Ricerca-azione Verso la pratica del Bilancio Sociale USR Lombardia Febbraio 2009
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- Linda Franceschi
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1 PRESENTAZIONE Ricerca-azione Verso la pratica del Bilancio Sociale USR Lombardia NOTE METODOLOGICHE CAP. 1 - L IDENTITÀ 1.1. Il profilo storico - evolutivo IL BILANCIO SOCIALE DELLA SCUOLA INDICE 1.2. La comunità di appartenenza: analisi del contesto di riferimento (tipologia del territorio patto di corresponsabilità) 1.3. I nostri stakeholder 1.4. La missione, la visione e i valori La missione istituzionale La visione di sviluppo I valori che ispirano la nostra azione 1.5. L assetto istituzionale e organizzativo CAP. 2 - LE SCELTE E I RISULTATI 2.1 I nostri studenti (provenienza, apprendimenti pregressi, composizione, status socio-economico, frequenza e partecipazione) 2.2. L impegno della scuola nello sviluppo delle conoscenze di base Obiettivi Stakeholder Risultati Attività e Progetti Risorse 2.3. La promozione delle abilità tecnico-applicative Obiettivi Stakeholder Risultati Attività e Progetti Risorse 2.4. Il nostro contributo allo sviluppo delle competenze trasversali degli studenti Obiettivi Stakeholder Risultati Attività e Progetti Risorse 2.5. Le scelte e i risultati sul piano dell organizzazione della didattica Obiettivi Stakeholder Risultati Attività e Progetti Risorse
2 2.6. Lo Sviluppo organizzativo della scuola Obiettivi Stakeholder Risultati Attività e Progetti Risorse CAP. 3 IL SISTEMA DEL VALORE DELLA SCUOLA 3.1. GLI IMPATTI SOCIALI Dimensione della scuola, abbandoni, inserimento nel lavoro, università e stadi successivi dell istruzione, soddisfazione degli stakeholder Obiettivi Stakeholder Risultati Attività e Progetti Risorse 3.2 LE RISORSE FINANZIARIE Obiettivi Stakeholder Risultati Attività e Progetti Risorse PIANO DI MIGLIORAMENTO E POLITICHE DELL ISTITUTO Figura - Articolazione logica dei Capitoli 2 e Competenze trasversali 2.2 Conoscenze di base 2.1 Studenti 2.3 Abilità tecnico applicative 3.1 Impatti sociali 2.5 Organizzazione della didattica 3.2 Risorse finanziarie
3 GLOSSARIO Stakeholder: interni come organizzazione che apprende; esterni come portatori di interesse, a vario titolo, nella scuola: gli studenti e le famiglie; il personale della scuola e le rappresentanze sindacali; l amministrazione scolastica sia a livello locale che nazionale; la Regione e gli Enti locali territoriali (Comune, Provincia, Comunità Montane, Consorzi di Comuni vicini); le altre istituzioni scolastiche sul territorio; l Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell Istruzione (INVALSI); gli Istituti Regionali di Ricerca Educativa (ex IRRE); le istituzioni e organizzazioni della scuola (Ufficio Scolastico Regionale, Ufficio Scolastico Provinciale, Reti di scuole, associazioni culturali e professionali della scuola, ecc.); le imprese e gli enti fornitori di beni e servizi; le associazioni di cittadini e di imprese, gli enti e i privati; l Università; l editoria scolastica e i media locali; l Istituto scolastico stesso. Assetto istituzionale ed organizzativo - Organi di governo: Consiglio d Istituto (numero membri e composizione) e Giunta Esecutiva; - Organo tecnico-professionale: Collegio dei docenti (numero componenti e articolazione in Commissioni); - Organi di gestione: Dirigente Scolastico, Vicario e collaboratori; Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi; - Funzioni strumentali; - Coordinatori di Classe, di Dipartimento e di Area scientifico-disciplinare; - Responsabili di plesso; - Organigramma (eventuale). Valori Principi essenziali e durevoli della scuola. Non derivano dall ambiente esterno, ma hanno un valore e un importanza intrinseca all interno della scuola. È buona prassi individuare non più di 3-5 valori, che rappresentano il codice genetico della scuola e che sono condivisi dalle persone che vi lavorano. Domande per la definizione dei valori: 1. Quali valori porti personalmente nel tuo lavoro? 2. Quali valori speri che i tuoi figli porteranno nel loro lavoro quando diventeranno adulti? 3. Se domani mattina ti svegliassi con tanti soldi da non dover più lavorare per il resto della tua vita, quali valori continueresti ad avere? 4. Quali valori resteranno validi per te tra 100 anni? 5. Quali valori continueresti a mantenere anche se, ad un certo punto, uno o più di essi diventassero per te una fonte di svantaggio competitivo? Esempi di valori della scuola possono essere integrità, trasparenza, collaborazione, responsabilità, solidarietà, senso di appartenenza alla comunità, curiosità, precisione, profondità, ecc.
4 Mission Ragione d essere della scuola. Non descrive solo gli output della scuola e il target di studenti, ma ne coglie l anima. È legata all istituzione, è l idea di capitale umano che sta dentro la comunità educante.la mission (che dovrebbe durare almeno 100 anni) non dovrebbe essere confusa con gli obiettivi o con le strategie (che dovrebbero cambiare molte volte in 100 anni). È come la stella polare: sempre perseguita ma mai raggiunta. La mission non cambia, ma ispira il cambiamento. Metodo per definire la mission: i 5 perché. Iniziare con una definizione descrittiva e poi chiedersi: perché questo è importante? E poi ripetere ancora la stessa domanda per 5 volte, finché non si arriva a cogliere davvero l essenza della scuola. Domande per la definizione della mission: 1. Che cosa si perderebbe se la scuola cessasse di esistere? 2. Perché è importante che la scuola continui ad esistere? Esempi di mission della scuola: - Formare l uomo e del cittadino responsabile e consapevole ; - Educare le nuove generazioni aiutandole a prendere coscienza di sé e della realtà in una prospettiva internazionale, a partire dalla ricchezza della cultura classico-cristiana resa viva nel rapporto con maestri preparati e appassionati, con il supporto sistematico delle nuove tecnologie, aprendo la strada ad un modo nuovo di fare scuola. - Ciascun bambino è unico. La nostra scuola è impegnata ad organizzare risorse, spazi, tempi ed attività per favorire lo sviluppo e la valorizzazione dell originalità di ciascuno, confrontandosi con le scelte educative delle famiglie. Vision Visione del futuro della scuola, idea di sviluppo del capitale umano alla luce di come si è formato. È legata agli uomini, ai leader. È come una montagna da scalare: una volta raggiunta la vetta, ci si sposta verso un altra montagna. A differenza della mission e dei valori che si devono scoprire, la sua identificazione è frutto di un processo creativo. Dovrebbe articolarsi in due parti: - grandi e audaci obiettivi (da 10 a 30 anni); - vivida descrizione di ciò che servirebbe per raggiungere gli obiettivi. Domande per la definizione della vision: 1. Come vorreste vedere la vostra scuola tra 20 anni? A che cosa dovrebbe somigliare la vostra scuola? Che cosa dovrebbe aver realizzato? 2. Se qualcuno scrivesse un articolo su una rivista famosa sulla vostra scuola tra 20 anni, che cosa direbbe? Esempi di grandi e audaci obiettivi da includere nella vision della scuola: - Costruire una comunità educante per lo sviluppo del capitale umano dei nostri studenti; - Trasformare la nostra scuola in un punto di riferimento per la comunità locale e lo sviluppo economico, sociale e culturale; - Fare della nostra scuola un partner affidabile dei genitori per l educazione dei loro figli; - Fare della nostra scuola un punto di eccellenza per l accesso agli studi universitari.
5 Conoscenze di base Dimensione del capitale umano costituito dalle conoscenze disciplinari, che la scuola deve garantire in termini di qualità ed equità. Esempi: Lettere, Matematica, Scienze, ecc. Abilità tecnico-applicative Abilità di tradurre le conoscenze di base nella comprensione dei problemi e nella capacità di risolverli. Conoscenze di base e abilità tecnico-applicative sono interdipendenti tra loro, ma al tempo stesso autonome. Esempi: Lingue straniere, Laboratori, ECDL, ecc. Competenze trasversali Dimensione del capitale umano che mette in moto e valorizza le conoscenze di base e le abilità tecnico-applicative nella vita quotidiana. Esempi: autonomia, responsabilità, capacità relazionali, capacità organizzative, lavoro di gruppo, imprenditorialità, managerialità, etica, legalità, cittadinanza attiva, tutela dell ambiente, ecc. Organizzazione della didattica Esempi: progettazione del curriculum, definizione del quadro orario, processi di valutazione della didattica, ecc. Risultati Performance degli studenti: - Misure quantitative esterne - Misure quantitative interne - Misure qualitative Sviluppo organizzativo Esempi: progettazione organizzativa, sistemi di pianificazione strategica, controllo di gestione e valutazione degli insegnanti, sistemi di informazione e comunicazione, promozione di una leadership diffusa e del lavoro di gruppo, soprattutto tra gli insegnanti. Impatti Costituiscono impatti della scuola: - la dimensione della scuola (numero studenti, numero docenti, quota di mercato, flussi in entrata e in uscita, ecc.) - drop out o dispersione scolastica (numero di studenti che abbandonano gli studi) - inserimento nel lavoro (statistiche) - accessibilità ai gradi successivi di istruzione (risultati dopo il 2 anno della scuola superiore, numero di studenti che superano i test universitari, ecc.) - soddisfazione degli stakeholder (questionari) - valore aggiunto della scuola in termini economico finanziari (proventi consumi esterni).
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