0211A I02_rev1.0. ecoerre Polo ambientale integrato. 2 di 26 Relazione tecnica impianti antincendio

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3 Sommario 1. PREMESSA NORME TECNICHE PRESENTAZIONE DEL PROGETTO DATI GENERALI RETE IDRANTI Valvole di intercettazione Terminali Idranti a muro DN Idranti soprasuolo/sottosuolo con attacchi DN IMPIANTO SPRINKLER A PROTEZIONE capannone per lo stoccaggio delle MPS Classificazione dell attività e dei rischi di incendio Prescrizioni particolari Protezione contro il gelo Caratteristiche dell erogatore Sezionamenti e valvole Stazione di controllo Valvole di intercettazione Altri dispositivi ATTACCHI DI MANDATA PER AUTOPOMPA TUBAZIONI Tubazioni Ancoraggio Drenaggi Protezione dal gelo Resistenza al sisma Alloggiamento delle tubazioni fuori terra Attraversamento di strutture verticali e orizzontali Tubazioni Interrate Sostegni Posizionamento Valvole di intercettazione Segnalazioni di 26 Relazione tecnica impianti antincendio

4 9. ALIMENTAZIONE IDRICA Indicazioni generali GRUPPO DI POMPAGGIO Avviamento della pompa e principio di funzionamento LOCALE PER UNITÀ DI POMPAGGIO Ubicazione Accesso Generalità Accesso per gli operatori Accesso per le macchine Caratteristiche dei locali Tipologia costruttiva Dimensioni minime Caratteristiche delle pavimentazioni dei locali AERAZIONE Generalità Locali che ospitano motori diesel Raffreddamento del motore diesel CARATTERISTICHE FUNZIONALI Generalità Impianti elettrici Impianto di illuminazione Alimentazione elettrica di servizio Segnalazioni Drenaggi Generalità Riscaldamento Sistema di scarico dei fumi Fissaggio Estintore QUALITÀ E PROVENIENZA DEI MATERIALI ONERI A CARICO DELLA DITTA ESECUTRICE DEI LAVORI DOCUMENTAZIONE FINALE COLLAUDI E VERIFICHE PERIODICHE Collaudo degli impianti di 26 Relazione tecnica impianti antincendio

5 15.2. Operazioni Preliminari Esecuzione del collaudo Prova delle Alimentazioni Esercizio e Verifica dell'impianto di 26 Relazione tecnica impianti antincendio

6 Pagina bianca per la stampa fronte/retro 6 di 26 Relazione tecnica impianti antincendio

7 1. PREMESSA Per una corretta e completa comprensione del progetto, la presente Relazione Tecnica deve essere considerata parte integrante degli altri documenti costituenti il progetto dell impianto elettrico elencati nella Tavola I01 ELENCO DOCUMENTI. Gli impianti devono essere realizzati a regola d arte, per quanto non esplicitamente indicato si rimanda alle norme UNI e CEI vigenti. Ogni variazione del presente progetto s intende approvata solo se accettata in forma scritta dalla Direzione Lavori, nel caso questa variazione determini un aumento dell importo dei lavori l approvazione deve essere sottoscritta anche dalla proprietà. L oggetto dell appalto è la fornitura e la posa in opera di tutto quanto necessario per realizzare i fini indicati nei documenti di progetto, anche se non esplicitamente rappresentato sui disegni o citato nei documenti stessi. Sono comprese nel presente appalto anche tutte le opere provvisorie ritenute indispensabili dalla D.L. per il buon proseguimento dei lavori. I costi di dette opere provvisorie s intendono spalmati sulle varie voci del computo metrico. 2. NORME TECNICHE EN UNI Installazioni fisse antincendio Sistemi automatici a sprinkler Progettazione, installazione e manutenzione ; UNI Reti di idranti Progettazione, installazione ed esercizio". UNI EN Sistemi fissi di estinzione incendi Sistemi equipaggiati con tubazioni Idranti a muro con tubazioni flessibili UNI Locali destinati ad ospitare gruppi di pompaggio per impianti antincendio UNI 9795 Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d'incendio Progettazione, installazione ed esercizio". 3. PRESENTAZIONE DEL PROGETTO Il presente progetto definitivo riguarda l'impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) dei rifiuti urbani residui dalla raccolta differenziata nella provincia di Reggio Emilia, così come previsto dal Piano d'ambito per la Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani approvato dall'assemblea dei sindaci dell'autorità d'ambito A.T.O. n. 3 nella seduta del 16 dicembre 2011 e come risulta dell'accordo preliminare di cui all'art. 11 della legge 241, sottoscritto in data 23 dicembre 2011 tra la Provincia, il Comune di Reggio Emilia, l'autorità d'ambito A.T.O. n. 3 ed il Gruppo Iren, accordo col quale si è definita l'appartenenza dell'impianto, di livello provinciale, al perimetro del servizio pubblico per la gestione integrata dei rifiuti urbani. La presente relazione descrive gli impianti di estinzione incendi a servizio del polo tecnologico. 7 di 26 Relazione tecnica impianti antincendio

8 4. DATI GENERALI Tutti i componenti saranno costruiti, collaudati e installati in conformità alla specifica normativa vigente, con una pressione nominale relativa sempre superiore a quella massima che il sistema può raggiungere in ogni circostanza e comunque non minore di 1.2 MPa (12 bar). 5. RETE IDRANTI Sarà realizzata una rete idranti per la protezione interna ed esterna conforme alla norma UNI La rete di idranti comprenderà i seguenti componenti principali: - rete di tubazioni fisse, ad anello, permanentemente in pressione, ad uso esclusivo antincendio - attacco di mandata per autopompa - valvole di intercettazione - Idranti UNI 45 per la protezione esterna - Idranti soprasuolo/sottosuolo UNI 70 per la protezione esterna 5.1. Valvole di intercettazione Le valvole di intercettazione, qualunque esse siano, saranno di tipo indicante la posizione di apertura/chiusura e conformi alle UNI EN 1074 ove applicabile. Per tubazioni maggiori di DN 100 non saranno installate valvole con azionamento a leva (90 ) prive di riduttore Terminali Per la protezione interna, ogni terminale sarà posizionato in modo che ogni parte dell attività sia raggiungibile con il getto d acqua di almeno uno di essi. Essi saranno ben visibili e facilmente raggiungibili. In generale: - ogni apparecchio non proteggerà più di 1000 mq; - ogni punto protetto disterà al massimo 20 m dagli idranti UNI 45; Su tutti gli idranti terminali di diramazioni aperte su cui ci sono almeno due idranti, sarà installato un manometro di prova, completo di valvola porta manometro, così che si possa individuare la presenza di pressione all interno della rete installata e, soprattutto, il valore di pressione residua al terminale di riferimento. In ogni caso il manometro sarà installato al terminale più sfavorito Idranti a muro DN 45 Gli idranti a muro dovranno essere conformi alla UNI EN 671 2, adeguatamente protetti. Le cassette saranno complete di rubinetto DN 40, lancia a getto regolabile con ugello da 13 e tubazione flessibile da 20 m completa di relativi raccordi. Le attrezzature saranno permanentemente collegate alla valvola di intercettazione. Caratteristiche idrauliche: K = 72 con portata Q = 120 l/min 8 di 26 Relazione tecnica impianti antincendio

9 Idranti soprasuolo/sottosuolo con attacchi DN 70 Tutti gli idranti dovranno essere del tipo a secco ovvero dotati di scarico automatico antigelo. Gli sbocchi devono essere realizzati con attacco maschio filettato a norma UNI 810 in ottone EN All interno della scatola valvola, alloggiata nella parte inferiore dell idrante, deve essere previsto un dispositivo di tenuta dell idrante e di scarico automatico; entrambe le sedi dovranno essere realizzate in modo da garantire una lunga durata del sistema, incluso l organo di manovra. Tutti gli organi interni devono essere realizzati in modo da poter essere sostituiti con semplici operazioni e senza la necessità di eseguire lavori di scavo. Caratteristiche idrauliche: K = 140 con portata Q = 300 l/min 6. IMPIANTO SPRINKLER A PROTEZIONE CAPANNONE PER LO STOCCAGGIO DELLE MPS Sarà realizzato un impianto a sprinkler per la protezione dello stoccaggio delle MPS a valle del trattamenti e della pressatura. I materiali ivi immagazzinati sono il risultato delle linee di pressatura e formazione balle legate per lo smaltimento nei centri di recupero specifici. Ogni riferimento nel presente capitolo è connesso alla norma UNI EN L impianto sarà del tipo a umido anche se collocato in locale non riscaldato in quanto è sconsigliato l utilizzo di sistemi a secco o preazione per depositi con livello di rischio HHS con protezione solamente a soffitto Classificazione dell attività e dei rischi di incendio Il deposito è soggetto alle seguenti considerazioni: Non è un pericolo speciale Contiene plastica si utilizza la metodologia di catalogazione Appendice B della norma Nel materiali stoccati è predominante la presenza di plastica non espansa fattore materiale 3 I materiali sono pressati in balle considerabili come materiale in blocco solido con una bassa superficie esposta rispetto al rapporto volume/massa Categoria II Configurazione del deposito: ST1 merci libere o accatastate in blocchi Limite altezza merci per categoria OH: 3,00 m Categoria di rischio scelta HHS > densità di scarica 17,5 mm/min area operativa 260 m² 9 di 26 Relazione tecnica impianti antincendio

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11 6.2. Prescrizioni particolari Protezione spazi nascosti: se l'altezza dello spazio nascosto a soffitto o a pavimento è maggiore a 0,8 m, questi spazi devono essere protetti da sprinkler. PROTEZIONE DEGLI SPRINKLER: quando gli sprinkler sono installati in una posizione a rischio di danno meccanico accidentale devono essere provvisti di protezione metallica adeguata. Gli sprinkler installati in scaffali, o sotto ripiani grigliati, piattaforme, pavimenti o posizioni simili, dove l'acqua proveniente da uno o più erogatori sprinkler posti più in alto, può bagnare il bulbo o l'elemento fusibile, devono essere provvisti di uno schermo metallico di diametro compreso tra 0,075 m e 0,15 m. DRENAGGIO: prevedere pendenza delle tubazioni verso valvola di drenaggio. Mantenere uno spazio di 1,0 m libero da materiali al di sotto degli erogatori posto sotto il controsoffitto (sistemi HHS). Quando gli sprinkler a soffitto sono installati più vicino di 0,6 m da un lato di una colonna, sul lato opposto si deve installare un altro sprinkler entro 2 m dalla colonna stessa. Quando gli sprinkler sono posizionati al di sotto dei controsoffitti, i controsoffitti devono essere del tipo di dimostrata stabilità in condizioni di incendio. Gli sprinkler non devono essere installati ad intervalli minore di 2 m ad eccezione dei seguenti casi: sprinkler intermedi negli scaffali, nelle scale mobili e vani scala o nel caso siano previste misure per evitare che gli sprinkler adiacenti si bagnino vicendevolmente Protezione contro il gelo L impianto sprinkler sarà protetto dal gelo mediante liquido antigelo, con le seguenti indicazioni: Il numero di sprinkler in una qualunque sezione delle tubazioni protette mediante liquido antigelo non deve essere maggiore di 20. Dove due o più sezioni antigelo sono controllate da una stazione di controllo, il numero totale degli sprinkler non deve essere maggiore di 100. La soluzione antigelo deve avere il punto di congelamento al di sotto della temperatura minima prevista per la località. La densità della soluzione preparata deve essere controllata utilizzando un adeguato densimetro. Le parti di installazione protette da liquido antigelo devono essere dotate di dispositivo di scollegamento per evitare la contaminazione dell acqua Caratteristiche dell erogatore Tipologia: convenzionale, upright Fattore K: 115 Valore di temperatura: 68 C Elemento termosensibile: bulbo di vetro Colore: rosso 11 di 26 Relazione tecnica impianti antincendio

12 6.3. Sezionamenti e valvole Stazione di controllo Sarà presente un stazione di controllo conforme alle norme EN Valvole di intercettazione Tutte le valvole di intercettazione devono: chiudersi in senso orario; essere dotate di indicatore di stato aperto/chiuso; essere bloccate nella posizione corretta da fascetta o lucchetto Altri dispositivi Dovranno essere installati in conformità alla UNI EN i seguenti dispositivi: Valvole di drenaggio, come da prospetto 39 della norma; Valvole di prova (allarme e azionamento pompa, dispositivo di prova impianto, dispositivi per il flussaggio) Manometri a monte e a valle di ogni stazione di controllo Allarmi e dispositivi di allarme (campana idraulica, flussostati / pressostati elettronici) 12 di 26 Relazione tecnica impianti antincendio

13 7. ATTACCHI DI MANDATA PER AUTOPOMPA L attacco per autopompa comprenderà i seguenti elementi: - uno o più attacchi di immissione conformi alla specifica normativa di riferimento, con diametro non inferiore a DN 70, dotati di attacchi a vite con girello UNI 804 e protetti contro l'ingresso di corpi estranei nel sistema; nel caso di due o più attacchi saranno previste valvole di sezionamento per ogni attacco; - valvola di intercettazione, aperta, che consenta l'intervento sui componenti senza svuotare l'impianto; - valvola di non ritorno atto ad evitare fuoriuscita d'acqua dall'impianto in pressione; - valvola di sicurezza tarata a 12 bar, per sfogare l'eventuale sovra pressione dell'autopompa. Esso sarà accessibile dalle autopompe in modo agevole e sicuro, anche durante l'incendio: nel caso fosse necessario installarli sottosuolo, il pozzetto sarà apribile senza difficoltà ed il collegamento agevole; inoltre sarà protetto da urti o altri danni meccanici e dal gelo e ancorato al suolo o ai fabbricati. L attacco sarà contrassegnato in modo da permettere l'immediata individuazione dell'impianto che alimenta e sarà segnalato mediante cartelli o iscrizioni riportanti la seguente targa: L attacco sarà contrassegnato in modo da permettere l'immediata individuazione dell'impianto che alimenta e sarà segnalato mediante cartello o iscrizione riportante la seguente targa: ATTACCO DI MANDATA PER AUTOMPOMPA Pressione massima 1.2 MPa RETE 8. TUBAZIONI Le tubazioni saranno installate tenendo conto dell'affidabilità che il sistema deve offrire in qualunque condizione, anche in caso di manutenzione e in modo da non risultare esposte a danneggiamenti per urti meccanici. Le tubazioni flessibili antincendio saranno conformi alla UNI EN (DN 45) e alla UNI 9487 (DN 70). Le tubazioni interrate saranno in polietilene ad alta densità HDPE rispondente alla norma UNI EN Tubazioni Ancoraggio Le tubazioni fuori terra saranno ancorate alle strutture dei fabbricati a mezzo di adeguati sostegni, come indicati al paragrafo 7.3 della presente relazione. 13 di 26 Relazione tecnica impianti antincendio

14 Drenaggi Tutte le tubazioni saranno svuotabili senza dovere smontare componenti significative dell'impianto Protezione dal gelo Nei luoghi con pericolo di gelo, le tubazioni saranno installate in ambienti riscaldati o comunque tali che la temperatura non scenda mai al di sotto di 4 C. In ogni caso saranno previste e adottate le necessarie protezioni per le zone soggette a gelo: Cavo scaldante per la rete idranti Antigelo per le sezioni sprinkler del deposito in quanto ambiente non riscaldato Resistenza al sisma Essendo la zona dove sarà installato l impianto definita, dalla vigente normativa, sismica, la rete di tubazioni sarà realizzata in modo da evitare rotture per effetto dei movimenti tellurici. Saranno impediti eccessivi spostamenti od oscillazioni dei tubi mediante appositi sostegni e ancoraggi e i movimenti inevitabili saranno consentiti senza pregiudizio della integrità e funzionalità dell impianto. Negli attraversamenti di strutture o manufatti murati (fondazioni, pareti, solai, ecc..) saranno inoltre lasciate attorno ai tubi giochi adeguati, successivamente sigillate con lane minerali od altro materiale idoneo, opportunamente trattenuto Alloggiamento delle tubazioni fuori terra Le tubazioni fuori terra saranno installate in modo da essere sempre accessibili per interventi di manutenzione. In generale esse non attraverseranno aree con carico di incendio superiore a 100 MJ/m² che non siano protette dalla rete idranti stessa. In caso contrario si provvederà ad adottare le necessarie protezioni Attraversamento di strutture verticali e orizzontali Nell attraversamento di strutture verticali e orizzontali, quali pareti o solai, saranno previste le necessarie precauzioni atte ad evitare la deformazione delle tubazioni o il danneggiamento degli elementi costruttivi derivanti da dilatazioni o da cedimenti strutturali Tubazioni Interrate Le tubazioni interrate saranno installate tenendo conto della necessità di protezione dal gelo e da possibili danni meccanici e in modo tale che la profondità di posa non sia minore di 0.8 m dalla generatrice superiore della tubazione. Se in qualche punto tale profondità non è possibile, si provvederà ad adottare le necessarie precauzione contro urti e gelo. Particolare cura sarà posta nei riguardi della protezione delle tubazioni contro la corrosione anche di origine elettrochimica Sostegni Il tipo il materiale ed il sistema di posa dei sostegni delle tubazioni saranno tali da assicurare la stabilità dell impianto nelle più severe condizioni di esercizio ragionevolmente prevedibili. In particolare: - i sostegni saranno in grado di assorbire gli sforzi assiali e trasversali in fase di erogazione; 14 di 26 Relazione tecnica impianti antincendio

15 - il materiale utilizzato per qualunque componente del sostegno sarà non combustibile; - i collari saranno chiusi attorno ai tubi; - non saranno utilizzati sostegni aperti (come ganci a uncino o simili); - non saranno utilizzati sostegni ancorati tramite graffe elastiche; - non saranno utilizzati sostegni saldati direttamente alle tubazioni ne avvitati ai relativi raccordi Posizionamento Ciascun tronco di tubazione sarà supportato da un sostegno, ad eccezione dei tratti di lunghezza minore di 0.6 m, dei montanti e delle discese di lunghezza minore a 1 m per i quali non sono richiesti sostegni specifici. In generale, a garanzia della stabilità del sistema, la distanza tra due sostegni non sarà maggiore di 4 m per tubazioni di dimensioni minori a DN 65 e 6 m per quelle di diametro maggiore Valvole di intercettazione Le valvole di intercettazione della rete di idranti saranno installate in posizione facilmente accessibile e segnalata. La loro distribuzione nell impianto sarà accuratamente studiata in modo da consentire l'esclusione di parti di impianto per manutenzione o modifica, senza dovere ogni volta metterlo completamente fuori servizio. Una, primaria, sarà posizionata in ogni collettore di alimentazione, onde garantire la possibilità di chiudere l intero impianto in caso di necessità. Tutte le valvole di intercettazione saranno bloccate mediante apposito sigillo nella posizione di normale funzionamento, oppure sorvegliate mediante dispositivo di controllo a distanza Segnalazioni Ogni componente della rete sarà adeguatamente segnalato, secondo le normative vigenti. Tutte le valvole di intercettazione riporteranno chiaramente indicata la funzione e l'area controllata dalla valvola stessa. Nel locale antincendio sarà esposto un disegno as built della rete antincendio con particolari indicazioni relativamente alle valvole di intercettazioni delle varie sezioni dell anello antincendio. 9. ALIMENTAZIONE IDRICA 9.1. Indicazioni generali Il sistema di estinzione incendi sarà dotato di serbatoio di accumulo in c.a. fuori terra completamente chiuso. Il serbatoio dovrà essere dotato di di indicatore di livello dell acqua, leggibile dall esterno. La bocca dell alimentazione del serbatoio non dovrà essere posta a distanza inferiore a 2 metri (orizzontalmente) da ogni punto di presa. L alimentazione idrica non deve essere soggetta a possibili condizioni di congelamento, di siccità o di allagamento, nonché qualsiasi altra condizione che potrebbe ridurre il flusso o l effettiva portata oppure rendere non operativa l alimentazione. 15 di 26 Relazione tecnica impianti antincendio

16 La tubazione di alimentazione e la stazione di controllo devono essere mantenute ad una temperatura minima di 4 C. Ad eccezione delle prove la pressione dell acqua non deve essere > 1.2 MPa (12 bar). I componenti della rete di alimentazione idrica, come le pompe e i serbatoi, non saranno essere installati in edifici o porzioni di fabbricati in cui sono presenti processi pericolosi o pericoli di esplosione. La rete di alimentazione idrica, le valvole di intercettazione e le stazioni di controllo devono essere installati in modo tale da risultare facilmente accessibili anche in situazioni d incendio. Tutti i componenti delle alimentazioni e le stazioni di controllo, devono essere installati al sicuro contro eventuali manomissioni e adeguatamente protetti contro il gelo. Deve essere installato, in un area non soggetta al gelo, un dispositivo di misurazione della portata e della pressione in grado di controllare l alimentazione idrica. Il sistema sprinkler e l anello idranti saranno alimentati da un alimentazione idrica combinata con le seguenti caratteristiche: - alimentazione singola superiore costituita da serbatoio di accumulo con due pompe; - Il serbatoio deve possedere le seguenti caratteristiche: o essere della capacità totale richiesta; o non deve permettere penetrazione della luce o materiale esterno; o deve essere utilizzata acqua potabile; o deve essere verniciato e protetto contro la corrosione, in modo da ridurre la necessità di svuotare il serbatoio per le operazioni di manutenzione per un periodo di tempo non minore di 10 anni. - i sistemi devono essere calcolati integralmente; - l alimentazione deve essere in grado di fornire la somma delle massime portate richiesta da ciascun sistema; - la durata dell alimentazione non deve essere inferiore a quanto richiesto per l impianto che ne richiede maggiormente; - tra l alimentazione idrica e i sistemi devono essere installate tubazioni di collegamento doppie. 16 di 26 Relazione tecnica impianti antincendio

17 10. GRUPPO DI POMPAGGIO Il sistema sarà dotato di gruppo pompe conforme a norma UNI EN e pompa jockey per il mantenimento della pressione nei circuiti (anello antincendio idranti e sprinkler) collocato in apposito manufatto presso l angolo sud ovest del polo tecnologico. Le pompe del sistema sprinkler saranno in grado di alimentare anche il sistema grazie all utilizzo di un alimentazione idrica combinata. Il gruppo di pompaggio dovrà essere protetto tramite sistema sprinkler. Il gruppo di pompaggio, fisso ad avviamento automatico, e tutto l'impianto idrico dovranno essere conformi a quanto disposto dalla norma UNI EN e saranno collegati ad una vasca, in posizione sottobattente. Almeno due terzi della capacità effettiva del serbatoio di aspirazione sarà al di sopra del livello dell asse della pompa e, comunque, l asse della pompa non sarà a più di due metri al di sopra del livello minimo dell acqua nel serbatoio o vasca di aspirazione. Il livello minimo dell'acqua nella riserva sarà di circa 0,5 m per evitare che la pompa entri in contatto con le impurità e i fanghi che si formeranno sul fondo della riserva. La condotta di aspirazione sarà orizzontale o avrà comunque pendenza in salita verso la pompa: per evitare la formazione di sacche d aria sulla condotta stessa, sarà installato un vuoto manometro in vicinanza della bocca di aspirazione della pompa stessa. Inoltre sarà garantito che l NPSH disponibile all ingresso della pompa superi l NPSH richiesto di almeno 1 m con la massima portata richiesta e alla massima temperatura dell acqua. L aspirazione della pompa sarà collegata ad una tubazione diritta o conica, lunga almeno due volte il diametro, con la parte eccentrica con un angolo di apertura massimo di 20. Il diametro della tubazione di aspirazione non sarà inferiore a 65 mm e, contemporaneamente, sarà tale da garantire che la velocità non superi 1,8 m/s quando la pompa sta funzionando alla massima portata richiesta. La condotta di mandata di ciascuna pompa sarà direttamente collegata al collettore di alimentazione dell impianto e corredata nell ordine di: - un manometro tra la bocca di mandata della pompa e la valvola di non ritorno; - una valvola di non ritorno posta nelle immediate vicinanze della pompa, con a monte il relativo rubinetto di prova; - un tubo di prova con relativa valvola di prova e misuratore di portata con scarica a vista; saranno inoltre previsti degli attacchi per verificare la taratura dell apparecchio tramite un misuratore portatile; - un collegamento al dispositivo di avviamento automatico della pompa ; - una valvola di intercettazione. Le pompe saranno ad avviamento automatico e funzioneranno in continuo finché saranno arrestate manualmente. Saranno previsti dispositivi per il mantenimento di una circolazione continua d acqua attraverso la/le pompe per evitarne il surriscaldamento quando il funzionamento è a mandata chiusa. 17 di 26 Relazione tecnica impianti antincendio

18 10.1. Avviamento della pompa e principio di funzionamento Saranno installati due pressostati, di almeno 15 mm di diametro, per ciascuna pompa, in modo tale che l attivazione di uno dei due azionerà la pompa. Dovranno essere installati dispositivi, per ciascun pressostato, per avviamento manuale di ogni pompa mediante simulazione di una caduta di pressione nel collettore di alimentazione dell impianto. La prima pompa si avvierà automaticamente quando la pressione nella condotta principale scende ad un valore non inferiore all 80% della pressione a mandata chiusa. Se il gruppo sarà costituito da due o più pompe, sarà fatto in modo che le altre si avvieranno prima che la pressione scenda ad un valore non inferiore al 60%. Una volta che la pompa è avviata continuerà a funzionare fino a quando sarà fermata manualmente. Ogni caduta di pressione, tale da provocare avviamento di una o più pompe, azionerà contemporaneamente un segnale di allarme acustico e luminoso in locale permanentemente controllato; l avviamento della pompa non provocherà la tacitazione del segnale; l alimentazione elettrica di tale dispositivo di allarme sarà indipendente da quella delle elettropompe e dalle batterie di accumulatori utilizzate per avviamento delle eventuali motopompe di alimentazione dell impianto. 11. LOCALE PER UNITÀ DI POMPAGGIO Ubicazione I locali saranno realizzati fuori terra in adiacenza alle vasche di accumulo e separati dai fabbricati del polo tecnologico. L ubicazione dei locali saranno tali da assicurare, in caso di incendio, il facile accesso al locale da parte delle squadre di soccorso. Il pavimento dei locali sarà realizzato al di sopra del piano della strada da cui avviene il naturale deflusso dell acqua meteorica onde evitare possibili allagamenti Accesso Generalità L accesso al locale dovrà essere garantito per le persone e per i macchinari e dovrà essere agevole per le persone anche in caso di funzionamento dell impianto antincendio, assenza di luce, presenza di neve ove previsto, e comunque in presenza di qualunque fattore che influisca negativamente sull accessibilità. L accesso dovrà essere segnalato in modo idoneo Accesso per gli operatori L'accesso avverrà direttamente da strada scoperta o in alternativa da spazio scoperto o intercapedine antincendio ad uso esclusivo di larghezza non minore di 0,9 m, purché accessibili direttamente da strada, eventualmente con percorso protetto avente resistenza al fuoco almeno pari alla durata dell alimentazione e privo di materiali combustibili. 18 di 26 Relazione tecnica impianti antincendio

19 L accesso al locale deve avvenire esclusivamente a mezzo di varchi verticali e di eventuali scale. Le porte dei locali devono essere di altezza minima di 2 m e larghezza minima 0,80 m ed essere realizzate in materiale incombustibile Accesso per le macchine Per tutti i locali deve essere sempre garantita la possibilità di agevole inserimento/estrazione dell unità di pompaggio o dei suoi componenti fondamentali (per esempio pompa, motore, quadro elettrico e serbatoio, ecc) Caratteristiche dei locali Tipologia costruttiva I locali devono essere in conformità alla UNI EN I locali devono essere realizzati con materiali incombustibili, inclusi quelli di tipo prefabbricato. È ammessa la presenza di materiali combustibili solo all interno di elementi costruttivi in muratura o cemento. Al fine di migliorare la luminosità dell ambiente le pareti interne dovranno essere di colore chiaro, preferibilmente bianco Dimensioni minime Le dimensioni minime dei locali devono essere tali da consentire sia gli interventi di manutenzione ordinaria sia eventuali interventi di manutenzione straordinaria assicurando condizioni di sicurezza per il personale. L altezza del locale, misurata dall intradosso del solaio al piano di calpestio, deve essere non minore di 2,4 m. Questa altezza deve essere garantita nello spazio di lavoro e lungo il percorso per raggiungerlo. È ammessa la presenza di strutture che, localmente, riducono l altezza di cui sopra ad un minimo di 2,00 m. Le dimensioni minime dello spazio di lavoro devono essere uguali o maggiori di 0,80 m su almeno tre lati in pianta di ciascuna unità di pompaggio (misura presa nel punto di massimo ingombro). In caso di installazione di gruppi di pompaggio preassemblati, costituiti da due o più unità di pompaggio, le dimensioni minime dello spazio di lavoro devono essere garantite sui quattro lati in pianta. È ammessa la presenza di strutture che, localmente, riducono la larghezza di cui sopra ad un minimo di 0,60 m. Nell installazione devono essere comunque rispettate le dimensioni degli spazi di lavoro specificate dal produttore delle unità di pompaggio o del gruppo di pompaggio preassemblato. Per le unità di pompaggio inserite all interno di container, cabinati, ecc,, lo spazio di lavoro può essere conteggiato sommando lo spazio che si rende disponibile all esterno del locale prefabbricato qualora le sue pareti siano facilmente apribili. I quadri e gli altri dispositivi di controllo e comando devono essere posizionati in modo da consentire al personale di operare senza essere esposto alle intemperie. 19 di 26 Relazione tecnica impianti antincendio

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