INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA (Effetti biologici ed elementi di radioprotezione)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA (Effetti biologici ed elementi di radioprotezione)"

Transcript

1 INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA (Effetti biologici ed elementi di radioprotezione) Elementi di interazione radiazione-materia - Radiazioni ionizzanti - Interazione di particelle cariche - Interazione di particelle neutre - Range - Attenuazione - Strato emivalente Elementi di dosimetria e radioprotezione - Range, esposizione - Dose assorbita, equivalente, efficace - Danno biologico delle radiazioni - Dosi limite e radioprotezione pag.1

2 Radiazioni ionizzanti Ogni radiazione, interagendo con la materia, cede energia alla struttura atomica/molecolare o nucleare del materiale attraversato. Se l energia ceduta all atomo/molecola è sufficiente (radiazioni ionizzanti: E 100 ev), si verificano nel materiale effetti distruttivi (frammentazioni, rotture di legami, ionizzazione,...). Radiazioni ionizzanti (produzione di ioni): - elettromagnetiche (m=0, E=hν) raggi X e γ - corpuscolari (m>0, E= ½mv 2 ) particelle α, β ±, p, n,... Particelle cariche: α, β ±, p ionizzazione diretta degli atomi/molecole del mezzo Particelle neutre: n, X, γ ionizzazione indiretta tramite produzione di particelle cariche secondarie L assorbimento delle radiazioni nella materia è un processo molto vario e complesso. I parametri importanti sono: tipo ed energia della radiazione incidente, natura del materiale. La sua comprensione è radiodiagnostica fondamentale e radiodi importanza fondamentale per varie importanza applicazioni per (es. le varie radiodiagnostica applicazioni e (es.terapia). radioterapia). pag.2

3 Interazione di particelle cariche: ionizzazione Tutte le particelle cariche (e ±, p, α, nuclei) interagiscono principalmente a causa delle interazioni coulombiane con gli elettroni del mezzo attraversato, perdendo rapidamente la loro energia cinetica. La perdita di energia della particella appare principalmente sotto forma di ionizzazione ed eccitazione del mezzo attraversato (tanti processi, ciascuno con piccola perdita di energia). L energia persa per unità di lunghezza (percorsa nel materiale) da una particella carica è proporzionale alla sua carica al quadrato (z 2 ) e alla densità del mezzo: E x z v 2 2 Z A ρ Formula di Bethe-Bloch Ad energie basse c e anche una dipendenza dall inverso della velocita al quadrato della particella (E k ), ad energie alte ~ indipendente (particella che ionizza al minimo: MIP ). L energia cinetica persa dalla particella è praticamente tutta assorbita dal mezzo a una distanza caratteristica (range), che dipende dalle caratteristiche della particella incidente e del mezzo attraversato. pag.3

4 -de/dx Ionizzazione specifica / potere frenante / stopping power = perdita di energia per unità di percorso de/dx energia/lunghezza Misurata in ev/cm (spesso kev/µm o MeV/mm) Fenomeno statistico: perdita di energia diversa a ogni singolo urto Straggling = fluttuazioni energetiche Dividendo per la densità del mezzo ρ: (de/dx)/ρ misurata in MeV cm 2 /g Elettroni: Piccola massa grandi deviazioni traiettoria a zig-zag range molto variabile Particelle cariche pesanti: Grande massa piccole deviazioni traiettoria quasi rettilinea range quasi costante Per particelle cariche pesanti (p,α): (de/dx)/ρ (q 2 /v 2 ) (Z/A) dipende quasi solo (tipicamente nei materiali Z/A~0.5) dalla particella incidente (carica e velocità), non dal materiale attraversato (de/dx) α ~ 4 (de/dx) p pag.4

5 -de/dx in funzione di P Se si considerano gli spessori attraversati x in unità di spessore di massa : ρx (tipica unità: g cm -2 ) Si ha che de/dx varia molto poco su un ampio intervallo di materiali (Z/A varia poco tra materiali con Z non molto differenti) Ad es. un p da 10 MeV perderà circa la stessa energia in 1 g cm -2 di Al o di Cu o di Fe e il range, espresso in unità di spessore di massa, sarà circa lo stesso nei diversi materiali. pag.5

6 Range Range: distanza media percorsa dalla radiazione incidente nella materia (legata alla profondita di penetrazione) In generale, indica la capacità di penetrare a fondo nella materia. E ovviamente tanto più alto quanto maggiore è l energia (una particella si ferma quando esaurisce la propria energia). Per un fascio di particelle cariche di data energia, si verifica sperimentalmente che il numero di particelle trasmesse rimane pressoché costante fino a un certo spessore, dopo il quale crolla bruscamente. N 0 N 0 /2 Range medio <r> distanza percorsa dal 50% delle particelle <r> pag.6 x

7 Range ed energia di particelle diverse scala logaritmica (cm) 100 R(E) H2O Dipendenza del range dall energia in acqua (~ tessuto biologico) protoni elettroni 10 1 e p alfa (MeV) scala logaritmica E pag.7

8 Linear Energy Transfer (LET) Trasferimento Lineare di Energia Rapporto tra l energia totale E trasferita alla materia lungo un cammino e la lunghezza R del cammino percorso LET = E/R (misurato in kev/µm, MeV/mm) Alto LET alta densità di ionizzazione alta probabilità di colpire e danneggiare un sito biologico Grande variabilità: elettroni: pochi kev/µm α: diverse centinaia di kev/µm Per una data particella dipende dalla sua energia pag.8

9 Bremsstrahlung Le particelle cariche perdono energia, oltre che per ionizzazione, anche per irraggiamento ( radiazione di frenamento o bremsstrahlung) Questo processo, avendo una probabilità m -2 della particella, è particolarmente importante per gli elettroni. Essi, sentendo la forte repulsione coulombiana dagli elettroni atomici, possono perdere anche notevoli quantità di energia a ogni urto e venire fortemente deviati. In questa interazione e.m. gli elettroni subiscono successive decelerazioni e quindi come tutte le particelle cariche accelerate emettono radiazioni elettromagnetiche sotto forma di fotoni di energia hν, sempre minore o al limite uguale all energia degli elettroni incidenti. Tale processo domina su perdite per ionizzazione ad alte energie, ovvero per E > E c (dipendente dal materiale attraversato). Applicazione: produzione di raggi X (con tubo a raggi catodici). pag.9

10 Interazione di particelle neutre Al contrario delle particelle cariche, neutroni e fotoni possono essere assorbiti completamente in un unica collisione (il neutrone da un nucleo, il fotone da un elettrone atomico (atomo) o da un nucleo). Al contrario delle particelle cariche, non esistono a priori distanze che fotoni o neutroni non possano attraversare. L assorbimento di neutroni e fotoni nella materia e quindi l attenuazione di un fascio - ha un comportamento probabilistico. Neutroni: Cattura neutronica Urti elastici Urti anelastici Fotoni: Effetto fotoelettrico Effetto Compton Produzione di coppie pag.10

11 Neutroni Classificazione delle interazioni secondo l energia dei neutroni: freddi (E~meV), termici (E 0.01 ev), epitermici (E 100 kev), veloci (E~MeV) Cattura neutronica: n + A ZX A+1 ZX spesso seguita da decadimento γ ( reazioni n-γ o di cattura radiativa) spesso con nucleo finale radioattivo più probabile a bassa energia (~ 1/v) I materiali sottoposti a bombardamento neutronico diventano radioattivi! Es. n+ 14 7N 14 6C + p MeV rilascio energia nel corpo umano n+ 10 5B 7 3Li + α MeV Boron Neutron Cancer Therapy Urti con nucleoni: urti elastici: cessione di energia a protoni (es. rallentamento in H 2 O) urti inelastici: eccitazione dei nuclei con successiva emissione di raggi γ In tutti i processi il rilascio di energia è legato alla ionizzazione secondaria pag.11

12 Fotoni Tre processi principali: Effetto fotoelettrico: Interazione con elettroni atomici interni domina a energie basse Effetto Compton (inter. elastica γ-e): Interazione con elettroni atomici esterni domina a energie intermedie Produzione di coppie (e + -e - ): Interazione con campo coulombiano del nucleo (e degli e - atomici) domina a energie alte (E > 2m e c 2 ) Dipendenza da: energia dei fotoni n. atomico del materiale pag.12

13 Effetto fotoelettrico pag.13

14 Effetto Compton pag.14

15 Produzione di coppie Visualizzazione in camera a bolle (rivelatore di particelle cariche) pag.15

16 Assorbimento/Attenuazione Un fascio di N 0 fotoni, attraversando uno spessore x di materiale, viene attenuato in quanto i singoli fotoni vengono assorbiti o deviati secondo i tre processi descritti. Il n o di fotoni che interagiscono nello spessore di materiale x (e che quindi vengono sottratti al fascio originario) è N -N 0 x N = - µ N 0 x N 0 Fascio primario x Fotoni diffusi Fascio attenuato N P Il numero di fotoni ancora presenti nel fascio alla profondità x è: N(x) = N 0 e - µx come nella legge del decadimento radioattivo! Attenuatore pag.16

17 Assorbimento esponenziale intensità trasmessa (%) I I o /e /µ X, γ x = 0 I(x) I(x+ x) x Non esistono spessori che fermino totalmente il fascio! spessore x x µ = coefficiente di attenuazione lineare del materiale (cm -1 ) λ = 1/µ = spessore dopo il quale il fascio si riduce a I 0 /e = 37% I 0 (libero cammino medio) Dipende dal materiale e dall energia del fascio µ/ρ = coefficiente di attenuazione di massa del materiale (cm 2 /g) Dipende quasi soltanto dall energia del fascio pag.17

18 Strato emivalente λ = 1/µ = spessore dopo il quale rimane il 37 % dell intensità del fascio (=1/e) Strato emivalente x 1/2 = spessore dopo il quale rimane il 50 % dell intensità del fascio n 0 n(t) x 1/2 <1/µ Relazione tra 1/µ e x 1/2 : 0.50 n 0 n(x 1/2 ) = n 0 /2 = n 0 e -µx 1/2 e -µx 1/2 = 1/2 -µx 1/2 = ln ½ = -ln2 = n 0 x 1/2 = 0.693/µ 0 x 1/2 1/µ x come tempo di dimezzamento! pag.18

19 µ (u.a.) Assorbimento dei fotoni (sommario) 1 kev 1 MeV 1 GeV 10 6 rame µ fotoel. µ µ Compton Cu (Z=29) E µ = µ fotoel + µ Compton + µ coppie µ fotoel ρ Z 4 /E 3 µ Compton ρ Z/E µ coppie ρ Z 2 lne fotoel Z /E µ totale ev µ coppie 1 kev 1 MeV 1 GeV 1 E pag.19

20 Assorbimento in diversi materiali µ/ρ = coefficiente di attenuazione di massa del materiale (cm 2 /g) Quasi indipendente dal tipo di materiale Es. raggi X da 25 kev L intensità si riduce di un fattore 7 (~14%) in 30 m di ossigeno oppure 0.12 mm di rame oppure 32 µm di piombo µ/ρ (cm2/g) E(MeV) piombo acqua calcio E pag.20

21 Schermature pag.21

22 Emissione e assorbimento di radiazioni Le radiazioni emesse da una sorgente radioattiva vengono irraggiate nello spazio in tutte le direzioni. Una loro frazione, dipendente dall angolo solido (Ω Ω = S/R 2 ) quindi dalla superficie e dalla distanza, colpisce il soggetto esposto cedendogli energia. I danni che esso ne riceve dipendono dall energia, dal tipo di radiazione, dagli organi che ne vengono colpiti. S R S = superficie; R = distanza Angolo solido: Ω = S/R 2 Frazione = S/4πR 2 = Ω/4π pag.22

23 Rilascio di energia nel tessuto biologico unità relative (cute=1) 4 protoni 200 MeV Rilascio di energia di diverse radiazioni in tessuto biologico 3 γ 22 MeV picco di Bragg 2 protoni con modulaz. energia 1 elettroni 22 MeV 0 X 200 kev γ 1.3 MeV ( 60 Co) cm profondità di tessuto pag.23

24 Penetrazione (range) Radiazioni α,β,γ in diversi materiali... Range R ( E) = distanza media percorsa nella materia... e nel corpo umano (impiego terapeutico) γ da 60 Co γ da elettroni protoni E=1.3 MeV E=25 MeV E=200 MeV cm cm pag.24

25 Esposizione I raggi X e γ nella materia provocano ionizzazione, cioè creano coppie di ioni carichi. Esposizione (dose irraggiata) = misura della ionizzazione prodotta da una radiazione in un materiale Materiale di riferimento: aria (1 cm 3, 0 o C, 1 atm) Unità di misura: SI: C/kg pratico: Röntgen C (1 ues) in 1 cm 3 di aria a 0 o C, 1 atm 1 R = C/kg ( coppie di cariche per grammo) NB: Il Röntgen è riferito solo a radiazioni X e gamma (unità di misura ormai obsoleta) pag.25

26 Dose assorbita Dose = energia assorbita per unità di massa (più rilevante per quantificare gli effetti da radiazione) D = E/ m Unità di misura: SI Gray = J/kg pratico rad = 100 erg/g m = massa del materiale assorbitore, non della radiazione! 1 Gy = 100 rad Problema: la stessa dose dovuta a radiazioni diverse e/o assorbita da materiali diversi produce effetti/danni diversi! pag.26

27 Dose equivalente Per uniformità si definisce una radiazione standard: raggi X a 200 kev Efficacia Biologica Relativa: RBE = D (X a 200 kev) /D R = rapporto tra le dosi della radiazione standard e della radiazione R che producono lo stesso effetto nel materiale di riferimento. Unità di misura: SI Sievert = RBE Gray pratico rem = RBE rad L RBE, definito anche come fattore di qualità QF, tiene conto degli effetti globali di ionizzazione 1 Sv = 100 rem Radiazione QF fotoni, elettroni 1 protoni 5 neutroni (varie energie) 5-20 particelle alfa, nuclei pesanti 20 es. 1 Gy (α) = 1 Gy QF(α) = 20 Sv 1 Gy (X a 200 kev) = 1Gy QF(X) = 1 Sv pag.27

28 Dose efficace Un sievert produce quindi gli stessi effetti biologici indipendentemente dal tipo di radiazione considerata. Ulteriore problema: la stessa dose equivalente assorbita in organi o tessuti diversi produce effetti/danni diversi! Dose efficace = dose equivalente pesata a seconda del diverso impatto sugli organi (somma ponderata delle dosi equivalenti ai vari organi e tessuti): Deff = w Deq = w QF D A ogni organo/tessuto si assegna un fattore di peso w che tiene conto della diversa radiosensibilità degli organi e dei tessuti. La somma dei fattori di peso di tutti gli organi è 1 (su tutto il corpo: dose efficace = dose equivalente) Organi w gonadi 0.20 midollo osseo 0.12 colon 0.12 polmone 0.12 stomaco 0.12 vescica 0.05 mammella 0.05 fegato 0.05 esofago 0.05 tiroide 0.05 cute 0.01 superfici ossee 0.01 altri tessuti (tot.) 0.05 totale 1.00 pag.28

29 Dall irraggiatore all irraggiato: sintesi Dall emissione... Sorgente radioattiva Attività becquerel, curie Materiale irraggiato Esposizione C/kg, röntgen Assorbimento Dose assorbita gray, rad Danno biologico Dose equivalente/efficace sievert, rem...all assorbimento pag.29

30 Gli effetti biologici dipendono da... pag.30

31 Il danno cellulare radioindotto pag.31

32 pag.32

33 pag.33

34 Effetti dell irradiazione La sensibilità di una cellula alla radiazione dipende dalla fase della vita della cellula. Cellule con più alta frequenza di divisione cellulare hanno più alta radiosensibilità. Nei mammiferi Cellule estremamente radiosensibili: midollo osseo, tessuti linfatici, mucosa intestinale, ovaie e testicoli, cellule dell embrione. Cellule meno radiosensibili: encefalo, muscoli, ossa e reni. L effetto delle radiazioni sull uomo dipende non soltanto dalla dose equivalente totale ma anche dal tempo e dal modo in cui essa viene somministrata: una dose equivalente non frazionata nel tempo è più dannosa della stessa dose frazionata ( radioterapia) una dose somministrata all intero volume del corpo è più dannosa della stessa dose somministrata soltanto a qualche parte del corpo una dose somministrata ad una parte radiosensibile del corpo è più dannosa della stessa dose somministrata ad una parte radioresistente dose somministrata a tessuto più ossigenato è più dannosa della stessa dose a tessuto poco vascolarizzato pag.34

35 Effetti deterministici (necrosi) soglia Dose letale per il 50% popolazione al 30 giorno dopo singola esposizione pag.35

36 Effetti stocastici pag.36

37 Tempo di esposizione E determinante la durata dell esposizione: una stessa dose, assorbita senza danno su tempi lunghi, può essere letale se assorbita in tempi brevi (irraggiamento acuto). L irradiazione dipende da: materiale interposto distanza tempo di esposizione inserire schermi allontanarsi abbreviare le procedure RADIOPROTEZIONE pag.37

38 Principi e obiettivi della radioprotezione ICRP: International Commission on Radiological Protection I limiti di dose (ICRP60, D. Lgs. 230/95) pag.38

39 Limiti di dose annua Dosi efficaci annue in msv Radiazioni Dose media popolazione Raggi cosmici 0.39 Radiazione terrestre 0.46 Radionuclidi naturali nel corpo 0.23 Radon e suoi discendenti 1.3 TOTALE rad.naturali 2.4 Rad.diagnostica medica 0.33 (paesi industrializzati 1.1 ) Dosi efficaci annue in msv Radiazioni Dose media lavoratori Attività ciclo nucleare 2.9 Attività altra industria 0.9 Attività diagnosi/terapia medica 0.5 MEDIA in attività con radiazioni 1.1 Limiti di dose annua per radiazioni artificiali: popolazione normale lavoratori esposti 1 msv/anno 20 msv/anno pag.39

40 Radiazioni naturali e artificiali Radiazioni naturali Sorgenti esterne radiazione cosmica e ambientale Sorgenti interne 40 K, 226 Ra, 228 Ra, 210 Pb, 14 C, 222 Rn pag.40

41 Radiazione cosmica pag.41

42 Esposizione in esami clinici e altre attività pag.42

43 Radioattività ambientale in Italia pag.43

44 Dosi annuali e dosi acute: sintesi pag.44

45 Entità del rischio da radiazione Attività con uguale valore di rischio pag.45

46 Es. 1 Se una particella α, ad una data energia (supposta relativamente bassa ), presenta in un dato materiale un LET di 2 MeV/mm, quale sarà il tipico LET di un elettrone della stessa energia? Cosa cambia andando ad alte energie? Per E bassa o alta si intenda E < E c o E > E c per l elettrone. Es. 2 Un fascio di protoni da 500 MeV incide su un bersaglio. (a) Quale è il rilascio di energia nel bersaglio nell ipotesi che il suo spessore sia ben superiore al Range dei p in quel materiale a quella energia? (b) Come cambia il risultato se si ipotizza che lo spessore corrisponda proprio al Range? Es. 3 Esercizi (I) Un fascio di 10 8 fotoni da 100 KeV attraversa uno schermo che ha uno spessore, per tale energia e per il materiale con cui è fatto, corrispondente a 3λ (λ = 1/µ). (a) Quale è il rilascio di energia nello schermo? (b) Come cambia il risultato ipotizzando che lo spessore corrisponda ad uno strato emivalente? Es. 4 Si ipotizzi che due persone di uguale corporatura, indicate con A e B, si trovino ad operare in un laboratorio in cui è presente una sorgente radioattiva puntiforme non schermata. A lavora ad una distanza dalla sorgente pari ad 1 m per un tempo di 20 min, mentre B lavora ad una distanza di 3 m per un tempo di 2.5 h. Chi dei due riceverà una dose di radiazione maggiore? - Esercizi pag.46

47 Es. (GIA 31.37) Una dose di 4 sievert di raggi γ assunta in un breve tempo sarebbe letale per circa la metà della popolazione investita. A quanti gray corrisponde? Es. (GIA 31.43) Una sorgente da 1 mci di 32 15P (emettitore β, T 1/2 = 14.3 giorni) viene impiantata in un tumore al fine di somministrare una dose di 36 Gy. (a) Sapendo che 1 mci somministra circa 10 mgy/min, approssimativamente per quanto tempo la sorgente deve rimanere impiantata? (b) Come cambierebbe il risultato se fosse impiantata una sorgente α con uguali attività e T 1/2? Es. (Gia 31.45) Esercizi (II) Il 57 27Co emette raggi γ di energia 122 KeV. (a) Se una persona di massa 70 Kg ne ha ingerita una quantità pari a 1.85 µci, quale sarà la dose media (Gy/giorno) assorbita dall intero corpo? Si assuma che nel corpo venga depositato il 50% dell energia dei raggi γ. (b) Quale è la dose efficace assorbita dai suoi polmoni? Es. (Gia 31.55) In una città il fondo medio annuale di radiazione è di 21 mrad di raggi X e raggi γ, più 3 mrad di particelle aventi QF = 10. In media quanti rem riceve una persona all anno? - Esercizi pag.47

INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA

INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA Radiazioni ionizzanti Interazione di particelle cariche: range perdita di energia per ionizzazione perdita di energia per radiazione Interazione di particelle neutre: neutroni

Dettagli

INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA

INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA Radiazioni ionizzanti Interazione di particelle cariche: range perdita di energia per ionizzazione perdita di energia per radiazione Interazione di particelle neutre: neutroni

Dettagli

Lezione 24 Radiazioni Ionizzanti

Lezione 24 Radiazioni Ionizzanti Generalità Lezione 24 Radiazioni Ionizzanti Con il termine radiazione si descrivono fenomeni molto diversi fra loro: Emissione di luce da una lampada Emissione di calore da una fiamma Particelle elementari

Dettagli

INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA e DOSIMETRIA

INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA e DOSIMETRIA INTERAZIONE RADIAZIONE-MATERIA e DOSIMETRIA Le radiazioni nucleari Interazione tra radiazioni e materia Effetti biologici della radiazione ionizzante Dosimetria Radioattività naturale Radioprotezione Liceo

Dettagli

Dosimetria ESR per applicazioni in campo medico e industriale

Dosimetria ESR per applicazioni in campo medico e industriale Dosimetria ESR per applicazioni in campo medico e industriale Dott. Maurizio Marrale Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Fisica e Tecnologie Relative 3 Aprile 2008 Dottorato di Ricerca in

Dettagli

INTERAZIONE DELLA RADIAZIONE CON CON LA LA MATERIA. Dal punto di vista dell interazione con la materia le radiazioni IONIZZANTI si classificano in:

INTERAZIONE DELLA RADIAZIONE CON CON LA LA MATERIA. Dal punto di vista dell interazione con la materia le radiazioni IONIZZANTI si classificano in: INTERAZIONE DELLA RADIAZIONE CON CON LA LA MATERIA Dal punto di vista dell interazione con la materia le radiazioni IONIZZANTI si classificano in: DIRETTAMENTE IONIZZANTI INDIRETTAMENTE IONIZZANTI Le radiazioni

Dettagli

DECADIMENTO RADIOATTIVO

DECADIMENTO RADIOATTIVO DECADIMENTO RADIOATTIVO Emissione di una o più particelle da parte di un nucleo. Tutti i decadimenti (tranne il decad. γ) cambiano Z e/o N del nucleo. Radionuclidi = Nuclidi radioattivi presenti in natura:

Dettagli

Cenni di fisica moderna

Cenni di fisica moderna Cenni di fisica moderna 1 fisica e salute la fisica delle radiazioni è molto utilizzata in campo medico esistono applicazioni delle radiazioni non ionizzanti nella terapia e nella diagnosi (laser per applicazioni

Dettagli

Decadimento a. E tipico dei radioisotopi con Z > 82 (Pb), nei quali il rapporto tra il numero dei neutroni e quello dei protoni è troppo basso.

Decadimento a. E tipico dei radioisotopi con Z > 82 (Pb), nei quali il rapporto tra il numero dei neutroni e quello dei protoni è troppo basso. Decadimento a Nel decadimento vengono emesse particelle formate da 2 protoni e 2 neutroni ( = nuclei di 4He) aventi velocità molto elevate (5-7% della velocità della luce) E tipico dei radioisotopi con

Dettagli

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA M. Marengo INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA Servizio di Fisica Sanitaria Ospedale Policlinico S.Orsola - Malpighi, Bologna mario.marengo@unibo.it Si definiscono radiazioni ionizzanti tutte le

Dettagli

DOSE DI RADIAZIONE IONIZZANTE PERICOLO DA RADIAZIONI IONIZZANTI DOSE ASSORBITA D =!E AREA CONTROLLATA. energia assorbita nell'unità di massa

DOSE DI RADIAZIONE IONIZZANTE PERICOLO DA RADIAZIONI IONIZZANTI DOSE ASSORBITA D =!E AREA CONTROLLATA. energia assorbita nell'unità di massa DOSE DI RADIAZIONE IONIZZANTE PERICOLO DA RADIAZIONI IONIZZANTI DOSE ASSORBITA AREA CONTROLLATA D =!E!m energia assorbita nell'unità di massa 2 UNITA' DI MISURA dose assorbita D =!E!m dimensioni [D] =

Dettagli

Esercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm].

Esercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm]. Esercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm]. Esercizio9: un fotone gamma sparisce formando una coppia

Dettagli

L unità di misura della dose nel S.I. è il Gray

L unità di misura della dose nel S.I. è il Gray LA LA DOSE DOSE DA DA RADIAZIONE Le radiazioni (particelle, raggi gamma ) quando interagiscono con un mezzo cedono (tutta o parte) della loro energia al mezzo stesso. Si definisce allora la dose assorbita

Dettagli

DOSIMETRIA e primi cenni di radioprotezione

DOSIMETRIA e primi cenni di radioprotezione DOSIMETRIA e primi cenni di radioprotezione Effetti biologici delle radiazioni Range, esposizione Dose assorbita, equivalente, efficace Danno biologico Dosi limite e radioprotezione pag.1 Le radiazioni

Dettagli

Interazione radiazione materia Dott.ssa Alessandra Bernardini

Interazione radiazione materia Dott.ssa Alessandra Bernardini Interazione radiazione materia Dott.ssa Alessandra Bernardini 1 Un po di storia Lo studio delle radiazioni ionizzanti come materia di interesse nasce nel novembre del 1895 ad opera del fisico tedesco Wilhelm

Dettagli

Esercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm].

Esercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm]. Esercizio8: il lavoro di estrazione per il tungsteno é 4.49 ev. Calcolare la lunghezza d onda massima per ottenere effetto fotoelettrico [275.6 nm]. Esercizio9: un fotone gamma sparisce formando una coppia

Dettagli

2.3 Percorso residuo (range)

2.3 Percorso residuo (range) Figure 13: Determinazione del range a partire da una curva di trasmissione (I èil numero di particelle tramesse per unità di tempo in funzione delle spessore t essendo I 0 il numero di particelle entranti)

Dettagli

Emissione α. La sua carica elettrica è pari a +2e La sua massa a riposo è circa 7x10-27 kg.

Emissione α. La sua carica elettrica è pari a +2e La sua massa a riposo è circa 7x10-27 kg. Reazioni nucleari Un nucleo instabile può raggiungere una nuova condizione di stabilità attraverso una serie di decadimenti con emissione di particelle α, β, γ o di frammenti nucleari (fissione). Emissione

Dettagli

Uomo, ambiente e radiazioni

Uomo, ambiente e radiazioni Uomo, ambiente e radiazioni Natura delle radiazioni 76 Le radiazioni di cui si tratta parlando di tecnologia nucleare sono le radiazioni ionizzanti Natura delle radiazioni Cosa sono le radiazioni ionizzanti?

Dettagli

CAPACITA DI PENETRAZIONE DELLA RADIAZIONE PERCORSO MASSIMO (RANGE) PER PARTICELLE CARICHE E SPESSORE EMIVALENTE PER FOTONI E NEUTRONI

CAPACITA DI PENETRAZIONE DELLA RADIAZIONE PERCORSO MASSIMO (RANGE) PER PARTICELLE CARICHE E SPESSORE EMIVALENTE PER FOTONI E NEUTRONI CAPACITA DI PENETRAZIONE DELLA RADIAZIONE NELLA MATERIA: PERCORSO MASSIMO (RANGE) PER PARTICELLE CARICHE E SPESSORE EMIVALENTE PER FOTONI E NEUTRONI Polvani pp 50-57 Particelle cariche Tessuti molli considerati

Dettagli

Argomenti trattati. Argomenti trattati

Argomenti trattati. Argomenti trattati LA RADIOPROTEZIONE NELL AMBIENTE SANITARIO RADIAZIONI P.Catuzzo MASTER DI PRIMO LIVELLO PERLE FUNZIONI DI COORDINAMENTO DELLE PROFESSIONI SANITARIE Argomenti trattati Cosa sono le radiazioni Origine delle

Dettagli

Fisica delle Apparecchiature per Radioterapia, lez. III RADIOTERAPIA M. Ruspa 1

Fisica delle Apparecchiature per Radioterapia, lez. III RADIOTERAPIA M. Ruspa 1 RADIOTERAPIA 14.01.11 M. Ruspa 1 Con il termine RADIOTERAPIA si intende l uso di radiazioni ionizzanti altamente energetiche (fotoni X o gamma, elettroni, protoni) nel trattamento dei tumori. La radiazione

Dettagli

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA Università degli Studi di Cagliari Servizio di Fisica Sanitaria e Radioprotezione 1 NOTAZIONE CHIMICA Tutti gli elementi sono caratterizzati dal numero di protoni

Dettagli

LE GRANDEZZE FISICHE GRANDEZZE RADIOMETRICHE

LE GRANDEZZE FISICHE GRANDEZZE RADIOMETRICHE LE GRANDEZZE FISICHE GRANDEZZE RADIOMERICHE Le grandezze radiometriche sono quelle che descrivono le caratteristiche del fascio di radiazioni in un punto e in un istante. La fluenza di particelle (Numero

Dettagli

Radiazione: propagazione di energia senza che vi sia né. Radiazioni ionizzanti radiazioni che hanno energia sufficiente per produrre la ionizzazione.

Radiazione: propagazione di energia senza che vi sia né. Radiazioni ionizzanti radiazioni che hanno energia sufficiente per produrre la ionizzazione. Radiazioni Radiazione: propagazione di energia senza che vi sia né trasporto di quantità macroscopiche di materia, né necessità di un substrato materiale per la propagazione. L energia viene ceduta quando

Dettagli

NUCLEO ATOMICO. Ogni nucleo è costituito da protoni e neutroni legati da forze attrattive molto intense, dette forze nucleari forti.

NUCLEO ATOMICO. Ogni nucleo è costituito da protoni e neutroni legati da forze attrattive molto intense, dette forze nucleari forti. NUCLEO TOMICO Ogni nucleo è costituito da protoni e neutroni legati da forze attrattive molto intense, dette forze nucleari forti. Massa Carica Protone p 1.67 10 27 kg 1.6 10 19 C Neutrone n 1.67 10 27

Dettagli

ANNO MONDIALE DELLA FISICA FISICA DEI CONTROLLI NON DISTRUTTIVI E LORO APPLICAZIONI INDUSTRIALI

ANNO MONDIALE DELLA FISICA FISICA DEI CONTROLLI NON DISTRUTTIVI E LORO APPLICAZIONI INDUSTRIALI ANNO MONDIALE DELLA FISICA FISICA DEI CONTROLLI NON DISTRUTTIVI E LORO APPLICAZIONI INDUSTRIALI FRANCO TONOLINI FONDAZIONE LIVIA TONOLINI CARAVAGGIO 7-8 OTTOBRE 2005 CHE COSA SONO I CONTROLLI DISTRUTTIVI

Dettagli

Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Dosimetria 14/3/2005

Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Dosimetria 14/3/2005 Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Dosimetria 14/3/2005 Radionuclidi Utilizzati come traccianti tipo di emissione, vita media, danno radiazione Elaborazione Immissione di liquido di

Dettagli

Unità didattica 10. Decima unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia

Unità didattica 10. Decima unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia Unità didattica 10 Radioattività... 2 L atomo... 3 Emissione di raggi x... 4 Decadimenti nucleari. 6 Il decadimento alfa.... 7 Il decadimento beta... 8 Il decadimento gamma...... 9 Interazione dei fotoni

Dettagli

Linear No-Threshold Hypothesis (LNT)

Linear No-Threshold Hypothesis (LNT) Il concetto di dose La Dosimetria Una delle discipline scientifiche che supporta la legge è la dosimetria, cioè la misura delle grandezze che consentono di calcolare il danno biologico dovuto all esposizione

Dettagli

RADIAZIONI IONIZZANTI

RADIAZIONI IONIZZANTI RADIAZIONI IONIZZANTI PREMESSA Le radiazioni ionizzanti sono quelle radiazioni dotate di sufficiente energia da poter ionizzare gli atomi (o le molecole) con i quali vengono a contatto. La caratteristica

Dettagli

TECNICHE RADIOCHIMICHE

TECNICHE RADIOCHIMICHE TECNICHE RADIOCHIMICHE L ATOMO - Un atomo e costituito da un nucleo carico positivamente, circondato da una nuvola di elettroni carichi negativamente. - I nuclei atomici sono costituiti da due particelle:

Dettagli

Radioprotezione del paziente e dell'operatore : dose e dosimetria

Radioprotezione del paziente e dell'operatore : dose e dosimetria Radioprotezione del paziente e dell'operatore : dose e dosimetria Dott. Mirco Amici Esperto Qualificato U.O.C. Medicna Legale e Gestione del Rischio 12 Novembrere 2009 1 La radioprotezione ha come compito

Dettagli

Grandezze e unità di misura Dott.ssa Alessandra Bernardini

Grandezze e unità di misura Dott.ssa Alessandra Bernardini Grandezze e unità di misura Dott.ssa Alessandra Bernardini 1 Grandezze radiometriche e coefficienti del mezzo La radiazione ionizzante che attraversa la materia perde la sua energia in processi di eccitazione

Dettagli

UNIVERSITÀ - OSPEDALE di PADOVA MEDICINA NUCLEARE MEDICINA NUCLEARE. Fondamenti di base 2 UNITÀ DI MISURA

UNIVERSITÀ - OSPEDALE di PADOVA MEDICINA NUCLEARE MEDICINA NUCLEARE. Fondamenti di base 2 UNITÀ DI MISURA UNIVERSITÀ - OSPEDALE di PADOVA MEDICINA NUCLEARE MEDICINA NUCLEARE Fondamenti di base 2 Franco Bui, Diego Cecchin UNITÀ DI MISURA Attività Becquerel Bq 1 disintegrazione/sec Nel passato si utilizzava

Dettagli

Radioattività e dosimetria

Radioattività e dosimetria Radioattività e dosimetria Un nucleo atomico è caratterizzato da: IL IL NUCLEO ATOMICO numero atomico (Z) che indica il numero di protoni numero di massa (A) che rappresenta il numero totale di nucleoni

Dettagli

LA FISICA DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI

LA FISICA DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI LA FISICA DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI MINISTERO DELL INTERNO Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Ispettorato Nazionale del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana

Dettagli

LE RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE (in medicina)

LE RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE (in medicina) CLASSE DELLE LAUREE TRIENNALI DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE LE RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE (in medicina) SPETTRO ELETTROMAGNETICO RADIAZIONI TERMICHE RADIAZIONI IONIZZANTI A. A. 2014-2015

Dettagli

Le radiazioni ionizzanti e la radioprotezione

Le radiazioni ionizzanti e la radioprotezione Le radiazioni ionizzanti e la radioprotezione Radiazioni Radiazioniionizzanti ionizzanti Il termine radiazione viene abitualmente usato per descrivere fenomeni apparentemente assai diversi tra loro,

Dettagli

I fondamenti fisici delle radiazioni ionizzanti ovvero Aspetti fisici della protezione dalle radiazioni

I fondamenti fisici delle radiazioni ionizzanti ovvero Aspetti fisici della protezione dalle radiazioni I fondamenti fisici delle radiazioni ionizzanti ovvero Aspetti fisici della protezione dalle radiazioni Oggi si parlerà di radioprotezione. Sentirete come ci dobbiamo proteggere e perché. Io vi darò alcuni

Dettagli

LE RADIAZIONI IONIZZANTI

LE RADIAZIONI IONIZZANTI LE RADIAZIONI IONIZZANTI Generalità Le radiazioni ionizzanti sono, per definizione, onde elettromagnetiche e particelle capaci di causare, direttamente o indirettamente, la ionizzazione degli atomi e delle

Dettagli

Esempi di esercizi per la preparazione al secondo compito di esonero

Esempi di esercizi per la preparazione al secondo compito di esonero Esempi di esercizi per la preparazione al secondo compito di esonero 1. La forza esercitata fra due cariche di segno opposto è repulsiva od attrattiva? 2. Quanto vale la forza, in modulo, esercitata fra

Dettagli

Preparazione di radiofarmaci PET e per terapia radionuclidica: aree critiche per l operatore

Preparazione di radiofarmaci PET e per terapia radionuclidica: aree critiche per l operatore Preparazione di radiofarmaci PET e per terapia radionuclidica: aree critiche per l operatore Marco Chianelli, MD, PhD Unità Operativa di Endocrinologia Ospedale Regina Apostolorum, Albano Roma II WORKSHOP

Dettagli

SPETTROFOTOMETRIA. kcs. Una radiazione monocromatica, attraversando una soluzione diluita, è assorbita secondo la legge di Lambert-Beer:

SPETTROFOTOMETRIA. kcs. Una radiazione monocromatica, attraversando una soluzione diluita, è assorbita secondo la legge di Lambert-Beer: SPETTROFOTOMETRIA Una radiazione monocromatica, attraversando una soluzione diluita, è assorbita secondo la legge di Lambert-Beer: I= I e kcs = I e αs 0 0 I 0 : intensità incidente k : coeff. di estinzione

Dettagli

Radiazioni ionizzanti

Radiazioni ionizzanti Radiazioni ionizzanti Radiazioni ionizzanti interagiscono con la materia determinando fenomeni di ionizzazione sia direttamente (elettroni, protoni, particelle alfa) che indirettamente (neutroni) cedendo

Dettagli

Il nucleare non è il diavolo. Il problema:

Il nucleare non è il diavolo. Il problema: 2005 Anno Mondiale della Fisica Il nucleare non è il diavolo Progetto di monitoraggio della radioattività ambientale nelle scuole Sezione di Torino dell INFN e Dipartimenti di Fisica dell Università di

Dettagli

CdL Professioni Sanitarie A.A. 2012/2013. Unità 8: Forza nucleare e radioattività

CdL Professioni Sanitarie A.A. 2012/2013. Unità 8: Forza nucleare e radioattività L. Zampieri Fisica per CdL Professioni Sanitarie A.A. 12/13 CdL Professioni Sanitarie A.A. 2012/2013 Unità 8: Forza nucleare e radioattività Forza nucleare, radioattività e radiazione nucleare Struttura

Dettagli

Misura del coefficiente di assorbimento di vari materiali in funzione dell'energia del fascio dei fotoni incidenti

Misura del coefficiente di assorbimento di vari materiali in funzione dell'energia del fascio dei fotoni incidenti materiali in funzione dell'energia del fascio dei fotoni Esperto Qualificato LNF - INFN Interazioni delle particelle indirettamente ionizzanti con la materia Le particelle indirettamente ionizzanti, principalmente

Dettagli

"Principi fisici alla base della formazione delle immagini radiologiche"

Principi fisici alla base della formazione delle immagini radiologiche Master in Verifiche di qualità in radiodiagnostica, medicina nucleare e radioterapia "Principi fisici alla base della Michele Guida Dipartimento di Fisica E. R. Caianiello e Facoltà di Ingegneria Università

Dettagli

Dispositivi a raggi X

Dispositivi a raggi X Dispositivi a raggi X Università degli Studi di Cagliari Servizio di Fisica Sanitaria e Radioprotezione TUBO A RAGGI X v FILAMENTO BERSAGLIO DI TUNGSTENO CIRCUITO DEL FILAMENTO CATODO CUFFIA APERTURA TUBO

Dettagli

QUESTIONARIO DI VERIFICA PER LA FORMAZIONE DI RADIOPROTEZIONE

QUESTIONARIO DI VERIFICA PER LA FORMAZIONE DI RADIOPROTEZIONE Laboratori Nazionali del Sud Foglio N. 1 di 5_ QUESTIONARIO DI VERIFICA PER LA FORMAZIONE DI RADIOPROTEZIONE Nome. Cognome. (per ogni domanda segnare una o più risposte che si ritengono corrette) 1) La

Dettagli

SCHERMATURE. Particelle cariche. Fotoni. Neutroni. (Polvani p 363 e segg)

SCHERMATURE. Particelle cariche. Fotoni. Neutroni. (Polvani p 363 e segg) SCHERMATURE Particelle cariche Fotoni Neutroni (Polvani p 363 e segg) PARTICELLE CARICHE PARTICELLE CARICHE Perdita di energia praticamente continua per collisioni: si puo definire una profondita di penetrazione

Dettagli

Fissione. E=m c 2 Δ E=Δ m c 2. m in. = 235,89 u. = 236,05 u. ΔE = 148 MeV = 2, J

Fissione. E=m c 2 Δ E=Δ m c 2. m in. = 235,89 u. = 236,05 u. ΔE = 148 MeV = 2, J Fissione E=m c 2 Δ E=Δ m c 2 m in = 236,05 u m out = 235,89 u ΔE = 148 MeV = 2,4 10-11 J Reazione e catena autosostenuta: il numero di nuovi neutroni, esclusi quelli assorbiti e quelli che escono senza

Dettagli

La radioattività può avere un origine sia artificiale che naturale.

La radioattività può avere un origine sia artificiale che naturale. http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/radioattivita-e-radiazioni/ radioattivita/radioattivita-naturale-e-artificiale La radioattività può avere un origine sia artificiale che naturale. La radioattività

Dettagli

SIAMO TUTTI RADIOATTIVI

SIAMO TUTTI RADIOATTIVI SIAMO TUTTI RADIOATTIVI IRRAGGIAMENTI QUOTIDIANI Simona Giordanengo INFN Torino NON LE VEDIAMO MA CI SONO SEMPRE Le misuriamo, le creiamo e le usiamo COSA? PERCHE? QUANTO? QUALI? COME? CHI? DOVE? QUANDO?

Dettagli

Parte I - LE RADIAZIONI IONIZZANTI E LE GRANDEZZE FISICHE DI INTERESSE IN DOSIMETRIA

Parte I - LE RADIAZIONI IONIZZANTI E LE GRANDEZZE FISICHE DI INTERESSE IN DOSIMETRIA INDICE Parte I - LE RADIAZIONI IONIZZANTI E LE GRANDEZZE FISICHE DI INTERESSE IN DOSIMETRIA Capitolo 1 Le radiazioni ionizzanti 19 1.1 Introduzione 19 1.2 Il fondo naturale di radiazione 20 1.2.1 La radiazione

Dettagli

QUESTIONARIO DI VERIFICA PER LA FORMAZIONE DI RADIOPROTEZIONE

QUESTIONARIO DI VERIFICA PER LA FORMAZIONE DI RADIOPROTEZIONE Laboratori Nazionali del Sud Foglio N. 1 di 5_ QUESTIONARIO DI VERIFICA PER LA FORMAZIONE DI RADIOPROTEZIONE Nome. Cognome. (per ogni argomento scegliere una o più risposte che si ritengono corrette) 1)

Dettagli

Parte I - LE RADIAZIONI IONIZZANTI E LE GRANDEZZE FISICHE DI INTERESSE IN DOSIMETRIA

Parte I - LE RADIAZIONI IONIZZANTI E LE GRANDEZZE FISICHE DI INTERESSE IN DOSIMETRIA INDICE Parte I - LE RADIAZIONI IONIZZANTI E LE GRANDEZZE FISICHE DI INTERESSE IN DOSIMETRIA Capitolo 1 Le radiazioni ionizzanti 19 1.1 Introduzione 19 1.2 Il fondo naturale di radiazione 21 1.2.1 La radiazione

Dettagli

Fisica delle Radiazioni Ionizzanti. Dott. Mirco Amici Esperto Qualificato U.O.C Medicina Legale e Gestione del Rischio

Fisica delle Radiazioni Ionizzanti. Dott. Mirco Amici Esperto Qualificato U.O.C Medicina Legale e Gestione del Rischio Fisica delle Radiazioni Ionizzanti Dott. Mirco Amici Esperto Qualificato U.O.C Medicina Legale e Gestione del Rischio 1 Fisica delle Radiazioni Ionizzanti Cosa sono le radiazioni ionizzanti Tipi di radiazioni

Dettagli

1/9/2005 A.Di Bartolomeo Master in Verifiche di Qualità in Radiodiagnostica, Medicina Nucleare e Radioterapia. 110

1/9/2005 A.Di Bartolomeo Master in Verifiche di Qualità in Radiodiagnostica, Medicina Nucleare e Radioterapia. 110 Raggi X ntroduzione ai raggi X Atomi (cenni) Radiazione elettromagnetica Generazione e spettri di raggi X Circuiti per la produzione di raggi X Tubi radiogeni nterazione di raggi X con la materia Controllo

Dettagli

LEZIONE 4 INTERAZIONE DEI RAGGI X E GAMMA CON LA MATERIA

LEZIONE 4 INTERAZIONE DEI RAGGI X E GAMMA CON LA MATERIA LZION 4 INTRAZION DI RAGGI X GAMMA CON LA MATRIA I raggi X hanno generalmente energie comprese fra i 5 KeV e i 500 kev. Interagendo con la materia i raggi X (interazione primaria) producono elettroni secondari

Dettagli

Il numero di protoni presenti in un atomo si chiama numero atomico = Z elemento differisce per il numero Z. H deuterio (6000 volte abbondante)

Il numero di protoni presenti in un atomo si chiama numero atomico = Z elemento differisce per il numero Z. H deuterio (6000 volte abbondante) Il numero di protoni presenti in un atomo si chiama numero atomico = Z elemento differisce per il numero Z ogni ISOTOPI atomi di uno stesso elemento ma con un N di neutroni x es. 14 C e 12 C l H ha 3 isotopi:

Dettagli

Produzione di un fascio di raggi x

Produzione di un fascio di raggi x Produzione di un fascio di raggi x WWW.SLIDETUBE.IT Un fascio di elettroni penetra nella materia, dando origine a: produzione di elettroni secondari (raggi delta) emissione X caratteristica bremsstrahlung

Dettagli

La Radioprotezione Radiazioni Ionizzanti rischi e sistemi di protezione

La Radioprotezione Radiazioni Ionizzanti rischi e sistemi di protezione La Radioprotezione Radiazioni Ionizzanti rischi e sistemi di protezione Corso di formazione generale CR-Trisaia, sede di Brindisi Dott. Roberto Falcone GSP4 ION IRP Casaccia Argomenti trattati Cosa sono

Dettagli

Il numero di protoni presenti in un atomo si chiama numero atomico = Z elemento differisce per il numero Z. H deuterio (6000 volte abbondante)

Il numero di protoni presenti in un atomo si chiama numero atomico = Z elemento differisce per il numero Z. H deuterio (6000 volte abbondante) Il numero di protoni presenti in un atomo si chiama numero atomico = Z elemento differisce per il numero Z ogni ISOTOPI atomi di uno stesso elemento ma con un N di neutroni x es. 14 C e 12 C l H ha 3 isotopi:

Dettagli

UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PADOVA

UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PADOVA Fisica Sanitaria Interazione di raggi X con la materia (diffusione, effetto compton, fotoelettrico, produzione di coppie, fotodisintegrazione). Spessore emivalente, decivalente. Interazione delle particelle

Dettagli

Equazioni di Maxwell. (legge di Gauss per il campo elettrico) (legge di Gauss per il campo magnetico) C (legge di Faraday)

Equazioni di Maxwell. (legge di Gauss per il campo elettrico) (legge di Gauss per il campo magnetico) C (legge di Faraday) Equazioni di Maxwell Φ S ( r E ) = Q ε 0 (legge di Gauss per il campo elettrico) Φ S ( r B ) = 0 (legge di Gauss per il campo magnetico) C l ( r Φ B ) = µ 0 ε S ( E r ) 0 + µ (legge di Ampère - Maxwell)

Dettagli

Danni somatici si manifestano direttamente a carico dell individuo irradiato. Si dividono in

Danni somatici si manifestano direttamente a carico dell individuo irradiato. Si dividono in LEZIONE 7 EFFETTI BIOLOGICI DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI Danni somatici si manifestano direttamente a carico dell individuo irradiato. Si dividono in A) Effetti Stocastici B) Effetti Deterministici Effetti

Dettagli

INTERAZIONE RADIAZIONE MATERIA

INTERAZIONE RADIAZIONE MATERIA INTERAZIONE RADIAZIONE MATERIA Grandezze pertinenti e relative unità di misura (S.I. o pratiche) E fotone = energia di un fotone X N = numero di fotoni X Ex = N E fotone = energia trasportata da N fotoni

Dettagli

φ = dn/(ds dt) = (unità di misura:

φ = dn/(ds dt) = (unità di misura: LEZIONE 6 LE GRANDEZZE FISICHE GRANDEZZE RADIOMETRICHE Le grandezze radiometriche sono quelle che descrivono le caratteristiche del fascio di radiazioni in un punto e in un istante. La fluenza di particelle

Dettagli

A 2 Z A 2 Z. PROTONI: carica +e, massa 1840 m e NEUTRONI: carica nulla, massa 1842 m e

A 2 Z A 2 Z. PROTONI: carica +e, massa 1840 m e NEUTRONI: carica nulla, massa 1842 m e PROTONI: carica +e, massa 1840 m e NEUTRONI: carica nulla, massa 184 m e Z = numero atomico = numero dei protoni (elettroni) proprietà chimiche A = numero di massa = numero dei protoni + neutroni massa

Dettagli

MISURA LA DOSE ASSORBITA Gy = J Kg -1 (UNITA S.I.) MISURA DEL DANNO Sv = J Kg -1 (UNITA S.I.)

MISURA LA DOSE ASSORBITA Gy = J Kg -1 (UNITA S.I.) MISURA DEL DANNO Sv = J Kg -1 (UNITA S.I.) LE UNITA DI MISURA DELLA RADIOATTIVITA Gray Sievert Röntgen Bequerel Curie Rutherford Rad Rem MISURA LA DOSE ASSORBITA Gy = J Kg -1 (UNITA S.I.) MISURA DEL DANNO Sv = J Kg -1 (UNITA S.I.) MISURA RADIAZIONE

Dettagli

Laboratorio di Spettroscopia Gamma

Laboratorio di Spettroscopia Gamma Laboratorio di Spettroscopia Gamma 6 Ore di Lezione Sorgenti di Radiazione Interazione Radiazione materia Rivelatori di Radiazione gamma 60 ore di attività di Laboratorio Oscilloscopio Catena elettronica

Dettagli

Corso di Master Universitario di I livello in VERIFICHE DI QUALITA IN RADIODIAGNOSTICA, MEDICINA NUCLEARE E RADIOTERAPIA

Corso di Master Universitario di I livello in VERIFICHE DI QUALITA IN RADIODIAGNOSTICA, MEDICINA NUCLEARE E RADIOTERAPIA Corso di Master Universitario di I livello in VERIFICHE DI QUALITA IN RADIODIAGNOSTICA, MEDICINA NUCLEARE E RADIOTERAPIA Esame relativo al corso Tecnologie e tecniche di imaging radiodiagnostica Nome:

Dettagli

La misura della radioattivita γ lezione 2. Cristiana Peroni Corsi di LS in Scienze Biomolecolari Universita di Torino Anno accademico

La misura della radioattivita γ lezione 2. Cristiana Peroni Corsi di LS in Scienze Biomolecolari Universita di Torino Anno accademico La misura della radioattivita γ lezione 2 Cristiana Peroni Corsi di LS in Scienze Biomolecolari Universita di Torino Anno accademico 2008-2009 1 Misura della radiazione ionizzante Grandezza fondamentale

Dettagli

prima di andare al CNAO Centro Nazionale di ADROTERAPIA ONCOLOGICA

prima di andare al CNAO Centro Nazionale di ADROTERAPIA ONCOLOGICA prima di andare al CNAO Centro Nazionale di ADROTERAPIA ONCOLOGICA Cosa sono gli adroni? Come penetrano nel corpo? Perché si può curare un tumore con gli adroni? Cosa si sta costruendo a Pavia? Come funzionerà?

Dettagli

SORGENTI DI RADIAZIONE

SORGENTI DI RADIAZIONE SORGENTI DI RADIAZIONE (da laboratorio) ORIGINE processi atomici processi nucleari produzione agli acceleratori 4 CATEGORIE GENERALI particelle cariche Elettroni veloci Particelle pesanti cariche m 1 a.m.u.

Dettagli

Radiazioni ionizzanti

Radiazioni ionizzanti Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Radiazioni ionizzanti 11/3/2005 Struttura atomica Atomo Nucleo Protone 10 10 m 10 14 m 10 15 m ev MeV GeV 3 3,0 0,3 0 0 0 Atomo Dimensioni lineari

Dettagli

Sezione d urto e coefficienti di interazione Redazione a cura di Margherita Palonca

Sezione d urto e coefficienti di interazione Redazione a cura di Margherita Palonca Sezione d urto e coefficienti di Redazione a cura di Margherita Palonca Sezione d urto Attenuazione di un fascio in condizioni di buona geometria Coefficiente di attenuazione Coefficiente di assorbimento

Dettagli

www.fisiokinesiterapia.biz RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE IN MEDICINA - SPETTRO ELETTROMAGNETICO - RADIAZIONI TERMICHE: MICROONDE E INFRAROSSI - RADIAZIONI IONIZZANTI: ULTRAVIOLETTI, X E GAMMA RADIAZIONE

Dettagli

Radioattivita (radiazioni ionizzanti) e salute. 1a parte

Radioattivita (radiazioni ionizzanti) e salute. 1a parte Radioattivita (radiazioni ionizzanti) e salute Cristiana Peroni Dipartimento di Fisica Sperimentale dell Universita di Torine e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare 1a parte 4/11/2005 C.Peroni 1 Che cosa

Dettagli

Interazione Radiazione - Materia

Interazione Radiazione - Materia Interazione Radiazione - Materia Dipartimento di Fisica Università di Roma "La Sapienza" Dipartimento di Fisica Università del Salento e INFN Lecce 1 Indice Concetti preliminari grandezze fondamentali

Dettagli

SOSTANZE PERICOLOSE. 1 Il numero di massa di un elemento è uguale

SOSTANZE PERICOLOSE. 1 Il numero di massa di un elemento è uguale SOSTANZE PERICOLOSE 1 Il numero di massa di un elemento è uguale a Alla somma del numero dei protoni + quello dei mesoni b alla somma del numero dei protoni, + quello dei neutroni del suo atomo c Alla

Dettagli

Elio GIROLETTI - Università degli Studi di Pavia - Dip. Fisica nucleare e teorica marzo 2005

Elio GIROLETTI - Università degli Studi di Pavia - Dip. Fisica nucleare e teorica marzo 2005 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PVI dip. Fisica nucleare e teorica via assi 6, 271 Pavia, Italy tel. 38298.795 - girolett@unipv.it - www.unipv.it/webgiro webgiro elio giroletti radioattività (cenni) ELEMENTI

Dettagli

HALF VALUE LAYER = 0.693/ µ

HALF VALUE LAYER = 0.693/ µ HALF VALUE LAYER = 0.693/ µ Infatti: (1) N(HVL) = N(0) e -µhvl utilizzando la legge di attenuazione exp. Ma anche: (2) N(HFL) = N(0)/2 utilizzando la definizione di HVL Uguagliando la (1) e la (2): N(0)

Dettagli

Interazione radiazione-materia. Dott. Elisa Grassi S.C. Fisica Medica ASMN-IRCCS Reggio Emilia

Interazione radiazione-materia. Dott. Elisa Grassi S.C. Fisica Medica ASMN-IRCCS Reggio Emilia Interazione radiazione-materia Dott. Elisa Grassi S.C. Fisica Medica ASMN-IRCCS Reggio Emilia Struttura dell atomo L atomo schematicamente è costituito da un nucleo centrale e da un certo numero di elettroni

Dettagli

FISICA delle APPARECCHIATURE per MEDICINA NUCLEARE

FISICA delle APPARECCHIATURE per MEDICINA NUCLEARE Anno Accademico 2012-2013 Corso di Laurea in Tecniche Sanitarie di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia FISICA delle APPARECCHIATURE per MEDICINA NUCLEARE (lezione I, 07.05.13) Marta Ruspa 1 L

Dettagli

Radiazioni ionizzanti

Radiazioni ionizzanti Radiazioni ionizzanti Qualunque radiazione in grado di provocare fenomeni di ionizzazione. Radiazione: trasferimento di energia attraverso lo spazio. Ionizzazione: fenomeno per il quale, da un atomo stabile

Dettagli

Distaccamento Volontari Caselle Torinese 5) RADIOATTIVITA. Testi, immagini ed argomenti trattati a cura del Comando Provinciale di Torino

Distaccamento Volontari Caselle Torinese 5) RADIOATTIVITA. Testi, immagini ed argomenti trattati a cura del Comando Provinciale di Torino 5) RADIOATTIVITA 5.1 Radioattività Parlando di radioattività bisogna partire dai concetti introduttivi di fisica nucleare. 5.1.1 L atomo L atomo può essere definito la più piccola parte di un elemento

Dettagli

Radiazione ionizzante

Radiazione ionizzante Radiazione ionizzante 1 Radiazione ionizzante e costituita da fotoni e/o particelle in moto che hanno energia sufficiente per rimuovere direttamente o indirettamente un elettrone da un atomo o una molecola.

Dettagli

A N IL IL NUCLEO ATOMICO. Un nucleo atomico è caratterizzato da:

A N IL IL NUCLEO ATOMICO. Un nucleo atomico è caratterizzato da: Un nucleo atomico è caratterizzato da: IL IL NUCLEO ATOMICO numero atomico (Z) che indica il numero di protoni numero di massa (A) che rappresenta il numero totale di nucleoni presenti nel nucleo atomico.

Dettagli

ARGOMENTO: Cenni di Fisica del Nucleo

ARGOMENTO: Cenni di Fisica del Nucleo UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA C.L. TECNICHE DIAGNOSTICHE RADIOLOGICHE CORSO INTEGRATO: MISURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE MATERIA: FISICA APPLICATA 2 (2 anno 1 sem) ARGOMENTO: Cenni di Fisica del Nucleo

Dettagli

Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali. Corso di Laurea Magistrale in Fisica

Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali. Corso di Laurea Magistrale in Fisica Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali Corso di Laurea Magistrale in Fisica Calibrazione di un detector a scintillazione per la rivelazione di particelle secondarie di 20-250 MeV di energia

Dettagli

La Radioattività. da:ispra istituto superiore per la ricerca e protezione ambientale

La Radioattività. da:ispra istituto superiore per la ricerca e protezione ambientale La Radioattività da:ispra istituto superiore per la ricerca e protezione ambientale Isotopi: Nuclei diversi del medesimo elemento chimico Vi sono elementi con atomi che, a parità di numero di protoni,

Dettagli

LT In Scienza dei Materiali Corso di Fisica Applicata. Prova di esame del 22/04/15. n. Matricola:

LT In Scienza dei Materiali Corso di Fisica Applicata. Prova di esame del 22/04/15. n. Matricola: LT In Scienza dei Materiali Corso di Fisica Applicata Prova di esame del 22/04/15 Nome n. Matricola: 1) Struttura del Nucleo atomico Qual è la relazione tra difetto di massa ed energia di legame di un

Dettagli

Gli studi degli effetti delle radiazioni sui tessuti tumorali animali ed umani hanno

Gli studi degli effetti delle radiazioni sui tessuti tumorali animali ed umani hanno Prefazione Prefazione Gli studi degli effetti delle radiazioni sui tessuti tumorali animali ed umani hanno permesso di determinare i valori di dose capaci di debellare determinati tumori attraverso la

Dettagli

SPETTROMETRIA GAMMA SPETTROMETRIA GAMMA

SPETTROMETRIA GAMMA SPETTROMETRIA GAMMA La spettrometria gamma è un metodo di analisi che consente la determinazione qualitativa e quantitativa dei radionuclidi gamma-emettitori presenti in un campione di interesse. Il successo di questo metodo

Dettagli