Bonifica siti inquinati, applicazione della norma e strumenti attuativi: l esperienza del Comune di Ferrara

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1 Bonifica siti inquinati, applicazione della norma e strumenti attuativi: l esperienza del Comune di Ferrara Le Buone Pratiche del sito di Ferrara Servizio Ambiente - Comune di Ferrara 14 a Conferenza Responsible Care La Chimica Sostenibile per lo sviluppo del territorio Ferrara, un caso di successo Ferrara, 14 giugno

2 Il Polo chimico di Ferrara sorge in una vasta zona industriale, di circa 250 ettari, a nordovest della città in una zona ottimale per la logistica del trasporto sia su gomma che su rotaie e per la vicinanza al fiume Po. Tale area è stata individuata e istituita con Regio decreto legge n del 26/12/1936. Nei primi anni 40 si insediano le prime società chimiche, poi nel 1950 la Montecatini inizia la produzione del polipropilene ( Moplen) nel 1957 e la zona industriale raggiunge la sua massima espansione arrivando ad impiegare 7mila addetti alla fine anni 60, assumendo la denominazione di Petrolchimico di Ferrara. Qui nel 1954 Giulio Natta giunge alla scoperta del Polipropilene isotattico, a coronamento degli studi sui catalizzatori di polimerizzazione dell etilene che gli varranno nel 1963 il Premio Nobel insieme al Tedesco Karl Zieglern. Le società attualmente insediate nello Stabilimento Multisocietario sono: Syndial SpA; Basell Poliolefine Italia Srl; Centro Energia Ferrara SpA; ITI Polymers srl; Sapio Produzione Idrogeno Ossigeno Srl; Società Enipower Ferrara srl; Polymia Srl (ex Nylco); Versalis SpA,; Consorzio Integrated Facility Management (I.F.M.); Yara Italia SpA dipendenti di indotto 2

3 Ubicazione del Polo Chimico di Ferrara Ferrara Superficie 250 ha 3

4 L attività delle varie Società coinsediate nel Petrolchimico nel corso degli anni determinarono, anche per la mancanza di normative di settore, contaminazione dei terreni, delle acque della falda superficiale e delle acque della falda confinata. Con l entrata in vigore del DM n. 471/99 che disponeva l obbligo di attivare le procedure per la bonifica dei siti contaminati le Società insediate nel Polo chimico, il Comune e la Provincia di Ferrara, la Regione Emilia-Romagna, il Ministero dello Sviluppo Economico e le OO.SS Confederali e di Categoria, hanno convenuto sulla necessità di riqualificare il Polo chimico di Ferrara e di promuoverne lo sviluppo ecocompatibile, sottoscrivendo nel 2001 un Accordo di programma volontario. Con tale accordo, successivamente rinnovato ed integrato nel 2008 e tutt ora in corso di validità, si sono gettate le basi per la riconversione del Petrolchimico a Polo Industriale e Tecnologico. Gli obiettivi fondamentali dell Accordo: creare le condizioni ottimali di coesistenza fra tutela ambientale e lo sviluppo del settore chimico bonificare anche per evitare di consumare altro territorio promuovere l attrazione di nuove imprese ottimizzare le infrastrutture e i servizi potenziare la logistica e le modalità di trasporto: gomma ferro e acqua L attuazione delle disposizioni previste nell Accordo di Programma per il raggiungimento degli obiettivi prefissati ha portato tutti i sottoscrittori alla necessità di sedersi attorno ad un tavolo per la definizione delle strategie e degli interventi operativi da mettere in campo. 4

5 Iter di bonifica del sito Oltre 1460 sondaggi Tra il 2001 ed il 2004 si è svolta la caratterizzazione ex D.M. 471/99, mentre tra il 2008 e 2015 la caratterizzazione integrativa ex D.Lgs 152/06 Con le indagine integrative effettuate dalle imprese nello stabilimento multisocietario di Ferrara si è consolidato il modello concettuale delle matrici superficiali mediante la realizzazione complessiva di: 1460 sondaggi stratigrafici; 320 piezometri superficiali; 100 piezometri profondi; 135 punti di monitoraggio dei gas interstiziali Oltre 320 piezometri superficiali Oltre 100 piezometri profondi 5

6 Iter dei procedimenti di bonifica , Le società del Polo chimico hanno avviato l iter procedurale che ha portato alla caratterizzazione del proprio sito (art. 9 D.M. 471/99) , Si è svolta la caratterizzazione ex D.M. 471/99 che ha comportato l esecuzione di oltre 900 sondaggi stratigrafici, 270 piezometri superficiali, 100 piezometri nella falda profonda , il Comune di Ferrara, individuato dal D.M. n. 471/99 come autorità competente, ha approvato diversi progetti preliminari di bonifica delle Società coinsediate nello stabilimento multisocietario, i progetti definitivi di Bonifica delle società SEF (Società Enipower Ferrara Srl per la realizzazione della centrale Turbogas, e Solvay Chimica Italia (ora Inovyn Produzione Italia S.r.l.) , L introduzione del D.Lgs. 152/06 ha indotto le richieste di rimodulazione degli obiettivi ma ha indotto anche rallentamenti dei procedimenti per l incertezza interpretativa della normativa regionale che obbligava le Società a proseguire con il D.M. 471/99. Nel frattempo nel periodo compreso tra il novembre 2004 e l aprile 2008 si sono svolte n.4 campagne di monitoraggio della falda superficiale e n.6 campagne di monitoraggio della falda profonda , L Iter di bonifica dello stabilimento multisocietario di Ferrara è proseguito poi distinto per matrici in accordo tra Enti e Società: Matrice Falda confinata, Matrici Superficiali ( terreni e falda superficiale). 6

7 Metodo: strategia di gestione dei procedimenti di bonifica Matrici superficiali (terreni e falda superficiale): Le società insediate si muovono in autonomia Singoli progetti di bonifica Il Comune è garante della compatibilità delle tecniche di bonifica indicate nei progetti e/o adottate. Falda Confinata: Azione unitaria di tutte le Società Coinsediate, che presentano un unico progetto, sia come Progetto Preliminare che come Progetto Operativo di Bonifica. Unico mandatario: Basell (mandato con rappr.) per predisposizione del PDB (POB) e attività connesse fino all approvazione dello stesso (2010). IFM (mandato senza rappr.) per attuazione del POB approvato (dal 2011) 7

8 Bonifica per matrici Matrice falda confinata Progetto operativo di bonifica Falda confinata presentato congiuntamente dalle Società coinsediate, approvato con atto della Giunta comunale del 14/7/2009; esecuzione negli anni successivi di prove pilota per testare l efficacia delle tecnologie scelte e nel 2014, sulla base dei risultati raggiunti, il Progetto è stato aggiornato con l integrazione di un sistema di P&T nel In corso la gara per l appalto delle opere di bonifica previste da progetto. Nel Maggio 2016 si sono realizzati i punti di iniezione dei composti a lento rilascio di ossigeno, mentre l avvio della bonifica è previsto per Settembre

9 Bonifica falda confinata Il modello concettuale 9

10 Bonifica falda confinata Falda confinata Il modello concettuale linee di flusso convergenti verso zona esterna Est dello stabilimento direzioni prevalenti da NO e SO verso Est Velocità effettiva stimabile in circa 25 m/anno gradiente stimato pari a 0,005 Permeabilità stimata pari a circa 4 x 10-4 m/s Importante: L acqua della falda confinata non è utilizzata per usi idropotabili. I pozzi di Hera sono ubicati a circa 2 km a nord-ovest 10

11 Bonifica falda confinata Stato qualitativo in funzione delle CSR calcolate CVM Risultano contaminate le porzioni 2 e 3 del Plume 1, rispettivamente per: CVM e Idrocarburi totali; CVM, Benzene e 1,1 Dicloroetilene. TPH Benzene 1,1 dicloroetilene Nessuna evidenza nel periodo di esportazione di contaminazione fuori dai confini dello stabilimento multisocietario. Il piezometro-sentinella PZPEC030 è sempre risultato conforme alle CSC. 11

12 Bonifica falda confinata: POB Progetto Operativo di Bonifica, tecnologia utilizzata Il resto della rete di piezometri della FC, conformi alle CSR/CSC, viene sottoposto, a monitoraggi periodici per verifica del mantenimento dello stato qualitativo. Dopo approfondito esame delle tecnologie potenzialmente applicabili (organici e inorganici), la tecnologia scelta per il POB FC è la Bioremediation Assistita basata sull ossidazione insitu per CVM, TPH e BTEX, + P&T Iniezione composti lento rilascio di ossigeno (ORC Adv) nella porzione superiore dell acquifero per creare un ambiente aerobico in modo da consentire la biodegradazione dei composti,organici clorurati e non clorurati ad opera dei batteri autoctoni in condizioni aerobiche. La velocità di degradazione aerobica è molto superiore a quella anaerobica. Implementazione del P&T lungo l asse della Plume 1 mediante realizzazione di n.6 pozzi da mettere in emungimento. Il POB prevede interventi solo sulla cosiddetta PLUME 1 Gli altri punti eccedenti le CSR sono considerati come singolo «hot-spots» e soggetti a monitoraggio e ad attenuazione naturale. 12

13 Bonifica falda confinata: POB Vantaggi dell integrazione Bioremediation + P&T: accelerare i tempi necessari. per l avvio delle operazioni di bonifica; intercettare il plume di contaminazione nei punti con le maggiori concentrazioni (superamento della CSR individuate dallo studio di AdR) limitare le interferenze logistiche con strutture impiantistiche interrate e fuori terra e ridurre il numero di punti di perforazione dell orizzonte di argilla, a salvaguardia della relativa continuità; rendere i sistemi di bonifica più flessibili alle eventuali mutazioni dei regimi di pompaggio (Solvay). 13

14 Bonifica falda confinata: POB. Suddivisione della Plume 1 in n. 6 porzioni Realizzazione di n 1 barriera di pozzi (43 pozzi su due allineamenti sfalsati) con iniezione di ORC Adv. 14

15 Bonifica falda confinata: POB. Realizzazione di n 1 barriera di pozzi (43 pozzi su due allineamenti sfalsati) con iniezione di ORC Adv. 15

16 Bonifica falda confinata: POB. Realizzazione di n 6 pozzi di emungimento disposti lungo l asse della Plume 1 16

17 Bonifica falda confinata: POB. Convogliamento dell acqua a TAF dedicato L'impianto in questione comprende tre stadi a cascata di stripping ad aria ed il successivo scarico delle acque trattate nella fognatura di processo di stabilimento Il trattamento dello stream gassoso avviene in un combustore catalitico; i fumi sono successivamente sottoposti a scrubbing con neutralizzazione dell'hcl presente nel condensato, e filtrazione finale su carbone attivo prima di essere immessi in atmosfera 17

18 Bonifica falda confinata: POB Descrizione PLAN rev 0 (mar 15) PLAN rev2 (2016) 1. Progettazione esecutiva: (P&T, TAF, PIM ORC) entro giugno 2015 completata 20 marzo Gara appalto: entro settembre 2015 entro maggio Realizzazione barriera ORC: entro dicembre 2015 entro maggio Prima iniezione ORC: entro dicembre 2015 entro settembre Realizzazione pozzi P&T: ott novembre 2015 luglio settembre Revamping TAF: sett dicembre 2015 aprile Realizzazione interconnecting: ott dicembre 2015 luglio settembre Monitoraggi di baseline (BA+P&T) nov dicembre 2015 settembre Start up impianti: entro 15 gennaio 2016 fine settembre Monitoraggi successivi: 11. Parametri di campo (BA): ogni 3 mesi ogni 3 mesi 12. Analisi chimico fisiche (BA e P&T): ogni 6 mesi ogni 6 mesi 13. Report avanzamento bonifica FC: ogni 12 mesi ogni 12 mesi 14. Verifica conformità FC (aree non soggette a bonifica): ogni 15 mesi ogni 15 mesi 18

19 Bonifica falda confinata: POB. 19

20 Bonifica per matrici Matrici Superficiali ( terreni e falda superficiale): Nel corso del 2011 è stato completato lo studio che ha portato alla redazione del documento Modello concettuale idrogeologico delle matrici superficiali per lo stabilimento petrolchimico di Ferrara condiviso con tutte le società coinsediate, che rappresenta un modello concettuale idrogeologico unico per le matrici superficiali dello stabilimento evidenziandone le implicazioni sulla conduzione dell Analisi di Rischio ai sensi del D.Lgs. 152/06, e proponendosi di facilitare un approccio unitario e condivisibile con gli Enti, nell elaborazione delle Analisi di Rischio per le varie aree dello stabilimento Multisocietario. La CdS nel 2012 valuta il documento condividendone assieme alle Società gli aspetti basilari e richiedendo integrazioni/prescrizioni; richiede inoltre alle Società di proseguire con l avanzamento dell iter di bonifica. Gli enti inoltre si impegnano a produrre un apposito protocollo tecnico, da stilarsi in accordo con le Società, che sia di fondamento per la prosecuzione delle bonifiche delle matrici superficiali di sito. 20

21 Protocollo Matrici Superficiali Aspetti salienti Nel 2014, in attuazione agli accordi presi nel 2012, è emersa la necessità di individuare regole e criteri condivisi tra le società dello stabilimento e gli Enti competenti (Comune di Ferrara, Provincia di Ferrara, ARPA e AUSL) relativamente ad alcuni aspetti sito specifici, nel rispetto di quanto stabilito dalla normativa vigente per questo con Delibera di Giunta Comunale del 18/02/2014 è stato approvato il "Protocollo per la gestione dei procedimenti di bonifica, matrici superficiali, all'interno dello stabilimento Multisocietario di Ferrara (FE) che ha lo scopo principale di definire in maniera chiara ed univoca i criteri e le modalità per: Stesura dell Analisi di Rischio; Monitoraggi delle acque di falda; Realizzazione di nuove opere all interno del Polo Industriale e Tecnologico; Gestione delle Terre e Rocce da scavo. 21

22 Protocollo Matrici Superficiali Visione d insieme Stabilimento = sito con attività in esercizio Stabilimento = sito in MISO (Messa in sicurezza operativa) Modello concettuale idrogeologico matrici superficiali Il protocollo si propone come strumento per agevolare la conclusione dei procedimenti di bonifica, stabilendo regole e tracciando percorsi, condivisi, per ciò che resta indefinito dalle norme di legge. 22

23 Protocollo Matrici Superficiali Argomenti Indagini integrative Criteri esecuzione AdR sanitaria (determinazione dati sito specifici, delimitazione sorgenti, individuazione POC e soggetti responsabili, impiego dei dati soil gas) Monitoraggio piezometri interni ed al confine di stabilimento Criteri per la realizzazione di nuove opere all interno dello stabilimento Multisocietario Modalità di restituzione delle aree Condizioni di fondo (Arsenico e alcuni metalli) Dismissione/demolizione di impianti e fabbricati Aggiornamento modello concettuale Gestione statistica dei dati (Superamento statisticamente significativo) Gestione acque Monitoraggi soil gas Gestione terre da scavo 23

24 Protocollo Matrici Superficiali Falda superficiale assenza di direzioni principali di flusso presenza di zone di accumulo delle acque scarsa mobilità, velocità metri/anno stimabile in pochi basse permeabilità stimata pari a circa 10-6 m/s gradiente variabile localmente (da 0.01 a 0.001) Concetto di falda effimera con modestissima diffusione laterale. Moto della falda molto lento, bassissima permeabilità dei terreni saturi. Approccio secondo il quale, date le caratteristiche di scarsa mobilità della falda superficiale effimera, la verifica di potenziale fuoriuscita di contaminanti dal sito venga affidata a controlli diretti, dove necessario, e non al modello di trasporto. Questo anche alla luce della identificazione del sito quale sito con attività in esercizio, dove è applicabile la Messa in Sicurezza 24 Operativa

25 Protocollo Matrici Superficiali Monitoraggi al POC (Punti di Conformità) L adozione del modello idrogeologico e l esclusione del percorso di trasporto presuppone la realizzazione di una rete di monitoraggio piezometrica al confine del sito, distribuita anche su più fasce concentriche a diversa distanza dal confine stesso, che possa rendere più sicuro il controllo della contaminazione presente nel sito oltre ad avere un impatto comunicativo verso la popolazione più diretto ed efficace. Il rafforzamento dei controlli al confine potrà infine comportare una diminuzione dei controlli all interno del sito, ritenendoli in molti casi superflui e non comportando un aggravio dei costi per le imprese, rispetto alla rete di monitoraggio attuale. I POC devono essere correlati ad una riconosciuta sorgente di contaminazione interna allo stabilimento ed associati ai proprietari delle aree su cui insistono le stesse sorgenti. Gli analiti da ricercare ai POC saranno i medesimi di quelli identificati nelle rispettive sorgenti di contaminazione (terreni e falda superficiale). 25

26 Protocollo Matrici Superficiali Criteri per la realizzazione di nuove opere all interno dello stabilimento le nuove opere da realizzare non devono aggravare l'eventuale stato di contaminazione riscontrato nell'area sulla base delle caratterizzazioni eseguite; le operazioni di costruzione delle nuove opere non devono generare esposizioni per i lavoratori impegnati nel cantiere, correlate alla presenza delle sostanze contaminanti rilevate nelle matrici ambientali terreni insaturi ed acque di impregnazione, superiori ai limiti di esposizione professionale previsti dal D.Lgs. 81/2008. A tal fine occorrerà prevedere le opportune misure di prevenzione e protezione per i lavoratori impegnati nel cantiere di lavoro ed effettuare, durante le attività di costruzione, delle campagne di monitoraggio dell'aria ambiente secondo le metodologie previste per gli ambienti di lavoro; L AdR sanitaria viene svolta tenendo conto dell attuale assetto del sito in esame. Nel caso in cui dovesse cambiare il modello concettuale dell AdR svolta, ad esempio perché si demoliscono opere e/o se ne costruiscono altre, l AdR dovrà essere aggiornata alla luce della nuova configurazione del sito (es. via di esposizione indoor/outdoor). In assenza di condizioni di accettabilità del rischio sanitario si dovrà presentare il Progetto Operativo di Bonifica per ottenere la conformità necessaria all esecuzione del progetto edilizio. 26

27 Protocollo Matrici Superficiali Modalita di restituzione delle aree Lotti con conformità alle CSC terreni e acque, chiusura del procedimento. Solo in caso di demolizioni impianti esistenti intervenute dalla caratterizzazione ad oggi, e dove non sia stato possibile effettuate indagini, verifica dell effettiva non contaminazione con indagini in sito da definire. Per quanto riguarda le acque di impregnazione, mantenimento del monitoraggio sui punti esistenti per 5 anni, per verificare l effettivo mantenimento della condizione di non contaminazione. Qualora durante i monitoraggi i piezometri risultati conformi presentino delle non conformità si dovranno inserire nell analisi di rischio con verifica delle CSR. La non conformità sarà considerata quella che permane come superamento statisticamente significativo. - Parere sulla necessità di indagini in caso di progetti nuovi interventi. Lotti con conformità alle CSR, chiusura del procedimento e presentazione di un piano di monitoraggio. In caso di superamento statisticamente significativo occorre, ai sensi di legge, presentare un progetto operativo di bonifica. Lotti con MSE mantengono la loro ragione di esistere rientrando nella MSO dell intero sito. Verranno valutati di volta in volta i singoli casi. Ipotesi conversione in Progetto di Bonifica o Messa in sicurezza Permanente o spegnimento impianto e monitoraggio. Nel frattempo proseguimento del monitoraggio di controllo. Lotti con progetto operativo di bonifica approvato, in tale caso verrà rilasciata certificazione di avvenuta bonifica. 27

28 Stato delle bonifiche La situazione dei procedimenti di bonifica ad oggi è: Approvate le Analisi di Rischio per le matrici superficiali (terreni ed acque di falda superficiali) di tutti i siti dello stabilimento, come di seguito dettagliato: Analisi di Rischio per i siti della Società Syndial S.p.A. In corso le indagini integrative per l elaborazione del Progetto Operativo di Bonifica per le aree risultate contaminate. Analisi di Rischio e relativi Piani di monitoraggio per i siti delle Società Versalis S.p.A., Yara Italia S.p.A., Basell Poliolefine Ferrara S.r.l., Gruppo Sapio S.p.A. e soc. Polymia S.r.l. con restituzione agli usi legittimi delle aree. In corso i monitoraggi della falda superficiale per almeno 5 anni per i siti delle Società Versalis S.p.A., Yara Italia S.p.A., Basell Poliolefine Ferrara S.r.l., Polymia S.r.l. e Gruppo Sapio S.p.A. Progetto operativo di bonifica falda confinata: avvio delle attività sull intero stabilimento societario previsto a settembre Bonifica in corso della falda superficiale della Centrale Turbogas, Società Enipower Ferrara S.p.A.. Bonifica falda confinata e matrici superficiali Società Inovyn Produzione Italia S.p.A. (ex. Solvay Chimica Italia S.p.A) Terminata la demolizione ex inceneritore Soc Syndial S.p.A. MISE (messa in sicurezza di emergenza) in corso per aree delimitate della Soc. Syndial S.p.A. 28

29 Stato delle bonifiche Tale situazione determina per le matrici superficiali: 13 ettari con certificati della Provincia con chiusura del procedimento di bonifica; 87 ettari con Analisi di Rischio Approvata senza la necessità di presentazione del Progetto Operativo di Bonifica, e restituzione agli usi legittimi; 90 ettari con richiesta di presentazione dei Progetti Operativi di Bonifica; 22 ettari con bonifica in corso; 41 ettari con attività di messa in sicurezza. Su tutte le proprietà dello stabilimento multisocietario (250 ettari) permane il vincolo della bonifica della falda confinata. MESSA IN SICUREZZA BONIFICA IN CORSO ADR APPROVATA 29 PROCEDIMENTI CONCLUSI

30 Conclusioni In conclusione si può tranquillamente dire che: gli investimenti ambientali e produttivi realizzati o avviati nell arco di vigenza dell Accordo di Programma hanno prodotto un consolidamento della realtà industriale e un deciso miglioramento delle condizioni ambientali e della sicurezza rappresentando un importante fase di un progetto congiunto di interventi finalizzato al miglioramento ambientale, al consolidamento produttivo ed alla valorizzazione delle eccellenze presenti nel più vasto ambito del Polo Industriale e Tecnologico. Ad oggi il nostro Polo Industriale e Tecnologico presenta delle aree ove, dal punto di vista dei procedimenti di bonifica, è possibile localizzare delle nuove attività: senza dover avviare alcun procedimento e fare alcun tipo di intervento; solo ed esclusivamente aggiornare l Analisi di Rischio approvata con la nuova configurazione di progetto. 30

31 Conclusioni Questo consente di aumentare notevolmente l attrazione verso nuove Società che vogliono insediarsi nel nostro territorio, garantendole terreni che sono pronti all uso e tutte le utilities gestite dal Consorzio IFM (acqua, vapore, energia elettrica, depurazione delle acque, servizio VV.FF, portineria, ecc.). Altro aspetto di non poco conto è rappresentato dal rapporto di sinergia che si è costituito nel corso degli anni tra le Società coinsediate nel Polo Industriale e gli Enti Pubblici che consente un continuo scambio di informazioni e la risoluzione rapida delle criticità o malfunzionamenti o incidenti che dovessero emergere (ad esempio: malfunzionamento impianto GP10 Versalis, accensione torce YARA in fase di riavvio, ecc.). La definizione di criteri chiari con l applicazione delle disposizioni dell accordo di programma e del protocollo sopra citato ha portato anche a notevoli investimenti da parte delle Società coinsediate oltre per gli interventi di bonifica anche per revamping degli impianti e interventi in corso di realizzazione di impianti ex novo che portano vantaggi per l intero territorio in termini di occupazione. 31

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