XVI XVI. Diritto. Lo Stato e le telecomunicazioni. comunicazioni

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1 DIRITTO COMUNICAZIONI -Communication Law & Policy- XVI La regolazione Sedicesima lezione comunicazioni Lo Stato e le XVI XVI. Diritto comunicazioni La regolazione nei settori della telefonia e poste Nelle lezioni precedenti, abbiamo percorso che ha portato la radiotelevisione dal monopolio alla concorrenza. Ora possiamo occuparci della regolazione del sistema di comunicazioni e per gli altri settori: telefoni e poste! NON bisogna dimenticare!! processo è sincronico coinvolge tutti i mezzi di comunicazione gestiti dallo Stato Anche se non ce ne siamo occupati in dettaglio nelle precedenti lezioni, gli altri settori comunicazioni poste e telefoni hanno vissuto il processo di passaggio dal monopolio statale alla concorrenza comunicazioni Vietata la riproduzione 1

2 POSTE TELEFONI Ripercorriamo l evoluzione del sistema postale e telefonico COMUNICAZIONI 1 Regolazione Comunicazioni -Telecomunicazioni (1990 / 1945) 1936 Il già ricordato Codice postale e (r.d. 27 febbraio 1936, n. 645) disciplina in modo unitario l intero sistema, riservandolo allo Stato. Le Poste Italiane Dispone l art. 1 del Codice postale e (r.d. 27 febbraio 1936, n. 645): Appartengono esclusivamente allo Stato, nei limiti previsti dalla legge: i servizi di raccolta, trasporto e distribuzione della corrispondenza epistolare; i servizi di trasporto di pacchi e colli; i servizi di (telegrafiche, telefoniche, radioelettriche, ottiche). Le Poste Italiane Codice postale e (r.d. 27 febbraio 1936, n. 645) Il Libro I regola i servizi postali, il Libro II i servizi di telecomunicazione (il Titolo III regola i servizi telefonici e il Titolo IV i servizi radioelettrici). L art. 166 ribadisce che Nessuno può eseguire od esercitare impianti di telecomunicazione senza aver ottenuto la relativa concessione. Codice postale e (r.d. 27 febbraio 1936, n. 645) Il Codice postale e viene più volte riformato (cfr. d.l 21 ottobre 1947 n. 1250), ma la sua struttura generale si può dire rimane immutata fino al 1973, quando entra in vigore il nuovo Codice postale e (d.p. r. 29 marzo 1973 n. 156) comunicazioni Vietata la riproduzione 2

3 1973 La regolazione rimarrà invariata sino al 1973 Codice postale e (d.p. r. 29 marzo 1973 n. 156) 2 Diritto comunicazioni La regolazione Guerra, Dopoguerra, Costituzione 1939 / 1945 Lo sviluppo nel periodo bellico. Durante la seconda guerra mondiale le ebbero un grande sviluppo dovute alle esigenze belliche. Come vedremo, fu per scopi militari che fu finanziato e costruito il primo computer. Si sviluppano grosse macchine da calcolo per decodificare i messaggi nemici e per pianificare le grandi manovre militari. Per esempio in Gran Bretagna, un gruppo di ricerca a Bletchley Park, tra cui Alan Turing, costruisce una serie di macchine culminata nel 1943 con il Colossus. ( ) comunicazioni Vietata la riproduzione 3

4 1946 Nel dopoguerra, il sistema comunicazioni e era saldamente controllato dallo Stato. 3 Regolazione TELECOMUNICAZIONI NEL DOPOGUERRA (1945 / 2000) Dopoguerra e Costituzione Guerra, dopoguerra e Costituzione Fino alla guerra, la regolazione attiene prevalentemente al diritto pubblico. Nei manuali di diritto amministrativo si legge, senza incertezze, che sono imprese di diritto pubblico l Azienda Poste e dei Telegrafi e l Azienda dei servizi telefonici di Stato, che presiedono a servizi pubblici riservati allo Stato e sono alle dipendenze di un apposito Ministero. E si aggiunge pure il servizio radiocomunicazioni e quello radioaudizioni sono riservati allo Stato e anche a essi presiede lo stesso Ministero. Guerra, dopoguerra e Costituzione Vi sono, per vero, alcuni riflessi privatistici, cui, come curiosità, accenno qui. L errore sul contenuto di un telegramma, aveva, si dice, determinato i giuristi a considerare la diversa disciplina dell errore vizio e dell errore ostativo, distinguendo, così, tra errore nella formazione della volontà ed errore nella trasmissione della volontà. E la stessa legge sul diritto d autore attribuiva alle lettere (le corrispondenze epistolari) particolare valore, cosicché, per renderle pubbliche, si richiedeva e si richiede il consenso sia dell autore che del destinatario (art. 93 / 95 della Legge sul diritto d autore) I principi costituzionali Nel dopoguerra la Costituzione repubblicana prima e il diritto comunitario poi scuotono dalle fondamenta la struttura pubblicistica del diritto comunicazioni, fino a smantellarne il fondamento monopolistico a controllo statale in tutti i settori. Come abbiamo visto, tre sono gli elementi che porteranno dal monopolio alla concorrenza: Le decisioni della Corte Costituzionale Il diritto comunitario L innovazione tecnologica comunicazioni Vietata la riproduzione 4

5 Nella Costituzione vengono affermati come valori assoluti la libertà di manifestazione del pensiero (art. 21); la libertà e la segretezza della corrispondenza (art. 15.), nel quadro di una riaffermata libertà di iniziativa economica (art. 41). I principi costituzionali (art. 21. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione ); (art. 15. La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili ), (art. 41. L'iniziativa economica privata è libera ). Queste ed altre norme, nell interpretazione della Corte costituzionale, influenzeranno, nell arco di un cinquantennio, l intero assetto del sistema. Diritto comunitario Il mercato comune, l Unione Europea e comunicazioni 4 l influenza del diritto comunitario Come abbiamo visto, all opera della Corte costituzionale si aggiunge l influenza del diritto comunitario, e il suo diritto della concorrenza, che vede nel monopolio un male. Il principio secondo il quale la concorrenza è un bene e il monopolio un male finisce con giungere prima alle soglie e poi al cuore del diritto comunicazioni. Poco più di cinquant anni or sono si stipulava a Roma il Trattato istitutivo della Comunità Economica Europea (pubblicato sulla G.U., 23 dicembre 1957, n. 317, suppl. ord.). Il 25 marzo 1957 i rappresentanti dei governi italiano, francese, tedesco, olandese, belga e lussemburghese sottoscrissero a Roma il Trattato che istituiva tra loro la Comunità economica europea (Trattato di Roma). comunicazioni Vietata la riproduzione 5

6 Sull ordinamento italiano, e su quello degli Stati europei, il sistema comunitario agisce lentamente ma inesorabilmente. Le quattro libertà fondamentali (libera circolazione merci (art. 9 e seguenti del Trattato), libera circolazione persone, libera circolazione dei servizi, libera circolazione dei capitali) incidono profondamente sul sistema. In tema di comunicazioni, la politica comunitaria si sviluppa a partire dagli anni 80. Il Trattato istitutivo non menzionava è ben noto un intervento in materia di attività radiotelevisive. L impulso nasce dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia, che qualifica le trasmissioni televisive come servizi (Corte di Giustizia, 30 aprile 1974, causa 155/73) intervenendo per l armonizzazione (Corte di Giustizia, 18 marzo 1980, causa 52/79) Poi, nel 1984, (esattamente il 14 giugno 1984) la Commissione pubblica il Libro verde sull instaurazione di un mercato comune trasmissioni televisive, soprattutto via satellite e via cavo. Anni 80 In tema di comunicazioni, la politica comunitaria si sviluppa a partire dagli anni 80. Il Trattato istitutivo non menzionava è ben noto un intervento in materia di attività radiotelevisive 1974 L impulso nasce dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia, che qualifica le trasmissioni televisive come servizi (Corte di Giustizia, 30 aprile 1974, causa 155/73) intervenendo per l armonizzazione (Corte di Giustizia, 18 marzo 1980, causa 52/79) 1984 Poi, nel 1984, (esattamente il 14 giugno 1984) la Commissione pubblica il Libro verde sull instaurazione di un mercato comune trasmissioni televisive, soprattutto via satellite e via cavo comunicazioni Vietata la riproduzione 6

7 1984 / 1998 Tra il 1987 e il 1998 le sono state liberalizzate in tutti i paesi europei 2002 Nel 2002 la UE ha varato un nuovo articolato quadro regolamentare sulle comunicazioni elettroniche 5 La situazione in Italia Il Ministero Poste e Telecomunicazioni Naturalmente è bene ricordarlo il processo di liberalizzazione del sistema comunicazioni è lento e progressivo. Non va dimenticato che numerosi servizi creati, come s è visto, dallo Stato nel corso dell evoluzione storica conservano una forte connotazione pubblica, che lo Stato stesso tende a continuare a svolgere fino a quando ha fede nella sua insostituibilità. 1946/ 1969 Dal dopoguerra agli anni 70 poste, comunicazioni, Telecomunicazioni radio, televisione sono in mano allo Stato anni 70 Agli inizi degli anni settanta, per esempio, poste, comunicazioni, radio, televisione sono ancora saldamente in mano allo Stato comunicazioni Vietata la riproduzione 7

8 1973 Codice postale e (d.p. r. 29 marzo 1973 n. 156) Gli anni 70 Il Codice postale e Il Codice postale e (d.p. r. 29 marzo 1973 n. 156) dispone all articolo 1: Esclusività dei servizi postali e. Appartengono in esclusiva allo Stato nei limiti previsti dal presente decreto: i servizi di raccolta, trasporto e distribuzione della corrispondenza epistolare; i servizi di trasporto di pacchi e colli; i servizi di, salvo quelli indicati nel comma successivo. Sono soggetti ad autorizzazione l'installazione e l'esercizio di: a) impianti ripetitori privati di programmi sonori e televisivi esteri e nazionali; b) impianti locali di diffusione sonora e televisiva via cavo. Gli anni 70 Il Codice postale e La titolarità del servizio è ancora affidata al Ministero Poste e Telecomunicazioni anni 90 Sullo sfondo, un profondo disagio organizzativo, che rende i servizi postali lenti ed antieconomici, che creano una crisi di efficienza diffusamente sentita dal pubblico Gli anni 90 Segue in processo di rinnovamento scandito da una serie di provvedimenti 1994 Legge 29 gennaio 1994, n Poste comunicazioni Vietata la riproduzione 8

9 Gli anni 90 - i provvedimenti - Legge 29 gennaio 1994, n. 71, denominata Trasformazione dell amministrazione poste e in ente pubblico economico e riorganizzazione del Ministero che delinea il procedimento di riforma 1995 DPR 24 marzo 1995, n Poste Riorganizzazione del Ministero Gli anni 90 - i provvedimenti - il DPR 24 marzo 1995, n. 166 denominato Regolamento recante riorganizzazione del Ministero poste e ove furono determinati gli uffici centrali (Segretariato Generale, Direzione generale per gli affari generali e per il personale, Direzione Generale per le concessioni e le autorizzazione, Direzione Generale per la pianificazione e la gestione frequenze, Direzione generale per la regolamentazione e la qualità dei servizi e l Istituto poste e ), gli uffici circoscrizionali (in numero di 16) e le relative competenze 1996 DM 4 settembre 1996, n Poste Riorganizzazione del Ministero Ripartizione competenze Gli anni 90 - i provvedimenti - Le Poste Italiane SpA e il servizio postale universale il DM 4 settembre 1996, n. 537 denominato Regolamento recante norme per l individuazione degli uffici di livello dirigenziale del Ministero poste e e relative funzioni che opera il riparto competenze tra gli uffici dirigenziali facenti capo al Segretariato Generale e alle singole Direzioni Generali. L assetto sopra descritto viene mutato dall intervento comunitario. Le Poste, storicamente e tradizionalmente gestite dallo Stato, sono state sottoposte, nel quadro comunitario, a un processo di liberalizzazione comunicazioni Vietata la riproduzione 9

10 L Ente Poste diventa Poste Italiane SpA Le Poste Italiane SpA e il servizio postale universale All Ente Poste Italiane è subentrata la Poste Italiane SpA La delibera C.I.P.E. del 18 dicembre 1997, in ordine alla trasformazione dell'ente Poste italiane in società per azioni, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 197 del 25 agosto Lo statuto della società "Poste italiane" è stato approvato dall'assemblea straordinaria della società con delibera in data 28 febbraio l998. La società Poste italiane S.p.a. è subentrata nei rapporti attivi e passivi dell'ente Poste italiane Poste Italiane SpA Il sistema postale è oggi regolato dal decreto legislativo n. 261 del 22 luglio 1999, che ha recepito la direttiva 97/67/CE Le Poste Italiane SpA e il servizio postale universale I servizi postali non sono più erogati soltanto dallo Stato, bensì da diversi soggetti. Le Poste Italiane SpA e il servizio postale universale COMUNICAZIONI POSTE Il più importante di questi è Poste Italiane SpA, costituita nel 1998, titolare della concessione per la fornitura del servizio universale in base alla quale la società è tenuta a fornire una serie di prestazioni, di qualità determinata, sull intero territorio nazionale e a prezzi accessibili a tutti gli utenti 6 comunicazioni Vietata la riproduzione 10

11 Poste Italiane SpA Poste Italiane in Italia è il Fornitore del Servizio Universale. Poste Italiane in Italia è il Fornitore del Servizio Universale. Ciò significa che Poste Italiane è obbligata senza discriminazioni tra gli utenti, ad erogare su tutto il territorio nazionale il servizio postale base (universale): consistente nella raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di invii postali fino a 2 Kg; nella raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di pacchi postali fino a 20 Kg; nella erogazione dei servizi relativi agli invii raccomandati e agli invii assicurati. La concessione per l'espletamento del servizio postale universale La concessione per l'espletamento del servizio postale universale è stata attribuita a Poste italiane S.p.a con decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261, confermato dal Decreto 17 aprile 2000 (Conferma della concessione del servizio postale universale alla società Poste italiane S.p.a.) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 102 del 4 maggio Servizio postale universale Il servizio postale universale, ai sensi dell art. 1, comprende : a) la raccolta, il trasporto, lo smistamento e la distribuzione degli invii postali fino a 2 kg; b) la raccolta, il trasporto, lo smistamento e la distribuzione dei pacchi postali fino a 20 kg; c) i servizi relativi agli invii raccomandati ed agli invii assicurati. La concessione ha una durata di quindici anni a partire dal 6 agosto 1999 Per garantire a Poste Italiane SpA i mezzi finanziari necessari a sostenere gli oneri del servizio universale è attribuita a essa una adeguata riserva Le Poste Italiane SpA e il servizio postale universale L Unione europea ha, inoltre, emanato una nuova direttiva, la 2002/39/CE del 10 giugno 2002, allo scopo di proseguire sulla strada della liberalizzazione del settore fino a realizzare, nel 2009, un mercato dei servizi postali in piena e libera concorrenza. Per questo scopo, è stata creata, presso il Ministero Comunicazioni, l Autorità nazionale di regolamentazione del settore postale. comunicazioni Vietata la riproduzione 11

12 Autorità nazionale di regolamentazione del settore postale TELEFONI L Autorità nazionale di regolamentazione del settore postale partecipa all elaborazione normative comunitarie e provvede alla predisposizione della normativa in materia postale; verifica il corretto svolgimento del servizio postale da parte del fornitore del servizio universale nonché il rispetto della disciplina da parte di tutti gli operatori del settore. 7 La situazione in Italia -Telefoni - La telefonia: la l Azienda di Stato per i Servizi Telefonici 1923 nel 1923 viene costituita l Azienda di Stato per i Servizi Telefonici (ASST) La telefonia: la l Azienda di Stato per i Servizi Telefonici Il territorio nazionale è diviso in cinque zone, affidate a concessionarie, come la STIPEL, per la zona del Piemonte e della Lombardia, la TIMO e la TELVE comunicazioni Vietata la riproduzione 12

13 La telefonia: la l Azienda di Stato per i Servizi Telefonici La SIP (Società Idroelettrica Piemontese), che già controlla la STIPEL, acquisisce nell arco del tempo il controllo di TIMO e TELVE La telefonia: la l Azienda di Stato per i Servizi Telefonici 1933 Nel 1933 l IRI assume il pacchetto di controllo della SIP. La telefonia passa quasi integralmente in mano pubblica La telefonia: la l Azienda di Stato per i Servizi Telefonici La rete telefonica italiana, secondo la legge del 1936 (Codice postale e - r.d. 27 febbraio 1936, n. 645), viene distinta in rete urbana e in rete interurbana. La rete urbana, ripartita in quattro zone, è data in concessione ad aziende private. La rete interurbana è invece gestita direttamente dalla Azienda per i servizi telefonici, costituita con r. d. 14 giugno 1925, n. 884 rete telefonica italiana RETE URBANA RETE INTERURBANAA comunicazioni Vietata la riproduzione 13

14 La telefonia Telefoni Un percorso analogo segue la telefonia. Fino agli anni 90, il servizio telefonico resta gestito, direttamente o indirettamente, dalla mano pubblica. Gli anni La Sip Società italiana per l esercizio telefonico La telefonia Nel 1964, in occasione della nazionalizzazione del settore elettrico, le cinque società concessionarie vengono fuse e incorporate nella SIP, la quale muta la propria denominazione in Sip Società italiana per l esercizio telefonico Telecom Italia La telefonia Nel 1994 l IRI approva il Piano di riassetto, con il quale si prevede la fusione cinque società del gruppo IRI-STET impegnate nel settore telefonico (Sip, Iritel, Italcable, Telespazio E Sirm) e la nascita di una nuova società che assume la denominazione sociale di Telecom Italia comunicazioni Vietata la riproduzione 14

15 1995 Nasce Telecom Italia Mobile 1997 La c.d. privatizzazione della Telecom La privatizzazione, comporta la quasi totale uscita del Ministero del Tesoro dall'azionariato Telecom comunicazioni Vietata la riproduzione 15

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