Riepilogo BLS eseguito dal soccorritore

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1 Riepilogo BLS eseguito dal soccorritore chiamare aiuto (allertare il sistema di emergenza medica territoriale - 118); posizionare la persona su un piano rigido; allineare tronco, collo e testa; iniziare la sequenza del BLS. Valutare lo stato di coscienza e l'attività respiratoria se la vittima non risponde e l'attività respiratoria è assente iniziare la R.C.P., se la vittima non risponde e l'attività respiratoria è presente posizionare la persona in posizione laterale di sicurezza

2 Ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo Un corpo estraneo può provocare un'ostruzione parziale o completa delle vie aeree. Più frequentemente il corpo estraneo, nell'adulto, è rappresentato da materiale alimentare solido in pazienti con riflessi della tosse torpidi per età avanzata, assunzione di alcool o patologie neurologiche. Non raramente i corpi estranei sono rappresentati da protesi dentarie o da loro componenti. Occorre sospettare l'ostruzione da corpo estraneo qualora il soggetto manifesti improvvisamente: difficoltà respiratoria accompagnata da sforzi respiratori inefficaci, stridore inspiratorio caratteristico (cornage), cianosi (colorazione blu delle labbra e della pelle del volto), perdita di coscienza inspiegabile.

3 Manovre di pronto soccorso L'ostruzione può essere incompleta e l'attività respiratoria può essere sufficiente a non determinare perdita di coscienza; in questo caso il soggetto viene incoraggiato a tossire ed a respirare spontaneamente, cercando di non interferire con i suoi tentativi di espellere il corpo estraneo. Se l'ostruzione è completa, il soggetto presenterà i sintomi tipici dell'ostruzione respiratoria: non riesce a respirare, parlare, tossire; si porta le mani alla gola. L'ostruzione può essere sospettata anche nel corso delle procedure BLS, in una vittima non cosciente nella quale le insufflazioni risultano inefficaci (il torace non si espande nonostante che l'estensione della testa e il sollevamento del mento siano corretti). In questo caso il trattamento consiste nella messa in atto delle manovre di Heimlich, costituite dalla attuazione di una "tosse artificiale" mediante compressioni addominali sottodiaframmatiche: l'aumento brusco della pressione nelle vie aeree produce una spinta verso l'alto che può dislocare o far espellere il corpo estraneo. I colpi sul dorso, descritti come metodo alternativo in linee guida precedenti, non sono ritenuti efficaci nell'adulto.

4 Tecnica delle manovre di Heimlich A. Se la vittima è in piedi o seduta: il soccorritore si posiziona alle spalle del paziente; pone entrambe le braccia attorno alla vita del paziente; pone una mano stretta a pugno tra l'ombelico e l'estremità dello sterno e con l'altra mano stringe il polso della prima; comprimendo il pugno nell'addome esercita ripetutamente delle brusche spinte dal basso verso l'alto.

5 Tecnica delle manovre di Heimlich Se la vittima è a terra: viene messa in posizione supina; il soccorritore si posiziona in ginocchio a cavalcioni delle cosce della vittima; appoggia il "calcagno" di una mano tra l'ombelico e l'estremità dello sterno della vittima e l'altra mano sopra la prima; esercita ripetutamente delle brusche spinte verso l'alto (il diaframma viene spinto in direzione della testa).

6 Tecnica delle manovre di Heimlich Condizioni particolari Nel caso di paziente gravemente obeso o in stato di gravidanza avanzata, non essendoci spazio sufficiente sotto lo sterno per esercitare spinte addominali, vengono effettuate spinte toraciche sullo stesso punto utilizzato per il massaggio cardiaco; se la vittima è in terra il soccorritore si posiziona in ginocchio a fianco del torace.

7 Il sistema osseo: lo scheletro Lo scheletro è l'insieme delle ossa e ha la funzione di sostegno del corpo. Ci sono 208 ossa nel corpo umano, alcune delle quali si possono spostare grazie al sistema delle articolazioni. Il tessuto osseo può essere compatto o spugnoso, nel secondo caso sono presenti delle cavità che contengono il midollo osseo. Le ossa sono avvolte da una robusta membrana, il periostio, che in caso di frattura interviene attivamente per la rigenerazione ossea.

8 Il sistema osseo: lo scheletro Di norma si possono dividere in lunghe (femore, tibia, perone, omero, radio, ulna...), brevi (vertebre, falangi e tutte quelle di piccole dimensioni) e piatte (scapola, ossa del cranio...). Le ossa lunghe sono costituite da un corpo compatto detto diafisi, da una cavità tubolare che contiene midollo, e da due estremità spugnose dette epifisi all'interno delle quali si trova il midollo rosso che ha la funzione di produrre i globuli rossi. Le ossa piatte, invece, sono formate da uno strato centrale spugnoso, ricoperto da entrambe le parti da uno strato di tessuto compatto.

9 il sistema osseo: le articolazioni Le ossa si uniscono tra loro attraverso le articolazioni, fisse o mobili. Le articolazioni fisse, per esempio quelle che congiungono le varie ossa del cranio, non permettono alcun movimento. Quelle mobili alle loro estremità sono rivestite da una cartilagine che consente i movimenti grazie a una capsula fibrosa e ai legamenti, come nel caso di gomito, spalla o femore

10 Il sistema osseo: il cranio Il cranio è una sorta di scatola che contiene il cervello. Anteriormente c'è l'osso frontale, ai lati le ossa parietali, in alto, più in basso le ossa temporali e posteriormente c'è l'osso occipitale. Sotto l'osso frontale ci sono le 16 ossa della faccia, tra cui la mascella, la mandibola e l'etmoide.

11 Il sistema osseo: gli arti Le ossa degli arti inferiori, invece, sono collegati al cinto sacrale o bacino, formato da osso sacro e coccige, posteriormente, e dalle ossa iliache laterali, a loro volta costituite da tre porzioni saldate: ileo, ischio e pube. Sotto l'osso della coscia c'è il femore, l'osso più lungo del corpo umano, mentre la gamba è formata da tibia e perone, e il piede da tarso, metatarso e falangi. Tra coscia e gamba si trova la rotula, nell'articolazione del ginocchio.

12 Il sistema osseo: gli arti Gli arti superiori sono collegati alla colonna vertebrale mediante le scapole e le clavicole. La scapola è un osso piatto triangolare nella cui cavità si inserisce l'omero, un osso lungo. La clavicola è invece un osso allungato che si trova tra sterno e scapola e delimita il margine del collo. Sotto l'omero, che forma il braccio, si trovano radio e ulna, le ossa dell'avambraccio, e poi carpo, metacarpo e falangi della mano.

13 Il sistema osseo: la gabbia toracica La gabbia toracica ha la funzione di proteggere organi vitali come cuore e polmoni, ma è anche flessibile e mobile grazie all'elasticità delle articolazioni tra costole e vertebre, in modo da poter espandersi e permettere la respirazione. E' costituita lateralmente dalle costole, anteriormente dallo sterno, e posteriormente dalle vertebre toraciche. Le prime sette paia di costole sono congiunte direttamente allo sterno e si chiamano costole vere. Le tre paia seguenti, dette fluttuanti, sono tra loro congiunte da una cartilagine a sua volta congiunta allo sterno. Le ultime due paia, dette fluttuanti, non raggiungono lo sterno.

14 Il sistema osseo: la colonna vertebrale E' l'asse mediano dello scheletro, costituito da 33 o 34 vertebre sovrapposte. La parte superiore si articola con il cranio, quella inferiore col bacino. Poiché le vertebre sono forate, la sovrapposizione dei 33 o 34 fori determina il canale vertebrale che contiene il midollo spinale. Le prime 7 vertebre sono le cervicali, la prima si chiama atlante, la seconda epistrofeo. Seguono 12 vertebre toraciche, 5 lombari, 5 sacrali e 4 o 5 coccigee.

15 Fratture (interruzioni dell osso) 1.SCOPRIRE la parte lesa tagliando i vestiti con forbici. 2.ALLINEARE l'arto trazionando lungo l'asse, se esiste notevole deformità. (Così si evitano lesioni vascolari e la possibile fuoriuscita dell'osso fratturato dalla pelle). 3. IMMOBILIZZARE l'arto fasciandolo con strutture rigide. Così si diminuisce il dolore durante il trasporto).

16 Fratture (esempi di immobilizzazione) FRATTURA SUPERIORE ARTO FRATTURA ARTO INFERIORE Braccio al collo, fissato al tronco con bende molli. Arto disteso col piede diritto fissato con fasce a stecche imbottite con rotoli di cotone. TRASPORTARE CON CALMA IN OSPEDALE

17 Fratture (nelle complicazioni) TRASPORTARE RAPIDAMENTE IN OSPEDALE

18 FRATTURA VERTEBRALE (lesione della colonna con rischio di paralisi) MIDOLLO VERTEBRA

19 FRATTURA VERTEBRALE (lesione della colonna con rischio di paralisi) Caduta dall'alto Traumi violenti alla schiena o al collo. LASCIARE SDRAIATO NELLA POSIZIONE IN CUI SI TROVA (perché si devono evitare lesioni al midollo spinale)

20 FRATTURA VERTEBRALE (lesione della colonna con rischio di paralisi) 1. NON mettere seduto NON piegare la schiena NON ruotare il collo 2. CHIEDERE all'infortunato se può muovere gli arti e se li "sente" o no (dati importanti da riferire al medico). 3. ATTENDERE l ambulanza per il trasporto senza rischi

21 FRATTURA VERTEBRALE (lesione della colonna con rischio di paralisi) 4. Se proprio lo si deve spostare non spostare assolutamente così

22 FRATTURA VERTEBRALE (lesione della colonna con rischio di paralisi) organizzare un numero minimo di persone (3/4) procurare una barella rigida per consentire lo spostamento e il trasporto con la seguente modalità testa-corpo-arti rigidamente allineati. Far ruotare sul fianco oppure sollevare insieme

23 FRATTURA VERTEBRALE (lesione della colonna con rischio di paralisi) Trasportare con calma e cautela mantenendo ferma la testa con due sacchetti di sabbia (o altro) ai lati.

24 FERITA SEMPLICE (lesione non arteriosa) Scoprire la parte ferita PULIRE con acqua corrente usando il sapone se la pelle è sporca. DISINFETTARE con soluzione antisettica

25 FERITA SEMPLICE (lesione non arteriosa) COPRIRE la ferita con garze sterili. FASCIARE se la ferita è ampia e sanguinante usando rotoli di bende molli.

26 FERITA SEMPLICE (lesione non arteriosa) NON usare COTONE NON usare ALCOOL NON usare POLVERE ANTIBIOTICA

27 FERITA SEMPLICE (lesione non arteriosa) In caso di SANGUINAMENTO PERSISTENTE Sollevare l arto Aggiungere un altra fasciatura sulla precedente, usando una benda elastica Applicare ghiaccio o pacco refrigerante

28 FERITA SEMPLICE (lesione non arteriosa) Farsi sempre CONTROLLARE DA PERSONALE SANITARIO se la ferita è Sulla TESTA Sulla MANO Sul Piede (possibili lesioni tendinee o nervose) Ricordarsi di portare il cartellino della VACCINAZIONE ANTITETANICA

29 FERITA GRAVE (lesione arteriosa : sangue abbondante, rosso vivo, a getto intermittente) Sdraiare a terra l'infortunato (posizione anti-shock) Scoprire bene la ferita e chiamare aiuto

30 FERITA GRAVE (lesione arteriosa : sangue abbondante, rosso vivo, a getto intermittente) COMPRIMERE immediatamente con forza fino ad arrestare l'emorragia, TRA FERITA E CUORE lesione arteria femorale compressione SOPRA la ferita

31 FERITA GRAVE (lesione arteriosa : sangue abbondante, rosso vivo, a getto intermittente) COMPRIMERE immediatamente con forza fino ad arrestare l'emorragia, TRA FERITA E CUORE lesione arteria carotide compressione SOTTO la ferita

32 FERITA GRAVE (lesione arteriosa : sangue abbondante, rosso vivo, a getto intermittente) COMPRIMERE immediatamente con forza fino ad arrestare l'emorragia, TRA FERITA E CUORE lesione arteria omerale compressione SOPRA la ferita

33 FERITA GRAVE (lesione arteriosa : sangue abbondante, rosso vivo, a getto intermittente) FERITA AL TORACE (rischio di asfissia per lesione polmonare) TAMPONARE LA FERITA con compresse di garza e cerotto POSIZIONE SEMI SEDUTA O SUL FIANCO FERITO, TESTA ALTA.

34 FERITA GRAVE (lesione arteriosa : sangue abbondante, rosso vivo, a getto intermittente) FERITE ALL'ADDOME (rischio di emorragia interna) POSIZIONE SEMISEDUTA CON GINOCCHIA FLESSE. NON DARE DA BERE.

35 FERITA GRAVE (lesione arteriosa : sangue abbondante, rosso vivo, a getto intermittente) TRASPORTO RAPIDO IN OSPEDALE possibilmente con ambulanza SENZA LASCIARE LA COMPRESSIONE

36 FERITA GRAVE (lesione arteriosa : sangue abbondante, rosso vivo, a getto intermittente) Applicare la FASCIA EMOSTATICA SOLO in presenza di ferite con fratture o amputazione alla COSCIA (non sotto il ginocchio) al BRACCIO (non sotto il gomito MANTENERE LA FASCIA MASSIMO 50 MINUTI, controllare l'ora di applicazione e scriverla direttamente sull'infortunato o su foglio. (Se si supera il tempo allentare la fascia per qualche minuto e restringerla nuovamente)

37 AMPUTAZIONE (distacco totale o parziale di un arto) COMPRIMERE immediatamente con mano e chiamare aiuto senza lasciare la compressione In caso di amputazione di dita è sufficiente la compressione. Mettere la FASCIA EMOSTATICA alla radice dell'arto e tamponare il moncone con garza sterile. Controllare l'ora e segnarla. Max 50

38 AMPUTAZIONE (distacco totale o parziale di un arto) TRASPORTO RAPIDO in Ospedale CONSERVARE la parte amputata in un contenitore refrigerato, evitando il contatto diretto con il ghiaccio, e portarla in ospedale per un eventuale REIMPIANTO.

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