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Aureliano Rosso
7 anni fa
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1 Schiavitù

2 Razzismo

3 storicamente rappresenta un insieme di teorie con fondamen6 anche molto an6chi (ma smen6te dalla scienza moderna) e manifestatesi in ogni epoca con pra6che di oppressione, che sostengono che la specie umana sarebbe un insieme di razze, biologicamente differen6, e gerarchicamente ineguali. Tra gli ispiratori ideologici degli aspe@ contemporanei di questa teoria vi fu l'aristocra6co francese Joseph Arthur de Gobineau, autore di un Essai sur l'inégalité des races humaines [4] (Saggio sulla disuguaglianza delle razze umane, ). Nel XIX secolo quello che sarebbe stato poi definito razzismo nel secolo successivo ebbe rilevanza scien6fica, al punto da venire oggi chiamata dagli storici razzismo scien6fico. Intorno al 1850 il razzismo esce dall'ambito scien6fico e assume una connotazione poli6ca, diventando l'alibi con cui si cerca di gius6ficare la legi@mità di prevaricazioni e violenze verso etnie, raggruppamen6 culturali, ed altro, diversi dai propri. Alcune delle massime espressioni di questo uso sono sta6 il nazionalsocialismo in Europa e il Ku Klux Klan nel Nuovo Mondo.

4 In senso colloquiale definisce ogni axeggiamento di intolleranza (che può tradursi in minacce, discriminazione, violenza) verso gruppi di persone iden6ficabili axraverso la loro cultura, religione, etnia, sesso, sessualità, aspexo fisico o altre caraxeris6che. In tale senso, però, sarebbero più corre@, anche se sono raramente usa6 nel linguaggio popolare corrente, termini come xenofobia o meglio ancora etnocentrismo in senso più lato, e di uso non appropriato, comprende anche ogni axeggiamento passivo di insofferenza, pregiudizio, discriminazione verso persone che si iden6ficano axraverso la loro regione di provenienza, cultura, religione, etnia, sesso, sessualità, aspexo fisico, accento dialexale o pronuncia difexosa, abbigliamento, abitudini, modo di socializzarsi o altre caraxeris6che.

5 Disegno traxo da: Josiah Clark NoX, George Robert Gliddon, Indigenous races of the earth. Si traxa di un testo del 1857, allora ritenuto scien6fico, che sosteneva la teoria che i neri fossero biologicamente intermedi tra i caucasici e lo scimpanzé.

6 Razzismo scien6fico è l'espressione u6lizzata per indicare una par6colare forma storica di razzismo organizzato, fondata a par6re dal XIX secolo in Europa e nelle Americhe, che nasce in ambito universitario tra le scienze naturali e sociali dell'epoca, prendendo inizio dalla biologia, dalla antropologia, dalla gene6ca, dalla medicina, dalla criminologia e dalla sociologia, rifacendosi alla teoria evoluzionista di Charles Darwin e al posi6vismo. Premessa oggi ritenuta infondata di questa teoria pseudoscien6fica fu quella di ritenere che gli esseri umani fossero cos6tui6 da razze diverse, ognuna a un grado diverso di evoluzione rispexo alle altre, e che i metodi di classificazione della zoologia potevano essere u6lizza6 per indagare le caraxeris6che delle stesse. In questa classificazione si ammisero graduatorie che presupponevano alcune "razze" come superiori per livello evolu6vo e intelle@vo rispexo alle altre. In par6colare essa credexe di documentare che la cosiddexa "razza bianca" (e all'interno della razza bianca di una razza par6colare, la razza ariana) fosse il livello massimo raggiunto dall'evoluzione naturale della specie umana.

7 Sostenendo l'esistenza di "razze superiori" queste teorie diedero il via alla nascita dell'eugene6ca (eu = buona; genia = discendenza), altra pseudoscienza che mirava alla preservazione della purezza del patrimonio gene6co dei popoli "bianchi", sostenendo una campagna poli6ca contro i matrimoni e i rappor6 interrazziali che potessero portare alla nascita di figli "razzialmente impuri" e degenera6. Assertori di questa teoria furono esponen6 di primo piano, al massimo livello, delle scienze naturali e sociali di tuxo il mondo, per oltre un secolo. La classificazione delle cosiddexe "razze" fu lungamente u6lizzata per ragioni poli6che, e dibaxuta tra gli scienzia6, che non riuscivano a raggiungere risulta6 universalmente condivisi. Maggioritariamente, dal 1870 al 1936 essa sosteneva la superiorità di una presunta "razza nordica" o germanica, su tuxe le altre.

8 Usate durante il XIX secolo a sostegno del colonialismo e del dirixo alla schiavitù, l'esito poli6co più vistoso di queste teorie nel XX secolo furono le leggi razziali in molte par6 del mondo (USA, Francia, Gran Bretagna, Germania, Spagna, Sudafrica, Svezia, Portogallo, Belgio, Canada) le leggi razziali fasciste in Italia, e infine lo sterminio nazista delle razze "inferiori". Il razzismo scien6fico venne rifiutato poli6camente e scien6ficamente solo dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando con la pubblicazione della «Dichiarazione sulla razza» nel 1950 l'unesco decretò in modo ufficiale la non esistenza della razze umane e incoraggiò i numerosi biologi a ricordare costantemente l'assenza di validità scien6fica della nozione di "razze umane". A seguito di ciò le stesse teorie non sono però del tuxo scomparse, ma ancora oggi vengono in gran parte riproposte da alcune minoranze poli6che estremiste semplicemente sos6tuendo alla parola "razza" quella di "etnia", "popolo", "cultura" o "civiltà". Sos6tuendo all'elemento biologico (non più riproponibile scien6ficamente) quello culturale, essi riescono a mantenere intaxa la stessa precedente impostazione "pseudo- scien6fica".

9 Segregazione

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