Giudice di Pace. Taranto. Sentenza 12 dicembre ha emesso la seguente SENTENZA

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1 trasmissione a cura del sito gestonline.info Pagina 1 di 6 Quotidiano d'informazione giuridica - n.1758 del Direttore Alessandro Buralli - Note legali - Pubblicità - Aiuto Violazione al Codice della Strada, cartella esattoriale, tardività iscrizione a ruolo Giudice di Pace Taranto, sentenza Nel caso in esame un cittadino proponeva opposizione a cartella esattoriale relativa a sanzioni per violazione al Codice della Strada, invocando la tardività della iscrizione a ruolo esattoriale. Il Giudice di Pace, con la sentenza del 12 dicembre 2006, ha accolto il ricorso, argomentando che le numerose norme in materia esattoriale succedutesi nel tempo non hanno fatto espresso riferimento a sanzioni diverse da tributi; inoltre ha rilevato la illegittimità della cartella in quanto essendo atto di precetto deve essere sottoscritta dal Concessionario. (Altalex, 26 aprile Si ringrazia per la segnalazione la dott.ssa Anna Maria De Vincentiis) REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL GIUDICE DI PACE IN TARANTO dott. Anna Maria De Vincentiis Giudice di Pace Taranto Sentenza 12 dicembre 2006 ha emesso la seguente SENTENZA nella causa civile in 1 grado iscritta al n. 9139/05 del R. G. OGGETTO: Opposizione a sanzione amministrativa TRA S. A., residente al Corso Umberto 54 in Taranto ed ivi elettivamente domiciliata al Corso Umberto 129 presso lo studio dell avv. L. S. dal quale è rappresentata e difesa, come da mandato a margine del ricorso opponente E COMUNE DI TARANTO in persona del Sindaco p.t., elettivamente domiciliato in Taranto alla via Umbria 19 presso lo studio dell avv. Alessandro Greco, dal quale è rappresentato e difeso come da

2 Pagina 2 di 6 procura a margine della comparsa di risposta opposto Conclusioni come in atti. SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Con ricorso depositato l S. A. proponeva opposizione avverso la cartella esattoriale della Soget n dell importo di 305,91, notificata l , riferita ai verbale di contestazione della P. M. di Taranto nn /2002, 9819/2002, 2156/2002 tutti relativi all autovettura tg xxxxxxxx. La ricorrente eccepiva la decadenza dell ente esattore dall azione di riscossione: esponeva al riguardo che secondo il combinato disposto degli artt. 206 CdS e 27 l. 689/81 il verbale per violazione a norme del CdS diviene titolo esecutivo se non opposto entro i termini previsti per legge e che, in base ai ruoli dei titoli esecutivi predisposti dall Ente impositore, l esattore provvede alla materiale riscossione delle somme dovute. La ricorrente aggiungeva che secondo la vigente normativa in materia il ruolo deve rendersi esecutivo entro un anno dalla notifica del verbale di violazione alle norme del CdS., mentre nella cartella per cui oggi è ricorso i verbali di contestazione nn /2002 e 9812/2002 sono stati notificati all opponente il e il verbale n. 2156/2002 il , per cui il ruolo avrebbe dovuto essere reso esecutivo in data per i primi due e il per il terzo: di contro i ruoli relativi ai tre verbali sono stati resi esecutivi il , vale a dire due anni dopo la notifica dei verbali; faceva presente, inoltre, che con sentenza del luglio 2005 la Suprema Corte ha dichiarato la incostituzionalità della normativa che non prevede limiti temporali per la notifica della cartella di pagamento al presunto trasgressore, che nel caso di specie è avvenuta ben oltre tre anni dalle rilevate infrazioni. Infine eccepiva la illegittimità dei verbali nn e 8919 del 2002, in quanto redatti a distanza di brevissimo tempo nello stesso luogo ove era parcheggiata l auto di proprietà della ricorrente, e del terzo verbale elevato nonostante l auto fosse parcheggiata con relativa autorizzazione. Veniva fissata la comparizione delle parti con decreto ritualmente notificato alle stesse per l udienza del A detta udienza si costituiva il Comune di Taranto, che contestava le ragioni poste a sostegno del ricorso, deducendo che nei casi di specie si applica la prescrizione quinquennale prevista dall art.209 CdS e dall art. 28 l. 689/81 e non le decadenze previste dall art. 17, come da giurisprudenza conferme; alla medesima udienza compariva l opponente che insisteva nelle proprie ragioni. All udienza del la causa, esaminati i documenti prodotti, veniva decisa come da dispositivo letto in udienza e riservata per la sola motivazione. MOTIVI DELLA DECISIONE In primo luogo va dichiarata la competenza di questo Ufficio; in secundis la ammissibilità del ricorso in questione. Riguardo alla questione che ci occupa deve dirsi che le disposizioni di legge relative alla formazione dei ruoli vale a dire dell elenco dei debitori e delle somme da costoro dovute predisposto dai competenti uffici della Pubblica Amministrazione al fine della riscossione tramite concessionario), la iscrizione a ruolo e la notifica della cartella esattoriale hanno subito nel corso degli anni svariate modifiche. L art. 17 c.1 del DRP 602/73 fissava un termine perentorio per la formazione e la consegna del ruolo dall ufficio al concessionario. L art. 25 del medesimo DPR, che prevedeva che l Ente esattore notificasse la cartella al contribuente non oltre il giorno 5 del mese successivo a quello nel corso del

3 Pagina 3 di 6 quale il ruolo gli era stato consegnato, venne modificato dall art. 11 D. L.vo 46/99, secondo cui la notifica andava fatta entro l ultimo giorno del quarto mese successivo a quello di consegna del ruolo Tale termine che non aveva carattere perentorio per mancanza di una esplicita previsione in tal senso (Cass. N.7958/99 e 7662/99) è stato abolito a far data dal 9 giugno 2001 dall art. 1 lett. B) D. L.vo n, 193. Successivamente la legge finanziaria del 2005 (art. 1 commi 417 e 420 legge n. 311) ha introdotto nell art. 25 del DPR 602/73 un termine decadenziale ( ultimo giorno del dodicesimo mese successivo a quello di consegna del ruolo ) per i ruoli resi esecutivi dall , prendendo come dies a quo quello della data di consegna del ruolo al concessionario della riscossione, data certo non conoscibile da parte del contribuente. La Corte Costituzionale, con sentenza n, 280 del , ha dichiarato la illegittimità costituzionale dell art. 25 DPR 29 settembre 1973 n, 602, come modificato dal d. L.vo n. 193, nella parte in cui non prevede un termine, fissato a pensa di decadenza, entro il quale il concessionario deve notificare al contribuente la cartella di pagamento delle imposte liquidate ai sensi dell art. 36 bis del DPR 29 settembre 1973 n. 600 ; nella medesima sentenza la Corte ha rilevato la assoluta incertezza del termine a quo dal quale decorre la consegna de ruolo da parte dell ufficio al concessionario della riscossione, essendo evidente che, in assenza di un termine certo fissato per la consegna del ruolo, è totalmente inefficace il termine decadenziale privo di un dies a quo. Peraltro, tale questione era già stata oggetto di esame da parte della Corte Costituzionale nelle ordinanze n, 107 del 2003 e n. 352 del 2004; in quest ultima ribadiva che è conforme a Costituzione e va dall interprete ricercata soltanto una ricostruzione del sistema, che non lasci il contribuente esposto, senza limiti temporali, all azione esecutiva del fisco. Cercando di colmare le lacune rilevate dalla detta sentenza n. 280, con D.L n. 106, art. 1 c.5 bis, è stato statuito che la cartella assoggettata a liquidazione della dichiarazione deve essere notificata, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello di presentazione dall della dichiarazione, con riferimento alle dichiarazioni presentate a decorrere dall ; del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, con riferimento alle dichiarazioni presentate negli anni 2002 e 2003 del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, con riferimento alle dichiarazioni presentate fino al 31 dicembre Le lacune non sono state colmate, soprattutto se si considera che la riscossione di quei tributi diversi dalle imposte dirette e dell imposta sul valore aggiunto e non soggetti alla presentazione delle dichiarazioni non è stata espressamente disciplinata. Circa la natura della cartella esattoriale, dalla lettura in combinato disposto dell art. 25 DPR 602/73 (secondo cui la cartella deve contenere l intimazione ad adempiere l obbligo risultante dal ruolo entro il termine di sessanta giorni dalla notificazione, con l avvertimento che, in mancanza, si procederà ad esecuzione forzata), dell art. 480 c.p.c. (secondo cui il precetto consiste nell intimazione di adempiere l obbligo risultante dal titolo esecutivo con l avvertimento che in mancanza si procederà ad esecuzione forzata ), dell art. 50 DPR 602/73, come modificato dall art. 16 D.L.vo 46/99 ( il concessionario procede all espropriazione forzata quando è inutilmente decorso il termine di 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento ) emerge che la stessa è un atto di precetto e, in quanto tale va sottoscritta dal rappresentante del concessionario a pena di inesistenza tanto nell originale quanto nelle copie da notificare, come previsto dagli artt. 480/4 e 125 c.p.c.

4 Pagina 4 di 6 (CTR Veneto, sez. IV, n.153/97; CTP Padova, Sez. I, n.325/99; Cass. Sez. Trib. N.11227). Per quanto riguarda il caso che ci occupa, si rileva che le somme per il cui mancato pagamento è stata disposta la iscrizione a ruolo esattoriale si riferiscono a titoli diversi dalle imposte dirette e dall imposta sul valore aggiunto, o comunque di tributi per i quali è prevista una dichiarazione annuale e per i quali sono intervenute nel corso del tempo le surrichiamate disposizioni di legge relative alle modalità di riscossione; si rileva altresì che la cartella non risulta sottoscritta da chicchessia. Invero, le dette normative nulla hanno espressamente previsto circa i termini di formazione dei ruoli, della successiva iscrizione, nonché dei termini di notifica delle cartelle esattoriali per sanzioni diverse dai tributi, con la conseguenza che la mancanza di riferimenti temporali certi non consente al ricorrente di conoscere il momento dell iscrizione a ruolo né di poter ampiamente ed eventualmente esercitare il proprio diritto di difesa. In definitiva, non essendo stata prevista una espressa disciplina per le sanzioni diverse dai tributi nelle norme succedutesi nel tempo al DPR 602/73, relative a termini decadenziali diversi da quanto previsto da detto DRP, agli artt. 17 (il quale stabiliva in modo in equivoco il termine perentorio a pena di nullità in riferimento alla formazione e consegna del ruolo dall Ufficio al Concessionario); e 25 in prima lettura (secondo cui la notifica della cartella al contribuente da parte dell ente esattore andava effettuata non oltre il giorno cinque del mese successivo a quello nel corso del quale il ruolo gli è stato consegnato ), ben potrebbero ancora ritenersi applicabili tali norme alle sanzioni diverse dai tributi. Per quanto detto, considerato che non vi è nella normativa vigente un espresso riferimento alle sanzioni diverse dai tributi; che non vi è certezza del dies a quo da cui decorre la consegna del ruolo da parte dell ufficio al concessionario della riscossione e, di conseguenza, della decorrenza di termini decadenziali; che la cartella qui opposta è priva di qualsivoglia sottoscrizione, il ricorso viene accolto. Si ritiene per giusti motivi di compensare le spese di lite. P.Q.M. Il Giudice di Pace, definitivamente pronunciando, accoglie la domanda proposta con ricorso depositato il l da S. A. e, per gli effetti, dichiara non esigibile la somma di 305,91 portata dalla cartella esattoriale della SOGET n Dichiara compensate le spese di lite. Così deciso in Taranto, Il Giudice di Pace Dott. Anna Maria De Vincentiis

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