Tecniche di rivelazione di particelle (II)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Tecniche di rivelazione di particelle (II)"

Transcript

1 Tecniche di rivelazione di particelle (II) I contatori a scintillazione I sistemi calorimetrici Identificazione di particella Schema di apparato generale Stefano Miscetti LNF INFN Frascati 1

2 Una particella carica, attraversando uno scintillatore, perde energia eccitando gli atomi del materiale. Questi ultimi, diseccitandosi, emettono luce visibile (detta luce di scintillazione). Rivelatori a scintillazione Scintillatori inorganici (NaI, CsI, BGO, BaF2) sono cristalli ionici drogati con impurità - alta efficienza di scintillazione 1γ/ ev - elevata densità (rivelatori compatti) 4-5 g/cm 2 - tempi di emissione elevati ( ns) - possono essere igroscopici ed avere la risposta dipendente dalla temperatura Scintillatori organici (BC102, POPOP,... ) sono complesse molecole organiche (tipicamente solute in opportune basi plastiche) in cui si ha emissione di luce UV in seguito all eccitazione di livelli molecolari. Si aggiungono poi altre molecole (wave length shifter) per trasferire la luce nel visibile: - tempi di emissione rapidi ( ns) - minor risposta luminosa 1γ/ 400 ev Tipi di scintillatori 2

3 Raccolta di luce, fotomoltiplicatori = contatori Example of a simple scintillator counter In un rivelatore a scintillatore la luce visibile prodotta viene trasportata verso un apparecchio (fotomoltiplicatore, fotodiodo) che la converte in un segnale elettrico. fotomltiplicatore 3

4 Fotomoltiplicatori (examples) photon photocathode photoelectron 100 volts 100 volts 100 volts 100 volts 100 volts 100 volts evacuated tube 4

5 Gli scintillatori si realizzano anche sotto forma di fibra ottica. La fibra è costituita da: un nucleo scintillante interno detto core costituito da materiale plastico (polistirene) opportunamente drogato. Indice di rifrazione: n 1 = 1.6. Un rivestimento trasparente detto cladding costituito di plexiglass. Indice di rifrazione: n 2 = 1.5 Le fibre scintillanti La luce prodotta in un cono di 21 si propoga per riflessione totale entro la fibra. - 3% raccolta - buona qualità (fluttuazioni temporali, attenuazione) cladding core particella θ TR = 21 θ TR = 21 aria 36 5

6 Calorimetri I calorimetri assorbono l energia della particella incidente E e rilasciano un segnale ad essa proporzionale: Svolgono un ruolo rilevante e complementare alla tracciatura per la loro versatilità di uso e per il fatto che la risoluzione migliora all aumentare dell energia della particella! Si dividono in due categorie: - Omogenei ( tutto il materiale è sia assorbitore che attivo ) - Eterogenei ( è costituito da strati alternati di assorbitore e attivo ) Si dividono in calorimetri elettromagnetici (EM) o adronici (HAD) in funzione della capacità di rivelare γ, π 0 o adroni (n, p, π ±, K) γ, π 0 n, p, π ±, K EM HAD Le dimensioni dei calorimetri HAD sono maggiori di quelli EM in quanto λ int > X 0!! 6

7 Calorimetri Elettromagnetici (I): sciami I calorimetri elettromagnetici sono i più semplici da comprendere in quanto il fotone e l elettrone che incidono creano degli sciami nel materiale il cui comportamento è oggi completamente descritto da simulazioni dettagliate al computer (EGS4). Lead atom Massimo sciame Coda sciame de/dt = E 0 ct α exp(-βt) t = X/X 0 7

8 Un esempio di sciame simulato con Geant4 8

9 Calorimetri EM (II): modello semplice di sciami Lo sciame è creato da e +, e che emettono γ per BREMS e γ che creano coppie e +, e Questi processi avvengono a distance di 1 X 0 In ogni processo E = E i / 2 Alla distanza X abbiamo n processi avvenuti con: n = X/X o E s = E 0 /2 n N s = 2 n La valanga si ferma ad E s = E c Ec! 610MeV Z Massimo dello t max = ln (E 0 /E c ) / ln 2 Xo, Nmax = 2(Eo/Ec) Lo sciame procede poi con processi dissipativi tipo ionizzazione, effetto Compton o fotoelettrico. Si forma così la coda dello sciame 9

10 Sviluppo longitudinale dello sciame Profilo longitudinale dello sciame in funzione dell energia. Il massimo dello sciame varia come ln(e) Per la scelta dell assorbitore, occorre vedere quante X 0 sono necessarie per assicurarci il contenimento dello sciame. 10

11 Sviluppo trasversale dello sciame Lo sviluppo dello sciame comporta anche un allargamento laterale della cascata dovuto allo scattering multiplo degli elettroni e ai fotoni di bassa energia nel range Compton. Per descrivere l allargamento si definisce: Raggio di Moliere R M = 21 MeV 2 X 0 [ g / cm ] E c ( MeV ) 75% E 0 in 1R M ; 95% in 2R M ; 99% in 3.5R M 11

12 I calorimetri omogenei Calorimetri composti solo di componente attiva Fotodiodo Segnale elettrico Fotoni dello sciame e.m. Crystal (BGO, PbWO 4, ) Questi cristalli sono usati anche in altri campi, in particolare in campo medico perchè permettono alte risoluzioni per fotoni di bassa energia (PET) 12

13 I calorimetri eterogenei Struttura a sandwich!! Strati di assorbitore e materiale attivo intervallati: Facilità di montaggio Costi ridotti Alta versatilità in - granularità di lettura - componente attiva Materiali assorbenti Densi ad alto Z: PB, W... Rivelatori di particelle cariche, scintillatori, camere proporzionali, camere a ionizzazione (Kr, Xe), fibre scintillanti 13

14 Risoluzione Energetica: limite intrinseco Detectable signal is proportional to the total track length of e+ and e- in the active material, intrinsic limit on energy resolution is given by the fluctuations in fraction of initial energy that generates detectable signal E 0 0 N tot! Total track length T 0 = N totx0! X0 E EC C E Detectable track length T r = f s T 0 f s fraction of N tot with E > E s Fluctuations in track length: Poisson process ( E) "( T ) " E! T r r! 1 T r! 1 E 0 Fix E 0 ( E) " E! 1 f s E X C 0! 1 f s Z A maximize f s minimize Z/A 14

15 EM calorimeters: energy resolution Homogeneous calorimeters: all the energy is deposited in an active medium. Absorber active medium All e+e- over threshold produce a signal Excellent energy resolution Compare processes with different energy threshold Scintillating crystals E " 10 s "! 2! / E ~ (1 E 10 gap 4 3)% / ~ ev! / MeV E( GeV) Cherenkov radiators " > 1 n! E " 10 30!! / E ~ (10 s 5)% / ~ 0.7MeV / MeV E( GeV) Lowest possible limit 15

16 Risoluzioni energetiche La risoluzione energetica di un calorimetro può essere parametrizzata come: ( E) " a b =!! c! Sta per somma in quadratura E E E -a termine stocastico: fluttuazioni intrinseche dello sciame fluttuazioni di campionamento -b termine di rumore rumore elettronico pileup fluttuazioni energetiche dovute ad altre sorgenti -c termine costante non uniformità nella produzione e raccolta del segnale stabilita della calibrazione leakage 16

17 Classic EM calorimeters: energy resolution 0.1 Crystal Ball sampling calorimeters ALEPH resolution (%) 0.01 CLEO II crystal calorimeters L3 UA Energy (GeV) 17

18 Eccellente risoluzione energetica? Una motivazione Natural width (GeV) Higgs Mass (GeV) LEP L3 H γγ LHC H ZZ * 4 leptons H ZZ 4 leptons H WW or ZZjj LEP observed an excess of events around 115 GeV Only precision in γ detection will tell a peak (H γγ signal) from a huge background 18

19 Il calorimetro ECAL di CMS PWO crystals APD read out (gain 50) Eγ range 1 GeV 1 TeV PWO: PbWO 4 about 10 m 3, 80 ton Again a change of scale! L3 was 1 m 3 Main technological challanges faced by ECAL-CMS: Development a suitable radiation hard crystal (PWO new scintillator) Light read-out in strong magnetic field (Avalanche Photo Diode new PD) Development of radiation resistant devices Production, test and assembly of crystals 19

20 ECAL di CMS: prestazioni 20

21 Il futuro della calorimetria a cristalli.. LSO = Ortosilicato di Luttezio, denso, veloce e con alta intensita di luce PM readout APD readout ~10% FWHM resolution for 22 Na source (0.51 MeV) 1,200 p.e./mev, 5/230 times of BGO/PWO L.O.: 1,500 p.e./mev, 4/200 times of BGO/PWO Readout Noise: <40 kev Less demanding to the environment because of small temperature coefficient. Radiation damage is less an issue as compared to other crystals. A better energy resolution, s(e)/e, at low energies than L3 BGO and CMS PWO because of its high light output and low readout noise: % / E! 0.55%! /E / E 21

22 Un esempio di EMC a campionamento fine: KLOE Active material: 1.0 mm diameter scintillating fiber High sampling structure: 200 layers of 0.5 mm grooved lead foils Lead:Fiber:Glue volume ratio = 42:48:10 Calorimeter thickness = 23 cm Total scintillator thickness ~ 10 cm Lead 1.0 mm 1.35 mm 1.2 mm Lead-Scintillating Fiber Calorimeter with excellent timing performance. 24 barrel modules, 4m long + C-shaped End-Caps covering 98% of solid angle. Time res: σ T = 54 ps / E(GeV) 50 ps. Energy res: σ E /E = 5.7% / E(GeV) 22

23 Calorimetri Adronici I calorimetri adronici sono molto più complicati di quelli EM perchè gli sciami creati dagli adroni nel materiale non sono perfettamente descrivibili. Difatti in uno sciame adronico troviamo: 1) complicata produzione di secondari 2) presenza di componente elettromagnetica per creazione di π 0 f em (E) 0.11 ln(e) 3) neutrini e muoni da decadimenti deboli di π, Κ 4) processi nucleari Oltre ai fenomeni di campionamento e raccolta segnale questi calorimetri mostrano un limite intrinsico nella risoluzione causato dalle fluttuazioni in energia non rivelata (3)+(4). 23

24 Risoluzione dei calorimetri adronici: e/h Uno dei limiti alla risoluzione e risposta dei calorimetri adronici e legata alla diversità nella risposta tra elettroni e adroni - Ee ed Eh compenenti elettromagnetica e adronica della sciame da adroni - e ed h risposta del calorimetro alle singole componenti (in generale e>>h) - La risposta del calorimetro allo sciame è: Rh=eEe+hEh - Dato che la frazione elettromagnetica varia con energia.. if e/h diverso da 1 NON LINEARITA + peggior risoluzione energetica.. in particolare per jets e > h e = h R h R h I calorimetri adronici con migliore risoluzione e linearità sono quelli con e/h = 1 in cui σ/e = % E(GeV) vs % 24

25 Es. calorimetro adronico (comp. HW): CHORUS CHORUS: esperimento per lo studio dell oscillazione del neutrino Spaghetti calorimetro: sampling di piombo e fibre scintillanti, con risposta equalizzata per elettroni e adroni " E E = E 32% ( GeV )! 1.4% In questo tipo di calorimetri si ha compensazione regolando la risposta elettromagnetica (Wigmans) Vpb/Vsci=4/1. Le prime tecniche di compensazione usavano invece degli strati di uranio per aumentare la componente adronica (Fabjan, es. ZEUS). Questo però comporta delle fluttuazioni intrinseche della risposta maggiori e quindi una peggiore risoluzione.

26 Es. calorimetro adronico (comp. SW): TileCal Calorimetro a sampling formato da strati alternati di piastrelle di scintillatore incassate in una matrice di ferro. " E = 41.9% E! 1.8 ( GeV ) E( GeV )! 1.8% Linearità < 2% e/h = 1.4 Questo tipo di calorimetro consente di avere una buona segmentazione: - possibilità di compensazione SW evento per evento 26

27 Futuri sviluppi calorimetria adronica: ILC MJJ 27

28 Particle flow and high granularity calorimetry.. P-flow: Altissima granularita di lettura nel calorimetro. Usare in congiunzione il tracker interno per riconoscere ogni particella e correggere software con il momento. EM calorimeter proposed with W/Si readout with O( cm^2) silicon pads for a total of > 10^7 channels! Calorimeter tracker! 28

29 High granularity hadronic calorimeter A crucial technology improvement to calorimetry Single tile readout with SiPM 1 mm2 3x3 cm2 1x1m² prototype calorimeter with 8000 channels readout with SiPM (MePHI/Pulsar) Single Pixel MIP Light Yield = 15 pixels / MIP Dynamic range ~ 100 MIPs!! auto-calibration of SiPM gain from single-pixel spectra 100x100 cm2 Allows unprecedented high granularity 38 layers (~4.5 λ) Scintillator Steel sandwich structure (0.5:2cm) 15 pe/mip vs 8 pe/mip LCCAL w 5 mm 29

30 SIPM: fotomoltiplicatori al silicio CMS ECAL Crystal with Hamamatsu APD Hamamatsu PM tube No photo-detector PM tube SiPM Advantages of semiconductor technique: reduced size low operation voltage ~ 100 V magnetic field insensitive!!! robust cheap can perform single photon counting speed 30

31 The other way out for had calorimetry: DREAM - compensazione e/h ottenuta con DREAM == Dual Readout Module - luce cherenkov per elettroni e luce scintillazione per il resto permettono di eliminare fluttuazioni em nello sciame adronico -TREAM.. Leggere anche risposta per neutroni con altre fibre per compensare risposta neutroni.. goal 15-20%/sqrt(E)! - high quality calorimetry for all particles calibrated with electrons

32 Identificazione delle particelle (I) Tempo di volo Δt per L = 1 m Se si dispone di un rivelatore con buona risoluzione temporale e per tragitti (L) della particella abbastanza elevati... t = L βc Start Stop σ t = 300 ps separazione p/k fino ad 1 GeV/c Perdita di energia Sfruttando la differenza di perdita di Energia de/dx per particelle cariche in un gas e utilizzando molte misure di carica > 40 (media troncata) si riescono ad ottenere buone separazioni di particella fino ad 1 GeV P(GeV) ALEPH TPC risoluzione de/dx 5% 32

33 Identificazione delle particelle: (II) L effetto Cherenkov consiste nell'emissione di radiazione elettromagnetica (luce) da parte di una particella in moto ad una velocità superiore alla velocità della luce nel mezzo attraversato. Analogia con un aereo che supera la barriera del suono (1238 km/h) Misurando l angolo del cono di luce si ricava la velocità della particella 33

34 Identificazione delle particelle (III) Effetto Cherenkov: le particelle cariche che avanzano in un materiale a velocità maggiore di quella della luce nel mezzo (β>1/n) producono della luce veloce per depolarizzazione del materiale. fronte d onda θ c cos θ c = 1 βn radiatore Cherenkov a soglia: specchio particelle PM Ring imaging e RICH: viene misuranto l angolo di apertura del cono DELPHI RICH 34

35 Struttura di un General purpose experiment 35

36 PID ad un General purpose experiment 36

37 Esempio di un apparato generale ATLAS Altezza 25 m Lunghezz a 46 m Peso 7000 ton Profondità 80 m Superficie rivelatori 6000 m 2 37

38 Conclusioni La storia e l utilizzazione dei rivelatori di particelle è senza fine la complessità e la dimensione degli esperimenti sta raggiungendo dei valori incredibili (rate degli eventi, dimensioni apparati, numero di collaboratori... ) --> considerazioni di carattere sociologico! Gli sviluppi dei rivelatori di particelle possono poi trovare applicazioni anche in campo medico vedi come esempio la PET 38

39 Bibliografia K. Kleinknecht, Detectors for Particle Radiation, 2nd edition, Cambridge University press R.Fernow, Introduction to Experimental Particle Physics, 1st edition, Cambridge University Press W.R. Leo, Techniques for Nuclear and Particle Physics Experiments, 2nd edition, Springer R.Wigman, Calorimetry: Energy measurement in particle physics, 1st edition, Oxford Science Publications S.Virde, Experimental techniques (CERN 99-04, 28-jul-09) Lezioni sui rivelatori (scuola INFN TO): The Review of Particle Physics (PL B667,1 (2008) 39

40 ADDITIONAL MATERIAL

41 Fluttuazioni di campionamento Le fluttuazioni di campionamento sono le fluttuazione della energia rivelata Ea. In un calorimetro eterogeneo si definisce frazione di campionamento, fs, la frazione di energia rivelata = Ea/Eo Se per ogni strato Ea<< Eabs il numero di particelle cariche che attraversano uno strato attivo e circa n = E/ ΔE(abs), con ΔE(abs) l energia persa da 1 MIP in abs. ΔE(abs)= d <de/dx> ---> quindi σe/e = sqrt(n)/n = sqrt(δe(abs) /E) Questa regola viene modificata quando d e piccolo (correlazione Tra crossing di strati consecutivi) Parametrizzazione semiempiriche per calo EM - 3.2% SQRT(DE/E) - 2.7%sSQRT(d/fsamp) 41

42 Scintillazione nei cristalli y g r e n E ground state h" ex h" em excited state relaxation B C!E a PbWO 4 : λ excit =300nm ; λ emiss =500nm. a ( y t i s n e t n i Stokes shift PWO 0-50 Stokes shift!# = # em - # ex Q 0 g Q 0 e A Configurational coordinates D wavelength (nm) excitation radiative emission 42

43 Elettroni Critical energy E c : Ec! 610MeV Z (solids, liquids) Strongly material dependent, it scales as 1/Z (eg. 7 MeV for lead) Gli elettroni irraggiano fotoni finchè la loro E non diventa minore dell energia critica 43

44 fotoni photo-electric effect ) pe ( Z 5 ' 4 σ Ζ 5, Ε 3.5 # " c " pair ln E Z E! 7 9 & $ mec % E *! A N! A 1 X 2 0 #! " Compton scattering σ Ζ, Ε 1 pair production occours if E γ > 2m e c Z = 6 Z = 82 σ Z (Z+1) ; lne/m e for E< 1GeV, constant E >1GeV Probability of conversion in 1X 0 is e -7/9 Define a m.f.p. L pair = 9/7 X 0 (γ disappears) 44

45 Photon detection in Semiconductors p-n junction p-n junction + (U bias > U breakdown) V breakdown Avalanche Photo-Diode operated in linear mode ~ AMPLIFIER (Gain ~ )!! signal proportional to energy deposited used in CMS ECAL Geiger mode Avalanche Photo-Diode operate above breakdown voltage (Gain ~1*10 6 )!! It s a BINARY device for practical application use ARRAY of Single Geiger mode APD the Silicon Photo-Multiplier 45

46 SiPM properties: single pixel resolution SiPM output is the analog sum of all pixel signals 1600 pixels/mm² Hamamatsu high gain pixel signal visible on scope - signal rise time < 1 ns - fast fall ~ 5-10 ns AMPD tested in LNP JINR and PSI 46

47 Mass Produced Crystals Crystal NaI(Tl) CsI(Tl) CsI BaF 2 BGO PWO(Y) LSO(Ce) GSO(Ce) Density (g/cm 3 ) Melting Point (ºC) Radiation Length (cm) Molière Radius (cm) Interaction Length (cm) Refractive Index a Hygroscopicity Yes Slight Slight No No No No No Luminescence b (nm) (at peak) Decay Time b (ns) Light Yield b,c (%) d(ly)/dt b (%/ ºC) ~ ~0-0.1 ~0 Experiment Crystal Ball CLEO BaBar BELLE BES III KTeV TAPS (L*) (GEM) L3 BELLE PANDA? CMS ALICE PrimEx PANDA? - - a. at peak of emission; b. up/low row: slow/fast component; c. PMT QE taken out. 47

Parte 10 Calorimetria

Parte 10 Calorimetria Introduzione ai rivelatori di particelle Parte 10 Calorimetria AA 2008/2009 Cesare Voci - Roberto Carlin 1 Calorimetri: introduzione Calorimetri misura dell energia mediante l assorbimento totale in un

Dettagli

Marina Cobal. Calorimetria

Marina Cobal. Calorimetria Marina Cobal Calorimetria Calorimetri Calorimetri EM Ricostruzione dello sciame Limiti sulla risoluzione in energia Calorimetri adronici Ricostruzione dello sciame Calorimetri omogenei e a sampling Progettazione

Dettagli

Caratterizzazione di Silicon Photomultipliers in detector a scintillazione

Caratterizzazione di Silicon Photomultipliers in detector a scintillazione Caratterizzazione di Silicon Photomultipliers in detector a scintillazione Alessandro Berra Relazione di fine anno di dottorato XXIV Ciclo Outline I sistemi di lettura nei detector a scintillazione I detector

Dettagli

Radwaste monitoring detectors:! scintillating fibers!

Radwaste monitoring detectors:! scintillating fibers! Radwaste monitoring detectors:! scintillating fibers! A. Pappalardo! SciFi! Radiation! SiPM SiPM Radiation! 1 Il punto di partenza! I rifiuti radioattivi prodotti in varie parti del mondo sono sigillati

Dettagli

Incontri di Fisica 2003: Beam Test Facility: Calibrazione e test di rivelatori

Incontri di Fisica 2003: Beam Test Facility: Calibrazione e test di rivelatori Incontri di Fisica 2003: Beam Test Facility: Calibrazione e test di rivelatori Introduzione all interazione delle particelle cariche, elettroni e fotoni con la materia, misura dell energia La BTF come

Dettagli

RPCs e Contatori Cherenkov

RPCs e Contatori Cherenkov RPCs e Contatori Cherenkov Resistive Plate Chamber (RPC) Passaggio di radiazione nella materia Particelle cariche attraverso la materia Processo dominante = eccitazione o ionizzazione degli atomi del mezzo

Dettagli

Sommario. 1. I Raggi Cosmici Alcuni effetti dei RC sulla vita quotidiana. i. Generalità e prime osservazioni ii. iii.

Sommario. 1. I Raggi Cosmici Alcuni effetti dei RC sulla vita quotidiana. i. Generalità e prime osservazioni ii. iii. Sommario 1. I Raggi Cosmici i. Generalità e prime osservazioni ii. Misure dirette e composizione chimica a. La nostra Galassia b. Le Supernovae originano i RC iii. Misure Indirette a. Possibili sorgenti

Dettagli

Effetto Cherenkov - 1

Effetto Cherenkov - 1 Effetto Cherenkov - 1 Particelle cariche, che attraversano un mezzo denso con velocità superiore a quella con cui si propaga la luce nello stesso mezzo, emettono radiazione elettromagnetica che si propaga

Dettagli

Out line LHC CMS Summer Studen t Project

Out line LHC CMS Summer Studen t Project Experiment Out line LHC Perchè un hadron collider? Acceleratore ed esperimenti Tracker ECAL &HCAL Muon System Summer Student Project Idea base del progetto Risultati raggiunti 2 LHC Ultimi COLLIDERS: Large

Dettagli

Introduzione ai rivelatori di particelle

Introduzione ai rivelatori di particelle Introduzione ai rivelatori di particelle Parte 6 scintillazione e rivelatori a scintillazione AA 2008/2009 Cesare Voci - Roberto Carlin 1 scintillazione Eccitazione atomica o molecolare successiva emissione

Dettagli

Nadia Pastrone. Lezioni sui Rivelatori - Torino - 3 maggio 2004

Nadia Pastrone. Lezioni sui Rivelatori - Torino - 3 maggio 2004 Lezioni sui Rivelatori - Torino - Effetto Cherenkov Rivelatori Cherenkov a soglia Rivelatori Cherenkov differenziali RICH: Ring Imaging Cherenkov Counters DIRC: Detector of Internally Reflected Cherenkov

Dettagli

Giovanni Mazzitelli Paolo Valente Giampiero Di Pirro Laboratori Nazionali di Frascati

Giovanni Mazzitelli Paolo Valente Giampiero Di Pirro Laboratori Nazionali di Frascati Incontri di Fisica 2002: Beam Test Facility Giovanni Mazzitelli Paolo Valente Giampiero Di Pirro Laboratori Nazionali di Frascati Principi di rivelazione/identificazione di particelle Interazioni di particelle

Dettagli

La radioattività. La radioattività è il fenomeno per cui alcuni nuclei si trasformano in altri emettendo particelle e/ radiazioneni elettromagnetiche.

La radioattività. La radioattività è il fenomeno per cui alcuni nuclei si trasformano in altri emettendo particelle e/ radiazioneni elettromagnetiche. La radioattività La radioattività è il fenomeno per cui alcuni nuclei si trasformano in altri emettendo particelle e/ radiazioneni elettromagnetiche. La radioattività: isotopi. Il numero totale di protoni

Dettagli

I rivelatori. Osservare il microcosmo. EEE- Cosmic Box proff.: M.Cottino, P.Porta

I rivelatori. Osservare il microcosmo. EEE- Cosmic Box proff.: M.Cottino, P.Porta I rivelatori Osservare il microcosmo Cose prima mai viste L occhio umano non riesce a distinguere oggetti con dimensioni inferiori a 0,1 mm (10-4 m). I primi microscopi vennero prodotti in Olanda alla

Dettagli

TRE ROMA. Studio di un calorimetro a cristalli di CsI puro letto con MPPC di grande area per l esperimento Mu2e

TRE ROMA. Studio di un calorimetro a cristalli di CsI puro letto con MPPC di grande area per l esperimento Mu2e Studio di un calorimetro a cristalli di CsI puro letto con MPPC di grande area per l esperimento Mu2e ROMA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI 101 Congresso SIF Raffaella Donghia LNF e Roma Tre TRE 24/09/15 R.Donghia,

Dettagli

Rivelazione della luce di scintillazione prodotta da raggi cosmici nel rivelatore ICARUS T600

Rivelazione della luce di scintillazione prodotta da raggi cosmici nel rivelatore ICARUS T600 Chiara Vignoli, INFN-PV Alghero, Congresso SIF 2002 Rivelazione della luce di scintillazione prodotta da raggi cosmici nel rivelatore ICARUS T600 Collaborazione ICARUS Altre presentazioni alla SIF su ICARUS:

Dettagli

Il sistema di veti nell esperimento NA62

Il sistema di veti nell esperimento NA62 Il sistema di veti nell esperimento NA62 Motivazioni teoriche L esperimento NA62 al CERN Il sistema di veti in NA62 Conclusioni Stefano Gallorini - SNS & INFN Pisa per la collaborazione NA62 IFAE 2011

Dettagli

Theory Italiano (Italy)

Theory Italiano (Italy) Q3-1 Large Hadron Collider (10 punti) Prima di iniziare questo problema, leggi le istruzioni generali nella busta a parte. In questo problema è discussa la fisica dell acceleratore di particelle del CERN

Dettagli

I Silicon Photomultipliers come sistema di lettura per calorimetri shashlik

I Silicon Photomultipliers come sistema di lettura per calorimetri shashlik I Silicon Photomultipliers come sistema di lettura per calorimetri shashlik Alessandro Berra Relazione di fine anno di dottorato XXIV Ciclo Outline I Silicon Photomultipliers Funzionamento, vantaggi e

Dettagli

Scintillatori, cristalli, fotorivelatori. Gianluca Cavoto Nov 2011 room: 202e - ph. num.: (34249)

Scintillatori, cristalli, fotorivelatori. Gianluca Cavoto Nov 2011 room: 202e - ph. num.: (34249) Scintillatori, cristalli, fotorivelatori Gianluca Cavoto Nov 2011 Gianluca.cavoto@roma1.infn.it room: 202e - ph. num.: +39+06 4969 4249 (34249) Sommario Scintillatori. Fotorivelatori (PMT,PD) Esempi di

Dettagli

Lezione 16 Scintillatori

Lezione 16 Scintillatori Scintillatori inorganici Lezione 16 Scintillatori Scintillatori organici Fibre Fotorivelatori Rivelatori di Particelle 1 Scintillatori Il contatore a scintillazione è uno dei più vecchi apparati sperimentali

Dettagli

Come si misurano le particelle

Come si misurano le particelle Come si misurano le particelle Molti piu dettagli nel corso Apparati sperimentali Introduzione Misure di impulso. Misure in campo magnetico e sistemi di tracciatura Misure di energia: Calorimetri Identificazione

Dettagli

Radiazione elettromagnetica

Radiazione elettromagnetica Radiazione elettromagnetica Si tratta di un fenomeno ondulatorio dato dalla propagazione in fase del campo elettrico e del campo magnetico, oscillanti in piani tra loro ortogonali e ortogonali alla direzione

Dettagli

RIVELATORI A SCINTILLAZIONE Step del processo di rivelazione di radiazione ionizzante mediante uno scintillarore:

RIVELATORI A SCINTILLAZIONE Step del processo di rivelazione di radiazione ionizzante mediante uno scintillarore: Step del processo di rivelazione di radiazione ionizzante mediante uno scintillarore: Interazione della radiazione (ionizzazione e eccitazione) Processi di diseccitazione (emissione di luce) Raccolta della

Dettagli

Astrofisica e particelle elementari

Astrofisica e particelle elementari Astrofisica e particelle elementari aa 2007-08 Lezione 7 Bruno Borgia RC SECONDARI (1) Propagazione di particelle in atmosfera descritta da equazioni di trasporto, RC secondari prodotti in atmosfera dai

Dettagli

PET: caratteristiche tecniche e funzionamento

PET: caratteristiche tecniche e funzionamento CORSO (TC-) PET - RADIOTERAPIA: METODICHE A CONFRONTO NELLA REALTA DELL AZIENDA PET: caratteristiche tecniche e funzionamento Elisa Grassi Servizio di Fisica Sanitaria ASMN Il nostro viaggio Tomografia

Dettagli

Rivelatori a semiconduttore

Rivelatori a semiconduttore Rivelatori a semiconduttore e loro impiego nella fisica nucleare e subnucleare Caratteristiche Alta densità (1000 x gas) dimensioni compatte, diversi formati per adattarsi alle richieste sperimentali Eccellente

Dettagli

Tau trigger con Calorimetri, Pixel e Tracker

Tau trigger con Calorimetri, Pixel e Tracker CMS Software Workshop Tau trigger con Calorimetri, Pixel e Tracker Simone Gennai A nome del gruppo del Tau-Trigger Indice! Canali studiati! Presentazione del Tau Trigger! Risultati del trigger: Calorimetrico

Dettagli

Simulazione di apparati. Programmi di simulazione. Design. Analisi dati in Fisica Subnucleare. Simulazione di processi fisici

Simulazione di apparati. Programmi di simulazione. Design. Analisi dati in Fisica Subnucleare. Simulazione di processi fisici Analisi dati in Fisica Subnucleare Simulazione di processi fisici Simulazione di apparati In un moderno esperimento di Fisica Subnucleare, la simulazione dei complessi sistemi di rivelatori che costituiscono

Dettagli

I rivelatori. Un rivelatore non è una grossa macchina fotografica

I rivelatori. Un rivelatore non è una grossa macchina fotografica I rivelatori Un rivelatore non è una grossa macchina fotografica Sistema di migliaia di sensori specializzati Sfruttano l interazione delle particelle con la materia per ricavare misure indipendenti di

Dettagli

Cherenkov Detector. Rilevatore Cherenkov per Raggi Cosmici. Lodovico Lappetito. CherenkovDetector_ITA - 28/04/2016 Pag. 1

Cherenkov Detector. Rilevatore Cherenkov per Raggi Cosmici. Lodovico Lappetito. CherenkovDetector_ITA - 28/04/2016 Pag. 1 Cherenkov Detector Rilevatore Cherenkov per Raggi Cosmici Lodovico Lappetito CherenkovDetector_ITA - 28/04/2016 Pag. 1 Sommario Introduzione sull Effetto Cherenkov... 4 Super - Kamiokande... 6 Realizzazione

Dettagli

MISURA DELLA MASSA DELL ELETTRONE

MISURA DELLA MASSA DELL ELETTRONE MISURA DELLA MASSA DELL ELETTRONE di Arianna Carbone, Giorgia Fortuna, Nicolò Spagnolo Liceo Scientifico Farnesina Roma Interazioni tra elettroni e fotoni Per misurare la massa dell elettrone abbiamo sfruttato

Dettagli

PET demonstrator. (Realizzazione e test iniziali di un prototipo PET)

PET demonstrator. (Realizzazione e test iniziali di un prototipo PET) Construction and testing of a PET demonstrator (Realizzazione e test iniziali di un prototipo PET) UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI Facoltà di Scienze - Corso di Laurea Magistrale in Fisica A.A. 2011-2012

Dettagli

Fisica delle Apparecchiature per Radioterapia, lez. III RADIOTERAPIA M. Ruspa 1

Fisica delle Apparecchiature per Radioterapia, lez. III RADIOTERAPIA M. Ruspa 1 RADIOTERAPIA 14.01.11 M. Ruspa 1 Con il termine RADIOTERAPIA si intende l uso di radiazioni ionizzanti altamente energetiche (fotoni X o gamma, elettroni, protoni) nel trattamento dei tumori. La radiazione

Dettagli

Misura del coefficiente di assorbimento di vari materiali in funzione dell'energia del fascio dei fotoni incidenti

Misura del coefficiente di assorbimento di vari materiali in funzione dell'energia del fascio dei fotoni incidenti materiali in funzione dell'energia del fascio dei fotoni Esperto Qualificato LNF - INFN Interazioni delle particelle indirettamente ionizzanti con la materia Le particelle indirettamente ionizzanti, principalmente

Dettagli

Le tecnologie per l acquisizione delle immagini digitali

Le tecnologie per l acquisizione delle immagini digitali Le tecnologie per l acquisizione delle immagini digitali Mauro Gambaccini Dipartimento di Fisica dell Università di Ferrara Sezione INFN di Ferrara CORSO ITINERANTE DI MAMMOGRAFIA DIGITALE Udine, 27 Gennaio

Dettagli

Prestazioni dell identificazione delle particelle con i rivelatori RICH di LHCb

Prestazioni dell identificazione delle particelle con i rivelatori RICH di LHCb Università degli Studi di Milano Bicocca Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Sezione di Milano Bicocca Prestazioni dell identificazione delle particelle con i rivelatori RICH di D. L. Perego Commissione

Dettagli

Interazione radiazione materia Dott.ssa Alessandra Bernardini

Interazione radiazione materia Dott.ssa Alessandra Bernardini Interazione radiazione materia Dott.ssa Alessandra Bernardini 1 Un po di storia Lo studio delle radiazioni ionizzanti come materia di interesse nasce nel novembre del 1895 ad opera del fisico tedesco Wilhelm

Dettagli

CAPACITA DI PENETRAZIONE DELLA RADIAZIONE PERCORSO MASSIMO (RANGE) PER PARTICELLE CARICHE E SPESSORE EMIVALENTE PER FOTONI E NEUTRONI

CAPACITA DI PENETRAZIONE DELLA RADIAZIONE PERCORSO MASSIMO (RANGE) PER PARTICELLE CARICHE E SPESSORE EMIVALENTE PER FOTONI E NEUTRONI CAPACITA DI PENETRAZIONE DELLA RADIAZIONE NELLA MATERIA: PERCORSO MASSIMO (RANGE) PER PARTICELLE CARICHE E SPESSORE EMIVALENTE PER FOTONI E NEUTRONI Polvani pp 50-57 Particelle cariche Tessuti molli considerati

Dettagli

INTERAZIONE DELLA RADIAZIONE CON CON LA LA MATERIA. Dal punto di vista dell interazione con la materia le radiazioni IONIZZANTI si classificano in:

INTERAZIONE DELLA RADIAZIONE CON CON LA LA MATERIA. Dal punto di vista dell interazione con la materia le radiazioni IONIZZANTI si classificano in: INTERAZIONE DELLA RADIAZIONE CON CON LA LA MATERIA Dal punto di vista dell interazione con la materia le radiazioni IONIZZANTI si classificano in: DIRETTAMENTE IONIZZANTI INDIRETTAMENTE IONIZZANTI Le radiazioni

Dettagli

Rivelazione e studio di raggi cosmici

Rivelazione e studio di raggi cosmici Rivelazione e studio di raggi cosmici Rivelazione e studio di raggi cosmici Cosa sono i raggi cosmici? Come si studiano? Come funzionano i rivelatori? (Arduino+Ardusipm Shield+rivelatore) Misura della

Dettagli

Parte I - LE RADIAZIONI IONIZZANTI E LE GRANDEZZE FISICHE DI INTERESSE IN DOSIMETRIA

Parte I - LE RADIAZIONI IONIZZANTI E LE GRANDEZZE FISICHE DI INTERESSE IN DOSIMETRIA INDICE Parte I - LE RADIAZIONI IONIZZANTI E LE GRANDEZZE FISICHE DI INTERESSE IN DOSIMETRIA Capitolo 1 Le radiazioni ionizzanti 19 1.1 Introduzione 19 1.2 Il fondo naturale di radiazione 21 1.2.1 La radiazione

Dettagli

Dispersione modale. Dispersione modale

Dispersione modale. Dispersione modale Dispersione modale Se determiniamo l allargamento dell impulso per unità di lunghezza della fibra otteniamo l indice di dispersione modale σ ns m km A causa dell allargamento dell impulso la banda di frequenza

Dettagli

RIVELATORI DI PARTICELLE

RIVELATORI DI PARTICELLE RIVELATORI DI PARTICELLE Bardonecchia, Gennaio 2017 E.Menichetti Dip. di Fisica e INFN, Torino Gennaio 2017 E.Menichetti - Univ. di Torino 2 Riprendendo lo schema iniziale del nostro strumento universale

Dettagli

Sensori. Elaboration Unit Actuators. Sensors. Progettazione Sistemi Elettronici 2013/ /05/2014

Sensori. Elaboration Unit Actuators. Sensors. Progettazione Sistemi Elettronici 2013/ /05/2014 Sensori Sensors Elaboration Unit Actuators 2013/2014 1 Sensori Unità di misura 2013/2014 2 Sensori Electronic characteristics Reference: Analog Devices 2013/2014 3 Sensori Caratteristiche Accuratezza:

Dettagli

SPETTROMETRIA GAMMA SPETTROMETRIA GAMMA

SPETTROMETRIA GAMMA SPETTROMETRIA GAMMA La spettrometria gamma è un metodo di analisi che consente la determinazione qualitativa e quantitativa dei radionuclidi gamma-emettitori presenti in un campione di interesse. Il successo di questo metodo

Dettagli

FISICA delle APPARECCHIATURE per MEDICINA NUCLEARE

FISICA delle APPARECCHIATURE per MEDICINA NUCLEARE Anno Accademico 2012-2013 Corso di Laurea in Tecniche Sanitarie di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia FISICA delle APPARECCHIATURE per MEDICINA NUCLEARE (lezione, 15.05.13) Marta Ruspa 1 Requisiti

Dettagli

Particle Detectors. Lecture 11 13/04/16. a.a Emanuele Fiandrini. E. Fiandrini Rivelatori di Particelle 1516

Particle Detectors. Lecture 11 13/04/16. a.a Emanuele Fiandrini. E. Fiandrini Rivelatori di Particelle 1516 Particle Detectors Lecture 11 13/04/16 a.a. 2015-2016 Emanuele Fiandrini E. Fiandrini Rivelatori di Particelle 1516 1 Interazioni nucleari (forti) Nello sviluppo dello sciame sono presenti due componenti:

Dettagli

RICERCA DI SCIAMI ESTESI NEI RAGGI COSMICI:

RICERCA DI SCIAMI ESTESI NEI RAGGI COSMICI: Introduzione I I Rivelatori Conclusioni RICERCA DI SCIAMI ESTESI NEI RAGGI COSMICI: SINCRONIZZAZIONE DEI TEMPI DI TRIGGER IN DIVERSI RIVELATORI Carmelo Sgrò 17 aprile 2015 Introduzione I I Rivelatori Conclusioni

Dettagli

Spettro elettromagnetico

Spettro elettromagnetico Spettro elettromagnetico Sorgenti Finestre Tipo Oggetti rilevabili Raggi γ ev Raggi X Lunghezza d onda E hc = hν = = λ 12. 39 λ( A o ) Visibile Infrarosso icro onde Onde-radio Dimensione degli oggetti

Dettagli

Cosa c è nella lezione. In questa sezione si affronteranno: Reti in fibra ottica. La struttura complessiva. Il trasmettitore ottico

Cosa c è nella lezione. In questa sezione si affronteranno: Reti in fibra ottica. La struttura complessiva. Il trasmettitore ottico Reti in fibra ottica 1/30 Cosa c è nella lezione In questa sezione si affronteranno: La struttura complessiva Il trasmettitore ottico Il ricevitore ottico. 2/30 Reti in fibra ottica 3/30 Schema a blocchi

Dettagli

LE RIVOLUZIONI QUANTISTICHE e ERWIN SCHRÖDINGER. Alice Marchi 5 G Liceo Scientifico Giacomo Ulivi A.S. 2015/2016

LE RIVOLUZIONI QUANTISTICHE e ERWIN SCHRÖDINGER. Alice Marchi 5 G Liceo Scientifico Giacomo Ulivi A.S. 2015/2016 LE RIVOLUZIONI QUANTISTICHE e ERWIN SCHRÖDINGER Alice Marchi 5 G Liceo Scientifico Giacomo Ulivi A.S. 2015/2016 INDICE 1. Introduzione 2. Prima rivoluzione quantistica 2.1 Planck 2.2 Einstein 2.3 Bohr

Dettagli

L energia assorbita dall atomo durante l urto iniziale è la stessa del fotone che sarebbe emesso nel passaggio inverso, e quindi vale: m

L energia assorbita dall atomo durante l urto iniziale è la stessa del fotone che sarebbe emesso nel passaggio inverso, e quindi vale: m QUESITI 1 Quesito Nell esperimento di Rutherford, una sottile lamina d oro fu bombardata con particelle alfa (positive) emesse da una sorgente radioattiva. Secondo il modello atomico di Thompson le particelle

Dettagli

Produzione di un fascio di raggi x

Produzione di un fascio di raggi x Produzione di un fascio di raggi x WWW.SLIDETUBE.IT Un fascio di elettroni penetra nella materia, dando origine a: produzione di elettroni secondari (raggi delta) emissione X caratteristica bremsstrahlung

Dettagli

Il CHarged ANTI counter dell'esperimento NA62 al CERN

Il CHarged ANTI counter dell'esperimento NA62 al CERN Il CHarged ANTI counter dell'esperimento NA62 al CERN Universita' degli Studi di Napoli Federico II e INFN sezione di Napoli Fabio Ambrosino Tiziana Capussela Paolo Massarotti Marco Napolitiano Giulio

Dettagli

AugerPrime: il potenziamento dell'osservatorio Pierre Auger

AugerPrime: il potenziamento dell'osservatorio Pierre Auger AugerPrime: il potenziamento dell'osservatorio Pierre Auger Mario Buscemi Pierre Auger Collaboration Università degli Studi di Catania Dipartimento di Fisica e Astronomia INFN Sezione di Catania IFAE 2016

Dettagli

Unità didattica 10. Decima unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia

Unità didattica 10. Decima unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia Unità didattica 10 Radioattività... 2 L atomo... 3 Emissione di raggi x... 4 Decadimenti nucleari. 6 Il decadimento alfa.... 7 Il decadimento beta... 8 Il decadimento gamma...... 9 Interazione dei fotoni

Dettagli

Rivelatori a gas. In situazione di equilibrio il gas si comporta come isolante e non c è passaggio di corrente elettrica

Rivelatori a gas. In situazione di equilibrio il gas si comporta come isolante e non c è passaggio di corrente elettrica STRUMENTI Rivelatori a gas I rivelatori a gas sono costituiti da due elettrodi immersi in un gas tra i quali è applicata un campo elettrico uniforme (differenza di potenziale) In situazione di equilibrio

Dettagli

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA

INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA M. Marengo INTERAZIONI DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA Servizio di Fisica Sanitaria Ospedale Policlinico S.Orsola - Malpighi, Bologna mario.marengo@unibo.it Si definiscono radiazioni ionizzanti tutte le

Dettagli

misure di guadagno in una camera MWPC m. avalle - i. bernava - f. brazzi - a. iannone - m. piersanti

misure di guadagno in una camera MWPC m. avalle - i. bernava - f. brazzi - a. iannone - m. piersanti misure di guadagno in una camera MWPC m. avalle - i. bernava - f. brazzi - a. iannone - m. piersanti sommario descrizione apparato sperimentale misure di calibrazione e simulazione con Garfield analisi

Dettagli

Proposta di Esperimento di gruppo V INFN

Proposta di Esperimento di gruppo V INFN Proposta di Esperimento di gruppo V INFN BUG-EYE Dott. Alessandro Gabrielli Dipartimento di Fisica - Bologna 1 BUG-EYE a Based on latchup ignition Experiment for the fabrication of a micro-eye pixel-like

Dettagli

La ricerca diretta dell Higgs SM

La ricerca diretta dell Higgs SM La ricerca diretta dell Higgs SM I dati sperimentali testano il SM al livello del per mille L esistenza dell Higgs e ben supportata dai dati sulle correzioni radiative Il bosone di Higgs non e pero ancora

Dettagli

Rivelazione di particelle. Incontro con gli studenti di Ingegneria Energetica

Rivelazione di particelle. Incontro con gli studenti di Ingegneria Energetica Rivelazione di particelle Incontro con gli studenti di Ingegneria Energetica roberto spighi, Bologna 22 maggio 2012 1 Indice Stato attuale sulla conoscenza delle particelle Questioni aperte Rivelazione

Dettagli

Confronto tra le probabilita di interazione tra neutroni termici e raggi X

Confronto tra le probabilita di interazione tra neutroni termici e raggi X Neutron Imaging Tecniche nucleari per analizzare strutture superficiali o interne di materiali hanno un impiego esteso. Tra le moderne tecniche una delle piu diffuse e quella basata sulla radiografia/radioscopia

Dettagli

Un po' di fisica nucleare: La radioattività

Un po' di fisica nucleare: La radioattività Un po' di fisica nucleare: La radioattività at e ve de n d o.. = La radioattività La radioattività è il fenomeno per cui alcuni nuclei si trasformano in altri emettendo particelle. La radioattività non

Dettagli

Power meter Misure di potenza assoluta Misure di potenza relativa. Misure di potenza. F. Poli. 10 aprile F. Poli Misure di potenza

Power meter Misure di potenza assoluta Misure di potenza relativa. Misure di potenza. F. Poli. 10 aprile F. Poli Misure di potenza Misure di potenza F. Poli 10 aprile 2008 Outline Power meter 1 Power meter 2 3 Misure di potenza Misure di potenza = base della metrologia in fibra ottica. Misure di potenza 1 assoluta: necessarie in relazione

Dettagli

Trends in searches on ultrarare events

Trends in searches on ultrarare events Trends in searches on ultrarare events 1. Neutrino oscillations and mass 2. Rare decays or interactions => Reduction of environmental background 3. Direct detection of dark matter 4. The second mystery

Dettagli

Tracciamento di raggi cosmici con il telescopio EEE Esperienza 1

Tracciamento di raggi cosmici con il telescopio EEE Esperienza 1 Laboratorio di Fisica delle Interazioni Fondamentali Università di Pisa Tracciamento di raggi cosmici con il telescopio EEE Esperienza 1 Introduzione L esperienza consiste nella misura dell intensità e

Dettagli

LST calibration box a Napoli

LST calibration box a Napoli LST calibration box a Napoli Carla Aramo - CTA F2F meeting Bari 10/03/2015 Calibrazione camera LST La calibrazione delle camere riveste un ruolo fondamentale in un array per la rivelazione di luce Cerenkov.

Dettagli

Algoritmo di Deconvoluzione del Theremino MCA Marco Catalano

Algoritmo di Deconvoluzione del Theremino MCA Marco Catalano I cristalli di Ioduro di Sodio drogati con atomi di Tallio sono utilizzati da decenni come rivelatori di radiazioni, per alcune caratteristiche interessanti quali l'alto stopping power, una buona risoluzione

Dettagli

Progettazione e sviluppo di un telescopio portatile per muoni e neutroni cosmici

Progettazione e sviluppo di un telescopio portatile per muoni e neutroni cosmici Tesi di Laurea Magistrale in Fisica Progettazione e sviluppo di un telescopio portatile per muoni e neutroni cosmici Livio Assandri Relatori: Prof. Sandro Squarcia Correlatore: Prof. Flavio Fontanelli

Dettagli

Radiazione di betatrone in plasmi prodotti da LASER

Radiazione di betatrone in plasmi prodotti da LASER Radiazione di betatrone in plasmi prodotti da LASER Alessandro Curcio a, Danilo Giulietti a a Physics Department of the University and INFN, Pisa, Italy 100 o Congresso SIF 23 Settembre 2014, Pisa Regime

Dettagli

Sorgenti Ottiche, Classificazioni e parametri

Sorgenti Ottiche, Classificazioni e parametri Sorgenti Ottiche, Classificazioni e parametri Classificazione delle sorgenti ottiche (1/5) Ci occuperemo delle sorgenti ottiche, cioè dei dispositivi attivi che emettono radiazione elettromagnetica alla

Dettagli

T13 FIBRE OTTICHE. T13.1 Elencare i principali vantaggi delle fibre ottiche come mezzo trasmissivo, in confronto con le linee di trasmissione in rame.

T13 FIBRE OTTICHE. T13.1 Elencare i principali vantaggi delle fibre ottiche come mezzo trasmissivo, in confronto con le linee di trasmissione in rame. T13 FIBRE OTTICHE T13.1 Elencare i principali vantaggi delle fibre ottiche come mezzo trasmissivo, in confronto con le linee di trasmissione in rame. T13. Perché le fibre ottiche possono essere considerate

Dettagli

Per ognuno di questi effetti si definisce una sezione d urto microscopica σ ph, σ C, σ pp.

Per ognuno di questi effetti si definisce una sezione d urto microscopica σ ph, σ C, σ pp. Interazione dei fotoni con la materia I fotoni interagiscono con la materia attraverso tre effetti : fotoelettrico (ph); compton (C); produzione di coppie (pp). Per ognuno di questi effetti si definisce

Dettagli

Università degli Studi di Milano Bicocca. Report di ne anno II Attività di dottorato svolte. Dipartimento di Fisica G.Occhialini

Università degli Studi di Milano Bicocca. Report di ne anno II Attività di dottorato svolte. Dipartimento di Fisica G.Occhialini Università degli Studi di Milano Bicocca Dipartimento di Fisica G.Occhialini Report di ne anno II Attività di dottorato svolte Marco Toliman Lucchini Ciclo di dottorato XXVII (2011-2014) Matricola n 700975

Dettagli

Radioattività. 1. Massa dei nuclei. 2. Decadimenti nucleari. 3. Legge del decadimento XVI - 0. A. Contin - Fisica Generale Avanzata

Radioattività. 1. Massa dei nuclei. 2. Decadimenti nucleari. 3. Legge del decadimento XVI - 0. A. Contin - Fisica Generale Avanzata Radioattività 1. Massa dei nuclei 2. Decadimenti nucleari 3. Legge del decadimento XVI - 0 Nucleoni Protoni e neutroni sono chiamati, indifferentemente, nucleoni. Il numero di protoni (e quindi di elettroni

Dettagli

Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation

Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation Laser? Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation Produce un fascio coerente di radiazione ottica da una stimolazione elettronica, ionica, o transizione molecolare a più alti livelli energetici

Dettagli

INTERAZIONE RADIAZIONE MATERIA

INTERAZIONE RADIAZIONE MATERIA INTERAZIONE RADIAZIONE MATERIA Grandezze pertinenti e relative unità di misura (S.I. o pratiche) E fotone = energia di un fotone X N = numero di fotoni X Ex = N E fotone = energia trasportata da N fotoni

Dettagli

LHC : rivelatori. Paolo Bagnaia - I rivelatori di LHC 1

LHC : rivelatori. Paolo Bagnaia - I rivelatori di LHC 1 LHC : rivelatori Paolo Bagnaia - I rivelatori di LHC 1 I rivelatori di LHC (1) - sommario nota storica : ATLAS e CMS [anche ALICE, LHC-b, TOTEM] ; CMS : cenni (2) ; ATLAS : rivelatore centrale; calorimetro

Dettagli

Laboratorio di Spettroscopia Gamma

Laboratorio di Spettroscopia Gamma Laboratorio di Spettroscopia Gamma 6 Ore di Lezione Sorgenti di Radiazione Interazione Radiazione materia Rivelatori di Radiazione gamma 60 ore di attività di Laboratorio Oscilloscopio Catena elettronica

Dettagli

Cenni su interazione e rivelazione della radiazione nucleare

Cenni su interazione e rivelazione della radiazione nucleare Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare Prof. A. Andreazza Lezione 9 Cenni su interazione e rivelazione della radiazione nucleare Interazione della radiazione con la materia Finora abbiamo supposto

Dettagli

DEFINIZIONI (D.Lgs. 81/08)

DEFINIZIONI (D.Lgs. 81/08) Radiazioni Ottiche Artificiali -ROA- Cosa sono Anna Maria Vandelli Dipartimento di Sanità Pubblica AUSL Modena SPSAL Sassuolo Fonte ISPESL 1 DEFINIZIONI (D.Lgs. 81/08) si intendono per radiazioni ottiche:

Dettagli

TRACCIAMENTO DI RAGGI COSMICI

TRACCIAMENTO DI RAGGI COSMICI Laboratorio di Fisica delle Interazioni Fondamentali Università di Pisa TRACCIAMENTO DI RAGGI COSMICI Introduzione L esperienza consiste nella misura dell intensità e delle distribuzioni angolari dei raggi

Dettagli

5.4 Larghezza naturale di una riga

5.4 Larghezza naturale di una riga 5.4 Larghezza naturale di una riga Un modello classico più soddisfacente del processo di emissione è il seguente. Si considera una carica elettrica puntiforme in moto armonico di pulsazione ω 0 ; la carica,

Dettagli

Piero Galeotti, University of Torino 1

Piero Galeotti, University of Torino 1 Piero Galeotti, University of Torino 1 Sottoterra si può studiare la componente penetrante dei raggi cosmici P,α, A π, π, K, K p, n e± γ EAS ± 0 ± 0 µ ±? Neutrini da supernove ν ~ e( νe) ν ( ~ τ ντ ) ν

Dettagli

L effetto Fotovoltaico

L effetto Fotovoltaico L effetto Fotovoltaico Carla sanna sanna@sardegnaricerche.it lab.fotovoltaico@sardegnaricerche.it Carla sanna Cagliari 19 settembre 2008 Sala Anfiteatro, via Roma 253 1 Un po di storia. Becquerel nel 1839

Dettagli

Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare Prof. A. Andreazza. Introduzione

Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare Prof. A. Andreazza. Introduzione Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare Prof. A. Andreazza Introduzione Presentazione Prof. Attilio Andreazza Contatti: uff.: IV piano edificio LITA: sono sempre disponibile a parlare degli argomenti

Dettagli

Trasmissione di calore per radiazione

Trasmissione di calore per radiazione Trasmissione di calore per radiazione Sia la conduzione che la convezione, per poter avvenire, presuppongono l esistenza di un mezzo materiale. Esiste una terza modalità di trasmissione del calore: la

Dettagli

ArduSiPM Un rivelatore di raggi cosmici e radiazioni nucleari

ArduSiPM Un rivelatore di raggi cosmici e radiazioni nucleari ArduSiPM Un rivelatore di raggi cosmici e radiazioni nucleari Dr. Valerio Bocci Giacomo Chiodi, Dr. Francesco Iacoangeli, Massimo Nuccetelli, Ing. Luigi Recchia Arduino+ArduSiPM Shield+rivelatore Un vero

Dettagli

Il rivelatore Compact Muon Solenoid di LHC. Amedeo Staiano Istituto Nazionale di Fisica Nucleare

Il rivelatore Compact Muon Solenoid di LHC. Amedeo Staiano Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Il rivelatore Compact Muon Solenoid di LHC Amedeo Staiano Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Obbiettivi e Sfide Obbiettivi scientifici: CMS e un General Purpose Experiment, disegnato per trovare risposte

Dettagli

SPECT (Gamma Camera)

SPECT (Gamma Camera) SPECT-PET Nella tomografia a raggi-x si usa la misura del coefficiente di attenuazione del tessuti per dedurre informazioni diagnostiche sul paziente. La tomografia ad emissione d altra parte utilizza

Dettagli

Spettroscopia. Spettroscopia

Spettroscopia. Spettroscopia Spettroscopia Spettroscopia IR Spettroscopia NMR Spettrometria di massa 1 Spettroscopia E un insieme di tecniche che permettono di ottenere informazioni sulla struttura di una molecola attraverso l interazione

Dettagli

CARATTERIZZAZIONE DI UN RIVELATORE GAMMA A SCINTILLAZIONE DI GRANDE VOLUME PER IL SISTEMA DI ISPEZIONE NON DISTRUTTIVA CON NEUTRONI VELOCI

CARATTERIZZAZIONE DI UN RIVELATORE GAMMA A SCINTILLAZIONE DI GRANDE VOLUME PER IL SISTEMA DI ISPEZIONE NON DISTRUTTIVA CON NEUTRONI VELOCI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Dipartimento di Fisica e Astronomia Corso di laurea in Fisica CARATTERIZZAZIONE DI UN RIVELATORE GAMMA A SCINTILLAZIONE DI GRANDE VOLUME PER IL SISTEMA DI ISPEZIONE NON

Dettagli

Limite di risoluzione di un microscopio D N. sin

Limite di risoluzione di un microscopio D N. sin Limite di risoluzione di un microscopio D (0.61 N sin ) N sin AperturaNumerica Risoluzione del microscopio elettronico c c E h, E h, h E Microscopio ottico: 450nm (blu) Microscopio elettronico: 0.6 nm

Dettagli

Compact Muon Solenoid

Compact Muon Solenoid Compact Muon Solenoid M. Diemoz - INFN Roma Villa Gualino 10/11-05-2011 M. Diemoz - INFN Roma 1 Preparare e capire i rivelatori Calibrazioni & Allineamenti ma non solo La comprensione del rivelatore Villa

Dettagli

Le conseguenze di questa polarizzazione sono: (1) parte dell energia della radiazione può venire assorbita (2) le onde luminose nel passare

Le conseguenze di questa polarizzazione sono: (1) parte dell energia della radiazione può venire assorbita (2) le onde luminose nel passare Le conseguenze di questa polarizzazione sono: (1) parte dell energia della radiazione può venire assorbita (2) le onde luminose nel passare attraverso il mezzo rallentano la velocità. La seconda conseguenza

Dettagli

RIVELATORI AD LHC Parte II. M. Cobal, Università di Udine

RIVELATORI AD LHC Parte II. M. Cobal, Università di Udine RIVELATORI AD LHC Parte II M. Cobal, Università di Udine Sistema calorimetrico Risposta veloce: Calorimetria ad LHC Ad ogni bunch, 25 minimum-bias producono 1500 particelle in η < 2.5 con ~ 500 MeV,

Dettagli

Materiale Energy Gap

Materiale Energy Gap Semiconduttori Materiale diamante silicio germanio Energy Gap 5,3 ev 1,1 ev 0,7 ev 21 Semiconduttori Quando un elettrone, portatore di carica negativa, è promosso da banda di valenza a banda di conduzione,

Dettagli

A. Di Mauro (CERN) Italia al CERN, 10/10/14

A. Di Mauro (CERN) Italia al CERN, 10/10/14 A. Di Mauro (CERN) Italia al CERN, 10/10/14 Alcune defnizioni RIVELATORE E un dispositivo che conta, traccia o identifica le particelle prodotte dai decadimenti radioattivi, dalle radiazioni cosmiche o

Dettagli