azioni Negli strumenti urbanistici operativi e attuativi, nonché negli atti negoziali tra enti locali e imprese private (es. Protocolli d Intesa ecc.), prevedere che nell ambito di ogni nuovo intervento residenziale, almeno la metà degli alloggi previsti sia destinato all affitto, secondo i termini previsti al precedente punto 2. 5
6 4. Riferire agli alloggi sociali canoni e prezzi equi e sensibilmente ridotti rispetto al libero mercato La riduzione della capacità di spesa e investimento delle famiglie e la rigidità dei prezzi proposti dal mercato edilizio, sono due delle principali cause della difficoltà d incontro tra domanda e offerta abitativa. I prezzi e i canoni da riferire agli alloggi sociali debbono quindi necessariamente essere armonizzati con la corrente capacità di spesa delle famiglie, pur nel rispetto delle legittime esigenze di profitto delle proprietà e delle imprese costruttrici. Azioni 1. Negli strumenti urbanistici operativi e attuativi, nonché negli atti negoziali tra enti locali e imprese private (es. Protocolli d Intesa ecc.), allineare il canone d affitto degli alloggi di Edilizia Sociale al canone minimo stabilito dagli Accordi Territoriali in materia di locazione concordata (ex Legge 431/98). 2. In relazione agli alloggi destinati alla vendita convenzionata, negli strumenti urbanistici operativi e attuativi, nonché negli atti negoziali tra enti locali e imprese private (es. Convenzioni, Protocolli d Intesa ecc.), armonizzare il prezzo risultante dallo strumento negoziale/contrattuale (P.I.C.A.) con il prezzo medio di mercato per le abitazioni di tipo economico, come risultante dalle rilevazioni più recenti dell Osservatorio del Mercato Immobiliare dell Agenzia del Territorio - in riferimento alla zona comunale ove è realizzato l alloggio di ERS - armonizzato con il prezzo rilevato da altri Osservatori del mercato immobiliare accreditati. 3. Sviluppare maggiori sinergie - tra i diversi attori pubblici e privati - con l Agenzia Metropolitana per l Affitto (AMA) quale perno per l attuazione delle politiche/azioni riferibili allo stimolo all affitto. 4. Relativamente alle imprese, sviluppare una filiera produttiva capace di ridurre i costi di costruzione, anche attraverso il ricorso a tecnologie industrializzate; 5. Relativamente al sistema bancario/finanziario, attivare linee di credito agevolato finalizzate esclusivamente alla realizzazione di operazioni di Edilizia Sociale, anche col ricorso al sistema dei Fondi Immobiliari a ciò preposti, e garantite dagli asset pubblici; 6. Relativamente agli Enti Locali e delle Istituzioni pubbliche, prevedere un sistema uniforme a livello metropolitano di: a) agevolazione IMU per gli immobili affittati al canone (minimio) concordato a fasce sociali chiaramente identificate; b) abbattimento, in tutto o in parte, degli oneri di urbanizzazione per le operazioni di riqualificazione e nuova realizzazione destinate all Edilizia Residenziale Sociale. 7. Relativamente al mondo della ricerca e delle libere professioni, sviluppare attività di stimolo all innovazione della filiera edilizia, sia per ciò che concerne il ciclo produttivo, sia per ciò che concerne la flessibilità e la dinamicità compositiva degli alloggi e delle loro performance energetiche, tecnologiche e antisismiche. 6
7 5. Realizzare Edilizia Sociale privilegiando localizzazioni dotate di servizi alla popolazione e trasporto pubblico La gradualità e la diffusione degli interventi all interno del tessuto insediativo costituiscono la migliore premessa per una felice riuscita della politica abitativa, anche come occasione di integrazione e ricomposizione sociale. Allo scopo di evitare collocazioni isolate, promuovere l integrazione urbanistica e sociale, favorire la mobilità dei cittadini tramite mezzi pubblici, garantire un adeguata accessibilità alla rete di servizi di prossimità, occorre ricercare le soluzioni localizzative più idonee rispetto al Trasporto Pubblico Locale e ai servizi minimi presenti nel loro territorio. Azioni Prevedere gli interventi di Edilizia Sociale prioritariamente nei centri urbani principali e nelle aree maggiormente interessate dalla rete del trasporto pubblico e dal sistema dei servizi pubblici e privati. 6. Ricercare e sviluppare formule innovative per la realizzazione di azioni e progetti dedicati a specifici segmenti di popolazione La realizzazione dei primi 5 obiettivi va necessariamente messa a sistema con la costante ricerca e lo sviluppo di progetti innovativi rivolti alle necessità di diversi segmenti di popolazione, che caratterizzano la domanda sociale di abitazioni. Anziani, studenti, disabili, giovani coppie, la cosiddetta migrazione sanitaria e la migrazione per motivi di lavoro transitorio, rappresentano un importante componente della popolazione a cui le politiche abitative devono rivolgersi; stabilire quindi elementi qualitativi minimi dell ERS, può contribuire in maniera decisiva alla realizzazione di interventi funzionali alle necessità della popolazione che vive e gravita sul territorio bolognese. A partire dalle esigenze dell utenza fragile, è possibile avere un ritorno di qualità per tutti i segmenti della popolazione assumendo come fondamento culturale dell ERS quello dell Universal Design e dell Ambient Assisted Living, allineandosi alle migliori esperienze europee e alle priorità che sono assegnate a questi temi nei programmi dell UE (es. AAL JP e Horizon 2020). Si ritiene opportuno riferirsi ai risultati della ricerca e alle esperienze sviluppate su campo dai servizi territoriali di consulenza in ambito di adattamento domestico. É in definitiva necessario definire alcuni obiettivi strategici prioritari, che integrino azioni legate all ambito edilizio/urbanistico con quello socio/sanitario, sfruttando sinergie tra i due settori storicamente di eccellenza del nostro territorio. 7
8 Azioni 1. Sotto il profilo qualitativo alla definizione condivisa di ERS (ob.2) è opportuno affiancare i seguenti requisiti minimi: - Sono alloggi di ERS quelli che raggiungono la performance almeno della classe A, nel caso di edifici derivanti da operazioni di nuova costruzione o ristrutturazione edilizia ove prevista la demolizione e ricostruzione dell edificio. - Gli alloggi di ERS derivanti da operazioni di nuova costruzione o ristrutturazione edilizia debbono inoltre: essere corredati dal manuale d uso dell immobile anche per ridurre i costi manutentivi; Gli strumenti urbanistici devono prevedere normative specifiche integrate nei Regolamenti Edilizi, per aggiornare i temi di accessibilità e fruizione delle costruzioni rispetto ai bisogni della popolazione fragile (a superamento della mera disciplina stabilita dal D.M.236/89) e degli ambienti urbani e naturali. - Gli alloggi di ERS devono perseguire le opportunità rese possibili dall evoluzione della tecnologia e delle dotazioni impiantistiche, introducendo la domotica come dotazione essenziale e vincolandosi alla classificazione dell impiantistica in attuazione della variante 3 alla norma CEI 64-8, portando una parte delle unità costruite o ristrutturate al livello 3 di detta norma e con una scelta delle funzioni a supporto dell utenza fragile. L efficacia di tale prassi innovativa potrà essere monitorata da strumenti validati a livello internazionale di misurazione dei costi e benefici degli interventi. - Gli alloggi di ERS dovranno prevedere forme tipologiche evolute, tali da soddisfare, con costi contenuti, anche le esigenze di flessibilità, per agevolare eventuali necessità di adeguamenti (anche nel corso del tempo) in relazione alla variabilità del nucleo familiare, per conformarsi ai caratteri multietnici delle famiglie e per soddisfare all evoluzione dei bisogni dell utenza fragile; questi criteri progettuali risultano particolarmente rilevanti per l edilizia finalizzata all affitto. 2. Allo scopo di sostenere e contribuire allo sviluppo della coesione sociale e sviluppare formule abitative innovative, quali ad esempio: - Strutture dedicate specificamente a studenti, - Residenze temporanee per lavoratori, - Residenze temporanee dedicate alla c.d. migrazione sanitaria, - Cohousing, - Condomini solidali dedicati anche alla popolazione anziana. - Condomini solidali dedicati anche alla popolazione anziana e disabile. 8
9 É pertanto necessario attivare formule di partenariato pubblico/privato in grado di rendere attuabili tutte le fasi di realizzazione degli interventi (dalla progettazione alla gestione), anche attraverso forme di consultazione pubblica, partecipazione dei cittadini e concorsi di progettazione per la realizzazione di interventi mirati. b. fasi di lavoro 1. Sottoscrizione del patto da parte di tutti gli attori; 2. Istituzione di un Servizio Metropolitano per le politiche abitative, quale struttura amministrativa di coordinamento dedicata alle politiche della casa; 3. Istituzione Osservatorio permanente per le politiche abitative e condivisione dei dati principali sui quali basare la nuova offerta di ERS; 4. Attivazione dei procedimenti urbanistici necessari all attuazione delle trasformazioni degli immobili (aree e edifici); 5. Costruzione di uno o più modelli di partenariato pubblico-privato per la realizzazione degli interventi; 6. Ricerca finanziamenti pubblici/privati per l attivazione di progetti (ipotesi funzione operativa dell Osservatorio); 7. Monitoraggio delle dinamiche e delle azioni/progetti messi in campo a seguito dei parternariati. c. metodologia e strumenti 1. Osservatorio permanente per le politiche abitative; 2. Strumenti urbanistici e territoriali; 3. Agenzia Metropolitana per l Affitto; 4. Forme di partenariato pubblico/privato; 5. Protocolli d intesa; 6. Bandi comunitari programmi europei. 9
10 d. risultati attesi (indicare cambiamenti osservabili e misurabili) 1. Aumento del numero di alloggi affittati a canone agevolato e/o venduti a prezzo agevolato; 2. Aumento della diversificazione tipologica/funzionale degli alloggi sociali; 3. Aumento della disponibilità di alloggi per diverse categorie di popolazione; 4. Diminuzione dei costi di realizzazione e gestioni degli edifici/alloggi destinati a ERS; 5. Recupero del patrimonio edilizio esistente da destinare a ERS. e. ambito territoriale di impatto del progetto/localizzazione L ambito interessato comprende tutta l area metropolitana bolognese. Il Progetto/Politica potrebbe in una prima fase essere sperimentato prioritariamente nei comuni ad Alta Tensione abitativa e successivamente esteso a tutti i comuni del territorio, in maniera diversificata e in base alle singole specificità territoriali. 2. Attori/Enti coinvolti e/o da coinvolgere Denominazione ente/ associazione /organizzazione Provincia di Bologna Oltrenetwork Contributo al progetto Coordinamento, attuazione, gestione Coordinamento, attuazione, gestione Già coinvolto nel progetto Sì Sì Comune di Bologna Attuazione, gestione Sì Università di Bologna ANCE Bologna Legacoop Bologna AIAS Bologna Comuni ad Alta Tensione Abitativa (Prima fase) Collaborazione all osservatorio metropolitano Attuazione, gestione Sì Sì Sì Sì No 10
11 Denominazione ente/ associazione /organizzazione Tutti i Comuni della Provincia di Bologna (seconda fase) Istituti di Credito Altre associazioni /Imprese Organizzazione sindacali Inquilini e Proprietari Regione Emilia-Romagna Contributo al progetto Attuazione, gestione Attuazione e operatività del Patto Sottoscrizione Patto, collaborazione attuazione Patto Sottoscrizione Patto, collaborazione attuazione Patto Coordinamento politiche, gestione fondi Già coinvolto nel progetto No No No No No 3. Grado di maturità attuativa/istituzionale É già in atto una prima sperimentazione (progetto pilota)? É già presente uno studio di fattibilità operativa? No si veda p.to 1 sez.b No Se no, si può promuovere subito uno studio di fattibilità operativa? Esiste l esigenza di creare condizioni di contesto preliminari favorevoli? Sì Quali? Per fornire risposte concrete alle necessità emergenti occorre una stretta collaborazione tra Enti e Istituzioni interessate, a partire dal riconoscimento condiviso dello stato di emergenza crescente e dalla possibilità per ciascun attore coinvolto di contribuire alla riuscita del progetto con risorse/azioni concrete. 4. Stima tempi di realizzazione (cronoprogramma) Non stimabile. 11
12 SEZIONE B: ELEMENTI DI SPECIFICITÁ DEL PROGETTO 1. Se esiste, descrizione del progetto pilota Non esiste un progetto pilota, esiste però un primo schema di Accordo Territoriale Metropolitano per lo sviluppo delle politiche abitative (si veda allegato), elaborato dalla Provincia di Bologna con la collaborazione di alcuni Comuni/Associazioni intercomunali, sul quale è stata avviato un confronto preliminare con i soggetti potenzialmente interessati. 2. Fattori critici di successo (FCS) Descrizione dei FCS negativi (fattori, elementi, situazioni, posizioni, stati che possono compromettere il successo del progetto; probabilità che insorgano); contromisure previste: Descrizione dei FCS positivi (fattori, elementi, situazioni, posizioni, stati che possono favorire il successo del progetto; probabilità che insorgano); misure previste: 3. Stima soggetti interessati (se applicabile) Si veda p.to 2 Breve descrizione dei soggetti interessati Provincia di Bologna/ Città metropolitana Comuni ad Alta Tensione Abitativa (Prima fase) Tutti i Comuni della Provincia di Bologna (seconda fase) Acer Casa Istituti di Credito Diretta/indiretta diretta diretta diretta diretta diretta Stima numerica 12
13 Breve descrizione dei soggetti interessati Associazioni di categoria/ Imprese Organizzazione sindacali Inquilini e Proprietari Regione Emilia-Romagna Università di Bologna Onlus, Fondazioni, Associazioni (soggetti intervenuti al tavolo di lavoro) Diretta/indiretta diretta diretta indiretta indiretta indiretta Stima numerica 13
14 SEZIONE C: QUADRO ECONOMICO/SOSTENIBILITÀ FINANZIARIA 1.a Stima costi di realizzazione progetto Non stimabile. 1.b Stima risorse umane necessarie per la realizzazione progetto Non stimabile. 2. Costi "a regime" del progetto attuato (se applicabile) i. L intervento prevede risparmi di gestione su altre linee di servizio e funzioni? (Sì/No) Se sì, indicare quale servizio o funzione potrebbe essere interessato a risparmi di gestione e in che misura Ente Servizio o funzione Stima dei risparmi annui ii. L intervento prevede nuovi o maggiori costi di gestione di servizio e funzione? (Sì/No) Se sì, indicare quale servizio o funzione potrebbe essere interessato a nuovi o maggiori costi di gestione e in che misura Ente Nuovo servizio (SI/NO) Servizio o funzione Stima dei nuovi o maggiori costi annui di gestione 14
15 3. Possibili Fonti finanziarie per la realizzazione del progetto (non applicabile ai progetti di sola regolazione o amministrazione) - Fondi messi a disposizione dallo Stato e/o dalla Regione in base alla ripartizione dei Fondi Comunitari (Politica di Coesione ). - Possibilità di accedere ai finanziamenti previsti da Cassa Depositi e Prestiti SGR, sulla base di proposte in parternariato pubblico-privato per progetti di sviluppo di ERS. Ente / soggetto pubblico Asse e/o normativa di riferimento e/o riferimenti fondo Già attivato/ da attivare Altre risorse messe a disposizione (management, tecnologie, infrastrutture, ecc.) Ente / organizzazione / associazione privata Già attivato/ da attivare Altre risorse messe a disposizione (management, tecnologie, infrastrutture, ecc.) Finanziamento attraverso tariffe a carico dell utenza finale % sul costo totale 15
16 SEZIONE D: PROGETTI CONNESSI 1. Integrazione con altri progetti del medesimo o di altro Gruppo di lavoro (se applicabile) Titolo del progetto Patto metropolitano per il contenimento del consumo di suolo e la rigenerazione urbana Indicare i vantaggi derivanti dalla sinergia/collegamento L obiettivo di rigenerazione urbana e riqualificazione del patrimonio esistente è comune ai progetti Riqualificazione energetica e sismica degli edifici Agenda Digitale Metropolitana Il sostegno alle politiche per la casa sono uno degli obiettivi prioritari dell Agenda Digitale Metropolitana 2. Integrazione con progetti complementari (se applicabile) Titolo del progetto Indicato nel piano strategico metropolitano (SI/NO) Indicare i vantaggi derivanti dalla sinergia/collegamento 16
17 Referenti/responsabili del progetto Provincia di Bologna: Marco Guerzoni (Responsabile U.O Politiche Abitative, Urbanistica commerciale e divulgazione del Settore Pianificazione Territoriale e Trasporti) Oltrenetwork - rete di housing sociale e Partner di Tecnicoop Società d Ingegneria: Luca Biancucci (Architetto, libero professionista, Presidente) Elenco Allegati (se presenti) - Report conoscitivo Bologna Social Housing, la condizione abitativa in Provincia di Bologna. 17
18 Cluster delle idee progettuali presentate al tavolo di progettazione durante la prima fase del PSM e afferenti al gruppo di lavoro I_BEC_71 ACER: La progettazione e mediazione sociale in contesti abitativi di edilizia residenziale pubblica I_AAUM_34 AIAS BOLOGNA: Qualificazione del tema abitativo e della fruizione sociale e inclusiva della città in termini di miglioramento dell accessibilità I_BEC_10 AIAS BOLOGNA ONLUS: Un futuro possibile per persone a ridotta capacità motoria I_IS_30 AIAS BOLOGNA ONLUS: Casa 2.0: Qualificare il patrimonio abitativo per le persone diversamente abili e /o anziane I_AAUM_106 ANCEBOLOGNA: Costruire, Ricostruire, Qualificare, Infrastrutturare: strategie per accrescere la qualità del patrimonio edilizio I_AAUM_30 ARCHITETTI DI STRADA: Housing sociale temporaneo. Risposte al nuovo bisogno di abitare U_AAUM_17 ASSOCIAZIONE VALLE DELL IDICE: La Comune del terzo millennio, ovvero il cohousing: autocostruzione e gestione degli spazi comuni abitativi U_CEC_5 ASSOCIAZIONE VALLE DELL IDICE: Campus Universitario I_AAUM_13 BOLOGNATTIVA: Re-ThinkingEvolution: RE.generation I_BEC_8 CASA APERTA INSIEME: Indipendenza abitativa delle persone disabili adulte: sviluppo delle autonomie I_BEC_36 CASA APERTA INSIEME: Indipendenza abitativa delle persone disabili adulte: i gruppi appartamento COBO_BEC_2b COMUNE DI BOLOGNA: Un Piano metropolitano per l abitare sociale e la riqualificazione del patrimonio esistente I_CEC_90 CONSORZIO SPINNER: Talentinbò Talent House Bologna U_BEC_4 DISTRETTO SOCIO-SANITARIO PIANURA EST: Emergenza abitativa U_BEC_2 COMUNITÀ MONTANA DELL APPENNINO BOLOGNESE: Politiche abitative: social housing I_BEC_9 FONDAZIONI LE CHIAVI DI CASA ONLUS: La casa dall albero, Progetto di case ecocompatibili per disabili I_CEC_42 FONDAZIONE PERPETUA N.H. DOTT. PIETRO GIACOMO RUSCONI: Residenza collaborativa 18
19 per giovani ricercatori I_AAUM_19 H(A)RD HIGHLY REVOLUTIONARY DESIGN: housing sociale sostenibile autocostruito un nuovo approccio I_BEC_19 ISTITUZIONE PER L INCLUSIONE SOCIALE E COMUNITARIA DON PAOLO SERRA ZANETTI: Alloggi di transizione I_AAUM_24 OLTRENETWORK: Social Housing & Social Building (Casa&Servizi) P_AAUM_14 PROVINCIA DI BOLOGNA: Piano Casa Metropolitano accordo territoriale per lo sviluppo delle politiche abitative e per l attuazione degli interventi di edilizia residenziale sociale in provincia di Bologna I_AAUM_36 SINDACATO DEGLI UNIVERSITARI: dall Università alla città: progetto di riconversione, attivazione e attribuzione di spazi legati al mondo della cultura universitaria I_CEC_88 SINISTRA UNIVERSITARIA/RETE UNIVERSITARIA NAZIONALE: Studenti In Movimento I_AAUM_54 STUDIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTO NIKE MARAGUCCI A NOME DEL COLLETTIVO SPAZIO80: Rigenerazione urbana e riqualificazione dell architettura sociale esistente I_IS_47 SUNIA SINDACATO UNITARIO NAZIONALE INQUILINI: servizi di informazione, assistenza e tutela: EQUITÁ 2.0 La tecnologia al servizio dell inquilino U_IS_19 UNIONE RENO GALLIERA: La filiera dell abitare 19
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