il rischio sul lavoro

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "il rischio sul lavoro"

Transcript

1 INFN sezione di Pavia UNIVERSITA degli STUDI di PAVIA dipartimento di Fisica via bassi 6, pavia, italy - tel elio.giroletti@pv.infn.it elio giroletti esperto qualificato INFN Università di Pavia protezione da radiazioni ionizzanti Pavia, 4 dicembre 2012 Introduzione Possibili danni (presentazione( dott.taino) Sorveglianza fisica e medica Grandezze, limiti di dose e dosimetria Sorgenti e procedure di tutela in laboratorio Segnaletica e dispositivi di protezione Soggetti preposti al sistema sicurezza Diritti e doveri per la sicurezza dei lavoratori Conclusioni e discussione le radiazioni ionizzanti Rischio = P rob D anno S uscind il rischio sul lavoro Valutazione. Individuale In Form@ zione errore umano mancanza di procedure operative specifiche carenza di controlli il tuo ruolo è fondamentale!!! PARTICELLE CARICHE LEGGERE, T=(γ-1)mc 2 più importanti beta (elettroni e positroni): β + - β - massa: 1/1836 massa atomo 1 H, carica elementare: 1,6E C PARTICELLE CARICHE PESANTI, T=(γ-1)mc 2 alfa: α mesoni (μ,( π), protoni, deutoni, nuclei ionzzati, ioni PARTICELLE NEUTRE, T=(γ-1)mc )mc 2 neutrone, massa pari a quella del protone RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE, E=hv elettromagnetiche: X - γ

2 INTERAZIONE PARTICELLE CARICHE Interazione continua con campo elettrico variabile nel tempo pesanti: percorso pressochè rettilineo leggere (es. elettroni): percorso tortuoso RADIAZIONI NEUTRE neutroni: diffusione/assorb./scatt.anelastico RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE Cessione energia solo nel punto di interazione Percorso rettilineo fino al punto di interazione n(t) n 0 /2 Δn = λ n Δt dn = λ n dt dn = λ dt n T 1/ decadimento radioattivo n( t) = n( t λ ( t t tempo, t λ = costante di decadimento, è caratteristica di ogni radionuclide tempo dimezzamento = tempo necessario a dimezzare attività 0 ) e 0 ) attività λ ( t t0 ) A( t) = λ n( t) = λ n( t ) e attività, A: indica la velocità di decadimento del materiale radioattivo, cioè il numero di atomi che decadono nell unit unità di tempo; unità misura SI: becquerel (Bq), corrisponde ad una trasformazione nucleare al secondo: 1 Bq =1s -1 ; precedentemente: 1 curie (Ci) =3, Bq tempo dimezzamento, T 1/2 (s): tempo necessario affinché l attività si dimezzi vita media, τ (s): tempo medio ln(2) 1 λ = di sopravvivenza del nuclide, 1/ 2 τ corrisponde a n(τ) =n o /e 0 = T RADIOATTIVITÀ NEL CORPO UMANO Radionuclidi naturali Attività [Bq] K-40 (T½ =1,27E9 a) C-14 (T½ =5400 a) Rb-87 (T½ =48,8E9 a) 650 Pb-210, Bi-210, Po figli del Rn H-3 (T½ =13 a) 25 Be-7 (53,2 g) 25 Altri 7 TOTALE ~9.120 Bq Elettricità Svizzera Italiana A. Romer, marzo 2004

3 Fonte: A. Gonzales, Sievert lecture, Madrid ) mutazione riparata sopravvive RELAZIONE TRA DOSE E DANNI DA RADIAZIONI 100% 2) Cellula muore non sopravvive (eff.. deterministici) 50% effetti stocastici? effetti deterministici LD(50%) 50% effetti delle radiazioni 3) Cellula sopravvive ma mutata eff. stocastici (cancro?) (dopo anni) 25% Fonte: Burkart, 1987 esiste soglia! Dose (Sv( Sv) 0,1 0, nuove frontiere della adroterapia a Pavia ICRP 74 & ICRU Dose dose media all organo, D T il potenziale danno biologico è proporzionale alla dose (media) assorbita dall organo T; dove: ε T è l energia totale impartita all organo di massa m T dε 1 T = DT = = mt m T m T D dm m Ei E m unità misura: gray, Gy 1Gy =1 J/kg =100 rad 6 6 kev/μm 3 ovaie: 10 g E i m T E u corpo intero: 70 kg T u

4 effetti stocastici Dose equivalente, H T Fonte: ICRP 1991, 1990 Recommendations of ICRP de LΔ = ( ) Δ dl Ogni radiazione ha una efficacia biologica specifica H T ( t) = wrdt, R( t) R unità di misura: sievert,, Sv 1Sv = 1J/kg (per raggi X) non è una grandezza fisica fattore di ponderazione della radiazione, w R (ICRP103): fotoni (raggi X e raggi gamma) 1 elettroni e muoni 1 neutroni, a seconda dell'energia (cambieranno) 5 20 (new) protoni E>2MeV, escluso protoni di rinculo 5 (2) particelle alfa, frammenti fissione, nuclei pesanti 20 ICRP60 (ICRP103), d.lgs 230/95 e smi E = RT, w w D T R Dose efficace, E SI: sievert Organi e tessuti rimanenti: 1991: muscolo, cervello intestino te-nue, reni, cistifellea, milza, timo, utero, surrene, vie aeree extratoraciche 2007: Tessuto adiposo, surrene, tessuto connettivo vie aeree extratoraciche, cistifellea, pareti del cuo-re, linfonodi, musco-lo, pancreas, prostata, pareti intestino tenue, milza, timo e utero Organo o tessuto Fatt. pond. T, R w T ICRP60 Gonadi 0,20 0,05 Midollo osseo emopoiet. 0,12 0,12 Colon 0,12 0,12 Polmone, vie toraciche 0,12 0,12 Stomaco 0,12 0,12 Vescica 0,05 0,05 Mammella 0,05 0,05 Fegato 0,05 0,05 Esofago 0,05 0,05 Tiroide 0,05 0,05 Pelle 0,01 0,01 Superficie ossea 0,01 0,01 Cervello org.riman. 0,01 Rene org.riman. 0,01 Ghiandole salivari org.riman. 0,01 Organi e tessuti rimanenti TOTALE COMPLESSIVO 1,00 1,00 Fatt. pond. w T 2007 Fattori ponderazione, w T, ICRP60 e ICRP103 CONTAMINAZIONE INTERNA es., famigliare es., fumatore t0 = +t E( t) w H ( τ ) dτ impegnata T es., Livtinenko T t0 t è il tempo (anni) su cui avviene l'integrazione, di norma: 50 anni per gli adulti e 70 anni per i bambini; t 0 =istante dell introduzione T Adattato da: Fabbretto M, Rottame metallico 2001

5 il rischio in radioprotezione PDS αe αh T i principi generali d.lgs 187/00, 230/95 e 81/08 (e s.m.i.) gestione della radioprotezione 1. Giustificazione 2. Ottimizzazione 3. Limitazione dosi individuali per lavoratori e popolazione non per pazienti, volontari, ecc. rischio E detrimento usare con cautela (non sul singolo individuo) Fonte: ICRP 60 (1991) e ICRP 103 (2007, present) La protezione dalle radiazioni ionizzanti richiede: sorveglianza fisica: esperto qualificato sorveglianza medica: medico competente/autorizzato entrambi partecipano alla riunione annuale sicurezza protezione dei pazienti: esperto in fisica medica Sorveglianza fisica Art. 79 DLgs 230/95 e smi Per conto del datore di lavoro, l esperto qualificato a) effettua le valutazioni e indica le protezioni; b) effettua l'esame e la verifica di: attrezzature, dispositivi e strumenti di protezione, ed in particolare: 1) procede a esame preventivo e rilascia benestare; 2) classifica aree e lavoratori; 3) prescrive dosimetri individuali e dispositivi di sicurezza; 4) propone norme radioprotezione e corsi formazione; 5) effettua prima verifica di nuove installazioni e modifiche; 6) esegue verifica periodica efficacia dispositivi e tecniche; 7) verifica funzionamento degli strumenti di misura; c) effettua sorveglianza ambientale nelle zone classificate; d) valuta dosi ed introduzioni di radionuclidi dei lavoratori esposti; e) assiste il datore di lavoro nelle azioni in caso di incidente; f) comunica al medico le dosi dei lavoratori; g) procede alla valutazione delle dosi gruppi riferimento; h) compila documentazione radioprotezione e partecipa a riunione 81/08 d.lgs 230/95 e d.lgs 81/08 conoscere misure di tutela degli impianti visitati ridurre numero esposti formazione ed informazione segnalare le sorgenti e le aree a rischio usare le sorgenti lo stretto necessario minima attività/potenza possibile minima area del campo radiante (angolo solido) DPI: dispositivi individuali schermati procedure operative specifiche idoneo uso delle apparecchiature controlli costanti dei sistemi sicurezza dosimetro individuale classificare il personale e visita preventiva MISURE GENERALI DI TUTELA

6 Sono complessivi limiti di dose individuale Limiti di dose, msv/anno solare (+) ESPOSTI A (B) (*) NON ESPOSTI Dose efficace 20 (6) 1 Cristallino (!!) 150 (45) 20!!! 15 2? Mani, avambracci 500 (150) 50 Piedi, caviglie 500 (150) 50 Pelle, med. 1 cmq 500 (150) 50 Nascituro 1 Sorv. fisica individ. Si dipende Non Visita medica/anno 2 1 richiesta Fonte: all. IV d.lgs 230/95; (+) si riferiscono a TUTTE sedi lavorative, ma non comprendono le quelle mediche o per assistere i pazienti; (*) sono classificati in categoria B i lavoratori che non sono suscettibili di superare i valori (n); tutele particolari per i lavoratori minori apprendisti e studenti <18 anni gestanti (occhio alle indagini mediche) non attività in zone classificate (ZC e ZS) fino a 7 mesi dopo parto comunque, al feto <1mSv astenersi da uso cancerogeni, mutageni non frequentare i laboratori (?) donne che allattano al seno evitare contaminazione interna d.lgs 151/01 e smi rivelatori di radiazioni si possono suddividere in rivelatori a gas luminescenti (termica e altre lumin.) a scintillazione a semiconduttore fotografici pellicole (tracce) e altri: spettrofotometria, elettreti, EPR, chimici Foto: Reg.Piemonte non protegge, ma misura DOSIMETRO INDIVIDUALE E prescritto dall EQ Il dosimetro è individuale e si porta: al petto e, se prescritto, alla mano o polso (magg. utilizzato) e cristallino sotto eventuali indumenti schermanti tarato in H p (d) si usa solo nelle esposizioni lavorative non si scambia col collega lontano da sorgenti di calore, né manomesso se smarrito avvisa ed attendi la sostituzione al termine non abbandonarlo in area classificata

7 radiazioni ionizzanti e sanità Materiali radioattivi: laboratori di radiobiologia laboratori di radioimmunologia reparto di medicina nucleare altri reparti: in pazienti sottoposti a indagini di medicina nucleare radon negli interrati Raggi X e gamma: sale di radiodiagnostica sale di cardio-chirurgia chirurgia reparti di radioterapia (CNAO) altri reparti: uso occasionale radiazioni ionizzanti nella ricerca, dove laboratori di radiochimica laboratori di radiobiologia e radioimmunologia impianti nucleari (LENA, SM1, ecc.) acceleratori, sorgenti taratura grandi impianti (CERN, PSI, GSI, CNAO, ) diffrattometri,, raggi X reparti radiodiagnostici laboratori per rivelatori laboratori prove materiali controlli non distruttivi microscopi elettronici gascromatografi, ecc difrattometria difrattometria e ratei di dose Università di Pavia, 2005 segnalazione al campione: ~0,2 Sv/min rad.diffusa: ~0,15 msv/h schermatura Fascio primario in aria libera Il campione diffonde radiazione dosi elevate per vicinanza del fuoco basse energie (<30 kev) Shapiro, Radiation protection, 2004 all uscita dello shutter ~ R/s ~80 Sv/s possibile eritema entro 0,03 s danni permanenti entro 0,1 s

8 Elio GIROLETTI - INFN Pavia & Università degli Studi di Pavia catodo a luminescenza segnaletica schermatura schermature sempre in posizione (cuffia e laterali) controllo periodico dei sistemi di sicurezza e di segnalazione (registra) Università di Pavia, 2005 ECR: SORGENTI di PARTICELLE ma anche di raggi X. raggi X solo a RF ON luce rossa ACCESA fluorescenza raggi-x fascio diretto molto intenso schermature sempre in posizione (cuffia e laterali) controllo periodico dei sistemi di sicurezza e di segnalazione (registra) Università di Pavia, 2005 LINAC: acceleratore di particelle - produce raggi X. raggi X anche solo a RF ON IH RFQ

9 molto compatti (misure disegno in mm) reazione deuterio trizio <E> neutroni = 14,1 MeV dose fotonica <10% neutronica NB: possibile dispersione 3 H NB: acceso /spento Adapted from Sodern web site, neutron source, DT acceler SORGENTI DI RADIAZIONI elenco definito nell All. I al d.lgs 230/95 e s.m.i. materie radioattive: verificare la concentrazione e l attivitl attività totale detenuta materie radioattive artificiali materie radioattive naturali materie radioattive naturali trattate acceleratori di particelle nucleari: verificare tensione di accelerazione delle particelle e se <30 kev verificare la dose ambientale radioattività naturale, NORM (ex all.i-bis al d.lgs 230) il d.lgs 230 prevede esclusioni Chernobyl Fallout Energia nucleare Mediche Ingestione naturali Radon e toron Radiazione terrestre Cosmici DOSI MEDIE alla POPOLAZIONE ITALIANA 0,002 0,005 0,0002 0,3 0,4 E totale 4,5 msv/a 0,6 1,2 Valori sottostimati!!! 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 2 Dose efficace, msv/anno fonte: APAT, Annuario 2006 RAGGI COSMICI E ALTEZZA 360 km km msv/h 15 km km km Himalaya 3.7 km Lhasa - Tibet 2.25 km ~ Citt 2.25 km 1.6 km Denver mare Eventi solari (particelle) possono causare dosi di 1000 msv o più. Dipende dagli schermi (elettroni). equipaggio di aereo: : ~ 2 msv/anno 20 ore volo: ~0.1 msv! Città del Messico

10 BODY SCANNER ANSI N43.17 & NCRP Dose Limits 0.1 μsv effective dose/scan scan 0.25 msv effective dose/year (backscatter or absorbtion technol.) the dose from an airport soft X-ray X scanner can be 0.02 μsv - this is just the external dose received by an air traveller flying at 10,000 m in 15 s! fonte: HPA, UK, 2010 DOSI in radiodiagnostica dosi tratte da Padovani et al., pubblicaz. interna,(2008) DOSI in medicina, Friuli, 2006 dosi tratte da Padovani et al., pubblicazione interna (2008) Fonte: UNSCEAR 2000 In molte strutture sanitarie - dose erogata è largamente superiore a quella necessaria - rapporti pari a un fattore , tra la dose massima e minima, a parità di indagine radiologica - la dose eliminabile è equivalente, se non superiore a quella di tutte le altre fonti artificiali (centrali nucleari comprese).

11 dispositivi di protezione schermati per pazienti aspetti da considerare caratterizzare l ambiente valutare la dose individ. Foto dal catalogo di Europrotex) considerare: caratterizzare tempi, distanze, la sorgente schermature ed altre protezioni (es. contaminazione ambientale) radiazione di fuga (<1 mgy/h a 1 m) Le radiazioni intorno al paziente protezione da irradiazione esterna Tempo: ridurre al minimo, minuzioso programma delle procedure fascio primario ( mgy/h a 1 m) Distanza: allontanarsi dalle sorgenti il più possibile radiazione diffusa (0,6-1,8 mgy/h a 50 cm) Schermi: usare schermature appropriate per ridurre esposizione

12 dose = t TEMPO t0 + t dose ( τ ) dτ = dose ΔT 0 META TEMPO = META DOSE usa fermo immagine o modalità pulsata sorgente puntiforme d1 D( d2) D( d1) d = 2 2 Radionuclide 192 Ir attività 1 TBq effetto distanza , ,00 Dose, Gy/min 10,00 0,10 0,00 Distanza (m) Intensità di dose (mgy/min) 0, ,5 8,8 1,0 2,2 10 0,022 SORGENTE 192 Ir - 1TBq distanza, m assorbimento radiazioni ionizzanti mattoni protezione dalle radiazioni alfa ferro piombo acqua Solo le più energetiche producono shallow dose (oltre 7 mg/cm 2 ) Sono pericolose quando introdotte all interno del corpo (inalazione o ingestione), w T =20 Spesso si fissa la contaminazione α-emittente così che non costituiscono problema di irraggiamento nén di contaminazione dell aria Costituiscono un serio problema di rivelazione

13 pericolosità radiazioni beta Rischio per irradiazione esterna: Possono essere facilmente schermate: è sufficiente uno spessore di Al o un paio di cm di plexiglass Beta E >70 kev superano lo strato morto della pelle Nei laboratori di solito sono assorbiti dalle pareti dei contenitori delle soluzioni radioattive Radiazione di frenamento: : schermature a basso Z verso la sorgente e successivamente alto Z Rischio da contaminazione interna: non sono considerate troppo pericolose: maggior penetrazione delle α ma ionizzazione specifica minore; l energia l è ceduta su massa maggiore, minor danno biologico Δn = μ n Δx ASSORBIMENTO RAGGI X e γ CATTIVA (broad) GEOMETRIA n( x) = B( x, μ) n( x0 ) e BUONA (narrow) GEOMETRIA μ ( x x ) 0 schermatura: HVL e TVL spessori emivalenti (SEV) e spessori decivalenti (SDV) sorgente Cemento piombo (mm) SEV- SDV- HVT TVT SEV- HVT SDV- TVT 192 Ir (γ-ray)( Cs (γ-ray)( Co (γ-ray)( I 0 ( x) 0 n ( SEV ) n ( SDV ) 2 I 10 I aspetti di radioprotezione dei neutroni con il corpo umano neutroni veloci: la cessione di energia avviene nella prima collisione degli atomi di idrogeno in un fantoccio di acqua neutroni termici: assorbiti da 1 H e da 14 C, con emissione di gamma e protoni, rispettivamente campo misto: presenza di radiazione gamma dose assorbita dipende da: energia, geometria del campo, orientamento del corpo entro il campo

14 MODALITA DI ESPOSIZIONE E RADIOATTIVITÀ indossa il camice al termine del lavoro e se non contaminato, riporlo nell apposito armadietto Irradiazione esterna Contaminazione esterna: pelle, ecc. Interna: per ingestione inalazione ferite perfusione cutanea utilizza per la manipolazione di sostanze radioattive non sigillate: cappa, guanti, mascherine e occhiali segnala sempre presenza e etichetta i contenitori al termine del lavoro controlla la contaminazione superficiale e personale dopo qualunque manipolazione lava le mani sia pur protette dai guanti procedure di radioprotezione nei laboratori: - non applicare cosmetici - non fumare - non assumere cibi e bevande e lascia in ordine e decontaminato NO, GRAZIE

15 L'USO DI SORGENTI RADIOATTIVE NB codice ISO distanza di sicurezza attento a spostamento o manipolazione minore attività compatibile con la misura delimita l angolo solido di irradiazione usa il dosimetro, se prescritto segnala sorgente e ingresso al locale registra i movimenti della sorgente riponi nel deposito (cassaforte) SORGENTE SIGILLATA evita contaminazione interna buona pratica di laboratorio usa guanti + camice + occhiali rifiuti sono radioattivi CGS, Università di Pavia, 2003 acetato di uranile Università di Pavia, 2005 precauzioni in generale Lavoratori (dipendenti ed esterni) e studenti: classificazione EQ preventiva formazione preventiva norme di radioprotezione: esposte nelle zone classificate osservate dai lavoratori visite mediche (esposti A o B) preventive, periodiche e di fine rapporto dosimetro è obbligatorio: nelle zone classificate sempre per i lavoratori esposti (A o B) segnalare gravidanza e allattamento

16 attivazione materiali L attivazione materiali segue la relazione: Setti di estrazione, 5%/c.u. POSSIBILI ATTIVAZIONI SINCROTRONE (CNAO) dove: A è l attività al tempo (t irr +t raff ), del campione avente costante di decadimento λ, prodotto da un materiale (non radioattivo) avente sezione d urto d microscopica σ, ed una densità atomica N camp, e che è stato esposto per un tempo t irr, ad un flusso di neutroni (o altre radiazioni energetiche) Ф. Università di Pavia, 2005 DUPM del chopper, 20% DUPM orizzontale, 50% DUPM verticale, 3% Isocentro sale trattamento e sperimentale Fonte: Pelliccioni M, rel autorizzazione, 2006 rifiuti radioattivi Separati in fuzione di: Radioattivi/non radioattivi Solidi/liquidi Tempo dimezzamento 32 P, 33 P, 125 I < 75g < 35 etichettati sempre schermati se necessario riposti nel deposito frequentemente... non nel lavandino riducili al minimo 35 S, 14 C, C, 3 H, H, 60 Co DLgs 22/99 - DLgs 230/95 e smi TRASPORTO DI MATERIALI RADIOATTIVI Caratteristiche dei colli e dell automezzo autorizzato Bellini G, IUSS, Pavia 2004

17 Aree a rischio Zona libera ed in ordine crescente di rischio: Zona sorvegliata Zona controllata Zona Interdetta vietato accesso durante funzionamento o irraggiamento zona controllata a permanenza limitata zona controllata ad accesso proibito, interdetta In funzione del tipo di rischio Irradiazione esterna Contaminazione LA SEGNALETICA Radiazioni ionizzanti contaminazione irradiazione d.lgs 81/08e smi segnaletica: attori e destinatari d.lgs 230/95 e s.m.i. esperto qualificato comunica al DdL con relazione scritta classifica le zone a rischio indica modalità di accesso DdL /Resp.. Attività /Dirigente espone la segnaletica delimita le zone a rischio regolamenta gli accessi forma lavoratori e RLS DPI: attori e destinatari d.lgs 230/95 e 81/08, e s.m.i. esperto qualificato indica i DPI da utilizzare comunica al DdL con relazione scritta verifica periodicamente loro idoneità datore di lavoro /Dirigente /Resp/ Resp.. Attività rende disponibili (fornisce), sentito EQ e RSPP regolamenta l uso l sorveglia che siano utilizzati TSRM: li fornisce a pazienti e accompagnatori

18 i soggetti Responsabile Servizio prevenzione e protezione, esperto qual. e medico c/a lavoratore direttore = DdL resp.. gruppo = dirigente preposto rappresentante Lavoratori, RLS vigilanza Compiti del DdL,, Dirigente, Responsabile gruppo e Preposto (art 61 d.lgs 230/95 smi) prima dell'inizio delle attività, acquisisce dall esperto qualificato la relazione di radioprotezione fornendogli dati e planimetrie individua, delimita, segnala, classifica le zone a rischio e regolamenta l'accesso, come indicato dall esperto qualificato Provvede a classificare i lavoratori predispone norme interne adeguate al rischio e cura che siano consultabili dai lavoratori nomina addetti all emergenza e PS segue segue compiti dei dirigenti e dei preposti fornisce i dosimetri e i mezzi di protezione in relazione alle loro mansioni, rende edotti i lavoratori su: rischi, norme, prescrizioni mediche, modalità di esecuzione del lavoro provvede affinché si osservino le norme appone segnalazioni sul tipo di zona ed i rischi e, mediante contrassegni, sulle sorgenti fornisce al lavoratore i risultati delle valutazioni di dose (documentazione disponibile) comunica tempestivamente la cessazione del lavoro degli esposti compiti del responsabile del gruppo espone a rischio solo il lavoratore per cui sia completa la procedura di radioprotezione; sorveglia che i collaboratori lavorino in sicurezza ed osservino le norme; su indicazione del direttore, sospende da attività a rischio di esposizione le collaboratrici in gravidanza o allattamento ogni lavoratore suscettibile di superare i limiti segnala al DdL ogni variazione di rischio e la cessazione dell incarico dei collaboratori chiede all esperto qualificato la valutazione del nuovo rischio radiogeno

19 ...ma anche lo studente è equiparato ai lavoratori non accede ai laboratori senza autorizzazione del Responsabile del gruppo di lavoro, al quale fa costante riferimento per una corretta prevenzione e protezione e dal quale è informato e formato sui rischi e sulle procedure di protezione da adottare equiparati i lavoratori atipici: progetto, ecc. Compiti del lavoratore Norme di radioprotezione 1/3 non si espone al rischio prima di essere: classificato dall EQ formato ed informato su rischi e procedure idoneo alla mansione, se lav.esposto ove si reca, chiede preventivamente informazioni sulle misure di tutela e si impegna ad osservarle verifica preliminarmente le condizioni di lavoro e le dosi, se sono introdotte nuove ricerche a rischio radiogeno. Norme di radioprotezione 2/3 lavoratore Compiti del lavoratore Non frequenta zone classificate (sorvegliate e controllate) presso impianti che non siano indicati nella sua scheda individuale Informa il proprio Responsabile e/o il DdL di situazioni anomale e si astiene dall effettuare interventi se non sia garantita la sicurezza Utilizza e conserva i dosimetri individuali e DPI Informa il Responsabile e il DdL su: dosimetri assegnati, zone frequentate, segnalazioni dei servizi di radioprotezione, così come eventuali superamenti di livelli di dose di cui venga informato Compiti del lavoratore Norme di radioprotezione 3/3 Le lavoratrici informano immediatamente il Responsabile o il DdL della gravidanza e, nel contempo, evitano di frequentare le zone sorvegliate e controllate e si astengono da attività a rischio esposizione o di contaminazione interna Segnala tempestivamente al Direttore la cessazione del rapporto di lavoro e ogni variazione del rischio Il Responsabile nei confronti dei propri collaboratori: sorveglia sul loro operato, richiede l osservanza delle norme e li informa sulle procedure compila e mantiene aggiornata la scheda di rischio indicando tutti gli impianti ove il collaboratore potrà essere esposto.

20 formalità in radioprotezione 1. Compilare scheda radioprotezione -DISCUTERE COMPILAZIONE- 2. Classificazione EQ 3. Comunicare: dosi pregresse dosi assorbite presso terzi impianti frequentati 4. Visita medica per lav. esposti cat. A e B 5. Formazione per tutti i classificati 6. Dosimetrie individuali >> Comunicazione preventiva 30 gg prima detenzione (Art 61 DLgs 230/95 smi) documenti sulla radioprotezione nella sezione INFN di Pavia Procedure di radioprotezione Norme di radioprotezione Scheda di rischio individuale disponibili sul sito: alla voce direzione radioprotezione oppure chiedi in direzione INFN a Marina Ventura sorgente ora un confronto decessi attesi/anno radon (+) pratiche mediche si evitano ridurre 0,26 msv/anno 800 (*) radiofrequenze 3 quale priorità? Università di Pavia protezione da radiazioni ionizzanti Pavia, 4 dicembre 2012 (+) fonte: Min.Salute 2002; (*) ipotizzando una riduzione della dose media annua pari a 0,26 msv implementando la qualità radiologica (20% delle dosi impartite in radiodiagnostica -1,3 UNSCEAR 2000-)

il rischio sul lavoro

il rischio sul lavoro INFN sezione di Pavia UNIVERSITA degli STUDI di PAVIA dip. Fisica nucleare e teorica via bassi 6, 27100 pavia, italy - tel. 038298.7905 elio.giroletti@pv.infn.it - www.unipv.it/webgiro elio giroletti Università

Dettagli

Elio GIROLETTI - INFN Pavia & Università degli Studi di Pavia 17 marzo 2008

Elio GIROLETTI - INFN Pavia & Università degli Studi di Pavia 17 marzo 2008 INFN sezione di Pavia UNIVERSITA degli STUDI di PAVIA dip. Fisica nucleare e teorica via bassi 6, 271 pavia, italy - tel. 38298.795 elio.giroletti@pv.infn.it infn it - www.unipv.it/webgiro it/webgiro elio

Dettagli

RADIAZIONI IONIZZANTI

RADIAZIONI IONIZZANTI RADIAZIONI IONIZZANTI PREMESSA Le radiazioni ionizzanti sono quelle radiazioni dotate di sufficiente energia da poter ionizzare gli atomi (o le molecole) con i quali vengono a contatto. La caratteristica

Dettagli

radioprotezione Differenti tipi di radiazioni ionizzanti rischio e infortuni Elio Giroletti.

radioprotezione   Differenti tipi di radiazioni ionizzanti rischio e infortuni Elio Giroletti. Divisione Igiene e sicurezza www.unipv unipv.it/safetysafety e CHIEDI!!! Elio Giroletti. Università degli Studi di Pavia Divisione Igiene e sicurezza radioprotezione Pavia, Introduzione Possibili danni

Dettagli

NUCLEO ATOMICO. Ogni nucleo è costituito da protoni e neutroni legati da forze attrattive molto intense, dette forze nucleari forti.

NUCLEO ATOMICO. Ogni nucleo è costituito da protoni e neutroni legati da forze attrattive molto intense, dette forze nucleari forti. NUCLEO TOMICO Ogni nucleo è costituito da protoni e neutroni legati da forze attrattive molto intense, dette forze nucleari forti. Massa Carica Protone p 1.67 10 27 kg 1.6 10 19 C Neutrone n 1.67 10 27

Dettagli

Radiazione: propagazione di energia senza che vi sia né. Radiazioni ionizzanti radiazioni che hanno energia sufficiente per produrre la ionizzazione.

Radiazione: propagazione di energia senza che vi sia né. Radiazioni ionizzanti radiazioni che hanno energia sufficiente per produrre la ionizzazione. Radiazioni Radiazione: propagazione di energia senza che vi sia né trasporto di quantità macroscopiche di materia, né necessità di un substrato materiale per la propagazione. L energia viene ceduta quando

Dettagli

Uomo, ambiente e radiazioni

Uomo, ambiente e radiazioni Uomo, ambiente e radiazioni Natura delle radiazioni 76 Le radiazioni di cui si tratta parlando di tecnologia nucleare sono le radiazioni ionizzanti Natura delle radiazioni Cosa sono le radiazioni ionizzanti?

Dettagli

DECADIMENTO RADIOATTIVO

DECADIMENTO RADIOATTIVO DECADIMENTO RADIOATTIVO Emissione di una o più particelle da parte di un nucleo. Tutti i decadimenti (tranne il decad. γ) cambiano Z e/o N del nucleo. Radionuclidi = Nuclidi radioattivi presenti in natura:

Dettagli

INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA e DOSIMETRIA

INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA e DOSIMETRIA INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA e DOSIMETRIA Le radiazioni nucleari Interazione tra radiazioni e materia Effetti biologici della radiazione ionizzante Dosimetria Radioattività naturale Radioprotezione Liceo

Dettagli

radioprotezione il rischio in radioprotezione in radioprotezione elio giroletti le radiazioni ionizzanti

radioprotezione il rischio in radioprotezione in radioprotezione elio giroletti le radiazioni ionizzanti INFN sezione di Pavia UNIVERSITA degli STUDI di PAVIA dip. Fisica nucleare e teorica via bassi 6, 27100 pavia, italy - tel. 0382/50.7905 elio.giroletti@pv.infn.it - www.unipv.it/webgiro elio giroletti

Dettagli

Decadimento a. E tipico dei radioisotopi con Z > 82 (Pb), nei quali il rapporto tra il numero dei neutroni e quello dei protoni è troppo basso.

Decadimento a. E tipico dei radioisotopi con Z > 82 (Pb), nei quali il rapporto tra il numero dei neutroni e quello dei protoni è troppo basso. Decadimento a Nel decadimento vengono emesse particelle formate da 2 protoni e 2 neutroni ( = nuclei di 4He) aventi velocità molto elevate (5-7% della velocità della luce) E tipico dei radioisotopi con

Dettagli

Lezione 24 Radiazioni Ionizzanti

Lezione 24 Radiazioni Ionizzanti Generalità Lezione 24 Radiazioni Ionizzanti Con il termine radiazione si descrivono fenomeni molto diversi fra loro: Emissione di luce da una lampada Emissione di calore da una fiamma Particelle elementari

Dettagli

CAPACITA DI PENETRAZIONE DELLA RADIAZIONE PERCORSO MASSIMO (RANGE) PER PARTICELLE CARICHE E SPESSORE EMIVALENTE PER FOTONI E NEUTRONI

CAPACITA DI PENETRAZIONE DELLA RADIAZIONE PERCORSO MASSIMO (RANGE) PER PARTICELLE CARICHE E SPESSORE EMIVALENTE PER FOTONI E NEUTRONI CAPACITA DI PENETRAZIONE DELLA RADIAZIONE NELLA MATERIA: PERCORSO MASSIMO (RANGE) PER PARTICELLE CARICHE E SPESSORE EMIVALENTE PER FOTONI E NEUTRONI Polvani pp 50-57 Particelle cariche Tessuti molli considerati

Dettagli

La Radioprotezione Radiazioni Ionizzanti rischi e sistemi di protezione

La Radioprotezione Radiazioni Ionizzanti rischi e sistemi di protezione La Radioprotezione Radiazioni Ionizzanti rischi e sistemi di protezione Corso di formazione generale CR-Trisaia, sede di Brindisi Dott. Roberto Falcone GSP4 ION IRP Casaccia Argomenti trattati Cosa sono

Dettagli

UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PADOVA

UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PADOVA Fisica Sanitaria Interazione di raggi X con la materia (diffusione, effetto compton, fotoelettrico, produzione di coppie, fotodisintegrazione). Spessore emivalente, decivalente. Interazione delle particelle

Dettagli

Rischio professionale da radiazioni ionizzanti. Nicola Magnavita

Rischio professionale da radiazioni ionizzanti. Nicola Magnavita Rischio professionale da radiazioni ionizzanti Nicola Magnavita Radiazioni elettromagnetiche Onde radio Onde radar Microonde Raggi infrarossi Luce visibile Raggi ultravioletti Raggi X Raggi gamma Dose

Dettagli

L unità di misura della dose nel S.I. è il Gray

L unità di misura della dose nel S.I. è il Gray LA LA DOSE DOSE DA DA RADIAZIONE Le radiazioni (particelle, raggi gamma ) quando interagiscono con un mezzo cedono (tutta o parte) della loro energia al mezzo stesso. Si definisce allora la dose assorbita

Dettagli

1. Classificazione dei lavoratori ai fini della radioprotezione

1. Classificazione dei lavoratori ai fini della radioprotezione D.Lgs. 17 marzo 1995, n. 230 Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale - Serie Generale - n. 136 del 13-6-1995 Come modificato da: D.Lgs. 26 maggio 2000, n. 241 - G.U. Serie Generale - n. 203 del 31-8-2000

Dettagli

Radioprotezione del paziente e dell'operatore : dose e dosimetria

Radioprotezione del paziente e dell'operatore : dose e dosimetria Radioprotezione del paziente e dell'operatore : dose e dosimetria Dott. Mirco Amici Esperto Qualificato U.O.C. Medicna Legale e Gestione del Rischio 12 Novembrere 2009 1 La radioprotezione ha come compito

Dettagli

VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE A RADIAZIONI IONIZZANTI

VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE A RADIAZIONI IONIZZANTI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE A RADIAZIONI IONIZZANTI Esperto qualificato 3 grado n 506 francesco.pastremoli@ordingbo.it Aggiornamento del 16/05/2016 GENERALITÀ SULLE RADIAZIONI IONIZZANTI Sono

Dettagli

QUESTIONARIO DI VERIFICA PER LA FORMAZIONE DI RADIOPROTEZIONE

QUESTIONARIO DI VERIFICA PER LA FORMAZIONE DI RADIOPROTEZIONE Laboratori Nazionali del Sud Foglio N. 1 di 5_ QUESTIONARIO DI VERIFICA PER LA FORMAZIONE DI RADIOPROTEZIONE Nome. Cognome. (per ogni domanda segnare una o più risposte che si ritengono corrette) 1) La

Dettagli

LA FISICA DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI

LA FISICA DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI LA FISICA DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI MINISTERO DELL INTERNO Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Ispettorato Nazionale del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana

Dettagli

Radiazioni ionizzanti

Radiazioni ionizzanti Radiazioni ionizzanti Radiazioni ionizzanti interagiscono con la materia determinando fenomeni di ionizzazione sia direttamente (elettroni, protoni, particelle alfa) che indirettamente (neutroni) cedendo

Dettagli

Parte I - LE RADIAZIONI IONIZZANTI E LE GRANDEZZE FISICHE DI INTERESSE IN DOSIMETRIA

Parte I - LE RADIAZIONI IONIZZANTI E LE GRANDEZZE FISICHE DI INTERESSE IN DOSIMETRIA INDICE Parte I - LE RADIAZIONI IONIZZANTI E LE GRANDEZZE FISICHE DI INTERESSE IN DOSIMETRIA Capitolo 1 Le radiazioni ionizzanti 19 1.1 Introduzione 19 1.2 Il fondo naturale di radiazione 20 1.2.1 La radiazione

Dettagli

DOSE DI RADIAZIONE IONIZZANTE PERICOLO DA RADIAZIONI IONIZZANTI DOSE ASSORBITA D =!E AREA CONTROLLATA. energia assorbita nell'unità di massa

DOSE DI RADIAZIONE IONIZZANTE PERICOLO DA RADIAZIONI IONIZZANTI DOSE ASSORBITA D =!E AREA CONTROLLATA. energia assorbita nell'unità di massa DOSE DI RADIAZIONE IONIZZANTE PERICOLO DA RADIAZIONI IONIZZANTI DOSE ASSORBITA AREA CONTROLLATA D =!E!m energia assorbita nell'unità di massa 2 UNITA' DI MISURA dose assorbita D =!E!m dimensioni [D] =

Dettagli

LA SICUREZZA NEI CANTIERI NASCE A SCUOLA

LA SICUREZZA NEI CANTIERI NASCE A SCUOLA LA SICUREZZA NEI CANTIERI NASCE A SCUOLA Da Studente a RSPP Progetto sperimentale per gli Istituti superiori per Geometri della Provincia di Modena Il rischio da radiazioni ionizzanti Modulo A Lezione

Dettagli

QUESTIONARIO DI VERIFICA PER LA FORMAZIONE DI RADIOPROTEZIONE

QUESTIONARIO DI VERIFICA PER LA FORMAZIONE DI RADIOPROTEZIONE Laboratori Nazionali del Sud Foglio N. 1 di 5_ QUESTIONARIO DI VERIFICA PER LA FORMAZIONE DI RADIOPROTEZIONE Nome. Cognome. (per ogni argomento scegliere una o più risposte che si ritengono corrette) 1)

Dettagli

ALLEGATO IV E GLI INDIVIDUI DELLA POPOLAZIONE NONCHÉ DEI CRITERI DI COMPUTO E DI UTILIZZAZIONE DELLE GRANDEZZE RADIOPROTEZIONISTICHE CONNESSE.

ALLEGATO IV E GLI INDIVIDUI DELLA POPOLAZIONE NONCHÉ DEI CRITERI DI COMPUTO E DI UTILIZZAZIONE DELLE GRANDEZZE RADIOPROTEZIONISTICHE CONNESSE. ALLEGAO IV DEEMINAZIONE, AI SENSI DELL AICOLO 96, DEI LIMII DI DOSE PE I LAVOAOI, PE GLI APPENDISI, GLI SUDENI E GLI INDIVIDUI DELLA POPOLAZIONE NONCHÉ DEI CIEI DI COMPUO E DI UILIZZAZIONE DELLE GANDEZZE

Dettagli

Parte I - LE RADIAZIONI IONIZZANTI E LE GRANDEZZE FISICHE DI INTERESSE IN DOSIMETRIA

Parte I - LE RADIAZIONI IONIZZANTI E LE GRANDEZZE FISICHE DI INTERESSE IN DOSIMETRIA INDICE Parte I - LE RADIAZIONI IONIZZANTI E LE GRANDEZZE FISICHE DI INTERESSE IN DOSIMETRIA Capitolo 1 Le radiazioni ionizzanti 19 1.1 Introduzione 19 1.2 Il fondo naturale di radiazione 21 1.2.1 La radiazione

Dettagli

Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Dosimetria 14/3/2005

Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Dosimetria 14/3/2005 Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Dosimetria 14/3/2005 Radionuclidi Utilizzati come traccianti tipo di emissione, vita media, danno radiazione Elaborazione Immissione di liquido di

Dettagli

La radioattività può avere un origine sia artificiale che naturale.

La radioattività può avere un origine sia artificiale che naturale. http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/radioattivita-e-radiazioni/ radioattivita/radioattivita-naturale-e-artificiale La radioattività può avere un origine sia artificiale che naturale. La radioattività

Dettagli

D.Lgv. 230/1995 e succ. modif. La normativa in breve

D.Lgv. 230/1995 e succ. modif. La normativa in breve D.Lgv. 230/1995 e succ. modif. La normativa in breve Obblighi del Datore di Lavoro, Dirigenti e Preposti Attribuzioni dell Esperto Qualificato Obblighi dei Lavoratori Documenti e Autorizzazioni Rifiuti

Dettagli

NORMATIVA DI RIFERIMENTO ASPETTI GESTIONALI E NORMATIVA

NORMATIVA DI RIFERIMENTO ASPETTI GESTIONALI E NORMATIVA ASPETTI GESTIONALI E NORMATIVA Dr.ssa Joanne Wells ANPA Dipartimento Rischio Nucleare Settore Radioprotezione, Radioisotopi e Macchine Radiogene NORMATIVA DI RIFERIMENTO Decreto Legislativo 17 marzo 1995

Dettagli

A Z. radioattività e radiazioni. Caratterizzazione del nuclide. elio giroletti. ottobre 2006

A Z. radioattività e radiazioni. Caratterizzazione del nuclide. elio giroletti. ottobre 2006 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PVI dip. Fisica nucleare e teorica via assi 6, 271 Pavia, Italy tel. 38298.795 - girolett@unipv.it - www.unipv.it/webgiro webgiro 1 elio giroletti radioattività e radiazioni FISIC

Dettagli

SOSTANZE PERICOLOSE. 1 Il numero di massa di un elemento è uguale

SOSTANZE PERICOLOSE. 1 Il numero di massa di un elemento è uguale SOSTANZE PERICOLOSE 1 Il numero di massa di un elemento è uguale a Alla somma del numero dei protoni + quello dei mesoni b alla somma del numero dei protoni, + quello dei neutroni del suo atomo c Alla

Dettagli

CONOSCERE IL RISCHIO

CONOSCERE IL RISCHIO CONOSCERE IL RISCHIO RADIAZIONI IONIZZANTI Le grandezze dosimetriche 1. Introduzione Per la valutazione dell esposizione a radiazioni ionizzanti sono state sviluppate delle grandezze speciali, dette grandezze

Dettagli

Fissione. E=m c 2 Δ E=Δ m c 2. m in. = 235,89 u. = 236,05 u. ΔE = 148 MeV = 2, J

Fissione. E=m c 2 Δ E=Δ m c 2. m in. = 235,89 u. = 236,05 u. ΔE = 148 MeV = 2, J Fissione E=m c 2 Δ E=Δ m c 2 m in = 236,05 u m out = 235,89 u ΔE = 148 MeV = 2,4 10-11 J Reazione e catena autosostenuta: il numero di nuovi neutroni, esclusi quelli assorbiti e quelli che escono senza

Dettagli

Argomenti trattati. Argomenti trattati

Argomenti trattati. Argomenti trattati LA RADIOPROTEZIONE NELL AMBIENTE SANITARIO RADIAZIONI P.Catuzzo MASTER DI PRIMO LIVELLO PERLE FUNZIONI DI COORDINAMENTO DELLE PROFESSIONI SANITARIE Argomenti trattati Cosa sono le radiazioni Origine delle

Dettagli

LE GRANDEZZE FISICHE GRANDEZZE RADIOMETRICHE

LE GRANDEZZE FISICHE GRANDEZZE RADIOMETRICHE LE GRANDEZZE FISICHE GRANDEZZE RADIOMERICHE Le grandezze radiometriche sono quelle che descrivono le caratteristiche del fascio di radiazioni in un punto e in un istante. La fluenza di particelle (Numero

Dettagli

Le radiazioni ionizzanti e la radioprotezione

Le radiazioni ionizzanti e la radioprotezione Le radiazioni ionizzanti e la radioprotezione Radiazioni Radiazioniionizzanti ionizzanti Il termine radiazione viene abitualmente usato per descrivere fenomeni apparentemente assai diversi tra loro,

Dettagli

Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica G. Natta. Radioprotezione. Mirvana Lauria, agg. 1

Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica G. Natta. Radioprotezione. Mirvana Lauria, agg. 1 Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica G. Natta Radioprotezione Mirvana Lauria, agg. 1 Radiazioni ionizzanti Radiazioni corpuscolari o elettromagnetiche capaci di produrre una ionizzazione

Dettagli

Il nucleare non è il diavolo. Il problema:

Il nucleare non è il diavolo. Il problema: 2005 Anno Mondiale della Fisica Il nucleare non è il diavolo Progetto di monitoraggio della radioattività ambientale nelle scuole Sezione di Torino dell INFN e Dipartimenti di Fisica dell Università di

Dettagli

RADIAZIONI e radioprotezione

RADIAZIONI e radioprotezione UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA dipartimento di FISICA via Bassi 6, 27100 Pavia tel. +39-038298.7905 - elio.giroletti@unipv.it RADIAZIONI e radioprotezione UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA - elio giroletti

Dettagli

Formazione obbligatoria in materia di Radioprotezione: il laboratorio universitario radioisotopi del DIMES

Formazione obbligatoria in materia di Radioprotezione: il laboratorio universitario radioisotopi del DIMES Formazione obbligatoria in materia di Radioprotezione: il laboratorio universitario radioisotopi del DIMES Dott. Pier Luca Rossi U.O. Fisica Sanitaria Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Viale

Dettagli

TECNICHE RADIOCHIMICHE

TECNICHE RADIOCHIMICHE TECNICHE RADIOCHIMICHE L ATOMO - Un atomo e costituito da un nucleo carico positivamente, circondato da una nuvola di elettroni carichi negativamente. - I nuclei atomici sono costituiti da due particelle:

Dettagli

Emissione α. La sua carica elettrica è pari a +2e La sua massa a riposo è circa 7x10-27 kg.

Emissione α. La sua carica elettrica è pari a +2e La sua massa a riposo è circa 7x10-27 kg. Reazioni nucleari Un nucleo instabile può raggiungere una nuova condizione di stabilità attraverso una serie di decadimenti con emissione di particelle α, β, γ o di frammenti nucleari (fissione). Emissione

Dettagli

Rischio da radiazioni ionizzanti. Rischio radiazioni ionizzanti

Rischio da radiazioni ionizzanti. Rischio radiazioni ionizzanti Rischio da radiazioni ionizzanti Rischio radiazioni ionizzanti Generalità sulle radiazioni Il termine radiazione è usato in fisica per descrivere fenomeni apparentemente assai diversi tra loro, come l'emissione:

Dettagli

LE RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE (in medicina)

LE RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE (in medicina) CLASSE DELLE LAUREE TRIENNALI DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE LE RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE (in medicina) SPETTRO ELETTROMAGNETICO RADIAZIONI TERMICHE RADIAZIONI IONIZZANTI A. A. 2014-2015

Dettagli

Il rischio da radiazioni ionizzanti

Il rischio da radiazioni ionizzanti Giornata su Sicurezza e Prevenzione al Dipartimento di Fisica Il rischio da radiazioni ionizzanti Monica Sisti Esperto Qualificato del Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano-Bicocca Sommario

Dettagli

Rischio Radioattivo. Misure di Prevenzione Incendi. Utilizzo sostanze radioattive Dott. Ing. Giovanni Carella

Rischio Radioattivo. Misure di Prevenzione Incendi. Utilizzo sostanze radioattive Dott. Ing. Giovanni Carella Rischio Radioattivo Misure di Prevenzione Incendi 1 Tre tipologie di rischio connesso alle sostanze: rischio RADIOLOGICO - rischio BIOLOGICO - rischio CHIMICO 2 I rischi legati alla presenza di sostanze

Dettagli

INTERAZIONE. radiazioni ionizzanti. protezione e sicurezza dalle radiazioni ionizzanti. elio giroletti esperto qualificato INFN Pavia

INTERAZIONE. radiazioni ionizzanti. protezione e sicurezza dalle radiazioni ionizzanti. elio giroletti esperto qualificato INFN Pavia INFN sezione di Pavia UNIVERSIA degli SUDI di PAVIA dipartimento di Fisica via bassi 6, 271 pavia - tel. 382 98.795 elio.giroletti@pv.infn.it elio giroletti esperto qualificato INFN Pavia Università Studi

Dettagli

Protezione dall Esposizione Esterna

Protezione dall Esposizione Esterna Protezione dall Esposizione Esterna Corso di formazione dei lavoratori classificati del CR Trisaia, sede di Brindisi Dott. Roberto Falcone GSP4 ION IRP Casaccia Generalità - geometria Geometrie più importanti

Dettagli

DECADIMENTI. Fissione spontanea di atomi instabili con emissione di neutroni

DECADIMENTI. Fissione spontanea di atomi instabili con emissione di neutroni DECADIMENTI Fissione spontanea di atomi instabili con emissione di neutroni DECADIMENTO ALPHA Tipico di elementi pesanti che diventano più stabili dopo il decadimento. DECADIMENTO BETA Prodotto da interazione

Dettagli

Caratterizzazione del nuclide. Elio GIROLETTI - Università degli Studi di Pavia - Dip. Fisica nucleare e teorica. ottobre 2008

Caratterizzazione del nuclide. Elio GIROLETTI - Università degli Studi di Pavia - Dip. Fisica nucleare e teorica. ottobre 2008 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PVI dip. Fisica nucleare e teorica via assi 6, 271 Pavia, Italy tel. 38298.795 - girolett@unipv.it - www.unipv.it/webgiro elio giroletti radioattività e radiazioni RISCHI FISICI

Dettagli

Elio GIROLETTI - INFN Pavia & Università degli Studi di Pavia febbraio 2009

Elio GIROLETTI - INFN Pavia & Università degli Studi di Pavia febbraio 2009 INFN - sez. Pavia UNIVERSITÀ degli STUDI di PAVIA dip. Fisica nucleare e teorica via bassi 6, 27100 pavia, italy - tel. 038298.7905 elio.giroletti@pv.infn.it - www.unipv.it/webgiro elio giroletti alcune

Dettagli

www.fisiokinesiterapia.biz RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE IN MEDICINA - SPETTRO ELETTROMAGNETICO - RADIAZIONI TERMICHE: MICROONDE E INFRAROSSI - RADIAZIONI IONIZZANTI: ULTRAVIOLETTI, X E GAMMA RADIAZIONE

Dettagli

UNIVERSITÀ - OSPEDALE di PADOVA MEDICINA NUCLEARE MEDICINA NUCLEARE. Fondamenti di base 2 UNITÀ DI MISURA

UNIVERSITÀ - OSPEDALE di PADOVA MEDICINA NUCLEARE MEDICINA NUCLEARE. Fondamenti di base 2 UNITÀ DI MISURA UNIVERSITÀ - OSPEDALE di PADOVA MEDICINA NUCLEARE MEDICINA NUCLEARE Fondamenti di base 2 Franco Bui, Diego Cecchin UNITÀ DI MISURA Attività Becquerel Bq 1 disintegrazione/sec Nel passato si utilizzava

Dettagli

LA RADIOPROTEZIONE OPERATIVA ALLA LUCE DEL DLGS 241/200

LA RADIOPROTEZIONE OPERATIVA ALLA LUCE DEL DLGS 241/200 LA RADIOPROTEZIONE OPERATIVA ALLA LUCE DEL DLGS 241/200 Prof. Claudio Manfredotti Servizio Centralizzato di Esperto Qualificato Università degli Studi di Torino 1 SOMMARIO I nuovi concetti di legge Le

Dettagli

Il numero di protoni presenti in un atomo si chiama numero atomico = Z elemento differisce per il numero Z. H deuterio (6000 volte abbondante)

Il numero di protoni presenti in un atomo si chiama numero atomico = Z elemento differisce per il numero Z. H deuterio (6000 volte abbondante) Il numero di protoni presenti in un atomo si chiama numero atomico = Z elemento differisce per il numero Z ogni ISOTOPI atomi di uno stesso elemento ma con un N di neutroni x es. 14 C e 12 C l H ha 3 isotopi:

Dettagli

CAUTION RADIOACTIVE MATERIAL CLASSIFICAZIONE, SPEDIZIONE E TRASPORTO SU STRADA DI MATERIALE RADIOATTIVO. classe 7 del regolamento ADR.

CAUTION RADIOACTIVE MATERIAL CLASSIFICAZIONE, SPEDIZIONE E TRASPORTO SU STRADA DI MATERIALE RADIOATTIVO. classe 7 del regolamento ADR. CAUTION RADIOACTIVE MATERIAL CLASSIFICAZIONE, SPEDIZIONE E TRASPORTO SU STRADA DI MATERIALE RADIOATTIVO classe 7 del regolamento ADR Franco Cioce ISBN 978-88-89260-54-8 1 a edizione: ottobre 2014 Tutti

Dettagli

GRANDEZZE DOSIMETRICHE. Introduzione

GRANDEZZE DOSIMETRICHE. Introduzione GRANDEZZE DOSIMETRICHE Introduzione Per la valutazione dell esposizione a radiazioni ionizzanti sono state sviluppate delle grandezze speciali, dette grandezze dosimetriche: queste si possono schematicamente

Dettagli

Dosimetria ESR per applicazioni in campo medico e industriale

Dosimetria ESR per applicazioni in campo medico e industriale Dosimetria ESR per applicazioni in campo medico e industriale Dott. Maurizio Marrale Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Fisica e Tecnologie Relative 3 Aprile 2008 Dottorato di Ricerca in

Dettagli

Nozioni di radioprotezione

Nozioni di radioprotezione Nozioni di radioprotezione Osvaldo Rampado S.C. Fisica Sanitaria 1 A.O.U. San Giovanni Battista di Torino Tommaso Mosso S.C. Radiodiagnostica 1 A.O.U. San Giovanni Battista di Torino Sommario Effetti delle

Dettagli

La misura della radioattivita γ lezione 2. Cristiana Peroni Corsi di LS in Scienze Biomolecolari Universita di Torino Anno accademico

La misura della radioattivita γ lezione 2. Cristiana Peroni Corsi di LS in Scienze Biomolecolari Universita di Torino Anno accademico La misura della radioattivita γ lezione 2 Cristiana Peroni Corsi di LS in Scienze Biomolecolari Universita di Torino Anno accademico 2008-2009 1 Misura della radiazione ionizzante Grandezza fondamentale

Dettagli

protezione da radiazioni ionizzanti

protezione da radiazioni ionizzanti INFN sezione di Pavia UNIVERSITA degli STUDI di PAVIA dip. Fisica nucleare e teorica via bassi 6, 27100 pavia, italy - tel. 038298.7905 elio.giroletti@pv.infn.it - www.unipv.it/webgiro elio giroletti Università

Dettagli

Radioattivita (radiazioni ionizzanti) e salute. 1a parte

Radioattivita (radiazioni ionizzanti) e salute. 1a parte Radioattivita (radiazioni ionizzanti) e salute Cristiana Peroni Dipartimento di Fisica Sperimentale dell Universita di Torine e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare 1a parte 4/11/2005 C.Peroni 1 Che cosa

Dettagli

Elio GIROLETTI - Università degli Studi di Pavia - Dip. Fisica nucleare e teorica marzo 2005

Elio GIROLETTI - Università degli Studi di Pavia - Dip. Fisica nucleare e teorica marzo 2005 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PVI dip. Fisica nucleare e teorica via assi 6, 271 Pavia, Italy tel. 38298.795 - girolett@unipv.it - www.unipv.it/webgiro webgiro elio giroletti radioattività (cenni) ELEMENTI

Dettagli

SIAMO TUTTI RADIOATTIVI

SIAMO TUTTI RADIOATTIVI SIAMO TUTTI RADIOATTIVI IRRAGGIAMENTI QUOTIDIANI Simona Giordanengo INFN Torino NON LE VEDIAMO MA CI SONO SEMPRE Le misuriamo, le creiamo e le usiamo COSA? PERCHE? QUANTO? QUALI? COME? CHI? DOVE? QUANDO?

Dettagli

LA RADIOPROTEZIONE IN RADIOLOGIA: NORMATIVA. Antonella Rivolta

LA RADIOPROTEZIONE IN RADIOLOGIA: NORMATIVA. Antonella Rivolta Incontri clinici su argomenti di specifico interesse Individuati nell ambito delle prestazioni erogate dalla S.C. diagnostica per Immagini Territoriale ed Ecografia Interventistica e dalla S.C. Diagnostica

Dettagli

LE GRANDEZZE DOSIMETRICHE

LE GRANDEZZE DOSIMETRICHE LE GRANDEZZE DOSIMETRICHE Introduzione Per la valutazione dell esposizione a radiazioni ionizzanti sono state sviluppate delle grandezze speciali, dette grandezze dosimetriche: queste si possono schematicamente

Dettagli

Fisica delle Radiazioni Ionizzanti. Dott. Mirco Amici Esperto Qualificato U.O.C Medicina Legale e Gestione del Rischio

Fisica delle Radiazioni Ionizzanti. Dott. Mirco Amici Esperto Qualificato U.O.C Medicina Legale e Gestione del Rischio Fisica delle Radiazioni Ionizzanti Dott. Mirco Amici Esperto Qualificato U.O.C Medicina Legale e Gestione del Rischio 1 Fisica delle Radiazioni Ionizzanti Cosa sono le radiazioni ionizzanti Tipi di radiazioni

Dettagli

Linear No-Threshold Hypothesis (LNT)

Linear No-Threshold Hypothesis (LNT) Il concetto di dose La Dosimetria Una delle discipline scientifiche che supporta la legge è la dosimetria, cioè la misura delle grandezze che consentono di calcolare il danno biologico dovuto all esposizione

Dettagli

Livello massimo ammissibile ( Bq kg -1 o Bq l -1 ) Prodotti lattiero caseari Isotopi dello Stronzio

Livello massimo ammissibile ( Bq kg -1 o Bq l -1 ) Prodotti lattiero caseari Isotopi dello Stronzio Tabella A3.3. Livelli massimi ammissibili di radioattività per i prodotti alimentari in caso di emergenze nucleari e radiologiche (CCE 1989a; CCE 1989b) Radionuclide Alimenti per lattanti Livello massimo

Dettagli

Grandezze e unità di misura Dott.ssa Alessandra Bernardini

Grandezze e unità di misura Dott.ssa Alessandra Bernardini Grandezze e unità di misura Dott.ssa Alessandra Bernardini 1 Grandezze radiometriche e coefficienti del mezzo La radiazione ionizzante che attraversa la materia perde la sua energia in processi di eccitazione

Dettagli

SORGENTI DI RADIAZIONE

SORGENTI DI RADIAZIONE SORGENTI DI RADIAZIONE (da laboratorio) ORIGINE processi atomici processi nucleari produzione agli acceleratori 4 CATEGORIE GENERALI particelle cariche Elettroni veloci Particelle pesanti cariche m 1 a.m.u.

Dettagli

Elio GIROLETTI - INFN Pavia & Università degli Studi di Pavia marzo 2008

Elio GIROLETTI - INFN Pavia & Università degli Studi di Pavia marzo 2008 INFN - sez. Pavia UNIVERSITÀ degli STUDI di PAVIA dip. Fisica nucleare e teorica via bassi 6, 27100 pavia, italy - tel. 038298.7905 elio.giroletti@pv.infn.it - www.unipv.it/webgiro elio giroletti alcune

Dettagli

Radiazioni ionizzanti

Radiazioni ionizzanti Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Radiazioni ionizzanti 11/3/2005 Struttura atomica Atomo Nucleo Protone 10 10 m 10 14 m 10 15 m ev MeV GeV 3 3,0 0,3 0 0 0 Atomo Dimensioni lineari

Dettagli

CAPITOLO 1 QUADRO DI RIFERIMENTO DOTTRINARIO

CAPITOLO 1 QUADRO DI RIFERIMENTO DOTTRINARIO Sommario Presentazione... L AIRM e gli Autori... XIII XV CAPITOLO 1 QUADRO DI RIFERIMENTO DOTTRINARIO 1. La Radioprotezione medica: aspetti conoscitivi... 1 2. Il sistema di protezione radiologica... 4

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE Corso di formazione per i Rappresentanti del Lavoratori per la sicurezza eireferentiperlaprevenzione e sicurezza dei dipartimenti SICUREZZA AMBIENTE IENE IG SERVIZI INTEGRATI

Dettagli

Radioattività e dosimetria

Radioattività e dosimetria Radioattività e dosimetria Un nucleo atomico è caratterizzato da: IL IL NUCLEO ATOMICO numero atomico (Z) che indica il numero di protoni numero di massa (A) che rappresenta il numero totale di nucleoni

Dettagli

RIFERIMENTI NORMATIVI E LINEE GUIDA NAZIONALI PER I CONTROLLI RADIOMETRICI SULLE ACQUE POTABILI

RIFERIMENTI NORMATIVI E LINEE GUIDA NAZIONALI PER I CONTROLLI RADIOMETRICI SULLE ACQUE POTABILI RIFERIMENTI NORMATIVI E LINEE GUIDA NAZIONALI PER I CONTROLLI RADIOMETRICI SULLE ACQUE POTABILI Elena Caldognetto Osservatorio Agenti Fisici ARPAV Verona LA RADIOATTIVITÀ NELLE ACQUE POTABILI DEL VENETO

Dettagli

Distaccamento Volontari Caselle Torinese 5) RADIOATTIVITA. Testi, immagini ed argomenti trattati a cura del Comando Provinciale di Torino

Distaccamento Volontari Caselle Torinese 5) RADIOATTIVITA. Testi, immagini ed argomenti trattati a cura del Comando Provinciale di Torino 5) RADIOATTIVITA 5.1 Radioattività Parlando di radioattività bisogna partire dai concetti introduttivi di fisica nucleare. 5.1.1 L atomo L atomo può essere definito la più piccola parte di un elemento

Dettagli

5. DAP - AREA FISICA. 5.1 Onde Meccaniche Rumore Ultrasuoni. Analisi statistica sul campo (con presenza operatore):

5. DAP - AREA FISICA. 5.1 Onde Meccaniche Rumore Ultrasuoni. Analisi statistica sul campo (con presenza operatore): Versione 2002 - aggiornamento 8 gennaio 2002 20 5. DAP - AREA FISICA 5.1 Onde Meccaniche 5.1.1 Rumore 5.1.01.01 Misura di livello sonoro con fonometro 52,00 5.1.01.02 Determinazione dei tempi di riverbero

Dettagli

INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA

INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA Radiazioni ionizzanti Interazione di particelle cariche: range perdita di energia per ionizzazione perdita di energia per radiazione Interazione di particelle neutre: neutroni

Dettagli

Caratterizzazione del nuclide. Elio GIROLETTI - Università degli Studi di Pavia - Dip. Fisica nucleare e teorica febbraio 2009

Caratterizzazione del nuclide. Elio GIROLETTI - Università degli Studi di Pavia - Dip. Fisica nucleare e teorica febbraio 2009 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PVI dip. Fisica nucleare e teorica via assi 6, 271 Pavia, Italy tel. 38298.795 - girolett@unipv.it - www.unipv.it/webgiro elio giroletti Elio GIROLETTI dip. Fisica nucleare e

Dettagli

La Radioattività. da:ispra istituto superiore per la ricerca e protezione ambientale

La Radioattività. da:ispra istituto superiore per la ricerca e protezione ambientale La Radioattività da:ispra istituto superiore per la ricerca e protezione ambientale Isotopi: Nuclei diversi del medesimo elemento chimico Vi sono elementi con atomi che, a parità di numero di protoni,

Dettagli

Il numero di protoni presenti in un atomo si chiama numero atomico = Z elemento differisce per il numero Z. H deuterio (6000 volte abbondante)

Il numero di protoni presenti in un atomo si chiama numero atomico = Z elemento differisce per il numero Z. H deuterio (6000 volte abbondante) Il numero di protoni presenti in un atomo si chiama numero atomico = Z elemento differisce per il numero Z ogni ISOTOPI atomi di uno stesso elemento ma con un N di neutroni x es. 14 C e 12 C l H ha 3 isotopi:

Dettagli

Radioprotezione dell'operatore:aspetti normativi e operativi

Radioprotezione dell'operatore:aspetti normativi e operativi Radioprotezione dell'operatore:aspetti normativi e operativi Dott. Mirco Amici Esperto Qualificato II n 2168 U.O.C. Medicina Legale e Gestione del Rischio Modena 12 Novembre 2009 Aspetti normativi La

Dettagli

SORVEGLIANZA DOSIMETRICA INDIVIDUALE. dr. Marco Serafini

SORVEGLIANZA DOSIMETRICA INDIVIDUALE. dr. Marco Serafini SORVEGLIANZA DOSIMETRICA INDIVIDUALE dr. Marco Serafini m.serafini@ausl.mo.it Grandezze dosimetriche in uso in Radioprotezione Quantità fisiche Grandezze limite Grandezze operative ICRP International Commission

Dettagli

Programma di addestramento raccomandato per l esame di Radiografia di 1 livello

Programma di addestramento raccomandato per l esame di Radiografia di 1 livello Programma di addestramento raccomandato per l esame di Radiografia di 1 livello 0 0 0 1)- Sorveglianza del personale a Dispositivi di sorveglianza in dotazione b Lettura di dosimetri tascabili c Registrazione

Dettagli

INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA (Effetti biologici ed elementi di radioprotezione)

INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA (Effetti biologici ed elementi di radioprotezione) INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA (Effetti biologici ed elementi di radioprotezione) Elementi di interazione radiazione-materia - Radiazioni ionizzanti - Interazione di particelle cariche - Interazione di

Dettagli

Radiazioni ionizzanti: aspetti fisici, operativi, normativi e di radioprotezione

Radiazioni ionizzanti: aspetti fisici, operativi, normativi e di radioprotezione Ing. Manuel Cecchini Esperto Qualificato Grado III n 603 (manuelsun@libero.it www.manuelcecchini.it) IBERDROLA Ingegnerìa y Construcciòn Joint Research Centre C.C.R. EURATOM - Ispra (Manuel.CECCHINI@ext.ec.europa.eu

Dettagli

Corso di formazione sulla protezione dalle radiazioni ionizzanti INFN - SEZIONE DI FERRARA

Corso di formazione sulla protezione dalle radiazioni ionizzanti INFN - SEZIONE DI FERRARA Corso di formazione sulla protezione dalle radiazioni ionizzanti INFN - SEZIONE DI FERRARA Luciano Lembo 30-10 - 2007 1 Grandezze di misura DOSE ASSORBITA IN UN MEZZO Energia media assorbita per unità

Dettagli

INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA

INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA Radiazioni ionizzanti Interazione di particelle cariche: range perdita di energia per ionizzazione perdita di energia per radiazione Interazione di particelle neutre: neutroni

Dettagli

Preparazione di radiofarmaci PET e per terapia radionuclidica: aree critiche per l operatore

Preparazione di radiofarmaci PET e per terapia radionuclidica: aree critiche per l operatore Preparazione di radiofarmaci PET e per terapia radionuclidica: aree critiche per l operatore Marco Chianelli, MD, PhD Unità Operativa di Endocrinologia Ospedale Regina Apostolorum, Albano Roma II WORKSHOP

Dettagli

Radioattività. per il corso di Laboratorio di Fisica Nucleare e Subnucleare. martedì 22 novembre 11

Radioattività. per il corso di Laboratorio di Fisica Nucleare e Subnucleare. martedì 22 novembre 11 Radioattività per il corso di Laboratorio di Fisica Nucleare e Subnucleare Perché la radioattività? La radioattività rappresenta una delle maggiori sorgenti di fondo per i rivelatori di particelle La radioattività

Dettagli

Elementi di Radioprotezione

Elementi di Radioprotezione Elementi di Radioprotezione Rischi specifici presso i LNS Dott.ssa Ornella Marilli Corso di formazione Catania 25/09/11/2012 Radioprotezione Cosa è Disciplina tecnico-scientifica: prevenzionistica Protezione

Dettagli

Interazione radiazione materia Dott.ssa Alessandra Bernardini

Interazione radiazione materia Dott.ssa Alessandra Bernardini Interazione radiazione materia Dott.ssa Alessandra Bernardini 1 Un po di storia Lo studio delle radiazioni ionizzanti come materia di interesse nasce nel novembre del 1895 ad opera del fisico tedesco Wilhelm

Dettagli

M. Marengo. Servizio di Fisica Sanitaria

M. Marengo. Servizio di Fisica Sanitaria M. Marengo Servizio di Fisica Sanitaria mario.marengo@unibo.it Sommario Le radiazioni nell ambiente I principi della radioprotezione Grandezze fisiche della dosimetria Unità di misura della radioattività

Dettagli

φ = dn/(ds dt) = (unità di misura:

φ = dn/(ds dt) = (unità di misura: LEZIONE 6 LE GRANDEZZE FISICHE GRANDEZZE RADIOMETRICHE Le grandezze radiometriche sono quelle che descrivono le caratteristiche del fascio di radiazioni in un punto e in un istante. La fluenza di particelle

Dettagli