L Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica, Marco Vierin, richiama quanto stabilito dal Piano regionale di

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1 L Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica, Marco Vierin, richiama quanto stabilito dal Piano regionale di tutela delle acque (PTA), approvato con la deliberazione del Consiglio regionale n. 1788/XII dell'8 febbraio 2006, con il quale sono stati definiti gli obiettivi di qualità ambientale dei corsi d acqua superficiali valdostani e gli interventi volti a garantire il loro raggiungimento o mantenimento, nonché le misure di tutela qualitative e quantitative tra loro integrate e coordinate per bacino idrografico, sulla base dell analisi delle caratteristiche del bacino idrografico stesso e dell impatto esercitato dalle attività antropiche. Ricorda che il PTA ha stabilito le modalità attraverso le quali determinare le portate di deflusso minimo vitale (DMV) da rilasciare a valle delle derivazioni di acqua a qualsiasi uso destinate prevedendo, in particolare, che le concessioni in atto all entrata in vigore del PTA (comprese quelle già approvate con deliberazione della Giunta regionale) devono essere adeguate alle norme del DMV nei tempi previsti dal Piano stesso. Le modalità e i tempi con le quali effettuare tali verifiche e adeguamenti sono definiti dalle Norme di Attuazione del PTA. Tali verifiche non si limitano alla sola definizione delle portate di DMV, ma si pongono come obiettivo di adottare metodi di analisi e di minimizzazioni degli impatti, utilizzando modalità di valutazione dello stato ecologico del corso d acqua. Ricorda, inoltre, che per le derivazioni esistenti è possibile attuare una fase sperimentale della durata di anni 5 durante la quale sono definiti le curve dei deflussi idrici e i quantitativi necessari per garantire la compatibilità del prelievo con le condizioni ambientali del corso d acqua (intese sia come stato attuale sia come stato obiettivo definito dal PTA), secondo le modalità proprie del criterio di calcolo n. 3 del DMV, di cui all allegato G delle norme tecniche di attuazione del piano stesso. Fa presente che gli uffici competenti dell Assessorato alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica, in collaborazione con l ARPA Valle d Aosta e le altre strutture regionali competenti in materia di esercizio della pesca e tutela dei beni paesaggistici, hanno definito le Linee guida per i Piani di adeguamento delle derivazioni esistenti al PTA e che, in particolare, per quanto riguarda l applicazione del Criterio n. 3 di calcolo del DMV, il Piano di adeguamento prevede una fase preliminare di raccolta dati per la caratterizzazione dei corsi d acqua atta a definire lo stato ambientale del tratto di corpo idrico sotteso dalla derivazione, identificare le criticità presenti e le azioni da intraprendere per il conseguimento degli obiettivi finali del PTA. Riferisce che la Società Compagnia Valdostana delle Acque s.p.a., CVA, nel 2008 ha richiesto di poter utilizzare le modalità sperimentali per la determinazione delle portate di deflusso minimo vitale sulle proprie derivazioni esistenti, presentando un articolato Piano di adeguamento che definisce le diverse fasi del programma di sperimentazione, depositato presso la competente struttura dell Assessorato alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica. Informa che il Programma di sperimentazione è stato oggetto di esame da parte di uno specifico tavolo di indirizzo e di coordinamento tecnico composto da ARPA, strutture regionali competenti, CVA e RSE S.p.A. e che, sulla base delle osservazioni avanzate, la CVA ha quindi predisposto il documento definitivo che prevede: - una fase di caratterizzazione iniziale del territorio coinvolto e assoggettato da decenni alle pressioni dovute alle derivazioni idroelettriche da concludersi prima dell avvio dei rilasci del DMV (fine del 2008), da utilizzare per confrontare e valutare le risposte ecosistemiche legate ai rilasci del DMV (bianco ambientale); - una fase di sperimentazione articolata in due momenti: 1. il primo avviato a partire dal 01/01/2008 e di durata triennale, che ha previsto sulle opere di presa coinvolte misure e rilasci differenti a seconda dei bacini di appartenenza; 1

2 2. il secondo che partirà formalmente dal 01/07/2012 e dovrà concludersi entro e non oltre il 01/07/2014, durante il quale saranno sperimentate e monitorate politiche di rilascio individuate tramite un analisi a molti criteri per ciascuna derivazione. Fa presente che durante il primo triennio i risultati sono stati analizzati e gestiti lungo tutto il processo di sperimentazione dal tavolo di indirizzo e di coordinamento tecnico costituito da ARPA VdA, tecnici regionali e CVA S.p.A., oltre che da RSE S.p.A. - Ricerca sul Sistema Energetico. RSE è una società per azioni, il cui socio unico è GSE SpA, che sviluppa attività di ricerca nel settore elettro-energetico, con particolare riferimento ai progetti strategici nazionali, di interesse pubblico generale, finanziati con il Fondo per la Ricerca di Sistema. RSE implementa attività congiunte con il sistema della pubblica amministrazione centrale e locale, con il sistema produttivo, nella sua più ampia articolazione, con le associazioni e i raggruppamenti delle piccole e medie imprese e le associazioni dei consumatori. Fa presente quindi, sulla base della Relazione predisposta dal Coordinatore del Dipartimento difesa del suolo e risorse idriche, nella quale sono riassunte le attività e le analisi svolte dall inizio della sperimentazione nel 2008 e sono illustrate le conclusioni della prima fase sperimentale, è emerso che allo stato attuale, tenendo conto dei fattori antropici, delle differenti portate sperimentali di DMV rilasciate e delle limitanti naturali a quote più elevate, il 20% dei corsi d acqua ricadono in prima classe di qualità SECA, il 61% in seconda classe, il 9 % in terza classe e un 10% non ancora valutati. Confrontando i risultati degli indici ottenuti con gli obiettivi del PTA, il quale presenta degli obiettivi più specifici e restrittivi da raggiungere entro la fine del 2015, ad oggi si hanno un 35% degli obiettivi raggiunti, un 55% non raggiunti ed un 9% non ancora valutati. La campagna di sperimentazione effettuata ha permesso di evidenziare come per alcune delle realtà monitorate i fattori antropici esterni alla derivazione e le limitanti naturali a quote più elevate, non direttamente correlabili alle portate che defluiscono nel corso d acqua, abbiano un influenza specifica fondamentale sulle condizioni dell ecosistema acquatico. Evidenzia, quindi, che la Relazione predisposta dal Coordinatore del Dipartimento difesa del suolo e risorse idriche indica un percorso metodologico, condiviso dai tecnici del tavolo di indirizzo e di coordinamento tecnico, che, partendo dai dati finora raccolti, dalle criticità emerse, tenendo conto che si sta operando su derivazioni esistenti la cui produzione idroelettrica è comunque strategica per l economia regionale, porterà ad una ottimizzazione della produzione, vincolata al rispetto degli obiettivi di buona qualità ambientale in accordo con la normativa europea, nazionale e con la programmazione di settore regionale in riferimento agli indici oggetto di sperimentazione. Sulla base di tali presupposti CVA, in accordo con il tavolo di indirizzo e di coordinamento tecnico, ha presentato una proposta di rilasci (riconducibile a 120 GWhe annui di riduzione di produzione) da effettuare nei prossimi due anni di sperimentazione che tiene conto dei dati ambientali raccolti dal 2008 fino ad oggi, considerando gli obiettivi di qualità ambientale del PTA e nell ottica del suo allineamento alla normativa europea, tenendo conto delle esigenze di produzione e tecniche di CVA, prendendo in considerazione il livello buono per gli obiettivi di qualità ambientale previsti per gli indici LIM e IBE, e introducendo alcuni correttivi per tenere conto di esigenze specifiche morfologiche, ittiofaunistiche, paesaggistiche e di fruizione maggiormente evidenti e consolidate. In questo modo il tavolo di indirizzo e di coordinamento tecnico stima in via previsionale che possa essere raggiunto il livello di qualità buono nel 95% dei tratti sottesi, mentre si presume che il 5% rimanente non raggiungerebbe l obiettivo di qualità, soprattutto per effetto di fattori indipendenti dai rilasci di CVA; per il 5% rimanente si dovranno prevedere altri interventi legati alla depurazione dei corsi d acqua e alla riqualificazione fluviale. Nel corso dei due anni di verifica verranno valutati i rilasci sperimentali di DMV approvati dal tavolo di indirizzo e di coordinamento tecnico, verificato il raggiungimento degli obiettivi attesi per ogni singola derivazione e si lavorerà in parallelo per l applicazione dell analisi multi criterio, al fine di poter considerare ulteriori scenari di rilascio in relazione alla soddisfazione delle esigenze di tutti i portatori di interesse. 2

3 Ritiene opportuno, vista la rilevanza del programma di sperimentazione, che interessa la maggior parte dei principali corsi d acqua regionali e delle derivazioni in atto in capo alla CVA, che le conclusioni della prima fase di sperimentazione e le proposte per l avvio della seconda fase di sperimentazione, come definiti nel documento SECONDA FASE DI SPERIMENTAZIONE DELLA SOCIETA CVA S.P.A. PER L ADEGUAMENTO DELLE 28 PRINCIPALI DERIVAZIONI DEL GRUPPO A QUANTO STABILITO DAL PIANO REGIONALE DI TUTELA DELLE ACQUE IN MERITO ALLE PORTATE DI DEFLUSSO MINIMO VITALE (DMV). siano condivise anche dalla Giunta regionale, in particolare per quanto concerne il corrispettivo di 120 GWhe complessivi in termini di energia dei quantitativi di acqua che possono costituire i volumi di deflusso minimo vitale da rilasciare a valle delle opere di presa attualmente funzionanti della CVA e coinvolte nella sperimentazione e il livello di buono per gli obiettivi di qualità ambientale previsti per gli indici LIM e IBE, tenendo conto anche delle esigenze specifiche morfologiche, ittiofaunistiche, paesaggistiche e di fruizione dei tratti considerati. LA GIUNTA REGIONALE - preso atto di quanto riferito dall Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica, Marco Vierin e della Relazione predisposta dal Coordinatore del Dipartimento difesa del suolo e risorse idriche; - richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 635 in data concernente l approvazione del bilancio di gestione per il triennio 2012/2014 con attribuzione alle nuove strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati, del bilancio di cassa per l anno 2012, con decorrenza 1 aprile 2012 e di disposizioni applicative; - visto il parere favorevole di legittimità sulla presente proposta di deliberazione rilasciato dal Coordinatore del Dipartimento difesa del suolo e risorse idriche, ai sensi dell articolo 3, comma 4, della legge regionale 23 luglio 2010, n. 22; - su proposta dell Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica, Marco Vierin; - ad unanimità di voti favorevoli DELIBERA di approvare le conclusioni della prima fase di sperimentazione e le proposte per l avvio della seconda fase di sperimentazione con Società Compagnia Valdostana delle Acque s.p.a., CVA, per l adeguamento delle 28 principali derivazioni del Gruppo a quanto stabilito dal Piano regionale di tutela delle acque in merito alle portate di deflusso minimo vitale (DMV) così come definiti nell allegato Documento SECONDA FASE DI SPERIMENTAZIONE DELLA SOCIETA CVA S.P.A. PER L ADEGUAMENTO DELLE 28 PRINCIPALI DERIVAZIONI DEL GRUPPO A QUANTO STABILITO DAL PIANO REGIONALE DI TUTELA DELLE ACQUE IN MERITO ALLE PORTATE DI DEFLUSSO MINIMO VITALE (DMV)., predisposto dal Dipartimento difesa del suolo e risorse idriche sulla base degli esiti del Tavolo di indirizzo e di coordinamento tecnico della sperimentazione. 3

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