Il dilemma delle modifiche istituzionali

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1 Il dilemma delle modifiche istituzionali a seguito della legge 56/2014 cd. «Delrio» Giuseppe De Luca 29 aprile 2015

2 Legge DELRIO Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle Unioni e fusioni di Comuni Detta disposizioni in materia di città metropolitane, province, unioni e fusioni di comuni al fine di adeguare il loro ordinamento ai princìpi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza. Città metropolitane in tre fasi 1.Coabitazione della Provincia e della Città Metropolitana e dei loro organi (fino al 1 luglio 2014) 2. Coabitazione della Provincia e della Città metropolitana (1 luglio - 30 settembre 2014) 3. Successione alla Provincia della Città metropolitana (30 settembre 2014)

3 La legge Delrio ridisegna confini e competenze dell'amministrazione locale, senza modificare il Titolo V della Costituzione. In vigore dall'8 aprile, la nuova legge è stata modificata con il dl 66/2014 convertito nella legge 23 giugno 2014 n. 89, e con il dl 90/2014 convertito nella legge 11 agosto 2014 n legge n. 56 del 7 aprile testo vigente (link al sito normativa) Per richieste di chiarimenti sull'attuazione, scrivere a: attuazioneleggedelrio@governo.it La casella di posta non fornisce risposte individuali. Le risposte ai quesiti di interesse generale alimentano la sezione "Chiarimenti tecnici" di questo dossier, che contiene i chiarimenti ufficiali per la corretta interpretazione e applicazione della legge e deriva dal lavoro coordinato con il Ministero dell'interno, l'upi e l'anci.

4 Le riforme istituzionalidel Governo Renzi: il doppio binario Riforma legislativa delle Province e delle Città metropolitane (legge7aprile2014,n.56). Riforma costituzionale del Parlamento, del Governo e delle Regioni(A.S. 1429).

5 Due riforme di reazione Risposta alla decisione della Corte costituzionale che ha annullato i precedenti tentativi di riforma delle Province, perché adottati con decreto- legge(sent.n.220del2013suldecreto-leggen.201del2011«salvaitalia» e sul decreto-legge n. 95 del 2012«Spending review»). Prima volta che la riforma si approva con legge ordinaria e non decretolegge: parlamentarizzazione ed eterogenesi dei fini?

6 L obiettivo della legge Delrio è un assetto fondato su due soli pilastri: REGIONE e COMUNI e per le aree nodali del Paese le CITTA METROPOLITANE Le PROVINCE sono invece destinate ad un progressivo depotenziamento e alla soppressione definitiva Regione Province Comuni Unione di Comuni

7 Città metropolitane secondo la «Delrio» e le estensioni regionali

8 Perché è importante affrontare il tema della governance metropolitana? perché la Programmazione Europea punta molto sulle città per rilanciare lo sviluppo dell Unione in un ottica di sostenibilità perché lo svantaggio competitivo del contesto italiano è dato proprio dal fatto che: perché lo svantaggio competitivo del contesto italiano è dato proprio dal fatto che: «InItalianoncisonopiùcittà,masistemiurbaniinattesadidiventarecittà,neiquali le città storiche si sono dissolte [...]. L Italia ha urgente bisogno di un progetto di riorganizzazione spaziale, relazionale e istituzionale del territorio che ridisegni i confini e la struttura dei suoi sistemi urbani, trasformandoli in città efficienti» (Calafati 2009, p.3).

9 La normativa sulla Città metropolitana Costituzione italiana, art. 114, c.1, c.2 La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione. Legge 7/8/2012 n. 135 di conv. del DL 6/7/2012, n. 12 (cd DL spending review), art. 18 Istituzione delle città metropolitane e soppressione delle province del relativo territorio : A garanzia dell efficace ed efficiente svolgimento delle funzioni amministrative, in attuazione degli artt. 114 e 117, secondo comma, lett. p) della Costituzione, le province di Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria sono soppresse, con contestuale istituzione delle relative città metropolitane, dal 1 gennaio Legge 7/4/2014 n. 56 (cd. Delrio), art. 1, c.1-50 Enti territoriali di area vasta con funzioni di sviluppo strategico del territorio e promozione e gestione integrata dei servizi e delle infrastrutture.

10 Il modello programmatico del Progetto 80 Progetto 80 I sistemi metropolitani e i flussi di trasporto

11 Progetto 80 Le principali copertine delle pubblicazioni ufficiali

12 Area metropolitana: aspetti definitori Area ad alta ed elevata concentrazione di funzioni (residenza, produzione, servizi) e flussi (persone e merci) (Studio Università Milano Bicocca, dicembre 2013). Centro di gravitazione di flussi e sistema ad elevata densitàdiconnessioniarete;territoriolegatoaunaopiù nodi centrali da rapporti di interdipendenza funzionale e di elevata integrazione economica e sociale(tutti) Area nella quale i confini amministrativi tra un comune e l altro non risultano più adeguati per definire l ambito di una città moderna, in quanto non vengono percepiti in modo distinto nell esperienza quotidiana dei loro abitanti (Messina, 2013). Le moderne aree metropolitane in senso funzionale sono costituite infatti sempre più spesso da reti di città che non coincidono con i confini amministrativi delle città metropolitane formalmente riconosciute, ma cercano di rispondere alle sfide della globalizzazione e delle economie in cerca di città.(messina, 2014). Il concetto di Area metropolitana fa riferimento alla dimensione funzionale di fatto e a confini definiti in modo flessibile su base statistica, attraverso dati di flusso piuttosto che dati di stock, il concetto di Città metropolitana fa riferimento invece alla dimensione politico-amministrativa di diritto e quindi ai confini fissati in genere per legge (es. L. 56/ Delrio), che però in molti casi non corrispondono allo spazio urbano che fa riferimento alla città reale. La normativa italiana privilegia invece un modello monocentrico di città che, espandendosi da un nucleo urbano centrale della città capoluogo, si estende al suo hinterland, fino a raggiungere tutta la sua provincia. La dimensione della governance policentrica per le reti di città non viene sostanzialmente affrontata e tematizzata. Venezia è un caso esemplare di non coincidenza della città metropolitana, definita a partire dalla provincia di Venezia, con l area metropolitana policentrica che riguarda invece l area del Veneto centrale.

13 COMPETENZE La riforma attribuisce alla Città Metropolitana tre diverse tipologie di funzioni: Le funzioni fondamentali della Città Metropolitana Le nuove funzioni fondamentali della Provincia a cui subentra Le funzioni attribuibili alla Città Metropolitana nell ambito del processo di riordino delle province A queste, si devono aggiungere le funzioni considerate proprie dell Ente, cioè quelle storicamente esercitate dalla Provincia ai sensi dell art. 118 Cost. (v. anche la sent. Corte Cost. 238/2007) Inoltre, lo Stato e le Regioni potranno conferire all Ente ulteriori funzioni amministrative

14 alla Provincia viene affidato il PTC L.142/1990, art. 15 La provincia predispone ed adotta il piano territoriale di coordinamento. D.LGS 112/1998, art. 57.Il PTCP assume valore ed effetti dei piani di tutela nei settori della protezione della natura, della tutela dell ambiente, delle acque e della difesa del suolo, della tutela delle bellezze naturali.

15 La funzione nella legge Delrio/1 Nel disegno di legge Delrio la funzione pianificatoria viene espressamente confermata come funzione fondamentale della Città Metropolitana e delle «nuove Province», ma con una consistenza differente in termini di rilevanza e cogenza. Per le «nuove Province» è conservata la sola pianificazione territoriale di coordinamento, mentre Per le «nuove Province» è conservata la sola pianificazione territoriale di coordinamento, mentre alla Città Metropolitana vengono attribuite le funzioni già individuate nei precedenti tentativi di riforma: la pianificazione territoriale provinciale di coordinamento (TUEL) la pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali (Carta delle Autonomie- Spending Review)

16 LEGGE 7 aprile 2014, n. 56 -Legge Del Rio Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni ART A valere sulle risorse proprie e trasferite, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e comunque nel rispetto dei vincoli del patto di stabilità interno, alla città metropolitana sono attribuite le funzioni fondamentali delle province e quelle attribuite alla città metropolitana nell ambito del processo di riordino delle funzioni delle province ai sensi dei commi da 85 a 97 del presente articolo, nonché, ai sensi dell articolo 117, secondo comma, lettera p), della Costituzione, le seguenti funzioni fondamentali: a) adozione e aggiornamento annuale di un piano strategico triennale del territorio metropolitano, che costituisce atto di indirizzo per l ente e per l esercizio delle funzioni dei comuni e delle unioni di comuni compresi nel predetto territorio, anche in relazione all esercizio di funzioni delegate o assegnate dalle regioni, nel rispetto delle leggi delle regioni nelle materie di loro competenza; b) pianificazione territoriale generale, ivi comprese le strutture di comunicazione, le reti di servizi e delle infrastrutture appartenenti alla competenza della comunità metropolitana, anche fissando vincoli e obiettivi all attività e all esercizio delle funzioni dei comuni compresi nel territorio metropolitano; c) strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano. D intesa con i comuni interessati la città metropolitana può esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive; d) mobilità e viabilità, anche assicurando la compatibilità e la coerenza della pianificazione urbanistica comunale nell ambito metropolitano; e) promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, anche assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative e coerenti con la vocazione della città metropolitana come delineata nel piano strategico del territorio di cui alla lettera a); f) promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione e di digitalizzazione in ambito metropolitano.

17 La normativa sulla Città metropolitana: gli organi Il territorio della città metropolitana coincide con quello della provincia omonima. Sono organi della città metropolitana: a) il sindaco metropolitano; b) il consiglio metropolitano; c) la conferenza metropolitana. Sindaco metropolitano Il sindaco metropolitano rappresenta l'ente, convoca e presiede il consiglio metropolitano e la conferenza metropolitana, sovrintende al funzionamento dei servizi e degli uffici e all'esecuzione degli atti; esercita le altre funzioni attribuite dallo statuto. Il sindaco metropolitano è di diritto il sindaco del comune capoluogo. Lo statuto della città metropolitana può prevedere l'elezione diretta del sindaco e del consiglio metropolitano con il sistema elettorale che sarà determinato con legge statale. E' inoltre condizione necessaria, affinché' si possa far luogo a elezione del sindaco e del consiglio metropolitano a suffragio universale, che entro la data di indizione delle elezioni si sia proceduto ad articolare il territorio del comune capoluogo in più comuni. Consiglio metropolitano l consiglio metropolitano è l'organo di indirizzo e controllo, propone alla conferenza lo statuto e le sue modifiche, approva regolamenti, piani e programmi; approva o adotta ogni altro atto ad esso sottoposto dal sindaco metropolitano; esercita le altre funzioni attribuite dallo statuto. Su proposta del sindaco metropolitano, il consiglio adotta gli schemi di bilancio da sottoporre al parere della conferenza metropolitana. A seguito del parere espresso dalla conferenza metropolitana con i voti che rappresentino almeno un terzo dei comuni compresi nella città metropolitana e la maggioranza della popolazione complessivamente residente, il consiglio approva in via definitiva i bilanci dell'ente. Il consiglio metropolitano è eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali dei comuni della città metropolitana. Sono eleggibili a consigliere metropolitano i sindaci e i consiglieri comunali in carica. La cessazione dalla carica comunale comporta la decadenza da consigliere metropolitano.

18 La normativa sulla Città metropolitana: gli organi Il consiglio metropolitano è composto dal sindaco metropolitano e da: a) 24 consiglieri nelle città metropolitane con popolazione residente superiore a 3 milioni di abitanti; b) 18 consiglieri nelle città metropolitane con popolazione residente superiore a e inferiore o pari a 3 milioni di abitanti; c) 14 consiglieri nelle altre città metropolitane. Il consiglio metropolitano dura in carica cinque anni. In caso di rinnovo del consiglio del comune capoluogo, si procede a nuove elezioni del consiglio metropolitano entro sessanta giorni dalla proclamazione del sindaco del comune capoluogo. Conferenza metropolitana La conferenza metropolitana ha poteri propositivi e consultivi, secondo quanto disposto dallo statuto. La conferenza metropolitana adotta o respinge lo statuto e le sue modifiche proposti dal consiglio metropolitano con i voti che rappresentino almeno un terzo dei comuni compresi nella città metropolitana e la maggioranza della popolazione complessivamente residente. Tempi Il sindaco del comune capoluogo indice le elezioni per una conferenza statutaria per la redazione di una proposta di statuto della città metropolitana. Entro il 30 settembre 2014 si svolgono le elezioni del consiglio metropolitano, indette dal sindaco del comune capoluogo, e si insediano il consiglio metropolitano e la conferenza metropolitana. Entro il 31 dicembre 2014 il consiglio metropolitano approva lo statuto. Il 1º gennaio 2015 le città metropolitane subentrano alle province omonime e succedono ad esse in tutti i rapporti attivi e passivi e ne esercitano le funzioni, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica e degli obiettivi del patto di stabilità interno. La scadenza è rinviata per le città metropolitane di Reggio Calabria e Venezia, in quanto commissariate, a quando saranno eletti gli organi.

19 Funzioni fondamentali della Città metropolitana Adozione di una piano strategico triennale (con revisione annuale) per l esercizio delle funzioni di Comuni, Unione dei Comuni e Regione Pianificazione territoriale generale, comprese le strutture di comunicazione, le reti di servizi e le infrastrutture Strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale Mobilità e viabilità Promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, Promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione e di digitalizzazione in ambito metropolitano. Pianificazione territoriale e valorizzazione ambientale Pianificazione dei servizi di trasporto, costruzione e gestione strade provinciali Programmazione provinciale rete scolastica Raccolta dati e assistenza agli enti locali Gestione edilizia scolastica Promozione pari opportunità Cura dello sviluppo strategico del territorio e gestione servizi in forma associata Cura relazioni con Enti confinanti (anche altre regioni e altri stati)

20 Funzioni di pianificazione e gestione del territorio Pianificazione Urbanistica ed edilizia Concorso alla pianificazione territoriale di area vasta Pianificazione Strategica Triennale Pianificazione territoriale generale delle reti e delle infrastrutture Pianificazione territoriale di coordinamento provinciale Tutela e valorizzazione dell ambiente

21 Funzioni di erogazione dei servizi pubblici locali Trasporto pubblico e viabilità comunale Illuminazione pubblica e sgombero neve Servizi Cimiteriali Farmacie comunali e servizi socio-assistenziali Trasporto pubblico e privato sovra-comunale Gestione viabilità provinciale Gestione servizi a rete (rifiuti, acqua, energia) e SUAP Edilizia scolastica (1 grado) e servizi scolastici Sgombero neve Regolazione servizi a rete di rilevanza economica Programmazione ed edilizia scolastica (2 grado) Servizi di sviluppo economico e sociale

22 i Comuni? Dopo l approvazione della Legge n. 42/2009, l art. 19 del D.L. 95/2012, di modifica dell art. 14 del D.L. 78/2010, individua le funzioni fondamentali dei Comuni: a)organizzazione generale dell'amministrazione, gestione finanziaria e contabile e controllo; b)organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale, ivi compresi i servizi di trasporto pubblico comunale; c)catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato dalla normativa vigente; d)la pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonché la partecipazione alla pianificazione territoriale di livello sovracomunale; e) attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi; f) l'organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi; g) progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dall'articolo 118, quarto comma, della Costituzione;

23 e i Comuni? h) edilizia scolastica per la parte non attribuita alla competenza delle province, organizzazione e gestione dei servizi scolastici; i) polizia municipale e polizia amministrativa locale; l) tenuta dei registri di stato civile e di popolazione e compiti in materia di servizi anagrafici nonché in materia di servizi elettorali, nell'esercizio delle funzioni di competenza statale; l-bis) i servizi in materia statistica.

24 Il dilemma della Città metropolitana di Firenze

25 In azzurro i comuni dell area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia, dove era stato predisposto lo «Schema Strutturale», approvato con DCR 212/1990 Pistoia Prato Firenze In amaranto l area dell attuale Provincia di Firenze

26 Pistoia Prato L area metropolitana fiorentina è stata individuata con deliberazione del consiglio regionale n. 130 del 29/3/2000 e comprende il territorio delle province di Firenze, Prato e Pistoia. Firenze In rosso i comuni dell area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia, DCR 212/1990

27 Corriere Fiorentino, 8 luglio 2014

28 Corriere Fiorentino, 6 luglio 2014 Corriere Fiorentino, 8 luglio 2014

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30 Le legature urbane nel PIT 2000

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33 Come se ne esce? Con la cooperazione territoriale: che è uno dei tre obiettivi posti alla politica regionale europea, assieme agli obiettivi della convergenza e della competitività regionale e occupazione. L obiettivo cooperazione è inteso a rafforzare la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte locali e regionali, a rafforzare la cooperazione transnazionale mediante azioni volte allo sviluppo territoriale integrato connesse alle priorità comunitarie, e a rafforzare la cooperazione interregionale e lo scambio di esperienze al livello territoriale adeguato (Regolamento (CE) n. 1083/2006) La cooperazione è l elemento fondante anche dello Schema di sviluppo dello spazio europeo (1999) secondo il quale: i futuri problemi connessi con lo sviluppo territoriale dell Europa potranno essere risolti unicamente grazie alla cooperazione delle autorità di governo e amministrative centrali e locali, dal momento che, in vista dell integrazione europea, si intensificano i rapporti a tutti i livelli, tra le diverse regioni e tra le regioni e gli organismi nazionali ed europei. Cresce la dipendenza di città e regioni dalle tendenze mondiali e dalle decisioni comunitarie

34 Una pianificazione spaziale senza riferimenti di livello nazionale ed europeo oggi è impensabile, così come è improponibile una pianificazione spaziale regionale e/o metropolitana autonoma rispetto agli interessi e alle richieste delle autorità locali comunali. Gli interessi locali spesse volte sono tutt altro che omogenei e spesse volte anche più robusti di quelli regionali. In diversi ambiti regionali esistono aree metropolitane e/o municipalità inserite in reti sovranazionali o in reti globali, che rendono problematico il ruolo delle Autorità regionali. In questa doppia compressione la pianificazione spaziale regionale e metropolitana è inserita e può giocare un ruolo importante, non solo come compositore di interessi (locali/globali), ma soprattutto come tavolo di costruzione di vision spaziali possibili cui legare alcuni progetti di territorio. Proprio per questo la natura della pianificazione spaziale sembra essere cooperativa. Non più una pianificazione di sistema, né solo indicativa, ma una pianificazione spaziale strategica cosstruita attraverso un procedimento di governance cooperativa.

35 Classificazione dei sistemi locali del lavoro attrattori, in funzione del saldo migratorio

36 Comuni per intensità di urbanizzazione anno 2001

37 La costruzione della Grande Firenze

38 La costruzione della Grande Firenze

39 La costruzione della Grande Firenze

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