Rapporto Annuale sull Innovazione. Sintesi

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2 2016 Rapporto Annuale sull Innovazione Sintesi

3 La redazione del Rapporto è a cura di Marco Riva e Claudio Roveda con la collaborazione di Antonio Scarazzini e Laura Priore Il Rapporto completo è scaricabile dal sito internet della Fondazione Cotec Progetto, grafica e illustrazioni: Pasquale Cimaroli, Claudia Pacelli cpalquadrato.it

4 Indice Premessa /5 I. Il quadro statistico 1. La capacità di generare Conoscenza e Innovazione /8 1.1 Gli investimenti per generare Conoscenza /8 1.2 Il capitale umano per generare Conoscenza / La formazione del capitale umano per l Innovazione / Pubblicazioni scientifiche / Brevetti e marchi /17 2. Le interconnessioni nel Sistema della Conoscenza / I flussi internazionali di tecnologia / La cooperazione internazionale nella produzione scientifica / La cooperazione internazionale nella produzione di brevetti / La collaborazione tra imprese e altri attori del Sistema della Conoscenza /23 3. Le aree di Innovazione per la crescita / La specializzazione settoriale della R&S delle imprese / La specializzazione settoriale dei brevetti /25 4. Lo sfruttamento della Conoscenza / Le imprese innovatrici / L innovazione nelle imprese manifatturiere / L innovazione nel settore Servizi / Le grandi imprese innovatrici / Spin-off universitarie e Start-up /32 5. La competizione nell Economia globale della Conoscenza / Le esportazioni high-tech / La produttività dei fattori /34 6. La dimensione regionale dell Innovazione / La spesa in R&S delle regioni italiane / Gli addetti alla R&S nelle regioni italiane / I brevetti delle regioni italiane /38

5 II. Il tema dell anno: Il Rinascimento dell industria europea Introduction /40 A new innovation paradigm for a european industrial renaissancen - Declaration /43 1. New processes, organizations, players for the Renaissance of Industry in Italy, Portugal, Spain / The changes of the Innovation Ecosystem / Some cases / Concluding remarks and recommendations /51 2. The contribution of new technologies to the renaissance of traditional industries / Importance of traditional industries in Italy, Portugal and Spain / The technological forefront / The emotional forefront in the case of consumer goods / Examples of intensive technological modernisation in traditional industries /56 3. A portrait of JEDI (Jóvenes Emprendedores Digitales Innovadores - Young Digital Innovator Entrepreneurs) / Introduction / The entrepreneurial process / The survey / Concluding remarks / Epilogue /64

6 Premessa La strutturazione delle analisi statistiche di questo Rapporto è stata progettata con riferimento al modello proposto da OCSE e utilizzato per la realizzazione del Rapporto Main Science and Technology Indicators. Esso analizza le diverse fasi costitutive del Ciclo della Conoscenza, dalla sua generazione attraverso le R&S e alle sue applicazioni sviluppate dai diversi attori, fondamentalmente le imprese, dell Ecosistema nazionale (con articolazioni regionali) della Innovazione, peraltro in un contesto competitivo globalizzato, fino agli impatti sul sistema produttivo e sulla sua competitività internazionale. In questo modo si propone una lettura degli elementi statistici che consente, meglio del modello tradizionale di analisi, di evidenziare e valutare nella loro rilevanza, efficacia ed efficienza, i processi e gli attori che caratterizzano il Sistema Sociale della Conoscenza del nostro Paese. Preme sottolineare che il Rapporto fa uso di una molteplicità di fonti di informazione e statistiche, relative ai processi di generazione e sfruttamento della Conoscenza, alla scala nazionale, europea e internazionale (ISTAT, Commissione Europea, OCSE, Unioncamere, DINTEC, ecc) con alcune loro elaborazioni da parte di COTEC. Si fornisce in questo modo un ampio spettro di analisi, che integra e crea sinergie fra gli output di tali fonti e costituisce un prodotto unico e fondamentale per la comprensione del funzionamento e delle performance dell Ecosistema dell Innovazione del nostro Paese. Un approfondimento della dinamica dei processi di innovazione è fornito nella seconda parte di questo Rapporto, Il Tema dell Anno, che è dedicato a evidenziare i cambiamenti di attori e processi in atto nell Ecosistema dell Innovazione. Essi riguardano essenzialmente le modalità con le quali la conoscenza tecnico-scientifica viene trasformata e utilizzata per sviluppare soluzioni applicative alle diversificate esigenze di tipo individuale e sociale, in una logica di mercato.

7 Si tratta dell emergere e del diffondersi del ruolo di singoli talenti ovvero creativi, spesso giovani non necessariamente provenienti dal mondo della ricerca, che sviluppano soluzioni tecnologiche-innovative, in molti casi di tipo radicale, che consentono discontinuità nei modelli di business per cui imprese consolidate attivano collaborazioni con questi soggetti per sfruttare le loro soluzioni e capacità. Sono elementi di particolare rilevanza ai fini della attuazione della strategia di Rinascimento dell Industria, che la Commissione Europea ha posto a fondamento della propria politica economica. Tale Rinascimento non può infatti che avvenire attraverso la innovazione dei settori, dei prodotti e dei processi del sistema industriale, che per quanto riguarda il nostro Paese deve basarsi su un mix sinergico di fattori quali Creatività, Conoscenza, Tecnologia.

8 Il quadro statistico 1

9 Rapporto Innovazione Sintesi 1. La capacità di generare Conoscenza e Innovazione 1.1 Gli investimenti per generare Conoscenza Il Grafico 1.1 mostra l andamento della spesa totale in R&S in Italia dal 1995 al 2013, in termini correnti e in percentuale rispetto al Prodotto Interno Lordo. Si nota che il livello di spesa, dopo una crescita continua a partire dal 1995 fino al 2012, registra nel 2013 un leggero calo, pari 300 milioni di euro in termini correnti, passando da 1,27% del PIL a 1,26%. Un lieve calo nella spesa in R&S si riscontra anche in alcuni Paesi europei (Grafico 1.2), in particolare Spagna, Inghilterra e Finlandia. Per gli altri Paesi si conferma una crescita contenuta, con un rallentamento per la Germania rispetto all elevato livello di crescita del triennio Se si considera la spesa in R&S in percentuale rispetto al PIL, per tutti i Paesi nel 2013 si registra un calo rispetto all anno precedente (Grafico.1.3). Finlandia, che dal 1996 presentava i valori più alti, evidenzia un calo già a partire dal 2010, scendendo nel 2013 a 3,31%. Solo per Germania e Francia si registrano valori superiori a 2% (rispettivamente 2,85% e 2,23%). Per gli altri Paesi si trovano valori tra 1,24% (Spagna) e 1,63% (Regno Unito). Il valore più basso è quello di Polonia, la cui spesa in R&S rappresenta solo 0,87% del PIL. Considerando la distribuzione della spesa in R&S fra i diversi settori che la effettuano (Amministrazioni pubbliche, Università, Imprese e Istituzioni Private di ricerca No Profit - IPNP) in Italia, (Grafico 1.4) la quota maggiore è quella delle imprese e IPNP, che è passata da 56.6% del totale nel 2009 a 56,9% nel 2013, toccando un massimo di 57,7% nel Grafico 1.1 Spesa in R&S dell'italia, (in mln correnti e % del PIL) mln correnti Spesa totale (mln correnti) Fonte: Eurostat, Science and Technology database (2015) Spesa totale (% del PIL) ,40 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 0,00 % del PIL

10 Il quadro statistico Grafico 1.2 Spesa in R&S nei principali Paesi europei, (in mln ) Fonte: Eurostat, Science and Technology database (2015) Grafico 1.3 Spesa in R&S nei principali Paesi europei, (in % del PIL) 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0,00 Fonte: Eurostat, Science and Technology database (2015) Grafico 1.4 Ripartizione della spesa totale in R&S per settore di effettuazione in Italia, (valori percentuali) Amministrazioni pubbliche Imprese e IPNP Università 56,8 56,6 57,5 57,7 57,6 56,9 Germania Italia Spagna Francia Regno Unito Polonia Finlandia Portogallo Germania Spagna Francia Italia Polonia Portogallo Finlandia Regno Unito ,5 30,3 28,8 28,6 28,6 28,2 12,7 13,1 13,7 13,7 13,8 14, Fonte: ISTAT, Ricerca e sviluppo in Italia (2014)

11 Rapporto Innovazione Sintesi Si registra una crescita della quota delle Amministrazioni Pubbliche, che raggiunge il 14,9% (+ 1,1%). In corrispondenza del peggioramento del contesto finanziario e, dunque, delle risorse pubbliche a disposizione, persiste il calo della quota delle Università, che da 30,5% nel 2008 passa a 28,6% nel e a 28,2% nel L incidenza degli investimenti delle imprese italiane rispetto al PIL risulta inferiore a 1% (0,68%) (Grafico 1.5), pur avendo superato nel 2013 il livello delle imprese spagnole (0,66%) e portoghesi (0,65%), a partire da valori che nel 2008 erano addirittura inferiori (0,62%) a quelli di Spagna e Portogallo (entrambi 0,72%). I Paesi con la migliore performance, Germania e Finlandia, evidenziano tendenze opposte: le imprese tedesche infatti registrano un miglioramento della incidenza che passa da 1,80% a 1,91%, a fronte di un peggioramento delle imprese finlandesi, con valori che passano da 2,63% a 2,28%. Grafico 1.5 Spesa delle imprese in R&S, 2008 e 2013 (in % del PIL) Regno Unito 1,05 1,05 Finlandia 2,28 2,63 Portogallo 0,65 0,72 Polonia 0,19 0,38 Italia 0,68 0,62 Francia 1,44 1,29 Spagna 0,66 0,72 Germania 1,91 1,8 UE 28 1,28 1,17 0,00 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 Fonte: Eurostat, Science and Technology database (2014)

12 Il quadro statistico 1.2 Il capitale umano per generare Conoscenza Considerando gli addetti alla R&S, il Grafico 1.6 evidenzia in Italia un trend crescente dal 2000 al 2013, raggiungendo quasi 10 unità per 1000 componenti della forza lavoro. Considerando per i principali Paesi industrializzati il numero di addetti alla R&S per 1000 componenti della forza lavoro (Grafico 1.7), Finlandia registra i valori più alti, ma con un trend decrescente già a partire dal I dati indicano un trend in calo anche per Canada, Spagna e Russia. Gli altri Paesi presentano valori in crescita. Italia presenta nel 2013 valori inferiori alla media europea (9,99 contro 11,19). Grafico 1.6 Addetti alla R&S per componenti della forza lavoro in Italia, ,5 9, ,52 9,5 9,2 9,17 9,25 8,93 9 8,54 8,5 7,87 8 7,5 7,21 7 6,76 6,66 6,75 6,25 6,37 6, Fonte: OECD, Main Science and Technology Indicators (2015) Grafico 1.7 Addetti alla R&S per componenti della forza lavoro nei principali Paesi industrializzati, Fonte: OECD, Main Science and Technology Indicators (2015) Finlandia Francia Germania Italia Portogallo Spagna Regno Unito UE 28 Russia

13 Rapporto Innovazione Sintesi Grafico 1.8 Addetti alla R&S ogni 1000 occupati nelle imprese, Finlandia Francia Germania Italia Portogallo Spagna Regno Unito UE 28 Russia Fonte: OCSE, Main Science and Technology Indicators (2015) Grafico 1.9 Ricercatori in Italia per componenti della forza lavoro, ,67 4,5 4,14 4,21 4,3 4,39 4 3,5 3,39 3,63 3,81 3,87 3 2,75 2,76 2,94 2,9 2,96 2, Fonte: OCSE, Main Science and Technology Indicators (2015) Grafico 1.10 Ricercatori per componenti della forza lavoro nei principali Paesi industrializzati, Finlandia Francia Germania Italia Portogallo Regno Unito Russia Spagna Stati Uniti UE Fonte: OCSE, Main Science and Technology Indicators (2015)

14 Il quadro statistico Grafico 1.11 Occupati nei settori scientifico-tecnologici con educazione terziaria nei principali Paesi europei, (in percentuale sul totale della popolazione attiva) UE 28 Germania Spagna Francia Italia Portogallo Finlandia Regno Unito 28,0 26,0 24,0 22,0 20,0 18,0 16,0 14,0 12,0 10, Fonte: Eurostat, Science and Technology database (2015) Per quanto riguarda numero di addetti alle R&S nelle imprese ogni 1000 occupati (Grafico 1.8), tra il 2000 e il 2013 i valori più elevati si registrano in Finlandia. Tutti i Paesi considerati presentano un trend di moderata crescita, tranne Russia e Finlandia, che hanno valori inferiori nel 2013 rispetto al I Paesi con la crescita più elevata sono Portogallo (+ 422%), Italia (99%) e Spagna (83%). Un trend di crescita si riscontra in Italia per la categoria dei ricercatori (Grafico 1.9), il cui numero continua a crescere dal 2004 (+57% tra 2004 e 2013). Considerando il quadro europeo si trova Finlandia al primo posto per numero di ricercatori per 1000 componenti della forza lavoro (Grafico 1.10), pur con una leggera flessione tra il 2012 e il 2013 (-3%). Si assiste a una riduzione di tale indicatore anche in Spagna (-2%) e Russia (-1%). Italia presenta un trend crescente, con un aumento del 70% tra il 2000 al 2013 nel numero di ricercatori per 1000 componenti della forza lavoro. L Italia presenta i valori percentuali più bassi in termini di occupati nei settori scientifico-tecnologici sul totale della popolazione attiva (Grafico 1.11). Il trend generale dei Paesi europei è caratterizzato da una leggera crescita, con la variazione maggiore registrata da Portogallo (+ 31%). 1.3 La formazione del capitale umano per l innovazione La percentuale di italiani tra 25 e 64 anni in possesso di un titolo di laurea registra un leggero incremento nel periodo dal 2005 al 2014, passando da 10,85% a 15%. Tale valore è assai inferiore alla media europea a 28 Paesi, pari a 26%, come evidenziato dal Grafico 1.12, dove Italia è superata da tutti i Paesi europei ad eccezione di Romania.

15 Rapporto Innovazione Sintesi Grafico 1.12 Percentuale della popolazione in età con un titolo di laurea nell'unione Europea, 2005 e ,2 Romania ,1 15, ITALIA 10,8 Malta 10,3 18,0 Slovacchia 11,4 18,1 Croazia 13,4 18,5 Repubblica Ceca 11,0 19,1 Portogallo 11,1 19,7 Ungheria 14,5 20,2 Germania 20,6 23,2 Bulgaria 17,8 23,6 Polonia 13,9 23,8 Grecia 17,6 24,6 Slovenia 16,7 25,1 Lettonia 16,9 26,9 Austria 15,0 27,4 Danimarca 29,4 28,5 Paesi Bassi 26,2 29,8 Francia 23,4 30,2 Lituania 22,4 31,4 Spagna 26,1 31,7 Belgio 27,2 32,6 Svezia 25,9 32,8 Estonia 27,7 33,7 Finlandia 28,6 34,7 Irlanda 26,1 35,8 Cipro 25,7 36,4 Regno Unito 26,7 36,6 Lussemburgo 23,0 UE 28 19,6 26,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 Fonte: Eurostat, Education and Training Indicators (2015) 39,6

16 Il quadro statistico Grafico 1.13 Laureati in discipline scientifico - ingegneristiche nei principali Paesi europei, 2012 (laureati per abitanti) 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 5,2 5,3 4,5 3,8 Scienze, matematica, informatica 6,3 3,9 3,7 3,1 Fonte: elaborazione Fondazione COTEC su dati Eurostat (2014) 2,5 5,2 4,1 Ingegneria 7,6 7,8 2,3 12,8 5,1 5,0 3,1 UE 28 Germania Spagna Francia ITALIA Polonia Portogallo Finlandia Regno Unito Grafico 1.14 Dottori di ricerca in discipline scientifico - ingegneristiche nei principali Paesi europei, 2012 (diplomati ogni abitanti) 0,16 0,14 0,12 0,10 0,08 0,06 0,04 0,02 0,00 0,10 0,08 0,08 0,09 0,12 0,12 Fonte: elaborazione Fondazione COTEC su dati Eurostat, Science and Technology database (2014) 0,14 0,14 UE 28 Portogallo ITALIA Spagna Finlandia Francia Germania Regno Unito Per ciò che riguarda lo stock di laureati in discipline scientifiche e ingegneristiche, (Grafico 1.13), Italia con 2,5 laureati per 1000 abitanti è al di sotto della media europea (3,8) per le lauree in matematica, scienze e informatica, mentre è in linea con la media europea di 5,2 per le lauree in ingegneria. I valori registrati per la lauree in matematica, scienze e informatica risultano superiori a quelli per lauree in ingegneria solo per Francia e Regno Unito. I dati del Grafico 1.14 mostrano che Italia, con 0,08 dottori di ricerca in discipline scientifico-ingegneristiche per 1000 abitanti, si colloca nel 2012 in ultima posizione tra i Paesi europei considerati, al pari di Portogallo. Sono invece Germania e Regno Unito a registrare il valore più alto (14 dottori per 1000 abitanti).

17 Rapporto Innovazione Sintesi 1.4 Pubblicazioni scientifiche Come indicato nel Grafico 1.15 la percentuale di pubblicazioni scientifiche dell Italia sul totale mondiale è la più bassa tra i principali Paesi industrializzati (4,5%), mentre gli altri Paesi presentano, per tutti gli anni (2010, 2011, 2012) valori superiori al 5%. Rimarchevole l incidenza delle pubblicazioni degli USA, che nonostante un leggero calo nel 2012, vale 26,2 %. Rapportando il numero delle pubblicazioni al numero di ricercatori di un Paese (Grafico 1.16), è Italia a registrare la performance migliore, con 82,9 pubblicazioni ogni 100 ricercatori, seguita da Regno Unito (69,48) e Spagna (67,4), mentre Russia presenta il valore minore (10,5). Grafico 1.15 Pubblicazioni scientifiche nei principali Paesi industrializzati, (in % sul totale mondiale) ,0 28,0 27,4 26,2 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 7,6 6,0 5,8 7,2 7,2 7,8 7,7 6,4 7 5,2 5,1 5,4 4,3 4,2 4,5 0,0 Stati Uniti Germania Giappone Regno Unito Francia Italia Fonte: R&S Dati Statistici, AIRI su dati Fraunhofer ISI (2015) Grafico 1.16 Pubblicazioni scientifiche per 100 ricercatori nei principali Paesi industrializzati, ,0 80,0 70,0 60,1 60,0 43,4 43,9 45,6 47,7 48,9 51,3 50,0 40,0 28,6 29,6 30,0 19,3 22,6 20,0 10,5 10,0 0,0 Russia Giappone Corea del Sud Israele Cina Francia Germania Finlandia Stati Uniti Portogallo 67,4 69,5 Fonte: elaborazione Fondazione Cotec su dati SJR SCImago Journal and Country Rank e "Main Science and Technology Indicators", OCSE (2015) Polonia Canada Spagna Regno Unito 82,9 ITALIA

18 Il quadro statistico Grafico 1.17 Quota di pubblicazioni scientifiche di discipline tecnico-scientifiche sul totale nei principali Paesi industrializzati, % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Regno Unito 78% 81% 82% 83% 83% 83% 87% 88% 90% 90% 92% 93% 94% 96% 96% Israele Stati Uniti Canada Finlandia Spagna Portogallo Francia Germania ITALIA Fonte: elaborazione Fondazione Cotec su dati SJR SCImago Journal and Country Rank (2015) Russia Polonia Corea del Sud Giappone Cina L Italia si trova ai primi posti tra i principali Paesi europei anche per la quota di pubblicazioni nelle discipline tecnico-scientifiche sul totale delle pubblicazioni (Grafico 1.17), pari a 90%, superata da Russia (92%), Polonia (93%), Corea del Sud (94%), Cina e Giappone (96%). 1.5 Brevetti e marchi Il Grafico 1.18 riporta i dati relativi alle domande di brevetto depositate presso l European Patent Office (EPO) tra il 2005 e il I numeri più elevati di domande di brevetto sono quelli di Germania, Finlandia e Paesi Bassi: 25 brevetti ogni abitanti per tutti gli anni presi in esame. Italia presenta invece valori molto bassi, superiori solo a quelli di Spagna, Portogallo e Polonia, con un calo dal 2007 (7,5) al 2014 (5,9). Grafico 1.18 Domande di brevetto ogni abitanti depositate presso l'ufficio Europeo Brevetti, ,0 45,0 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0, Fonte: elaborazione Fondazione COTEC su dati European Patent Office (2015) Finlandia Francia Germania ITALIA Paesi Bassi Polonia Portogallo Regno Unito Spagna

19 Rapporto Innovazione Sintesi Analizzando i singoli settori tecnologici (Grafico 1.19), Italia nel 2014 presenta una prevalenza di domande di brevetto nel settore dell Ingegneria meccanica (2,411 brevetti ogni abitanti), così come Germania (10,463). Il settore Chimico, che in Italia costituisce il secondo più rappresentato (1,352), risulta essere il principale per Spagna, Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti. Nell ambito delle ICT è Finlandia a registrare i valori più elevati con 21,512 brevetti ogni abitanti. Tra il 2005 e il 2014, Italia fa registrare un aumento del numero di domande presentate di brevetti PCT (Patent Cooperation Treaty), passato da a Tale incremento, pari a 30,2%, è superiore a quello di Regno Unito (3,4%) e Germania (12,5%). Il Paese con il numero più elevato di domande di brevetto PCT per migliaia di abitanti tra il 2005 e il 2014 è Finlandia, che registra un forte calo negli ultimi 3 anni, passando Grafico 1.19 Domande di brevetto presso EPO per settore tecnologico nei principali Paesi industrializzati, 2014 (ogni abitanti) Stati Uniti Corea del Sud Giappone Israele Cina Portogallo Polonia ITALIA Regno Unito Altro Strumentazione Ingegneria meccanica Chimica ICT Francia Finlandia Spagna Germania 0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 35,00 40,00 45,00 Fonte: elaborazione Fondazione COTEC su dati European Patent Office (2015)

20 Il quadro statistico Grafico 1.20 Domande di PCT ogni abitanti nei principali Paesi industrializzati, Fonte: WIPO, Statistics database (2015) Cina Finlandia Francia Germania Giappone ITALIA Paesi Bassi Polonia Portogallo Regno Unito Spagna Stati Uniti Grafico 1.21 Domande di marchio registrato ogni 1000 abitanti nei principali Paesi industrializzati, ,0 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0, Fonte: Elaborazione su dati WIPO Statistics Database, 2015 Cina Finlandia Francia Germania ITALIA Polonia Portogallo Regno Unito Spagna Stati Uniti da 42,70 nel 2012 a 33,16 nel 2014 (Grafico 1.20). Italia presenta invece valori molto bassi, ma con un aumento del 13% a partire dal 2010, fino a 5,03 brevetti per abitanti nel Valori più bassi si registrano solo per Spagna (3,67), Portogallo (1,53), Polonia (0,9) e Cina (1,88). Il numero di marchi registrati ogni abitanti costituisce un altro importante strumento di valutazione della capacità di generare conoscenza innovativa con valore economico. Il Grafico 1.21 mostra in tutti i Paesi considerati valori in crescita. In prima posizione nel 2013 si pone Germania (8,3), seguita da Francia (5,3), Regno Unito (6,2) e Spagna (6,4). Italia per il 2013 registra un valore di 5,2, segnando un aumento del 82,7% rispetto al Crescono in tale intervallo di tempo anche Germania (53%), Francia (37%), Regno Unito (+62%) e Spagna (31%).

21 Rapporto Innovazione Sintesi 2. Le interconnessioni nel Sistema della Conoscenza 2.1 I flussi internazionali di tecnologia Il Grafico 2.1 mostra l evoluzione della Bilancia Tecnologica dei Pagamenti italiana dal 2000 al 2013: come noto, gli incassi derivano da attività innovative ad alto contenuto di conoscenza che vengono vendute all estero; i pagamenti sono la contropartita di un flusso in entrata di attività innovative, che possono contribuire a migliorare le performance del sistema produttivo. Si evidenzia un significativo aumento degli importi di incassi e pagamenti a partire dal 2008 fino al 2011, con un passaggio da una situazione di sostanziale parità tra incassi e Grafico 2.1 Evoluzione della Bilancia Tecnologica dei Pagamenti in Italia, (milioni di dollari) Incassi Pagamenti Fonte: "Main Science and Technology Indicators", OCSE (2015) Grafico 2.2 Saldo della Bilancia Tecnologica dei Pagamenti in percentuale del PIL nei principali Paesi industrializzati, ,50% 2,00% 1,50% 1,00% 0,50% 0,00% -0,50% -1,00% Fonte: elaborazione Fondazione Cotec su dati "Main Science and Technology Indicators", OCSE (2015) Canada Portogallo Germania Spagna Italia Svezia Giappone Regno Unito Polonia Stati Uniti

22 Il quadro statistico pagamenti a una prevalenza dei flussi in uscita (15.611,42 milioni di dollari) rispetto a quelli in entrata (11.178,9). La situazione si ribalta nel 2012, quando i flussi in entrata (13.841,83 milioni di dollari) superano quelli in uscita (12.807,2). Nel 2013 i valori sono in aumento per entrambi i parametri, con incassi pari a ,27 milioni di dollari e pagamenti pari a ,89. I saldi della Bilancia Tecnologica rapportati al PIL nei principali Paesi industrializzati nel periodo sono descritti nel Grafico 2.2, che evidenzia un aumento generalizzato di tale indicatore, tranne per Germania (da 0,41% a 0,33%), Stati Uniti (da 0,24% a 0,23%) e Polonia, che per il 2013 presenta per la prima volta valori negativi del saldo (da +0,04% del 2012 a -0,07% nel 2013). I Paesi con il rapporto più alto nel 2013 sono Svezia, con 2,21% e Regno Unito con 0,96%. 2.2 La cooperazione internazionale nella produzione scientifica Il Grafico 2.3 fornisce la percentuale di pubblicazioni scientifiche effettuate in collaborazione con soggetti stranieri sul totale delle pubblicazioni per i principali Paesi OCSE. Nel 2012 Italia si trova in una posizione intermedia, con 41,6%, registrando un aumento del 22% rispetto al Per gli altri Paesi i valori più alti per il 2012 sono registrati da Svezia (56,3%), mentre sono Regno Unito (+30%) e Stati Uniti (+33%) a registrare la variazione maggiore nell arco del decennio Grafico 2.3 Collaborazioni internazionali in pubblicazioni scientifiche (in percentuale sul totale delle pubblicazioni), 2003 e , ,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 Svezia Finlandia Portogallo Francia Canada Regno Unito Germania Italia Spagna Stati Uniti Russia Polonia Corea del Sud Giappone Cina Fonte: OECD Science, Technology and Industry Scoreboard 2015

23 Rapporto Innovazione Sintesi 2.3 La cooperazione internazionale nella produzione di brevetti Il Grafico 2.4 mostra la quota di brevetti PCT registrati da autori di più Paesi sul totale dei brevetti del Paese. La Russia riporta la percentuale più elevata (25,8%), mentre tra i Paesi europei i valori più alti sono di Polonia (18%) e Regno Unito (15,3%). Italia, con una percentuale di 7,5%, si colloca in ultima posizione fra i Paesi europei, ma praticamente allineata alla media OCSE (7,4%). Grafico 2.4 Collaborazioni internazionali in brevetti PCT, (in percentuale sul totale dei brevetti nel Paese), Russia 25,8 Polonia Canada 16,9 18,0 Regno Unito BRIICS Svezia Spagna UE28 Cina Israele Finlandia Francia Germania 15,3 14,2 12,9 12,1 11,7 11,4 10,7 10,5 10,3 9,2 Stati Uniti Italia OCSE 7,7 7,5 7,4 Corea del Sud Giappone 1,6 1,2 Fonte: OECD Science, Technology and Industry Scoreboard (2015)

24 Il quadro statistico 2.4 La collaborazione tra imprese e altri attori del Sistema della Conoscenza Il Grafico 2.5 presenta la percentuale di imprese innovative che effettuano collaborazioni con università o istituti di ricerca, ripartite per classe dimensionale nel 2010 e nel 2012, nei principali Paesi industrializzati. Italia presenta i valori più bassi, sia per quanto riguarda le PMI (5,6%) sia per le Grandi Imprese (27,6%). I valori più elevati sono di Finlandia (24,1% per PMI e 68,9% per Grandi Imprese). Grafico 2.5 Imprese innovative impegnate in collaborazioni con università o istituti di ricerca (in percentuale sul totale delle imprese innovative nella classe di addetti), ,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 5,6 27,6 9,3 42,4 10,7 32,6 34,8 14,1 PMI 15,1 Italia Portogallo Polonia Spagna Germania Svezia Regno Unito Giappone Francia Finlandia Fonte: OECD Science, Technology and Industry Scoreboard 2015 Grandi Imprese 44,3 45,9 16,9 23,3 18,0 18,3 36,8 22,3 48,4 24,1 68,9

25 Rapporto Innovazione Sintesi 3. Le aree di Innovazione per la crescita 3.1 La specializzazione settoriale della R&S delle imprese Nel Grafico 3.1 si riporta la distribuzione della spesa in R&S effettuata dalle imprese in Italia fra settori economici di loro appartenenza. Tra 2013 e 2014 non si sono registrate significative variazioni per quanto riguarda i settori più innovativi: quello della Fabbricazione di autoveicoli continua ad investire la maggior parte delle risorse (1,403 miliardi di euro nel 2014, in crescita del 2% rispetto all anno precedente), mentre il settore Elettronica, ottica, informatica rimane secondo come valore assoluto delle risorse investite. Valori in calo per Telecomunicazioni (- 9%), mentre la miglior performance tra 2013 e 2014 è quella del settore Industria chimica e farmaceutica (+ 6%). Grafico 3.1 Spesa in R&S delle imprese per settore economico in Italia, 2013 e 2014 (milioni di euro) Attività professionali, scientifiche e tecniche Commercio Energia, gas, acqua, rifiuti Fabbricazione altri mezzi di trasporto Fabbricazione di apparecchiature elettriche Fabbricazione di apparecchiature meccaniche Fabbricazione di autoveicoli e rimorchi Industria chimica e farmaceutica Industrie tessili, calzature e concerie Prodotti di elettronica, ottica e informatica Produzione di software Servizi finanziari e assicurativi Telecomunicazioni Fonte: ISTAT, Ricerca e Sviluppo in Italia (2015)

26 Il quadro statistico Grafico 3.2 Distribuzione degli addetti alla R&S in Italia per settore di attività (valori percentuali sul totale degli addetti in R&S), Attività professionali, scientifiche, tecniche Fabbricazione di apparecchiature meccaniche Prodotti di elettronica, ottica e informatica Fabbricazione di autoveicoli e rimorchi Telecomunicazioni Industria chimica e farmaceutica Industrie tessili, confezioni e calzature Fabbricazione altri mezzi di trasporto Fabbricazione di apparecchiature elettriche Produzione di software Fabbricazione di prodotti in metallo Gomma e plastica Industrie alimentari, bevande e tabacco Fonte: ISTAT, Ricerca e Sviluppo in Italia (2015) ,0% 7,5% 6,7% 6,8% 6,3% 6,3% 5,4% 5,8% 5,3% 5,3% 5,0% 4,5% 3,2% 3,4% 2,4% 2,1% 1,7% 1,8% 9,1% 9,4% 13,2% 12,7% 10,5% 11,0% 9,7% 10,1% 0,0% 2,0% 4,0% 6,0% 8,0% 10,0% 12,0% 14,0% La distribuzione degli addetti alla R&S riferiti al totale degli addetti per settore di attività (Grafico 3.2) presenta i valori più elevati nella Fabbricazione di apparecchiature meccaniche (13,25% nel 2012), con un aumento di 4% rispetto al L incremento maggiore tra 2011 e 2012 è registrato del settore Produzione di Software (+9%). Gli altri settori presentano invece tutti un calo nella quota di addetti alla R&S tra 2011 e La specializzazione settoriale dei brevetti Per i brevetti PCT italiani tra 2000 e 2015 (Grafico 3.3) si registra una prevalenza di quelli del settore Movimentazioni (2.810), seguito da quello dalla Tecnologia medicale (2.298) e da quello dei Macchinari speciali (2.100). I valori più bassi si registrano per i settori Nanotecnologie (33), Processi di comunicazione (90) e Metodologie IT per il management (236).

27 Rapporto Innovazione Sintesi Grafico 3.3 Brevetti PCT registrati dall'italia per settore di attività, Movimentazioni Tecnologia medicale Macchinari speciali Farmaceutici Ingegneria civile Trasporti Arredamento e giochi Macchinari per energia ed elettricità Altri beni di consumo Componenti meccaniche Macchine utensili Chimica organica Misurazione Ingegneria chimica Motori, pompe, turbine Macchine per tessile e carta Processi e strumenti per riscaldamento Biotecnologie Chimica macromolecolare e polimeri Materiali e metallurgia Computer Apparecchiature di controllo Comunicazioni digitali Ottica Isolamenti e superfici Tecnologia ambientale Telecomunicazioni Chimica alimentare Audiovisivi Semiconduttori Analisi biologiche Metolodogie IT per il management Processi di comunicazione Nanotecnologie Fonte: WIPO, Statistics Database (2015)

28 Il quadro statistico 4. Lo sfruttamento della Conoscenza 4.1 Le imprese innovatrici Secondo l ultima rilevazione del Community Innovation Survey sulle imprese innovatrici (2012) (Grafico 4.1), in Germania si registra il valore percentuale più elevato di imprese che sul totale hanno realizzato almeno una innovazione (di prodotto, processo, organizzazione): 66,9%. Al secondo posto si colloca Italia, con una percentuale di 56,1% imprese innovatrici sul totale delle imprese. Se si considerano le imprese per classe di addetti (Grafico 4.2), Germania presenta i valori più elevati di numero di aziende innovatrici sul totale per ogni classe. In generale si evidenzia come per tutti i Paesi la quota maggiore di imprese che hanno realizzato un innovazione, sul totale della classe di riferimento, è rappresentata dalle aziende con più di 250 addetti, mentre la percentuale più bassa è quella relativa alla classe addetti. In Italia nella classe ,4% delle imprese sono innovatrici, nella classe ,4% e nella classe con più di 250 addetti 84,4%. Considerando il settore di attività delle imprese innovatrici (Grafico 4.3), nei Paesi considerati l innovazione di prodotto è la tipologia più frequente in Germania (35,8%) e Finlandia (31%). In Spagna, Francia, Regno Unito la percentuale più alta si registra per l innovazione organizzativa, analogamente alla media UE. Infine in Polonia e Portogallo le innovazioni maggiormente implementate sono quelle di processo. In Italia la maggioranza delle imprese realizza innovazione organizzativa (33,5%), seguita dalla innovazione nel marketing (31%), da quella di processo (30,4%) e infine da quella di prodotto (29,1%). Grafico 4.1 Imprese innovatrici nei principali Paesi europei, 2012 (valori percentuali sul totale delle imprese)* 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 Polonia Spagna Regno Unito Finlandia Francia Portogallo Italia Germania Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey (2012) * settori "Innovation Core Activities" reg. UE 995/2012

29 Rapporto Innovazione Sintesi Grafico 4.2 Imprese innovatrici nei principali Paesi europei per classe di addetti, 2012 (valori percentuali sul totale delle imprese della classe)* 100,0 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 76,4 74,3 60,5 63,3 45,2 92,2 78,2 81,0 84,4 66,2 71,4 55,7 49,1 53,4 29, >250 87,2 77,7 63,9 66,8 65,0 51,3 56,7 56,2 48,1 48,7 35,8 UE28 Germania Spagna Francia Italia Polonia Portogallo Finlandia Regno Unito Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey (2012) * settori "Innovation Core Activities" reg. UE 995/201 17,4 Grafico 4.3 Imprese innovatrici nei principali Paesi europei per tipologia di innovazione, 2012 (valori percentuali)* 140,0 120,0 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0 Innovazione di prodotto Innovazione di processo Innovazione di marketing Innovazione di organizzazione 32,2 33,5 32,8 29,7 34,2 27,5 34,4 31,0 32,8 26,5 34,2 24,3 25,4 21,4 25,5 19,4 30,4 33,5 29,3 16,8 24,1 10,4 13,2 14,1 10,6 23,7 35,8 15,1 24,2 29,1 11,0 26,0 31,0 10,5 9,4 24,0 UE28 Germania Spagna Francia Italia Polonia Portogallo Finlandia Regno Unito Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey (2012) * settori "Innovation Core Activities" reg. UE 995/ L innovazione nelle imprese manifatturiere Il Grafico 4.4 mostra la percentuale della spesa totale in R&S realizzata dalle imprese nel settore Manifatturiero nel 2013 per i principali Paesi industrializzati. Il Giappone presenta la percentuale di spesa maggiore (88,7%), seguito da Corea del Sud (88,6%) e Cina (87,6%). Tra i Paesi europei i valori più elevati sono quelli di Germania (86,1%), seguita da Italia (74,3%).

30 Il quadro statistico Grafico 4.4 Percentuale della spesa in R&S delle imprese realizzata nel settore Manifatturiero, 2013 Giappone Corea del Sud Cina Germania 88,7 88,6 87,6 86,1 Italia Finlandia Svezia Stati Uniti Svizzera 74,3 71,3 70,5 69,0 68,6 Spagna 55,1 Francia 50,2 Polonia Canada Portogallo Regno Unito 44,1 42,3 41,0 40,0 Israele 27,3 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0 Fonte: OECD, Science, Technology and Industry Scoreboard (2015) 4.3 L innovazione nel settore Servizi La quota maggiore di spesa totale destinata a R&S dalle imprese del settore Servizi nei principali Paesi industrializzati (Grafico 4.5) è quella di Israele (35,6%). Tra i Paesi europei il valore più alto è quello di Polonia (12,3%). Italia si colloca in penultima posizione rispetto ai Paesi europei, con una quota pari a 5,9%, superiore solo a quella di Germania (3,1%).

31 Rapporto Innovazione Sintesi Grafico 4.5 Percentuale della spesa in R&S delle imprese nel settore Servizi, 2013 di cui servizi per la R&S Servizi Cina #N/D 6,3 Corea del Sud 0,8 8,5 Giappone 4,9 10,0 Germania 3,1 13,1 Italia 5,9 24,5 Finlandia 7,2 26,4 Svezia 10,3 28,4 Stati Uniti 5,5 29,8 Spagna 1,9 37,5 Canada 11,5 45,5 Polonia 12,3 46,1 Francia 12,3 46,9 Portogallo 4,7 56,1 Regno Unito 27,4 58,1 Israele 35,6 71,5 0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 70,00 80,00 Fonte: OECD, Science, Technology and Industry Scoreboard (2015) 4.4 Le grandi imprese innovatrici L Industrial R&D Investment Scoreboard, redatto annualmente dalla Commissione Europea, individua le prime mille imprese in Europa per investimenti in R&S. Nel 2014 le più numerose imprese Top1000 R&D Investors (Grafico 4.6) sono quelle con sede in Regno Unito (258), Germania (221) e Francia (120). Con 47 imprese, una in più rispetto al 2013, Italia figura alle spalle di Svezia e Paesi Bassi e appena prima di Finlandia. Considerando la quota della spesa nazionale in R&S afferente alla Top1000 R&D Investors (Grafico 4.7), risulta che le 45 imprese finlandesi hanno effettuato nel 2013 investimenti pari 2,49% del PIL, mentre per le 90 imprese svedesi tale quota è pari a 2,2% del PIL, per quelle tedesche a 2,14%, mentre per quelle italiane a solo 0,55%.

32 Il quadro statistico Grafico 4.6 Numero di imprese "Top 1000 R&D Investors" nei Paesi europei, Regno Unito Germania Francia Svezia Paesi Bassi Italia Finlandia Danimarca Belgio Austria Spagna Irlanda Altri Portogallo Fonte: European Commission, EU Industrial Investment Scoreboard (2014) Grafico 4.7 Spesa in R&S delle imprese "Top R&D Investors" in percentuale del PIL nei principali Paesi europei, Austria Spagna Belgio Italia Regno Unito Francia Danimarca Paesi Bassi Irlanda Germania Svezia Finlandia 0,00% 0,50% 1,00% 1,50% 2,00% 5,50% 3,00% Fonte: elaborazione Fondazione Cotec su dati "The 2013 EU Industrial R&D Investment Scoreboard", Commissione Europea (2014) e Eurostat Data

33 Rapporto Innovazione Sintesi 4.5 Spin-off universitarie e Start-up Le spin-off universitarie sono imprese nate per lo sfruttamento industriale dei risultati di progetti di ricerca svolti in ambito accademico. Il loro numero costituisce un significativo indicatore della capacità di trasferimento tecnologico delle nuove conoscenze tecnico-scientifiche generate dalla ricerca. Il Grafico 4.8 mostra l evoluzione delle imprese spin-off universitarie in Italia dal 1979 al 2013, evidenziando un aumento costante del loro numero fino ad un picco nel 2012, a cui segue però nel 2013 un calo del 25%, con una riduzione di 58 del numero aggregato di imprese. Grafico 4.8 Imprese spin-off universitarie per anno di costituzione in Italia, dati annuali e cumulati, Annuali Aggregati Fonte: Netval, XII Rapporto sulla valorizzazione della ricerca pubblica italiana (2015) Grafico 4.9 Creazione di start-up nei principali Paesi industrializzati, (2007=100) Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q Q ,0 180,0 160,0 140,0 120,0 100,0 80,0 60,0 40,0 Fonte: OECD, Science, Technology and Industry Scoreboard (2013) Francia Germania Italia Spagna Regno Unito Q Q Q Q Q Q Q Q4-2012

34 Il quadro statistico Il Grafico 4.9 mostra invece il trend della creazione di imprese start-up nei principali Paesi industrializzati tra 2007 e Si evidenzia come la crisi finanziaria abbia frenato l avvio di nuove attività imprenditoriali: rispetto al 2007; solo Francia presenta un incremento particolarmente rilevante tra fine 2008 ed inizio 2009, per poi mantenersi pressoché costante. Si registra un trend negativo invece per Germania e Italia, mentre per Regno Unito si registra, dopo una flessione, un ritorno sopra il livello del 2007.

35 Rapporto Innovazione Sintesi 5. La competizione nell Economia globale della Conoscenza 5.1 Le esportazioni hi-tech I dati relativi alla quota di esportazioni high-tech sul totale delle esportazioni di un Paese forniscono un elemento significativo per valutare la sua capacità di innovazione a confronto con quella di altri Paesi nel contesto competitivo globale. Nel periodo (Grafico 5.1) Italia registra una percentuale pari a 6,7%, collocandosi al di sotto della media europea (15,6%). Si registrano valori inferiori solo per Spagna (5,1%), Finlandia (6,6%) e Portogallo (3,6%). La quota maggiore di esportazioni high-tech è quella di Francia, pari a 20,6%. Si segnala come il 2012 abbia rappresentato un anno di aumento delle esportazioni high-tech per tutti i Paesi considerati, e tale incremento risulta confermato fino al Gli unici Paesi che presentano valori in calo sono Finlandia (-18%) e Regno Unito (-5%). 5.2 La produttività dei fattori Assumendo come fattori di crescita del PIL lavoro, capitale ICT e capitale non-ict, se si considera la loro variazione media percentuale tra 2000 e 2011 (Grafico 5.2), si evidenzia per l Italia un andamento negativo pari a -0,44% della produttività totale dei fattori, che ha quindi costituito il principale ostacolo alla crescita della economia italiana. Tra i principali Paesi industrializzati gli unici a segnare tassi negativi di questo indicatore, comunque inferiori a quello italiano, sono Portogallo (-0,19) e Spagna (-0,07); tutti positivi i valori per gli altri Paesi: Francia 0,38, Regno Unito 0,52, Giappone 0,76, Germania 0,77, Stati Uniti 1,27. Grafico 5.1 Quota di export high-tech sul totale delle esportazioni dei principali Paesi industrializzati, UE28 Germania Spagna Francia Italia Polonia Portogallo Finlandia Regno Unito 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0, Fonte: Eurostat, Science and Technology Database (2015)

36 Il quadro statistico Grafico 5.2 Scomposizione del PIL per fattori di crescita: variazione media percentuale nei principali Paesi industrializzati, ,5 2 1,5 1 0,5 0-0,5-1 Fonte: OECD, Factbook 2014 (2014) Produttività totale dei fattori Capitale non-ict Capitale ICT Lavoro Italia Giappone Portogallo Germania Francia Stati Uniti Gran Bretagna Spagna Grafico 5.3 Valore aggiunto al costo dei fattori nel settore Manifatturiero per livello di intensità di tecnologia, 2013 (valori in ) , , , , ,0 Medio-Alto Alto Medio-Basso Basso 0,0 Germania Spagna Francia Italia Polonia Portogallo Regno Unito Fonte: Eurostat, Industry, Trade And Services Database (2015) Il Grafico 5.3 mostra il valore aggiunto al costo dei fattori nel settore Manifatturiero, suddiviso in base a quattro livelli di intensità tecnologica, nei principali Paesi europei. Il valore aggiunto maggiore è quello relativo ai comparti con livello di intensità tecnologica medio-alta, in particolare per Germania ( E). Anche per Italia il valore aggiunto maggiore è relativo ai comparti con intensità tecnologica medio-alta (63.485,7 E), seguito dai settori a bassa intensità (60.515,1 E) e medio-bassa (57.787,9 E).

37 Rapporto Innovazione Sintesi 6. La dimensione regionale dell Innovazione 6.1 La spesa in R&S delle regioni italiane Il Grafico 6.1 mostra l andamento della spesa in R&S nelle regioni italiane rapportata al PIL per gli anni Complessivamente si registra un aumento della spesa media pari a 3,5% fra 2011 e Nel 2012 il Piemonte è la regione con la più elevata incidenza della spesa totale in R&S sul PIL, pari a 1,91%. Al di sopra della media nazionale (1,05%) anche Provincia Autonoma di Trento (1,83%), Emilia Romagna (1,6%), Lazio (1,58%), Friuli-Venezia Giulia (1,45%), Liguria (1,32%), Lombardia (1,29%), Campania (1,27), Toscana (1,26%) e Veneto (1,06%). è evidente il divario tra le regioni del Nord e quelle del Sud, fra le quali risulta sopra la media nazionale solo Campania (1,27%). Grafico 6.1 Spesa in R&S delle regioni italiane, (in % del PIL) Piemonte 1,91 1,84 Prov. Aut. di Trento 1,83 1,71 Emilia-Romagna 1,6 1,41 Lazio 1,58 1,53 Friuli-Venezia Giulia 1,45 1,48 Liguria 1,32 1,32 Lombardia 1,29 1,25 MEDIA NAZIONALE 1,27 1,21 Campania 1,27 1,17 Toscana 1,26 1,18 Veneto 1,06 1,02 Sud 0,93 0,86 Sicilia 0,88 0,82 Umbria 0,87 0,86 Abruzzo 0,81 0,82 Marche 0,81 0,75 Puglia 0,79 0,71 Sardegna 0,76 0,8 Prov. Aut. di Bolzano 0,56 0,59 Basilicata 0,55 0,57 Calabria 0,54 0,47 Valle d'aosta 0,47 0,56 Molise 0,45 0,45 0,00 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 Fonte: Eurostat, Science and Technology Database (2015)

38 Il quadro statistico Tra le regioni del Nord figura al fondo della graduatoria Valle d Aosta (0,47%). Agli ultimi posti della graduatoria nazionale Molise (0,45%), Calabria (0,54%) e Basilicata (0,55%). Confrontando questi dati con quelli del 2011 si nota come tra le regioni che presentano valori sopra la media nazionale solo Friuli Venezia-Giulia abbia ridotto la spesa (-2%), mentre tra le regioni con valori sotto la media solo 5 abbiamo incrementato la spesa in R&S in rapporto al PIL tra 2011 e 2012: Calabria (+14,8%), Puglia (+11,3%), Marche (+8%), Umbria (+1,2%), Sicilia (+7,3%). 6.2 Gli addetti alla R&S nelle regioni italiane Per quanto riguarda il numero di addetti alla R&S (Grafico 6.2) è Lombardia a presentare la quota più alta rispetto al totale nazionale: 20,88%. Sommando le quote delle prime quattro regioni italiane (Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Piemonte) si ottiene oltre la metà degli addetti alla R&S di tutto il Paese (55,74%). Grafico 6.2 Addetti alla R&S nelle regioni italiane, 2012 (valori percentuali sul totale italiano) Lombardia 20,88 Lazio 13,60 Emilia-Romagna 11,20 Piemonte 10,06 Veneto 9,49 Toscana 6,80 Campania 6,12 Sicilia 3,43 Liguria 3,08 Puglia 2,81 Friuli-Venezia Giulia 2,79 Marche 2,02 Prov. Aut. di Trento 1,63 Sardegna 1,60 Abruzzo 1,22 Umbria 1,13 Calabria (b) 0,79 Prov. Aut. di Bolzano 0,67 Basilicata 0,38 Molise (b) 0,18 Valle d'aosta 0,14 0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 Fonte: Istat, Ricerca e Sviluppo in Italia (2014)

39 Rapporto Innovazione Sintesi 6.3 I brevetti delle regioni italiane Il divario tra Nord e Sud d Italia risulta ancora più netto se si considera la produzione di brevetti. Come mostrato dal Grafico 6.3, le regioni del Sud nel 2012 hanno depositato presso l European Patent Office solo 25,24 brevetti per milione di abitanti, contro 502,6 delle regioni del Nord e 182,7 delle regioni del Centro. La regione con il valore più elevato di tale indicatore è Friuli-Venezia Giulia (156,4). Grafico 6.3 Domande di brevetto presentate presso l'epo per regione italiana, (per milione di abitanti) Molise 0,0 7,4 Friuli-Venezia Giulia Prov. Aut. di Bolzano/Bozen Emilia-Romagna Piemonte Veneto Lombardia Marche Valle d'aosta/vallée d'aoste Prov. Aut. di Trento 56,1 56,0 51,8 39,5 37,1 26,0 29,1 Toscana 26,9 63,7 Liguria 26,3 55,1 Umbria 22,4 27,9 Lazio 8,4 30,4 Abruzzo 6,3 35,8 Basilicata 5,5 9,6 Calabria 5,5 4,2 Puglia 5,3 13,2 Campania 4,7 9,2 Sardegna 2,7 6,2 Sicilia 1,5 5,8 156,4 184,6 89,9 131,6 79,4 127,5 101,7 93,5 106,4 71,8 80,5 0,000 20,000 40,000 60,000 80, , , , , , ,000 Fonte: Eurostat, Science and Technology Database (2015)

40 Il Tema dell anno: Il Rinascimento dell industria europea 11

41 Rapporto Innovazione Sintesi Introduction The Renaissance of European industry has been selected by EU as the basis of its economic policy, given the recognition of the critical role that industry, particularly manufacturing, can still play for the growth of employment and GDP achieved by European firms in the global competitive context. Reindustrialization of Europe through innovation is now the landmark of the actions that all levels of government, from the EC to Regions, have to conceive and to implement for supporting the efforts the industrial firms are making in order to maintain their international competitiveness. A contribution for defining the strategic model of industry that has to be developed in Europe and the related public policies, and identifying the innovative technologies most effective to implementing the model was provided by the technical reports of the IX Symposium COTEC Europe, held in Lisbon on February 2014, which were synthetized in the Topic of the year section of the 2014 COTEC Report on Innovation. The X Symposium COTEC Europe, held in Rome on October 28 th 2015, was dedicated to analyze the players, processes, factors with which the Renaissance of European industry could be achieved. The technical reports, elaborated by the COTEC of Italy, Portugal and Spain, show, in the first place, that many relevant changes are going on within the Innovation Ecosystem of our Countries, regarding the processes of generation of knowledge and its transfer into economically valid practical solutions, and the innovators, many of them are rather different than the traditional ones: it s the case of young talents, particularly digital entrepreneurs, who act in a cultural and organizational context much wider than that of scientific and technological structures and are able to provide relevant contributions for the innovation of products and production processes. In the second place, the role of some technology domains, in particular Key Enabling Technologies (KETs) and Information & Communication Technologies (ICTs) for increasing the competitiveness of the firms of any size and sector, has been highlighted, with special attention to the traditional sectors, that are a large component of the industrial systems of Italy, Portugal and Spain.

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