PROCEDURA PER LA GESTIONE DI PROGETTI SOCIO-OCCUPAZIONALI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PROCEDURA PER LA GESTIONE DI PROGETTI SOCIO-OCCUPAZIONALI"

Transcript

1 PROCEDURA PER LA GESTIONE DI PROGETTI SOCIO-OCCUPAZIONALI PREMESSA Nei CDD di Nembro e Gandino (un tempo CSE) è da quasi quindici anni che sono previsti progetti di inserimento socio-occupazionale. Si tratta di progetti individuali grazie ai quali utenti dei CDD vengono inseriti e integrati in spazi di diversa natura con l assunzione di un ruolo attivo e riconosciuto nello svolgimento di attività coerenti con la natura del contesto. Tra i luoghi sperimentati negli anni ne segnaliamo alcuni: biblioteche, scuole, mense, bar, supermercati, piattaforme ecologiche. Qui gli utenti del CDD, in funzione del diverso grado di autonomia e di competenze cognitive e relazionali, svolgono mansioni di varia natura come piccole pulizie, fotocopie, riordino di oggetti e materiali, espletamento di semplici commissioni Queste mansioni garantiscono la valenza occupazionale richiamata nella denominazione, attraverso la quale viene perseguito un ampliamento delle autonomie e delle competenze operative delle persone inserite. Il fatto poi che le attività si svolgano nei contesti della normalità, in interazione non solo con operatori del CDD ma anche e soprattutto con altri operatori impegnati nelle singole strutture a garantirne la funzionalità e con clienti e fruitori dei servizi da queste stesse strutture erogati, garantisce la valenza sociale e relazionale dei progetti, valenza anch essa richiamata nella denominazione. Sono progetti che consentono di ampliare le relazioni significative delle persone disabili e che, dall altra parte, aiutano le persone normodotate a sperimentare la possibilità di entrare in relazione positiva con portatori di handicap, superando paure e pregiudizi. 1

2 Questi progetti sono perciò un modo particolarmente efficace di promuovere una cultura dei diritti di cittadinanza delle persone disabili, per la quale il problema della qualità della vita e dell integrazione sociale di chi è diversamente abile non può diventare affare esclusivo di centri e operatori specializzati ma deve riguardare tutti. Di seguito vengono illustrate le caratteristiche progettuali e le modalità operative attualmente in vigore. OBIETTIVI DEI PROGETTI SOCIOOCCUPAZIONALI 1. Ampliare le competenze operative degli utenti disabili dei CDD attraverso l apprendimento e l esercizio di compiti e mansioni in un contesto a valenza occupazionale 2. Ampliare la rete di relazioni personali attraverso la frequentazione di contesti della normalità 3. Aumentare la fiducia in se stessi e nelle proprie competenze attraverso l assunzione di un ruolo attivo e riconosciuto nei contesti della normalità 4. Promuovere una cultura positiva della disabilità all interno di diversi contesti del territorio 5. Far sperimentare a persone comuni la possibilità e la positività della relazione con persone disabili 6. Far sperimentare a persone comuni la propria capacità di contribuire in prima persona nel dar risposta ai bisogni di aiuto e relazione di persone disabili 2

3 GLI UTENTI COINVOLTI Gli utenti coinvolti in progetti sociooccupazionali presentano livelli di fragilità differenti e dunque risultano classificati nelle diverse categorie previste dal sistema delle Schede Sidi. Non si ritiene, infatti, che gli obiettivi sopra richiamati richiedano a priori specifici requisiti o caratteristiche. Piuttosto, il grado di autonomia, l eventuale presenza di comportamenti problematici, le competenze cognitive e altre caratteristiche, rappresentano elementi fondamentali a partire dai quali personalizzare le diverse proposte dal punto di vista della scelta dei contesti di inserimento, della definizione delle mansioni e del programma di svolgimento, del grado e modalità dei sistemi di aiuto e accompagnamento. Un approccio che miri all inclusione sociale, infatti, si basa sulla convinzione che le persone comuni possano entrare in relazione positiva con persone disabili anche in condizione di gravità e che anzi se supportate in maniera adeguata possano farsi carico positivamente almeno parzialmente dei loro bisogni di cura e relazionaltà. Questo non significa sottovalutare l importanza di competenze specifiche e di natura professionale, ma piuttosto valorizzarle in maniera più adeguata, in una cornice inclusiva e non ghettizzante. FASI ORGANIZZATIVE a. Condividere con la famiglia dell utente, per il quale si va ipotizzando il progetto sociooccupazionale, l opportunità di introdurre questa attività nella programmazione individuale del CDD b. Individuare il potenziale contesto ospitante c. Stipulare la convenzione (cfr. allegato n. 1) 3

4 d. Definire il progetto individuale di inserimento socio-occupazionale così come previsto dalla convenzione di cui al punto precedente (cfr. allegato n. 2) e. Acquisire l adesione formale da parte della famiglia con una sottoscrizione del progetto individuale di inseraimento sociooccupazionale nei suoi aspetti educativi e organizzativi f. Attivare il progetto g. Monitorare e valutare il progetto secondo le scadenze previste dalla convenzione di cui al punto c. Lungo l andamento del percorso di inserimento possono cambiare determinati aspetti progettuali e organizzativi. Qualora ciò avvenisse, si procederà ad un aggiornamento del progetto individuale di cui al punto d. e ad una nuova sottoscrizione dello stesso anche da parte della famiglia (cfr. punto e.) FORME DI ASSISTENZA E ACCOMPGNAMENTO Si individuano due forme generali di assistenza e di accompagnamento. 1. Assistenza e accompagnamento da parte di operatori del CDD. Durate le attività è prevista la presenza costante di un operatore del CDD che garantisca le funzioni di assistenza, accompagnamento e aiuto nello svolgimento dei compiti previsti dal progetto. L operatore, a seconda delle caratteristiche dell utente e della fase progettuale in cui questo si trova, può essere l educatore di riferimento, un altro educatore del Centro o un operatore assistenziale (ASA o OSS) dello stesso. 2. Assistenza e accompagnamento da parte di operatori del contesto ospitante. In taluni casi, dopo un periodo di inserimento con le modalità di assistenza di cui al punto precedente, a fronte del consolidarsi delle autonomie operative e relazionali dell utente e del verificarsi di adeguate disponibilità e capacità di accoglienza e inclusione del contesto 4

5 ospitante, è possibile attivare un percorso graduale di passaggio delle funzioni di assistenza, accompagnamento e supporto nello svolgimento delle mansioni ad un operatore del contesto di accoglienza stesso. Questo consente di perseguire obiettivi di maggiore livello sul piano delle autonomie operative e relazionali dell utente e sul piano di una cultura dell inclusione della disabilità. Anche con queste modalità le attività, se svolte durante l orario di apertura del CDD, sono parte integrante dei suoi progetti e dei suoi programmi e pertanto all Equipe Pedagogica del CDD rimane in capo la responsabilità di un monitoraggio costante dell andamento dell inserimento. Nel caso in cui l inserimento sociooccupazionale non veda la presenza costante di un operatore del CDD si precisa quanto segue. a. L attività è organicamente parte del progetto individuale predisposto dal Centro in quanto funzionale agli obiettivi in questo indicati. Come tale viene costantemente monitorata, verificata e valutata dall Equipe del Centro e condivisa formalmente dalla famiglia. b. La garanzia delle forme di assistenza e accompagnamento da parte di operatori del contesto ospitante per i tempi di svolgimento delle attività di inserimento sociooccupazionale non comporta una riduzione del minutato settimanale di assistenza da parte di operatori del CDD ma solo di una sua ridislocazione in altri contesti di attività dell orario di funzionamento del Centro. Tale ridislocazione consente peraltro una maggiore individualizzazione delle proposte in altri momenti del programma dell utente coinvolto. c. Gli operatori del soggetto ospitante, anche se non vanno a contribuire al soddisfacimento degli standard assistenziali calcolati in funzione delle Schede Sidi dell utenza del Centro (cfr. punto precedente), vanno intesi come afferenti alla terza area di cui all allegato A 5

6 della dgr del 23 luglio 2004, in quanto portatori di specifiche competenze coerenti con finalità e contenuti del contesto di svolgimento delle attività in oggetto. Sono da intendersi come operatori che contribuiscono alla realizzazione delle attività previste dal progetto individuale non tramite rapporto di lavoro diretto ma tramite la convenzione di cui all allegato n. 1. Non essendo poi retribuiti per le specifiche funzioni di assistenza e accompagnamento vanno conteggiati all interno della quota di volontari prevista dalla già richiamata dgr. ASPETTI ASSICURATIVI La copertura assicurativa dell attività è garantita dalla Cooperativa Sociale attraverso proprie polizze assicurative di Responsabilità Civile e Rischi diversi e Polizze infortunio le quali prevedono la copertura di tutti i casi previsti dalla progettualità sopra descritta. 6

7 ALLEGATO N. 1 CONVENZIONE Con riferimento agli accordi intercorsi tra il sig. [ ], rappresentante del [ ] e il sig. [ ], Presidente della Cooperativa Sociale "La Fenice" di Albino si definisce la presente Convenzione tra [ ], con sede a [ ] in via [ ], e la Cooperativa Sociale "La Fenice", con sede in via Duca d'aosta 17 ad Albino (BG), per la realizzazione di Progetti Sociooccupazionali rivolti a soggetti disabili ART. 1 Obiettivi generali della Convenzione Con la presente Convenzione si intende rendere possibile la realizzazione di attività educative con valenza socio-occupazionale che consentano lo sviluppo di capacità e abilità in soggetti disabili e che favoriscano una loro maggiore integrazione sociale. In quanto attività a valenza sociooccupazionale, gli inserimenti di cui alla presente convenzione non configurano in alcun modo l instaurarsi di rapporto di lavoro dipendente né di rapporto di lavoro di qualsivoglia altra natura. ART. 2 Oggetto della Convenzione La Convenzione ha per oggetto l'inserimento presso [ ] di n. [ ] soggetti disabili per ciascuno dei quali è allegato progetto individuale che definisce le attività previste, i luoghi e i tempi di inserimento, le modalità di assistenza e accompagnamento ed ogni altra informazione necessaria al buon svolgimento delle attività. La presente Convenzione vale a partire dal [ ] al [ ], salvo eventuali e successive intese diverse tra le parti. Al termine del periodo indicato è prevista una verifica congiunta tra le parti per valutare l'eventuale prosecuzione della Convenzione con le modifiche che si riterranno opportune. 7

8 ART. 3 Modalità di realizzazione I destinatari dell inserimento e il personale educativo di supporto non potranno essere adibiti a funzioni produttive. Tutte le mansioni indicate sono in funzione degli obiettivi generali di cui all'art. 1. L'attività svolta è da intendersi senza oneri da ambo le parti. La Cooperativa, per la realizzazione della Convenzione, si assume i seguenti impegni: - organizza il viaggio di andata/ritorno - individua un referente per il mantenimento di comunicazioni costanti sull andamento del progetto - garantisce le forme di assistenza e accompagnamento specificate nei progetti individuali La Ditta, per la realizzazione della Convenzione, mette a disposizione: - gli spazi e la strumentazione necessaria per lo svolgimento delle attività concordate - i referenti interni per lo svolgimento delle attività e le modalità del loro operato ART. 4 Copertura assicurativa La copertura assicurativa sarà garantita dalla Cooperativa Sociale La Fenice con propria Polizza di assicurazione per responsabilità civile e rischi diversi e con Polizza infortuni. IL PRESIDENTE DELLA COOPERATIVA "LA FENICE" [ ] IL RAPPRESENTANTE [ ] [ ] Lì, 8

9 ALLEGATO N. 2 PROGETTO INDIVIDUALE SOCIO OCCUPAZIONALE PREMESSA Il presente documento di progetto è allegato e parte integrante della convenzione stipulata tra la Cooperativa sociale La Fenice di Albino e [ ] in data [ ]. Il progetto socio-occupazionale è parte organica del Progetto Individuale e del Programma di Attività del Centro Diurno Disabili di [ ] di cui la persona disabile coinvolta è utente. Il presente documento è sottoscritto dal Responsabile del CDD, dal referente del contesto ospitante e da un genitore della persona disabile (o da chi ne fa le veci) che approva e condivide il progetto in tutti i suoi aspetti educativi e organizzativi. Dati utente Servizio di riferimento Attività e mansioni svolte durante l inserimento socio-occupazionale Orario settimanale e luoghi di svolgimento delle attività Modalità di assistenza e accompagnamento [nome e cognome] CDD di [ ] Modalità di monitoraggio, verifica e valutazione Referenti del contesto ospitante il progetto di inserimento Il Responsabile Il Referente del contesto ospitante Il genitore (o chi ne fa le veci) 9

COMUNE DI SORESINA P R O V I N C I A D I C R E M O N A REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO DISABILI IL CALABRONE

COMUNE DI SORESINA P R O V I N C I A D I C R E M O N A REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO DISABILI IL CALABRONE COMUNE DI SORESINA P R O V I N C I A D I C R E M O N A REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO DISABILI IL CALABRONE Approvato con deliberazione di C.C. n 12 del 02.03.2015 ART. 1 OGGETTO E FINALITÀ DEL SERVIZIO

Dettagli

PATTO DI ACCOGLIENZA FINALITA

PATTO DI ACCOGLIENZA FINALITA PATTO DI ACCOGLIENZA FINALITA Il Patto di Accoglienza è un documento destinato all integrazione degli alunni disabili all interno del nostro Istituto. Contiene criteri, principi e indicazioni riguardanti

Dettagli

N.I.L. SERVIZIO DI INTEGRAZIONE LAVORATIVA DEL RHODENSE Report attività 2016

N.I.L. SERVIZIO DI INTEGRAZIONE LAVORATIVA DEL RHODENSE Report attività 2016 N.I.L. SERVIZIO DI INTEGRAZIONE LAVORATIVA DEL RHODENSE Report attività 2016 INTRODUZIONE 1) IL SERVIZIO NIL 1.1 Presentazione del servizio 1.2 Mission del servizio 1.3 Principio di riferimento 1.4 I destinatari

Dettagli

REGOLAMENTO SERVIZIO PROGETTI MIRATI DI TERRITORIO (P.M.T.)

REGOLAMENTO SERVIZIO PROGETTI MIRATI DI TERRITORIO (P.M.T.) REGOLAMENTO SERVIZIO PROGETTI MIRATI DI TERRITORIO (P.M.T.) AMBITO TERRITORIALE VALLE SERIANA Comuni di Albino, Alzano Lombardo, Aviatico, Casnigo, Cazzano S.A., Cene, Colzate, Fiorano al Serio, Gandino,

Dettagli

Convenzione stipulata in data.. con protocollo

Convenzione stipulata in data.. con protocollo Convenzione stipulata in data.. con protocollo CONVENZIONE PER L ATTIVAZIONE DI TIROCINI FORMATIVI E DI ORIENTAMENTO O DI INSERIMENTO/REINSERIMENTO FINALIZZATI ALLA RIABILITAZIONE E ALL INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA

Dettagli

Criteri Accreditamento Unità di Offerta Sociale Residenziali per minori. Ambito di Busto Arsizio

Criteri Accreditamento Unità di Offerta Sociale Residenziali per minori. Ambito di Busto Arsizio Allegato 1 Criteri Accreditamento Unità di Offerta Sociale Residenziali per minori Ambito di Busto Arsizio COMUNITA EDUCATIVE D.G.R. n- VII/20943 del 16/12/2005 e D.d.u.o n. 6317 del 11/07/2011 Criteri

Dettagli

Centro Diurno Disabili Rugiada del Comune di Calolziocorte

Centro Diurno Disabili Rugiada del Comune di Calolziocorte Centro Diurno Disabili Rugiada del Comune di Calolziocorte Indagine di gradimento Anno 2015 A cura di Àncora Servizi 1 Premessa metodologica Àncora Servizi, in collaborazione con il Comune di Calolziocorte,

Dettagli

COMUNE DI NIBIONNO PROVINCIA DI LECCO

COMUNE DI NIBIONNO PROVINCIA DI LECCO COMUNE DI NIBIONNO PROVINCIA DI LECCO REGOLAMENTO SERVIZIO TRASPORTO 1 TITOLO I Norme generali del servizio Art. 1 Oggetto del servizio Il presente Regolamento disciplina i criteri e le modalità per la

Dettagli

CITTÀ DI MOTTOLA REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ATTIVITA DI VOLONTARIATO. Articolo 1 FINALITA

CITTÀ DI MOTTOLA REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ATTIVITA DI VOLONTARIATO. Articolo 1 FINALITA CITTÀ DI MOTTOLA Provincia di Taranto REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ATTIVITA DI VOLONTARIATO Articolo 1 FINALITA L Amministrazione comunale di Mottola, nell ottica di garantire nell ambito del proprio

Dettagli

CENTRO SOCIO EDUCATIVO DIURNO INSIEME

CENTRO SOCIO EDUCATIVO DIURNO INSIEME CENTRO SOCIO EDUCATIVO DIURNO INSIEME REGOLAMENTO INTERNO REGOLAMENTO INTERNO DEL CENTRO SOCIO EDUCATIVO DIURNO PER MINORI TITOLO I NORME GENERALI Art 1 Oggetto del regolamento Il presente Regolamento

Dettagli

Articolo 1 (Oggetto e ambito di applicazione)

Articolo 1 (Oggetto e ambito di applicazione) DISPOSIZIONI ATTUATIVE DELLA DISCIPLINA REGIONALE PER I PERCORSI DI ATTIVAZIONE E INCLUSIONE SOCIALE A SUPPORTO DELLE FASCE DEBOLI AI SENSI DELL ART. 40 DELLA L.R. 24 MAGGIO 2006 N. 12 Articolo 1 (Oggetto

Dettagli

REGOLAMENTO VIAGGI DI ISTRUZIONE. Art. 4 - Iter procedurale per l organizzazione dei viaggi di istruzione

REGOLAMENTO VIAGGI DI ISTRUZIONE. Art. 4 - Iter procedurale per l organizzazione dei viaggi di istruzione 1 REGOLAMENTO VIAGGI DI ISTRUZIONE SOMMARIO Art. 1 - Premessa Art. 2 - Tipologie di attività da comprendere nei viaggi di istruzione Art. 3 - Finalità per ogni tipologia Art. 4 - Iter procedurale per l

Dettagli

PROPOSTE RIORGANIZZATIVE DEI CENTRI DIURNI DISABILI

PROPOSTE RIORGANIZZATIVE DEI CENTRI DIURNI DISABILI PROPOSTE RIORGANIZZATIVE DEI CENTRI DIURNI DISABILI Il personale attualmente in dotazione presso i CDD di Sesto San Giovanni è costituito da: 14 educatori a 36 ore; 1 educatore a 30 ore; 1 educatore a

Dettagli

CITTA DI VIGEVANO REGOLAMENTO SERVIZIO DI INSERIMENTO LAVORATIVO

CITTA DI VIGEVANO REGOLAMENTO SERVIZIO DI INSERIMENTO LAVORATIVO CITTA DI VIGEVANO REGOLAMENTO SERVIZIO DI INSERIMENTO LAVORATIVO Approvato con deliberazione di C.C. n. 56 del 10/11/2014 1 Art. 1 Finalità Il Servizio Inserimento Lavorativo (SIL) si colloca all interno

Dettagli

COMUNITA EDUCATIVA MAMMA-BAMBINO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO 1 COMUNITA EDUCATIVA MAMMA-BAMBINO -REQUISITI FUNZIONALI

COMUNITA EDUCATIVA MAMMA-BAMBINO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO 1 COMUNITA EDUCATIVA MAMMA-BAMBINO -REQUISITI FUNZIONALI Lista di verifica REQUITI SPECIFICI PER L'AUTORIZZAZIONE e L'ACCREDITAMENTO COMUNITA EDUCATIVA MAMMA-BAMBI 1 COMUNITA EDUCATIVA MAMMA-BAMBI -REQUITI FUNZIONALI C-ED-M/B.AU.1.1 Il Servizio garantisce un

Dettagli

Legge Regionale n 22/2002

Legge Regionale n 22/2002 Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto Convegno URIPA 8 GIUGNO 2007 Legge Regionale n 22/2002 Il giorno 14 settembre 2004 è diventata attuativa la L.R. 16.08.2002 n. 22 che disciplina i processi

Dettagli

P R O V I N C I A D I B I E L L A AVVISO DI BANDO PUBBLICO

P R O V I N C I A D I B I E L L A AVVISO DI BANDO PUBBLICO P R O V I N C I A D I B I E L L A Via Maestri del Commercio, 6-13900 BIELLA Tel. 015-8480650 Fax 015-8480666 www.provincia.biella.it SETTORE FORMAZIONE, LAVORO, PROGRAMMAZIONE SCOLASTICA E POLITICHE SOCIALI

Dettagli

IL CENTRO SOCIO EDUCATIVO

IL CENTRO SOCIO EDUCATIVO IL CENTRO SOCIO EDUCATIVO Il Centro Socio Educativo (CSE) è un servizio diurno per persone con disabilità, che offre interventi socio-educativi e socio-animativi. DESTINATARI Sono destinatari di questo

Dettagli

REGOLAMENTO SERVIZIO FORMAZIONE ALL AUTONOMIA

REGOLAMENTO SERVIZIO FORMAZIONE ALL AUTONOMIA REGOLAMENTO SERVIZIO FORMAZIONE ALL AUTONOMIA Approvato con deliberazione n. 12 del 20/04/2009 0 INDICE Articolo 1 Definizione e destinatari Articolo 2 Funzionamento Articolo 3 Attività socio educative:

Dettagli

ASILO NIDO CASCINA LEVADA. Comune di Casatenovo ecoop. Sociale Età Insieme

ASILO NIDO CASCINA LEVADA. Comune di Casatenovo ecoop. Sociale Età Insieme ASILO NIDO CASCINA LEVADA Comune di Casatenovo ecoop. Sociale Età Insieme Presentazione e finalità del servizio l Asilo Nido Comunale Cascina Levada è immerso nel verde ed è collocato nella splendida e

Dettagli

CENTRO DIURNO DISABILI

CENTRO DIURNO DISABILI CONSORZIO IMPEGNO SOCIALE Sede Legale: 22070 CASSINA RIZZARDI (Como) Via Monte Grappa, 95 Tel./Fax: 031/92.81.81 e-mail: impegnosociale1@tin.it 05 22/01/2010 Variazione Comuni consorziati, rette e costi

Dettagli

S.A.D. (SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE)

S.A.D. (SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE) S.A.D. (SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE) Indice 1. Definizione del servizio 2. Obiettivi 3. Finalità 4. Destinatari 5. Verifica 6. Modalità di accesso 7. Ammissioni e dimissioni 8. Lista di attesa 9. Progetto

Dettagli

CONVENZIONE DI TIROCINIO CURRICULARE

CONVENZIONE DI TIROCINIO CURRICULARE ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE G. MARCONI Via Verdi, 60 Dalmine (BG) Tel. 035 561230 Fax 035 370805 URL: http://www.itisdalmine.it e-mail: segreteria@itisdalmine.it CONVENZIONE DI TIROCINIO CURRICULARE

Dettagli

CDD. Carta Dei Servizi. Centro Diurno per persone Disabili

CDD. Carta Dei Servizi. Centro Diurno per persone Disabili CDD Carta Dei Servizi Centro Diurno per persone Disabili Storia della Cooperativa Nel settembre 1986 un gruppo di persone interessate ai problemi dell handicap iniziava una serie di incontri per valutare

Dettagli

PROGETTO DI ACCOGLIENZA DIFFUSA IN FAMIGLIA Piattaforma online e staff professionale per la gestione e il monitoraggio dell Accoglienza dei Rifugiati

PROGETTO DI ACCOGLIENZA DIFFUSA IN FAMIGLIA Piattaforma online e staff professionale per la gestione e il monitoraggio dell Accoglienza dei Rifugiati PROGETTO DI ACCOGLIENZA DIFFUSA IN FAMIGLIA Piattaforma online e staff professionale per la gestione e il monitoraggio dell Accoglienza dei Rifugiati in Famiglia COSA E VESTA Vesta è un servizio attraverso

Dettagli

PROGETTI DI SERVIZIO CIVILE PROVINCIALE UN ANNO PER ES.SER.CI.

PROGETTI DI SERVIZIO CIVILE PROVINCIALE UN ANNO PER ES.SER.CI. PROGETTI DI SERVIZIO CIVILE PROVINCIALE UN ANNO PER ES.SER.CI. Denominazione Ente: Cooperatiova Sociale Villa Maria Indirizzo:P.zza San Martino 2, Lenzima di Isera Recapito telefonico: 0464/486769 cell.

Dettagli

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELIBERAZIONE N. 2018-3 OGGETTO: 9 CONVENZIONE CON LA FONDAZIONE ``CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE ALBERTO SIMONINI`` E LA COOPERATIVA SOCIALE ``CALICANTO ONLUS`` PER LA REALIZZAZIONE DI PERCORSI DI

Dettagli

SCHEDA TECNICA PROGETTUALE CENTRI DIURNI DISABILI

SCHEDA TECNICA PROGETTUALE CENTRI DIURNI DISABILI SCHEDA TECNICA PROGETTUALE 1. TITOLO AZIONE CENTRI DIURNI DISABILI 2. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno dell azione di riferimento,

Dettagli

FAQ per i SOGGETTI OSPITANTI e per la MOBILITA IN USCITA

FAQ per i SOGGETTI OSPITANTI e per la MOBILITA IN USCITA FAQ per i SOGGETTI OSPITANTI e per la MOBILITA IN USCITA 1.Che cos è uno stage o tirocinio internazionale? Lo stage è una forma di inserimento temporaneo di un giovane presso un azienda di un Paese diverso

Dettagli

Regione Emilia Romagna Azienda Unita Sanitaria Locale di IMOLA

Regione Emilia Romagna Azienda Unita Sanitaria Locale di IMOLA Regione Emilia Romagna Azienda Unita Sanitaria Locale di IMOLA Servizio: UO Amministrazione Servizi Sanitari Ospedalieri e Territoriali DETERMINAZIONE N. SA / 106 del 9 AGOSTO 2013 OGGETTO: RINNOVO CONVENZIONE

Dettagli

I SERVIZI OFFERTI AI CITTADINI

I SERVIZI OFFERTI AI CITTADINI PROGETTI DI CONTINUITA SCUOLA-LAVORO - Studenti in obbligo formativo con disabilità accertata dalla Commissione medica integrata ai sensi della Legge n. 104/1992 o con certificazione scolastica rilasciata

Dettagli

CONVENZIONE DI INTEGRAZIONE SOCIALE IN AMBIENTE LAVORATIVO E PROGETTO INDIVIDUALIZZATO TRA

CONVENZIONE DI INTEGRAZIONE SOCIALE IN AMBIENTE LAVORATIVO E PROGETTO INDIVIDUALIZZATO TRA Prot. n. Verona, CONVENZIONE DI INTEGRAZIONE SOCIALE IN AMBIENTE LAVORATIVO E PROGETTO INDIVIDUALIZZATO TRA L'Az. U.L.S.S. N.20 con sede legale a Verona, Via Valverde 42, con codice fiscale n. 02573090236

Dettagli

Il nido per una cultura dell infanzia Storia e normative. Dott.ssa Marzia Fratini Coordinatrice Pedagogica dei nidi d infanzia Comune di Macerata

Il nido per una cultura dell infanzia Storia e normative. Dott.ssa Marzia Fratini Coordinatrice Pedagogica dei nidi d infanzia Comune di Macerata Il nido per una cultura dell infanzia Storia e normative Dott.ssa Marzia Fratini Coordinatrice Pedagogica dei nidi d infanzia Comune di Macerata Motivazioni Ho scelto questo titolo per ricordare e ricordarsi

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO ART 1 IDENTITA', OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI DEL CENTRO DIURNO EASY

REGOLAMENTO INTERNO ART 1 IDENTITA', OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI DEL CENTRO DIURNO EASY REGOLAMENTO INTERNO ART 1 IDENTITA', OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI DEL CENTRO DIURNO EASY Il Centro Diurno Easy si configura quale spazio appositamente strutturato e pertanto idoneo a favorire il processo

Dettagli

CONVENZIONE PER L ATTIVAZIONE DELLA FASE 2 ESPERIENZA IN AMBITO LAVORATIVO TORNO SUBITO FORMAZIONE TRA

CONVENZIONE PER L ATTIVAZIONE DELLA FASE 2 ESPERIENZA IN AMBITO LAVORATIVO TORNO SUBITO FORMAZIONE TRA ALLEGATO 6a Attività relative all Avviso per la presentazione delle candidature a valere sul Programma di interventi rivolto agli studenti universitari o laureati TORNO SUBITO 2016, approvato da Laziodisu

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente

Dettagli

SERVIZIO FORMAZIONE ALL AUTONOMIA

SERVIZIO FORMAZIONE ALL AUTONOMIA SERVIZIO FORMAZIONE ALL AUTONOMIA Finalità Il servizio di Formazione all Autonomia (SFA) è un servizio rivolto a persone con disabilità che per loro caratteristiche, non necessitano di servizi ad alta

Dettagli

VISTA la Legge 196/97 e successivo D.M. n. 142/98; la Circolare n. 24 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 12/09/2011;

VISTA la Legge 196/97 e successivo D.M. n. 142/98; la Circolare n. 24 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 12/09/2011; IL RETTORE D.R. 1031 VISTO il DM 270/04; VISTA la Legge 196/97 e successivo D.M. n. 142/98; VISTA VISTA VISTO la Circolare n. 24 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 12/09/2011; la delibera

Dettagli

Regolamento Centro Prima Infanzia Floridò

Regolamento Centro Prima Infanzia Floridò Regolamento Centro Prima Infanzia Floridò (approvato dal Consiglio comunale il 14 gennaio 2013, con deliberazione n. 1) CAPO I IL CENTRO PRIMA INFANZIA Floridò Art. 1 - Istituzione Art. 2- Finalità del

Dettagli

Esperienze di ricollocamento lavorativo di persone con disabilità. D.ssa Carla Piersanti Coop. Sociale Eureka!

Esperienze di ricollocamento lavorativo di persone con disabilità. D.ssa Carla Piersanti Coop. Sociale Eureka! Esperienze di ricollocamento lavorativo di persone con disabilità D.ssa Carla Piersanti Coop. Sociale Eureka! 28 Marzo 2019 1 La Cooperativa sociale Eureka!: Cooperativa sociale di tipo A e B fondata a

Dettagli

Direttiva 27 dicembre 2012

Direttiva 27 dicembre 2012 Direttiva 27 dicembre 2012 Premessa L area dello svantaggio scolastico viene indicata come area dei Bisogni Educativi Speciali e richiede una speciale attenzione da parte della scuola. Comprende problematiche

Dettagli

COMUNE DI STRADELLA Via Marconi,35 27049 Stradella (PV)

COMUNE DI STRADELLA Via Marconi,35 27049 Stradella (PV) COMUNE DI STRADELLA Via Marconi,35 27049 Stradella (PV) Centro Socio Educativo Via Vena, 1/a 27049 Stradella (PV) Tel. 0385/42954 Fax 0385/246460 E-mail: csecomunedistradella@libero.it CARTA DEI SERVIZI

Dettagli

INTESA ISTITUZIONALE PER IL TRASFERIMENTO DELLE RISORSE TRA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA VINCENZO DE LUCA

INTESA ISTITUZIONALE PER IL TRASFERIMENTO DELLE RISORSE TRA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA VINCENZO DE LUCA LEGGE REGIONALE 09 novembre 2015 n. 14 Disposizioni sul riordino delle funzioni amministrative non fondamentali delle Province in attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 e della legge 23 dicembre 2014,

Dettagli

FASE 1: ANALISI DEI BISOGNI

FASE 1: ANALISI DEI BISOGNI FASE 1: ANALISI DEI BISOGNI Definizione del bisogno Parole chiave (o eventuale revisione): verso una didattica innovativa per alunni e docenti Descrizione del bisogno: Nella classe 1 D sono presenti diversi

Dettagli

Portatori di handicap in situazione di gravità: il datore di lavoro può chiedere una programmazione dei permessi?

Portatori di handicap in situazione di gravità: il datore di lavoro può chiedere una programmazione dei permessi? Portatori di handicap in situazione di gravità: il datore di lavoro può chiedere una programmazione dei permessi? Per una corretta gestione aziendale il datore di lavoro può chiedere una programmazione

Dettagli

Scuola Infanzia - Scuola Primaria Scuola Secondaria di primo grado. La scuola della continuità potrà lasciare ai propri bimbi

Scuola Infanzia - Scuola Primaria Scuola Secondaria di primo grado. La scuola della continuità potrà lasciare ai propri bimbi Progetto Continuità Scuola Infanzia - Scuola Primaria Scuola Secondaria di primo grado La scuola della continuità potrà lasciare ai propri bimbi due eredità durevoli : Le radici e le ali: le une per non

Dettagli

PROTOCOLLO PER LA CONTINUITÀ TRA I DIVERSI ORDINI

PROTOCOLLO PER LA CONTINUITÀ TRA I DIVERSI ORDINI PROTOCOLLO PER LA CONTINUITÀ TRA I DIVERSI ORDINI Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo

Dettagli

PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA LEGGE N.107/2015. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA

PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA LEGGE N.107/2015. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA LEGGE N.107/2015. APPENDICE 3 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ANNO SCOLASTICO 2017-2018 PROTOCOLLO ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITÀ L Istituto Comprensivo Pertini

Dettagli

PIANO PROGETTUALE VOLONTARIATO ALL INTERNO DELLA COOPERATIVA SOTTOSOPRA (novembre 2010) fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce

PIANO PROGETTUALE VOLONTARIATO ALL INTERNO DELLA COOPERATIVA SOTTOSOPRA (novembre 2010) fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce PIANO PROGETTUALE VOLONTARIATO ALL INTERNO DELLA COOPERATIVA SOTTOSOPRA (novembre 2010) fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce Premessa La presenza dei volontari all interno dei progetti

Dettagli

CITTA DI ANGERA REGOLAMENTO TRASPORTI SOCIALI

CITTA DI ANGERA REGOLAMENTO TRASPORTI SOCIALI CITTA DI ANGERA REGOLAMENTO TRASPORTI SOCIALI Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 5 del 28/03/2008 1 ART. 1 FINALITA DEL SERVIZIO 1. Il Servizio rientra tra gli interventi di natura socio-assistenziale

Dettagli

CARTA DEL SERVIZIO. Centro Diurno Il Mestiere di vivere Villafranca (VR)

CARTA DEL SERVIZIO. Centro Diurno Il Mestiere di vivere Villafranca (VR) CARTA DEL SERVIZIO Centro Diurno Il Mestiere di vivere Villafranca (VR) BREVI INFORMAZIONI SULLA COOPERATIVA SOCIALE CERCATE La Cooperativa Sociale Cercate di Verona è una cooperativa tipo plurimo A e

Dettagli

Didattica speciale. Come nasce la didattica speciale. Prof. Ignazia Caruso

Didattica speciale. Come nasce la didattica speciale. Prof. Ignazia Caruso Didattica speciale Come nasce la didattica speciale Prof. Ignazia Caruso Nascita della didattica speciale Intorno al 1800 in Francia Pinel, Esquirol e Séguin con i loro studi (su i malati mentali) iniziano

Dettagli

ASILO NIDO REGOLAMENTO ASILO

ASILO NIDO REGOLAMENTO ASILO ASILO NIDO REGOLAMENTO ASILO Finalità generali L asilo nido è un servizio educativo e sociale che offre alle famiglie l opportunità di garantire ai bambini dai tre mesi ai tre anni la cura, l assistenza

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Scuola Primaria e Secondaria 1 grado VIGODARZERE

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Scuola Primaria e Secondaria 1 grado VIGODARZERE I principali riferimenti normativi: ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Scuola Primaria e Secondaria 1 grado VIGODARZERE REGOLAMENTO INTERNO DI VALUTAZIONE D.P.R. n. 275 dell 8 marzo 1999: Regolamento dell autonomia

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA STRUTTURA SOCIO- ASSISTENZIALE COMUNALE (AI SENSI DELLA L.P. 12.07.1991, N. 14 ART.

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA STRUTTURA SOCIO- ASSISTENZIALE COMUNALE (AI SENSI DELLA L.P. 12.07.1991, N. 14 ART. Comune di Rovereto Provincia di Trento REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA STRUTTURA SOCIO- ASSISTENZIALE COMUNALE (AI SENSI DELLA L.P. 12.07.1991, N. 14 ART. 20) Approvato con deliberazione

Dettagli

BOZZA PROTOCOLLO D'INTESA TRA REGIONE TOSCANA E PARTI SOCIALI REGIONALI PER UN SISTEMA REGIONALE DI MOBILITA DEI CITTADINI TOSCANI TRA PREMESSO

BOZZA PROTOCOLLO D'INTESA TRA REGIONE TOSCANA E PARTI SOCIALI REGIONALI PER UN SISTEMA REGIONALE DI MOBILITA DEI CITTADINI TOSCANI TRA PREMESSO BOZZA PROTOCOLLO D'INTESA TRA REGIONE TOSCANA E PARTI SOCIALI REGIONALI PER UN SISTEMA REGIONALE DI MOBILITA DEI CITTADINI TOSCANI L'anno, il giorno La Regione Toscana TRA E Parti sociali. PREMESSO - Che

Dettagli

DOCUMENTO DI RIESAME DELLA DIREZIONE

DOCUMENTO DI RIESAME DELLA DIREZIONE DOCUMENTO DI RIESAME DELLA DIREZIONE REPORT SULLO STATO DI GESTIONE CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI REQUISITI DELLA NORMA ISO 9001 - SA 8000 AGGIORNATO A NOVEMBRE 2012 Doc. Riesame della Direzione Novembre

Dettagli

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ARESS FABIOLA ONLUS 2) Codice di accreditamento: NZ00963 3) Albo e classe di iscrizione:

Dettagli

P.S.P. PER STUDENTI/STUDENTESSE

P.S.P. PER STUDENTI/STUDENTESSE P.S.P. PER STUDENTI/STUDENTESSE IMMIGRATI/E O DI FAMIGLIA NON ITALOFONA COGNOME: NOME: CLASSE: SEZIONE: ANNO SCOLASTICO: / RIFERIMENTI LEGISLATIVI Art.4 comma 2d del regolamento attuativo della Legge n.9

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: #IncludiAmo ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO SETTORE e Area di Intervento: Assistenza 6. Disabili OBIETTIVI DEL PROGETTO - Migliorare l offerta del servizio di animazione valorizzando

Dettagli

Comune di Assemini Area Amministrazione e Finanze Servizi Sociali REGOLAMENTO CENTRO DIURNO SOCIO-EDUCATIVO PER PERSONE DIVERSAMENTE ABILI

Comune di Assemini Area Amministrazione e Finanze Servizi Sociali REGOLAMENTO CENTRO DIURNO SOCIO-EDUCATIVO PER PERSONE DIVERSAMENTE ABILI Comune di Assemini Area Amministrazione e Finanze Servizi Sociali Via Cagliari snc (ex Scuole Pintus) - fax 070949458 tel. 0709458039 serviziosociale@comune.assemini.ca.it REGOLAMENTO CENTRO DIURNO SOCIO-EDUCATIVO

Dettagli

La carta dei servizi educativi e di assistenza scolastica. educativi e di assistenza scolastica. Cooperativa ALEMAR ONLUS

La carta dei servizi educativi e di assistenza scolastica. educativi e di assistenza scolastica. Cooperativa ALEMAR ONLUS La carta dei servizi educativi e di assistenza scolastica 1 educativi e di assistenza scolastica Cooperativa ALEMAR ONLUS 2 La gestisce un gran numero di servizi rivolti al mondo della scuola: assistenza

Dettagli

CITTA DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII Provincia di Bergamo

CITTA DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII Provincia di Bergamo CITTA DI SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII Provincia di Bergamo Piazza Mater et Magistra, 1Tel. 035 791343, fax. 035 790204 Bozza di Convenzione tra il Comune di Sotto il Monte e la Cooperativa Sociale il

Dettagli

VISTA la Legge 196/97 e successivo D.M. n. 142/98; la Circolare n. 24 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 12/09/2011;

VISTA la Legge 196/97 e successivo D.M. n. 142/98; la Circolare n. 24 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 12/09/2011; IL RETTORE D.R. 1026 VISTA la Legge 196/97 e successivo D.M. n. 142/98; VISTA VISTA VISTO VISTE VISTO la Circolare n. 24 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 12/09/2011; la legge 28 giugno

Dettagli

3. Le due figure dei tutor condividono i seguenti compiti:

3. Le due figure dei tutor condividono i seguenti compiti: Prot. N. nnnn/n-nn Bari, gg/mm/aaaa CONVENZIONE Tra l Istituto d'istruzione Superiore Euclide - indirizzo Costruzioni Ambiente e Territorio, con sede in Bari Via Prezzolini, codice fiscale 93013380725

Dettagli

ALLEGATO 1) A DELIBERAZIONE N.2018/3 DEL 29/01/2018

ALLEGATO 1) A DELIBERAZIONE N.2018/3 DEL 29/01/2018 ALLEGATO 1) A DELIBERAZIONE N.2018/3 DEL 29/01/2018 CONVENZIONE CON LA FONDAZIONE CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE ALBERTO SIMONINI E LA COOPERATIVA SOCIALE CALICANTO ONLUS PER LA REALIZZAZIONE DI PERCORSI

Dettagli

LICEO AR SOSTEGNO E INTEGRAZIONE

LICEO AR SOSTEGNO E INTEGRAZIONE LICEO AR SOSTEGNO E INTEGRAZIONE Alunni non italiani Il nostro Liceo ha stilato un protocollo di accoglienza per alunni non italiani con l obiettivo di definire una modalità condivisa e pianificata per

Dettagli

«CI SONO ANCH IO» PROGETTO RIVOLTO A FRATELLI/SORELLE DI PERSONE CON DISABILITÀ

«CI SONO ANCH IO» PROGETTO RIVOLTO A FRATELLI/SORELLE DI PERSONE CON DISABILITÀ «CI SONO ANCH IO» PROGETTO RIVOLTO A FRATELLI/SORELLE DI PERSONE CON DISABILITÀ «Le famiglie, se lasciate sole, possono percepire la disabilità come un masso che schiaccia qualunque azione, iniziativa

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: Il Giardino d Inverno SETTORE e Area di Intervento: A. Assistenza 2. Minori OBIETTIVI DEL PROGETTO ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO Bisogno - Carenza di interventi di sostegno alla

Dettagli

CONVENZIONE TRA IL COMUNE DI.. E L ASSOCIAZIONE PER LA GESTIONE DI ATTIVITÀ DI INTERESSE PUBBLICO. fra

CONVENZIONE TRA IL COMUNE DI.. E L ASSOCIAZIONE PER LA GESTIONE DI ATTIVITÀ DI INTERESSE PUBBLICO. fra CONVENZIONE TRA IL COMUNE DI.. E L ASSOCIAZIONE PER LA GESTIONE DI ATTIVITÀ DI INTERESSE PUBBLICO L'anno 2002, addì del mese di. fra il Comune di, che in. seguito sarà chiamato Comune, partita IVA/codice

Dettagli

CITTA DI POTENZA UNITA DI DIREZIONE SERVIZI SOCIALI

CITTA DI POTENZA UNITA DI DIREZIONE SERVIZI SOCIALI ALL. 1 CITTA DI POTENZA UNITA DI DIREZIONE SERVIZI SOCIALI AVVISO PUBBLICO IL SINDACO Rende noto Che, ai sensi e per gli effetti della Deliberazione di Giunta della Regione Basilicata n. 921 del 21/07/2014,

Dettagli

POLITICA AZIENDALE DESTRI S.R.L.

POLITICA AZIENDALE DESTRI S.R.L. Pag. 1 di 5 DESTRI S.R.L. Destri S.r.l., consapevole dell importanza della Qualità del servizio reso ai propri clienti, del miglioramento della Sicurezza dei propri lavoratori e della protezione dell ambiente,

Dettagli

Allegato A al Decreto n. 15 del 01 marzo 2016 pag. 1/3

Allegato A al Decreto n. 15 del 01 marzo 2016 pag. 1/3 giunta regionale Allegato A al Decreto n. 15 del 01 marzo 2016 pag. 1/3 SOMMINISTRAZIONE PER INFUSIONE A DOMICILIO DI FARMACI AD ALTO COSTO PER PERSONE AFFETTE DA MALATTIA RARA (Documento approvato nella

Dettagli

Assessorato del Lavoro, Formazione professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale

Assessorato del Lavoro, Formazione professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale Assessorato del Lavoro, Formazione professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale Allegato B INDICAZIONI OPERATIVE PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO FORMATIVO INDIVIDUALE Il Piano formativo individuale

Dettagli

ART.1 (Definizione) ART.2 (Obiettivi e finalità)

ART.1 (Definizione) ART.2 (Obiettivi e finalità) ART.1 (Definizione) Il Centro diurno per disabili Thalita Kumi Società Cooperativa Sociale Onlus è una struttura che persegue lo scopo di offrire una risposta qualificata ai bisogni di autonomia e di inclusione

Dettagli

A relazione degli Assessori Ferrari, Saitta: Premesso che:

A relazione degli Assessori Ferrari, Saitta: Premesso che: REGIONE PIEMONTE BU8S1 25/02/2016 Deliberazione della Giunta Regionale 15 febbraio 2016, n. 8-2905 Approvazione protocollo d'intesa tra la Regione Piemonte e la Procura presso il Tribunale per i Minorenni

Dettagli

Regolamento della Scuola Nazionale Dirigenti

Regolamento della Scuola Nazionale Dirigenti Regolamento della Scuola Nazionale Dirigenti Istituzione e finalità 1. La Scuola Nazionale Dirigenti (SNAD) del CSI ha il compito di formare i dirigenti dell Associazione secondo quanto previsto dal Progetto

Dettagli

PERCORSI DI ATTIVAZIONE SOCIALE SOSTENIBILE

PERCORSI DI ATTIVAZIONE SOCIALE SOSTENIBILE PERCORSI DI ATTIVAZIONE SOCIALE SOSTENIBILE FAQ (al 20 aprile 2016) 1. OGGETTO IN CHE COSA CONSISTONO I P.A.S.S.? In un intervento di natura educativa con valenza socio-assistenziale/sanitaria, realizzato

Dettagli

ISTITUTO STATALE AUGUSTO MONTI P.zza Cagni, ASTI sito: istitutostatalemonti.gov.it

ISTITUTO STATALE AUGUSTO MONTI P.zza Cagni, ASTI sito: istitutostatalemonti.gov.it (Mod. 1 / U. 1 del 23/06/16) MODELLO DI CONVENZIONE DEI PERCORSI IN ALTERNANZA SCUOLA - LAVORO TRA ISTITUTO STATALE A. MONTI con sede in Asti, P.zza Cagni 2, codice fiscale 80005420056 d ora in poi denominato

Dettagli

CONVENZIONE ALTERNANZA SCUOLA LAVORO D.lgs. 77/2005 Legge 13/07/2015 n. 107 ANNO SCOLASTICO 20 /20 TRA

CONVENZIONE ALTERNANZA SCUOLA LAVORO D.lgs. 77/2005 Legge 13/07/2015 n. 107 ANNO SCOLASTICO 20 /20 TRA CONVENZIONE ALTERNANZA SCUOLA LAVORO D.lgs. 77/2005 Legge 13/07/2015 n. 107 ANNO SCOLASTICO 20 /20 TRA L Istituto (in qualità di soggetto promotore).......con sede in.......codice fiscale... d ora in poi

Dettagli

INTERVENTI DI CUI ALLA DGR N. 2883 DEL 12.12.2014 - MISURE A FAVORE DELLE PERSONE CON DISABILITA GRAVE E/O IN CONDIZIONE DI NON AUTOSUFFICIENZA

INTERVENTI DI CUI ALLA DGR N. 2883 DEL 12.12.2014 - MISURE A FAVORE DELLE PERSONE CON DISABILITA GRAVE E/O IN CONDIZIONE DI NON AUTOSUFFICIENZA INTERVENTI DI CUI ALLA DGR N. 2883 DEL 12.12.2014 - MISURE A FAVORE DELLE PERSONE CON DISABILITA GRAVE E/O IN CONDIZIONE DI NON AUTOSUFFICIENZA - (Misura B2 ) LINEE GUIDA APPROVATE DALL ASSEMBLEA DEI SINDACI

Dettagli

- l art. 118 Costituzione che attribuisce al Comune le funzioni amministrative inerenti alle attività relative all'assistenza alla cittadinanza;

- l art. 118 Costituzione che attribuisce al Comune le funzioni amministrative inerenti alle attività relative all'assistenza alla cittadinanza; PROTOCOLLO D INTESA per l istituzione e la gestione di un servizio di assistenza all utenza non qualificata in talune procedure di volontaria giurisdizione e taluni servizi penali al fine di facilitare

Dettagli

PROVINCIA DI BIELLA CENTRO PER L IMPIEGO AVVISO PUBBLICO

PROVINCIA DI BIELLA CENTRO PER L IMPIEGO AVVISO PUBBLICO PROVINCIA DI BIELLA CENTRO PER L IMPIEGO AVVISO PUBBLICO 1. VISTE la D.G.R. n. 54-8999 del 16/06/2008 con cui è stato approvato l Atto di Indirizzo regionale sugli interventi per l occupazione rivolti

Dettagli

SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE O.N.L.U.S. LA SCOTTA VIA MONTE N 8-25031 CAPRIOLO (BS) TEL. 030.7461273 - FAX 0307365696 CELL. 335.447.

SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE O.N.L.U.S. LA SCOTTA VIA MONTE N 8-25031 CAPRIOLO (BS) TEL. 030.7461273 - FAX 0307365696 CELL. 335.447. Un Centro Socio Educativo a Capriolo 9 CARTA DEI SERVIZI 2009 CARTA DEI SERVIZI Società Cooperativa Sociale a R. S. O.N.L.U.S., nasce giuridicamente il 6 ottobre del 1999. E stata omologata dal Tribunale

Dettagli

della GIUNTA COMUNALE N.46

della GIUNTA COMUNALE N.46 P R O V I N C I A D I T O R I N O C I T T À D I S U S A C o p i a A l b o VERBALE DI DELIBERAZIONE della GIUNTA COMUNALE N.46 OGGETTO: Percorsi di Attivazione Sociale Sostenibile (P.A.S.S.) a supporto

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI Aprile 2012

CARTA DEI SERVIZI Aprile 2012 CENTRO DIURNO DISABILI DI NEMBRO CARTA DEI SERVIZI Aprile 2012 1 Premessa La presente Carta dei Servizi è redatta secondo quanto previsto dalla normativa Regionale ed in particolare dal DGR n. VII/18334

Dettagli

La Valutazione degli alunni diversamente abili

La Valutazione degli alunni diversamente abili La Valutazione degli alunni diversamente abili Bisogna tenere presente che per garantire il diritto allo studio, all educazione e all inclusione degli alunni diversamente abili sono previste particolari

Dettagli

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE PROTOCOLLO DI INTESA FRA IL COMUNE DI FOLIGNO E LA DIOCESI DI FOLIGNO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI ED ATTIVITA SOCIALI, FORMATIVE, CULTURALI E RICREATIVE RIVOLTE AI GIOVANI DEGLI ORATORI DIOCESANI

Dettagli

Centro Diurno per persone Disabili (CDD)

Centro Diurno per persone Disabili (CDD) Centro Diurno per persone Disabili (CDD) Finalità Servizio diurno semiresidenziale rivolto a soggetti maggiorenni con disabilità psico-fisica medio grave e grave, propone un intervento educativo, socio

Dettagli

Corso Preparatorio alla Professione di Assistente Familiare (Badante)

Corso Preparatorio alla Professione di Assistente Familiare (Badante) Corso Preparatorio alla Professione di Assistente Familiare (Badante) IL CORSO DI FORMAZIONE SI PONE I SEGUENTI OBIETTIVI: Garantire alle persone disabili e/o anziane non autosufficienti la possibilità

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO Allegato 3 Italia ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: A MODO TUO SETTORE e Area di Intervento: ASSISTENZA: 02 MINORI 06 DISABILI OBIETTIVI DEL PROGETTO: Il seguente progetto, attraverso

Dettagli

All. C - PROGETTO PERSONALIZZATO TIROCINIO FINALIZZATO ALL INCLUSIONE SOCIALE - pagina 1

All. C - PROGETTO PERSONALIZZATO TIROCINIO FINALIZZATO ALL INCLUSIONE SOCIALE - pagina 1 All. C DDG n. del REGIONE CALABRIA PROGETTO PERSONALIZZATO TIROCINIO FINALIZZATO ALL INCLUSIONE SOCIALE di cui alla DDG n..del... Rif. Convenzione n. Prot. stipulata in data TIROCINANTE persona con disabilità

Dettagli

B A N D O PER L ASSEGNAZIONE DI QUATTORDICI BORSE DI STUDIO

B A N D O PER L ASSEGNAZIONE DI QUATTORDICI BORSE DI STUDIO Associazione Casa del Sole Onlus Istituto di Riabilitazione Accreditato - S. Silvestro di Curtatone (MN) B A N D O PER L ASSEGNAZIONE DI QUATTORDICI BORSE DI STUDIO Art. 1 L Istituto di Riabilitazione

Dettagli

Allegato D Decreto n. 43 del pag. 1/8. Piano degli interventi di supporto ai servizi di Collocamento Mirato (CM) della Provincia di

Allegato D Decreto n. 43 del pag. 1/8. Piano degli interventi di supporto ai servizi di Collocamento Mirato (CM) della Provincia di Allegato D Decreto n. 43 del 22-01-2019 pag. 1/8 Fondo Regionale per l Occupazione dei Disabili - FRD Programma di interventi in materia di collocamento mirato 2018-2019 Art. 4 legge regionale 3 agosto

Dettagli

Carta dei servizi 2018

Carta dei servizi 2018 Cooperativa Sociale Onlus CENTRO SOCIO EDUCATIVO LA TORRE MEZZAGO Carta dei servizi 2018 Emessa in data 05/01/2018 da Tiziano Spinelli SOLARIS Cooperativa Sociale ONLUS TRIUGGIO via dell Acqua 9/11 20844

Dettagli

COMUNE DI CARINARO. Provincia di Caserta DELIBERAZIONE DI GIUNTA COMUNALE. n. 99 del 20 settembre 2007

COMUNE DI CARINARO. Provincia di Caserta DELIBERAZIONE DI GIUNTA COMUNALE. n. 99 del 20 settembre 2007 COMUNE DI CARINARO Provincia di Caserta DELIBERAZIONE DI GIUNTA COMUNALE n. 99 del 20 settembre 2007 assistenziale per disabili tra l Istituto Cortivo di Padova ed il Comune di Carinaro. L'anno duemilasette

Dettagli

ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA

ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA l Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (di seguito denominato INAIL), con sede legale in Roma, Via IV Novembre 144, P.IVA 00968951004, Codice

Dettagli

4.4. ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

4.4. ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI 4.4. ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Pensare al bambino e al ragazzo disabile all interno della scuola significa: - accogliere e valorizzare ogni soggetto nella sua unicità; - stimolare un atteggiamento positivo

Dettagli