La marcatura CE degli aggregati riciclati. Ing. Antonio Bianco Direttore ABICert

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1 La marcatura CE degli aggregati riciclati Ing. Antonio Bianco Direttore ABICert

2 Da dove viene l esperienza che viene riportata? Ente di Certificazione Indipendente operante in Italia, specificamente nel settore delle costruzioni

3 QUALE APPROCCIO? ABICERT basa la propria attività su: Competenza dei tecnici Servizio serio ed affidabile Rilascio tempestivo

4 allora? Se si verificano queste condizioni, la certificazione : tutela l azienda l che la ottiene le conferisce valore rappresenta una garanzia per il mercato

5 Altre Attività coinvolte Certificazioni del Sistema di Controllo della Produzione in Fabbrica per la marcatura CE di prodotti da costruzione: prefabbricati, conglomerati bituminosi, bitumi, emulsioni bituminose, aggregati, calci,

6 Attività svolte Certificazioni del Sistema di Controllo della Produzione in Fabbrica per la marcatura CE di prodotti da costruzione: malte, additivi, ceneri volanti, fumi di silice, fibre per calcestruzzo, loppa d altoforno, d geotessili e geosintetici

7 Altre Attività svolte Certificazioni FPC del Controllo della Produzione di Calcestruzzo Prodotto con Processo Industrializzato ai sensi del D.M Ispezioni di lotto

8 Attività svolte Certificazioni di sistema Per la Qualità ISO 9001, Ambientale ISO 14001, Per la Sicurezza BS OHSAS Per l Energia ISO 50001

9 Consulenza? ABICert non offre servizi di consulenza

10 Prove? ABICert non esegue prove

11 quindi? ABICert è TERZO e INDIPENDENTE in quanto non coinvolto in altre attività

12 Quale deve essere il contributo dell Ente di Certificazione? EVITARE L IPOCRISIA PUNTARE SUGLI ASPETTI PRATICI

13 Il quadro normativo nazionale DM Cap.11 si legge: DM si legge: I materiali e prodotti per uso strutturale devono essere: identificati univocamente a cura del produttore, secondo le procedure applicabili; qualificati sotto la responsabilità del produttore, secondo le procedure applicabili; accettati dal Direttore dei lavori mediante acquisizione e verifica della documentazione di qualificazione, nonché mediante le eventuali prove sperimentali di accettazione.

14 Dal quadro legislativo nazionale Ecco i tre casi che possono verificarsi: A) materiali e prodotti per uso strutturale per i quali sia disponibile una norma europea armonizzata il cui riferimento sia pubblicato su GUUE. Al termine del periodo di coesistenza il loro impiego nelle opere è possibile soltanto se in possesso della Marcatura CE,, prevista dalla Direttiva 89/106/CEE Prodotti da costruzione (CPD), recepita in Italia dal DPR 21/04/1993, n.246, così come modificato dal DPR 10/12/1997, n. 499; B) materiali e prodotti per uso strutturale per i quali non sia disponibile una norma armonizzata ovvero la stessa ricada nel periodo di coesistenza,, per i quali sia invece prevista la qualificazione con le modalità e le procedure indicate nelle presenti norme. E E fatto salvo il caso in cui, nel periodo di coesistenza della specifica norma armonizzata, il produttore abbia volontariamente optato per la Marcatura CE; C) materiali e prodotti per uso strutturale innovativi o comunque non citati nel presente capitolo e non ricadenti in una delle tipologie a) o b). In tali casi il produttore potrà pervenire alla Marcatura CE in conformità a Benestari Tecnici Europei (ETA( ETA), ovvero, in alternativa, dovrà essere in possesso di un Certificato di Idoneità Tecnica all Impiego rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale sulla base di Linee Guida approvate dal

15 Dal quadro legislativo nazionale Ecco i tre casi che possono verificarsi: A)materiali e prodotti per uso strutturale per i quali sia disponibile una sia disponibile una norma europea armonizzata armonizzata il cui riferimento sia pubblicato su GUUE. Al termine del periodo di coesistenza il loro impiego nelle opere è possibile soltanto se in possesso della Marcatura CE,, prevista dalla Direttiva 89/106/CEE Prodotti da costruzione (CPD), recepita in Italia dal DPR 21/04/1993, n.246, così come modificato dal DPR 10/12/1997, n. 499;

16 Dal quadro legislativo nazionale Ecco i tre casi che possono verificarsi: B) materiali e prodotti per uso strutturale per i quali non sia disponibile una norma armonizzata ovvero la stessa ricada nel periodo di coesistenza,, per i quali sia invece prevista la qualificazione con le modalità e le procedure indicate nelle presenti norme. E E fatto salvo il caso in cui, nel periodo di coesistenza della specifica norma armonizzata, il produttore abbia volontariamente optato per la Marcatura CE;

17 Dal quadro legislativo nazionale Ecco i tre casi che possono verificarsi: C) materiali e prodotti per uso strutturale innovativi o comunque non citati nel presente capitolo e non ricadenti in una delle tipologie a) o b). In tali casi il produttore potrà pervenire alla Marcatura CE in conformità a Benestari Tecnici Europei (ETA( ETA), ovvero, in alternativa, dovrà essere in possesso di un Certificato di Idoneità Tecnica all Impiego rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale sulla base di Linee Guida approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

18 La situazione legale dei marchi di qualità Certificazione FPC del cls prod. con processo industrializzato Requisiti nazionali Parte cogente (nazionale + CE) CPD Parte cogente (CE)

19 C P D -> C P R Sulla GUUE del , n L 88 viene pubblicato il REGOLAMENTO 305/2011 che abroga la DIRETTIVA 89/106 Entrata in vigore: 20 gg dopo la pubblicazione in GUUE Applicabile a regime dal 01 luglio 2013

20 Il CPR si basa sui seguenti principi/obiettivi: Chiarimento dei concetti base e dell uso del marchio CE per i PdC; Semplificazione del vigente sistema basato sulla Direttiva 89/106/CEE (CPD) (per esempio considerando procedure semplificate per PM/Micro Imprese) Incremento della Credibilità dell intero sistema (ad esempio mediante nuovi e più rigorosi requisiti per gli organismi coinvolti nella verifica della costanza della prestazione dei PdC) Incremento dell Armonizzazione nell ambito dell UE delle condizioni per la commercializzazione dei PdC

21 Considerazioni (1 58) CAPO I Disposizioni generali (artt. 1 3) CAPO II Dichiarazione di Prestazione e Marcatura CE (artt. 4-10) CAPO III Obblighi degli operatori economici (artt ) CAPO IV Specifiche Tecniche armonizzate (artt ) CAPO V Organismi di Valutazione Tecnica (artt ) CAPO VI Procedure Semplificate (artt ) CAPO VII Autorità Notificanti ed Organismi Notificati (artt ) CAPO VIII Vigilanza sul Mercato e Procedure di Salvaguardia (artt ) CAPO IX Disposizione Finali (artt ) Allegato I Requisiti di Base delle Opere di Costruzione Allegato II Procedura per l adozione del Documento di Valutazione Europea Allegato III Dichiarazione di Prestazione Allegato IV Aree di Prodotto e Requisiti dei TABs Allegato V Valutazione e Verifica della costanza della prestazione

22 Allegato I: Requisiti di base delle opere di costruzione Le opere di costruzione, nel complesso e nelle loro singole parti, devono essere adatte all'uso cui sono destinate, tenendo conto in particolare della salute e della sicurezza delle persone interessate durante l'intero ciclo di vita delle opere. Fatta salva l'ordinaria manutenzione, le opere di costruzione devono soddisfare i presenti requisiti di base delle opere di costruzione per una durata di servizio economicamente adeguata. 1. Resistenza meccanica e stabilità 2. Sicurezza in caso di incendio 3. Igiene, salute e ambiente 4. Sicurezza e accessibilità nell'uso 5. Protezione contro il rumore 6. Risparmio energetico e ritenzione del calore 7. Uso sostenibile delle risorse naturali

23 Requisito 7. Uso sostenibile delle risorse naturali Le opere di costruzione devono essere concepite, realizzate e demolite in modo che l'uso delle risorse naturali sia sostenibile e garantisca in particolare quanto segue: a) il riutilizzo o la riciclabilità delle opere di costruzione, dei loro materiali e delle loro parti dopo la demolizione; b) la durabilità delle opere di costruzione; c) l'uso, nelle opere di costruzione, di materie prime e secondarie ecologicamente compatibili.

24 CONSIDERAZIONI (25) Se del caso, la dichiarazione di prestazione dovrebbe essere accompagnata da informazioni relative alle sostanze pericolose contenute nel prodotto da costruzione al fine di migliorare la possibilità di realizzare costruzioni sostenibili e facilitare lo sviluppo di prodotti rispettosi dell'ambiente. (56) Ai fini della valutazione dell'uso sostenibile delle risorse e dell'impatto delle opere di costruzione sull'ambiente si dovrebbe fare uso delle dichiarazioni ambientali di prodotto, ove disponibili.

25 DICHIARAZIONE AMBIENTALE DI PRODOTTO La dichiarazione ambientale di prodotto è uno strumento che ha lo scopo di comunicare al mercato le caratteristiche e le prestazioni ambientali di un prodotto. La dichiarazione ambientale permette ai produttori di dimostrare la loro attenzione alle problematiche ambientali analizzando e descrivendo il proprio prodotto dal punto di vista degli impatti ambientali, e permette ai consumatori di avere dettagliate informazioni riguardo alle caratteristiche ambientali del prodotto stesso.

26 La dichiarazione ambientale intende fornire informazioni precise, affidabili e comparabili sulle prestazioni ambientali del prodotto. L obiettivo principale delle dichiarazioni ambientali è di favorire, attraverso la comparabilità tra prodotti analoghi e la capacità di scelta dell'acquirente, un miglioramento costante dei prodotti da un punto di vista ambientale.

27 MATERIE PRIME - ENERGIE EMISSIONI IN ARIA, ACQUA E SUOLO

28 Nell ambito degli strumenti volontari di politica ambientale volti alla comunicazione delle prestazioni ambientali dei prodotti, la normativa internazionale ed europea utilizza il termine etichetta o marchio (label) e dichiarazione (declaration) e distingue fra certificazioni di parte terza relative a prestazioni ambientali, e dichiarazioni del produttore fornite sulla base di verifiche condotte in proprio o da parte terza.

29 Le etichettature e certificazioni di parte terza comportano il riferimento a requisiti ambientali specificati e quindi la dichiarazione di livelli prestazionali del prodotto corrispondenti a dati requisiti. La dichiarazione del produttore invece fornisce una informazione su prestazioni ambientali senza entrare in merito alla rispondenza a requisiti.

30 TIPI DI DICHIARAZIONE Secondo la classificazione e descrizione delle etichette e delle dichiarazioni ambientali della norma ISO 14020, si possono distinguere tre tipologie di etichettature/dichiarazioni ecologiche:

31 TIPI DI DICHIARAZIONE 1º tipo (ISO 14024) etichette ecologiche volontarie sottoposte a certificazione esterna (o di parte terza). Sono basate su un sistema multicriteria che considera l intero ciclo di vita del prodotto. I criteri fissano dei valori soglia, da rispettare per ottenere il rilascio del marchio.

32 TIPI DI DICHIARAZIONE 2º tipo (ISO 14021) etichette e dichiarazioni ecologiche che riportano informazioni ambientali dichiarate da parte di produttori, importatori o distributori di prodotti, senza che vi sia l intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra le quali: Riciclabile, Compostabile, ecc.). La norma prevede comunque una serie di vincoli da rispettare sulle modalità di diffusione e i requisiti sui contenuti dell informazione.

33 TIPI DI DICHIARAZIONE 3º tipo (IS ) dichiarazioni ecologiche che riportano informazioni basate su parametri stabiliti che contengono una quantificazione degli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolati attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a un controllo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le Dichiarazioni Ambientali di Prodotto o EPD Environmental Product Declaration.

34 Certificazione di prodotto ETICHETTE AMBIENTALI

35 AGGREGATI

36

37 ERROR: stackunderflow OFFENDING COMMAND: ~ STACK:

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