Segreteria Nazionale Via Farini, Roma Tel Fax:

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1 Segreteria Nazionale Via Farini, Roma Tel Fax: COISP COORDINAMENTO PER L INDIPENDENZA SINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA Prot. 653/12 S.N. Roma, 24 giugno 2012 AL SIGNOR CAPO DELLA POLIZIA Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Antonio MANGANELLI OGGETTO: Decadimento del linguaggio e dello stato di diritto durante le manifestazioni sportive. E ora che torni a fare davvero il CAPO! Preg.mo Signor Capo della Polizia, con lettera datata 24 aprile 2012, recante prot. 418/12 S.N. e pari oggetto della presente, è stato portato anche alla Sua attenzione un episodio di assoluta gravità che avrebbe dovuto causare una Sua ferma presa di posizione in difesa di un poliziotto in servizio alla Questura di Ragusa che era stato offeso nell adempimento dei propri compiti e che aveva poi dovuto vedere assolta da un Giudice la persona che si era resa autrice di tale condotta. Ebbene, il fatto che uno dei Suoi uomini venga offeso nel corso, ed a causa, del servizio espletato e che nel corso del procedimento penale preteso dallo stesso collega per tutelare la sua onorabilità si sia arrivato ad affermare che durante una manifestazione sportiva tale comportamento è lecito, non ha minimamente interessato la S.V., tant è che nulla è stato da Lei fatto per criticare tale vergognosa decisione e per difendere la dignità di quel collega e, conseguentemente la rispettabilità di tutti i poliziotti ed ovviamente, come sempre più spesso accade, si è visto bene dal riscontrare la nostra lettera. Beh, tale Suo silenzio ci stupisce e ci porta a supporre che con il tempo Lei sia arrivato a considerare il personale della Polizia di Stato come dei semplici numeri, indegni dell attenzione del loro Capo. Ebbene, nel disapprovare il Suo silenzio, preme portarla a conoscenza che, contrariamente a Lei, il Consiglio Superiore della Magistratura ha ritenuto opportuno intervenire sulla citata vicenda che si era conclusa con una incredibile sentenza di assoluzione della persona che aveva offeso la dignità del NOSTRO collega. Con provvedimento datato 07/06/2012 e recante protocollo P13299/2012, difatti, l Ottava Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura ha deliberato di trasmettere la documentazione dei fatti in questione al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Ragusa al fine di valutare se sussistono i presupposti per dar inizio alla procedura di cui all art. 42-sexies, IV comma, dell Ordinamento Giudiziario (la revoca dall ufficio di vice procuratore onorario) nei confronti della dott.ssa VINDIGNI che ha svolto le funzioni di p.m. nel procedimento che ha portato a sentenziare che non sono punibili le offese rivolte ai poliziotti nel corso delle manifestazioni sportive (instaurando così un pericoloso precedente) e che nel corso dello stesso processo invece di sostenere l accusa aveva anche fatto meglio dello stesso avvocato dell imputato, improntando una discussione finale volta a giustificare la condotta dell imputato, arrivando ad invocare la fantasiosa scriminante dello stato d ira determinato dalla condotta della tifoseria della squadra avversaria ed a chiedere che fosse emessa sentenza di assoluzione, così rassicurando il Giudice che fosse doverosa tale decisione. Ringraziamo il CSM per la serietà con cui svolge i propri compiti... comprenderà perché non riteniamo opportuno fare altrettanto nei Suoi confronti. Il Segretario Generale del Co.I.S.P. Franco Maccari

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3 Segreteria Nazionale Via Farini, Roma Tel Fax: COISP COORDINAMENTO PER L INDIPENDENZA SINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA Prot. 418/12 S.N. Roma, 24 aprile 2012 Al Ministro della Giustizia Avv. Prof.ssa Paola Severino e, per conoscenza, Al Ministro dell Interno Dott.ssa Anna Maria Cancellieri Al Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Antonio Manganelli Al Ministero dell'interno Ufficio Amministrazione Generale Dipartimento della Pubblica Sicurezza Ufficio per le Relazioni Sindacali e, per le opportune considerazioni, Al personale tutto della Polizia di Stato Ha ingiuriato un poliziotto in servizio: il Giudice di Pace di Ragusa lo assolve in quanto durante le competizioni sportive l uso di parole volgari è di larga diffusione in ragione anche del decadimento del linguaggio. Se è diventato legittimo offendere durante le manifestazioni sportive, qualche vaffa lo pronunceremo anche noi nei confronti di chi ci pare! OGGETTO: Decadimento del linguaggio e dello stato di diritto durante le manifestazioni sportive. Egregio Signor Ministro della Giustizia, ci permettiamo di disturbarla per portare alla Sua attenzione un episodio che riteniamo di assoluta gravità e che dovrebbe portare il Suo Ministero a disporre giusti accertamenti che non potranno non affermare, in maniera chiara, che a nessuno è concesso di offendere un Poliziotto nell adempimento dei propri compiti e vedersi poi assolto da un Giudice. Il 18 maggio 2008 si svolgeva presso il palazzetto dello sport di Ragusa un incontro di basket tra il BASKET CLUB RAGUSA e PROGETTO BARCELLONA-MILAZZO. In quella circostanza veniva predisposto un servizio di ordine pubblico da parte della locale Autorità di Pubblica Sicurezza che vedeva impiegato, tra gli altri, un Operatore della Polizia Scientifica della Questura con compiti di effettuare riprese video in caso di necessità. Durante le fasi finali dell incontro, l attenzione del citato poliziotto veniva richiamata da un animata discussione a bordo campo tra circa 10 persone e alcuni Appartenenti alla Polizia di Stato. Il collega iniziava quindi a riprendere quanto stava accadimenti finché non veniva fatto oggetto delle attenzioni del Presidente della locale squadra di basket il quale inveiva nei suoi confronti pronunciando le seguenti frasi: INVECE DI ROMPERE I COGLIONI CON LE TRANSENNE, FATE QUALCOSA COSA RIPRENDI COGLIONE, CHE TE LA METTO LÀ COGLIONE. In conseguenza di ciò il collega sporgeva formale querela nei confronti del citato signore e, dopo ben 3 anni, il 10 giugno 2011, l azione penale che vedeva la persona querelata imputata del reato di cui

4 all art.594 c.p. per avere offeso l onore ed il decoro del poliziotto, volgeva al termine con la sentenza n. 38/11 emessa dal Giudice di Pace di Ragusa, una sentenza che però lascia l amaro in bocca e pone alcuni interrogativi cui forse la S.V. Ecc.ma vorrà dare risposta. Ebbene, la sentenza è stata di assoluzione perchè il fatto non costituisce reato. Secondo il Giudice difatti Nel caso di specie non può essere interpretata in senso offensivo l espressione oggetto dell imputazione, all interno di un contesto che ha visto l imputato non porre in essere una vera e propria aggressione verbale ai danni della persona offesa, non intendendo proferire parole capaci di attaccarne ed offenderne l onore ed il decoro, ma, spinto dalla concitazione dei tumulti provocati durante la competizione sportiva dalle tifoserie, magari ritenendo che la ripresa audiovisiva sarebbe stata foriera di gravi conseguenze sullo svolgimento della prossima competizione che avrebbe visto in gioco di nuovo le stesse squadre, ha usato un espressione che, seppur in sé volgare, alla luce del contesto in cui è stata pronunciata, dove l uso di parole volgari è di larga diffusione in ragione anche del decadimento del linguaggio, non può risultare offensiva del bene giuridico tutelato dall art. 594 c.p.. In buona sostanza secondo il citato Giudice di Pace, chiunque va a vedere una partita di calcio o di basket o comunque assiste ad una qualsiasi manifestazione sportiva, sa bene che varcato l ingresso potrà adottare impunemente un linguaggio volgare, anzi dovrà farlo perché quel luogo lo obbliga. C è quindi un decadimento del linguaggio ed un contestuale decadimento dello stato di diritto. Se poi vedete un poliziotto che vi riprende potete benissimo insultarlo, soprattutto se pensate che quelle riprese potranno danneggiarvi gravemente, se pensate che il suo lavoro possa danneggiarvi. A nulla rileva il fatto che il poliziotto è lì per prevenire, per accertare e reprimere eventuali reati. Proprio questo anzi potrebbe essere il grave nocumento che siete legittimati a contrastare. Sembra pazzesco ma il Giudice di Pace di Ragusa che ha emanato la citata sentenza dice che è così e pertanto così deve essere per forza. In ogni caso - aggiunge il menzionato Giudice nella motivazione della sentenza in argomento - è innegabile la sussistenza, nel caso de quo, della scriminante di cui all art. 599 c. 2 c.p. essendo la reazione dell imputato conseguenza di un fatto (quale la circostanza che la tifoseria del Barcellona aveva distrutto le transenne, come riferito dai testi escussi) che, per intrinseca illegittimità e per contrarietà alle norme del vivere civile, aveva in sé la potenzialità di suscitare un giustificato turbamento nell animo dell agente (Cass.Pen. 86/174568). Pertanto, secondo quel Giudice di Pace, se mentre assistete ad una manifestazione sportiva la tifoseria contraria alla vostra, o comunque qualsiasi tifoseria, mette in atto fatti illegittimi e contrari alle norme del vivere civile, il vostro comprensibile turbamento d animo vi legittima ad offendere chiunque vi capiti a tiro, anche se per nulla responsabile di quel turbamento. Beh, può accettarsi una simile sentenza? Auspichiamo che Lei, Signor Ministro della Giustizia, sappia dare una adeguata risposta a noi ed a tutti i poliziotti italiani che ogni giorno sono chiamati a garantire lo svolgimento civile di manifestazioni sportive, religiose, politiche, etc.. In attesa di cortese riscontro, l occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti. Il Segretario Generale del Co.I.S.P. Franco Maccari 2

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