IL COMPARTO DELL OCCHIALE: BUONE PRATICHE ERGONOMICHE

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1 REGIONE DEL VENETO Direzione Regionale per la Prevenzione C.R.R.E.O. Centro Regionale di Riferimento per l Ergonomia Occupazionale IL COMPARTO DELL OCCHIALE: BUONE PRATICHE ERGONOMICHE Aprile 2007

2 REGIONE DEL VENETO Direzione Regionale per la Prevenzione C.R.R.E.O. Centro Regionale di Riferimento per l Ergonomia Occupazionale Direttore: Doriano Magosso SPISAL AULSS n. 17 A cura del Gruppo di Lavoro del C.R.R.E.O. Coordinatore: Doriano Magosso SPISAL AULSS n. 17 Componenti: Elena Cestari SPISAL AULSS n. 17 Giorgio Cipolla SPISAL AULSS n. 10 Luigino Dal Vecchio SPISAL AULSS n. 7 Nicoletta De Marzo SPISAL AULSS n. 2 Stefania Dolci SPISAL AULSS n. 21 Mario Gobbi SPISAL AULSS n. 20 Valeria Martin SPISAL AULSS n. 18 Paolo Occari SPISAL AULSS n. 14 Pierantonio Zanon SPISAL AULSS n. 6 Daniela Marcolina SPISAL AULSS n. 1 Maria Teresa Riccio SPISAL AULSS n. 1

3 INDICE 1. Scopo del documento p Caratteristiche del comparto dell occhiale p Il ciclo lavorativo p I fattori di rischio di tipo ergonomico p Le malattie professionali p La valutazione del rischio da movimenti ripetuti degli arti superiori negli addetti alla lavorazione dell occhiale p Il metodo p I risultati della valutazione del rischio p Studio pilota condotto nel 2001 p La valutazione del rischio effettuata dalle aziende p La valutazione del rischio effettuata dagli SPISAL p Gli interventi di tutela degli addetti nel comparto dell occhiale p Interventi sulla postazione di lavoro pulitura su ruota p Interventi sulla postazione di lavoro saldatura dei nasi p Interventi sulla postazione di lavoro registratura occhiali p Conclusioni p. 15 Riferimenti bibliografici p. 15 ALLEGATI Allegato 1 Studio per la conoscenza del rischio da movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori nella produzione dell occhiale SPISAL n. 1 Belluno p. 17 Allegato 2 Malattie professionali attese nella provincia di Belluno, anno 1999 p. 30 Allegato 3 Check-List OCRA. Procedura breve per l identificazione del rischio da sovraccarico degli arti superiori da lavoro ripetitivo p. 31 Allegato 4 Esempio di scheda di raccolta anamnestica p. 35 Allegato 5 Esame obiettivo apparato osteomioarticolare arti superiori p. 42 Allegato 6 Glossario di Ergonomia p. 46 I

4 1. SCOPO DEL DOCUMENTO Questo documento intende presentare e analizzare il rischio da movimenti ripetuti degli arti superiori, le posture incongrue, i ritmi e l organizzazione del lavoro per i lavoratori e formulare una serie di indicazioni su come valutare il rischio presente nel comparto della lavorazione dell occhiale e come adeguare il posto di lavoro secondo principi ergonomici. Tale strumento può essere utile alle figure aziendali preposte alla sicurezza e ai Servizi di Prevenzione, Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL) per una corretta valutazione del rischio ergonomico nel comparto dell occhiale e nella ricerca di adeguate soluzioni per migliorare l interazione tra le componenti fondamentali del sistema lavoro, con particolare riferimento alla postazione di lavoro, alle macchine e agli impianti, all ambiente e all organizzazione del lavoro. 2. CARATTERISTICHE DEL COMPARTO DELL OCCHIALE In Italia la popolazione lavorativa del comparto dell occhiale ammonta a circa addetti. Le aziende produttrici sono oltre 1200: circa 300 sono imprese industriali, mentre più di 900 sono artigiane. L 80% dell attuale produzione dell occhiale è concentrata nell area del Veneto, la sola provincia di Belluno ne rappresenta il 72,6%. Il distretto bellunese conta oltre 700 aziende, i lavoratori addetti superano le unità e si copre più del 25% della produzione mondiale. Si stima, inoltre, che il comparto dell occhiale rappresenti circa il 30% delle unità produttive locali, mentre le maestranze impiegate raggiungono il 40% degli occupati della provincia. Eccetto alcune grandi aziende di fama mondiale, oltre l 80% delle aziende sono di piccole dimensioni e di tipo artigianale. 2.1 Il ciclo lavorativo Le materie prime usate per la fabbricazione delle montature di occhiale sono essenzialmente metalli (leghe varie e, recentemente, titanio ed alluminio) e resine sintetiche (quali, ad esempio, acetato di cellulosa). I cicli lavorativi completi dell occhiale in metallo e in plastica sono presentati in Figura 1 (1). I grandi gruppi industriali eseguono il ciclo produttivo completo, le altre aziende sviluppano solo alcune fasi lavorative dell occhiale, ad esempio la verniciatura, la pulitura, l assemblaggio. Nonostante lo sviluppo della meccanizzazione degli ultimi anni, la produzione dell occhiale rimane essenzialmente una lavorazione manuale, eseguita prevalentemente da manodopera femminile che riesce ad eseguire più facilmente operazioni di precisione su piccoli manufatti. In ogni fase di produzione dell occhiale il lavoratore può essere adibito a più compiti lavorativi (che possono essere a cicli e non). I compiti lavorativi più frequenti del ciclo di lavoro degli occhiali in metallo sono elencati nella tabella 1. 1

5 FIGURA 1. Schema del ciclo di lavoro degli occhiali in metallo (a sinistra) ed in plastica (a destra) Stampaggio minuterie Cerchiatura Stampaggio a caldo dei polimeri (granuli) Lavorazione a freddo dei polimeri (lastre) Microfusione Saldatura Lavorazioni meccaniche Assemblaggio Burattatura Lavaggio Burattatura Asciugatura Smaltatura (decorazione) Galvanica Lavaggio Verniciatura Coloritura Verniciatura TABELLA 1. Compiti lavorativi del ciclo lavoro occhiali in metallo CICLO DI LAVORO Cerchiatura Lavorazioni meccaniche Burattatura Finitura Lavaggio Asciugatura Galvanica Smaltatura Verniciatura Assemblaggio Finissaggio Meniscatura Fresatura Saldatura Saldatura nasi Saldatura musi Taglio tubetti Carico scarico telai Pulitura su ruota Certificazione (controllo) Sabbiatura COMPITI PIÙ FREQUENTI Carico- scarico telai Lavorazioni a siringa Carico scarico telai Spruzzo manuale Montaggio terminali Timbratura aste e nasi Fresatura lenti e montaggio lenti Montaggio mascherine Montaggio placchette Registratura e controllo Confezionamento 2

6 I fattori di rischio presenti in questo settore possono essere suddivisi in: fattori di tipo fisico e chimico, fattori di tipo ergonomico (movimenti ripetuti degli arti superiori, posture incongrue, ritmi e organizzazione del lavoro). 2.2 I fattori di rischio di tipo ergonomico I fattori di rischio di tipo ergonomico per l arto superiore sono presenti in quasi tutte le mansioni poiché molte operazioni vengono eseguite a cicli con elevata frequenza di azioni, con posture obbligate e con estrema precisione e prevedono l utilizzo di macchine a motore (ad esempio, la lucidatura su ruota) con esposizione a vibrazioni. Il rischio per gli arti superiori nel comparto dell occhiale, per quanto conosciuto dagli operatori del settore, non era mai stato affrontato con tecniche valutative in quanto mancanti o troppo complesse. L inquadramento di questo tipo di rischio nel campo dell ergonomia risale a metà degli anni 90, epoca in cui è stato presentato a livello scientifico il primo metodo analitico di tipo ergonomico applicabile alle grandi realtà industriali. Esso è stato semplificato alla fine del decennio, epoca in cui è divenuto utilizzabile per qualsiasi tipologia lavorativa. Nel biennio nell ambito del Progetto Regionale Veneto sull Ergonomia Occupazionale gli operatori dello SPISAL di Belluno hanno condotto le prime valutazioni nel comparto occhialeria con la divulgazione dei risultati presso gli operatori del settore. A partire da questo studio pilota (allegato 1), molte aziende hanno successivamente valutato autonomamente al proprio interno il rischio da sforzi e movimenti ripetuti per l arto superiore ed in alcuni casi sono state adottate soluzioni finalizzate alla riduzione del rischio stesso. 2.3 Le malattie professionali Le segnalazioni di patologie a carico dell arto superiore nel comparto dell occhiale sono pervenute ai nostri Servizi a partire dal Sono state segnalate sia patologie acute (infortuni o brevi periodi di malattia di 8-15 giorni), sia patologie croniche degenerative con danno evolutivo e permanente (malattie professionali). In alcuni casi sono stati segnalati sintomi (quali, ad esempio, cervicalgia ed algia del pollice). Nelle tabelle sottostanti sono indicati il numero ed il tipo delle segnalazioni di malattie professionali a carico degli arti superiori pervenute ai Servizi per la Prevenzione e la Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL) della provincia di Belluno dal Di seguito sono riportate alcune considerazioni sulle caratteristiche delle segnalazioni e su quanto è risultato dalle inchieste di malattia professionale condotte secondo le indicazioni contenute nelle Linee guida per l effettuazione dell inchiesta di malattia professionale da movimenti ripetuti degli arti superiori ufficializzate dalla Direzione Regionale per la Prevenzione del Veneto con nota prot. n / del 30/12/2005 (2). 3

7 TABELLA 2. Segnalazioni di sospette malattie professionali a carico dell arto superiore pervenute agli SPISAL della provincia di Belluno nel periodo ANNO N. SEGNALAZIONI Totale 67 TABELLA 3. Tipo di patologie a carico dell arto superiore segnalate nel periodo agli SPISAL della provincia di Belluno e classificate secondo il DM (3) PATOLOGIA SEGNALATA N. SEGNALAZIONI SPALLA 12 Tendinite del sovraspinoso 4 Tendinite capolungo del bicipite 1 Tendinite calcifica (morbo di Duplay) 7 GOMITO 11 Epicondilite 9 Epitrocleite 1 Tendinopatia inserzione distale del tricipite 1 POLSO-MANO 29 Tendinite flessoestensori (polso-dita) 15 Sindrome di De Quervain 2 Dito a scatto 1 Sindrome del tunnel carpale 11 ALTRO (Algie a livello dei vari distretti del rachide e degli arti superiori) 15 Nell 84% dei casi si tratta di lavoratrici con patologie alle mani e ai polsi, in quanto al personale femminile vengono prevalentemente assegnate mansioni di estrema precisione su manufatti di piccole dimensioni che prevedono cicli lavorativi di breve o brevissima durata, con frequente ripetitività dei movimenti dei polsi e delle mani. Nel 16% dei casi si tratta di lavoratori di sesso maschile con patologie a carico della spalla; infatti ai lavoratori vengono affidate le operazioni (quali, ad esempio, la manutenzione e il magazzinaggio) che comportano movimentazione di carichi. Le mansioni più a rischio sono quelle di pulitura e di finissaggio occhiali (comprendenti compiti quali registratura e confezionamento). In alcuni casi (mansioni di pulitura e montaggio montature) il rischio è aggravato dall utilizzo di strumenti vibranti a bassa frequenza (pulitura con mola, uso di avvitatore). Nel 75% delle inchieste è stata accertata l origine professionale perchè era presente correlazione tra la patologia segnalata ed il compito lavorativo. 4

8 Nell 80% delle segnalazioni i lavoratori erano dipendenti di grandi aziende dove era stata effettuata la valutazione del rischio da movimenti e sforzi ripetuti a carico dell arto superiore. Tale elevata percentuale può essere correlata ad una maggiore consapevolezza dei lavoratori che hanno segnalato i propri disturbi al medico (curante, ospedaliero, del patronato). Una sola delle segnalazioni di malattia professionale è stata inviata dal medico competente aziendale. A titolo conoscitivo e di confronto si riporta in allegato 2 la tabella riassuntiva dei dati relativi alle patologie professionali a carico degli arti superiori attese nella provincia di Belluno nell anno 1999 (dati elaborati nell ambito del Progetto Sperimentale sull Ergonomia, Piano Triennale per la Promozione della Salute e della Sicurezza negli Ambienti di Lavoro anni ) (4). 3. LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTI RIPETUTI DEGLI ARTI SUPERIORI NEGLI ADDETTI ALLA LAVORAZIONE DELL OCCHIALE Il presente capitolo riassume i risultati dell indagine pilota sul rischio ergonomico in un occhialeria realizzata dallo SPISAL dell ULSS n. 1 di Belluno nel 2001 ed i risultati delle varie misurazioni del rischio per singole postazioni di lavoro fatte in occasione delle inchieste per malattie professionali o di altre attività come i ricorsi avverso il giudizio di idoneità del medico competente ai sensi dell art. 17 del D.Lgs. 626/94. In alcuni casi, come nelle grandi aziende, era già presente una valutazione del rischio; in altri casi, nelle piccole aziende di tipo artigianale, la valutazione è stata effettuata dal medico dello SPISAL. 3.1 Il metodo L analisi delle postazioni di lavoro è stata condotta con il metodo OCRA nella forma completa, o semplificata come check-list (allegato 3), ed utilizzando la specifica modulistica (5). Le rilevazioni hanno riguardato sia le misurazioni per singolo compito lavorativo (Indice di Compito IC nella tabella 4) sia la valutazione complessiva dei vari compiti effettuati dal lavoratore nel turno di lavoro (da cui consegue l Indice di Esposizione - IE nella tabella 4). Le misurazioni per compito lavorativo sono state effettuate sulle postazioni occupate dai lavoratori tramite l analisi delle frequenze d azione (azioni tecniche), della forza, della postura, del recupero e dei fattori complementari. La valutazione dei vari compiti è stata eseguita tramite l analisi della distribuzione dei turni di lavoro, delle interruzioni e delle pause relative al compito normalmente svolto, distinguendo per ogni compito la parte di lavoro con movimenti ripetuti effettuata a cicli rispetto a quella non effettuata a cicli. 3.2 I risultati della valutazione del rischio Studio pilota condotto nel 2001 Nell indagine del 2001 sono state valutate 69 postazioni di lavoro in un industria del settore comprendenti le fasi di lavoro più significative. 5

9 La tabella sottostante riporta le fasi di lavoro studiate e i valori medi dell Indice di rischio suddiviso in: ٱ Indice di Compito - IC relativo alla postazione, ٱ Indice di Esposizione - IE relativo al rischio personale del lavoratore. TABELLA 4. Valutazioni del rischio (IC: indice di compito, IE: indice di esposizione) secondo il metodo della Check List OCRA Reparto/Mansione Indice Rischio Indice Rischio Indice Rischio N. postazioni Lieve Medio Elevato esaminate IC IE IC IE IC IE Stampaggio metallo 3 16,7 16,7 Saldatura (varie) 27 13,5 10,6 Saldatura/meniscatura Pantografo: inserimento/estrazione 3 13,3 13,3 Assemblaggio, avvitatura 5 10,6 7,4 Burattatura, carico/scarico telai 6 15,5 9,9 Galvanica, carico/scarico telai 2 15,5 15,5 Pulitura su ruota 3 14,3 9,5 Verniciatura, carico/scarico Preparazione al montaggio, foratura ,7 Montaggio (varie) 7 16,7 14,1 Imbustinamento Controllo registrazione metallo Controllo registrazione plastica I risultati della valutazione dimostrano che l indice di compito è sempre pari o più alto dell indice personale di esposizione. Ciò è dovuto alla tipicità delle lavorazioni nel comparto dell occhiale: nel caso in cui l addetto operi in una sola postazione ed effettui gli stessi compiti per tutto il turno di lavoro i due indici coincidono; laddove l addetto lavori in diverse postazioni di lavoro caratterizzate da una elevata varietà di operazioni anche con fasi di lavoro non a ciclo, e quindi non ripetitive e con diverse interruzioni che si configurano come periodo di recupero, l indice di esposizione è ridotto. Un altra caratteristica della lavorazione dell occhiale è la varietà dei compiti e subcompiti presenti in un ciclo di lavoro, da rilevare separatamente: ad esempio la saldatura è una fase del ciclo di lavoro che interessa vari pezzi (quali, ad esempio, nasi, musi, cerchi, gancini) e l indice di esposizione al rischio presenta misure variabili in rapporto al pezzo da saldare. Generalmente gli indici più bassi sono stati misurati in quelle postazioni dove è previsto l utilizzo di macchine semiautomatiche e l impegno manuale è più ridotto. Le postazioni di lavoro con gli indici più elevati sono invece quelle con maggiore attività manuale (ad esempio il montaggio con cacciaviti manuali od automatici, la pulitura su ruota, la registratura), dove sono necessari movimenti fini e di precisione. 6

10 Poiché le postazioni esaminate rappresentano le principali fasi di lavorazione dell occhiale, pur considerando l estrema variabilità delle tipologie lavorative delle aziende del settore, si può ritenere che lo studio sia rappresentativo della realtà produttiva studiata La valutazione del rischio effettuata dalle aziende Dopo il 2001 alcune grandi aziende del comparto hanno effettuato nei propri reparti la valutazione del rischio da movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori secondo la metodica della Check List OCRA. Nella tabella 5 viene illustrata una valutazione del rischio eseguita su diverse postazioni da un azienda del settore. TABELLA 5. Valutazioni del rischio eseguite da un azienda del comparto dell occhiale DESCRIZIONE COMPITO LAVORATIVO FATTORE RECUPERO FATTORE FREQUENZA FATTORE FORZA Meniscatura ,0 5,3 8,0 Saldatura tubetti ,0 5,0 9,8 Fresatura cerchi ,0 5,8 10,0 Smerigliatura ,0 5,8 15,0 Saldatura nasi ,0 5,5 12,0 Saldatura musi ,0 3,3 9,8 Montaggio aste con cacciavite manuale ,0 6,0 15,0 Montaggio aste con cacciavite automatico 4 0, ,5 5,5 11,5 Montaggio e regolazione vite ,0 4,8 12,8 Carico dei telai ,0 3,0 7,5 Pulitura su ruota ,5 9,5 1 29,5 4,9 22,1 Sabbiatura completa ,0 4,0 13,5 Scarico dei telai galvanica ,0 4,7 8,3 Spruzzo manuale con retina ,0 3,3 13,5 Timbratura aste e nasi ,0 6,0 11,0 Montaggio mascherine ,0 6,7 14,0 Montaggio terminali con colla ,0 4,4 11,3 Montaggio aste su frontale ,0 7,0 13,0 Montaggio placchette ,0 5,0 12,0 Registratura e controllo montatura da vista ,0 6,4 17,0 Registratura e controllo ,0 6,0 13,0 SPALLA POLSO GOMITO MANO STEREOTIPIA FATTORE POSTURA FATTORI COMPLEMENTARI INDICE COMPITO IC TEMPO NETTO LAVORO RIPETITIVO (h) INDICE ESPOSIZIONE IE 7

11 3.2.3 La valutazione del rischio effettuata dagli SPISAL Nella tabella 6 vengono illustrate le valutazioni eseguite dallo SPISAL in occasione di indagini specifiche. TABELLA 6. Valutazioni del rischio eseguite dallo SPISAL DESCRIZIONE COMPITO LAVORATIVO FATTORE RECUPERO FATTORE FREQUENZA FATTORE FORZA Confezionamento completo occhiale ,5 7,5 0 12,5 5,3 12,5 Imbustamento ,3 17,5 Montaggio terminali ,5 6,5 0 18,5 5,3 17 Piega terminali ,5 5,5 0 16,5 5,3 14,9 Registratura ,5 6,5 0 15,5 5,3 14 Pulitura manuale ,3 12 Montaggio delle lenti su montature ,5 6,5 0 20,5 5,3 18,9 Montaggio alette ,5 6,5 0 16,5 5,3 15 Montaggio aste con cacciavite manuale ,0 13,8 Saldatura nasi ,5 12,9 I risultati della valutazione hanno confermato che le mansioni più a rischio sono le operazioni di montaggio, pulitura su ruota, registratura e confezionamento. SPALLA POLSO GOMITO MANO STEREOTIPIA FATTORE POSTURA FATTORI COMPLEMENTARI INDICE COMPITO IC TEMPO NETTO LAVORO RIPETITIVO (h) INDICE ESPOSIZIONE IE 4. GLI INTERVENTI DI TUTELA DEGLI ADDETTI NEL COMPARTO DELL OCCHIALE Dopo la valutazione nelle aziende sono stati effettuati interventi di bonifica tenendo conto delle postazioni più a rischio, del numero di persone esposte e della possibilità di estendere le bonifiche a posti di lavoro simili. Di seguito vengono descritti tre interventi di tipo tecnico-organizzativo realizzati nello specifico comparto. Gli interventi di tutela possono essere: riorganizzazione del lavoro (modifica degli orari e dei turni di lavoro, inserimento o ridistribuzione delle pause); 8

12 riprogettazione delle postazioni di lavoro secondo le priorità emerse dalla valutazione specifica; informazione e formazione del personale esposto; sorveglianza sanitaria. In relazione alla sorveglianza sanitaria si richiama il documento Linee guida per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a rischio da movimenti ripetuti degli arti superiori ufficializzato dalla Direzione Regionale per la Prevenzione del Veneto con nota prot. n / del 16/11/2005 da cui è tratta la tabella 7 (6). TABELLA 7. Tabella riassuntiva della valutazione del rischio e azioni conseguenti suggerite FASCIA / ZONA DI RISCHIO VALORE INDICE OCRA VALORE DI CHECK-LIST MISURE PREVENTIVE PROPOSTE Ottimale Fino a 1.5 Fino a 5 Nessuna Accettabile Nessuna Incerto-molto lieve Riverifica 2. Riduzione rischio se possibile 1. Riduzione rischio 2. Sorveglianza sanitaria Lieve Medio Elevato Oltre 9.0 Oltre Visita di assunzione 2.2 Periodicità stabilita dal Medico Competente 3. Informazione/formazione 1. Riduzione rischio 2. Sorveglianza sanitaria 2.1 Visita medica annuale 2.2 Periodicità superiore secondo valutazione del Medico Competente 3. Informazione/formazione 1. Riduzione rischio 2. Sorveglianza sanitaria 2.1 Visita medica annuale 2.2 Periodicità inferiore secondo giudizio del Medico Competente 3. Informazione/formazione Per quanto riguarda il reinserimento dei soggetti patologici resta fermo il principio della loro collocazione in lavori con livello di rischio assente. Qualora questi non siano disponibili, sussiste il principio dell assegnazione del lavoratore con problemi di idoneità ad attività con il più basso livello di rischio possibile. 9

13 Per l individuazione della mansione specifica è fondamentale che il medico competente, indipendentemente dal livello di rischio della postazione individuata, verifichi che questo nuovo lavoro non comporti un sovraccarico al distretto anatomico interessato dalla patologia. 4.1 Interventi sulla postazione di lavoro pulitura su ruota La pulitura su ruota è una fase del ciclo di lavorazione in cui il lavoratore impugna la montatura con entrambe le mani e la fa aderire alla mola con forza per ottenere un buon effetto levigante e lucidante (Figura 2). FIGURA 2. Macchina per pulitura su ruota L attrezzatura in esame è costituita da una mola di tessuto che, girando a velocità mediobassa e con l ausilio di paste abrasive, produce un azione levigante e lucidante sui manufatti con i quali viene a contatto. L operazione espone ad un rischio ergonomico elevato a causa dell alta frequenza dei movimenti delle braccia, della forza applicata, delle posture incongrue assunte dalle dita delle mani (presa pinch) e dagli avambracci, mantenuti sollevati senza appoggio. A questi fattori va aggiunto il rischio da vibrazioni dovuto al movimento rotatorio della pulitrice. Nella tabella 8 sono riportati i risultati della valutazione effettuata su questa postazione. Dato l elevato rischio della postazione (IC 29,5 IE 22) e l elevato numero di addetti alla mansione di pulitura, l azienda ha valutato la possibilità di intervenire da un punto di vista tecnico, organizzativo e formativo. Dal punto di vista tecnico si sono sperimentate due soluzioni ipotizzando una diminuzione del carico posturale: a) l utilizzo di una macchina per pulitura invertendo il senso di rotazione 10

14 TABELLA 8. Risultati della valutazione effettuata con il metodo della Check List OCRA nella postazione di pulitura su ruota con indicazione dei punteggi dei singoli fattori di rischio considerati Reparto/mansione Recupero Frequenza Forza Postura totale 9,5 Spalla Polso Gomito Mano Stereotipia Fattori complementari IC Tempo netto di lavoro ripetitivo (h) IE Pulitura su ruota ,5 1 29,5 4,9 22 della ruota e b) fornendo all operatore supporti ad impugnatura ergonomica per imprimere forza in power-grip ed evitare, quindi, la presa in pinch, più sfavorevole. Gli interventi organizzativi si sono concretizzati nell introduzione di nuove fasi lavorative con conseguente modifica dell intero ciclo di lavoro. Per prima cosa, si è deciso di agire a monte rendendo più efficiente la selezione dei pezzi difettosi riducendo in tal modo sia il numero dei pezzi da lucidare sia la forza da imprimere nella lucidatura. Il risultato finale è stata la riduzione del numero delle persone addette alla pulitura e la possibilità di introdurre, sulle rimanenti postazioni, delle pause cadenzate (obbligatorie). In secondo luogo si è stabilito di procedere alla lucidatura dei singoli componenti e non più dell occhiale assemblato, limitando così il numero dei movimenti eseguiti. Relativamente alla formazione sono stati realizzati interventi specifici volti ad addestrare gli addetti ad effettuare movimenti corretti e a tenere posture adeguate (ad esempio l applicazione della forza minima necessaria per la pulitura del pezzo). Risultati degli interventi. Gli interventi di tipo organizzativo e formativo sono stati efficaci: infatti l inserimento delle pause cadenzate ha ridotto l IE dal valore 22.1 al valore Inoltre, la maggior parte dei lavoratori intervistati ha affermato di apprezzare i benefici fisici e psicologici derivanti dalla nuova organizzazione. La sperimentazione degli interventi di tipo tecnico sopra descritti non ha, invece, prodotto gli effetti sperati. Infatti, il diverso senso di rotazione della ruota non ha portato ad una riduzione dell indice di esposizione come ipotizzato. Inoltre, i supporti ad impugnatura ergonomica non hanno garantito una presa stabile dell occhiale causando una scarsa qualità della lucidatura ed un grave impaccio nei movimenti delle mani con conseguente aumento della probabilità di eventi infortunistici. Questo è dovuto anche alla particolarità delle operazioni e dei componenti utilizzati che richiedono la grande sensibilità della mano dell operatore. Oltre ad un risultato positivo sotto il profilo ergonomico, si sono ottenuti miglioramenti anche dal punto di vista produttivo: il ritmo di lavoro è risultato più uniforme e si sono recuperate risorse umane impiegabili in altre attività. 11

15 4.2 Interventi sulla postazione di lavoro saldatura dei nasi La saldatura è una lavorazione da banco e consiste nel produrre il frontale dell occhiale, unendo i vari pezzi che lo compongono (cerchi, nasi, musi, gancini, perni, cerniere) attraverso un processo di saldobrasatura. L indagine è stata focalizzata sulla postazione di saldatura dei nasi cioè di quella parte della montatura che poggia sul naso. L operatore inserisce e blocca nello stampo uno dei due cerchi che compongono il frontale; unisce poi il naso e lo salda con l applicazione del metallo di apporto, sorretto con una mano, e con l avvio del processo di saldatura elettrica con l altra mano. Effettua lo stesso procedimento con l altro cerchio. La montatura ormai completata viene depositata nell apposito contenitore che passa alle lavorazioni successive. La postazione è presentata nella figura 3. FIGURA 3. Postazione di saldatura dei nasi dell occhiale La lavorazione presenta un rischio ergonomico lieve determinato dalla postura delle dita delle mani, sempre in presa pinch, della frequenza delle azioni e della posizione delle braccia mantenute senza appoggio per buona parte del tempo. Nella tabella 9 sono riportati i risultati della valutazione effettuata da una occhialeria su questa postazione. 12

16 TABELLA 9. Risultati della valutazione effettuata con il metodo della Check List OCRA nella postazione di saldatura dei nasi con indicazione dei punteggi dei singoli fattori di rischio considerati Reparto/mansione Recupero Frequenza Forza Postura totale 8 Spalla Polso Gomito Mano Stereotipia Fattori complementari IC Tempo netto di lavoro ripetitivo (h) IE Saldatura nasi ,5 12 Per l elevato numero di addetti alla mansione, pur essendo un rischio lieve (IC 12 IE 12), l azienda ha valutato la possibilità di realizzare interventi di tipo tecnico, organizzativo e formativo. Le misure tecniche sono consistite nella ristrutturazione della postazione con la razionalizzazione del layout e con la realizzazione di appoggi per le braccia. È stata, inoltre, prevista l automazione di alcune operazioni di saldatura. Nel ciclo di lavoro sono state introdotte pause cadenzate ed è stata prevista specifica formazione all utilizzo della macchina. Risultati degli interventi. Gli interventi di ristrutturazione della postazione hanno ridotto l IE da 12 a 10,5 in quanto sono diminuite le azioni tecniche con calo della frequenza d azione e c è stato l azzeramento del punteggio attribuito alla postura della spalla, grazie agli appoggi per le braccia. L introduzione di operazioni in automatismo dell attrezzatura di saldatura ha ridotto ulteriormente l IE, portandolo a 6.0 per effetto della riduzione del punteggio assegnato alla presa pinch e all assenza dei fattori complementari (lavori di precisione). Accanto ad una riduzione del rischio, tali interventi, pur avendo comportato un costo iniziale elevato in quanto si è trattato di modifiche molto complesse che hanno interessato numerose postazioni, hanno portato ad un sensibile incremento produttivo. Gli interventi formativi ed organizzativi sono stati ritenuti dai lavoratori migliorativi del loro benessere. 4.3 Interventi sulla postazione di lavoro registratura occhiali La registratura occhiali è una delle ultime operazioni nella lavorazione dell occhiale. La lavorazione è manuale: il lavoratore effettua i controlli sulla montatura rispetto al modello riportato sul foglio sottostante. La postazione di lavoro è presentata nella figura di seguito riportata. 13

17 FIGURA 4. Postazione di lavoro registratura occhiali Per effettuare i controlli il lavoratore deve appoggiare ripetutamente l occhiale sul modello di riferimento con frequenti movimenti che interessano il polso e le mani. Ne consegue un rischio medio a causa della frequenza delle azioni, della postura delle dita delle mani (presa pinch) e dei polsi. Di seguito vengono riportati, per la postazione di registratura occhiali, i risultati della valutazione del rischio con i punteggi dei singoli fattori eseguita con il metodo della Check List OCRA. TABELLA 10. Risultati della valutazione effettuata con il metodo della Check List OCRA nella postazione di registratura occhiali con indicazione dei punteggi dei singoli fattori di rischio considerati Reparto/mansione Recupero Frequenza Forza Postura totale 6 Spalla Polso Gomito Mano Stereotipia Fattori complementari IC Tempo netto di lavoro ripetitivo (h) IE Registratura occhiali ,

18 L azienda ha progettato e sperimentato alcuni interventi per la riduzione del rischio ergonomici. Gli interventi di tipo tecnico hanno interessato la riprogettazione del banco di lavoro con la modifica dell altezza del piano di lavoro, lo spostamento delle varie aree operative nel rispetto dei requisiti antropometrici, la realizzazione di supporti per i contenitori degli occhiali, l inclinazione della tavoletta per la registratura. Gli interventi organizzativi e formativi hanno compreso l inserimento delle pause cadenzate e la formazione degli addetti. Risultati degli interventi. Le modifiche del banco hanno determinato una riduzione del punteggio relativo alla postura del polso, migliorato la postura del rachide riducendone l inclinazione e ridotto i movimenti di flessione dell avambraccio. Tuttavia l IE complessivo relativo al compito lavorativo è rimasto invariato. Solo l inserimento delle pause cadenzate ha portato l IE da 17.0 a Poiché si tratta di una lavorazione in cui è necessaria la manualità e l occhio vigile ed esperto dell operatore, non è stato possibile adottare attrezzature che riducano le posture del polso e della mano. Gli interventi di tipo organizzativo, formativo e di riprogettazione del banco di lavoro hanno comunque portato nelle percezioni dei lavoratori un miglioramento del proprio benessere. Nella tabella seguente sono riportati gli indici di esposizione prima e dopo gli interventi di tutela adottati sulle tre postazioni di lavoro sopra descritte. TABELLA 11. Tabella riassuntiva della valutazione con gli indici di rischio prima e dopo l attuazione degli interventi di tutela Reparto/mansione IE pre intervento IE post intervento Tipo di intervento Pulitura su ruota Organizzativo, formativo Saldatura nasi 12 6 Tecnico, organizzativo, formativo Registratura occhiale Tecnico, organizzativo, formativo 5. CONCLUSIONI Nel comparto dell occhiale è presente il rischio da movimenti ripetuti dell arto superiore. Nella maggior parte delle mansioni esso si colloca nella fascia di rischio medio-lieve, mentre in alcune mansioni si configura un rischio elevato (pulitura su ruota, registratura). Ogni azienda del comparto dell occhiale deve effettuare una valutazione del rischio delle proprie lavorazioni. Sulla base della valutazione devono poi essere effettuati gli interventi per la tutela della salute degli addetti che possono essere di tipo tecnico, organizzativo e formativo. Gli interventi di tipo tecnico sono attuabili soprattutto nelle lavorazioni che possono essere automatizzate. 15

19 Nelle operazioni manuali, invece, dove l esperienza e la capacità tattile del lavoratore non possono essere sostituite dalle macchine, sono da privilegiare gli interventi organizzativi e formativi. Infine, con il miglioramento delle condizioni di lavoro, si ottengono, per i lavoratori, benefici fisici e psicologici non misurabili con i metodi tradizionali di valutazione del rischio e, in generale, un miglioramento della produttività e della qualità del prodotto aziendale. Riferimenti bibliografici (1) SPISAL ULSS 1, Unione Artigiani, Consorzio Artigiano Tutela Ambiente, Belluno (2001). La prevenzione nel comparto occhialeria. (2) Linee guida per l effettuazione dell inchiesta di malattia professionale da movimenti ripetuti degli arti superiori. Documento reperibile sul sito cliccando su La documentazione della pianificazione regionale, Linee di indirizzo e procedure, Ergonomia. (3) Decreto 27 aprile Elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia, ai sensi e per gli effetti dell art. 139 del testo unico, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modifiche ed integrazioni. (4) Relazione attività Progetto Ergonomia, Piano Triennale Documento reperibile sul sito cliccando su La documentazione della pianificazione regionale, Report, Report (5) Colombini D., Occhipinti E., Fanti M. (2005). Il metodo OCRA per l analisi e la prevenzione del rischio da movimenti ripetitivi. Manuale per la valutazione e la gestione del rischio. Milano: Franco Angeli. (6) Linee guida per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a rischio da movimenti ripetuti degli arti superiori. Documento reperibile sul sito cliccando su La documentazione della pianificazione regionale, Linee di indirizzo e procedure, Ergonomia. (7) Colombini D., Occhipinti E., et. al. (2003). Le affezioni muscolo-scheletriche degli arti superiori e inferiori come patologie professionali: quali e a quali condizioni. Documento di consenso di un gruppo di lavoro nazionale. Med Lav vol. 94, n. 4, p

20 Allegato 1 17

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33 Allegato 2 MALATTIE PROFESSIONALI ATTESE NELLA PROVINCIA DI BELLUNO Anno 1999 Residenti nella provincia di Belluno dimessi da qualsiasi istituto del Veneto. Diagnosi di interesse ricercate nei 6 campi diagnosi della cartella di dimissione. Numero pazienti ordinari e diurni per diagnosi di interesse e anno di dimissione. Diagnosi di interesse Descrizione della diagnosi di interesse 1999 % sul totale Disturbi delle radici e dei plessi nervosi - Lesioni del plesso brachiale Mononeuriti dell arto superiore e mononeuriti multiple - STC Malattie professionali attese (*) Numero 3 0,7% ,5% Mononeuriti dell arto superiore e mononeuriti multiple - Lesione del 10 2,2% 3 nervo ulnare 7261 Entesopatia periferiche e sindromi similari - Sindrome della cuffia dei 65 14,1% 22 rotatori e disturbi similari 7263 Entesopatia periferiche e sindromi similari - Entesopatia della regione del 8 1,7% 3 gomito 7272 Altri disturbi delle sinovie, dei tendini e delle borse - Borsiti particolari, spesso di 6 1,3% 2 origine professionale Altre Altre patologie ,5% 67 TOTALE ,0% 157 (*) stima condotta su precedenti esperienze lombarde: SPISAL ASL Brescia 1999 Dr. G. Barbieri: ctd di prob.origine prof. = 34 Disturbi delle radici e dei plessi nervosi - Lesioni del plesso brachiale 0,7% Mononeuriti dell'arto superiore e mononeuriti multiple - Sindrome del tunnel carpale 37,5% Altre patologie 42,5% Mononeuriti dell'arto superiore e mononeuriti multiple - Lesione del nervo ulnare 2,2% Altri disturbi delle sinovie, dei tendini e delle borse - Borsiti particolari, spesso di origine professionale 1,3% Entesopatia periferiche e sindromi similari - Entesopatia della regione del gomito 1,7% Entesopatia periferiche e sindromi similari - Sindrome della cuffia dei rotatori e disturbi similari 14,1% 30

34 Allegato 3 31

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38 Allegato 4 ESEMPIO DI SCHEDA DI RACCOLTA ANAMNESTICA VISITA MEDICA eseguita il / / dal Medico: Cognome Nome Data di nascita / / Età Sesso M F ANAMNESI LAVORATIVA Ditta attuale Ditta: Città: Anzianità ditta: anni Mansioni lavorative Anzianità mansione anni anni anni anni anni anni Orario settimanale: ore/sett Orario giornaliero: ore/gior Pause: ore/gior Ditte precedenti Dal Al Mansione prevalente 35

39 ANAMNESI PATOLOGICA REMOTA Spalla: Fratture Artrosi acromioclavicolare Artrosi scapolo-omerale Lussazione recidivante pregressa Periartrite scapolo-omerale Tendinite del bicipide brachiale Tendinite muscoli della cuffia Tendinite muscolo sopraspinoso Gomito: Fratture Artrosi del gomito Borsite olecranica Calcificazione periarticolari Epicondilalgia Epicondilite Epitrocleite Intrappolamento nervo ulnare Sperone olecranico Interventi chirurgici Altro Interventi chirurgici Altro Data insorgenza / Data insorgenza / Polso: Fratture Artrosi Cisti tendinee Sindrome del tunnel carpale Sindrome di De Quervain Tendiniti Interventi chirurgici Altro Data insorgenza / Mano: Fratture Artrosi interfalangea Cisti tendinee Retrazione tendinea (Dupuytren) Rizoartrosi metacarpofalangea Tendiniti Interventi chirurgici Altro Data insorgenza / Patologie sistemiche di interesse: Artrite reumatoide Lupus eritematoso sistemico Reumatismo articolare acuto Altro Dermatomiosite Psoriasi Diabete Note: ANAMNESI PATOLOGICA PROSSIMA 36

40 ANAMNESI PATOLOGICA PROSSIMA SINTOMATOLOGIA DOLOROSA BRACHIALE (0) NO (1) SI SPALLA DX SX DURATA DX SX NUMERO EPISODI DX SX DOLORE AI MOVIMENTI 1 1 DOLORE CONTINUO 1 1 DA 1 A DOLORE SOLLEVANDO PESI 2 2 EPISODI DURATI OLTRE 15 GG. 2 2 DA 6 A DOLORE A RIPOSO 4 4 EPISODI DA 15 A 7 GG. 3 3 DA 12 A EPISODI DA 6 A 1 GG. 4 4 OLTRE I ALTRO 8 8 EPISODI INFERIORI A 1 G. 5 5 NON DEFINIBILI 5 5 IN RELAZIONE AD UNA 6 6 EPISODIO IN ATTO DX SX CAUSA SCATENANTE HA EFFETTUATO TERAPIE DX SX DOLORE IRRADIATO dove.. DA QUANTI MESI 37 GOMITO DX SX DURATA DX SX NUMERO EPISODI DX SX DOLORE PRESA OGGETTI O QUANDO 1 1 DOLORE CONTINUO 1 1 DA 1 A SOLLEVA PESI EPISODI DURATI OLTRE 15 GG. 2 2 DA 6 A DOLORE AI MOVIMENTI 2 2 EPISODI DA 15 A 7 GG. 3 3 DA 12 A EPISODI DA 6 A 1 GG. 4 4 OLTRE I ALTRO 4 4 EPISODI INFERIORI A 1 G. 5 5 NON DEFINIBILI 5 5 IN RELAZIONE AD UNA 6 6 EPISODIO IN ATTO DX SX CAUSA SCATENANTE HA EFFETTUATO TERAPIE DX SX DOLORE IRRADIATO dove. DA QUANTI MESI 1

41 POLSO DX SX DURATA DX SX NUMERO EPISODI DX SX DOLORE ALLA PRESA 1 1 DOLORE CONTINUO 1 1 DA 1 A SOLLEVA PESI EPISODI DURATI OLTRE 15 GG. 2 2 DA 6 A DOLORE AI MOVIMENTI DEL POLSO 2 2 EPISODI DA 15 A 7 GG. 3 3 DA 12 A EPISODI DA 6 A 1 GG. 4 4 OLTRE I ALTRO EPISODI INFERIORI A 1 G. 5 5 NON DEFINIBILI 5 5 IN RELAZIONE AD UNA 6 6 EPISODIO IN ATTO DX SX CAUSA SCATENANTE HA EFFETTUATO TERAPIE DX SX DOLORE IRRADIATO dove.. DA QUANTI MESI 38 MANO DX SX DURATA DX SX NUMERO EPISODI DX SX DOLORE AL 1 DITO 1 1 DOLORE CONTINUO 1 1 DA 1 A DOLORE ALLE ALTRE DITA 2 2 EPISODI DURATI OLTRE 15 GG. 2 2 DA 6 A DOLORE A PALMO/DORSO 4 4 EPISODI DA 15 A 7 GG. 3 3 DA 12 A EPISODI DA 6 A 1 GG. 4 4 OLTRE I ALTRO 8 8 EPISODI INFERIORI A 1 G. 5 5 NON DEFINIBILI 5 5 IN RELAZIONE AD UNA CAUSA EPISODIO IN ATTO DX SX DOLORE ALLA PRENSIONE 1 1 SCATENANTE 6 6 DOLORE AI MOVIMENTI 2 2 HA EFFETTUATO TERAPIE DX SX DOLORE A RIPOSO 4 4 ALTRO 8 8 DOLORE IRRADIATO dove.. DA QUANTI MESI 2

42 SINTOMATOLOGIA PARESTESICA (0) NO (1) SI PARESTESIE NOTTURNE LOCALIZZAZIONE DX SX DURATA DX SX NUMERO EPISODI DX SX BRACCIO 1 1 QUASI TUTTE LE NOTTI 1 1 DA 1 A AVAMBRACCIO 2 2 EPISODI DURATI OLTRE 15 N. 2 2 DA 6 A MANO (tutta) 4 4 EPISODI DA 15 A 7 N. 3 3 DA 12 A Dita (quali).. EPISODI DA 6 A 1 N. 4 4 OLTRE I EPISODI INFERIORI A 1 N. 5 5 NON DEFINIBILI 5 5 IN RELAZIONE AD UNA CAUSA SCATENANTE 6 6 DURATA DELLE PARESTESIE QUANDO COMPAIONO MENO DI 10 MINUTI 1 1 DURANTE IL SONNO 1 1 NOTE.. TRA 10 E 30 MINUTI 2 2 AL RISVEGLIO 2 2. OLTRE I 30 MINUTI 4 4 DA POSIZIONE 4 4 DISTURBANO MOLTO IL SONNO 8 8 DA QUANTI MESI 3

43 PARESTESIE DIURNE LOCALIZZAZIONE DX SX DURATA DX SX NUMERO EPISODI DX SX BRACCIO 1 1 QUASI TUTTI I GIORNI 1 1 DA 1 A AVAMBRACCIO 2 2 EPISODI DURATI OLTRE 15 GG. 2 2 DA 6 A MANO (tutta) 4 4 EPISODI DA 15 A 7 GG. 3 3 DA 12 A dita (quali).. EPISODI DA 6 A 1 GG. 4 4 OLTRE I EPISODI INFERIORI A 1 G. 5 5 NON DEFINIBILI 5 5 IN RELAZIONE AD UNA CAUSA SCATENANTE 6 6 DURATA DELLE PARESTESIE QUANDO COMPAIONO 40 MENO DI 10 MINUTI 1 1 IN POS. A BRACCIA SOLLEVATE 1 1 NOTE.. TRA 10 E 30 MINUTI 2 2 IN POS. IN APPOGGIO GOMITO 2 2. OLTRE I 30 MINUTI 4 4 (OLECRANO) DURANTE PRESE CON FORZA 4 4 DA QUANTI MESI DURANTE MOVIMENTI RIPETITIVI 8 8 SINTOMATOLOGIA IPOSTENICA (0) NO (1) SI DX SX INCAPACITA' DI EFFETTUARE A LUNGO LA PRESA A PINZA (presa di oggetti con pollice ed indice) 1 1 CADUTA DI PICCOLI OGGETTI. 2 2 INCAPACITA' DI SOSTENERE E/O DI AFFERRARE OGGETTI PESANTI. 4 4 INCAPACITA' DI AVVITARE/SVITARE. 8 8 DA QUANTI MESI 4

44 DISTURBI VEGETATIVI (0) NO (1) SI ALTERAZIONI DI COLORE DELLE DITA: DX SX COMPAIONO SEMPRE PER ESPOSIZIONE AL FREDDO. 1 1 COMPAIONO SPESSO INDIPENDENTEMENTE DALLA TEMPERATURA COMPAIONO A ZONE PRECISE CON MARGINE NETTO 4 4 ALTRO DA QUANTI MESI 41 5

45 Allegato 5 ESAME OBIETTIVO APPARATO OSTEOMIOARTICOLARE ARTI SUPERIORI Soggetto mancino Altezza: cm Peso: Kg Spalle (ispezione, palpazione, valutazione motilità) 42 ISPEZIONE DX SX MOTILITA DX SX Negativa Flessione Integra Deformazioni Dolorosa Ipotrofia Ridotta Estensione Integra PALPAZIONE DX SX Dolorosa Negativa Ridotta Dolente Rotazione Integra Dolorosa Ridotta Scroscio articolare Test di Jobe (-funzionalità del muscolo sovraspinoso-: l esaminatore davanti al paziente in piedi con braccia in abduzione di 90 e anteposte di 30 e intraruotate -pollici verso il basso- dovrà provare ad abbassare gli arti contro resistenza. Test positivo se il paziente avverte dolore e/o indebolimento di forza) DX SX Negativo Positivo 46

46 Test di Neer (-presenza di conflitto sub acromiale-: l esaminatore dietro al paziente con una mano blocca la scapola e con l altra solleva in avanti il braccio esteso. Test positivo se il paziente avverte dolore e rigidità) DX SX Negativo Positivo Test della caduta del braccio (-rottura della cuffia-: il paziente è in grado di mantenere l abduzione a 90, ma un lieve spostamento verso il basso causa la caduta dell arto = Test positivo) DX SX Negativo Positivo 43 Palm test (-funzionalità del tendine del capo lungo del bicipite-: il paziente alza il braccio anteriormente a 90 con arto in estensione e palmo rivolto verso l alto contro resistenza dell esaminatore. Test positivo se il paziente avverte dolore lungo il decorso del capo lungo) DX SX Negativo Positivo Gomiti (ispezione, palpazione, valutazione motilità) ISPEZIONE DX SX MOTILITA DX SX Negativa Flessione Integra Edema Dolorosa Ridotta Estensione Integra Dolorosa PALPAZIONE DX SX Ridotta negativa Pronazione Integra dolente Dolorosa Ridotta Supinazione Integra Dolorosa Ridotta Scroscio articolare 47

47 Test dell epicondilite (-funzionalità muscoli estensori-: flessione passiva massima del polso a gomito esteso. Test positivo se il paziente avverte dolore all epicondilo laterale) DX SX Negativo Positivo Test del canale cubitale (-compressione del n. ulnare-: flessione passiva massima del gomito. Test positivo se il paziente avverte parestesie nel territorio dell ulnare) Negativo Positivo DX SX Polso (ispezione, palpazione, valutazione motilità) 44 ISPEZIONE DX SX MOTILITA DX SX Negativa Flessione Integra Edema Dolorosa Deformazioni Ridotta Estensione Integra Dolorosa PALPAZIONE DX SX Ridotta negativa Dev. Radiale Integra dolente Dolorosa Ridotta Dev. Ulnare Integra Dolorosa Ridotta Scrosci articolari Test di Phalen (-compressione del n. mediano al tunnel carpale-: flessione di entrambi i polsi con contatto dorsale delle mani per 60 secondi. Test positivo se il paziente avverte dolore e/o parestesie nel territorio del mediano) DX SX Negativo Positivo Test di Tinel (-compressione del n. mediano al tunnel carpale-: compressione/percussione volare al polso in estensione per 30 secondi. Test positivo se il paziente avverte dolore e/o parestesie nel territorio del mediano) DX SX Negativo Positivo 48

48 Mano (ispezione, palpazione, valutazione motilità) ISPEZIONE DX SX MOTILITA DX SX Negativa Motilità gen. Integra Edema Dolorosa Deformazione Ridotta Deformazione Prensilità Integra Dolorosa Ridotta PALPAZIONE DX SX negativa dolente 45 Test di Finkelstein (-m. di De Quervain-funzionalità dell estensore breve e abduttore lungo del pollice-: deviazione ulnare del polso con mano chiusa a pugno e pollice flesso all interno. Test positivo se il paziente avverte dolore alla tabacchiera anatomica) DX SX Negativo Positivo ACCERTAMENTI CLINICO-STRUMENTALI ESITO Negativo Positivo Dubbio Visita neurologica Visita ortopedica. Esame elettromiografico.. Esame eco (segmenti ) Esame Rx (segmenti ) Esame TC (segmenti ) Esame RMN (segmenti ) 49

49 Allegato 6 GLOSSARIO DI ERGONOMIA ANALISI DEL COMPITO: tecnica che serve a rappresentare le azioni che il lavoratore deve eseguire per lo svolgimento di un compito. Il compito viene scomposto partendo dalla sua descrizione globale fino ad arrivare alla descrizione delle singole azioni necessarie per la sua esecuzione. Attraverso tale scomposizione in sottocompiti si ottiene una rappresentazione ad albero, di tipo gerarchico, di tutte le azioni richieste al lavoratore. ANALISI DEL LAVORO: procedimento sistematico effettuato attraverso vari metodi di indagine (osservazione diretta, intervista, questionario) per ottenere informazioni concernenti la natura e le reali condizioni ambientali e strumentali in cui si svolge un certo lavoro. AZIONE TECNICA: azione comportante attività degli arti superiori; non va identificata solo con il singolo movimento articolare, ma con il complesso di movimento di uno o più segmenti corporei che consentono il compimento di una singola operazione lavorativa. CHECK LIST OCRA: la CheckList OCRA (Occhipinti e Colombini, ) può essere considerata come una estensione del più preciso e complesso indice OCRA. La Check List OCRA, consente, in fase di prima analisi del rischio, di ottenere in tempi brevi, la mappatura del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori. CICLO: sequenza di azioni tecniche degli arti superiori di durata relativamente breve che viene ripetuta più volte sempre uguale a se stessa. CICLO DI LAVORO: sequenza completa di operazioni elementari necessarie a svolgere una specifica attività o un compito particolare (es. cerchiatura, verniciatura). COMPITO LAVORATIVO: specifica attività lavorativa finalizzata all ottenimento di uno specifico risultato (es. saldatura nasi). ERGONOMIA: l ergonomia (o scienza del fattore umano) ha come oggetto l attività umana in relazione alle condizioni ambientali, strumentali e organizzative in cui si svolge. Il fine è l adattamento di tali condizioni alle esigenze dell uomo, in rapporto alle sue caratteristiche e alle sue attività. Nata per studiare e far rispettare nella progettazione una serie di norme che tutelano la vita del lavoratore e accrescono l efficienza e l affidabilità dei sistemi uomo-macchina, l ergonomia ha allargato il proprio campo di applicazione in funzione dei cambiamenti che sono sopravvenuti nella domanda di salute e di benessere. L obiettivo attuale è quello di contribuire alla progettazione di oggetti, servizi, ambienti di vita e di lavoro, perché rispettino i limiti dell uomo e ne potenzino le capacità operative. L ergonomia si alimenta delle acquisizioni scientifiche e tecnologiche che permettono di migliorare la qualità delle condizioni di vita, in tutte le attività del quotidiano (Società Italiana di Ergonomia). FATTORI COMPLEMENTARI: fattori non necessariamente sempre presenti nei compiti ripetitivi (es. guanti inadeguati, vibrazioni, attrezzi che provocano compressione sulla pelle, estrema precisione richiesta). La loro tipologia, intensità, durata determina un incremento del livello di esposizione complessiva. FORZA: sforzo fisico richiesto al lavoratore per l esecuzione delle azioni tecniche. FREQUENZA: numero di azioni tecniche per unità di tempo (n. azioni per minuto). 46

50 GRIP: tipo di presa di forza caratterizzata dalla diretta opposizione del pollice alle dita che così avvolgono completamente l oggetto di presa come a prenderne la forma. LAVORATORE: il lavoratore è definito nel decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 come la persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari, con rapporto di lavoro subordinato anche speciale. Sono equiparati i soci lavoratori di cooperative o di società, anche di fatto, che prestino la loro attività per conto delle società e degli enti stessi, e gli utenti dei servizi di orientamento o di formazione scolastica, universitaria e professionale avviati presso datori di lavoro per agevolare o per perfezionare le loro scelte professionali. Sono altresì equiparati gli allievi degli istituti di istruzione ed universitari e i partecipanti a corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, macchine, apparecchi ed attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici. MANSIONE: ciascuno dei compiti esplicati nell adempimento di un lavoro o nell esercizio di funzioni determinate. METODO OCRA: il Metodo OCRA (Occupational Repetitive Actions) consente la determinazione del cosiddetto OCRA Index o Indice OCRA (Occhipinti e Colombini, ) che rappresenta un indice sintetico di esposizione a movimenti ripetitivi degli arti superiori. L indice deriva dal rapporto tra il numero di azioni effettivamente svolte con gli arti superiori in compiti ripetitivi ed il corrispondente numero di azioni raccomandate. MUSCOLO-SCHELETRICO: il complesso sistema che garantisce il sostegno ed il movimento del corpo umano; è composto non solo da muscoli e ossa, ma anche da nervi, tendini e articolazioni. PERIODO DI RECUPERO: periodo di tempo, nel turno lavorativo, in cui non vengono svolte azioni tecniche, e durante il quale è presente una sostanziale inattività di uno o più gruppi mio-tendinei altrimenti coinvolti nelle precedenti attività lavorative (es. pause di lavoro, pause pranzo, presenza di periodi all interno del ciclo, che comportano il completo riposo dei gruppi muscolari altrimenti impegnati, ecc.). Il fattore di rischio è la mancanza o l insufficienza della durata dei periodi di recupero. PINCH: tipo di presa di precisione caratterizzato dall opposizione tra il pollice e le estremità delle altre dita. POSTURA: insieme delle posizioni assunte da una persona sia quando è ferma sia quando è in movimento. Esempio di postura incongrua della spalla: arto superiore senza appoggio o gomito più alto della metà del torace; arto superiore senza appoggio o senza supporto per i lavori di precisione delle dita. PROGETTARE: in ergonomia l azione del progettare è intesa come un continuum di analisiprogettazione-realizzazione-verifica. L azione progettuale, quindi, non si esaurisce con la realizzazione del prodotto e la sua immissione sul mercato, ma continua in azioni di verifica della congruenza del prodotto, con riferimento alle reali esigenze dei vari utilizzatori di quel prodotto, con riferimento alle reali esigenze dei vari utilizzatori di quel prodotto in una costante ricerca tesa al miglioramento dell equilibrio tra qualità, conoscenze scientifiche e tecnologiche, ed esigenze reali dell utente. PROGETTARE IL SISTEMA-LAVORO: in ergonomia il lavoro viene progettato nella sua globalità tenendo in considerazione il sistema uomo-macchina-ambiente in cui l essere umano si trova ad interagire. L attenzione progettuale è rivolta all uomo perseguendo il suo benessere. RACHIDE: struttura portante del nostro corpo costituita da ossa (vertebre), dischi intervertebrali, muscoli e legamenti. STEREOTIPIA: ripetersi di movimenti uguali a se stessi per buona parte del tempo. 47

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