Il sopralluogo e linee operative per il controllo delle mosche negli allevamenti zootecnici. Simone Martini
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1 Il sopralluogo e linee operative per il controllo delle mosche negli allevamenti zootecnici Simone Martini martini@entostudio.com
2 Come procedere a seguito di una segnalazione per l elevata presenza di mosche nel territorio Capire da dove arrivano le mosche
3 Verificare la presenza e tipologia di allevamenti in prossimità delle aree dalle quali provengono le segnalazioni.
4 Verificare la presenza di cumuli di materiale organico stoccato nei campi e/o operazioni di concimazione organica dei terreni.
5 Situazione nella quale è avvenuto uno spandimento di materiale organico Verificare la data si spandimento, la tipologia di materiale e la provenienza, la data di carico e di scarico del materiale distribuito. Verificare le modalità di interramento attraverso una verifica diretta nell appezzamento interessato.
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7 Situazione nella quale sono stati rinvenuti degli accumuli in campo
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10 Sopralluogo in azienda Situazione infestazione aree esterne e limitrofe all azienda
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13 Verificare attentamente la situazione nelle aree esterne l allevamento. Sfalcio dell erba e della vegetazione circostante Presenza di immondizie abbandonate e/o cumuli di materiale organico Uova rotte, residui di lettiera Controllare la cella dove vengono conservate le carcasse degli animali morti
14 Verificare attentamente la situazione nelle aree esterne l allevamento. Verificare la pollina eventualmente stoccata nei capannoni all esterno Verificare se ci sono trappole per la cattura delle mosche, se presenti verificarne lo stato Verificare il grado di infestazione da adulti
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18 Verifica area interna Cosa verificare Il materiale organico presente. Dove Nella lettiera umida, al di sotto degli abbeveratoi, lungo le pareti o nei punti non calpestati dagli animali, al di sotto dei nastri di trasporto della pollina.
19 Verifica area interna Attrezzature necessarie Cazzuola o pala, vaschetta di color bianco Metodologia Campionare la lettiera fino ad una profondità massima di 40 cm e rovesciarla nella vaschetta
20 Verifica area interna Dal campionamento della pollina posso riscontrare le seguenti situazioni: Assenza di larve Presenza di sole pupe Presenza di larve e pupe
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25 Verifica area interna Devo chiedere se il titolare ha effettuato degli interventi di disinfestazione larvicida nelle ultime settimane. Devo verificare il prodotto applicato.
26 Diflubenzuron: èun insetticida che agisce sul processo di sviluppo degli insetti durante il processo di muta. La sua azione è di interferire nella produzione della CHITINA che rappresenta uno dei principali componenti dell esoscheletro degli artropodi DEVICE SC15 DIFLOX FLUBEX
27 Triflumuron: presenta un meccanismo simile a quello del diflubenzuron. E un inibitore della sintesi della chitina. Baycidal WP 25
28 Ciromazina: è sempre un regolatore di crescita che non agisce direttamente sulla chitino sintetasi, non è un inibitore della sintesi della chitina ma va ad interferire sui processi di sclerotizzazione della cuticola. Neporex
29 Èpossibile recuperare dei campioni di lettiera con larve e pupe per verificare effettivamente l efficacia dell intervento antilarvale e pertanto la correttezza delle informazioni fornite dal titolare dell Azienda
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31 Verifica dei prodotti insetticidi presenti in azienda Tipologia (adulticidi, larvicidi) Quantitativi Modalità e frequenza di impiego Registro dei trattamenti e monitoraggi
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33 Verifica del piano di controllo adottato dal titolare Nella maggior parte delle situazioni il piano si basa su interventi esclusivamente insetticidi ed in particolare vengono previste applicazioni a calendario di prodotti ad azione adulticida.
34 Verifica del piano di controllo adottato dal titolare Spesso è molto diffuso il fai da te ed in alcuni casi si fa riferimento ad una ditta di disinfestazione che difficilmente ha l esperienza per la gestione di queste problematiche.
35 Le strategie di lotta contro le mosche negli allevamenti devono basarsi principalmente su tecniche di prevenzione, limitando l impiego l di insetticidi.
36 Prevenire significa rendere le condizioni ambientali difficili per le mosche mediante una corretta gestione delle deiezioni animali e mediante un accurata pulizia dei locali.
37 Il contenimento delle mosche non può in alcun modo essere raggiunto con l uso esclusivo di insetticidi.
38 Prevenzione e controllo fisico Con il termine di prevenzione e controllo fisico s intendono tutti quei sistemi che non prevedono l impiego di insetticidi.
39 Mantenere degli standard di pulizia sempre elevati; Eliminare frequentemente gli accumuli di materiale organico che si formano al di fuori del sistema di raccolta della sostanza organica o degli impianti di lavorazione dei prodotti (uova) Posizionare apposite trappole UV a griglia nei pressi di aree chiuse (capannoni, sale mungitura, confezionamento uova); Regolare eventuali perdite di acqua dagli impianti idrici in generale; Posizionare dei pannelli collanti e/o trappole attrattive all interno dei capannoni
40 eliminazione dall esterno di immondizie e accumuli di materiale organico; impianto di siepi e alberature attorno al capannone per un altezza di 1,50 2 metri; stoccare correttamente le deiezioni secondo le normative del territorio; coprire i cumuli esterni con teli neri, pratica consigliata per gli allevamenti a conduzione famigliare
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44 Controllo chimico Un programma di contenimento delle infestazioni muscidiche in ambito rurale e zootecnico non può tuttavia prescindere dall utilizzo di prodotti chimici. l utilizzo di un prodotto per combattere le mosche è possibile solo se tale utilizzo è previsto in etichetta.
45 Larvicidi PMC Trattamenti spaziali Adulticidi Trattamenti murali Trattamenti con esche
46 Antilarvali I trattamenti antilarvali hanno lo scopo di bloccare lo sviluppo delle larve delle mosche che si trovano nel materiale organico I prodotti utilizzabili appartengono alla categoria degli IGR ed i p.a. attivi presenti sul nostro territorio sono (Ciromazina, Diflubenzuron, Pyriproxifen e Triflumuron).
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48 Adulticidi Trattamenti spaziali Le applicazioni vengono per lo più effettuate con atomizzatori e sono indirizziate alle superfici murali, vegetazione e nello spazio.
49 Adulticidi Trattamenti spaziali Questi interventi servono a ridurre in modo rapido il numero di mosche presenti; i loro effetti sono rapidamente visibili, ma generalmente di breve durata. Questi prodotti si applicano esclusivamente in ESTERNO.
50 Adulticidi Trattamenti spaziali Per questi interventi vengono impiegati per lo più formulati contenenti principi attivi appartenenti alla famiglia dei piretroidi.
51 Piretrine e piretroidi Oggi rappresentano, specialmente per la disinfestazione civile una base insostituibile. Agiscono rapidamente Risultano poco tossici per gli operatori e per le persone che utilizzano le aree disinfestate Si prestano ad essere formulati in acqua, ciò comporta la possibilità di avere formulati inodori, non infiammabili, poco aggressivi sulle superfici ed a tossicità bassa.
52 Piretrine e piretroidi I piretroidi sono meno tossici nei confronti dei mammiferi e degli uccelli rispetto ai prodotti più tradizionali. Non danno luogo a residui particolarmente persistenti (comunque meno rispetto alla persistenza che caratterizza altri gruppi di insetticidi). Efficaci contro la maggior parte degli infestanti, purché questi siano raggiungibili dal piretroide, l azione insetticida acaricida si ottiene per contatto (diretto o indiretto).
53 Meccanismo di azione Agiscono con un meccanismo di azione analogo a quello del DDT Determinano un ritardo nella chiusura dei canali del sodio Eccitazione acuta 2. Disturbo nella coordinazione dei movimenti 3. Paralisi 4. Morte
54 Piretrine e piretroidi Sono sostanze analoghe alle piretrine però sono prodotti di sintesi. Prima generazione: alletrina (fotolabile) Seconda generazione: tetrametrina (fotolabile) Terza generazione: resmetrina (fotolabile) Quarta generazione: permetrina e fenotrina Quinta generazione: cipermetrina e deltametrina
55 Trattamenti murali I trattamenti murali prevedono l applicazione di insetticida sulle pareti. Servono ad ottenere una riduzione della presenza di mosche, sia con effetto abbattente immediato che nelle settimane successive.
56 Trattamenti murali Le applicazioni avvengono per lo più all interno, o se all esterno in aree riparate dalla pioggia su superfici fuori dalla portata degli animali e dai loro alimenti (es. magazzini, locale confezionamento uova ).
57 Trattamenti murali I principi attivi presenti sul mercato e registrati per tale impiego appartengono alla famiglia dei neonicotinoidi (imidacloprid, acetamiprid, thiametoxam), fosforganici (Azametifos
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59 Esche Sono prodotti che si applicano ed agiscono passivamente: rimangono attive a lungo mantenendo un livello costante di mortalità delle mosche
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62 Sono formulati da usare non in maniera continuativa ma nei momento di maggior presenza di mosche in contemporanea ai trattamenti murali. I principi attivi presenti sul mercato appartengono per lo più alla famiglia dei neonicotinoidi.
63 Resistenza agli insetticidi E un fenomeno molto frequente nelle mosche a causa della loro elevata fecondità, dalla rapidità del ciclo biologico (9 12 gg) e dall uso spesso smisurato degli insetticidi per combatterle.
64 Usare gli insetticidi il meno possibile Alternare i prodotti, cambiando di volta in volta i gruppi chimici (piretroidi, neonicotenoidi, ecc.) Utilizzare i prodotti in modo razionale
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