I pesci nei laghi: cenni di biologia ed ecologia. Pietro Volta CNR-Istituto per lo Studio degli Ecosistemi Verbania Pallanza

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1 I pesci nei laghi: cenni di biologia ed ecologia Pietro Volta CNR-Istituto per lo Studio degli Ecosistemi Verbania Pallanza

2 Generalità I pesci sono VERTEBRATI e ne rappresentano la classe più numerosa (circa specie descritte a fronte delle 8600 specie di uccelli, 6000 di rettili, 4500 di mammiferi e 2500 di anfibi). I PESCI nella sequenza evolutiva occupano un posizione più antica (400 milioni di anni) rispetto ai Tetrapodi terrestri, di cui a ragione possono ritenersi antenati. I PESCI sono dotati di una incredibile eterogeneità di forme (figura a fianco) ed hanno colonizzato gli habitat più diversi e remoti (fosse oceaniche, acque termali o freddissime acque ipersaline e iposaline). Ex: Pandaca pygmaea e squalo balena (Rinchodon). Il 58% delle specie occupa le acque marine (oltre il 97% dell intera disponibilità idrica mondiale) mentre il restante 42% occupa le acque dolci (che costituiscono solo lo 0,0093%!). L elevato numero di specie nelle acque dolci è determinato dall estrema frammentazioni di questi ambienti e quindi dalle condizioni di isolamento che hanno favorito la differenziazione specifica.

3 Classificazione ecologica e biogeografica dei pesci delle acque interne Stenoalini dulcicoli: confinate in acque dolci dove avviene l intero ciclo vitale. 1. Specie ad ampia vagilità: capacità di compiere spostamenti di un certo rilievo (km) in breve tempo 2. Specie a ridotta vagilità: spostamenti contenuti nello spazio e nel tempo, spesso vincolati alla zona litorale e al fondo Eurialini migratori obbligati: specie migratrici che compiono obbligatoriamente una fase del ciclo biologico in acqua dolce e una fase in acqua salmastra. 1. Specie anadrome: fase riproduttiva in acque dolci e fase trofica almeno in parte in mare. 2. Specie catadrome: fase trofica almeno in parte in acque dolci e fase riproduttiva in mare Eurialini migratori facoltativi: 1. Specie lagunari ed estuariali: normalmente utilizzano l ambiente marino o costiero per svolgere l intero ciclo vitale, ma che in ceri ambienti possono svolgere l intero ciclo vitale nelle acque interne 2. Specie a diversa ecologia intraspecifica: in parte del loro areale si comportano come stenoalini dulcicoli e in altre parti come eurialini migratori.

4 Altre tipologie di classificazione Range termico: specie stenoterme (fredde o calde), euriterme. Habitat: pelagiche, litorali, bentoniche (colore e morfologia e alimentazione differenti) Tipologia di alimentazione: onnivori, fitofagi, carnivori. Range trofico: stenofagiche, eurifagiche.

5 Fauna ittica pelagica e litorale Trota (Salmo trutta lacustris) Agone (Alosa fallax lacustris) Scardola (Scardinius erythrophthalmus) Alborella (Alburnus alburnus alborella) Luccio (Esox lucius)

6 Storione (Huso huso) Tinca (Tinca tinca) Siluro (Silurus glanis)

7 Luccio Lucioperca (Lucioperca lucioperca) Coregone Coregone (Coregonus sp.)

8 I pesci nell ecosistema lacustre: utilizzatori della produzione ambientale

9 Rete trofica pelagica Ittiofagi Planctofagi Zooplancton carnivoro Zooplancton erbivoro Fitoplancton

10 Rete trofica litorale Molto complessa, caratterizzata da una elevata diversità degli organismi predabili (include anche tutto il comparto bentonico) Pianta acquatica (Miryopjillum spicatum) Vermi oligocheti Un mollusco (Dreissena polymorpha) Larva di insetto Fitoplancton Un cladocero erbivoro (Daphnia sp.) Scardola Pesce persico (Perca fluviatilis), Rutilo (Rutilus rutilus) una specie tipicamente onnivora Lucioperca Un luccio e la sua preda

11 ANATOMIA DI UN PESCE Apparati o sistemi Tegumentario, scheletrico, respiratorio, muscolare, digerente, circolatorio, urogenitale, nervoso e sensoriale.

12 Apparato tegumentario Costituito da: epidermide derma strato sottocutaneo Epidermide: pluristratificata, di spessore assai diverso a seconda delle specie e delle regioni corporee. Sono presenti numerose ghiandole unicellulari, parte delle quali producono muco, che rende il corpo viscido, scorrevole e parzialmente protetto da agenti patogeni esterni. Derma: sottostante all epidermide, contiene i cromatofori (cellule pigmentate) che danno il colore al pesce Sottocutaneo: zona preferenziale di accumulo per i lipidi.

13 Accrescimento L accrescimento è condizionato dal metabolismo del pesce quindi dalla temperatura dell acqua che condiziona l assunzione di alimento. Caratteristica dell accrescimento è la periodicità (stagionalità) legata principalmente alla variazione della temperatura dell acqua e in secondo luogo alla ecologia della specie (ad esempio periodo riproduttivo) La discontinuità tra periodi di lento, veloce, o accrescimento nullo viene registrata da alcune struttura scheletriche e dalle scaglie

14 Trota lacustre Pesce persico Scaglia cicloide Scaglia ctenoide

15 Determinazione dell età mediante lettura delle scaglie Trota di lago (Salmo trutta lacustris) Coregone lavarello (Coregonus lavaretus)

16 Agone (Alosa fallax lacustris) Rutilo (Rutilus rutilus)

17 Pesce persico (Perca fluviatilis)

18 Accrescimento Stagionale (generalmente primavera-autunno) Annuale (veloce nei primi anni e poi sempre + lenta)

19 Curva di accrescimento lunghezza-età 40 Agone Lunghezza totale (cm) Trota lacustre 3 4 Età (cm) Lunghezza totale (cm) Lunghezza totale (cm) Età (anni) 4 Rutilo 4 5 Età (anni) Osservato Predetto

20 Bibliografia di riferimento Gandolfi et al I pesci delle acque interne italiane. Istituto Poligrafico della Zecca dello Stato (ED.). Giussani G. Appunti sulla fauna ittica d acqua dolce.documenta dell Istituto italiano di Idrobiologia, 59: 140pp.

21 Parte pratica Quiz: dove vivo e che cosa mangio? Dissezione e individuazione degli organi interni Struttura dell apparato digerente e contenuto stomacale Individuazione delle zone di accumulo dei lipidi (commessura dorsale, laterale, grasso periviscerale)

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23 E ora..all opera!

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