DROSERA ROTUNDIFOLIA. Pertosse e dintorni

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1 DROSERA ROTUNDIFOLIA Pertosse e dintorni

2 Drosera rotundifolia Hahnemann (Tentativo di individuare un nuovo principio per scoprire il potere curativo delle sostanze farmacologiche, accanto ad alcuni cenni su quelli impiegati finora, 1796) Sulla Drosera rotundifolia non sappiamo nulla, oltre al fatto che può causare tosse; per questo è stata usata con successo nelle tossi catarrali umide e nell influenza. 2

3 Hahnemann (Come possono le piccole dosi di medicina attenuata impiegate dall omeopatia possedere ancora un grande potere?, 1827) se vogliamo, ad esempio, attenuare una goccia del succo di drosera alla decilionesima, ma agitiamo ciascuna boccetta con venti o più succussioni, mediante la forza del braccio, la cui mano afferra il flacone, in questo caso la medicina, che ho scoperto essere il rimedio specifico per la spaventosa epidemica pertosse dei bambini, sarà diventata così potente, alla quindicesima attenuazione, che una goccia di essa, messa in un cucchiaino di acqua, potrebbe mettere a rischio la vita stessa del bambino. Mentre, se tali boccette sono scosse solo due volte (con due agitazioni del braccio) e preparate allo stesso modo fino alla decilionesima attenuazione, un granulo di zucchero della grandezza dei semi di papavero, impregnato con l ultima attenuazione, curerà questa terribile malattia con una singola dose, senza mettere in pericolo la salute del bambino 3

4 Gilbert A, Thoinot K (Nuovo trattato di medicina e terapia. Utet, torino,, 1907; vol. IX) Incubazione: in media 7 giorni. Periodo catarrale: tosse secca, più frequente di notte; solletichio laringeo; dolore retro-sternale e dispnea notturna; voce nasale, coriza; simultaneità di tosse e starnuti; congiuntive iniettate, lacrimazione; sibili e ronchi all ascoltazione; sonno meno tranquillo; febbre leggera, con remissione mattutina ed esacerbazione vespertina. Periodo spasmodico: il più delle volte l accesso è provocato da varie cause (emozioni, rumori, odor di tabacco, corsa, gioco, pressione sulla laringe, imitazione di altri bambini che tossiscono) 4

5 Gilbert A, Thoinot K (Nuovo trattato di medicina e terapia. Utet, torino,, 1907; vol. IX) Complicazioni neurologiche: spasmo della glottide (soprattutto nei bambini più piccoli), convulsioni (di solito prima dei 3 anni e precedute da cefalea, assopimento e dispnea); le convulsioni hanno una prognosi estremamente grave. Reliquati: otite media cronica, sordità, paralisi da meningo-encefalite (di solito emiplegia), enfisema con possibilità di sclerosi bronco-polmonare. Terapia: la drosera in tintura godette qualche anno fa di una reputazione forse alquanto usurpata. Risulta utile, quando le mucosità bronchiali diventano predominanti, l ipecacuanha, somministrata in dose vomitiva, ad esempio ogni due giorni. 5

6 Trousseau (Clinique médicale de l Hotel Hotel-Dieu,, Paris, 1894) Il bambino, che sente arrivare l accesso, compie sforzi infruttuosi per farlo abortire, lottando in seguito contro l asfissia passeggera, che rende cianotico il viso e uscendo infine da questa crisi con la faccia e con gli occhi gonfi, ma calmato dopo l espettorazione delle mucosità e riprendendo il sonno e i giochi propri, fino al ritorno di un nuovo accesso un bambino è occupato nei suoi giochi: qualche minuto prima che arrivi la crisi, egli si ferma, l umor gaio cessa e il bambino diventa triste; se si trova in compagnia di altri bambini, si apparta e cerca di scansarli; è allora che egli medita la sua crisi, egli la sente venire e prova quella sensazione di prurito e di solletico di cui si parla. Dapprima cerca di far abortire l accesso: invece di respirare naturalmente a pieni polmoni, come respirava prima, trattiene il respiro; sembra che egli comprenda che l aria, arrivando in grandi quantità nel laringe, debba provocare quella tosse molesta della quale ha già la triste esperienza. Ma, malgrado i suoi sforzi, non potrà prevenire, tutto al più ritardare lo scoppio dell accesso; se egli grida, se piange o se è rotto il dominio di una emozione che ecciti in lui il sistema nervoso, l accesso scomparirà più presto. 6

7 Trousseau (Clinique médicale de l Hotel Hotel-Dieu,, Paris, 1894) Dal principio dell accesso voi vedete il malato cercare attorno a sé un punto d appoggio, al quale egli possa afferrarsi; se è un bambino al seno, esso si precipita fra le braccia della madre o della nutrice; se è già più avanti negli anni e sta in piedi voi lo vedrete dimenarsi in uno stato di agitazione convulsa; se è coricato egli si drizza vivamente per afferrare le tendine o le sbarre del letto. Cominciato l accesso, rimane sospesa l inspirazione e perciò si arresta l ematosi: si produce un vero e proprio stato di asfissia acuta. Voi vedrete allora lo sventurato bambino, il cui torace è scosso violentemente dai movimenti espiratori, mancare d aria, colla faccia rossa, congesta, la bocca aperta, la lingua proiettata contro gli incisivi inferiori; la ripresa produce una tregua passeggera, ma prolungandosi l accesso, l asfissia riprende più intensa: la faccia coperta di sudore è bluastra e gonfia, le palpebre tumefatte, le congiuntive iniettate, le vene del collo tese, il turgore delle giugulari, la frequenza del polso coll ultima ripresa l aria rientra definitivamente nel torace e il termine della crisi viene segnato dall espettorazione altrettanto più caratteristica, in quanto essa non manca neppure nei primi anni di vita le sostanze emesse sono biancastre, vischiose, filanti spesso mescolate con alimenti, perché i vomiti sono più frequenti alla fine degli accessi un po intensi. 7

8 Pertussis medline Emoagglutinina filamentosa Tossina pertussis β2-integrina (CD11b) Fattore X della coagulazione EAS nei topi Disaccoppiamento tra 5-HT e suo recettore (potenziale danno da vaccino) neutrofili Complicazioni neurologiche Fenomeni emorragici e ipossia 8

9 Vaccino a cellula intera Nei topi induce alterazioni del comportamento e crisi convulsive (via parenterale) IL-1 aumentata nell ipotalamo e ippocampo Atassia conseguente a casi complicati di pertosse Atrofia pancerebellare Encefalopatia a genesi autoimmune Diminuita inibizione di GABA e adenosina 9

10 DROSERA ROTUNDIFOLIA (dal VI volume, 2 edizione, 1827) Dapprima la utilizzai alla trilionesima diluizione del succo, ma poi a una potenza ancora più alta, e alla fine alla 30 (decilionesima) diluizione (dando a ciascun passaggio di boccetta, due succussioni), e di questa diedi, come dose, solo la più piccola porzione di una goccia, ovvero uno, o al massimo due, globuli della grandezza di un seme di papavero (200 o 300 dei quali possono essere impregnati con una goccia della diluizione), nelle condizioni morbose simili ai caratteristici effetti prodotti da questa pianta sulle persone sane. Per fare un esempio, dunque, una tale singola dose è del tutto sufficiente per la cura omeopatica della pertosse epidemica, in accordo alle indicazioni fornite dai sintomi 135, 137, 144, 149, ma specialmente 145 e la seconda parte del sintoma 143. Camphora allevia e antidota i suoi effetti. la cura agisce con certezza in sette, fino a nove giorni,, con una dieta non terapeutica. 10

11 Sintomi relativi alla pertosse (citati nella premessa) 135. Dolore negli ipocondri, tossendo, come se tali regioni fossero forzatamente contratte 137. Sedendo, violento dolore attraverso il torace, anche indipendentemente dalla tosse, caratterizzato più da pressione, che da lancinazione, che scompare con il movimento; la parte è dolente anche alla pressione 144. Tosse che insorge dalla parte più profonda del torace 149. La sera, stando sdraiato a letto, espirando, improvvisa contrazione dell'ipogastrio, che lo rende pesante, come se dovesse vomitare, e stimola la tosse 143. Profondamente nelle fauci (e nel palato morbido) aspra e raschiante sensazione di secchezza che eccita una tosse corta, con lieve espettorato giallo e raucedine della voce, così che solo con grande sforzo riesce a parlare con toni bassi; nello stesso tempo sente oppressione del torace, come se qualcosa prendesse l'aria indietro quando tossisce e parla, tanto che il respiro non può essere espulso (durante parecchi giorni) 11

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