Morcote Santa Maria del Sasso

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1 Morcote Santa Maria del Sasso Rapporto sullo stato di conservazione Cappella del Rosario Altare di San Giovanni Battista Cappella del Fonte Battesimale Docenti: Marco Somaini, Giacinta Jean Studenti: Tania Ciullo, Alice Gobbetti, Miriam Guglielmetti, Alice Jorio, Claudia Hauri Barontini, Maria Mazza, Oriana Montanari, Moana Muschietti, Chiara Nesta, Alessandra Pidò, Rebecca Sammali Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Corso di laurea in conservazione e restauro

2 OBIETTIVO DEL LAVORO Valutare le «condizioni di salute» sia dei dipinti murali che degli stucchi della Cappella del Rosario, dell altare di S.Giovanni Battista e della Cappella del Fonte Battesimale Analizzare i fenomeni di degrado presenti e considerare la loro gravità Comprendere le cause che hanno generato questi fenomeni Formulare proposte di intervento a breve, medio e a lungo termine per la conservazione di questi dipinti

3 OBIETTIVO DEL LAVORO

4 IL GRUPPO DI LAVORO

5 IL METODO DI LAVORO - Studio della storia dell edificio, delle sue trasformazioni e dei restauri subiti nel corso del tempo - Consultazione di bibliografia, fonti di archivio, fonti iconografiche - Osservazioni dirette - Analisi generale del contesto ambientale: relazione tra opera, sito e condizioni climatiche - Analisi tecnica dei dipinti valutandone caratteristiche storico artistiche, materiali e tecniche di realizzazione - Valutazione dei fenomeni di alterazione e di degrado presenti, considerandone velocità di evoluzione e gravità - Analisi non invasive per la caratterizzazione dei materiali e la diagnostica - Microscopio portatile da cantiere (DinoLite), lenti di ingrandimento, fotografia tecnica (luce diretta, incidente, UV, IR), analisi XRF

6 RACCOLTA DOCUMENTI STORICI

7 ANALISI DEL CONTESTO AMBIENTALE

8 CONTROLLO DELLE COPERTURE

9 CAPPELLA DEL ROSARIO Artista/i ignoti Dipinti fine XV sec. Stucchi fine XVI sec. 3 1 S.Tommaso d Aquino 2 2 S.Agostino d Ippona 3 Dio Padre 4 S.Gerolamo

10 CAPPELLA DEL ROSARIO Medaglione con la scena dell Annunciazione Cristoforo de Predis, Codice varia, 1476 Oculo prospettico con S.Gerolamo. SUPSI DACD Corso di laurea in conservazione e restauro Morcote_SMS_

11 CAPPELLA DEL ROSARIO Sottarco con delle santesottarco Santa Maria Maddalena

12 CAPPELLA DEL ROSARIO Altare cinquecentesco a edicola in stucco con ricche dorature. Due dipinti murali ai lati della pala d altare raffiguranti San Pietro (a sinistra) e un santo irriconoscibile. A destra dell altare in stucco dipinto raffigurante la Madonna con Bambino

13 INTERVENTI PREGRESSI Tutta la volta dipinta è coperta da una sostanza di natura organica (beverone) utilizzato come fissativo e protettivo durante un precedente intervento di Beverone restauro. Grumi del fissativo osservati con il DinoLite (60x)

14 INTERVENTI PREGRESSI In passato, le corone dei tondi sono state tinteggiate interamente con un color verde acceso, in seguito rimosso (anche se ne rimangono ancora delle tracce) probabilmente nel durante gli interventi di restauro realizzati su progetto di Cino Chiesa.

15 INTERVENTI PREGRESSI L altare del Rosario ha subito numerosi interventi e aggiunte cromatiche e, in particolare, l applicazione della doratura a guazzo. La doratura a guazzo ha coperto, in una fase successiva, lo stucco policromo. Ingrandimento della stratigrafia con il Dino-lite (50 x) Condizioni attuali degli strati pittorici presenti sull altare dopo i restauri degli anni trenta

16 FOTOGRAFIA TECNICA Tecnica non invasiva utile per una prima caratterizzazione dei pigmenti 1 luce visibile 2 UV fluorescenza 3 IR riflesso UV riflesso 5 falso colore IR 6 falso colore UV 4 5 6

17 FOTOGRAFIA TECNICA Luce visibile visibile UV falso colore Ipotesi pigmenti: Azzurite IR falso colore Ipotesi pigmenti: Azzurite Dall analisi con le fotografie tecniche si può ipotizzare l uso di Azzurrite

18 CARATTERIZZAZIONE DEI PIGMENTI Analisi XRF portatile Verde N 3 Azzurro N 4

19 SPETTROMETRIA A RAGGI X Tecnica che individua gli elementi chimici che compongono i pigmenti Ca Fe Co Zn Bi Pb Cu Tr Ca Fe Co Zn Bi Pb Cu Pigmento verde: presenza principale di rame (Cu), che identifica un pigmento a base di Cu. La presenza di Fe accessorio e di Ca in tracce probabilmente appartengono alla terra verde sottostante. Il Ca potrebbe derivare anche dalla calcite del supporto. Pigmento blu: presenza principale di Cu, che identifica un pigmento a base di Cu che potrebbe essere l azzurrite. La presenza di Fe è riconducibile allo strato sottostante di morellone (terra), steso come base per l azzurrite.

20 PROBLEMI RISCONTRATI Degrado stabile diffuso sulle quattro vele della volta Perdita di adesione caduta pellicola pittorica verde

21 PROBLEMI RISCONTRATI Degrado stabile diffuso sulle quattro vele della volta Perdita di adesione caduta pellicola pittorica verde

22 PROBLEMI RISCONTRATI Degrado stabile diffuso sulle quattro vele della volta Sollevamento della pellicola pittorica a scaglie. La presenza del fissativo ha rallentato ma non ha impedito la caduta del pigmento

23 PROBLEMI RISCONTRATI Degrado stabile diffuso Lacune e abrasioni della pellicola pittorica e dell intonachino

24 PROBLEMI RISCONTRATI Degrado stabile localizzato Frattura superficiale di grave entità che attraversa longitudinalmente l oculo di S.Tommaso.

25 PROBLEMI RISCONTRATI Degrado stabile localizzato Madonna con Bambino: segni di colature e dilavamento della pellicola pittorica

26 PROBLEMI RISCONTRATI Degrado attivo localizzato Efflorescenze saline distacchi della pellicola pittorica

27 PROBLEMI RISCONTRATI Degrado attivo localizzato Efflorescenze saline nel medaglione dello Sposalizio

28 PROBLEMI RISCONTRATI Degrado attivo localizzato Efflorescenze saline nel tondo con S.Agostino

29 PROBLEMI RISCONTRATI Degrado attivo presente sulle dorature a guazzo Distacco della preparazione in gesso di Bologna dallo stucco policromo

30 MESSA IN SICUREZZA Prova di riadesione della doratura a missione Il consolidamento è stato eseguito con un pennello a punta fine utilizzando il Plextol 500 diluito con acqua in proporzione 1:3, con l aggiunta di un 2% dell antigoccia Ilfotol, un tensioattivo usato per diminuire la tensione superficiale del liquido, evitandone così la formazione di gocce e agevolandone la penetrazione. Dopo alcuni minuti, si è proceduto tamponando i frammenti per farli riaderire al supporto. Doratura a missione prima del consolidamento Doratura a missione dopo il consolidamento

31 PROVE DI PULITURA Prova di rimozione della porporina sulla doratura a guazzo Si è utilizzato lo sverniciatore 3V3 con tempo di applicazione di 30 minuti. La stesura è avvenuta tramite pennello a setole rigide, applicando uno spessore consistente di materiale sulla porporina; dopo il tempo di contatto necessario, il prodotto è stato rimosso da prima con pennello, in modo da asportare più materiale possibile, e in seguito con cotone imbevuto di acetone. I residui rimasti sono stati eliminati con bisturi. Particolare della decorazione prima e dopo la rimozione della porporina

32 CONCLUSIONI Le pitture e gli stucchi della Cappella del Rosario si trovano complessivamente in un buono stato di conservazione. I problemi riscontrati sono dovuti ai distacchi e alla perdita di colore. Il protettivo applicato durante un restauro ha scurito la superficie anche se ha senza dubbio frenato il fenomeno di distacco della pellicola pittorica. Non sono stati rilevati particolari fenomeni attivi o situazioni a rischio tali da necessitare interventi urgenti di messa in sicurezza.

33 ALTARE DI SAN GI0VANNI BATTISTA Altare in stucco risalente alla seconda metà del XVI sec. Probabilmente attribuibili a Giovanni Battista Tarilli i dipinti murali che raffigurano San Giovanni Battista, sul lato sinistro e San Giovanni Evangelista, sul lato destro e La decapitazione di San Giovanni Battista in alto. 3 Nella nicchia statua in marmo bianco raffigurante la Madonna in trono con Bambino realizzata dallo scultore Tommaso Rodari intorno agli anni 40 del Quattrocento. 1

34 ALTARE DI SAN GI0VANNI BATTISTA Santa Caterina d Alessandria

35 ALTARE DI SAN GI0VANNI BATTISTA La ricca decorazione a stucchi, presenta dorature eseguite con tecniche diverse.

36 INTERVENTI PREGRESSI Archivio Ufficio Federale per i Monumenti Storici, Berna Fotografia senza data ma probabilmente eseguita prima dei restauri diretti da Cino Chiesa (circa 1936).

37 INTERVENTI PREGRESSI Durante i restauri diretti da Cino Chiesa, venne eseguita la rimozione di tutti gli strati di scialbo e di pellicola pittorica colorata. Rimangono tuttavia diverse tracce della complessa stratificazione pittorica precedente. Particolare della stuccatura al capitello, Tracce della doratura applicata a colla e del colore rosso steso successivamente

38 INTERVENTI PREGRESSI Con tutta probabilità vi sono state diverse reintegrazioni delle dorature originarie. stuccatura Elemento decorativo a forma di stella ripreso a porporina Ripresa a porporina

39 INTERVENTI PREGRESSI L intervento pregresso più evidente risulta essere uno strato di fissativo a base di cera, steso su tutta la superficie dei dipinti, probabilmente durante gli ultimi restauri diretti da Cino Chiesa ( ). Differenza tra lo strato sottostante di colore blu e il resto della superficie che appare più scura in quanto rivestita dal fissativo. Macchie di fissativo diffuse sulla superficie

40 PROBLEMI RISCONTRATI Degrado attivo LaMancanza dell intonachino Abrasioni diffuse su tutto il viso Sollevamento della pellicola pittorica

41 PROBLEMI RISCONTRATI Degrado attivo aalterazioni cromatiche Perdita della pellicola pittorica Lacune e abrasioni

42 PROBLEMI RISCONTRATI Degrado stabile Dilavamento della pellicola pittorica Fessure

43 CONCLUSIONI I dipinti murali e gli stucchi dell altare di San Giovanni Battista si trovano in un discreto stato di conservazione. E stato individuato infatti un solo fenomeno di degrado che sembrerebbe attivo: i distacchi della pellicola pittorica e la presenza di un possibile fenomeno di efflorescenze saline in corrispondenza della testa del San Giovanni Battista. Nonostante questa situazione stabile si riscontra un degrado di carattere estetico che potrebbe esser risanato.

44 CAPPELLA DEL FONTE BATTESIMALE 3

45 CAPPELLA DEL FONTE BATTESIMALE 4 Decorazione a stucchi del XVII secolo Fonte battesimale rinascimentale Battesimo di Cristo Dipinto murale firmato da Isidor Rusconetti, 1714

46 INTERVENTI PREGRESSI 1 Residui di scialbo arancione rimosso durante i restauri tra il 1936 ed il 1949 Fasce decorative originali (1) e imitazioni rifatte (2) su scialbi applicati successivamente 2

47 PROBLEMI RISCONTRATI Degrado attivo Distacchi di grave entità a rischio caduta

48 PROBLEMI RISCONTRATI Degrado attivo Efflorescenze saline presenti all interno e all esterno della nicchia

49 PROBLEMI RISCONTRATI Degrado in relazione alla cristalizzazione salina Abrasione della pellicola pittorica Distacco degli strati superiori dell intonaco

50 CAUSE DEL DEGRADO Possibili cause - Fenomeno di risalita capillare ancora attivo - Condizioni climatiche della chiesa basse temperature e alti valori di umidità con valori variabili nell arco della giornata

51 CONCLUSIONI Lo stato di conservazione della Cappella del Fonte Battesimale non è precario nella parte inferiore e discreto nella parte superiore. I degradi presenti nella parte inferiore delle pareti consistono in fenomeni di efflorescenza salina attivi che hanno portato alla formazione di lacune. La parte in alto, nonostante presenti fessure strutturali che hanno causato dei distacchi di grave entità, risulta essere conservata meglio per quanto riguarda i dipinti murali.

52 CONCLUSIONI Nonostante alcuni fenomeni di degrado presenti in modo localizzato, i segni di precedenti puliture, i depositi più o meno coesi e gli strati di antiche tinteggiature, lo stato di conservazione generale delle opere analizzate è buono. A differenza di quanto osservato lo scorso anno per i dipinti della navata ovest, non vi è necessità di considerare interventi urgenti.

53 GRAZIE PER LA VOSTRA DISPONIBILITÀ