CONFAGRICOLTURA - PUGLIA SCHEDA DI PROGETTO

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1 CONFAGRICOLTURA - PUGLIA SCHEDA DI PROGETTO I seminari sulla condizionalità: presentazione Premessa La riforma di medio termine della Pac varata nel 2003 ha mutato radicalmente il sistema dei pagamenti diretti comunitari a favore delle imprese agricole. Tra le altre tante novità, va registrata l introduzione della condizionalità o la cross compliance dei pagamenti erogati a favore degli agricoltori. Uno strumento di politica agricola non del tutto nuovo per gli agricoltori italiani ed europei, visto che una forma di cross compliance era prevista sin dal 1999 anche se in forma volontaria. Dal 1 gennaio 2005, la condizionalità ha assunto però una forma diversa, con un applicazione più estesa sia in termini di misure applicate sia di pagamenti toccati. La condizionaltà è una misura orizzontale della riforma della Pac. Interessa, in altre parole, come il disaccoppiamento o la modulazione, tutti i pagamenti diretti erogati alle imprese agricole. Si ipotizzi, ad esempio, un azienda che beneficia dei seguenti pagamenti diretti: - pagamento unico disaccoppiato; - pagamenti speciale latte; - premio qualità grano duro; - aiuto alla produzione di olio di oliva; - aiuti alla trasformazione del pomodoro e - contributi ad ettaro per la coltivazione biologica. A carico di tale azienda, sempre a titolo esemplificativo, viene riscontrata un inadempienza a valere delle norme di condizionalità. Conseguentemente, verranno ridotti, nella misura e con le modalità indicate di seguito, i seguenti pagamenti: - pagamento unico disaccoppiato; - pagamenti speciale latte; - premio qualità grano duro; - aiuto alla produzione di olio di oliva. Rimarranno esenti da riduzione invece i seguenti contributi: - aiuti alla trasformazione del pomodoro; - contributi ad ettaro per la coltivazione biologica. Infine va notato che la riforma parte dal 2005, e quindi anche la condizionalità si applica dal 2005; Scopi e meccanismi generali della condizionalità Finalità essenziale della condizionalità è quella di subordinare l erogazione di sostegni diretti al reddito di fonte comunitaria al rispetto di determinate condizioni in campo ambientale, di identificazione, registrazione e benessere degli animali, di sicurezza alimentare, fitosanitario nonché di corretta applicazione delle tecniche agronomiche. In pratica mentre sinora le liquidazioni non sono state oggetto di alcun vincolo tranne il rispetto dei classici requisiti richiesti dalla normativa comunitaria (data di semina e presentazione della domanda, coltivazione/allevamento secondo le norme ordinarie, minima permanenza dei capi in allevamento, documentazione attestante la macellazione etc.), d ora in poi le liquidazioni saranno

2 anche oggetto di una verifica incrociata cross compliance appunto rispetto ad altre norme comunitarie e nazionali. Quelle comunitarie già vigenti e recepite a livello dei vari Stati Membri; quelle nazionali, del tutto nuove, sempre previste dagli Stati Membri e inerenti, in particolare, a determinati aspetti di buona prassi agronomica ed ambientale. Le norme comunitarie sono anche indicate come Criteri di Gestione Obbligatori (Cgo) perché appunto il loro rispetto è già previsto dal diritto comunitario e spesso si tratta di norme in vigore anche da tempo. Le norme nazionali di buona prassi sono fissate dallo Stato membro per attuare la condizionalità e sono dette Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali (Bcaa). Con la condizionalità sostanzialmente si vincola il sostegno pubblico alle aziende al rispetto di determinate norme che intende da un lato (obiettivo implicito) accreditare presso l opinione pubblica ed i decision makers la spesa per la politica agricola comunitaria; dall altro (questo è un obiettivo esplicitamente dichiarato dalla normativa), evitare l abbandono dell attività agricola, che potrebbe essere incentivato dal disaccoppiamento, e soprattutto gli effetti negativi che tale abbandono può determinare dal punto di vista della salvaguardia del territorio. Il non rispetto delle disposizioni previste dalla condizionalità determina una riduzione dei pagamenti diretti corrisposti o da corrispondere all azienda beneficiaria. Si tratta quindi di un vincolo aziendale che si somma ai vincoli normativi preesistenti. Inoltre, per le norme comunitarie che già prevedono una sanzione, la condizionalità si traduce di fatto nell applicazione di una ulteriore penalizzazione rispetto alle sanzioni già previste dalla normativa; ulteriore penalizzazione che si configura in una riduzione dei pagamenti diretti. Le misure di condizionalità da rispettare In pratica le misure che costituiscono gli impegni di condizionalità da rispettare da parte delle imprese sono divise in due grandi gruppi: i Criteri di Gestione Obbligatori (CGO) e le Buone Condizioni Agronomiche Ambientali (Bcaa). In più, la condizionalità prevede anche un obbligo in più che è il mantenimento dei pascoli permanenti. Come ampiamente anticipato, la differenza tra CGO e BCAA è principalmente la seguente: i primi sono norme comunitarie, già in vigore e già recepite da parte degli Stati membri. La loro violazione sinora ha dato e dà luogo normalmente all applicazione di una sanzione; d ora in poi, a questa sanzione si aggiungerà anche un ulteriore penalizzazione per il produttore responsabile: la riduzione dei pagamenti diretti comunitari. Le BCAA, invece, sono norme nazionali create appositamente dagli Stati membri in applicazione della condizionalità per conseguire taluni obiettivi di mantenimento dell attività agricola, evitare l erosione e la perdita di sostanza organica nel suolo etc. Ai fini dell applicazione delle sanzioni, CGO e BCAA sono suddivisi in campi ; come sarà illustrato in seguito, tali campi costituiscono una classificazione creata al scopo solo di determinare le sanzioni in caso di violazione alle norme di condizionalità. In pratica nel 2005 le norme da rispettare, a parte l obbligo di mantenimento dei pascoli permanenti, sono 16, di cui 9 CGO e 7 BCAA, suddivise in tre campi : due per i CGO ed un terzo campo che comprende tutte le BCAA. L elenco e la classificazione completa delle misure di condizionalità applicabili nel 2005 in Italia è riportata in tabella 5. Accanto ad ogni norma di Buona Condizione Agronomica Ambientale è riportato anche l obiettivo agronomico che la Bcaa si prefigge e che è stabilito nella regolamentazione comunitaria. Controlli e sanzioni La normativa prevede tre livelli di controllo. E l Agea a sovrintendere al coordinamento dei controlli sulla condizionalità. Infatti è stata l Agea a dettare le norme per l applicazione e la commisurazione delle sanzioni con la circolare prima citata.

3 L Autorità che effettua i controlli veri e propri è invece l ente di controllo specializzato. Spetta invece all Amministrazione che presiede ai pagamenti e quindi agli Organismi Pagatori (gli OP regionali dove riconosciuti ed attivi o l Agea nel resto del territorio nazionale) la competenza a determinare le riduzioni dei pagamenti o l esclusione dai regimi di aiuto per una violazione alle misure di condizionalità. L Organismo pagatore può essere delegato dallo Stato membro ad effettuare direttamente anche i controlli su tutti o su parte dei campi di condizionalità. In questo caso Agea verifica, come richiesto dalla normativa comunitaria, che l efficacia dell attività di controllo degli Organismi pagatori sia almeno pari a quella che si sarebbe ottenuta affidando l esecuzione dei controlli ad enti specializzati. Il metodo di calcolo è esposto in dettaglio nella circolare Agea del ACIU ed è così sintetizzabile. Le sanzioni per un inadempienza ad una misura di condizionalità vengono applicate tramite un sistema basato su indici di verifica che dell infrazione misurano: 1. PORTATA (impatto dell infrazione) 2. GRAVITA (rilevanza rispetto agli obiettivi dell infrazione) 3. DURATA (durata dell effetto dell infrazione). Per ogni indice vi sono tre classi di entità che corrispondono ad una cifra: 1: entità BASSA 3: entità MEDIA 5: entità ELEVATA

4 I seminari sulla condizionalità: obbiettivo generale della formazione In seguito al recepimento nazionale e regionale delle nuove regole sulla condizionalità risulta necessario un processo di acquisizione e di condivisione di conoscenze da parte del mondo imprenditoriale agricolo, attraverso un percorso di formazione preciso e mirato, che possa opportunamente trasmettere le tematiche per una corretta applicazione dei nuovi regolamenti e del maggior beneficio possibile che se ne può trarre. Il modello formativo/informativo di questi seminari sulla condizionalità è legato a percorsi secondo modalità fondate su obiettivi formativi e competenze. Non più i contenuti, non più l accumulo di nozioni, non più le conoscenze per compartimenti stagni,non più <<la retorica delle conclusioni>>, ma gli obiettivi formativi e le competenze. Questo modello è basato su un innovativo criterio di trasferimento delle conoscenze: non più a repertori nozionistici, costituiti da informazioni fini a se stesse, ma su un minimo comune denominatore basato sulla possibilità di trasferire le conoscenze essenziali, ovvero le operazioni che ogni singolo agricoltore dovrà effettuare per uniformarsi ai principi della condizionalità. Soprattutto in una civiltà caratterizzata dalla rapida obsolescenza delle conoscenza e dall acquisizione delle conoscenza soprattutto attraverso il web, appare fuori della realtà continuare a porre come obiettivo la mera acquisizione delle conoscenze. Altri compiti, altre responsabilità sono insite nel trasferimento delle nozioni relative alla condizionalità: offrire il proprio contributo all educazione ambientale ed alla formazione delle nuove generazioni, attraverso la strutturazione delle <<competenze specifiche>>. Le <<competenze>>: abilità, capacità, saper fare, ma anche saper essere (atteggiamenti, motivazioni, orientamenti valoriali per l ambiente). Si vuole tendere a promuovere la formazione integrale dell agricoltore nella sua qualità di tutore dell ambiente oltre che di imprenditore agricolo, concepita come un sistema integrato di sviluppo del territorio.

5 I seminari sulla condizionalità: descrizione generale degli interventi Di seguito si illustrano le linee guida per facilitare il recepimento e l integrazione dei fruitori della formazione sulla condizionalità all interno dei singoli segmenti progettuali. COMPETENZA OBIETTIVO RISULTATO FINALE 1. UTILIZZARE IL SISTEMA DELLA CONDIZIONALITA NELLE AZIENDE AGRICOLE 2. APPLICARE I PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA CONDIZIONALITA 3. AFFRONTARE LE PRINCIPALI SITUAZIONI DI EMERGENZA Applicare correttamente i regolamenti relativi comunitari, nazionali e regionali relativi alla condizionalità Conoscere e applicare i principi base della condizionalità Applicare i comportamenti previsti nelle principali situazioni di emergenza 4. COLLABORARE AL MANTENIMENTO DELLE CONDIZIONI MIGLIORI PER L ECOSISTEMA Contribuire al monitoraggio delle condizioni dell ecosistema ambienteagricoltura, rilevando eventuali disfunzioni e criticità Per quanto riguarda i descrittori e gli indicatori di livello, fondamentali per valutare il possesso della competenze, essi devono essere riferiti alle singole competenze obiettivo e semplificati in modo da rendere più agevoli le attività valutative.

6 COMPETENZE OBIETTIVO APPLICABILITA FORMATIVA NEI SEMINARI 1. UTILIZZARE IL SISTEMA DELLA CONDIZIONALITA NELLE AZIENDE AGRICOLE DESCRITTORI Individuare le principali fonti di rischio in un impresa o settore specifico Descrivere le diverse figure aziendali preposte all applicazione della condizionalità INDICATORI Indicazione dei principali rischi Indicazione dei principali comportamenti preventivi Identificazione di tutti i dispositivi di protezione e delle loro funzioni Identificazione delle figure preposte alla condizionalità e descrizione delle loro funzioni 2. APPLICARE I PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA CONDIZIONALITA Fare esempi di quali comportamenti possono porre più frequentemente a rischio l adeguamento alla condizionalità Individuazione dei principali doveri dell imprenditore agricolo 3. AFFRONTARE LE PRINCIPALI SITUAZIONI DI EMERGENZA 4.4. COLLABORARE AL MANTENIMENTO DELLE CONDIZIONI MIGLIORI PER L ECOSISTEMA Descrivere le possibili conseguenze di inosservanze o prassi pericolose Descrivere i comportamenti da tenere in caso di emergenza Ipotizzare e descrivere modalità di comunicazione utili per diffondere informazioni e attenzione sul tema della condizionalità Identificazione delle principali misure strutturali adottate ai fini dell adeguamento alla condizionalità Applicazione delle procedure nelle varie fasi Simulazione di un intervento di correzione Identificazione dei principali casi di malfunzionamento delle pratiche colturali che comportano pericolo o non adeguamento alle norme

7 I seminari sulla condizionalità: descrizione specifica degli interventi Saranno realizzati un numero di 20 seminari formativi aperti nelle cinque province pugliesi (le cui sedi e date saranno specificate successivamente) rivolti agli imprenditori agricoli e che si svolgeranno con le seguenti modalità: a) Ogni seminario prevede n. 3 incontri (moduli) da n. 3 ore ciascuno. Nelle singole province i primi due moduli potranno essere accentrati in un unica giornata al fine di concentrare le attività formative; b) Ogni modulo tratterà una macroarea di contenuti relativi alla condizionalità. All interno di ogni modulo verranno sviluppati ed approfonditi i contenuti specifici. Elenco moduli Elenco moduli Titolo del modulo Ore Modulo n. 1 Aspetti generali della condizionalità 3 Modulo n. 2 Le Direttive 3 Modulo n. 3 Criteri di applicazione 3 Durata dell'azione 9 Descrizione dei moduli N. 1 Aspetti generali della condizionalità Unità didattica Materia dell'unità didattica Ore I Scopi della condizionalità 1 II Inquadramento normativo comunitario e nazionale 1 III Inquadramento normativo regionale 1 N. 2 Le Direttive Unità didattica Materia dell'unità didattica Ore I La Direttiva della Rete Natura ,30 II La Direttiva sulla protezione delle acque interne 0,30 III La Direttiva sull utilizzazione dei fanghi 0,30 IV Le Direttive concernenti la sanità pubblica, la salute, l identificazione e la registrazione degli animali 0,30 V Le norme per il mantenimento dei terreni in Buone Condizioni Agronomiche ed ambientali 1 N. 3 Criteri di applicazione Unità didattica Materia dell'unità didattica Ore I Aspetti generali di applicazione 1 II Le misure da rispettare 1 III Controlli e sanzioni 1

8 L accesso ai corsi avverrà liberamente sulla base delle adesioni raccolte dalle singole sedi provinciali e per esse comunali e zonali e sulla base dell attività di divulgazione specifica (manifesti ecc); L organizzazione ed il coordinamento dei seminari verrà effettuata dalla Confagricoltura Regionale, mentre la gestione tecnica ed amministrativa verrà affidata alle sedi di Confagricoltura delle singole province; Almeno una settimana prima dell inizio del seminario stesso, sarà fatto pervenire alla Regione una conferma delle date e delle sedi contenente, inoltre, l elenco dei docenti previsti e degli eventuali assistenti, con l indicazione delle ore e delle giornate di docenza o di assistenza previste per ciascuno; Ogni struttura provinciale predispone un Piano Locale dei seminari, elaborato con il contributo del personale afferente la Struttura e del Referente Locale per la Formazione. Il livello di apprendimento e di conoscenza sarà riscontrabile attraverso il regolare svolgimento di test volti a valutare il livello di conoscenza ed il relativo profitto al termine di ciascun seminario. Almeno una volta per ogni provincia la sede regionale effettua un monitoraggio delle attività dandone visibile e tangibile rilevanza; Alla fine dei seminari, le sedi provinciali trasmetteranno alla sede regionale una relazione contenente le ore di lezione e/o assistenza effettuate dai docenti, mediante la compilazione dell'apposita scheda, nonché l elenco dei dipendenti interni che l hanno seguito e tutti i risultati trasversali delle attività; Di detti seminari verrà data la massima diffusione, attraverso i mezzi di comunicazione che si riterranno opportuni; Saranno poste in essere metodologie formative flessibili, dalla lezione frontale al role playing, dalle simulazioni di gruppo, dalla visione di filmati e CD-ROM: a seconda dei casi le metodologie applicate variano notevolmente, sempre allo scopo di soddisfare le esigenze degli operatori. Gli incontri si svolgeranno all interno della settimana tralasciando il week-end e si prevede di effettuare per ogni sede di seminario a) un primo incontro che accentri i moduli relativi agli Aspetti generali della condizionalità ed Alle Direttive da svolgersi dalle ore 15,00 alle ore 21,00. b) un secondo incontro relativo ai Criteri d applicazione da svolgersi dalle ore 16,00 alle ore19,00. Per informazioni sui corsi e seminari organizzati nell'ambito del presente progetto contattare Confagricoltura Puglia - Dr.ssa Francesca Tiziana Dipasquale tel

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