Progetto preliminare Studio Preliminare Ambientale Allegato 1 all istanza di verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale

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1 IMTREC SRL- Italian metal trading and recycling Sede legale insediamento attuale Via Comunale 74/a Vobarno (Bs) Tel.: Fax: Web: Sede oggetto della verifica di VIA Nuovo sito ubicato in Loc. Mondarone Preseglie (Bs) Progetto preliminare Studio Preliminare Ambientale Allegato 1 all istanza di verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale MTREC SRL Legale rappresentante (A.Tononi) ai sensi dell art. 20 del d.lsg 152/06 e s.m.i. IL TECNICO ABILITATO Ing. Luigi Catterina IL TECNICO ESTENSORE p.i. A.Bravo IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 1 di 70

2 Capitolo A) Verifica di assoggettabilità alla VIA... 3 secondo DGR 11317/10 e DGP 3528/ PREMESSA... 3 Introduzione alla metodologia... 3 Metodologia per la verifica di assoggettabilità alla VIA... 3 MODALITA APPLICATIVE... 4 Individuazione dei quantitativi da considerare ai fini della verifica... 4 Potenzialità di trattamento... 4 Modifiche di impianti esistenti... 5 A) INDICI DI IMPATTO... 5 A.1 - Computo dell indice di impatto ambientale specifico (IA) e dell indice di impatto complessivo (IB)... 6 A Il vettore A... 7 INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI DI VULNERABILITA CONSIDERATI NELLA ANALISI DEI POTENZIALI IMPATTI... 7 A.1.2- Calcolo del vettore B A Impiego del coefficiente ӨAB... 9 B - Calcolo degli indici di impatto cumulativo specifico e complessivo (IC ID)... 9 Ic... 9 TABELLA 5 - INDICI DI IMPATTO PER SPECIFICO INDICATORE DI PRESSIONE uj... 9 B.1) individuazione degli impianti esistenti nel contesto territoriale in esame Tipologie di impianti (stressor) considerati per l'analisi cumulativa degli impianti con altri progetti B. 2) caratterizzazione dell impianto B.3) computo del contributo cumulativo complessivo CARATTERIZZAZIONE DEL PROGETTO OGGETTO DI VERIFICA DI VIA DATO DI TARGA PER VERIFICA DI VIA Effetti indotti dal progetto sul traffico della zona Calcolo degli indicatori di pressione che caratterizzano il progetto (IA IB) : calcolo del vettore A calcolo del vettore B coefficiente ӨAB calcolo degli indici IA e IB IA= IB= Calcolo degli indici di impatto cumulativo specifico (IC) e complessivo (ID) individuazione degli impianti esistenti nel contesto territoriale in esame nel raggio di mt dal perimetro del progetto indici di impatto cumulativo specifico (IC) e complessivo (ID) Conclusioni DOCUMENTAZIONE CARTOGRAFICA A CORREDO DELLA VALUTAZIONE DI VERIFICA VIA Capitolo B) Progetto preliminare IL NUOVO PROGETTO Quantità e tipologie rifiuti Potenzialità dell impianto e dimensioni Emissioni in atmosfera Scarichi idrici Suolo Cumulo con altri progetti Utilizzo di risorse naturali Produzione e smaltimento di rifiuti Inquinamenti e disturbi ambientali Inquinamento idrico Inquinamento acustico Inquinamento atmosferico Aumento dei volumi di traffico sul sistema viario locale Rischio di incidenti Sensibilità ambientale Presenza di zone sensibili nel raggio di 1000 m dall impianto (p DGR 10360/99) Distanza da case sparse Distanza da siti sensibili (strutture scolastiche, asili, strutture sanitarie, con degenza, case di riposo) INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI DI VULNERABILITA CONSIDERATI NELLA ANALISI DEI POTENZIALI IMPATTI Zone umide Zone costiere Zone montuose e forestali Riserve e Parchi naturali Zone speciali o classificate protette dagli Stati membri Zonizzazione regionale per la qualità dell aria Zone a forte densità demografica Zone di importanza storica culturale o archeologica Territori con produzione agricola di particolare qualità Reticolo idrico principale (d.g.r. 25 gennaio 2002 n. VII/7868) e laghi Profondità della falda acquifera individuazione degli impianti esistenti nel contesto territoriale in esame Riferimenti ai piani o ai programmi degli enti competenti per territorio Criteri di localizzazione in base alla tipologia dell impianto (riferimento cap. 8.7 L.R 8.6 DGR 6581/08 e dgr 10360/09) PERIMETRAZIONE DELL IMPIANTO SU CARTA TECNICA REGIONALE Usi del suolo Tutela delle risorse idriche Tutela da dissesti e calamità Tutela dell Ambiente Naturale Caratteri fisici morfologici del paesaggio Tutela dei Beni Culturali Paesaggistici Destinazione urbanistica Aspetti strategico funzionali Conclusioni IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 2 di 70

3 Capitolo A) Verifica di assoggettabilità alla VIA secondo DGR 11317/10 e DGP 3528/09 PREMESSA Il presente documento di verifica di assoggettabilità alla VIA prende spunto dalla normativa regionale (DGR 11317/2010) e, viene utilizzata come metodologia di screening ambientale in conformità alle disposizione del D.Lgs 4/08 e consente di analizzare l impatto complessivo dell impianto in oggetto e dei suoi potenziali effetti sull ambiente in termini di impatti cumulativi. La presente relazione è così strutturata: 1. descrizione degli aspetti preliminari funzionali alla definizione della struttura completa del sistema; 2. creazione di un linguaggio specifico da utilizzarsi nell'ambito della metodologia; 3. descrizione della metodologia; 4. precisazione dell'ambito e delle modalità di applicazione del metodo; Il documento va quindi inteso come un manuale di tipo metodologico finalizzato al raggiungimento dei seguenti obiettivi: L individuazione di criteri oggettivi attraverso i quali caratterizzare l istanze e i relativi potenziali impatti ambientali ad un grado di dettaglio adeguato al livello di verifica di assoggettabilità alla VIA; la definizione di un sistema di valutazione che tenga in considerazione il quadro generale delle possibili interazioni ambientali e territoriali, caratterizzandone l'entità e la tipologia in termini conformi al livello di screening; Il sistema di screening ambientale permette la definizione di una procedura funzionale all'ottenimento di un esito consuntivo e, quindi, di una risposta univoca alla domanda di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale (VIA). Introduzione alla metodologia L'analisi ambientale del progetto consiste nella verifica delle potenziali condizioni di impatto sul sistema ambientale e territoriale di riferimento. La valutazione costituisce la sintesi del processo analitico che, mediante I'acquisizione e l'elaborazione di dati ed informazioni, consente di esprimere un parere tecnico adeguatamente motivato e supportato da elementi oggettivi. Metodologia per la verifica di assoggettabilità alla VIA il modello utilizzato prevede la caratterizzazione territoriale ambientale in: elementi di Stressor; elementi di vulnerabilità La procedura di verifica si basa sulla caratterizzazione dei potenziali impatti determinati dall'inserimento del nuovo nuovo elemento di stressor tenendo conto delle condizioni territoriali e ambientali del contesto e delle specifiche caratteristiche del progetto 1) caratterizzazione generale dell impianto IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 3 di 70

4 La verifica di assoggettabilità alla V.I.A. di cui all'art. 20 del d.lgs. 152/06 e s.mi viene condotta mediante il computo di 4 indici di impatto (IA,IB,Ic;ID), calcolati in funzione dei seguenti indicatori: - X1 - Tipologia di rifiuti trattati: Pericolosi (P), Non Pericolosi (NP); Inerti; - X2 - Operazioni di trattamento: Smaltimento (D), Recupero (R), AD, CRS; - X3 - Quantitativo di rifiuti trattati per ogni operazione prevista. Tale caratterizzazione consente di definire, attraverso la compilazione di tabelle di correlazione, l'impianto in termini di indicatori di pressione (PMlo, NO,, Rumore, etc.), indipendentemente dalla sua collocazione geografica. 2) caratterizzazione del Contesto Ambientale: Individuazione dei principali elementi di vulnerabilità (Aree Geografiche sensibili ai sensi dell'allegato V al d.lgs. n e s.m.i.) presenti in un intorno di 1.000m dal perimetro dell'impianto soggetto a verifica di assoggettabilità alla V.I.A. 3) caratterizzazione del Contesto Territoriale: Individuazione dei principali impianti in un intorno di m dal perimetro dell'impianto soggetto a verifica. MODALITA APPLICATIVE Unitamente alla istanza di verifica eseguita secondo le metodiche prima descritte, viene fornita una relazione che valuta gli effetti indotti dal progetto sul traffico della zona. Tale valutazione tiene conto del possibile impatto che l impianto o la modifica di impianto oggetto di verifica può comportare in termini di congestione della viabilità dell'area in cui si inserisce, prendendo in esame i seguenti elementi minimi: - apporto veicolare imputabile all'impianto (n. mezzi/giorno in ingresso e uscita); nel caso di modifica ad impianto esistente, dati relativi alla situazione attuale e incremento a seguito delle modifiche in progetto; - viabilità utilizzata dall'impianto alla/e prima/e strada/e di grande comunicazione (almeno provinciale) da indicarsi su CTR; TGM (Traffico Giornaliero Medio) e livello di servizio di tale/i arteria/e, dati di traffico relativi all'ora di punta ed effetti indotti dal traffico generato dall'impianto su tali valori; - necessità di attraversamento di centri abitati; - adeguatezza della viabilità di accesso (calibro della strada, presenza di punti di particolare criticità,...); - sussistenza di limitazioni puntuali alla circolazione a seguito di provvedimenti comunali e copia di tali provvedimenti (ordinanze, ecc.), Individuazione dei quantitativi da considerare ai fini della verifica L'impianto in istruttoria viene valutato nel suo complesso, considerando tutte le operazioni svolte al suo interno comprese quelle già autorizzate dalla provincia di Brescia con atto n 2009 del 13/06/07 (R13-R4) Ai fini dell'applicazione della metodologia, poiché il progetto viene definito mediante i tre indicatori X1,X2, X3 è stato possibile ripartire il quantitativo complessivo di rifiuti oggetto di verifica sulle singole operazioni previste per quanto concerne le fasi di trattamento mediante recupero Potenzialità di trattamento La potenzialità di trattamento presa in esame è riferita al dato di targa del/degli impianti (nel caso di modifica di impianto, anche riferendosi ai dati già autorizzati in essere) e quindi i quantitativi di rifiuti considerati sono sempre quelli derivanti da tale valore. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 4 di 70

5 Nel caso di operazioni effettuate mediante l utilizzo di apparecchiature in serie, il dato targa considerato è quello più basso tra quelli delle singole apparecchiature e che costituisce in tal senso il collo di bottiglia che limita la capacità di targa; ciò ad esclusione del caso in cui una singola apparecchiatura della serie possa essere utilizzata da sola per raggiungere lo scopo dell'operazione di recupero o smaltimento autorizzata. Per quanto riguarda la determinazione del dato targa, inteso come capacità produttiva, si fa riferimento alla circolare 13 luglio 2004 del Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio pubblicata in G.U.R.I. serie generale n.167 del 19 luglio Per quanto riguarda le categorie CRS ("Centri raccolta e stoccaggio di rottami ferrosi") e AD ("Autodemolitori"), i cui limiti per l assoggettamento a verifica sono definiti in funzione dell'occupazione di una superficie superiore ad un ettaro, si precisa che tale superficie è da intendersi come l'insieme delle aree relative alla zona di accettazione dei veicoli e dei rottami in ingresso, a monte delle fasi di lavorazione cui saranno sottoposti, e alla zona dei veicoli in uscita. Nel caso della ditta IMTREC SRL il dato di targa riguarda la fase di messa in riserva di rifiuti (R13) e la fase di trattamento (R4) mediante cernita manuale. E prevista la possibile installazione di una pressocesoia ASSISTITA DA OPERATRE che non funziona quindi in automatico e che quindi può configurarsi in coda alla fase di cernita che ne costituisce il cosiddetto collo di bottiglia all impianto. Non essendoci impiego di macchinari non si dispone di dato di targa che possa quantificare la potenzialità oraria e quindi il valore indicato per la fase di recupero R4 è una stima basata sulla attuale attività svolta presso la sede di Vobarno Per il dato specifico vedasi quanto riportato al successivo p.to 1 caratterizzazione del progetto nel quale si introduce una tabella che identifica la potenzialità dell impianto inteso come stoccaggio e/o trattamento Modifiche di impianti esistenti Nel caso il progetto sia relativo a modifiche o estensioni così come definite al punto 8 lettera t dell'allegato 4 alla parte seconda del d. Igs e s.m.i., i quantitativi considerati ai fini della verifica sono quelli corrispondenti alla potenzialità complessiva raggiungibile a modifica avvenuta. Impianti di trattamento rifiuti contenenti amianto Nel caso di impianti che prevedono un trattamento dei rifiuti di amianto, si utilizza la metodologia descritta ma non il confronto con le soglie. L'assoggettamento a V.I.A., in considerazione della particolarità e innovatività di tali impianti, non deriva quindi dal confronto tra gli indici IA, e IB con i relativi valori soglia, ma da una valutazione effettuata caso per caso dall'autorità competente. A) INDICI DI IMPATTO Gli indici di impatto sono di due tipologie: - indici che valutano il potenziale impatto relativo al solo impianto soggetto a verifica di V.I.A.: INDICE DI IMPATTO PER OGNI SPECIFICO ELEMENTO DI VULNERABILITÀ (IA ): valuta l'impatto del progetto su uno specifico elemento di vunerabilità (ad esempio l'impatto sulle zone "a forte densità demografica"); INDICE DI IMPATTO COMPLESSIVO (IB ): valuta l'impatto complessivo del progetto su tutti gli elementi di vulnerabilità; - indici che valutano il potenziale impatto cumulativo associato a tutti gli impianti e infrastrutture individuati all'interno del contesto territoriale, compreso l'impianto soggetto a verifica di V.I.A.: INDICE DI IMPATTO CUMULATIVO SPECIFICO (IC): valuta I'impatto cumulativo relativamente ad uno specifico indicatore di pressione (ad esempio l'impatto complessivo relativo alle concentrazioni di PM10). INDICE DI IMPATTO CUMULATIVO COMPLESSIVO (ID): valuta l'impatto cumulativo complessivo per IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 5 di 70

6 tutti gli indicatori di pressione. Per valutare se un impianto è soggetto a procedura di VIA vengono confrontati gli indici di impatto con i valori soglia di seguito riportati: Tabella 11 dgr 11317/10 - Valori soglia per la verifica di assoggettabilità a VIA e per gli impatti cumulativi. INDICI IA IB IC ID SOGLIA A=160 B=600 C=60 D=500 L'impianto risulta soggetto a procedura di V.I.A. al verificarsi di almeno uno dei seguenti casi: - IA assume un valore uguale o superiore al valore soglia A per 3 o più elementi di vulnerabilità; oppure - IB assume un valore uguale o superiore al valore soglia B. La pratica non risulta soggetta a procedura di V.I.A. ma necessita di specifiche integrazioni, misure di mitigazione,compensazione e/o di un Piano di Monitoraggio e Controllo (PMC) nei seguenti casi: - 1 o 2 indici IA assumono valore uguale o superiore al valore soglia A; - IC per 1 o più indicatori di pressione assume un valore uguale o superiore al valore soglia C; - ID assume un valore uguale o superiore al valore soglia D. Il metodo fornisce, inoltre indicazioni sulle componenti ambientali e sugli indicatori di pressione che necessitano di maggior attenzione e sui quali si può intervenire con misure mitigative o prescrittive; permane sempre da parte dell'autorità competente, indipendentemente dal superamento delle soglie individuate, la possibilità di imporre A.1 - Computo dell indice di impatto ambientale specifico (IA) e dell indice di impatto complessivo (IB) L indice di impatto specifico IA è costituito da 13 elementi che corrispondono agli indici di impatto per specifica componente ambientale I AK1 I AK2 I AK3 I AK4 I AK5 I AK6 I AK7 I AK8 I AK9 I AK10 Zone umide Zone costiere Zone montuose Zone forestali Riserve e parchi naturali Zone classificate o protette dalla legislazione degli stati membri Zone protette speciali designate dagli stati membri in base alle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE Zone nelle quali gli standard di qualità dell'ambiente fissati dalla legislazione comunitaria sono già superati Zone a forte densità demografica Zone di importanza storica, culturale o archeologica I AK11 Territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità di cui all'art. 21 del D.Lgs 8/05/01 n. 228 I AK12 I AK13 Reticolo idrico dei Laghi Profondità della falda superficiale L espressione generale degli indici di impatto IA è quella indicata al p.to 2.1 dell allegato alla DGR 11317/10 e precisamente IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 6 di 70

7 IA= A*B*Ө AB DOVE A= vettore di caratterizzazione del nuovo stressor; B= vettore di caratterizzazione del contesto ambientale; ӨAB= coefficiente di correlazione che viene individuato nell allegato 1 alla DGR 11317/2010 (coefficiente che varia in base alla tipologia di trattamento/smaltimento) A Il vettore A Dipende dai 3 indicatori del progetto X1, X2, X3 che caratterizzano il nuovo impianto o la modifica ed il suo valore viene calcolato mediante gli indicatori di pressione individuati alla tabelle 16 in relazione alle diverse tipologie di trattamento (R o D) dell allegato 1 alla DGR 11317/06 e precisamente: indicatori di pressione uj PM10 NOx SO2 CO CO2 COV CH4 NH3 N2O Odori O2D BOD5 COD N-NH4 N-NO3 P tot Inq. Inorg. Inq. Org. Rumore Vibrazioni Radiaz. Non ion. Ingombri fuori terra Altezza caratteri morfologici Gli indicatori dipendono dalle differenti modalità di smaltimento/recupero (operazioni R e D) e quindi nel caso in cui un impianto effettui più lavorazioni (smaltimento e/o recupero) verranno calcolati tanti indici A quante sono le combinazioni possibili degli indicatori X1- X2 Per ogni coppia di indicatori X1-X2 è stabilito, inoltre un coefficiente moltiplicativo a, funzione di X3 (quantitativo di rifiuto trattato). Tale valore viene determinato sulla scorta dei grafici indicati nell allegato 1 alla DGR 11317/10 - grafici1 64 INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI DI VULNERABILITA CONSIDERATI NELLA ANALISI DEI POTENZIALI IMPATTI codice descrizione elemento di vulnerabilità DESCRIZIONE FONTE SIT della Regione k1 Zone umide Stagno o palude Lombardia CTR Censimento zone umide della Provincia di Brescia k2 k3 Zone costiere Zone montuose Aree di 300 m dai grandi laghi tutelate ai sensi del D.Lgs. 42/04 Zone poste a quota superiore ai 600 m.s.l.m.[1] k4 Zone forestali Territori boscati k5 k6 Riserve e parchi naturali Zone classificate o protette dalla legislazione degli stati membri Riserve e Parchi Naturali Parchi Regionali Nazionali, PLIS, SIT della Regione Lombardia - SIBA SIT della Regione Lombardia DTM SIT della Regione Lombardia DUSAF 2005/07 - PIF Provincia di Brescia SIT della Regione Lombardia Aree protette & SIBA SIT della Regione Lombardia Aree IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 7 di 70

8 Monumenti naturali protette k7 Zone protette speciali designate dagli stati membri in base alle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE SIC e ZPS SIT della Regione Lombardia Aree protette k8 k9 k10 k11 k12 k13 Zone nelle quali gli standard di qualità dell'ambiente fissati dalla legislazione comunitaria sono già superati Zone a forte densità demografica Zone di importanza storica, culturale o archeologica Territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità di cui all'art. 21 del D.Lgs 8/05/01 n. 228 Reticolo idrico dei Laghi Profondità della falda superficiale Zonizzazione regionale per la qualità dell aria PRQA Zona critica Zone con residenziale denso, mediamente denso e discontinuo SIT della Regione della carta d uso del Lombardia DUSAF suolo DUSAF 2005/ /07 Aree di valenza storica, SIT della Regione culturale o archeologica Lombardia Zone DOC, DOCG, IGT, IGP Elenco dei corsi d acqua principali e dei laghi ai sensi dell Allegato A alla D.g.r. 7868/02 e s.m.i. Intervalli di variazione della falda superficiale Provincia di Cremona Atlante ambientale SIT della Regione Lombardia Specifica cartografia provinciale Settore ambiente A.1.2- Calcolo del vettore B. Il vettore B dipende dalla distanza del progetto dagli elementi di vulnerabilità ( k ) ed il suo valore viene calcolato mediante la seguente procedura: per ogni tipologia di vulnerabilità viene calcolato un coefficiente che tiene in considerazione la distanza del progetto dall elemento bh secondo la seguente tabella (raggio di 1000 m). codice fasce di distanza aree geografiche di cui all'allegato V D.Lgs 152/06 b h=0,1 b h=0,25 b h=0,5 b h=1 k 1 Zone umide m k 2 Zone costiere m k 3 Zone montuose m k 4 Zone forestali m k 5 Riserve e parchi naturali m k 6 Zone classificate o protette dalla legislazione degli stati membri m Zone protette speciali designate dagli stati membri in base alle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE m k 7 IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 8 di 70

9 Zone nelle quali gli standard di qualità dell'ambiente fissati dalla legislazione comunitaria k 8 sono già superati m Zone a forte densità k 9 demografica m Zone di importanza storica, k 10 culturale o archeologica m Territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità di cui all'art. 21 del D.Lgs k 11 8/05/01 n m k 12 Reticolo idrico dei Laghi m Profondità della falda superficiale m m m 0-5 m k 13 A Impiego del coefficiente ӨAB Tale coefficiente ӨAB tiene in considerazione le potenziali correlazioni tra indicatori di pressione uj ed elementi di vulnerabilità k, ovvero individua, per ciascun elemento di vulnerabilità, quali indicatori uj possono determinare un potenziale impatto (valore pari a l). Questo coefficiente viene individuato alla Tabella 17, All. 1 della DGR 11317/10 ed esprime tale correlazione. E costruita sulla base delle informazioni circa gli effetti delle attività antropiche su flora, fauna e salute umana reperibili in letteratura. B - Calcolo degli indici di impatto cumulativo specifico e complessivo (IC ID) L indice di impatto cumulativo IC è costituito da 21 elementi che corrispondono ali indici di impatto per specifico indicatore uj (vedi tabella 5 DGR 11317/10 Ic TABELLA 5 - INDICI DI IMPATTO PER SPECIFICO INDICATORE DI PRESSIONE uj Indice impatto specifico di Indicatore di pressione Tipo Ic, PM10 emissioni di polveri sottili < a 10 m(pm10) gassso /liquido Ic, NOx emissioni di ossidi di azoto gassoso Ic, SO2 emissioni di ossidi di zolfo gassoso Ic, CO emissioni di monossido di carbonio (CO) gassoso Ic, CO2 emissioni di anidride carbonica gassoso Ic, COV emissioni di composti organici volatili (COV) gassoso IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 9 di 70

10 Ic, CH4 emissioni di metano gassoso Ic, NH3 emissioni di ammoniaca gassoso Ic, N2O emissioni di protossido di azoto gassoso Ic, Odori emissioni di odori gassoso Ic, O2D Ic, BOD5 Ic, COD Ic, N-NH4 modifica relativa al parametro relativo all'ossigeno disciolto nel caso di scarichi idrici modifica del parametro relativo alla domanda di ossigeno biochimico assunto come misura indiretta del carico organico inquinante (biodegradabile) nel caso di scarichi idrici modifica del parametro relativo alla domanda di ossigeno chimico assunto come misura indiretta del carico organico inquinante totale (biodegradabile e non ) nel caso di scarichi idrici modifica del parametro relativo alla concentrazione di ammoniaca espressa come ione ione ammonio nel caso di scarichi idrici liquido liquido liquido liquido Ic, N-NO3 Ic, P tot modifica del parametro relativo alla concentrazione di azoto nitrico, cioè nella forma più ossidata nel caso di scarichi idrici modifica del parametro relativo ai fosfati totali nel caso di scarichi idrici liquido liquido/solido Ic, Inq. Inorg. emissioni inquinanti inorganici nel caso di scarichi idrici liquido/solido Ic, Inq. Org. emissioni inquinanti organici nel caso di scarichi idrici liquido/solido Ic, Rumore emissioni acustiche energia Ic, Vibrazioni emissioni di vibrazioni energia Ic, Radiaz. Non ion. emissioni di radiazioni non ionizzanti energia La procedura per il computo degli indici IC viene definita tramite: 1) individuazione degli impianti esistenti nel contesto trerritoriale 2) caratterizzazione degli impianti; 3) calcolo degli indici di impatto cumulativo. B.1) individuazione degli impianti esistenti nel contesto territoriale in esame L individuazione degli impianti ricadenti in un raggio di mt dal perimetro del progetto con riferimento alle tipologie di cui alla tabella 18 della DGR 11317/10 Vengono presi in esame gli impianti che, al momento del deposito dell'istanza di verifica, risultano autorizzati. Tipologie di impianti (stressor) considerati per l'analisi cumulativa degli impianti con altri progetti tipologie di impianti (stressor) considerati descrizione Fonte IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 10 di 70

11 Cave attive Attività estrattive attive catasto delle cave della regione Lombardia - catasto della cave delle singole province Discariche attive discariche attive Piano Provinciale di Gestione dei rifiuti Impianti di trattamento, selezione e recupero rifiuti (compresi autodemolitori) (AIA e non) impianti attivi che trattano, selezionano e recuperano rifiuti (compresi autodemolitori) Piano Provinciale di Gestione dei rifiuti Grandi strutture di vendita strutture di vendita principali a livello regionale SIT della Regione Lombardia Inceneritori inceneritori Piano Provinciale di Gestione dei rifiuti Impianti di compostaggio Impianti di compostaggio Piano Provinciale di Gestione dei rifiuti Depuratori Depuratori Consorzio ATO Allevamenti Attività Energetiche Settore competente a livello provinciale Settore competente a livello provinciale Impianti di produzione e trasformazione dei metalli Settore competente a livello provinciale Industrie dei prodotti minerali petroliferi impianti soggetti ad AIA ai sensi del D.Lgs del n 59 Settore competente a livello provinciale Industrie chimiche Settore competente a livello provinciale Altre attività Settore competente a livello provinciale Infrastrutture stradali (autostrade, strade statali, Areoporti autostrade, strade statali e strade provinciali aeroporti Regione Lombardia -SIT Sistema Informativo Territoriale Regione Lombardia -SIT Sistema Informativo Territoriale Le fasce di distanza per l analisi dei potenziali impatti cumulativi è indicata nella tabella 6 alla DGR 11317/10 tabella 6 fasce di distanza per l'analsi di impatti cumulativi fascia di denominazione area distanza (m) AREA AREA AREA B. 2) caratterizzazione dell impianto Ogni impianto viene destrutturato in indicatori uj pesati tramite coefficienti moltiplicativi aj funzione della distanza dal nuovo progetto o oggetto di modifica. Per ogni tipologia di impianto presenti nell area di osservazione sono individuati i relativi indicatori di potenziale pressione antropica secondo la tabella 7 indicata all allegato 1 alla DGR 11317/10. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 11 di 70

12 L entità della pressione antropica (valore alfanumerico) viene successivamente definita dalla tipologia di impianto presente e dalla distanza dal progetto secondo quanto riportato nelle matrici delle tabelle (da mt ; da 501 a 1000 m; da 1001 a 1500 mt) B.3) computo del contributo cumulativo complessivo Caratterizzato il contesto territoriale in termini di indicatori di pressione uj, si procede al computo del contributo cumulativo complessivo dato dalla sommatoria del contributo di ogni singolo impianto presente (compreso il progetto dell impianto richiedente oggetto di verifica di VIA) Viene realizzata una tabella tabella con tante righe quanti sono gli impianti rilevati nel raggio di 1500 m dal nuovo progetto, integrata da una riga costituita dal vettore A relativo al progetto nuovo o alla modifica del progetto esistente (già individuato nel calcolo dell'indice d'impatto specifico IA. Gli indici Ic per ogni indicatore di pressione uj, sono dati dalla somma di ogni colonna di tale tabella. ID è dato dalla somma dei valori di ogni indice IC: Una volta ottenuti tutti gli indici di impatto vengono confrontati con i valori di soglia cosi come descritto al precedente punto A INDICI IA IB IC ID SOGLIA A=160 B=600 C=60 D=500 IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 12 di 70

13 1- CARATTERIZZAZIONE DEL PROGETTO OGGETTO DI VERIFICA DI VIA IMPIANTO (Nome della dell azienda istante) COMUNE (Sede operativa dell azienda istante) IMTREK SRL PRESEGLIE PROV. BS IMPIANTO ESISTENTE NUOVO TIPOLOGIA DI IMPIANTO FISSO MOBILE* DURATA CAMPAGNA* (Compilare solo nel caso di impianto mobile) MOTIVO DI ASSOGGETTABILITA A VIA IMPIANTO TARTAMENTO: R4 > 10 T/die ADEMPIMENTI V.I.A. in data ESPLETATA VERIFICA V.I.A. DATI PER IL COMPUTO DEGLI INDICI DI IMPATTO: in data ESPLETATA V.I.A. X1: Tipologia di rifiuto X2: Tipologia di trattamento X3: Quantitativo NP R13 (mc) 1390 NP (decadenti) D15 (mc) 25 NP R X1: Tipologia di rifiuto: specificare se Pericoloso o Non Pericoloso X2: Tipologia di trattamento: indicare tutte le operazioni effettuate, compresa eventuale messa in riserva (R13) o deposito preliminare (D15); X3: Quantitativo: precisare per ogni operazione di cui al punto X2 i quantitativi di rifiuto previsti (t/die m3) DATI PER APPLICAZIONE METODO DGR 11317/10 X1 X2 X3 fattore moltiplicativo "a" utilizzato NP R NP R NP D DATO DI TARGA PER VERIFICA DI VIA Per quanto concerne la potenzialità di trattamento dell impianto, non potendo essere riferita a un dato di targa, non avendo un macchinario di lavorazione, tale valore dipenderà in parte dalle superfici di stoccaggio, dal numero di addetti e dalle variabili di mercato. La stima viene effettuata sulla scorta della attività di recupero attualmente eseguita dalla ditta presso la sede di Vobarno. Possiamo,comunque prendere in esame le seguenti osservazioni: metalli ferrosi e non ferrosi. Il trattamento è rappresentato dalle operazioni di cernità per eliminare le sostanze indesiderate ovvero raggruppare in classi omogenee le varie categorie di metalli. Per eseguire tale operazioni si utilizza il ragno meccanico che permette di sparpagliare sulla pavimentazione il cumulo di rottame in deposito permettendo di separare il materiale nei principali costituenti anche con operazioni di cernita manuali. Si creano così piccoli cumuli di metallo selezionato e di sostanze estranee che sono avviate ai rispettivi box di deposito MPS. Laddove viene richiesto l intervento di cesoiatura per isolare eventuali frazioni di metallo diverso dalla tipologia predominante (ferroso nel caso dei non ferrosi e viceversa + plastica) viene utilizzata una cesoia mobile ovvero una sega circolare spostate sul posto di operatività. I rottami selezionati in MPS possono subire operazioni di paccotattura tramite una pressa oleodinamica. Tale operazione non è da considerarsi trattamento in quanto svolto su MPS già selezionate e conformi alle specifiche di riferimento (UNI aisi-ceca- euro) e direttamente rilutilizzabili in altri processi produttivi quali materie prime. Risulta difficile stabilire un dato di potenzialità di cernità in quanto dipende IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 13 di 70

14 dalla forza lavoro disponibile. Per agevolare la lavorazione in certi casi si può eseguire la cernita manuale caricando il materiale su nastro trasportatore asservito da operatore. Orientativamente si riescono a cernire circa 7 mc/ora di rottame con dimensioni medie (peso specifico 0,6 t/m 3 NF è 0.8 Ferrosi) e circa 2.5 mc ora per rottami di piccola pezzatura (ps= 1,2 t/m 3 NF e 1.8 t/m 3 per ferrosi) PTg max= 0,6 x 7 x 24 = 100 T/giorno 1 PTg min = 1,2 x 2.5 x 24 = 72 T/giorno 2 Ptg media = (100T * 30% + 72 T x70 %) = 81 T/giorno (in caso di selezione non ferrosi) 111 T/giorno (in caso di selezione di ferrosi) Potenzialità MAX impianto IMTREK SRL = 111 T/die >10 T Dato di targa Tipologia attività Lavorazione Pot oraria (T/h) Pot giornaliera (T/Die) R4 Cernita manuale R13 Messa in riserva rifiuti in ingresso 1390 mc R13 /D15 Rifiuti decadenti o in uscita 25 mc 1-1 Effetti indotti dal progetto sul traffico della zona Vedi capitolo B p.to Calcolo degli indicatori di pressione che caratterizzano il progetto (IA IB) : calcolo del vettore A 1 Il calcolo viene fatto sulle 24 ore anche se l azienda opera solo su un unico turno di lavoro di 8 ore/die per 250 gg/anno 2 Viene vatta una media in % sulle tipologie di materiali in ingresso all impianto 3 Dato stimato con attuale personale impiegato in azienda IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 14 di 70

15 SELEZIONARE "NON VUOTE" PM10 NOx SO2 CO CO2 COV CH4 NH3 N2O Odori O2D BOD5 COD N-NH4 N-NO3 P tot Inq. Inorg. Inq. Org. Rumore Vibrazioni Radiaz. Non ion. Ingombri fuori terra Altezza caratteri morfologici R4 NP 17,9 17,9 17,9 17,9 17,9 0,0 0,0 17,9 0,0 17,9 0,0 0,0 17,9 17,9 0,0 0,0 17,9 17,9 17,9 17,9 0,0 17,9 17,9 R13 NP 0,556 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,556 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,556 0,000 0,000 0,556 0,556 D15 NP 0,010 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,010 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,000 0,010 0,000 0,000 0,010 0,010 A 0 18,4 17,9 17,9 17,9 17,9 0,0 0,0 17,9 0,0 18,4 0,0 0,0 17,9 17,9 0,0 0,0 17,9 17,9 18,4 17,9 0,0 18,4 18,4 270,58 IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 15 di 70

16 calcolo del vettore B vettore B k1 k2 k3 k4 k5 k6 k7 k8 k9 k10 k11 k12 k13 0,00 0,00 0,00 1,00 0,00 0,25 0,00 0,00 0,25 0,00 0,25 0,10 1,00 coefficiente ӨAB viene ora individuato il coefficiente ӨAB di mediante la tabella 17 allegato 1 DGR 11317/10 e viene determinato il coefficiente bh che tiene in considerazione la distanza del progetto dagli elementi di vulnerabilità andando ad indicare la distanza solo nel caso in cui ricadano nel raggio di valutazione di 1500 m dall impianto codice descrizione elemento di vulnerabilità distanza del progetto della ditta dall'elemento di vulnerabilità Ki (dk) (m) bh k1 Zone umide zone umide a mt (fontanile) 0 k2 Zone costiere 0 k3 Zone montuose zona di ubicazione impianto circa 300 mslm. 0 k4 Zone forestali filari confinanti 1 k5 Riserve e parchi naturali 0 k6 Zone classificate o protette dalla legislazione degli stati membri chiesa di San Michele a circa 550 mt (da carta vicoli comunali L1089/39 - non da Geoportale) 0,25 k7 k8 Zone protette speciali designate dagli stati membri in base alle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE 0 Zone nelle quali gli standard di qualità dell'ambiente fissati dalla legislazione comunitaria sono già superati 0 k9 Zone a forte densità demografica 375 mt (tessuto rado) 0,25 k10 k11 k12 Zone di importanza storica, culturale o archeologica 0 Territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità di cui all'art. 21 del D.Lgs ad una distanza di circa 210 mt è presente centro 8/05/01 n. 228 di floricolotura 0,25 torrente Vrenda ad una distanza di 950 mt verso Reticolo idrico dei Laghi SE 0,1 k13 Profondità della falda superficiale falda freatica a 3 mt in alcuni punti 1 calcolo degli indici IA e IB IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 16 di 70

17 elementi di vulnerabilità PM10 NOx SO2 CO CO2 COV CH4 Indicatori di pressione antropica "uj" NH3 N2O Odori O2D BOD5 COD N-NH4 N-NO3 P tot Inq. Inorg. Inq. Org. Rumore Vibrazioni Radiaz. Non ion. Ingombri fuori terra Altezza caratteri morfologici IA indicie di impatrto specifico N INDICI IA SUPERIORI ALLA SOGLIA 0 0 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 k4 Zone forestali 18,42 17,85 17,85 0,00 0,00 0,00 0,00 17,85 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 18,42 18,42 108,80 0,00 k ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Zone classificate o protette dalla legislazione degli stati membri 4,60 4,46 4,46 4,46 0,00 0,00 0,00 4,46 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 4,46 0,00 0,00 4,46 4,46 4,60 0,00 0,00 4,60 4,60 49,65 0, ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 k ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Zone a forte densità demografica 13,81 13,39 13,39 13,39 0,00 0,00 0,00 13,39 0,00 13,81 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 13,39 13,39 13,81 13,39 0,00 0,00 0,00 135,15 0,00 k ,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità di cui all'art. 21 del D.Lgs 8/05/01 n ,60 4,46 4,46 0,00 0,00 0,00 0,00 4,46 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 4,46 4,46 0,00 0,00 0,00 4,60 0,00 31,52 0,00 k12 Reticolo idrico dei Laghi 0,00 1,79 1,79 0,00 0,00 0,00 0,00 1,79 0,00 0,00 0,00 0,00 1,79 1,79 0,00 0,00 1,79 1,79 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 12,50 0,00 Profondità della falda k13 superficiale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 17,85 17,85 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 35,70 0,00 IA=160 IB=600 IB indice di impatto complessivo 373,32 0,00 IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 17 di 70

18 3- Calcolo degli indici di impatto cumulativo specifico (IC) e complessivo (ID) individuazione degli impianti esistenti nel contesto territoriale in esame nel raggio di mt dal perimetro del progetto. N impianti rilevati N impianti rilevati N impianti rilevati Tipologia di impianto in AREA 1 in AREA 2 In AREA 3 (0-500 m) ( m) ( m) Cave attive Discariche attive Grandi strutture di vendita Impianti di trattamento, selezione, stoccaggio e recupero dei rifiuti Inceneritori Impianti di compostaggio Depuratori (Rifiuti e acque) Allevamenti Attività energetiche soggette ad AIA ai sensi del D.Lgs. 59/ Impianti di produzione e trasformazione dei metalli soggetti ad AIA ai sensi del D.Lgs. 59/ Industrie dei prodotti minerali soggette ad AIA ai sensi del D.Lgs. 59/ Industrie chimiche soggette ad AIA ai sensi del D.Lgs. 59/ Altre attività soggette ad AIA ai sensi del D.Lgs. 59/ Infrastrutture stradali Aeroporti Tipologia di impianto N impianti rilevati N impianti rilevati N impianti rilevati IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 18 di 70

19 indici di impatto cumulativo specifico (IC) e complessivo (ID) Per la tipologia di impianto sono stati individuati i relativi indicatori di potenziale pressione antropica (vedi tabella 7 p.to allegato DGR 11317/10) definite in funzione della distanza dagli impianti presenti nel contesto territoriale in esame. tabella 19 - matrice di correlazione tra indicatori di pressione e tipologie di impianti relazioneto alla fascia indicatori di pressione antropica uj tipologia di stressor PM10 NOx SO2 CO CO2 COV CH4 NH3 N2O Odori O2D BOD5 COD N-NH4 N-NO3 P tot Inq. Inorg. Inq. Org. Rumore Vibrazioni Radiaz. Non ion. Impianti di trattamento, selezione e recupero rifiuti (compresi autodemolitori) (AIA e non) Infrastrutture stradali tabella 20 - matrice di correlazione tra indicatori di pressione e tipologie di impianti relazioneto alla fascia indicatori di pressione antropica uj tipologia di stressor PM10 NOx SO2 CO CO2 COV CH4 NH3 N2O Impianti di trattamento, selezione e recupero rifiuti (compresi autodemolitori) (AIA e non) Impianti di produzione e trasformazione dei metalli tabella 21 - matrice di correlazione tra indicatori di pressione etipologie di impianti relazioneto alla fascia Odori O2D BOD5 COD N-NH4 N-NO3 P tot Inq. Inorg. Inq. Org. Rumore Vibrazioni Radiaz. Non ion. tipologia di stressor PM10 NOx SO2 CO CO2 COV CH4 NH3 indicatori di pressione antropica uj N2O Discariche attive Impianti di trattamento, selezione e recupero rifiuti (compresi autodemolitori) (AIA e non) Impianti di produzione e trasformazione dei metalli Odori O2D BOD5 COD N-NH4 N-NO3 P tot Inq. Inorg. Inq. Org. Rumore Vibrazioni Radiaz. Non ion. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 19 di 70

20 Tabella finale Impatti cumulativi indicatori di pressione antropica u j PM10 NOx SO2 CO CO2 COV CH4 NH3 N2O tipologia di stressor Impianti di trattamento, selezione e recupero rifiuti (compresi autodemolitori) (AIA e non) Infrastrutture stradali Impianti di trattamento, selezione e recupero rifiuti (compresi autodemolitori) (AIA e non) Impianti di produzione e trasformazione dei metalli Discariche attive Impianti di trattamento, selezione e recupero rifiuti (compresi autodemolitori) (AIA e non) Impianti di produzione e trasformazione dei metalli Odori O2D BOD5 COD N-NH4 N-NO3 P tot Inq. Inorg. Inq. Org. Rumore Vibrazioni Radiaz. Non ion. ID indice dii mpatto cumulativo complessivo vettore A PROGETTO Indice IA Ic Indice di impianto cumulativo specifico ,7 NUMERO DI INDICATORI CHE ECCEDONO LA SOGLIA DI "I c" IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 20 di 70

21 4 - Conclusioni tabella SOGLIE - valori soglia per la verifica di assoggettabilità alla VIA SOGLIA IA IB IC ID VALORE SOGLIA A= 160 B= 600 C=60 D=500 VALORE IB DEL PROGETTO 0 NUMERO SUPERAMENTI DELLA SOGLIA IA ESENTE DA VIA SE VALORE < 3 373,316 NUMERO SUPERAMENTI DELLA SOGLIA IC SOGGETTO A MITIGAZIONE/COMPENSAZIONE SE INDICE >0 9 VALORE ID DEL PROGETTO 927,748 La realizzazione dell impianto di deposito preliminare dei rifiuti così come inquadrati al punto 1 (CARATTERIZZAZIONE DEL PROGETTO OGGETTO DI VERIFICA DI VIA ) oggetto di verifica di Via secondo la DGR 11317/10 NON RISULTA SOGGETTA A VIA in quanto indici I A e I B sotto la soglia indicata in tabella I valori di I A e I B, Per quanto concerne gli indici I C e I D viene invece superata la soglia di 500 per quanto attiene il valore I D e la soglia I C viene superata 9 volte. Questa motivazione è da ricercarsi nell accentramento di impianti specie nel comune limitrofo di Odolo noto per la propria vocazione al recupero dei metalli. Gli indicatori che eccedono la soglia I C sono i seguenti e saranno presi in esame nel progetto da inoltrarsi alla Provincia ai sensi dell art. 208 del D.Lgs 152/06. NUMERO DI INDICATORI CHE ECCEDONO LA SOGLIA DI "Ic" PM10 accorgimenti/osservazioni inerenti lo "gli indicatori di pressione superiori alla soglia" l'impianto genera emissione legata alla fase di aspirazione del nastro trasportatore con annessa zona di carico rottame in fase di selezione manuale. L'aspirazione viene eseguita a salvaguardia degli addetti potrebbe essere considerata a inquinamento scarsamente rilevante. Il forno per i campioni è alimentato a GPL e sarà attivato con una periodicità di 1 /2 volte settimana e per un periodo di tempo limitato alla effettuazione della determinazione della percentuale di calo sul rottame in analisi. Le esalazioni del forno saranno aspirate con il medesimo impianto e ai sensi del p.to 14 art. 269 D.Lgs 152/06 lettera c) e i) è da definirsi escluso dall obbligo di autorizzazione alle emissioni. Il gruppo elettrogeno a gasolio, rientra altresì tra le attività escluse dall obbligo di autorizzazione specifica alle emissioni ai senso dell art. 269, p.to 14 lettera f. L'emissione, sarà tuttavia oggetto di domanda di autorizzazione, sarà asservita da idoneo impianto di abbattimento per la frazione polverulenta (MTD) e sarà oggetto di monitoraggio periodico Il gruppo di continuità alimentato a gasolio di 25,30 kw sarà attivo fino all'arrivo della linea BT in zona a cura di A2A. Sarà impiegato gasolio ha basso contenuto di zolfo. I mezzi in ingresso sono limitati a 4-6 viaggi giorno e durante le fasi di scarico saranno spenti. Le marmitte dei semoventi interni saranno adeguatamente dotati di filtro antiparticolato. Il comune non ricade, tuttavia in area critica per il PRPA. Non sono presenti impianti di combustione se non legati alla caldaia della palazzina uffici < 35 kw. Allo stato attuale si prevede impiego di gasolio perchè l'urbanizzazione primaria non contempla allo stato attuale la rete di gas comunale. Si potrà eventualmente valutare la possibilità di installare un deposito di GPL nel caso in cui la realizzazione della rete comunale tardasse ad essere realizzata. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 21 di 70

22 NOx vedi PM10 SO2 vedi PM10 CO vedi PM10 CO2 vedi PM10 COV vedi PM10 NH3 Odori Rumore vedi PM10 i rifiuti in ingresso non presentano fenomeni di putrescibilità trattandosi di rottami provenienti da attività produttive o altri commercianti del settore. Sono esclusi ritiri da isole ecologiche e i rifiuti in ingresso non contengono liquidi se non legati alla frazione oleosa eventualmente adesa al rottame medesimo. la ditta ha eseguito valutazione previsionale di impatto acustico e viene allegata alla pratica art. 208 D.Lgs 152/06. Non si segnalano ricettori sensibili nell'immediato perimetro aziendale e le prime case sono quelle appartenenti al tessuto rado prossimo a Gazzane (DUSAF 1121). Impianti esterni sono legati al punto di aspirazione mentre le fasi di carico e scarico saranno eseguite prettamente in zona coperta e quindi in grado di schermare e contenere i disguidi fonici. L'attività è a regime diurno. Il Gruppo elettrogeno sarà adeguatamente confinato e dotato di insonorizzatore adeguato. DOCUMENTAZIONE CARTOGRAFICA A CORREDO DELLA VALUTAZIONE DI VERIFICA VIA VEDI CAPITOLO C IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 22 di 70

23 Capitolo B) Progetto preliminare La ditta IMTREC SRL è autorizzata dalla provincia di Brescia per esercizio di operazioni di messa in riserva R13 e recupero R4 di rifiuti speciali non pericolosi provenienti da terzi mediante iscrizione al registro imprese che effettuano recupero dio rifiuti non pericolosi sottoposti procedura semplificata con iscrizione R1120 del 15/01/2007. L attività viene ora svolta presso la sede di Vobarno in Via comunale 74/a. La ditta intende effettuare il trasloco in una nuova area e richiedere l autorizzazione unica ai sensi dell art. 208 del D.Lgs 152/06 per la costruzione del nuovo complesso. La presente verifica di Via riguarda quindi il trasloco della attività nella sede da ubicarsi in Loc. Mondarone snc nel comune di Preseglie (Bs). L area su cui sorgerà il nuovo impianto di recupero rifiuti non pericolosi è di proprietà ed attualmente ha una destinazione d uso agricola D4. IL NUOVO PROGETTO La ditta intende realizzare su un terreno attualmente agricolo individuato al mappale 5736 del Fg 11 del NCTA del comune di Preseglie un area adibita alla messa in riserva e recupero (R4) mediante selezione e cernita di rifiuti metallici non pericolosi. La nuova realizzazione prevede: 1. capannone di 945 mq ove svolgere attività di messa in riserva e cernita; 2. tettoia annessa al capannone di 104 mq 3. deposito attrezzi mq palazzina uffici/abitazione custode con annessi servizi per il personale aziendale di mq piazzale di manovra per accesso all impianto. La realizzazione dell intera opera verrà richiesta mediante presentazione di istanza di autorizzazione unica, ai sensi dell art. 208 del D.lgs. 03 aprile 2006, n. 152 e s.m.i., per la realizzazione e la gestione del nuovo impianto di recupero rifiuti. L area di intervento è ubicata in località Gazzane, 100 m a N dalla SP79 e 950 m a W dalla SS 237. L attività di recupero non rientra tra quelle individuate nella normativa IPPC IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 23 di 70

24 Dato progettuale richiesto depositi Dato targa progetto Dato impiant0 volume (m 3 ) dato targa trattamento (T/die) R13 D15 R4 P NP volume depositi peso T/die rifiuti in ingresso trattamento dato targa trattamento (T/die) messa in riserva R X - X Recupero mediante cernita 1190 X D15 decadenti 25 X X X Ditta NON in in possesso di certificazione EMAS ISO tabella 0-1 IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 24 di 70

25 Quantità e tipologie rifiuti I rifiuti che la ditta intende ritirare presso la nuova sede di Preseglie sono i seguenti Tabella 1 CER Operazione di recupero R13-R4 Descrizione rifiuto scorie di fusione diverse da quelle di cui alla voce Descrizione delle operazioni di recupero/smaltimento R13 rifiuti non specificati altrimenti R R13 scorie di fusione R R13 rifiuti non specificato altrimenti R R13 rifiuti non specificati altrimenti R R13 R4 limatura e trucioli di materiali ferrosi R13 R4 limatura e trucioli di materiali non ferrosi R13 R4 rifiuti non specificati altrimenti R13 R4 imballaggi metallici R13 R4 imballaggi in materiali misti R13 R4 metalli ferrosi R13 R4 metalli non ferrosi R13 R4 Rame, Bronzo, Ottone R13 R4 Alluminio R13 - R4 Metalli misti R13 R4 piombo R13 R4 zinco R13 R4 ferro e acciaio R13 R4 stagno R13 produzione di materie prime secondarie per l industria metallurgica mediante selezione, cernita in classi omogenee ed eliminazione di sostanze estranee, cesoiatrura e paccotattura, ovvero triturazione e selezione elettromagnetica R13 - R4 Cavi metallici R R13 polveri e particolato di materiali ferrosi R R13 Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso R R13 componenti rimosse da apparecchiature fuori uso, diverse di quelli di cui alla voce R13 R4 materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti R13 R4 rifiuti di metalli ferrosi R13 R4 rifiuti di metalli non ferrosi R13 R4 metalli ferrosi R13 R4 metalli non ferrosi R13 R4 metallo 19.. Rifiuti decadenti R13 produzione di materie prime secondarie per l industria metallurgica mediante selezione, cernita in classi omogenee ed eliminazione di sostanze estranee, cesoiatrura e paccotattura, ovvero triturazione e selezione elettromagnetica messa in riserva deposito preliminare rifiuto decandente attività Potenzialità dell impianto e dimensioni La potenzialità dell impianto di recupero è data dal volume della messa in riserva e dalla fase di cernita manuale : 4 Bave, getti, schiumoni, materozze, fagioli e scarti di lavorazione settore metallurgia termica alluminio 5 Bave, getti, schiumoni, materozze, fagioli e scarti di lavorazione fusione materiali non ferrosi ferro da cernita calamita 6 Bave, getti, schiumoni, materozze, fagioli e scarti di lavorazione settore metallurgia termica minerali non ferrosi 7 Spezzoni, sfridi e cascami di lavorazione di metalli non ferrosi IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 25 di 70

26 DESCRIZIONE ATTIVITA' IN PROGETTO volume (m 3 ) dato targa trattamento (T/die) P NP potenzialità effettiva in esercizio (T/Die) messa in riserva R X - Recupero mediante cernita X 111 R13 decadenti 25 - X Potenzialità annuale Ore giorno di lavoro effettive: 8 ore die 1.1 Emissioni in atmosfera Il progetto prevede l introduzione di: a. un nastro trasportatore asservito da tramoggia di carico lungo il quale gli operatori eseguono la selezione manuale per tipologia di metallo. Potrà essere impiegato anche un magnete per la separazione della frazione ferrosa. Il materiale, inoltre potrà anche essere oggetto di pressatura e cesoia tura con impiego di macchinario asservito da operatore. b. un piccolo fornetto ad alimentato a GPL per la effettuazione di prove qualitative sui rottami (campionatura per determinazione della percentuale di umidità) c. gruppo elettrogeno alimentato a gasolio con P= kw Le fonti di emissione di cui ai punti b) e c) possono essere ricomprese tra le attività in deroga alla autorizzazione prevista dall art. 269, p.to 14 lettera c) e i) (forno) e lettera f) (gruppo elettrogeno). L emissione di cui al p.to a) invece sarà oggetto di domanda di autorizzazione specifica. Il sistema di aspirazione previsto al p.to a) sarà dotato di sistema filtrante adeguato alle MTD e precisamente DMF01. La ditta non possiede mezzi di trasporto Il territorio del Comune di Preseglie NON è compreso nell elenco delle zone critiche (A1) per la qualità dell aria (PRQA) 1.2 Scarichi idrici I piazzali di manovra (e quindi non di stoccaggio dei materiali) saranno dotati di rete di raccolta delle acque meteoriche mediante adeguate caditoie e griglie di raccolta. Avendo stoccaggi esterni di rifiuti sui piazzali anche se parzialmente coperti, si presume che sia presente il rischio di contaminazione della acque di seconda pioggia e pertanto l impianto da realizzarsi prevede il trattamento di tutte le acque meteoriche eccezion fatta per i pluviali IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 26 di 70

27 Il sistema di collettamento delle varie caditoie porta ad uno scolmatore di portate, dimensionato in maniera tale consentire l accumulo delle acque meteoriche nelle vasche di raccolta. In casi di eventi meteorici di eccezionale portata l esubero di acqua definita di emergenza sarà inviata direttamente alla fognatura comunale previa depurazione con filtro di disoleazione. In casi di eventi meteorici normali il refluo in ingresso dallo scolmatore sarà accumulato in una vasca di accumulo di 60 mc. Da questa vasca, tramite una pompa sommersa il refluo sarà pescato ed inviato (senza attendere le 96 ore) all unità di trattamento (disoleazione/dissabbiamento posta fuori terra/interrata (marca SAINT DIZIER), preceduta da un idoneo pozzetto di calma ed un misuratore di portata. Il refluo subisce un trattamento fisico e l acqua depurata viene inviata al pozzetto di raccolta posto dopo lo scolmatore (ove si raccorda alla tubazione di emergenza) ed infine alla fognatura comunale. L immissione è preceduta da pozzetto tipo sifone firenze. La tipologia del sistema di depurazione scelta, dunque, prevede il trattamento di tutta l acqua di dilavamento, poi convogliata nel collettore fognario del Preseglie. Il colletta mento sulla strada comunale sarà realizzato di comune accordo con il comune. Attraverso i pozzetti di ispezione a valle dell impianto e prima dell immissione nel condotto fognario è possibile svolgere la normale attività di analisi, che la Ditta eseguirà con cadenza annuale. Lo scarico idrico di tipo domestico proveniente dai servizi alla persona (per 2-3 ab eq) sarà collettato alla fognatura nera. Non saranno presenti scarichi reflui industriali derivanti da processi produttivi. 1.3 Suolo Negli strati superficiali del sottosuolo non sarà attivo alcun tipo di refluo in quanto le acque dei pluviali saranno collettate al fiume Mondarone 2 Cumulo con altri progetti Nelle zone adiacenti alla ditta sono presenti le seguenti attività: - lato N ALTRA ATTVIITA - lato E - O AGRICOLA - lato S ISOLA ECOLOGICA COMUNALE Vedi capitolo A 3 Utilizzo di risorse naturali Il progetto, come già specificato prevede la realizzazione dell intero complesso. Durante la realizzazione edilizia delle opere descritte sarà utilizzata acqua dall acquedotto comunale. L energia elettrica sarà generata temporaneamente con un Gruppo elettrogeno di kw (< 250 kw necessari per la licenza officina elettrica)in attesa dell arrivo della rete elettrica in Bassa tensione. Terre e rocce da scavo derivanti dalla opere edilizie saranno gestite nel rispetto della normativa vigente. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 27 di 70

28 Il Progetto di realizzazione opere edilizie sarà oggetto di autorizzazione unica ai senso dell art 208 del D.Lgs 152/06 Per l esercizio dell impianto si prevede impiego di energia termica per riscaldamento palazzina uffici e servizi. Per alimentazione del piccolo forno per eseguire campionature sarà impiegato GPL E previsto inoltre energia da autoproduzione = Gruppo elettrogeno da utilizzarsi in attesa della disponibilità in zona di linea in BT (poi rimarrà come rete di emergenza) L acqua da rete sarà usata solo per servizi igienici Non sono presenti sistemi di dispersione acque nel terreno I muletti e le pale utilizzati per la movimentazione dei rifiuti sono alimentati a gasolio così come il ragno semovente 4 Produzione e smaltimento di rifiuti I rifiuti prodotti delle realizzazioni edilizie durante questa fase saranno gestiti in regime di deposito temporaneo e conferiti a ditte autorizzate al recupero o smaltimento. Si tratterà di rifiuti misti da costruzione e demolizione, imballaggi il cui quantitativo non è quantificabile preventivamente. Le tipologie di rifiuti che saranno oggetto di fase di messa in riserva e/o recupero sono i Cer indicati in tabella 1 I rifiuti decadenti dalle operazioni di recupero (se non classificabili quali MPS) saranno gestite con il CER 19 ovvero 16 e saranno avviate a corretto destino privilegiando il recupero. Non è possibile tuttavia escludere a priori che alcuni rifiuti decadenti 19.. possano trovare un recupero effettivo e pertanto viene richiesto in via cautelativa la possibilità di effettuare su un area di deposito il D15/R13 alternativo. I rifiuti in ingresso saranno avviati a recupero entro 6 mesi dalla loro accettazione all impianto. 5 Inquinamenti e disturbi ambientali 5.1 Inquinamento idrico Le fonti potenzialmente inquinanti del sistema idrico sono rappresentate unicamente dallo scarico di acque meteoriche che subiranno un adeguato trattamento Si presume che la fase di dissabbiamento e disoleazione possono essere sufficienti a garantire l abbattimento dei potenziali inquinanti nel refluo e garantire così il rispetto dei limiti. La portata di immissione del refluo nella fognatura sarà attivata sulla scorta delle indicazioni del gestore della fognatura Il prelievo di acqua è dovuto esclusivamente per uso igienico; non vengono utilizzate acque nel ciclo produttivo. Si può ritenere, quindi che la realizzazione del nuovo impianto non possano comportare aumento significativo della contaminazione specifica delle acque meteoriche IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 28 di 70

29 Lo scarico delle acque reflue domestiche e quelle di prima pioggia avverrà direttamente in rete fognaria con pozzetto sifonato. 5.2 Inquinamento acustico La realizzazione del nuovo progetto è oggetto di valutazione previsionale di impatto acustico. L attività di messa in riserva, selezione non prevede la formazione di particolari disguidi fonici mentre la fase che può comportare variazioni del clima acustico è l ingresso dei mezzi e le fasi di carico e scarico ovvero di cesoia tura/pressatura Si ritiene, tuttavia cautelativa la scelta adottata di eseguire una valutazione previsionale di impatto acustico (che viene allegata) in quanto sono presenti attività produttive vicine mentre il ricettore sensibile più prossimo all impianto è l inizio del centro abitato di Gazzane (ca 357 mt). Esistono case sparse individuate dal DUSAF come tessuto residenziale sparso (1123) a 150 mt verso est lato ingresso. Le fasi di carico e scarico previste in ingresso sono circxa di 4-5 unità /die La fase di scarico dei materiali avviene prevalentemente in zona interna al capannone mentre la tettoia è posta sul lato opposto alla strada di accesso. Il comune di Preseglie a adottato la zonizzazione acustica con delibera n 41 del 27/11/98. Il territorio comunale è stato suddiviso in zone acustiche con l assegnazione, a ciascuna di esse, di una delle sei classi indicate nel DPCM 14/11/1997 di seguito riportata. CLASSE DESTINAZIONE I aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione:aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 29 di 70

30 II aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali e artigianali. III aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici. IV aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali; le aree con limitata presenza di piccole industrie. V aree prevalentemente industriali: rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni. Valutazione Ambientale Strategica del PTAM Relazione 54 VI aree esclusivamente industriali: rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi. Tabella 5.76 tabella del DPCM 14/11/1997 La zona di interesse al deposito della ditta rientra nella classe IV di zonizzazione acustica. Dalla valutazione previsionale di impatto acustico eseguita da tecnico abilitato si riporta il sunto dell indagine svolta IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 30 di 70

31 5.3 Inquinamento atmosferico L emissioni in atmosfera sarà nuova e sarà generata dalla fase di aspirazione del nastro trasportatore con annessa tramoggia di carico. La rete di aspirazione sarà presidiata da impianto di abbattimento con filtro MTD- DMf01. il punto di emissione sarà posizionato 1 mt oltre il colmo del tetto e non creerà disturbo per le attività confinanti. L inquinante delle emissioni può essere identificato in Polveri. I materiali in lavorazione sono in prevalenza privi da sostanze oleose. I mezzi sono alimentati a gasolio e durante le operazioni di scarico sono spenti. L area di conferimento è comunque in zona ben aerata. La portata dell emissione e la concentrazione di inquinanti non è tale da generare particolari ricadute dell ambiente circostante o creare disturbi ambientali Tale emissione avrà le seguenti caratteristi Emissione n. E1 (se già autorizzata indicare atto numero e data) IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 31 di 70

32 Fase/i lavorativa/e connessa/e (punto 7) Apparecchiatura connessa Portata della emissione in Nm3/h Perdita di carico mm. c.a. nd Potenza installata kw 15 Altezza camino m. ca 8.5 Diametro/sezione del camino mm. ca Diam 550 Materiale di costruzione del camino Lamiera zincata Durata della emissione 3 Frequenza della emissione nelle 24 h 2 Temperatura AMBIENTE Cernita metalli su nastro trasportatore e tramoggia di carico per alimentazione linea Tramoggia e nastri trasportatori Per la presente emissione indicare tipologia dell inquinante/degli inquinanti e relativa/e concentrazione/i Tipologia dell inquinante POLVERI Concentrazione limite 3 Impianto di abbattimento (sigla prevista nell allegato n. 32 alla D.G.R. n del 15/12/2000 e s.m.i.) Qualora disponibili dovranno essere allegate analisi di impianti simili con la dimostrazione del rispetto dei limiti previsti DMf Aumento dei volumi di traffico sul sistema viario locale L attività da autorizzare prevede la realizzazione di un impianto di recupero di rifiuti in zona attualmente agricola. La strada di accesso all impianto asserve alcune imprese ubicate in zona e proseguendo permette di accedere ad altre attività produttive. L apporto veicolare attuale, imputabile all'impianto (n. mezzi/giorno in ingresso e uscita) può considerarsi pari a circa 4-6 ingresso/giorno,. - viabilità utilizzata dall'impianto alla/e prima/e strada/e di grande comunicazione (almeno provinciale) da indicarsi su CTR; TGM (Traffico Giornaliero Medio) e livello di servizio di tale/i arteria/e, dati di traffico relativi all'ora di punta ed effetti indotti dal traffico generato dall'impianto su tali valori; IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 32 di 70

33 - adeguatezza della viabilità di accesso (calibro della strada, presenza di punti di particolare criticità,...); Il comune di Preseglie è ubicato nella media Val sabbia ad Ovest del corso del fiume chiese tra sabbio chiese e Barghe, a sud della valle del Torrente Nozza e a nord del torrente Vrenda. Il territorio si estende sulle pendici ondulate del monte Poffe (867 mslm) ammantate di boschi di conifere e castagni e di prati. Il Comune di Preseglie si trova a circa 30 km dalla città di Brescia Il Piano Territoriale della Viabilità Extraurbana, approvato con D.C.P. n.27 del 24 settembre 2007, classifica la SP297 che attraversa il territorio di Preseglie come rete principale, Da qualche anno è stata realizzata la variante alla SP37 (SP237 D1) SP che permette il collegamento con la SS 45 Bis - necessità di attraversamento di centri abitati; L accesso all area ove sarà ubicato l impianto IMTREK SRL avviene dalla SP 79 (sabbio chiese Lumezzane) provenendo da Sabbio Chiese o da Agnosine ovvero dalla SP 237 del caffaro provenendo da Odolo. Per accedere all impianto si lascia la SP 237(79 in prossimità della rotatoria per Preseglie). Non si attraversa il centro abitato di Preseglie ma si lambisce la frazione di Gazzane. - sussistenza di limitazioni puntuali alla circolazione a seguito di provvedimenti comunali e copia di tali provvedimenti (ordinanze, ecc.), Il territorio del Comune di Prseglie NON è compreso nell elenco delle zone critiche (A1) per la qualità dell aria e quindi NON sono attuate le disposizioni relativi alle limitazioni della circolazione che sono adottate per tali zone. Il comune ri cade in zona C1 (ex zone di risanamento) Linee TPL Il Comune di Preseglie è interessato dal passaggio di 2 linee di trasporto pubblico locale: - LN 019 Agnosine Vestone - LN 013 Brescia Bagolino La gestione dei trasporti pubblici è affidata alla Trasporti Brescia Nord S.C. a R.L. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 33 di 70

34 linee TPL che attraversano il territorio del comune di Preseglie, con la localizzazione delle fermate. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 34 di 70

35 6 Rischio di incidenti La natura dei rifiuti trattati e le modalità di trattamento non contemplano particolari situazioni di rischio di incidente ambientale; la pavimentazione delle aree di stoccaggio e trattamento e la raccolta delle acque meteoriche e di dilavamento dovrebbe costituire una garanzia sufficiente ad evitare contaminazioni dovute all eventuale rilascio di sostanze inquinanti da parte dei mezzi. Il gruppo elettrogeno per autoproduzione energia elettrica sarà stivato in apposito locale cosi come il deposito di gasolio per la sua alimentazione. L eventuale deposito di gasolio per alimentazione centrale termica sarà realizzato in conformità alle disposizioni previste dai vigili del fuoco (attività soggetta al rilascio del CPI) IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 35 di 70

36 Capitolo C) Studio Preliminare Ambientale 1 Sensibilità ambientale Per un inquadramento riguardante la sensibilità ambientale dell area tenendo conto dell utilizzazione attuale del territorio e della ricchezza relativa alla capacità di rigenerazione delle risorse naturali, possiamo considerare che la classe di sensibilità della zona in cui troverà ubicazione l impianto non rappresenta particolari parametri penalizzanti. Si tratta, infatti di un area attualmente a destinazione agricola che confina con un lotto già riconvertito ad area di deposito rifiuti per isola ecologica comunale e, proseguendo la strada della loc. Mondarone si accede ad un secondo impianto di recupero rottami. Non esiste una tavola paesistica comunale ed è in via di studio il PGT. Il centro urbanizzato, i NAF o lo abitazioni isolate prossime all impianto sono distanti dall area di interesse del progetto e lo stesso è oggetto di valutazione paesistica allegata alla pratica. Dalla tavola dei vincoli comunale emerge che l area di interesse è ricompresa nel vincolo di tutela dei beni culturali e paesaggistici di cui al D.Lgs 42/04 art. 142 lettera C e nella fascia di rispetto delle risorse idriche (pulizia idraulica e reticolo idrico minore). Area individuata dal vincolo C D rio val Mondarone 1.1 Presenza di zone sensibili nel raggio di 1000 m dall impianto (p DGR 10360/99) IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 36 di 70

37 Distanza da case sparse Nel raggio di 1000 m dall impianto è compreso il centro abitato di Preseglie (DUSAF ) e la prima abitazione del nucleo abitato (DUSAF 1121) è ad una distanza di 357 mt. circa L area circostante è caratterizzata da un area agricola. Distanza da siti sensibili (strutture scolastiche, asili, strutture sanitarie, con degenza, case di riposo) Scuola elementare NON sono presenti siti sensibili nel raggio di 1000 mt. La scuola elementare è sita vicino alla sede del municipio di Preseglie e dista più di 1000 mt dal punto di ubicazione della IMTREK INDIVIDUAZIONE DEGLI ELEMENTI DI VULNERABILITA CONSIDERATI NELLA ANALISI DEI POTENZIALI IMPATTI Zone umide L area non è compresa entro un raggio di 1000 m nell elenco delle zone umide della Provincia di Brescia. Non si segnalano nemmeno Fontanili dalle tavole comunali PRG IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 37 di 70

38 Con finante con il lotto di interesse è il torrente Mondarone (reticolo idrico minore) mentre appartenente al reticolo idrico principale si segnala a circa 950 mt il torrente Vrenda. ad una distanza di circa mt verso sud si segnala la presenza di un Torrente/vaso che confluisce con altri nel fiume Chiese (appartenente sempre al reticolo idrico minore). Il fiume chiese si trova a cica 3300 mt Zone costiere Nel raggio di 1000 m non sono presenti zone costiere o aree di rispetto dai grandi laghi. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 38 di 70

39 Zone montuose e forestali Nel raggio di 1000 m sono presenti zone montuose e forestali. Il paese, infatti si inserisce nella media valle sabbia ea circa 876 m slm. Il luogo fi ubicazione dell impianto è situato nella frazione di Gazzane ad una distnza di circa 1800 mt. Zone montuose superiori a 600 mt sono presenti ma non nel sito di ubicazione dell impianto che si trova a ca 330 m slm "Fonte informativa: Geoportale della Regione Lombardia" Unità Organizzativa Infrastruttura per l'informazione Territoriale, Direzione Generale Territorio e Urbanistica - Regione Lombardia. Sono presenti filari alberati confinanti con il lotto che comunque sono stati presi in considerazione nella presente valutazione mentre dal DUSAF sono presenti boschi latifoglia ad una distanza di 90 mt oltre la SP 79. Riserve e Parchi naturali "Fonte informativa: Geoportale della Regione Lombardia" Unità Organizzativa Infrastruttura per l'informazione Territoriale, Direzione Generale Territorio e Urbanistica - Regione Lombardia. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 39 di 70

40 Nel raggio di 1000 mt non sono presenti riserve o parchi naturali. Zone speciali o classificate protette dagli Stati membri Nel raggio di 1000 m non sono presenti zone speciali o classificate protette in base alle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE. Dalla carta dei vincoli comunali si rileva la presenza della chiesa di San Michele nella frazione Gazzane di Preseglie ad una distanza di circa 550 mt che è ricompresa nella tavola dei vincoli comunali come appartenente al vincolo di cui alla legge 1089/39. A scopo precauzionale quindi si prende in esame tale elemento. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 40 di 70

41 Zonizzazione regionale per la qualità dell aria Piano Regionale di Risanamento della Qualità dell'aria (P.R.Q.A.) Il territorio del Comune di Preseglie NON è compreso nell elenco delle zone critiche (A1) per la qualità dell aria: o Come zona A1 si deve inendere:agglomerati urbani: area a maggiore densità abitativa e con maggiore disponibilità di trasporto pubblico locale organizzato (TPL) L area di interesse si inserisce in zona C1 Zone a forte densità demografica "Fonte informativa: Geoportale della Regione Lombardia" Unità Organizzativa Infrastruttura per l'informazione Territoriale, Direzione Generale Territorio e Urbanistica - Regione Lombardia. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 41 di 70

42 Nel raggio di 1000 m dall impianto è compresa il centro abitato di Gazzane di preseglie distanza 425 mt (DUSAF tessuto residenziale continuo mediamente denso). Ad una distanza leggermente inferiore è presente tessuto residenziale discontinuo e rado (dusaf ). L area circostante è caratterizzata da un Tessuto riconvertito ad industriale, aree verdi permanenti in assenza di specie arborree ed arbustivee (DUSAF 2311) e, essendo zona della media valle Sabbia presenza corsi di acqua appartenenti al reticolo idrico minore con formazioni ripariali DUSAF 3113 e boschi di latifoglio a densità medio alta DUSAF Zone di importanza storica culturale o archeologica "Fonte informativa: Geoportale della Regione Lombardia" Unità Organizzativa Infrastruttura per l'informazione Territoriale, Direzione Generale Territorio e Urbanistica - Regione Lombardia. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 42 di 70

43 Non sono presenti nel raggio di 1000 mt zone di importanza storico culturale o beni sottoposti a vincoli L. 42/04. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 43 di 70

44 Territori con produzione agricola di particolare qualità Tavola 1 - Specifiche di applicazione Colture Aree idriche Vini DOC DOCG 5.3 Aziende agrituristiche Olio DOP 1 Boschi 2 Categorie agricole di pregio 3 Colture Orticole e Floricole 4.1 Aree direttamente interessate da colture a vite per vino DOC e DOCG 5.2 Aree interessate da agricoltura biologica Il Comune di Preseglie è compreso nella classe di rischio sismico 2; non ricade nell elenco dei comuni a vocazione turistica, non è compreso nei comuni in area DOP, IGP e non ricade nei Comuni interessati da coltivazioni di pregio, come dal Piano provinciale dei rifiuti, dove non sono specificati i criteri per l individuazione di tali aree. Si segnalano ad un distanza di 210 mt in direzione NE terreno destinato a colture florovivaistiche.l area DOC Riviera del Garda e garda classico interessano il comune limitrofo di Sabbio chiese (distanza 2600 mt) IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 44 di 70

45 IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 45 di 70

46 Dal Piani Provinciale di Gestione Rifiuti (PPGR) della Provincia di Brescia il territorio comunale di Preseglie non rientra nelle aree con produzione agricola di particolare qualità. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 46 di 70

47 Reticolo idrico principale (d.g.r. 25 gennaio 2002 n. VII/7868) e laghi "Fonte informativa: Geoportale della Regione Lombardia" Unità Organizzativa Infrastruttura per l'informazione Territoriale, Direzione Generale Territorio e Urbanistica - Regione Lombardia. All interno del territorio comunale di Preseglie è presente un corso d acqua appartenente al reticolo idrico geografico principale(d.g. r. 25 gennaio 2002 n. VII/7868 e DGR n /08/2003) il Torrente Vrenda di Odolo Bs 079 n. iscrizione el. AAPP224. il Vrenda comprende due tronchi che confluiscono all altezza della rotonda disegnata dalla SP 79. il primo segmento scende dall abitato di Odolo costeggiando la SP 237 per poi compiere una curva di 90 nei pressi della suddetta confluenza. Nel secondo tratto il corso di acqua ha origine nel settore occidentale del comune di preseglie all altezza della confluenza tra il torrente Carfio ed il Cargna nel territorio di Agnosine. I torrenti appartenenti al reticolo idrico minore, individuati dal comune sono il torrente Mondarone, i canali Visanello, Fantina, Arche, Nombregno. In particolare il torrente Mondarone lambisce il lotto di interesse. Le fasce di rispetto individuate nello studio geologico per la revisione del PRG (anno 2004) sono le seguenti: - 10 metri da ogni lato per i corsi di acqua naturali; - Metri 5 per ogni lato dei corsi d acqua naturali esterni al centro abitato ritenuti secondari (fossi o piccoli canali di scoilo) in funzione del loro bacino imbrifero; - Metri 3 per ogni lato dei corsi di acqua intubati e/o coperti. Il lotto di interesse lambisce il torrente Mondarone e quindi esiste una fascia di rispetto di 10 mt. Si sta concordando con il comune le modalità esecutive per poter richiedere una riduzione di tale fascia di rispetto prendendo in esame soluzioni in fase costruttiva (pareti del fabbricato, copertura) o gestionale della attività accollandosi l onere della pulizia idraulica. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 47 di 70

48 Profondità della falda acquifera il territorio di Preseglie appartiene alla media valle sabbia. il quadro geomorfologico locale in corrispondenza dell area di intervento è caratterizzato da una fascia livemente ondulata posta ai margini della piana di fondovalle; in lato E, oltre la strada comunale del Mondarone, la superficie risale con blanda inclinazione collegandosi al versante. In lato W si sviluppa l inizione entro la quale scorre il Torrente, nettamente depresso rispetto al terreno circostante. In superficie l area su cui sorgerà l impianto è caratterizzata dalla frammistione di depositi colluviali prevalentemente sabbio-limosi e depositi alluvionali costituiti da sabbie limo-ghiaiosee ghiai con ciottoli poligenici in matrice sabbio limosa. Dal punto di vista geologico la zona in esame appartiene alla fascia della media valle sabbia tra le quote 242 e 860 metri s.l.m., e la stratigrafia del territorio comprende le litologie marine e terrigene ascrivibili ad un intervallo temporale interamente compreso nel trias. Dal punto di vista geomorfologico l area circostante la ditta IMTREK si può definire appartenente al fondovalle, caratterizzata da un morfologia pianeggiante legala alla presenza della valle alluvionale del torrente Vrenda ad andamento all incirca E-W. La soggiacenza della falda acquifera è, di norma superiore a 40 mt essendo di fatto il terreno costituito in prevalenza da base roccia calcaree di varie ere temporali. Durante le prove penetrometriche effettuate è stata trovata, tuttavia un traccia della falda freatica a circa 3 mt. Da qui il punteggio nella tabella della verifica VIA 0-5 mt Dalla mappa sottostante, estratta dalla cartografia del settore ambiente della Provincia di Brescia, il sito non risulta interessato da aree con vulnerabilità del sottosuolo. Tavola 2 - Specifiche di applicazione Aree idriche Vincoli legati allap protezione delle risorse idriche M 8.1 Fascia di rispetto dei pozzi ad uso potabile 8.2b Fascia di rispetto (indicativa) delle sorgenti pubbliche 10 Distanza di 10 m dai canali di bonifica consortile 7 Aree di ricarica della falda e di riserva dell'acquifero 9 Distanza di 10 m da laghi e fiumi Vulnerabilità del sottosuolo Medio Alto Elevato Estremamente elevato Transizione IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 48 di 70

49 Nel raggio di 200 mt non sono presenti pozzi destinati all emungimento per consumo umano. Il pozzo più vicino dista circa 1250 mt dall impianto verso nord. individuazione degli impianti esistenti nel contesto territoriale in esame Tipologie di impianti (stressor) considerati per l'analisi cumulativa degli impianti con altri progetti tipologie di impianti (stressor) considerati Cave attive descrizione Attività estrattive attive Fonte catasto delle cave della regione Lombardia - catasto della cave delle singole province N impianti rilevati N impianti rilevati N impianti rilevati in AREA 1 in AREA 2 In AREA 3 Tipologia di impianto (0-500 m) ( m) ( m) Cave attive Non sono presenti cave nel tettori rio comunale di Preseglie tipologie di impianti (stressor) considerati descrizione Fonte Discariche attive discariche attive Piano Provinciale di Gestione dei rifiuti Impianti di trattamento, selezione e impianti attivi dhe trattano, recupero rifiuti (compresi autodemolitori) selezionano e recuperano rifiuti (AIA e non) (compresi autodemolitori) Piano Provinciale di Gestione dei rifiuti IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 49 di 70

50 Inceneritori inceneritori Piano Provinciale di Gestione dei rifiuti Impianti di compostaggio Impianti di compostaggio Piano Provinciale di Gestione dei rifiuti - Nel raggio di 500 mt dall impianto sono presenti i seguenti impianti di trattamento e recupero rifiuti: n 1 isola ecologica comunale (confinante) e, ad una distanza di 125 mt n 1 impianto in semplificata (DL srl) - Nel raggio di 1000 mt dall impianto sono presenti i seguenti impianti di trattamento e recupero rifiuti: n 2 impianti in procedura ordinaria: Vallesabbia servizi e Donati Lorenzo snc impianti (comune di Agnosine); n 1 impianto IPPC fonderia Leali in procedura semplificata (comune di Odolo) - Nel raggio di 1500 mt dall impianto sono presenti i seguenti impianti di trattamento e recupero rifiuti: n 1 discariche (Vergomarzo scarl Odolo); n 2 impianto recupero in ordinaria/ippc (Ferriera Valsabbia IRO SPA Odolo); n 3 impianto in procedura semplificata (Raffmetal - Zorzi Fulvio FC srl Odolo) N impianti N impianti rilevati rilevati N impianti rilevati Tipologia di impianto in AREA 1 in AREA 2 In AREA 3 Discariche attive Impianti di trattamento, selezione, stoccaggio e recupero dei rifiuti Inceneritori Impianti di compostaggio SIT- provincia di Brescia IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 50 di 70

51 Impianti in procedura semplificata Termoutilizzatori Stoccaggio In esercizio In realizzazione Trattamento fanghi per spandimento In esercizio In realizzazione Sospesa Trattamento e recupero In esercizio In realizzazione Sospesa Isole ecologiche In esercizio In realizzazione Nuova Istanza In rinnovo Discariche attive Gestione operativa con conferimenti rifiuti Gestione operativa con conferimenti ultimati Sospesa Nuova Istanza Compostaggio In esercizio Sospesa Autodemolitori In esercizio In realizzazione Sospesa Volumetrie discariche Volume residuo Volume utilizzato Impianti autorizzati a gestire rifiuti pericolosi tipologie di impianti (stressor) considerati descrizione Fonte Grandi strutture di vendita strutture di vendita principali a livello regionale SIT della Regione Lombardia N impianti rilevati N impianti rilevati N impianti rilevati Tipologia di impianto in AREA 1 in AREA 2 In AREA 3 Grandi strutture di vendita Non sono presenti GDO nel raggio di 1500 mt. Il GDO più vicino non censito nel sito regionale è a Manerba IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 51 di 70

52 tipologie di impianti (stressor) considerati descrizione Fonte Depuratori Depuratori Consorzio ATO N impianti rilevati N impianti rilevati N impianti rilevati Tipologia di impianto in AREA 1 in AREA 2 In AREA 3 Depuratori (Rifiuti e acque) Non sono presenti depuratori nel raggio di 1500 mt. E presente sul territorio interessato fognatura di tipo misto (fonte AATO) IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 52 di 70

53 Nodi sottorete fognaria Impianti di depurazione Impianti di sollevamento Scarico acque trattate Scarico in C.I.S. Recapito in impianto depurazione Scarico su suolo Recapito Sottorete in altra Sottorete Sfioratore Vasca di laminazione Collettori Sottorete fognaria Nera Mista Bianca Laghi Corsi secondar Corsi principali Centri urbani IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 53 di 70

54 tipologie di impianti (stressor) considerati Allevamenti Attività Energetiche Impianti di produzione e trasformazione dei metalli Industrie dei prodotti minerali petroliferi Industrie chimiche Altre attività descrizione impianti soggetti ad AIA ai sensi del D.Lgs del n 59 Fonte Settore competente a livello provinciale Settore competente a livello provinciale Settore competente a livello provinciale Settore competente a livello provinciale Settore competente a livello provinciale Settore competente a livello provinciale N impianti rilevati N impianti rilevati N impianti rilevati Tipologia di impianto in AREA 1 in AREA 2 In AREA 3 Allevamenti Attività energetiche soggette ad AIA ai sensi del D.Lgs. 59/ Impianti di produzione e trasformazione dei metalli soggetti ad AIA ai sensi del D.Lgs. 59/ Industrie dei prodotti minerali soggette ad AIA ai sensi del D.Lgs. 59/ Industrie chimiche soggette ad AIA ai sensi del D.Lgs. 59/ Altre attività soggette ad AIA ai sensi del D.Lgs. 59/ Nel territorio di Preseglie, come risultato da specifica interrogazione al settore agricolatura della provincia di Brescia (risposta prot /2011) non sono presenti allevamenti. Si riportano le attività IPPC più prossime all impianto estrapolate dal sito provinciale e ELENCO AZIENDE SOGGETTE AD A.I.A. Ditta impianto I.P.P.C. Insediamento Comune (in ordine alfabetico) codice attività 1 codice attività 2 distanza impianto (mt) VALLESABBIA SERVIZI SRL AGNOSINE FERRIERA VALSABBIA SPA ODOLO 2.3a 1350 INDUSTRIE RIUNITE ODOLESI SPA I.R.O. ODOLO a 1100 LEALI SPA ODOLO 2.3a 960 BREDINA SPA ODOLO F.C. SRL ODOLO 2.5b 1450 O.M.S. SALERI ODOLO GALVANICA PASOTTI THEA BIONE IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 54 di 70

55 N impianti rilevati N impianti rilevati N impianti rilevati Tipologia di impianto in AREA 1 in AREA 2 In AREA 3 Infrastrutture stradali (autostrade, strade statali, Areoporti Nel raggio di 500 mt è presente la ex SP 237 e la SP 79. L aeroporto più vicino è quello di Montichiari. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 55 di 70

56 1.3 Riferimenti ai piani o ai programmi degli enti competenti per territorio - Programma Regionale di Gestione Rifiuti (PRGR) approvato con d.g.r. n. 220 del 27/06/2005, come modificata dalla d.g.r. n. 8/6581 del 13/02/2008 e DGR 10360/09 Ai sensi della DGR 6581/08 così come modificata dalla DGR 10360/09 l impianto della ditta viene definito al p.to 8.6: a) Campo di applicazione e definizione: nuove attività di gestione dei rifiuti che prevedono la realizzazione ex novo di strutture per la gestione dei rifiuti b) Tipologia impiantistica: p.to 3- impianto trattamento rifiuti R13-R4 In questo capitolo sarà quindi analizzata la compatibilità relativa alla modifica dell impianto esistente senza ulteriore consumo di suolo, incrementi volumetrici e/o di superficie) con i principi ed i criteri escludenti, penalizzanti o favorenti, in merito alla localizzazione degli impianti come individuati nel cap.8 del Programma Regionale di Gestione Rifiuti. 3.2 Criteri di localizzazione in base alla tipologia dell impianto (riferimento cap. 8.7 L.R 8.6 DGR 6581/08 e dgr 10360/09). Allo scopo di razionalizzare ed ottimizzare l attività di analisi e di raccolta delle informazioni relative ai vincoli, nonché per facilitare la comprensione della restituzione cartografica delle stesse, i fattori ambientali e territoriali vincolanti sono stati suddivisi nei seguenti gruppi: Uso del suolo Tutela delle risorse idriche Tutela della qualità dell aria Tutela da disseti e calamità Tutela dell ambiente naturale Caratteri fisi del paesaggio Tutela dei beni culturali e paesaggistici Destinazione urbanistica Aspetto strategic-funzionali Le tabelle e le tavole seguenti descrivono i vincoli considerati in ciascun gruppo, indicando il livello di prescrizione proprio in funzione della tipologia di impianto proposto, le modalità di applicazione della misura di tutela e le eventuali esclusioni dal campo di applicazione. Si è provveduto ad indicizzare ciascun fattore ambientale vincolante, contenuto nell elenco proposto dal Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti o definito a livello provinciale, a scomporlo nelle sue componenti elementari, ad individuare i sistemi informativi esistenti contenenti informazioni utili a rappresentare il fattore da tutelare. Il grado di prescrizione è stato espresso in funzione delle indicazioni previste per: - Impianti di trattamento.. e per le infrastrutture comunali o sovra comunali per l araccolta differenzxiata, diversi dal centri di raccolta così come definiti dal DM , nonché le modifiche che implichino un consumo di suolo Nelle tabelle seguenti, a ciascun vincolo o fattore ambientale viene associato un grado di prescrizione, in base alla tipologia di impianto considerato. I livelli di prescrizione utilizzati sono 3 e precisamente: IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 56 di 70

57 - ESCLUDENTE: esclude, per gli ambiti indicati la possibilità di realizzare nuovi impianti o modifiche sostanziali che implichino ulteriore consumo di suolo; - PENALIZZANTE: contempla la possibilità di realizzazione di nuovi impianti ovvero la prosecuzione di impianti esistenti dietro particolari attenzioni, in virtù delle sensibilità ambientali rilevate; - PREFERENZIALE: fornisce informazioni aggiuntive di natura logistico-economica finalizzate ad una scelta strategica del sito. Gli estratti cartografici che illustrano la localizzazione dell impianto in relazione ai vincoli paesistici sono stati estrapolati dalle tavole contenute nel Piano Provinciale di Gestione Rifiuti e V.A.S. della Provincia di Brescia, dal S.I.T. e dal S.I.B.A. della Regione Lombardia. 1. PERIMETRAZIONE DELL IMPIANTO SU CARTA TECNICA REGIONALE coordinate Gauss Boaga 1) ; ) ; ) ; ) ; Si allega il file in formato.shp con il perimetro georeferenziato dell impianto. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 57 di 70

58 1.3.1 Usi del suolo FATTORE AMBIENTALE CRITERIO SI NO Territori coperti da foreste e da boschi anche se danneggiati dal fuoco o sottoposti a vincolo di rinboschimento (D.lgs n. 42/2004 art. 142, lett. g - L.r. n.31/2008) penalizzante X Categorie agricole aree coltivate a risaie, seminativo semplice misto a risaie, frutteti vigneti, oliveti, castagneti da frutto, noce ciliegio. escludente X Categorie agricole colture orticole floricole tipiche di aziende specializzate e vivai di essenze e legnose agrarie forestali a pieno campo o protette. penalizzante X Aree di pregio agricolo: DOC, DOCG, l D.lgs n. 228/2001. escludente X Aree di pregio agricolo: DOP, IGP, IGT e aree interessate da agricolture biologiche o agriturismo (ai sensi dell art. 21 commi a, b, c del D.lgs n. 228/2001. Fonte: Centro Innovazione e Tecnologia - Provincia di Brescia - Vista: Usi del Suolo penalizzante X Tavola 1 - Specifiche di applicazione Colture Aree idriche Vini DOC DOCG 5.3 Aziende agrituristiche Olio DOP 1 Boschi 2 Categorie agricole di pregio 3 Colture Orticole e Floricole 4.1 Aree direttamente interessate da colture a vite per vino DOC e DOCG 5.2 Aree interessate da agricoltura biologica IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 58 di 70

59 Il Comune di Preseglie non ricade nell elenco dei comuni a vocazione turistica e non è compreso nei comuni in area DOP, IGP e non ricade nei Comuni interessati da coltivazioni di pregio, come dal Piano provinciale dei rifiuti, dove non sono specificati i criteri per l individuazione di tali aree. Si segnalano ad un distanza di 210 mt in direzione NE terreno destinato a colture florovivaistiche.l area DOC Riviera del Garda e garda classico interessano il comune limitrofo di Sabbio chiese (distanza 2600 mt) DOC Cellatica DOC Lugana DOC Garda DOC Riviera del Garda o Garda Bresciano DOC San Martino della Battaglia IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 59 di 70

60 1.3.2 Tutela delle risorse idriche FATTORE AMBIENTALE CRITERIO SI NO Aree inserite nel programma di tutela delle risorse idriche: (L.r. n. 26/2003 e PTUA d.g.r. n del 19 marzo 2006 ) penalizzante X Distanza da opere di captazione di acqua destinate al consumo umano ad uso potabile mediante infrastrutture di pubblico interesse: (D.g.r. n. 152/99 L.r. 26/2003 escludente X art.42 comma3 ENTRO LA FASCIA DI RISPETTO 200 m Distanza dal corso d acqua e dai laghi (pulizia idraulica Reg. decr. n.523/1904) - ENTRO 10m escludente X Distanza dal reticolo idrico di bonifica consortile (Reg. decr. n.368/1904) - ENTRO 10m Escludente (1) X Zone vulnerabili: (Allegato10 del PTUA d.g.r. n marzo 2006) penalizzante x Tavola 2 - Specifiche di applicazione Limiti amministrativi comunali Aree idriche Vincoli legati allap protezione delle risorse idriche M 8.1 Fascia di rispetto dei pozzi ad uso potabile 8.2b Fascia di rispetto (indicativa) delle sorgenti pubbliche 10 Distanza di 10 m dai canali di bonifica consortile 7 Aree di ricarica della falda e di riserva dell'acquifero 9 Distanza di 10 m da laghi e fiumi Vulnerabilità del sottosuolo Medio Alto Elevato Estremamente elevato Transizione (1)Nome vincolo: porzione di area del lotto entro la fascia di 10 mt dal torrente Mondarone. Fascia di rispetto individuata dal comune come pulizia idraulica e reticolo idrico minore IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 60 di 70

61 Misure di compensazione: la ditta sta predisponendo la documentazione con il comune per consentire la modifica alla fascia di rispetto da 10 a 5 mt mediante accorgimenti tecnico costruttivi. Tav 6 studio geologico comunale IL torrente Mondarone appartiene al reticolo idrico minore mentre il torrente Vrenda appartiene al reticolo idrico principale. All interno del territorio comunale di Preseglie è presente un corso d acqua appartenente al reticolo idrico geografico principale(d.g. r. 25 gennaio 2002 n. VII/7868 e DGR n /08/2003) il Torrente Vrenda di Odolo Bs 079 n. iscrizione el. AAPP224. il Vrenda comprende due tronchi che confluiscono all altezza della rotonda disegnata dalla SP 79. il primo segmento scende dall abitato di Odolo costeggiando la SP 237 per poi compiere una curva di 90 nei pressi della suddetta confluenza. Nel secondo tratto il corso di acqua ha origine nel settore occidentale del comune di preseglie all altezza della confluenza tra il torrente Carfio ed il Cargna nel territorio di Agnosine. I torrenti appartenenti al reticolo idrico minore, individuati dal comune sono il torrente Mondarone, i canali Visanello, Fantina, Arche, Nombregno. In particolare il torrente Mondarone lambisce il lotto di interesse. Le fasce di rispetto individuate nello studio geologico per la revisione del PRG (anno 2004) sono le seguenti: - 10 metri da ogni lato per i corsi di acqua naturali; - Metri 5 per ogni lato dei corsi d acqua naturali esterni al centro abitato ritenuti secondari (fossi o piccoli canali di scoilo) in funzione del loro bacino imbrifero; - Metri 3 per ogni lato dei corsi di acqua intubati e/o coperti. Il lotto di interesse lambisce il torrente Mondarone e quindi esiste una fascia di rispetto di 10 mt. Si sta concordando con il comune le modalità esecutive per poter richiedere una riduzione di tale fascia di rispetto prendendo in esame soluzioni in fase costruttiva (pareti del fabbricato, copertura) o gestionale della attività accollandosi l onere della pulizia idraulica. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 61 di 70

62 1.3.3 Tutela da dissesti e calamità FATTORE AMBIENTALE CRITERIO si no Aree soggette a rischio idraulico, fasce fluviali A e B del PAI: (Art. 29, 30, 31, 38bis integrati dalle circolari interpretative n /05/2003 e n.5101 del 24/07/2003 escludente x Aree potenzialmente soggette ad inondazioni per piena catastrofica in caso di rottura degli argini fascia fluviale C (art.31 comma 4) x Aree caratterizzate dall instabilità del suolo: frane esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio lungo le astenei corsi d acqua, trasporti di massa sui conoidi, valanghe (Art. 9 PAI integrate dalle circolari interpretative n /05/2003 e n.5101 del 24/07/2003 Aree soggette a rischio idrogeologico molto elevato in ambiente collinare, montano ed in pianura (Titolo IV NdA PAI e NdA PS267 così come integrate dalle circolari interpretative n.3128 del 14 maggio 2003 e n.5101 del 24/07/2003 penalizzante escludente (PTR) escludente escludente x x IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 62 di 70

63 TUTELA DISSESTI E CALAMITà Aree idriche 16.1c Instabilità del suolo (puntuale) Area di frana attiva non perimetrata (Fa)/Modifiche e integrazioni Area di frana quiescente non perimetrata (Fq)/Modifiche e integrazioni 16.1b Instabilità del suolo (lineare) Area a pericolosita media o moderata non perimetrata (Vm)/Modifiche e integrazioni Area a pericolosità elevata non perimetrata (Eb)/Modifiche e integrazioni Area a pericolosità media o moderata non perimetrata (Em)/Modifiche e integrazioni Area a pericolosità molto elevata non perimetrata (Ee)/Modifiche e integrazioni Area a pericolosità molto elevata o elevata non perimetrata (Va)/Modifiche e integrazioni 15.3 Fascia B di progetto del PAI Fasce PAI M 15.1 Fascia A del PAI 15.2 Fascia B del PAI 16.1a Instabilità del suolo (poligonale) Area a pericolosità elevata (Eb)/Modifiche e integrazioni Area a pericolosità media o moderata (Vm)/Modifiche e integrazioni Area a pericolosità molto elevata (Ee)/Modifiche e integrazioni Area a pericolosità molto elevata o elevata (Va)/Modifiche e integrazioni Area di conoide attivo non protetta (Ca)/Modifiche e integrazioni Area di conoide attivo parzialmente protetta (Cp)/Modifiche e integrazioni Area di frana attiva (Fa)/Modifiche e integrazioni Area di frana quiescente (Fq)/Modifiche e integrazioni 17 Aree soggette a elevato rischio idrogeologico CONOIDI: Zona 1 CONOIDI: Zona 2 ESONDAZIONI: Zona 1 ESONDAZIONI: Zona 2 ESONDAZIONI: Zona B-Pr ESONDAZIONI: Zona I FRANE: Zona 1 FRANE: Zona Fascia C del PAI Come attestato dal certificato comunale (allegato), il sito non rientra in nessuno dei vincoli relativi ai dissesti e calamità. IMTREC SRL revisione 1 data Pag. 63 di 70

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