Corso per Guardie Giurate Volontarie sulla Pesca

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1 SERVIZIO FAUNISTICO Dott. Marco Aldrigo Corso per Guardie Giurate Volontarie sulla Pesca FONDAMENTI DI IDROBIOLOGIA E SPECIE ITTICHE ALLOCTONE Bergamo venerdì 27 gennaio 2012

2 IL CICLO DELLA MATERIA Batteri e Funghi Mineralizzazione detrito Azoto Fosforo CO 2 fotosintesi PRODUZIONE PRIMARIA Fitoplancton - Macrofite detrito PRODUZIONE SECONDARIA Zooplancton Insetti (larve) detrito CONSUMATORI Pesci

3 L AMBIENTE LACUSTRE

4 L AMBIENTE LACUSTRE E CARATTERIZZATO DA: - UNA ZONA PELAGICA - UNA ZONA COSTIERA - UNA ZONA BENTONICA In ognuna di queste zone vivono specie animali e vegetali tipiche, tuttavia poiché queste zone non sono isolate è possibile trovare pesci che abitualmente vivono in una zona anche in altre, oppure.. È possibile che una specie si trovi in una o nell altra zona a seconda delle varie fasi del suo ciclo vitale (es. agone, lavarello, salmerino). Ne parleremo alla prossima lezione

5 TERMICA DEI LAGHI Il rimescolamento termico è un fenomeno molto importante per la ridistribuzione dei nutrienti nel bacino. I nostri laghi quasi tutti gli anni rimescolano completamente le loro acque

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9 Fattori limitanti sullo sviluppo del fitoplancton e delle macrofite: NUTRIENTI (azoto, fosforo) TEMPERATURA (estate, inverno) LUCE (estate, inverno giorno, notte) Fattori limitanti sullo sviluppo dello zooplancton e degli invertebrati: FITOPLANCTON e MACROFITE Fattori limitanti lo sviluppo della fauna ittica DISPONIBILITA ALIMENTARI (invertebrati, zooplancton) DISPONIBILITA DI HABITAT (zone di rifugio, aree di frega aree di alimentazione, Ossigeno, T, ph)

10 Definizione di plancton: dal greco vagabondo Ossia: tutti gli organismi acquatici che non sono in grado di opporsi al moto delle correnti Fra questi troviamo: - Vegetali detti Fitoplancton - Animali detti Zooplancton

11 IL FITOPLANCTON (VEGETALI PLANCTONICI) Nei laghi è diffuso ovunque vi sia luce Cianobatteri detti impropriamente alghe azzurre (microcistis, oscillatoria) Alghe verdi (oocystis, mougeotia) Alghe brune diatomee (tabellaria, fragilaria) Alghe gialle (dynobrion)

12 LE MACROFITE (VEGETALI GRANDI) Vengono impropriamente dette alghe ma si tratta di vere e proprie piante con tanto di fusto, radici, foglie, fiori, frutti, e semi. di conseguenza, siccome si originano da un seme, le troviamo solo dove e quando la luce raggiunge il fondo

13 LO ZOOPLANCTON (ANIMALI PLANCONICI) LARVE DI INSETTI: chironomidi CROSTACEI: cladoceri e copepodi ROTIFERI: keratella

14 GLI AMBIENTI FLUVIALI

15 Cosa mangiano i pesci nei fiumi? Possiamo distinguere: - pesci vegetariani come la Savetta che si nutre del periphyton - Pesci carnivori che si nutrono di invertebrati ed altri pesci - Pesci onnivori che si nutrono sia di vegetali che di animali (es. Cavedano)

16 Come nei laghi anche fiumi il cibo è dato in prevalenza da invertebrati, solo che in questo caso non si tratta di plancton ma di insetti sia in forma larvale che adulta, come ad esempio: - Efemerotteri - Tricotteri - Plecotteri Vediamo qualche immagine

17 Ciò che contraddistingue gli ambienti fluviali da quelli lacustri è la variabilità: Delle caratteristiche fisiche: velocità della corrente e temperatura; Delle caratteristiche chimiche: concentrazione di ossigeno, ph; Delle disponibilità trofiche (alimento): a seconda della presenza di scarichi e tributari; Da notare che mentre in un lago queste caratteristiche variano in senso verticale (stratificazione termica) in un fiume variano in senso longitudinale (monte valle); I fiumi comunque presentano una maggiore variabilità di habitat rispetto ai laghi

18 Caratteristiche fisiche: velocità della corrente e temperatura Un lago lo vediamo quasi sempre così, anche se ogni tanto..

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20 Mentre in un torrente le condizioni ambientali sono assai più variabili Sia in termini di portata

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23 Sia in termini di temperatura

24 Sia in termini di disponibilità di ossigeno

25 Sia in termini di disponibilità di nutrienti

26 Sia in termini di disponibilità di habitat differenti fra loro In un lago: pochi habitat ma estesi

27 In un fiume: molti habitat ma di ridotte dimensioni

28 Per questo motivo è molto importante la conservazione degli habitat quando si eseguono interventi di manutenzione idraulica in un fiume. Ciò che non si dovrebbe mai fare: Torrente Varrone: assenza di habitat

29 Ciò che invece si dovrebbe fare per conservare gli habitat: Torrente Venina

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31 LE SPECIE ITTICHE ALLOCTONE SONO DANNOSE perché alterano gli equilibri fra le specie all interno di un ecosistema, in alcuni casi sono in grado di competere con le specie autoctone e talvolta (specialmente se le condizioni ambientali sono degradate) possono soppiantarle. In altre parole, le nostre specie che già hanno problemi legati alle condizioni degli habitat in cui vivono, non sono in grado di vincere la competizione con le specie alloctone che sono meglio di loro in grado di adattarsi all ambiente Soluzione: evitare l introduzione di alloctoni; migliorare gli habitat per consentire alle nostre specie di combattere meglio; attività di contenimento.

32 IL PESCE SILURO (Silurus glanis)

33 Si tratta della specie alloctona ATTUALMENTE più pericolosa a causa: - della dieta (ittiofago) - delle dimensioni (> 2 mt.) -delle capacità di adattamento ai vari ambienti (laghi, fiumi, canali ecc.) - delle potenzialità riproduttive ( per Kg.) Esemplari di 15 e 16 Kg catturati a febbraio 2010 nell Adda a Brivio

34 18 Kg catturato a Brivio nel febbraio 2010

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36 24 Scardole in un Siluro di 20 Cm.

37 MA CIO CHE PREOCCUPA DI PIU.

38 Ovaie di un Siluro di 17 Kg. Peso 750 grammi Circa uova!

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40 IL FUTURO..

41 L Aspio (Aspius aspius)

42 Come per altri ciprinidi, la posizione della bocca è un carattere distintivo

43 BOCCA INCLINATA VERSO L ALTO PINNE ROSSASTRE PINNA ANALE A FORMA DI L

44 Il Barbo d oltralpe (Barbus barbus)

45 IL LUCIOPERCA (Stizosteidon lucioperca)

46 ABRAMIDE (Abramis brama)

47 PSEUDORASBORA (Pseudorasbora parva)

48 RODEO AMARO (Rhodeus sericeus)

49 COBITE DI STAGNO ORIENTALE O MISGURNO (Misgurnus anguillicaudatus)

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