Palermo Prima parte. Mediterraneo e, un secolo dopo, la sontuosa capitale dell'emirato.

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Raffaele Ferrari
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1 Palermo Prima parte Anche se della città celebrata dai vedutisti del XVIII e XIX secolo resiste solo qualche squarcio improvviso, la dolcezza del clima, la rigogliosa vegetazione e la luce, ora forte come un'onda di piena ora radente, non possono non stupirci. Palermo ci accoglie con lo straordinario intreccio di culture, con le atmosfere avvolgenti e con il fascino dei suoi monumenti. La città nella Storia - pillole Sec. VIII a.c. I Fenici creano una stazione commerciale destinata a diventare dal V secolo a.c. una base punica. 254 a.c. Sotto Roma, Panormus perde il primato politico a vantaggio di Siracusa, ma mantiene importanza strategica e commerciale. 535 d.c. Dopo le occupazioni germaniche la città passa sotto il dominio di Bisanzio. 831 d.c. Conquista araba: Balarm diventa uno dei più frequentati empori del Mediterraneo e, un secolo dopo, la sontuosa capitale dell'emirato d.c. Occupazione normanna nel rispetto delle componenti etniche bizantina, araba e latina: alla fioritura architettonica e culturale fa riscontro il ristagno economico d.c.

2 La città passa dagli Svevi agli Angiò, che preferiscono Napoli come capitale e aggravano la crisi. Rivolta del Vespro (1282) e arrivo degli Aragonesi che concedono ampi privilegi e attirano in città i baroni d.c. Arrivo del primo di una serie di viceré spagnoli che si alterneranno fino al 1712, modificando profondamente la fisionomia della città d.c. Dopo le brevi dominazioni sabauda e austriaca, la Sicilia passa ai Borboni. Moti autonomistici nel d.c. L'ingresso di Garibaldi in città é seguito dall'annessione plebiscitaria al Regno d'italla. Quattro Canti Scenografico baricentro della città, si apre in corrispondenza dell'incrocio tra corso Vittorio Emanuele e la via Maqueda. I prospetti concavi dei quattro cantoni, suddivisi in tre ordini e decorati con fontane, statue, nicchie e colonne, furono realizzati tra il 1608 e il All'angolo meridionale della piazza sorge la seicentesca chiesa di S. Giuseppe dei Teatini, sormontata da una cupola maiolicata. Via Maqueda Insieme a corso Vittorio Emanuele, costituisce la «croce di vie» che suddivide la città in quattro settori. Alla sua estremità meridionale e la chiesa di S. Antonino dove e custodito un Crocifisso ligneo di frà Umile da Petralla. Più avanti, sulla destra, c è la chiesa seicentesca di S. Nicolò da Tolentino; all'interno, tele di Pietro Novelli e sculture rinascimentali. Palazzo Arcivescovile Costruito nel Quattrocento e completamente rifatto nel XVIII secolo, conserva nella facciata rivolta alla Cattedrale una bella trifora in stile gotico-catalano.

3 Dal secondo cortile si accede al Museo Diocesano con una vasta collezione di opere provenienti dalla Cattedrale o da altre chiese cittadine. Cattedrale Splendida summa di tutti gli stili stratificatisi nella lunga storia palermitana: normanni sono le absidi e il campanile, gotico il portale della facciata tre-quattrocentesca, arricchita dalle torri a bifore e colonnine, rinascimentale e barocco Innalzata nel 1184 sui resti di un'antichissima basilica, è una sintesi stupefacente di stili. La facciata principale, con due torri slanciate, e un bel portale gotico, è collegata da due archi ogivali al campanile normanno, mentre la parte absidale, ad archeggiature intrecciate e incrostazioni policrome, e chiusa fra due torri. Sui fianco destro campeggia il portico gotico fiorito (1430), che reca inciso su una colonna un passo del Corano. L'interno neoclassico custodisce importanti opere d'arte, tra cui le celebri tombe imperiali e reali e una Madonna col Bambino (1469) di Francesco Laurana. San Cataldo Chiesa normanna innalzata intorno al 1160, conserva elementi classici della tradizione architettonica araba, come le arcate ogivali, la cornice merlata e le tre cupolette emisferiche. Nell'interno a tre navate su colonne di reimpiego, mosaico pavimentale e altare del XII secolo. Museo internazionale delle Marionette Raccoglie oltre 2000 pezzi fra pupi, burattini, marionette di vari paesi del mondo e attrezzature sceniche. Istituito nel 1975, si trova presso la sede dell'associazione per la conservazione delle tradizioni popolari.

4 Palazzo dei Normanni L'originaria roccaforte punica e romana, ripresa dagli Arabi, venne trasformata dai Normanni in una sontuosa reggia che, nonostante le modifiche apportate dai viceré spagnoli, si è conservata nelle parti più significative: su tutto, la Cappella Palatina, splendido esempio di integrazione tra le componenti culturali bizantina, araba e romanica. Eccezionali i mosaici su fondo oro. La facciata di impronta cinquecentesca presenta elementi di età normanna del periodo in cui la fortezza, edificata dagli Arabi nel IX secolo su una preesistente roccaforte punica o romana. AI primo piano dell'edificio si trova la Cappella Palatina, costruita nel 1130 da Ruggero II, uno dei più alti esempi di integrazione fra scultura e arti figurative: splendidi mosaici (XII secolo) su fondo oro ornano tutte le pareti, mentre il soffitto (1143) ligneo della navata centrale e decorato con il più grande ciclo pittorico islamico finora conosciuto. AI piano superiore sono gli appartamenti reali, generalmente chiusi al pubblico; particolarmente interessanti la cinquecentesca sala del Parlamento, con affreschi (1799) di Giuseppe Velasquez, e la sala di re Ruggero, ornata da mosaici (1170 circa) di chiara impronta orientale. Sant Antonio Abate Sorge isolata su un basamento questa piccola chiesa normanna del XII secolo, più volte rimaneggiata; la facciata è stata rifatta in stile gotico alla fine del secolo scorso. Dell'originaria struttura rimangono la pianta quadrata e, all'interno, le colonne dai bei capitelli; importanti rilievi rinascimentali sui pilastri del presbiterio. Costeggiando il lato sinistro della chiesa ci si inoltra nella Vucciria, il più antico e caratteristico dei mercati storici di Palermo.

5 S. Giovanni degli Eremiti La piccola chiesa, oggi sconsacrata, e sormontata da cinque cupolette rosse che le conferiscono un aspetto orientaleggiante. Voluta da Ruggero II nel 1136, fu costruita da maestranze arabe sul luogo di un preesistente monastero gregoriano. Nell'interno, a una navata divisa in due campate, il presbiterio absidato e fiancheggiato da due ambienti quadrati: da quello di destra si passa in un'aula rettangolare, forse parte di un'antica moschea, e in un cortile quadrato, che fu il cimitero delle persone di corte. Nel giardino, resti di una cisterna araba e chiostrino del XIII secolo su colonnine binate. Chiesa del Gesù La prima chiesa eretta dai gesuiti in Sicilia, fu fondata nel Cinquecento ed è oggi un prezioso esempio di barocco siciliano per la profusione di tarsie marmoree, stucchi in rilievo, pitture e sculture che decorano l'interno. Sulla destra della chiesa è la casa Professa (casa madre) con chiostro seicentesco, che introduce alla Biblioteca Comunale. Per via Ballarò si giunge alla seicentesca chiesa del Carmine, con la bella cupola rivestita di maioliche policrome. Dall'interno si passa in un piccolo chiostro, con archi trecenteschi su colonne rinascimentali. Nel "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa viene menzionata una visita di don Pirrone a Casa Professa, durante una passeggiata in carrozza a Palermo. Ampio spazio viene dedicato nel romanzo alla descrizione della chiesa e delle sue decorazioni.

6 Martorana Nota anche come S. Maria dell'ammiraglio, perché fatta costruire nel 1143 da un ammiraglio di Ruggero II, è una chiesa di rito, grecobizantino, con una bella facciata barocca affiancata da uno splendido campanile normanno. All'interno, la parte superiore delle pareti e la cupola sono rivestite da mosaici in stile bizantino che costituiscono, con quelli della Cappella Palatina, il più antico ciclo musivo della Sicilia. Piazza Pretoria Il vasto spazio, sistemato nel Cinquecento, è dominato dalle cupole delle chiese di S. Caterina e di S. Giuseppe dei Teatini; sul lato meridionale e il Palazzo Senatorio o del Municipio. Il centro della piazza e occupato dalla fontana Pretoria ( ), realizzata da Francesco Camilliani, con numerose statue di divinità, animali e allegorie.

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