Islam e diritti: convivenza possibile

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1 Valori liberali e valori delle società islamica. C'è un dibattito tra mondo occidentale e mondo islamico. Ma anche un confronto molto acceso all interno della comunità musulmana su quale debba essere il modo di concepire i Islam e diritti: convivenza possibile DIRITTI di Antonio Barbangelo rapporti tra cittadino e Stato, tra Stato e religione, tra uomo e donna. Se la religione è usata per accentuare le caratteristiche di appartenenza e di identità, si può arrivare a degenerazioni, nel mondo islamico come in Europa I l tema del rapporto tra Islam e democrazia è sempre sotto i riflettori. Uno degli ultimi interventi di rilevo è stato, a fine maggio, quello di Farah Pandith, che è donna, musulmana, ed è uno degli esperti in materia dell amministrazione Bush, dal 2004 al 2007 al Consiglio della sicurezza nazionale, ora come assistente del Segretario di Stato, Condoleezza Rice. Le tensioni e le violenze dei gruppi radicali fanno notizia, ma ci scordiamo che milioni di musulmani si sono integrati in Occidente, ha detto Farah Pandith. Poche settimane prima, presso l Ispi (Istituto per gli sudi di politica internazionale) a Milano si è svolto un interessante incontro sullo stesso tema ( Islam e diritti: una laicità possibile?, organizzato nell ambito dell Osservatorio Diritti Umani), tra Faisal Odeh Al Rfouh, docente presso l università di Amman, già ministro della Cultura in Giordania, Silvio Ferrari dell università degli Studi di Milano, James Toronto della Brigham Young University (Usa) e Paolo Branca docente dell università Cattolica di Milano. Ecco alcuni dei passaggi più interessanti della discussione. Vorrei parlare della Giordania e del rapporto tra Oriente e Occidente, afferma Faisal Odeh Al Rfouh. La Giordania ha sempre giocato un ruolo di collegamento tra Est e Ovest del mondo. Il nostro è un Paese relativamente piccolo, di circa chilometri quadrati. Su una popolazione di 5,7 milioni di abitanti, 1,8 milioni sono profughi arrivati soprattutto dopo il 1948 e dopo il Quindi circa un terzo della popolazione non è locale. Siamo una società multiculturale. I palestinesi hanno gli stessi diritti dei giordani; non avviene in Giordania ciò che troviamo in alcuni Paesi, come Iraq o Egitto, dove sono trattati come profughi. Naturalmente i palestinesi hanno anche i loro doveri. Il 90% della popolazione giordana è musulmana, il 5% è cristiana. Secondo la nostra Costituzione, la Giordania è un Paese arabo-musulmano, però i cristiani hanno 15 deputati in Parlamento; non possono quindi essere considerati una minoranza religiosa. Da noi hanno molti diritti. Naturalmente la maggioranza della popolazione è sunnita. Tutte le minoranze sono tutelate In Giordania vigono i principi della democrazia liberale, osserva Al Rfouh. E anche l Islam da noi è molto più liberale, 34

2 DIRITTI rispetto ad altri Paesi arabi. Va anche detto che, prima del 1990, anche in Giordania c era una maggiore integrazione tra le diverse culture e le diverse religioni. Ma dopo la Guerra del Golfo le nostre strade e le nostre città sono pervase dall Islam. Molti sono convinti che l Islam è la soluzione di tanti problemi della società. Malgrado ciò i vari movimenti che fanno riferimento all Islam sono meno estremizzati rispetto ad altri Paesi arabi. In Giordania, prosegue l'ex ministro della Cultura, tutte le minoranze sono protette. C è una vera libertà religiosa. Nel Parlamento ogni minoranza è rappresentata. E i cristiani dicono: noi siamo degli arabo-giordani. Sentiamo spesso dire che l Islam è contro l Occidente. Non è così. Capiteci, però. Noi non siamo killer. Il terrorismo non ha nulla a che vedere con l'islam e con la religione. È semplicemente opera di criminali, che sono contro l umanità. E va sempre respinto. Quando la religione diventa elemento di identità La religione come identità? Molto spesso diventa una battaglia di simboli, sottolinea Paolo Branca. Pochi giorni fa la Radio svizzera mi ha chiamato per un intervista su un ipotizzato referendum contro la costruzione di minareti. Non di moschee, ma di minareti. C è una differenza sottile, ma importante. Noi europei siamo alla disperata ricerca di un Islam democratico, sostiene Silvio Ferrari, perché abbiamo bisogno di una prospettiva che ci rassicuri sulla compatibilità tra Islam e democrazia. Che è talvolta messa in discussione. E, in questo senso, l esperienza della Giordania mi pare significativa, proprio nelle componenti che sono state illustrate da Al Rfouh. È una democrazia basata su un sistema che rappresenta anche le minoranze. Tuttavia, secondo Ferrari c è un punto che va sottolineato. Perché quando parliamo di democrazia, dobbiamo fare una Contrasto

3 ISLAM E DIRITTI: CONVIVENZA POSSIBILE distinzione tra due diversi modi in cui possiamo parlare di democrazia. Il primo è quello di un sistema che risponde a un'esigenza di base di partecipazione. Una esigenza universale, secondo la quale, per esempio, le decisioni che mi riguardano sono prese con il mio intervento, con il mio contributo. In questo senso si può parlare di universalità di democrazia. Perché questa esigenza la ritroviamo in diverse tradizioni culturali. Poi c'è un modo più tecnico di parlare di democrazia, che riguarda le modalità con cui questa esigenza di partecipazione trova espressione. E su questo livello più tecnico una certa flessibilità è possibile, perché il sistema di garantire una partecipazione può essere differente, a seconda della realtà storica in cui esso si esprime. Per esempio, non può essere uguale il modo di vivere la democrazia negli Usa e in Giordania, per il semplice motivo che la storia degli Usa e della Giordania non è la stessa. Una diversa fede religiosa nella stessa cultura: cosa sta cambiando in Europa Ma c è un secondo punto evidenziato da Ferrari, che si aggancia al passaggio in cui l ex ministro della Cultura arabo afferma che in Giordania c'è una minoranza cristiana, e i cristiani si sentono arabi e giordani. Questo è un punto importante, perché indica una realtà in cui la differenza religiosa non diventa immediatamente differenza culturale. Siamo cioè in una società in cui è possibile avere una cultura condivisa tra persone di fede religiosa diversa. Secondo Ferrari è ciò che, in qualche misura, oggi stiamo perdendo. E che dovremo cercare di salvare. E qui la questione non riguarda solo il Medio Oriente, ma riguarda ugualmente l Europa. Il fatto che la religione accentui le sue caratteristiche di appartenenza di identità, afferma il docente dell'ateneo milanese, di solidarietà, è qualcosa che può avere aspetti positivi. Ma può anche portare a degenerazioni. Contrasto

4 DIRITTI Il velo: simbolo di libertà religiosa Cerchiamo di capire meglio con un esempio. Mi pare che ciò che è accaduto di recente in diverse regioni del mondo, spiega ancora Ferrari, nel Medio Oriente, ma anche nei Balcani, è stato un processo che ha portato a una sempre maggiore difficoltà di persone di fede religiosa diversa a vivere insieme. Perché questo? Se l elemento principale della religione non è una scelta di coscienza, un rapporto con Dio, non è una scelta personale di una fede, ma è qualcosa che serve per affermare la mia appartenenza, allora... A questo punto è impossibile che le differenze religiose non si traducano in differenze di cultura. E diano luogo a una difficoltà di convivenza. _In Giordania esiste una minoranza cristiana e i cristiani si sentono arabi e giordani. Nella pagina a fianco, cattolici professano il loro credo in un Paese islamico, qui sotto musulmani in una Moschea a Roma È ciò che stiamo sperimentando anche in Europa. Lo stiamo sperimentando perché avevamo imparato a governare il pluralismo religioso europeo, prosegue Ferrari. Ma ci troviamo in difficoltà oggi a governare un pluralismo che non è più solo religioso, ma anche culturale ed etnico. Un pluralismo in cui il modo ci concepire il rapporto tra uomo è donna è diverso; il modo di concepire i rapporti tra cittadino e Stato è diverso; oppure tra Stato e religione. E tutta questa diversità è riportata a giustificazioni di tipo religioso. Il velo musulmano, per esempio, che 20 anni fa era visto come una diversità di costume etnico, oggi è visto come una manifestazione di libertà religiosa. A volte non si tiene conto del fatto che certe manifestazioni di libertà religiosa possono ostacolare il rapporto tra le persone. Secondo il docente dall università degli Studi di Milano la Giordania è un Paese in cui più che in altri vi è la possibilità di avere una diffe- Contrasto

5 ISLAM E DIRITTI: CONVIVENZA POSSIBILE renza religiosa, senza per questo appartenere a una cultura diversa. Sono elementi su cui varrebbe la pena di rifettere. La Giordania è un modello di democrazia diverso da quello di altri Stati dell area medio-orientale, interviene Paolo Branca. E anche diverso dal modello dei Paesi europei. Vediamo più da vicino cosa succede negli Usa, grazie a James Toronto, americano, con grandi esperienze nelle aree del Medio Oriente. Negli Stati Uniti, per esempio, è possibile scrivere la parola Dio sulle banconote (dal 1957 ogni banconota da un dollaro in Usa porta sul retro la frase In God We Trust, n. d. r.), mentre in Europa questo non sarebbe possibile. Un ampio ventaglio di approcci nel mondo islamico "Vorrei mettere in evidenza il fatto che in questo momento c'è un dialogo ampio e molto complesso", afferma James Toronto, "non soltanto tra i musulmani e i non musulmani, ma anche dentro la comunità musulmana, cioè la Umma. Quindi non possiamo mai dire che c è una persona che parla a nome di tutti i musulmani. Nel mondo islamico troviamo un ampio ventaglio, di opinioni e molteplici approcci, tante prospettive; nei Paesi arabi, in Europa, ma anche in Usa. Il docente della Young University sottolinea ancora: Per esempio, non c è consenso tra i musulmani sul concetto di jihad, oppure sul ruolo della donna nel lavoro, sul concetto di laicità, sui valori di base con cui governare uno Stato islamico. E ancora, si discute molto sul ruolo della religione nella vita pubblica". Ci troviamo in dfficoltà oggi a governare un pluralismo che non è più solo religioso, ma è anche culturale ed etnico. Un pluralismo in cui il modo di concepire il rapporto tra uomo e donna è diverso; il modo di concepire i rapporti tra cittadino e Stato è diverso; oppure tra Stato e religione Costituzione e Islam: dall'indonesia all'afghanistan In Giordania c'è una Costituzione in cui si afferma che quello è un Paese islamico, prosegue Toronto. Ma non tutti i Paesi islamici hanno una Costituzione che precisa questo aspetto. Per esempio, in Indonesia che è il Paese islamico più grande del mondo non si afferma la stessa cosa. Vediamo un altro esempio: l Arabia Saudita, che non ha una propria Costituzione: qui si afferma solo che il Corano è la base per i principi costituzionali. All altro estremo dello spettro di approcci sulle norme fondamentali, troviamo la Turchia, che è un Paese islamico, ma laico. Infatti, quando ci sono stati segnali di eccessiva islamizzazione nella storia della Turchia è intervenuto l esercito. La Giordania si trova in una posizione intermedia in questo ampio ventaglio, perché si afferma nella Costituzione che è uno Stato islamico, ci sono molti elementi di vita democratica, e nello stesso tempo è un regno. Altro caso emblematico è quello dell'afghanistan. Spiega ancora Toronto: I padri della Costituzione di Kabul hanno litigato molto: trovare le parole equilibrate, condivise da tutti, non è stato facile. Finalmente hanno deciso di affermare nella Carta costituzionale che non ci può essere alcuna legge che contraddice la religione islamica. Parole che lasciano aperta quasi ogni interpretazione. Poi c è il caso Iraq. Qui stiamo vedendo un laboratorio di principi costituzionali molto articolato e complesso. Non si sa ancora esattamente quali saranno i punti cardine; però a Baghdad hanno deciso che l Islam sarà una delle risorse della legislazione. Sarà una delle fonti, non la più rilevante. Questo 38

6 DIRITTI _Faisal Odeh Al Rfouh, già ministro della Cultura in Giordania, Silvio Ferrari, James Toronto e Paolo Branca nel corso del convegno organizzato dall Ispi nell ambito dell Osservatorio Diritti Umani aspetto è molto importante, perché potrà dare la possibilità di espressione ai molti gruppi etnici. La separazione tra religione e Stato Per quanto riguarda il contesto teologico, c è una aspetto che differenzia l Islam dal Cristianesimo, evidenziato da Toronto: C è un passaggio nel Vangelo, in cui Gesù disse date a Cesare quello che è di Cesare.... Nel Cristianesimo abbiamo una separazione tra stato e religione; ma nella storia islamica non c è mai stata questa separazione. Alcuni musulmani affermano che non ci può essere una divisione tra questi due ambiti: Stato e religione, perché ciò sarebbe contro i principi islamici. Però le voci sono tante nel mondo musulmano; vediamo che la gran parte dei musulmani in Occidente vuole integrarsi. Ma come si fa a essere musulmano in una società occidentale? Ci sono diversi concetti dal Corano che sostengono il concetto di democrazia, osserva ancora Toronto. Per esempio c'è il concetto di shura, la parola araba, che vuol dire la partecipazione di tutti nel prendere delle decisioni. È significativo questo concetto. E si trova nelle pagine del Corano. C è anche la parola maslaha, che esprime l interesse comune, cioè costruire una società per tutta la gente, qualunque sia la religione o l'etnia. Anche questo è un concetto fondamentale del Corano. Aggiunge il docente della Young University: Ho fatto ricerche qui in Italia sulle minoranze religiose, ho visitato moschee, ho parlato con tante persone. Direi che la grande maggioranza vuole l integrazione. Non l assimilazione. Tanti sono nati in Italia, sono cresciuti qua. Vogliono partecipare pienamente alla vita del Paese. 39