Comando Rieti, maggio 2010

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1 Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO IMPIANTI DI SPEGNIMENTO AD IDRANTI Comando Rieti, maggio 2010

2 Maggio / COPIA STUDIO CORSO 818 Acquedotto Eventuale Riserva idrica + Gruppo Pompe Reti di idranti Protezione attiva

3 Posizionamento degli apparecchi Classificazione del livello di pericolosità Interni e/o esterni Scelta delle apparecchiature Calcolo Idraulico Definizione dell alimentazione idrica Lay out Tubazioni interne e/o esterne La progettazione Maggio /

4 Aree di livello Aree di livello 1 Le aree di livello 1 corrispondono in buona parte a quelle definite di classe LH e OH 1 dalla UNI EN12845, PROTEZIONE INTERNA 2 IDRANTI CON 120 L/MIN CAD E PRESSIONE RESIDUA NON MINORE DI 0,2 MPa OPPURE 4 NASPI CON 35 L/MIN CAD E PRESSIONE RESIDUA NON MINORE DI 0,2 MPa PROTEZIONE ESTERNA GENERALMENTE NON PREVISTA Il livello di pericolosità DURATA 30MIN Maggio /

5 Aree di livello 2 Le aree di livello 2 corrispondono in buona parte a quelle definite di classe OH 2, 3 e 4 dalla UNI EN PROTEZIONE INTERNA 3 IDRANTI CON 120 L/MIN CAD E PRESSIONE RESIDUA NON MINORE DI 0,2 MPa OPPURE 4 NASPI CON 60 L/MIN CAD E PRESSIONE RESIDUA NON MINORE DI 0,3 MPa PROTEZIONE ESTERNA 4 ATTACCHI DN 70 CON 300 L/MIN CADAUNO E PRESSIONE RESIDUA NON MINORE DI 0,3MPa Il livello di pericolosità DURATA 60MIN Maggio /

6 Aree di livello 3 OPPURE 6 NASPI CON 60 L/MIN CAD E PRESSIONE RESIDUA NON MINORE DI 0,3 MPa 6 ATTACCHI DN 70 CON 300 L/MIN CADAUNO E PRESSIONE RESIDUA NON MINORE DI 0,4MPa Il livello di pericolosità Nota Le aree di livello 3 corrispondono in buona parte a quelle definite di classe HH dalla UNI EN 12845, PROTEZIONE INTERNA 4 IDRANTI CON 120 L/MIN CAD E PRESSIONE RESIDUA NON MINORE DI 0,2 MPa PROTEZIONE ESTERNA DURATA 120MIN Maggio /

7 Devono coprire ogni parte dell attività Posizionamento degli apparecchi IDRANTI A MURO E NASPI Ogni apparecchio non protegga più di 1000 m 2 Ogni punto dell area protetta disti al massimo 20 m per idranti a muro e 30 m per naspi. Posizionati in punti visibili e facilmente accessibili 5.3 Lunghezza massima (da UNI EN 671/2) La lunghezza elementare di tubazione non deve essere maggiore di 20 m, tranne nei casi in cui i regolamenti permettono lunghezze maggiori Maggio /

8 Posizionamento degli apparecchi IDRANTI A COLONNA Distanza Massima Fra Loro = 60 m Installati, Se Possibile In Corrispondenza Degli Ingressi Distanza Dalle Pareti Perimetrali Dell edificio, Fra i 5 e i 10 m Maggio /

9 COPIA STUDIO CORSO 818 Posizionamento degli apparecchi Maggio / Protezione attiva

10 Posizionamento degli apparecchi La caratteristica più importante è l affidabilità dell impianto. - L anello è sempre preferibile, con almeno 3 valvole -La rete esterna dovrebbe essere distinta da quella interna, per poter essere sezionata in caso di danneggiamento. -Le tubazioni devono tenere conto di problemi di gelo, area sismica,attraversamento di pareti tagliafuoco, ecc. Maggio /

11 Scelta degli apparecchi Dal 1 Aprile 2004 possono essere commercializzati soltanto prodotti marcati CE con i seguenti obblighi per gli attori coinvolti nelle diverse fasi del processo: I committenti dovranno chiedere l impiego di prodotti marcati CE; I produttori dovranno immettere sul mercato solo prodotti marcati CE; I progettisti dovranno prescrivere solo prodotti marcati CE Le imprese di costruzione dovranno realizzare opere impiegando prodotti marcati CE Maggio /

12 Scelta degli apparecchi Numero identificativo Organismo notificato Numero identificativo produttore Valori pressione portata, da cui si ricava K minimo Maggio /

13 Scelta degli apparecchi La Norma definisce i requisiti necessari affinché un idrante/naspo possa: Essere utilizzato efficacemente da un solo operatore Abbia una lunga durata di esercizio Non necessiti di un eccessiva manutenzione Eroghi un getto continuo immediatamente disponibile Maggio /

14 La scelta dell idrante a muro /naspo/ È fatto su due parametri Scelta degli apparecchi 1) Idraulico, in relazione del livello di pericolosità scegliendo il prodotto in funzione del K fornito (al punto d attacco) 2) Funzionale, in relazione al luogo dove si intende posizionarlo Maggio /

15 punto di attacco dell idrante /naspo/ Scelta degli apparecchi Maggio /

16 Scelta degli apparecchi La legislazione italiana attuale prevede per i naspi delle portate di 35 l/min e 60 l/min a seconda delle aree di rischio e per gli idranti a muro delle portate di 120 l/min. E indispensabile pertanto richiedere al fornitore e specificare nei capitolati tecnici di appalto il coefficiente caratteristico di erogazione K. Tenendo conto della formula che correla la portata Q alla pressione residua P all ingresso, sarà facile determinare la corretta funzionalità dell attrezzatura. Maggio /

17 Scelta degli apparecchi Portate minime e valore K minimo in funzione della pressione UNI EN 671-1:2003 1: Sistemi equipaggiati con tubazioni Naspi antincendio con tubazioni semirigide Diametro dell ugello o diametro equivalente Portata minima Ql/min Coefficiente K (mm) P = 0,2 MPa P = 0,4 MPa P = 0,6 MPa Maggio /

18 PRESTAZIONE NORMALE Q=35 L/MIN min A 2 BAR min. K =24,75= Scelta degli apparecchi K PER NASPI ANTINCENDIO PRESTAZIONE ELEVATA Q = 60 L/MIN min. A 3 BAR min. K = 34,65 Maggio /

19 Scelta degli apparecchi Portate minime e valore K minimo in funzione della pressione UNI EN 671-2: Sistemi equipaggiati con tubazioni Idranti a muro con tubazioni flessibili * Diametro equivalente Portata minima Ql/min Coefficiente K (mm) P = 0,2 MPa P = 0,4 MPa P = 0,6 MPa * * * * * * * Valori portata minima rettificati secondo edizione 2006 Maggio /

20 Scelta degli apparecchi K MINIMO PER IDRANTI A MURO Q = 120 L/MIN min. A 2 BAR min. K MINIMO 85 Maggio /

21 DN 9 DN 10 IDRANTI A MURO: TABELLA DN DELLA LANCIA - PRESSIONI MINIME ALLA VALVOLA DI INTERCETTAZIONE PER OTTENERE 120 L/MIN DN 11 DN 12 DN 13 0,68 MPa 0,48 MPa 0,31 MPa 0,27 MPa 0,20 MPa Scelta degli apparecchi Maggio /

22 8 1 8 Protezione attiva Considerazione sugli apparecchi O O I S D R U O T S C A I P O C Maggio /

23 IDRANTI SOPRASUOLO E SOTTOSUOLO Le apparecchiature delle reti Idranti soprasuolo devono essere conformi alla UNI-EN Idranti sottosuolo devono essere conformi alla UNI- EN Cassette corredo idrante complete delle attrezzature minime per il funzionamento dell idrante stesso (UNI( ) Maggio /

24 IDRANTI A COLONNA SOPRASUOLO Le apparecchiature delle reti La norma specifica i requisiti minimi, i metodi di prova, e la valutazione di conformità per gli Idranti a colonna soprasuolo per antincendio: Da installarsi in reti di distribuzione dell acqua Aventi dimensioni DN 80,DN 100,DN150 Per pressioni massime di esercizio pari a PN16. Dotati di attacco di alimentazione verticale oppure orizzontale, Forniti di attacchi di presa con uscite conformi alle normative nazionali I requisiti nazionali sono indicati nell appendice NA Maggio /

25 IDRANTI A COLONNA SOPRASUOLO Le apparecchiature delle reti Maggio /

26 Le apparecchiature delle reti IDRANTI A COLONNA SOPRASUOLO Termini e definizioni dall allegato Nazionale NA profondità di interro: : Distanza tra l indicazione del livello del suolo e l asse del foro del sistema di scarico. NA attacco di prelievo: : Attacco dell idrante preposto solitamente alla connessione dell autocisterna, dal quale viene prelevata acqua dall idrante allo scopo di riempire l autocisterna di acqua. NA attacco di uscita: : Attacco dell idrante preposto solitamente alla connessione delle manichette antincendio,dal quale viene prelevata acqua dall idrante per alimentare le lance antincendio Maggio /

27 Dimensioni: La profondità di interro dell idrante deve essere definita dal progettista sulla base di oggettive valutazioni relative alle condizioni ambientali onde evitare il pericolo di gelo. Le apparecchiature delle reti La profondità di interro minima deve essere di 300 mm. Riferimenti normativi: UNI 810 : per gli attacchi a vite UNI 7421: Tappi per valvole e raccordi 300 mm minima Maggio /

28 7.1.8 Tubazioni interrate Le tubazioni interrate devono essere installate in conformità alla specifica normativa di riferimento, ove disponibile. Devono essere seguite almeno le indicazioni seguenti: -Le tubazioni interrate devono essere installate tenendo conto della necessità di protezione dal gelo e da possibili danni meccanici; in generale la profondità di posa non deve essere minore di 0,8 m dalla generatrice superiore della tubazione. Le apparecchiature delle reti -Laddove ciò non fosse possibile, occorrerà adottare protezioni meccaniche e dal gelo appositamente studiate. In ogni caso, deve essere prestata particolare attenzione nel caso di tubazioni di materiale non ferroso. Maggio /

29 Dotazione minima cassette corredo idrante soprasuolo Le apparecchiature delle reti In prossimità di ciascun idrante deve essere prevista almeno una dotazione a corredo. Tali dotazioni devono essere ubicate in prossimità degli idranti,in apposite cassette di contenimento, o conservate in una o più postazioni accessibili in sicurezza. Maggio /

30 Le apparecchiature delle reti Dotazione minima cassette corredo idrante soprasuolo Tratto di tubazione DN 70 a norma UNI completa di raccordi UNI 804. Lancia erogazione a controllo di getto Chiave di manovra pentagonale Chiave per raccordi Sella di sostegno Maggio /

31 ATTACCHI DI MANDATA PER AUTOPOMPA in Linea Le apparecchiature delle reti in Derivazione Tipo Conforme alla Norma Solo per immissione acqua Maggio /

32 ATTACCHI DI MANDATA PER AUTOPOMPA Le apparecchiature delle reti Attacco di immissione con girello con diametro non minore di DN 70 protette a mezzo di tappi maschio fil. UNI 810 contro l ingresso di corpi estranei nel sistema. Nel caso di più attacchi prevedere una valvola di sezionamento per ogni attacco. Valvola di sicurezza tarata a 1,2 MPa Valvola di non ritorno Valvola di intercettazione Segnaletica ( par. 7.7) Importante: in caso di possibilità di gelo prevedere dispositivo di drenaggio Maggio /

33 Le apparecchiature delle reti PROTEZIONI PER ATTACCHI DI MANDATA PER AUTOPOMPA E consigliato proteggere da urti e da altri danni meccanici l attacco di mandata per autopompa con una cassetta di dimensioni adeguate accessibile in modo agevole e sicuro. Maggio /

34 Tubazioni Fuori terra Le apparecchiature delle reti Devono essere metalliche UNI EN serie L senza asportazione di materiale (es. saldatura) UNI EN serie M se si vuole usare giunzioni filettate Se DN > 100 EN ma con spessori minimi Maggio /

35 Le apparecchiature delle reti Ammesse altri tipi di tubazione purchè garantiscano resistenza meccanica e alla corrosione. Inoltre devono rispettare gli spessori minimi del prospetto 2. Maggio /

36 Tubazioni interrate Le apparecchiature delle reti Il requisito comune è la resistenza alla corrosione, oltre quella meccanica. Acciaio: : UNI EN per DN >= 100 e spessori minimi del prospetto III UNI EN serie M per DN < 100 ma PROTETTE. Maggio /

37 Le apparecchiature delle reti Plastica: : PN min 1.2 MPa e conformi a UNI EN 1220, UNI EN 13244, UNI EN ISO 15494, UNI EN 1452, UNI EN ISO 15493, UNI 9032, UNI EN ISO Ghisa: : PN min 1.2 MPa e conformi a UNI EN 545 Maggio /

38 Installazione delle tubazioni Le apparecchiature delle reti 1. Garantire la possibilità di manutenere l impianto senza mettere fuori uso tutti i terminali (obbligatorio per impianti oltre 4 idranti/naspi) rete ad anello, valvole di intercettazione appositamente predisposte. 2. Tenere conto della sismicità del territorio: giunti flessibili, passaggio attraverso strutture che garantiscano gioco sufficiente, impedire comunque che i movimenti siano tali da determinare la rottura dell impianto. 3. Considerare il pericolo di gelo: prevedere serpentine, coibentazioni o liquido antigelo nel caso di tubazioni fuori terra in ambienti dove è possibile la formazione di ghiaccio all interno delle tubazioni (min. 4 C). Maggio /

39 Le apparecchiature delle reti 4. Fare in modo che le tubazioni siano il più possibile raggiungibili per manutenzione, ma allo stesso tempo non siano alla portata di danneggiamenti per passaggio di macchine o attrezzature. Evitare il passaggio in locali ad alto pericolo di incendio, evitare quanto più possibile l attraversamento di strutture di compartimentazione: nel caso la compartimentazione REI deve essere mantenuta (collari, schiume isolanti, ecc.) 5. Stare attenti alla tenuta strutturale dei pesi derivanti (a tubo pieno). 6. Le tubazioni interrate devono avere una profondità di posa dal terreno di almeno 0.8 m. Normalmente si usano tubazioni in materiale non ferroso (es. polietilene UN 10910). Maggio /

40 Sostegni tubazioni Le apparecchiature delle reti I sostegni devono garantire la stabilità dell impianto in qualunque condizione, a impianto fermo oppure attivo. - No sostegni aperti; - No graffe elastiche; - No sostegni saldati o ancorati direttamente alle giunzioni; Esistono diversi tipi di sostegni, da utilizzare secondo le esigenze di staffaggio al soffitto o comunque a strutture presenti nei locali. Il prospetto 1 della norma UNI ci dice le caratteristiche geometriche minime dei sostegni per garantire stabilità all impianto, in funzione del diametro supportato. Maggio /

41 Le apparecchiature delle reti IN GENERALE OCCORRE INSERIRE UN SOSTEGNO OGNI 4 M. PER TUBI FINO A DN 65 E OGNI 6 M. PER DIAMETRI SUPERIORI. ECCEZIONE I TUBI FINO A 0.60 m E LE VERTICALI FINO AD 1 m Maggio /

42 Valvole Intercettazione Le apparecchiature delle reti Valvole di intercettazione conformi alla UNI 6884 (a saracinesca alla UNI 7125), indicante posizione aperta/chiusa. Esse devono essere posizionate in modo tale che siano: 1. ACCESSIBILI E SEGNALATE ADEGUATAMENTE. 2. SE IN POZZETTO, NON OSTACOLATE NELL UTILIZZO 3. SEMPRE APERTE (BLOCCATE O CONTROLLATE CON DISPOSITIVI A DISTANZA (es. ELETTRICI) Maggio /

43 LANCE EROGATRICI Ogni lancia deve permettere le seguenti regolazioni di getto: Chiusura getto Le apparecchiature delle reti Getto frazionato e/o Getto pieno Maggio /

44 Le lance possono essere: a leva Le apparecchiature delle reti a rotazione Maggio /

45 Le apparecchiature delle reti Le lance possono essere a leva o a rotazione e l erogazione del getto frazionato può essere: A velo diffuso (laminare) con angolo di erogazione fisso di 90 ± 5 (solo in Francia) A forma di cono con angolo di erogazione non minore di 45 La norma stabilisce inoltre la gittata effettiva minima: Getto pieno: 10 m Getto frazionato a velo diffuso: 6 m Getto frazionato a forma di cono: 3 m Maggio /

46 Le apparecchiature delle reti Tubazione flessibile DN 45 La tubazione flessibile deve essere conforme alla EN 14540:04 (UNI EN 14540:06), il diametro della tubazione non può essere maggiore di 52 mm, Maggio /

47 PARAMETRO Pressione di scoppio Pressione di collaudo Resistenza al distacco (tra il rivestimento impermeabilizzante e la calza tessile) Le apparecchiature delle reti Invecchiamento Resistenza al distacco dopo l invecchiamento Resistenza allo scoppio dopo l invecchiamento Angolo di torsione sotto pressione EN ,5 MPa 2,25 MPa 25 N 14 gg. 22,5 N 3,375 MPa e comunque non decrescere oltre il 25 % del valore di scoppio No antioraria e max 100 /m UNI ,2 MPa 2,4 MPa 15 N 7 gg. 12 N 3,2 MPa No antioraria Maggio /

48 Le apparecchiature delle reti Vengono modificate inoltre le metodologie di prova relative a: - Resistenza alle alte temperature - Resistenza alle basse temperature E stata inserita una prova di resistenza allo scoppio con piegatura strozzata. Maggio /

49 Le apparecchiature delle reti MARCATURA TUBAZIONE FLESSIBILE DN 45 Ogni lunghezza di tubazione deve riportare in modo leggibile ed indelebile le seguenti informazioni minime, almeno due volte, alle estremità: Nome e/o marchio del fabbricante Numero e data della presente norma europea Il diametro interno La pressione massima di esercizio in MPa (bar) Trimestre ed anno di fabbricazione Temperatura di prova se minore di -20 C Il numero di approvazione e l ente certificatore o il suo riferimento,dove applicabile Maggio /

50 TUBAZIONE FLESSIBILE DN 70 Nuova edizione della UNI Le apparecchiature delle reti per Tubazioni flessibili antincendio DN 70 per pressioni di esercizio fino a 1,2 MPa, da impiegarsi nelle reti idriche antincendio. Maggio /

51 Marcatura TUBAZIONE flessibile DN 70 Le apparecchiature delle reti Ogni tubazione flessibile deve riportare, in modo leggibile ed indelebile, i seguenti dati di identificazione: Nome del costruttore; Riferimento alla presente norma; Diametro nominale; Lunghezza; Anno di costruzione. Maggio /

52 UNI-EN 671/2 : IDRANTI A MURO Marcati CE possono essere: FORMA A Le apparecchiature delle reti in una nicchia con portello di protezione Maggio /

53 UNI-EN 671/2 : IDRANTI A MURO Marcati CE possono essere: FORMA B in una cassetta incassata Le apparecchiature delle reti Maggio /

54 UNI-EN 671/2 : IDRANTI A MURO Marcati CE possono essere: FORMA C Le apparecchiature delle reti in una cassetta per montaggio a parete Maggio /

55 Le apparecchiature delle reti UNI-EN 671/2 : IDRANTI A MURO SOSTEGNO DELLA TUBAZIONE TIPO 1 Rullo rotante Maggio /

56 UNI-EN 671/2 : IDRANTI A MURO Le apparecchiature delle reti SOSTEGNO DELLA TUBAZIONE TIPO 2 Sella con tubazione avvolta in doppio Maggio /

57 UNI-EN 671/2 : IDRANTI A MURO Le apparecchiature delle reti SOSTEGNO DELLA TUBAZIONE TIPO 3 Contenitore con la tubazione faldata a zig-zag Maggio /

58 Fissi UNI-EN 671/1 NASPI CE I naspi possono essere: od orientabili Le apparecchiature delle reti Maggio /

59 Le apparecchiature delle reti UNI-EN 671/2 : IDRANTI A MURO RUBINETTI IDRANTE : PN12 Filettatura attacco ISO 7-1 (1994) TUBAZIONE COMPLETA DI RACCORDI: Diametro 52mm Lunghezza 20m (lunghezze maggiori per specifiche applicazioni) a norma EN (UNI EN ) Raccordi UNI 804 salvo prescrizioni delle autorità locali Legature a norma UNI 7422 Maggio /

60 In appendice C.1 della Il calcolo idraulico Tenendo in considerazione le UNI EN e UNI EN 671-2, che definiscono la portate degli idranti a muro e dei naspi solo in funzione della caratteristica di erogazione dell idrante/naspo e della pressione al punto di attacco dell idrante/naspo stesso alla rete di tubazioni, non occorre preoccuparsi di verificare le portate al bocchello, né di tenere conto delle perdite di carico nelle tubazioni flessibili, ecc., ma è sufficiente conoscere la caratteristica di erogazione dell idrante o naspo (in termini di coefficiente caratteristico di erogazione K dell apparecchiatura,che deve essere stabilito dal costruttore dell idrante o naspo). La portata dell idrante/naspo è univocamente definita dalla pressione al punto di attacco secondo l espressione: Q = K (10P) Maggio /

61 Q = K * (10 P) K = coefficiente di efflusso P = MPa Q = l/min Il calcolo idraulico Esso è la misura della capacità di far uscire acqua, data una determinata pressione. A parità di Pressione, infatti, un K più elevato garantisce una scarica di fluido maggiore. Quindi, tutti gli idranti o i naspi sono caratterizzati da un K rigorosamente dichiarato dal produttore e certificato da un Ente notificato, comunque facilmente misurabile tramite la Q e la P rilevata al punto di attacco. Maggio /

62 Il calcolo idraulico Conoscere il K significa poter calcolare la giusta portata minima, la giusta pressione alla pompa e infine la giusta riserva idrica minima per il corretto funzionamento dell impianto. Maggio /

63 Maggio / COPIA STUDIO CORSO 818 K MINIMI Il calcolo idraulico Protezione attiva

64 Maggio / COPIA STUDIO CORSO 818 Il calcolo idraulico Protezione attiva

65 HAZEN-WILLIAMS per il calcolo delle perdite distribuite P = Perdita di Pressione per metro lineare Q = Portata presente nel tubo D = Diametro INTERNO della tubazione (in mm) Il calcolo idraulico C = coefficiente di scabrezza, misura inversa della rugosità interna della tubazione C = 100 GHISA C = 120 ACCIAIO C = 140 ACCIAIO INOX, RAME, GHISA RIVESTITA C = 150 PLASTICA E SIMILI circa 30% in meno nel caso di tubi usati (5-10 anni) Maggio /

66 Maggio / COPIA STUDIO CORSO 818 Il calcolo idraulico Protezione attiva

67 Il calcolo idraulico VELOCITA unico parametro di dimensionamento delle tubazioni. Tutte le norme Vmax = 10 m/sec. Il buon senso dice al massimo 3 m/sec, e facendo comunque in modo di rispettare anche le condizioni minime di diametro imposte dalla norma stessa: 1. I DN delle tubazioni non devono MAI essere inferiori a quello dei terminali che essi alimentano. 2. I DN delle tubazioni devono rispettare anche i seguenti limiti minimi. Maggio /

68 PERDITE CONCENTRATE Il calcolo idraulico Le perdite dovute a pezzi speciali si traducono in perdite distribuite attraverso lunghezze di tubo predeterminate (EQUIVALENTI) secondo il prospetto C.1, applicando ancora una volta la formula di Hazen-Williams. Maggio /

69 Maggio / COPIA STUDIO CORSO 818 Il calcolo idraulico Protezione attiva

70 Maggio / COPIA STUDIO CORSO 818 Il calcolo idraulico Protezione attiva

71 Maggio / COPIA STUDIO CORSO 818 Otteniamo la pressione all alimentazione Il calcolo idraulico Protezione attiva

72 Maggio / COPIA STUDIO CORSO 818 Il calcolo idraulico Protezione attiva

73 Q = K * (P/1000) Q3, H3 Real Q3, H3 min Q5, H5 Real Q3, H3 min Q6, H6 Real Q3, H3 min Il calcolo idraulico Maggio /

74 Maggio / COPIA STUDIO CORSO 818 Q = L/min H = KPa Il calcolo idraulico Protezione attiva

75 Testo: Primo livello; Secondo livello; Terzo livello;» Quarto livello. Reti di idranti Maggio /

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