COMUNE DI OLGINATE Provincia di LECCO INDIVIDUAZIONE DEL RETICOLO IDROGRAFICO PRINCIPALE E MINORE
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1 di Olginate (LC) COMUNE DI OLGINATE Provincia di LECCO INDIVIDUAZIONE DEL RETICOLO IDROGRAFICO PRINCIPALE E MINORE ai sensi della D.G.R. 25 gennaio 2002 n. 7/7868, modificata dalla D.G.R. 1 agosto 2003 n. 7/13950 CRITERI PER L ESERCIZIO DELL ATTIVITA DI POLIZIA IDRAULICA Sommario 1. PREMESSA INDIVIDUAZIONE DEL RETICOLO IDROGRAFICO PRINCIPALE E MINORE RIFERIMENTI NORMATIVI CRITERI PER L INDIVIDUAZIONE DEI CORSI D ACQUA RETICOLO PRINCIPALE RETICOLO MINORE TABELLA RIASSUNTIVA DEL RETICOLO IDROGRAFICO INDIVIDUAZIONE DELLE FASCE DI RISPETTO INDIVIDUAZIONE DELLE FASCE DI RISPETTO PER IL RETICOLO PRINCIPALE INDIVIDUAZIONE DELLE FASCE DI RISPETTO PER IL RETICOLO MINORE INDIVIDUAZIONE DELLA FASCIA DI PROTEZIONE IDROGEOLOGICA NORMATIVA SUL RETICOLO IDROGRAFICO REGOLAMENTO DI POLIZIA IDRAULICA
2 di Olginate (LC) Tavole Tav. 1 - Individuazione dei corpi idrici sulle cartografie ufficiali scale varie Tav. 2 - Individuazione del reticolo idrografico principale e minore e delle relative fasce di rispetto scala 1:5.000 Allegati di Olginate, Zonazione della pericolosità della conoide del Torrente Aspide e perimetrazione della aree soggette ad esondazione del Torrente Greghentino, Studio Idrogeotecnico Associato giugno 2003 (fornitura su CD). 2
3 di Olginate (LC) 1. PREMESSA In adeguamento alla D.G.R. 7/7868 del 25 gennaio 2002, modificata e integrata dalla D.G.R. n. 7/13950 del 1 agosto 2003, il di Olginate si è dotato di studio per l individuazione del reticolo idrografico principale e minore, redatto in prima versione in data settembre 2004 ed aggiornato in data maggio 2006 a seguito di espressione di parere da parte della Regione Lombardia Sede Territoriale di Lecco in data 26/01/2005 (Prot. Y ). La presente relazione costituisce l elaborato tecnico riguardante l individuazione del reticolo idrografico principale e minore, delle relative fasce di rispetto e recante le norme finalizzate a regolamentare l attività di polizia idraulica, così come indicato al punto 3 dell Allegato B della D.G.R. n. 7/13950 del 1 agosto 2003, aggiornato con le opportune modifiche ed integrazioni successivamente resesi necessarie. Con nota del 21/12/2007 prot. AD la Sede Territoriale di Lecco ha espresso parere favorevole al Regolamento di Polizia Idraulica del comune di Olginate, a condizione di apportare alcune modifiche di carattere normativo che sono state recepite nel presente documento. Esso dovrà essere oggetto di apposita variante allo strumento urbanistico a seguito di espressione del parere tecnico vincolante da parte della Sede Territoriale Regionale competente. 2. INDIVIDUAZIONE DEL RETICOLO IDROGRAFICO PRINCIPALE E MINORE 2.0 RIFERIMENTI NORMATIVI La D.G.R. 7/7868 del 25 Gennaio 2002 modificata dalla nuova D.G.R. n. 7/13950 del 1 agosto "Determinazione del reticolo idrico principale. Trasferimento delle funzioni di polizia idraulica concernenti il reticolo idrico minore come indicato dall'art. 3 comma 114 della L.R. 1/2000" disciplina le modalità di individuazione del reticolo idrografico principale e, per differenza, del reticolo idrografico minore e individua il reticolo di corsi d acqua (canali di bonifica) gestiti dai Consorzi di Bonifica; stabilisce altresì il trasferimento ai Comuni delle funzioni relative alla polizia idraulica per il reticolo idrico minore, intesa come attività di controllo degli interventi di gestione e trasformazione del demanio idrico e del suolo in fregio ai corsi d acqua. L Allegato A alla citata delibera del 2003, riporta l elenco dei corsi d acqua costituenti il reticolo idrografico principale, sul quale, ai sensi L.R. 1/2000, la Regione Lombardia continuerà a svolgere l attività di polizia idraulica. 3
4 di Olginate (LC) In Allegato D alla D.G.R. n. 7/7868 del 2002 è riportato l elenco dei Canali gestiti dai Consorzi di Bonifica, ai quali, anche ai sensi della L.R. n. 7/03 Norme in materia di bonifica e irrigazione, sono demandate le funzioni concessorie e di polizia idraulica (gestione, manutenzione dei corsi d acqua e applicazione dei canoni regionali di Polizia Idraulica secondo l Allegato C alla delibera regionale). Tuttavia, così come indicato ai punti 16 e 19 della D.G.R. 7/7868 del 25 gennaio 2002, per tutte le attività di Polizia Idraulica sui corsi d acqua gestiti dai Consorzi di Bonifica e inseriti nel reticolo principale di cui all All. A (cfr. paragrafo successivo), dovranno essere richiesti dai Consorzi stessi i pareri di competenza alla Regione Lombardia tramite i Servizi Provinciali competenti, mentre resta di competenza dei Consorzi il calcolo e l introito dei canoni di polizia idraulica. La sopraccitata L.R. n. 7/2003, all art. 5 comma 5 e all art. 9 comma 3, così come modificata dalla L.R. n. 5 del 24 marzo art. 21, indica inoltre la possibilità di stabilire una convenzione tra i Consorzi di bonifica/consorzi di miglioramento fondiario di secondo grado e gli Enti locali per la gestione del reticolo idrico minore e, in generale, per la valorizzazione e la salvaguardia del territorio rurale. A seguito della sentenza del Tribunale delle Acque di Roma n. 91/2004, con delibera della Regione Lombardia n. 8/1239 del 30 novembre 2005 è stato individuato l elenco dei canali esclusi dal reticolo di competenza dei Consorzi di Bonifica, come determinato dalla sentenza 129/05, in quanto di proprietà privata. L Allegato B alla D.G.R. n. 7/13950 del 2003 fornisce i criteri e gli indirizzi ai comuni per l individuazione del reticolo idrografico minore e per l effettuazione delle attività di polizia idraulica. Il reticolo minore, individuato in base al regolamento di attuazione della L. 36/94, coincide con il reticolo idrico costituito da tutte le acque superficiali ad esclusione dei corpi idrici classificati come principali e di tutte le acque piovane non ancora convogliate in un corso d acqua. In particolare comprende tutti i corsi d acqua che rispondono ad almeno uno dei seguenti criteri: risultino individuabili sulle cartografie ufficiali (IGM, CTR) e/o siano indicati come demaniali nelle carte catastali; siano stati oggetto di interventi di sistemazione idraulica con finanziamenti pubblici. L elaborato tecnico, cui dovranno dotarsi i comuni in conformità e secondo le indicazioni date dalla direttiva, sarà costituito da una parte cartografica (con l indicazione del reticolo idrografico e delle relative fasce di rispetto) e da una parte normativa (con l indicazione delle attività vietate e soggette ad autorizzazione all interno delle fasce di rispetto). 4
5 di Olginate (LC) Tale elaborato dovrà essere oggetto di apposita variante allo strumento urbanistico e dovrà essere preventivamente sottoposto alla Sede Territoriale Regionale competente per l espressione di parere tecnico vincolante sullo stesso. Ai sensi della l.r. 5 gennaio 2000 n. 1 art.114 Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dallo Stato alle regioni ed agli enti locali in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59) modificata dalla l.r. 24 marzo 2004 n. 5 Modifica a leggi regionali in materia di organizzazione, sviluppo economico e territorio. Collegato ordinamentale 2004 art. 22, ai comuni sono trasferite le funzioni relative all adozione dei provvedimenti di polizia idraulica concernenti il reticolo idrico minore, limitatamente ai corsi d acqua indicati come demaniali in base a normative vigenti o che siano stati oggetto di interventi di sistemazione idraulica con finanziamenti pubblici. La D.G.R. 7/13950/2003, al punto 5.1 dell Allegato B, fornisce indicazioni in merito all individuazione delle fasce di rispetto fluviale. Esse devono derivare da studi di approfondimento, finalizzati alla perimetrazione delle aree di esondazione secondo le direttive di attuazione della L.R. 41/97 che fanno riferimento ai criteri PAI (studi obbligatori per il reticolo principale). In ogni caso l individuazione della fascia di rispetto deve tenere conto dei seguenti elementi: aree storicamente soggette ad esondazione; aree interessabili da fenomeni erosivi e di divagazione dell alveo; necessità di garantire una fascia di rispetto sufficiente a consentire l accessibilità al corso d acqua ai fini della sua manutenzione, fruizione e qualificazione ambientale. Al punto 5.2 della stessa direttiva vengono richiamati i riferimenti normativi sovraordinati (R.D. 523/1904, R.D. 368/1904, PAI) ed indicazioni generali relative ad alcuni interventi vietati e consentiti entro le fasce di rispetto; il complesso di tali norme costituisce il fondamentale riferimento cui potrà ricondursi la normativa contenente la definizione delle attività vietate e soggette ad autorizzazione comunale entro le fasce di rispetto. Infine l Allegato C alla D.G.R. 7/13950/2003 riporta i Canoni Regionali di Polizia Idraulica da applicarsi sia per il reticolo principale che minore. Con D.d.g. 3 agosto 2007 n sono state emanate le Linee Guida di Polizia Idraulica che forniscono indicazioni di carattere amministrativo e tecnico agli 5
6 di Olginate (LC) Enti competenti riguardanti l applicazione della normativa di polizia idraulica al demanio idrico compreso nel territorio della Regione Lombardia. 2.1 CRITERI PER L INDIVIDUAZIONE DEI CORSI D ACQUA L individuazione del reticolo idrografico del comune di Olginate ha previsto le seguenti fasi di lavoro e di raccolta dati: esame e confronto delle seguenti cartografie ufficiali (riportate in Tav. 1), così come indicato dalla d.g.r. 7/13950/03: cartografie dell'istituto Geografico Militare (IGM) in scala 1: tavoletta Oggiono; carta tecnica della Regione Lombardia (C.T.R.) in scala 1: fogli B4d5, B4e5, B5d1, B5e1, voli 1994; mappe cartacee del catasto terreni (1998) dell intero territorio comunale a scala 1:2.000 fornite dall Ufficio Tecnico Comunale. In Tav. 1, derivante dalla scansione di tali mappe, sono stati evidenziati i corpi idrici presenti ; sopralluoghi e rilevamenti sul reticolo idrografico nel territorio comunale finalizzati alla: verifica dello stato di fatto dei corsi d acqua rispetto alle cartografie ufficiali; osservazione delle caratteristiche fisiche (idrauliche e geomorfologiche) dei corsi d'acqua; osservazione e definizione su base morfologica dell'estensione delle aree che possono subire allagamento per esondazione e spaglio delle acque di piena; individuazione delle opere antropiche di attraversamento, regimazione, difesa spondale, immissione di tubazioni di scarico, tombinatura, ecc.; individuazione dei punti critici; rilevazione fotografica delle situazioni significative. Il complesso degli elementi tecnici, censiti o definiti in dettaglio durante la fase di rilevamento in campo, è stato considerato ai fini della determinazione delle fasce di rispetto dei corsi d'acqua. 2.2 RETICOLO PRINCIPALE Dal confronto con l Allegato A della D.G.R. 7/13950/2003, in territorio di Olginate il reticolo idrografico principale (cfr. Tav. 2) comprende: Num. progr. Denominazione Comuni interessati Tratto classificato come principale N. iscr. el. AAPP 6
7 di Olginate (LC) LC009 Fiume Adda LC011 Torrente Greghentino Robbiate, Paderno, Brivio, Airuno, Olgiate M., Valgreghentino, Olginate, Montemarenzo, Calolziocorte. Olginate, Valgreghentino Tutto il tratto scorrente in provincia a valle del ponte della ferrovia in Loc. Lavello Dallo sbocco alla strada per Ospedaletto Il fiume Adda nasce da sorgenti situate in Val Fraele, nei pressi dello spartiacque alpino di Alpisella (m 2285 s.l.m.) sulle Alpi Retiche ad ovest dello Stelvio. Percorre tutta la Valtellina ed entra nel lago di Como nei pressi di Colico. All uscita dal lago di Lecco, l Adda scorre largo e piatto, formando lungo il suo percorso due bacini lacustri - i laghi di Garlate ed Olginate ed entra in un territorio caratterizzato dalla presenza di cordoni morenici e terrazzi fluvioglaciali ( medio corso dell Adda ). La piana alluvionale si presenta ampia e con alveo quasi poco inciso nel tratto tra Olginate e Brivio. Nel tratto successivo, fino a circa Cassano d Adda, l alveo si inforra entro profonde scarpate (dislivelli di m in Robbiate) scavate entro i conglomerati e le arenarie del Ceppo ; a valle di Cassano d Adda (località Groppello d'adda), con la diminuzione della pendenza, il corso d'acqua tende ad assumere un andamento meandriforme con alveo localmente di tipo braided non sempre ben definito, entro una piana alluvionale molto ampia. A Castel Nuovo Bocca d'adda (CR), dopo un percorso di circa 300 Km dalle sorgenti, il fiume confluisce nella sponda sinistra del Po. All'uscita del lago di Lecco, il livello medio delle acque del fiume è a 199 m s.l.m. Il regime del fiume, dato il suo carattere alpino, può variare da 900 mc/s, nei periodi di massima piena, ai 30 mc/s nei periodi di magra. Il Fiume Adda percorre in direzione NW-SE e N-S il territorio comunale di Olginate, formando prima l omonimo lago di Olginate e, più a valle, un ampio meandro, con ansa rivolta ad occidente, in corrispondenza di una zona paludosa denominata Isola della Torre e Isolona del Serraglio, sita in comune di Brivio. Il fiume si sviluppa per una lunghezza di circa 5500 m e presenta una debole pendenza tra lo sbarramento costituito dalla Diga di Olginate e il limite comunale a sud. L alveo raggiunge l estensione massima (circa 700 m) in corrispondenza del lago di Olginate, mentre l estensione minima è presente nel tratto a valle del ponte ferroviario (50-60 m). Le sponde risultano quasi ovunque naturali, ad eccezione di alcuni tratti artificiali in corrispondenza del nucleo urbano. Il torrente Greghentino nasce nel territorio comunale di Valgreghentino, sulle pendici orientali del crinale che si estende dal M. Crocione a S. Genesio, 7
8 di Olginate (LC) raccogliendo le acque provenienti da Acquarata, dalla Valle della Pizza e dalla Val de Vai. Dopo aver attraversato il centro abitato di Valgreghentino, entra in territorio comunale di Olginate, dove infine sbocca nel fiume Adda in corrispondenza dei ponti della linea ferroviaria Milano-Lecco. Il corso d acqua si sviluppa in direzione Sud-Ovest Nord-Est ed ha una lunghezza complessiva pari a circa 5 km. Il corso d acqua presenta alveo a cielo aperto in terreno naturale nel tratto montano, mentre lo stato delle sponde in comune di Olginate è prevalentemente artificiale per la presenza di argini e di muri perimetrali in calcestruzzo degli edifici che costeggiano il corso d'acqua. A valle degli attraversamenti ferroviari il corso d'acqua è delimitato da argini in terra. Sono inoltre presenti alcune briglie (in calcestruzzo o in pietrame annegato in calcestruzzo) distribuite lungo il corso del torrente, sia in comune di Valgreghentino che di Olginate, in particolare in corrispondenza dell'attraversamento con la SP n. 72, dei ponti della linea ferroviaria Milano- Lecco e a monte dello sbocco in Adda, dove il fondo dell'alveo è in calcestruzzo. 2.3 RETICOLO MINORE Dall esame delle cartografie ufficiali, delle carte catastali fornite dall Ufficio Tecnico e dai rilievi effettuati in sito si sono individuati i corsi d acqua appartenenti al reticolo idrografico minore (Tav. 2). Il reticolo idrografico minore comprende il torrente Aspide, i corsi d acqua distribuiti sui versanti nord-orientale e sud del Monte Regina, i tratti di reticolo tombinati nel centro abitato e i corsi d acqua che interessano il dosso roccioso a sud di Ponte di Villa. Il torrente Aspide nasce dalle pendici del Monte Regina (820 m s.l.m.), attraversa il centro abitato di Olginate e sbocca nel lago di Garlate, immediatamente a valle della diga che separa i due laghi di Garlate ed Olginate. Il bacino del torrente Aspide sottende un area di 1,59 km2; al suo interno il corso d acqua si sviluppa in direzione Sud-Ovest Nord-Est per una lunghezza complessiva circa pari a 2,87 km. Lungo l'asta principale sono presenti diverse opere di difesa idraulica, quali muri di contenimento in calcestruzzo o a secco, gabbioni e traverse. Per alcuni tratti il fondo dell'alveo è in calcestruzzo e, a monte dello sbocco finale è presente un tratto tombinato, a valle del quale è stata realizzata una vasca di sedimentazione, del volume di ca. 10 mc. 8
9 di Olginate (LC) La rete idrografica presente lungo i versanti del Monte Regina è costituita da corsi d acqua con regime torrentizio, ad andamento parallelo, per lo più primari ad eccezione del sistema ben gerarchizzato presente sul versante meridionale (Val de Vai) con recapito entro il territorio comunale di Valgreghentino. I corsi d acqua dell ambito montano per la maggior parte confluiscono in vasche (Tav. 2) situate ai piedi del versante, generalmente ai bordi dell ambito urbanizzato (Via Albegno). Le vasche sono realizzate in calcestruzzo e sono generalmente costituite da due settori: - vasca di deposito; - vasca con griglie mobili (non presenti in tutte le vasche) e griglia zincata a due pannelli fissa. Sono dotate di recinzione esterna o di copertura grigliata. Le dimensioni sono variabili: generalmente lunghezza e larghezza sono dell ordine della decina di metri (8x3 m), la profondità è superiore al metro. A valle della griglia filtrante, le vasche sono collegate alle tubazioni interrate che costituiscono la rete fognaria urbana delle acque bianche. I tratti tombinati dell ambito urbano, compresi anche i tratti presunti e/o incerti, sono stati tracciati sulla base delle informazioni fornite dall Ufficio Tecnico Comunale e delle indicazioni desunte dalle vecchie carte catastali nelle quali è riportata l esistenza di corsi d acqua a cielo aperto. Le aste fluviali tombinate e non, costituiscono reticolo idrico minore ai sensi della D.G.R. 7/13950/2003, in quanto, pur non essendo in alcuni casi indicate nelle carte catastali, svolgono l importante funzione idraulica di smaltimento delle acque provenienti dagli impluvi montani, a valle delle vasche. 2.4 TABELLA RIASSUNTIVA DEL RETICOLO IDROGRAFICO Viene di seguito riportata la tabella (Tab. 1) riassuntiva del reticolo idrografico individuato nel comune di Olginate. La tabella comprende tutti i corsi d acqua soggetti a polizia idraulica. 9
10 di Olginate (LC) Tab. 1: tabella riassuntiva del reticolo idrografico principale e minore NUMERAZIONE DENOMINAZIONE/LOCALITÀ GESTORE RETICOLO PRINCIPALE RETICOLO MINORE D.G.R. 7/13950/03 Allegato A 1 - LC009 Fiume Adda Reg. Lombardia/AIPO SOGGETTO TITOLARE DELLA POLIZIA IDRAULICA Reg. Lombardia/AIPO 2 - LC011 Torrente Greghentino Reg. Lombardia Reg. Lombardia n. progressivo comunale 3 4 Loc. Gambate Torrente Aspide da 4.1 a 4.15 Bacino del T. Aspide 5 Da 5.1 a 5.4 Loc. Belvedere Loc. Belvedere 6 Valle di Pendegia 6.1 Loc. S. Maria la Vite Loc. S. Maria la Vite Loc. S. Maria la Vite NORMATIVA RIFERIMENTO DI 10
11 di Olginate (LC) NUMERAZIONE DENOMINAZIONE/LOCALITÀ 6.3 Loc. Albegno sup. 6.4 Loc. Parzanella 6.5 Zona Via Cantù 6.6 Loc. Gattinera Loc. Gattinera Loc. Gattinera Loc. Gattinera 6.7 Loc. Campagnola 7 Valle di Dozio 7.1 Valle della Stoppada Valle della Stoppada 7.2 Loc. Serigola 7.3 Valle di Cà del Lazzaro Valle di Cà del Lazzaro GESTORE SOGGETTO TITOLARE DELLA NORMATIVA RIFERIMENTO POLIZIA IDRAULICA DI 11
12 di Olginate (LC) NUMERAZIONE DENOMINAZIONE/LOCALITÀ Val De Vai 7.7 Ruscello Favello Ruscello Favello Ruscello Favello 7.8 Valle dei Foppelli 7.9 Valle dei Foppelli 7.10 Valle dei Foppelli Valle dei Foppelli 7.11 Valle dei Foppelli 7.12 Valle dei Puzzoli 7.13 Valle dei Puzzoli GESTORE SOGGETTO TITOLARE DELLA NORMATIVA RIFERIMENTO POLIZIA IDRAULICA DI 12
13 di Olginate (LC) NUMERAZIONE DENOMINAZIONE/LOCALITÀ 8 Loc. Serbatoio idrico Romano 9 Loc. Serbatoio idrico Romano 10 Loc. Cà Romano 11 Loc. Cà Romano 12 Loc. Fornasotto superiore 13 Loc. Ganzetta 14 Loc. Fornasotto superiore 14.1 Loc. Fornasotto superiore 14.2 Loc. Fornasotto superiore 14.3 Loc. Fornasotto superiore 15 Loc. Galoppo Stoppata 16 Loc. Lavello 17 Loc. Fornasetta inferiore GESTORE SOGGETTO TITOLARE DELLA NORMATIVA RIFERIMENTO POLIZIA IDRAULICA DI 13
14 di Olginate (LC) 3. INDIVIDUAZIONE DELLE FASCE DI RISPETTO Nei paragrafi seguenti vengono indicati i criteri utilizzati per la definizione delle fasce sia a livello di reticolo principale che minore. L individuazione cartografica delle fasce di rispetto è riportata in Tav. 2. Si evidenzia che la Tav. 2 costituisce l elaborato di cui al punto 3 della citata Delibera Regionale e dovrà essere oggetto di apposita variante allo strumento urbanistico. Tale elaborato dovrà essere preventivamente sottoposto alla Sede Territoriale Regionale competente per l espressione di parere tecnico vincolante sullo stesso. Le fasce di rispetto fluviale individuate ed approvate costituiranno le aree di riferimento per l attività di polizia idraulica (competenza regionale/aipo per il reticolo principale, comunale/comunità montana per il reticolo minore) e costituiranno altresì l area di applicazione dei canoni regionali, ai sensi dell Allegato C della D.G.R. 7/13950/ INDIVIDUAZIONE DELLE FASCE DI RISPETTO PER IL RETICOLO PRINCIPALE F. Adda Per il Fiume Adda, la fascia di rispetto fluviale con attività di polizia idraulica è stata graficamente tracciata tramite offset di 10 m rispetto al ciglio di sponda naturale/artificiale che delimita l alveo attivo, in riferimento al R.D. 523/1904 e al P.T.C.P. del Parco Regionale Adda Nord (D.G.R. 22/12/2000 n. 7/2869) (Tav. 2). Essa è soggetta alla normativa di polizia idraulica e costituisce area di applicazione dei canoni regionali di polizia idraulica ai sensi dell All. C della D.G.R. 7/13950/2003. T. Greghentino In considerazione delle problematiche di rischio idraulico attinenti al T. Greghentino, alla base della individuazione delle fasce fluviali dello stesso sono stati utilizzati i risultati dello studio di compatibilità idraulica eseguito dallo Scrivente e riportato in allegato al presente studio; l indagine idrologico-idraulica è stata finalizzata alla perimetrazione delle aree di esondazione per diversi tempi di ritorno 1. 1 Studio Idrogeotecnico Associato: Zonazione della pericolosità della conoide del Torrente Aspide e perimetrazione delle aree soggette ad esondazione del Torrente Greghentino di Olginate giugno
15 di Olginate (LC) L individuazione della fascia di rispetto ha tenuto in considerazione l estensione delle seguenti aree: area soggetta ad esondazione per un tempo di ritorno di 100 anni definita come Ee area a pericolosità di esondazione molto elevata; area estesa a 10 m rispetto al ciglio della sponda nei tratti ove l alveo è inciso (vincolo di inedificabilità ai sensi del R.D. 523/1904); area estesa a 4 m rispetto al piede esterno degli argini in terra. Il limite della fascia fluviale è determinato pertanto dall inviluppo massimo delle linee che sottendono le suddette aree e corrisponde al limite dell area Ee nei punti in cui tale linea è esterna rispetto alla linea che delimita l area dei 10 m, viceversa corrisponde al limite di inedificabilità laddove l area Ee è interna rispetto al limite stesso. Ai sensi del punto 3 della D.G.R. 7/13950, il presente studio ha definito pertanto l estensione della fascia di rispetto per il T. Greghentino (tratto di reticolo principale) e la normativa di polizia idraulica (cfr. capitolo 4). Tale fascia costituisce una proposta di perimetrazione che, una volta approvata dalla Struttura Regionale competente, potrà costituire l area di riferimento per lo svolgimento dell attività di polizia idraulica da parte della Sede Territoriale della Regione Lombardia. 3.2 INDIVIDUAZIONE DELLE FASCE DI RISPETTO PER IL RETICOLO MINORE In ambito montano le fasce di rispetto sono state individuate sulla base delle caratteristiche geomorfologiche dei singoli corsi d acqua connesse sia alla dinamica dei versanti che alla dinamica fluviale. In generale tali fasce si estendono a comprendere i versanti acclivi degli impluvi trattandosi di aree direttamente correlate agli alvei, in continua evoluzione geomorfologica e soggette a fenomeni di dissesto gravitativo e trasporto solido in alveo e comunque di estensione mai inferiore a 10 m. Localmente la fascia di rispetto è stata ampliata a comprendere porzioni di versante interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico. In ambito urbanizzato l ampiezza della fascia di rispetto è stata ridotta a 4 m rispetto all alveo (da intendersi come 4 m dal ciglio di sponda o dal limite esterno della tubazione/manufatto di tombinatura), trattandosi di aste fluviali tombinate e/o canali a cielo aperto per lo smaltimento delle acque meteoriche: tale riduzione è motivata dalla presenza di opere idrauliche (vasche e griglie) finalizzate alla diminuzione del rischio di intasamento del canale con restringimento della sezione utile di deflusso. 15
16 di Olginate (LC) 3.3 INDIVIDUAZIONE DELLA FASCIA DI PROTEZIONE IDROGEOLOGICA Per il Fiume Adda, in corrispondenza del tratto meridionale ricadente entro il territorio comunale, è stata definita altresì una fascia di protezione idrogeologica (cfr. Tav. 2) che si estende all esterno della fascia di rispetto precedentemente individuata, interessando le aree storicamente soggette ad esondazione (anni 1993, 1997, 2002). Tale area riveste un carattere di tutela finalizzato alla manutenzione e riqualificazione dell ambito fluviale; essa è recepita all interno della tavola di fattibilità dello studio geologico di supporto alla pianificazione e corrisponde ad una classe di fattibilità 4fa (fattibilità con gravi limitazioni aggiornamento settembre 2004). 16
17 di Olginate (LC) 4. NORMATIVA SUL RETICOLO IDROGRAFICO Le attività di polizia idraulica riguardano il controllo degli interventi di gestione e trasformazione del demanio idrico e del suolo in fregio ai corpi idrici, allo scopo di salvaguardare le aree di espansione e di divagazione dei corsi d acqua e mantenere l accessibilità al corso stesso. I punti 5.2 e 6 di cui alla D.G.R. 7/13950/2003 All. B, indicano i principali riferimenti normativi e le prescrizioni di base per la definizione delle attività vietate o soggette ad autorizzazione comunale entro le fasce di rispetto fluviali. Il presente capitolo contiene il Regolamento comunale di polizia idraulica, mirato alla definizione delle attività vietate e consentite in relazione alle problematiche specifiche dei corsi d acqua insistenti sul territorio comunale. In esso sono contenuti tutti quegli elementi che consentiranno di regolamentare le attività in fregio ai corsi d acqua. 4.1 REGOLAMENTO DI POLIZIA IDRAULICA Il presente regolamento è da considerarsi integrativo e non sostitutivo delle normative vigenti in materia di tutela ambientale e di gestione del territorio. ARTICOLO 1 Definizioni Demanio idrico Fanno parte del demanio pubblico tutte le acque sotterranee e le acque superficiali ad esclusione di quelle piovane non ancora raccolte in corsi d acqua od in cisterne ed invasi. Polizia idraulica Per polizia idraulica si intende l'attività di controllo degli interventi di gestione e trasformazione del demanio idrico e del suolo in fregio ai corpi idrici, allo scopo di salvaguardare le aree di espansione e di divagazione dei corsi d acqua e mantenere l accessibilità al corso stesso per la sua manutenzione, fruizione e riqualificazione ambientale. Le norme di polizia idraulica si applicano alle acque pubbliche. L esercizio delle attività di polizia idraulica (provvedimenti autorizzativi e concessori, calcolo dei canoni) sul reticolo principale individuato dall allegato A alla d.g.r. 7/13950/2003 compete alla Regione Lombardia. Per i tratti di corsi d acqua appartenenti al reticolo idrico principale di competenza dell AIPO Agenzia Interregionale del fiume Po, i provvedimenti autorizzativi sono di competenza dell AIPO stessa, mentre i provvedimenti concessori e il 17
18 di Olginate (LC) calcolo dei canoni di polizia idraulica, per gli stessi tratti, sono di competenza della Regione Lombardia. Nulla Osta Provvedimento con il quale l autorità idraulica verifica che non vi siano elementi ostativi a svolgere una determinata attività senza danno per il pubblico interesse. Ai sensi delle presenti norme il Nulla osta viene rilasciato per quelle attività di cui al successivo articolo 4 che ricadono in fascia di rispetto e non influiscono né direttamente né indirettamente sul regime del corso d acqua (es. recinzioni, pulizia e taglio piante, sfalcio d erba, difese radenti, ecc.). Tali attività non sono soggette al pagamento di alcun canone ai sensi della d.g.r. 7/7868/2002 come modificata dalla d.g.r. 7/13950/2003. Autorizzazione a soli fini idraulici Essa valuta la compatibilità dell intervento da eseguire con il buon regime delle acque. Necessaria quando riguarda gli interventi elencati tra le attività consentite con autorizzazione (cfr. articolo 4). L autorizzazione a soli fini idraulici, ai sensi delle presenti norme, prevede la stesura e sottoscrizione di apposito disciplinare e l emanazione di un decreto secondo i modelli di cui agli allegati C e D del D.d.g. n del 13/12/2002. Viene rilasciata dall autorità idraulica competente per tutti gli interventi di cui all Allegato C della d.g.r. n. 7/7868 del 25/01/2002 come modificata dalla d.g.r. n. 7/13950 del 1/08/2003 e riportati al successivo articolo 4. E soggetta al pagamento di un canone annuo. Concessione di occupazione di area demaniale Necessaria quando l intervento (soggetto per tipologia ad autorizzazione) comporta l occupazione di aree demaniali. Ai sensi delle presenti norme, la concessione di occupazione di area demaniale è comprensiva dell autorizzazione a soli fini idraulici e prevede la stesura e sottoscrizione di apposito disciplinare e l emanazione di un decreto secondo i modelli di cui agli allegati A e B del D.d.g. n del 13/12/2002. Viene rilasciata dall autorità idraulica competente per tutti gli interventi che comportino occupazione di area demaniale riportati all Allegato C della d.g.r. n. 7/7868 del 25/01/2002 come modificata dalla d.g.r. n. 7/13950 del 1/08/2003 ed è soggetta al pagamento di un canone annuo e di una imposta regionale come specificato al successivo articolo 7 (canoni di polizia idraulica). Sdemanializzazione Modificazione o ridefinizione dei limiti e vendita al privato delle aree demaniali. A tale riguardo si ricorda che le modalità operative da utilizzarsi per le procedure di sdemanializzazione sono quelle previste dalla d.g.r. 14 gennaio 2005, n. 7/ ARTICOLO 2 Fasce di rispetto 18
19 di Olginate (LC) Fascia di rispetto del reticolo idrico principale. In tale ambito sono ricomprese le aree di rispetto dei corsi d acqua classificati come principali nelle tabelle dell allegato A della d.g.r. n. 7/13950/2003 e nella tabella 1 del presente studio. F. Adda: essa comprende l alveo, le sponde e le aree di pertinenza del corso d acqua estesa ad una distanza minima di 10 m rispetto al ciglio della scarpata che delimita l alveo attivo. T. Greghentino: il limite della fascia fluviale è determinato dall inviluppo massimo delle linee che delimitano le seguenti aree: area soggetta ad esondazione per un tempo di ritorno di 100 anni definita come Ee area a pericolosità di esondazione molto elevata; area estesa a 10 m rispetto al ciglio della sponda nei tratti ove l alveo è inciso (vincolo di inedificabilità ai sensi del R.D. 523/1904); area estesa a 4 m rispetto al piede esterno degli argini in terra. Fascia di rispetto del reticolo idrico minore. In tale ambito sono ricomprese le aree di rispetto dei corsi d acqua classificati come minori nella tabella 1 del presente studio. In ambito montano le fasce di rispetto per i corsi d acqua classificati come reticolo minore si estendono a comprendere i versanti acclivi degli alvei, in continua evoluzione geomorfologica, per una distanza di 10 m rispetto all alveo attivo. Localmente la fascia di rispetto è stata ampliata a comprendere porzioni di versante interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico. In ambito urbanizzato, per i tratti tombinati e/o i canali a cielo aperto per lo smaltimento delle acque meteoriche l ampiezza della fascia di rispetto è stata ridotta a 4 m rispetto all alveo (da intendersi come 4 m dal ciglio di sponda o dal limite esterno della tubazione/manufatto di tombinatura). In loco dovrà essere verificato puntualmente l effettivo stato dei luoghi per la determinazione, secondo i criteri precedentemente descritti, della posizione corretta del limite della fascia di rispetto, che risulta prevalente rispetto a quanto indicato graficamente nella tavola dell individuazione del reticolo idrografico e delle relative fasce di rispetto (Tav. 2). ARTICOLO 3 Attività vietate nelle fasce di rispetto Nelle fasce di rispetto individuate sono vietate le seguenti attività: nuove edificazioni; esecuzione di scavi e movimenti di terreno ad una distanza inferiore ai 4 m dal ciglio di sponda o dal piede esterno dell argine, fatto salvo per gli interventi espressamente autorizzati con le sole finalità di miglioramento / aumento della funzionalità idraulica del corso d acqua; asportazione di materiale litoide dall alveo dei torrenti; 19
20 di Olginate (LC) effettuazione di riporti se non finalizzati al mantenimento / miglioramento del regime idrico locale; deposito anche temporaneo di materiale di qualsiasi genere, compresi i residui vegetali, purché non funzionali agli interventi di manutenzione; tombinatura dei corsi d acqua; realizzazione di strutture trasversali (recinzioni permanenti e continue, muretti di contenimento) che possano ridurre / ostacolare il deflusso delle acque; realizzazione di strutture interrate (box, cantine, ecc.) in quanto a rischio di allagamento; realizzazione di pozzi disperdenti, serbatoi sopraterra ed interrati di carburante (gasolio o gas da riscaldamento); nuovi impianti di trattamento delle acque reflue, nonché l ampliamento degli impianti esistenti, fatto salvo l adeguamento degli stessi alle normative vigenti, anche a mezzo di eventuali ampliamenti funzionali; nuovi impianti di smaltimento, recupero e raccolta di rifiuti di qualsiasi tipo; coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per un ampiezza di almeno 10 m dal ciglio di sponda al fine di assicurare il mantenimento o ripristino di una fascia continua di vegetazione spontanea lungo le sponde dell alveo, con funzione di stabilizzazione e riduzione della velocità della corrente; realizzazione di nuove linee tecnologiche longitudinali entro gli alvei fluviali o in aree interessabili dall evoluzione geodinamica dello stesso. ARTICOLO 4 Attività consentite con autorizzazione Sono consentite le attività di seguito elencate, previa autorizzazione o nullaosta dell Ente Competente per le attività di polizia idraulica (cfr. tabella 1 riassuntiva del reticolo idrografico). Qualora l intervento soggetto ad autorizzazione comporti l occupazione di aree demaniali, è necessario anche il rilascio di concessione di occupazione di area demaniale. I decreti e i disciplinari tipo di polizia idraulica concernenti le autorizzazioni ai soli fini idraulici e le concessioni di aree demaniali da utilizzarsi da parte dell Ente Competente sono quelli approvati con D.d.g. 13 dicembre 2002 n Direzione Generale Territorio e Urbanistica Approvazione dei decreti e disciplinari tipo di polizia idraulica concernenti autorizzazioni ai soli fini idraulici e concessioni di aree demaniali d.g.r. n del 25 gennaio
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