AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE DELLE MARCHE

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1 AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE DELLE MARCHE

2 Sommario D.LVO 152/06 ART.120 RILEVAMENTO DELLO STATO DI QUALITÀ DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI ADEGUAMENTO DEI MONITORAGGI ALLA DIRETTIVA 2000/60/CE...3 PREMESSA...3 PROGETTAZIONE DEL MONITORAGGIO NELLE ACQUE SUPERFICIALI...3 ACQUE SUPERFICIALI INTERNE CARATTERIZZAZIONE DEI CORPI IDRICI...5 Sezione A: metodologia per l individuazione di tipi per le diverse categorie di acque superficiali...5 Sezione B: criteri metodologici di individuazione dei corpi idrici superficiali...6 Sezione C: metodologia per l analisi delle pressioni e degli impatti INDIVIDUAZIONE DELLE STAZIONI RAPPRESENTATIVE DI TUTTI I TIPI INDIVIDUATI DEFINIZIONE DEL TIPO DI MONITORAGGIO...16 MONITORAGGIO DI SORVEGLIANZA:...20 MONITORAGGIO OPERATIVO:...21 MONITORAGGIO D INDAGINE...22 STATO CHIMICO...22 RETE DI MONITORAGGIO PER LE ZONE VULNERABILI DA PRODOTTI FITOSANITARI...29 RETE DI MONITORAGGIO PER LE ZONE VULNERABILI DA NITRATI...31 MONITORAGGIO DELLE ACQUE DOLCI IDONEE ALLA VITA DEI PESCI (D.LGS.152/06 ALLEGATO 2 SEZ.B)...33 MONITORAGGIO DELLE ACQUE DESTINATE ALLA PRODUZIONE DI ACQUA POTABILE (D.LGS.152/06 ALLEGATO 2 SEZ.A)...36 RIEPILOGO ATTIVITÀ ANNUALE DI MONITORAGGIO DEI CORSI D ACQUA...39 Anno Anno Anno Anno Anno Anno Anno LAGHI...55 ACQUE MARINO COSTIERE INDIVIDUAZIONE E TIPIZZAZIONE DEI CORPI IDRICI NELLA COSTA MARCHIGIANA PROGETTAZIONE DEL PIANO DI MONITORAGGIO SCELTA DEI CORPI IDRICI DA SOTTOPORRE A MONITORAGGIO SORVEGLIANZA/OPERATIVO ACCORPAMENTO CORPI IDRICI: SCELTA DELLE STAZIONI...62 MONITORAGGIO OPERATIVO...63 MONITORAGGIO D INDAGINE...66 LO STATO ECOLOGICO...68 STATO CHIMICO...71 MONITORAGGIO DI SORVEGLIANZA ALGALE

3 MONITORAGGIO AI SENSI DELL ALLEGATO 2 SEZ. C: VITA DEI MOLLUSCHI...75 ALTRE INDAGINI...76 MONITORAGGIO SULLE ACQUE DI BALNEAZIONE...77 RIEPILOGO ATTIVITÀ ANNUALI

4 D.Lvo 152/06 art.120 rilevamento dello stato di qualità dei corpi idrici superficiali adeguamento dei monitoraggi alla direttiva 2000/60/CE PREMESSA Per la protezione e la gestione sostenibile delle acque la Direttiva della Comunità Europea 2000/60/CE fissa gli obiettivi ambientali e le misure necessarie per rendere operativi i piani di gestione dei bacini idrografici, stabilendo le misure necessarie per impedire il deterioramento dello stato di tutti i corpi idrici superficiali e per proteggere, migliorare e ripristinare tutti i corpi idrici superficiali al fine di raggiungere un buono stato delle acque superficiali entro il Gli Stati membri sono stati dunque chiamati ad attuare le misure necessarie al fine di ridurre progressivamente l'inquinamento causato dalle sostanze prioritarie e arrestare o eliminare gradualmente le emissioni, gli scarichi e le perdite di sostanze pericolose prioritarie. Il D.Lgs 152/2006, recependo la Direttiva Europea, ha cambiato il presupposto teorico su cui si basano i controlli ambientali: oggetto principale del monitoraggio è divenuto infatti il corpo idrico, per il quale deve essere garantito il mantenimento o il recupero della qualità ambientale attraverso una serie di interventi di tutela e risanamento personalizzati. Sulla base di queste indicazioni è stato allora convalidato un nuovo sistema di monitoraggio che si basa sulla definizione di uno stato ecologico e di uno stato chimico, quest ultimo in particolare impostato sulla determinazione delle sostanze pericolose. Il D.M. 14 Aprile 2009 n. 56 ha recentemente introdotto nuovi criteri tecnici per il monitoraggio e la classificazione dei corpi idrici superficiali in funzione degli obiettivi di qualità ambientale, fissando le condizioni di riferimento tipo-specifiche per i corpi idrici superficiali. Di fatto con l introduzione di questo regolamento ministeriale vengono sostituiti gli Allegati 1 e 3 alla Parte III del D.Lgs n.152/2006 con lo scopo di armonizzare le informazioni necessarie per l adozione di criteri tecnici mirati alla caratterizzazione delle diverse tipologie di corpi idrici superficiali unitamente alla individuazione delle condizioni di riferimento tipo - specifiche degli stessi. PROGETTAZIONE DEL MONITORAGGIO NELLE ACQUE SUPERFICIALI Per rispondere ai nuovi riferimenti normativi in materia ambientale è necessario procedere ad una riorganizzazione delle attività di monitoraggio delle acque superficiali seguendo i criteri di integrazione delle discipline e dei metodi di analisi che tengano presenti i forti richiami della Direttiva 2000/60/CE. La complessità del processo messo in atto dalle innovazioni legislative richiederà uno sforzo organizzativo e di pianificazione non indifferente e una migliore conoscenza delle realtà territoriali e dello stato qualitativo e quantitativo delle risorse e tale cambiamento deve essere supportato da adeguate e specifiche attività formative e di approfondimento nei confronti delle nuove problematiche. Il presente documento contiene un progetto per l attuazione dei programmi di monitoraggio per le acque superficiali interne e marino costiere in conformità a quanto dettato dalla Direttiva 2000/60/CE e con l obiettivo di giungere alla classificazione dello 3

5 stato ecologico: tale classificazione avviene attraverso il rapporto (EQR: Ecological Quality Ratio) tra gli elementi di qualità misurati nel corpo idrico e le condizioni di riferimento caratteristiche del tipo corrispondente. Gli elementi di qualità sono definiti principalmente attraverso strumenti biologici, espandendo il concetto di bioindicatore al livello di comunità ed ecosistema. L obiettivo del monitoraggio è dunque quello di stabilire un quadro generale coerente ed esauriente dello stato ecologico delle acque all interno di ciascun distretto idrografico, di classificare tutti i corpi idrici superficiali individuati e fornire una descrizione accurata dello stato delle acque superficiali come base per la gestione dell ambiente acquatico. Inoltre, lo studio delle variazioni degli equilibri ecologici a lungo termine è indispensabile per distinguere le variazioni dello stato come risultato dei cicli naturali dalle variazioni risultanti dalle pressioni antropiche o dall attuazione delle misure di recupero. I protocolli di campionamento predisposti da ISPRA rappresentano un riferimento fondamentale ed indispensabile per armonizzazione la progettazione dei piani di monitoraggio su tutto il territorio nazionale. Va sottolineato peraltro come sia indispensabile consentire un sufficiente grado di flessibilità nelle fasi di progettazione dei piani di monitoraggio. Infatti, per sua natura, un buon piano di monitoraggio deve essere sito-specifico, ovvero tenere conto delle caratteristiche dell ambiente su cui si attua e del livello di conoscenze che di esso si hanno, e deve essere dinamico nel tempo, per adattarsi alle evidenze via via emerse. 4

6 Acque superficiali interne 1. CARATTERIZZAZIONE DEI CORPI IDRICI Il decreto 16 giugno 2008, n. 131, apporta modifiche agli allegati 1 e 3 della parte terza del D.Lgs. 152/2006 ed inserisce le sezioni A, B e C all allegato3. Costituisce un Regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici (tipizzazione, individuazione dei corpi idrici, analisi delle pressioni) per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante <<Norme tecniche in materia ambientale>>, predisposto ai sensi dell articolo 75, comma 4, dello stesso decreto. Le tre nuove sezioni vengono brevemente descritte di seguito: Sezione A: metodologia per l individuazione di tipi per le diverse categorie di acque superficiali La tipizzazione dei fiumi è basata sull utilizzo di descrittori abiotici: geografici, climatici e geologici. La procedura si articola su tre livelli: Livello 1 - Regionalizzazione. Livello 2 Definizione di una tipologia Livello 3 Definizione di una tipologia di dettaglio. Livello 1 Regionalizzazione: effettuata a livello nazionale secondo il modello francese da cui sono create le 21 idroecoregioni italiane. Le Marche, come illustrato nella figura seguente comprendono tre idroecoregioni: 10. Appennino settentrionale 12. Costa Adriatica 13. Appennino centrale 5

7 Livello 2 Definizione di una tipologia: tipizzazione dei corpi idrici secondo descrittori abiotici effettuato dalle Regioni. I descrittori utilizzati per il livello due sono: distanza dalla sorgente; morfologia dell alveo; perennità e persistenza; origine del corso d acqua; possibile influenza del bacino a monte sul corpo idrico. Livello 3 Definizione di una tipologia di dettaglio: consente alle Regioni l affinamento della tipologia di livello 2 sulla base delle specificità territoriali. La Regione Marche ha provveduto ad effettuare la tipizzazione fluviale individuando 29 tipi. Sezione B: criteri metodologici di individuazione dei corpi idrici superficiali I corpi idrici sono le unità a cui fare riferimento per riportare ed accertare la conformità con gli obiettivi ambientali. I criteri per l identificazione dei corpi idrici tengono conto principalmente delle differenze dello stato di qualità, delle pressioni esistenti sul territorio, e dell estensione delle aree protette. La Regione Marche ha provveduto all individuazione di 196 corpi idrici 6

8 Sezione C: metodologia per l analisi delle pressioni e degli impatti Attraverso le conoscenze del territorio è possibile individuare le pressioni che agiscono su un determinato corpo idrico. Avvalendosi anche dei dati dei monitoraggi è possibile pervenire alla previsione circa la capacità di un corpo idrico di raggiungere nei tempi stabiliti dalla direttiva l obiettivo di qualità e gli obiettivi specifici previsti. Sulla base di queste informazioni i corpi idrici vengono definiti: a rischio, probabilmente a rischio e non a rischio. La Regione Marche ha provveduto all identificazione dei corpi idrici a rischio che sono risultati 69 rispetto i 127 definiti non a rischio. La Regione Marche nella individuazione e caratterizzazione dei corpi idrici non ha preso in considerazione i comuni della Valmarecchia che a breve passeranno sotto l amministrazione della Regione Emilia Romagna, pertanto nel presente piano non verrà considerato il monitoraggio del fiume Marecchia. 7

9 2. INDIVIDUAZIONE DELLE STAZIONI RAPPRESENTATIVE DI TUTTI I TIPI INDIVIDUATI Il Decreto numero 56 del 14 aprile 2009 costituisce un regolamento recante i criteri tecnici per il monitoraggio dei corpi idrici e l identificazione delle condizioni di riferimento per la modifica delle norme tecniche del decreto 3 aprile 2006 n. 152, recante norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell articolo 75, comma 3, del decreto legislativo medesimo. Sostituisce integralmente l allegato 1 alla parte terza del D.Lgs.152/06. Al paragrafo A.3. vengono definite le modalità di monitoraggio dello stato ecologico e chimico delle acque superficiali. Il monitoraggio viene distinto in tre diverse tipologie: 1. sorveglianza; 2. operativo 3. indagine La scelta del programma di monitoraggio si basa sulla valutazione del rischio descritta al paragrafo precedente. Al fine di individuare i siti rappresentativi per i diversi monitoraggi e per tutti i tipi fluviali, si è provveduto al raggruppamento dei corpi idrici secondo i criteri definiti al paragrafo A Per ognuno degli accorpamenti locali è stata verificata la presenza o meno di una stazione preesistente: se la stazione è rappresentativa nonché in posizione adeguata rispetto al corpo idrico può essere assunta come stazione della nuova rete; nel caso in cui non vi fossero stazioni preesistenti o non fossero ritenute idonee si è individuata una o più nuove stazioni sui tratti ritenuti più rappresentativi, nel caso in cui le stazioni preesistenti non fossero ritenute rappresentative Di seguito vengono indicati gli accorpamenti effettuati e i siti di monitoraggio individuati come rappresentativi. Gruppo 1 (10SS2T 13SS1N 13SS2N): I primi due tipi possono essere accorpati in quanto sono HER diverse, ma hanno uguale origine. All'interno le differenze biocenotiche sono minime. Il terzo tipo che è rappresentato da un solo corpi idrico viene accorpato in quanto diverso per la distanza dalla sorgente dal secondo ed anche per HER dal primo Nota: il Torrente Apsa di San Donato Tratto 1 C.I._A essendo l unico corpo idrico a rischio viene accorpato alla tipologia riportata di seguito (gruppo 2), in quanto, anche in questo caso i tipi si distinguono solo per HER. ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO CI_RISCHIO Pti_monitoraggio 11.R002_TR01.A Fiume Foglia foglia 10SS2T 0 I0311FO 11.R _TR01.A Torrente Caffarelli misa 13SS1N 0 11.R05a_TR01.A Fiume Metauro metauro 13SS2N 0 11.R05a.018_TR01.A Torrente Santo Antonio metauro 13SS2N 0 11.R _TR01.A Torrente Nevola cesano 13SS2N 0 11.R05a.244_TR01.A Torrente Auro metauro 13SS2N 0 11.R05a.188_TR01.A Torrente Tarugo metauro 13SS2N 0 11.R007_TR01.A Fiume Cesano cesano 13SS2N 0 R110072CE 8

10 Gruppo 2 (10SS2T (SOLO TORRENTE APSA DI S.DONATO) 12SS2N): ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO CI_RISCHIO Pti_monitoraggio 11.R _DONATO_TR01.A Torrente Apsa di San foglia 10SS2T 1 I0317FO Donato 11.R _URBINO_TR01.A Torrente Apsa di Urbino foglia 12SS2N 1 11.R _TR01.A Fosso Triponzio esino 12SS2N 0 00.I019T_TAVOLLO_TR01.A Fiume Tavollo tavollo 12SS2N 1 I0341TA Gruppo 3 (13AS2N 13AS6N 10AS2T) L accorpamento riportato di seguito è effettuato su due tipi che si distinguono solo per la distanza dalla sorgente, ed uno che appartiene ad una HER diversa, rappresentato nella Regione Marche da un solo corpo idrico: il torrente Mutino, affluente del fiume Foglia. ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO CI_RISCHIO Pti_monitoraggio 11.R _TR01.A Fiume Cinisco cesano 13AS2N 0 11.R _TR01.A Torrente Vallicello chienti 13AS6N 0 11.R019_RIO_TR01.A Il Rio chienti 13AS2N 0 11.R _PIEVETORINA_TR01.A Fiume Chienti di chienti 13AS6N 0 Pievetorina 11.R _CASPREANO_TR01.A Fosso di Caspreano chienti 13AS6N 0 11.R _TR01.A Torrente S.Angelo chienti 13AS6N 0 11.R _TR01.A Fosso di Capriglia chienti 13AS2N 0 11.R _TR01.A Torrente Fornace chienti 13AS6N 0 11.R _TR01.A Fiume Fiastrone chienti 13AS6N 0 11.R _TR01.A Rio di S.Luca chienti 13AS6N 0 11.R _TR01.A Rio Sacro chienti 13AS6N 0 11.R019_TR01.A Fiume Chienti chienti 13AS2N 0 R110124CH 11.R _TR01.A Torrente Giano esino 13AS6N 0 11.R _TR01.A Torrente Sentino esino 13AS2N 0 11.R012_TR01.A Fiume Esino esino 13AS2N 0 11.R _TR01.A Rio Freddo esino 13AS2N 0 11.R _TR01.A Fosso di Valleremita esino 13AS6N 0 11.R _TR01.A Fosso di Serradica esino 13AS6N 0 11.R _TR01.A Torrente Esinante esino 13AS2N 0 11.R _TR01.A Torrente Mutino foglia 10AS2T 0 11.R05a _TR01.A Torrente Certano metauro 13AS2N 0 11.R05a _TR01.A Fiume Burano metauro 13AS2N 0 11.R05a _TR01.A Fiume Bosso metauro 13AS2N 0 11.R05a _TR01.A Fosso Screbia metauro 13AS2N 0 11.R05a _TR01.A Torrente Bevano metauro 13AS6N 0 11.R05a _TR01.A Fiume Biscubio metauro 13AS2N 0 I0329ME 9

11 ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO CI_RISCHIO Pti_monitoraggio 11.R _TR01.A Fiume Scarzito potenza 13AS2N 0 11.R _TR01.A Fosso di Campodonico potenza 13AS2N 0 11.R016_TR01.A Fiume Potenza potenza 13AS2N 0 11.R _TR01.A Torrente Ambro tenna 13AS6N 0 11.R021_TR01.A Fiume Tenna tenna 13AS6N 0 R110141TN 00.N010_NERA_TR01.A Fiume Nera tevere 13AS6N 0 00.N010_VIGI_TR01.A Fiume Vigi tevere 13AS2N 0 00.N010_USSITA_TR01.A Torrente Ussita tevere 13AS2N 0 00.N010_FALCONE_TR01.A Fosso di Pian Falcone tevere 13AS6N 0 00.I _TR01.A Rio Garrafo tronto 13AS6N 0 00.I _TR01.A Torrente Fluvione tronto 13AS2N 0 I0281FV Gruppo 4 (12AS2N 12AS3T): ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO CI_RISCHIO Pti_monitoraggio 11.R _TR01.A Fiume Nevola misa 12AS2N 1 11.R009_TR02.A Fiume Misa misa 12AS3T 1 R110085MI 11.R009_TR03.A Fiume Misa misa 12AS3T 1 R110087MI 11.R009_TR01.A Fiume Misa misa 13AS2N 1 11.R014_TR02.B Fiume Musone musone 12AS3T 1 11.R014_TR02.A Fiume Musone musone 12AS3T 1 R MU 11.R014_TR02.C Fiume Musone musone 12AS3T 1 R MU Gruppo 5(12AS3D 12AS4F): ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO CI_RISCHIO Pti_monitoraggio 11.R025_TR02.A Fiume Aso aso 12AS3D 1 R110165AS, R110166AS 11.R019_TR04.A Fiume Chienti chienti 12AS4F 1 R CH 11.R019_TR04.B Fiume Chienti chienti 12AS4F 1 R CH 11.R019_TR04.C Fiume Chienti chienti 12AS4F 1 R CH 11.R012_TR04.A Fiume Esino esino 12AS4F 1 I03014bES 11.R012_TR05.A Fiume Esino esino 12AS4F 1 I03016ES 11.R016_TR04.A Fiume Potenza potenza 12AS4F 1 I0339PO,I03312PO 11.R021_TR03.A Fiume Tenna tenna 12AS3D 1 11.R021_TR03.B Fiume Tenna tenna 12AS3D 1 R110145TN, R110146TN 00.I028_TR03.A Fiume Tronto tronto 12AS4F 1 I0286TR 00.I028_TR03.B Fiume Tronto tronto 12AS4F 1 I0287TR Gruppo 6(12SS3N 12SS3D 12SS3F): ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO CI_RISCHIO Pti_monitoraggio 11.R004_TR01.A Torrente Arzilla arzilla 12SS3N 1 R110051AR 10

12 ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO CI_RISCHIO Pti_monitoraggio 11.R007_TR03.A Fiume Cesano cesano 12SS3D 1 R110075CE 00.I019C_CONCA_TR02.A Torrente Conca conca 12SS3F 0 11.R002_TR03.A Fiume Foglia foglia 12SS3F 1 Gruppo 7(12SS4D 12SS4F): ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO CI_RISCHIO Pti_monitoraggio 11.R002_TR04.B Fiume Foglia foglia 12SS4D 1 11.R002_TR04.A Fiume Foglia foglia 12SS4D 1 I03110FO, I03111FO 11.R05a_TR04.A Fiume Metauro metauro 12SS4F 1 11.R05a_TR04.B Fiume Metauro metauro 12SS4F Gruppo 8 (12IN7N 10IN7T 13IN7N): 1 I03220ME, I03221ME Il gruppo 8 è costituito dalle tre tipologie elencate ma che si distinguono solo perché ricadono nelle tre diverse idroecoregioni e rappresentano corsi d acqua temporanei intermittenti, meandriformi e con influenza del bacino a monte nulla o trascurabile o non applicabile. Il gruppo 8A è costituto però solo dai corsi d acqua che in base alla valutazione del rischio risultavano non a rischio, mentre quelli a rischio fanno parte del gruppo 8B Gruppo 8A ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO CI_RISCHIO Pti_monitoraggio 11.R _TR01.A Rio Maggio cesano 12IN7N 0 11.R _TR01.A Rio Freddo cesano 12IN7N 0 11.R _MAGGIORE_TR01.A Rio Maggiore cesano 12IN7N 0 11.R _TR01.A Rio Grande cesano 12IN7N 0 00.I019C_GEMMANO_TR01.A Rio Ventena di conca 10IN7T 0 Gemmano 00.I019C_CASTELNUOVO_TR01.A Rio Ventena di conca 10IN7T 0 Castelnuovo 11.R _TR01.A Torrente Granita esino 12IN7N 0 11.R _TR01.A Torrente Cesola esino 12IN7N 0 11.R _TR01.A Fosso Guardengo esino 12IN7N 0 11.R _TR01.A Torrente Crinacci esino 13IN7N 0 11.R _TR01.A Torrente Sanguerone esino 13IN7N 0 11.R _TR01.A Torrente Marena esino 13IN7N 0 11.R _TR01.A Torrente Riobono esino 13IN7N 0 I0303RB 11.R _TR01.A Torrente Cosollo etevivo 12IN7N 0 11.R _TR01.A Torrente Apsa di foglia 10IN7T 0 S.Arduino 11.R _TR01.A Torrente Apsa di foglia 12IN7N 0 11

13 ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO CI_RISCHIO Pti_monitoraggio Tagliatesta 11.R03a_TR01.A Rio Genica genica 12IN7N 0 00.I019R_MARANO_TR02.A Torrente Marano marano 12IN7T 0 00.I019R_MARANO_TR01.A Torrente Marano marano 10IN7T 0 11.R05a.213_TR01.A Rio Secco metauro 12IN7N 0 11.R05a.192_TR01.A Rio Maggiore metauro 12IN7N 0 11.R05a.196_TR01.A Rio Puto metauro 13IN7N 0 11.R _FENELLA_TR01.A Torrente Fenella misa 13IN7N 0 11.R _TR01.A Torrente Monocchia potenza 12IN7N 0 I03315PO 11.R _CHIARO_TR01.A Rio Chiaro potenza 13IN7N 0 11.R _TR01.A Rio Catignano potenza 13IN7N 0 00.I _TR01.A Torrente Lama tronto 12IN7N 0 00.I _TR01.A Torrente Chiarino tronto 13IN7N 0 00.I _TR01.A Torrente Marino tronto 13IN7N 0 00.I _TR01.A Torrente Chiaro tronto 13IN7N 0 Gruppo 8B: CI_RISC ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO HIO 11.R30f_TR01.A Torrente Ragnola albula_ragnola 12IN7N 1 11.R30a_TR01.A Torrente Albula albula_ragnola 12IN7N 1 11.R _TR01.A Fosso dei Pratacci esino 12IN7N 1 11.R _TR01.A Fosso Cannetacci esino 12IN7N 1 11.R _FOSSATELLO_T R01.A Il Fossatello esino 12IN7N 1 Pti_monitorag gio 11.R023_TR01.A Fiume Ete Vivo etevivo 12IN7N 1 R110152EV 11.R _APSA_TR01.A Torrente Apsa foglia 10IN7T 1 11.R _MARGANETTO_ TR01.A Rio Marganetto musone 12IN7N 1 11.R _TR01.A Torrente Aspio musone 12IN7N 1 R AS 11.R11a_TR01.A Fosso Rubiano rubiano 12IN7N 1 11.R28a_TR01.A Torrente di Sant'Egidio segidio 12IN7N 1 11.R029_TR01.A Torrente Tesino tesino 12IN7N 1 11.R029_TR01.B Torrente Tesino tesino 12IN7N 1 R110174TS 13.R0VB_TR01.A Torrente Vibrata vibrata 12IN7N 1 Gruppo 9 (12EF7N 12EP7N ): ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO CI_RISCHI O Pti_monitoragg io 12

14 ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO CI_RISCHI O 11.R18a_TR01.A Torrente Asola asola 12EF7N 1 11.R26a_TR01.A Rio Canale canale 12EF7N 1 11.R08a_TR01.A Fosso di Fontenuovo cesano_misa 12EP7N 0 11.R _TR01.A Torrente Trodica chienti 12EF7N 0 11.R _TR01.A Torrente Cremone chienti 12EF7N 1 Pti_monitoragg io 11.R _TR01.A Fiume Ete Morto chienti 12EF7N 1 R CH 11.R20a_TR01.A Fosso Castellano chienti_tenna 12EF7N 0 11.R13a_TR01.A Fosso delle Casette esino_musone 12EP7N 0 11.R015_TR01.A Rio Bellaluce fiumarellabellal uce 12EF7N 0 11.R027_TR01.A Torrente Menocchia menocchia 12EF7N 1 11.R06a_TR01.A Rio Crinaccio metauro_cesan o 12EF7N 0 11.R10a_TR01.A Fosso S.Angelo misa_rubiano 12EF7N 0 11.R24a_TR01.A Fosso della Torre molinello_sbiagi o 12EF7N 1 11.R _TR01.A Torrente Fiumicello musone 12EF7N 1 11.R _TR01.A Rio Troscione musone 12EF7N 1 11.R _SCARIC ALASINO_TR01.A Rio Scaricalasino musone 12EF7N 1 11.R17b_TR01.A Fosso Pilocco pilocco 12EF7N 0 11.R _TR01.A Fosso Menocchietta potenza 12EF7N 0 00.I _TR01.A Torrente Fiobbo tronto 12EF7N 0 00.I _TR01.A Torrente Chifente tronto 12EF7N 0 11.R22b_TR01.A Rio Petronilla valloscura_petro nill Gruppo 10 (13EF7N 13EF8N): 12EF7N 1 ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO CI_RISCHIO Pti_monitoraggio 11.R _TR01.A Torrente Cesolone chienti 13EF7N 0 11.R _TR01.A Torrente Entogge chienti 13EF7N 0 11.R _GRANDE_TR01.A Fosso Grande potenza 13EF7N 0 11.R _TR01.A Fosso San Lazzaro potenza 13EF7N 0 11.R _TR01.A Torrente Palente potenza 13EF7N 0 I03313PO 11.R _TR01.A Torrente Salino tenna 13EF8N 0 Gruppo 11 (13SS3N 13SS4N): ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO CI_RISCHIO Pti_monitoraggio 11.R007_TR02.A Fiume Cesano cesano 13SS3N 0 13

15 ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO CI_RISCHIO Pti_monitoraggio 11.R05a_TR02.A Fiume Metauro metauro 13SS3N 0 I0324ME 11.R05a_TR02.B Fiume Metauro metauro 13SS3N 1 I0328ME 11.R05a_TR03.A Fiume Metauro metauro 13SS4N 0 I03217ME Tipo 10SS3T: ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO CI_RISCHIO Pti_monitoraggio 00.I019C_CONCA_TR01.A Torrente Conca conca 10SS3T 1 I0131CO;I0131ACO 11.R002_TR02.A Fiume Foglia foglia 10SS3T 1 11.R002_TR02.A_LAGO Fiume Foglia foglia 10SS3T 1 11.R002_TR02.B Fiume Foglia foglia 10SS3T 1 I0316FO Tipo 13AS3N: ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO CI_RISCHIO Pti_monitoraggio 11.R025_TR01.A_LAGO Fiume Aso aso 13AS3N 0 11.R025_TR01.A Fiume Aso aso 13AS3N 0 11.R025_TR01.B Fiume Aso aso 13AS3N 0 R110162AS 11.R _TR02.A Fiume Fiastrone chienti 13AS3N 0 11.R _TR02.A_LAGO Fiume Fiastrone chienti 13AS3N 0 11.R019_TR02.B_LAGO Fiume Chienti chienti 13AS3N 0 11.R019_TR02.A_LAGO Fiume Chienti chienti 13AS3N 0 11.R019_TR02.C Fiume Chienti chienti 13AS3N 0 11.R019_TR02.A Fiume Chienti chienti 13AS3N 0 11.R019_TR03.A Fiume Chienti chienti 13AS3N 0 11.R019_TR03.B Fiume Chienti chienti 13AS3N 1 R CH 11.R _TR02.B Fiume Fiastrone chienti 13AS3N 0 R CH 11.R _TR01.A Torrente Fiastra chienti 13AS3N 1 R CH 11.R019_TR02.B Fiume Chienti chienti 13AS3N 0 R110127CH 11.R012_TR03.C Fiume Esino esino 13AS3N 1 11.R012_TR03.A Fiume Esino esino 13AS3N 1 11.R012_TR02.A Fiume Esino esino 13AS3N 1 I0305ES 11.R _TR02.A Torrente Sentino esino 13AS3N 0 I0305SE 11.R _TR02.B Torrente Giano esino 13AS3N 1 I0307GI 11.R012_TR03.B Fiume Esino esino 13AS3N 1 I0309ES 11.R _TR02.A Torrente Giano esino 13AS3N 0 I0304GI 11.R05a _TR02.A Fiume Burano metauro 13AS3N 0 11.R05a.039_TR01.A Fiume Candigliano metauro 13AS3N 0 11.R05a.039_TR02.A Fiume Candigliano metauro 13AS3N 0 I03211ME 11.R05a _TR02.B Fiume Burano metauro 13AS3N 0 I03214ME 11.R05a.039_TR02.B Fiume Candigliano metauro 13AS3N 0 I03215ME 14

16 ID_CI_D131 NOME_ASTA BACINO TIPO CI_RISCHIO Pti_monitoraggio 11.R014_TR01.A_LAGO Fiume Musone musone 13AS3N 1 11.R014_TR01.A Fiume Musone musone 13AS3N 0 11.R014_TR01.B Fiume Musone musone 13AS3N 1 R110104MU 11.R016_TR02.A Fiume Potenza potenza 13AS3N 0 I0332PO 11.R016_TR03.A Fiume Potenza potenza 13AS3N 1 I0335PO 11.R021_TR02.A Fiume Tenna tenna 13AS3N 0 R110142TN 11.R _TR01.A Torrente Tennacola tenna 13AS3N 0 R110144TE 00.N010_NERA_TR02.A Fiume Nera tevere 13AS3N 0 N0103NE 00.I _TR01.A_LAGO Torrente Castellano tronto 13AS3N 0 00.I _TR01.B Torrente Castellano tronto 13AS3N 0 00.I _TR01.A Torrente Castellano tronto 13AS3N 0 00.I028_TR01.A Fiume Tronto tronto 13AS3N 0 I0281TR 00.I028_TR02.A Fiume Tronto tronto 13AS3N 0 I0282TR 00.I028_TR02.B Fiume Tronto tronto 13AS3N 1 I0283TR 15

17 3. DEFINIZIONE DEL TIPO DI MONITORAGGIO In seguito alle operazioni sopra riportate si è giunti alla definizione delle reti di monitoraggio. E importante comunque sottolineare che, in considerazione delle difficoltà insite nelle valutazioni che hanno portato alla scelta delle stazioni di monitoraggio e tenendo presente che le attività relative al monitoraggio degli elementi biologici è ancora in fase di sperimentazione, si ribadisce che è necessario considerare le nuove reti come provvisorie da sottoporre a successive revisioni e adeguamenti qualora necessari. Si sottolinea inoltre che in particolare per le stazioni di nuova realizzazione, è sicuramente importante condurre verifiche in campo di reale idoneità e adeguatezza del posizionamento scelto per eventuale indicazione di opportunità di spostamenti longitudinali sull asta o su altra asta con caratteri simili posta nel raggruppamento. Sulla base della valutazione del rischio effettuata dalla Regione che ha individuato i corpi idrici a rischio e non a rischio si è proceduto alla definizione dei tipi di monitoraggio. Le stazioni di monitoraggio ricadenti sui corpi idrici non a rischio fanno parte della rete di monitoraggio di sorveglianza, quelle ricadenti sui corpi idrici a rischio fanno parte della rete del monitoraggio operativo. Su alcune delle stazioni ricadenti sui tratti terminali dei corsi d acqua viene effettuato un monitoraggio d indagine secondo le modalità di seguito descritte. L elenco delle stazioni con l indicazione del tipo di monitoraggio è riportato nella tabella e nella cartografia seguente seguente: Corso d'acqua nome codice stazione rischio sorveglianza operativo indagine Conca Montecopiolo Ponte Conca I0131ACO Sì No Sì No Conca Al Km 11.1, strada per il campo sportivo, sul greto I0131CO Sì No Sì No Marecchia Strada per Gattara, dal ponte I0191MA No Sì No No Marecchia sotto il nuovo ponte di Secchiano I0193MA No Sì No No Fluvione ponte bivio per Roccafluvione I0281FV No Sì No No Tronto I0281TR No Sì No No Tronto valle abitato Acquasanta I0282TR No Sì No No Tronto bivio per Casamurana I0283TR Sì No Sì No Tronto ponte S.S. Bonifica I0286TR Sì No Sì No Tronto ponte S.S. Adriatica I0287TR Sì No No Sì Esino La chiusa presso ristorante Boschetto I03014bES Sì No Sì No Esino Foce I03016ES Sì No No Sì Esino torrente Riobono I0303RB No Sì No No Giano A monte comune di Fabirano I0304GI No Sì No No Esino A monte confluenza Giano I0305ES Sì No Sì No Sentino 100 m a monte confluenza Esino I0305SE No Sì No No Giano 1000 m a monte confluenza Esino I0307GI Sì No Sì Sì 16

18 Corso d'acqua nome 17 codice stazione rischio sorveglianza operativo indagine Esino Sorgente Gorgovivo I0309ES Sì No Sì No Foglia A monte di Belforte centro del paese I03101FO No Sì No No Foglia T. Apsa di Urbino Foglia A monte di Ca' Gallo via Vicinale Ca' Spezie dopo il ponte Schieti Da Ca'Gallo, str. per Urbino prima di Schieti Dalla superstrada verso Borgo S. Maria, dal ponte I03106FO Sì No Sì No I03107FO Sì No Sì No I03110FO Sì No Sì No Foglia Sotto il ponte della ferrovia I03111FO Sì No No Sì Candigliano Burano 1 2 Km a valle di Piobbico sotto il ponte dopo l'immissione del F.so dell'eremo Sulla vecchia Flaminia sotto il ponte c/o lavanderia S.F.A.I.T. I03211ME No Sì No No I03214ME No Sì No No Candigliano Abbazia S.Vincenzo I03215ME No Sì No No Metauro Uscita Fos. Est, stradina sulla sinistra verso il frantoio I03217ME No Sì No No Metauro A valle del Frantoio I03220ME Sì No Sì No Metauro sul greto sotto il ponte della ferrovia I03221ME Sì No No Sì Metauro Km 36/IV strada a dx sotto il ponticello I0324ME No Sì No No Metauro Canavaccio via Metauro I0328ME Sì No Sì No Biscubio A valle di Apecchio al Km 28.8 I0329ME No Sì No No Potenza castello di lanciano I03302PO No Sì No No Potenza strada prov.le S.Severino Tolentino Km 8,250 I03305PO Sì No Sì No Potenza strada prov.le Sambucheto Montelupone Km 0,700 I03309PO Sì No Sì No Potenza foce, ponte SS 16 Adriatica I03312PO Sì No No No Potenza torrente Palente I03313PO No Sì No No Potenza torrente Monocchia I03315PO No Sì No No Tavollo A valle del depuratore, sotto il ponte sulla vecchia statale I0341TA Sì No No Sì Nera Ponte Chiusita N0103NE No Sì No No Torrente Arzilla Sotto il ponticello fra via del Carmine e via della Fratellanza R110051AR Sì No No Sì Cesano A valle di Leccia c/o cimitero R110072CE No Sì No No Cesano A valle del depuratore, sotto il ponte sulla statale R110075CE Sì No Sì No Misa Pianello d'ostra R110085MI Sì No Sì No Misa Foce R110087MI Sì No No Sì Aspio Ponte zona industriale R AS Sì No No Sì Musone Ponte S.S.361 Padiglione di Osimo R MU Sì No Sì No Musone Foce R MU Sì No No Sì Musone dopo la diga del Lago Castreccioni R110104MU Sì No Sì No Chienti (ss 77 nei pressi del vivaio piante Tolentino R CH Sì No Sì No Chienti incrocio Abbazia S. Claudio R CH Sì No Sì No Chienti 1 Km a monte del ponte Montecosaro Casette d'ete R CH Sì No No Sì Chienti ponte SS Adriatica R CH Sì No No Sì

19 Corso d'acqua nome codice stazione rischio sorveglianza operativo indagine Fiastrone strada prov.le per Camporotondo Km R CH No Sì No No Fiastra a valle dei laghetti R CH Sì No Sì No Chienti ete morto "loc. cascinare" R CH Sì No Sì No Chienti ponte giove Muccia R110124CH No Sì No No Chienti SS 77 Km 57 nei pressi del ristorante Eremo R110127CH No Sì No No Tenna R110141TN No Sì No No Tenna S. P. Faleriense R110142TN No Sì No No Tennacola 100 m a monte della confluenza R110144TE No Sì No No Tenna ponte bivio Fermo R110145TN Sì No Sì No Tenna zona foce R110146TN Sì No No Sì Ete vivo zona foce R110152EV Sì No No Sì Aso ponte immediatamente a valle diga di Gerosa R110162AS No Sì No No Aso ponte Rubbianello R110165AS Sì No Sì No Aso ponte S.S. Adriatica zona foce R110166AS Sì No No No Tesino zona foce ponte lungomare R110174TS Sì No No Sì 18

20 19

21 MONITORAGGIO DI SORVEGLIANZA: Il monitoraggio di sorveglianza ha una durata e validità tali da coprire il periodo relativo ad un intero Piano di Tutela delle Acque (PTA) ed è finalizzato principalmente alla classificazione dei corpi idrici, con particolare riferimento a quelli non a rischio (N) e probabilmente non a rischio (P) di raggiungere e/o mantenere l obiettivo di qualità del 2015; tale monitoraggio è valido 6 anni. Nel monitoraggio di sorveglianza sono monitorati tutti i parametri indicativi di tutti gli elementi di qualità biologici, idromorfologici, fisico-chimici con le frequenze previste dalla tabella 3.6 del decreto n. 56 del 14 aprile La frequenza del monitoraggio di sorveglianza è di 6 anni. Visto che molti metodi per gli elementi di qualità biologica sono stati applicati solo in via sperimentale e che alcuni metodi non stati mai stati applicati dal personale interno, che necessita quindi di adeguata formazione e di un periodo di sperimentazione, si prevede di stratificare il monitoraggio di sorveglianza come parametri. Il criterio di stratificazione non prevede un indagine completa su alcuni corsi d acqua ogni anno, ma sulla ricerca di alcuni parametri all anno su tutti i corsi d acqua. In allegato si riportano le schede dettagliate. La selezione delle sostanze chimiche avviene attraverso le conoscenze acquisite ed in particolare: 1. Parametri addizionali non appartenenti all elenco di priorità: tutte le sostanze mai ricercate; le sostanze già ricercate che hanno dato esito positivo; le sostanze che sono state ricercate con metodi analitici non adeguati al limite definito. La legge dice per il monitoraggio di sorveglianza: tutte le sostanze se scaricate e/o rilasciate e/o immesse e/o già rilevate nel bacino idrografico o nel sottobacino 2. Parametri addizionali appartenenti all elenco di priorità; tutte le sostanze mai ricercate; le sostanze già ricercate che hanno dato esito positivo; le sostanze che sono state ricercate con metodi analitici non adeguati al limite definito. 20

22 MONITORAGGIO OPERATIVO: Il monitoraggio operativo ha durata e validità triennale, anch esso può avere finalità classificative anche se, per i corpi idrici considerati a rischio (R) per il raggiungimento dell obiettivo di qualità per il 2015, esso ha la valenza di controllo intermedio atto a definire le tendenze in atto, migliorative o peggiorative, rispetto al raggiungimento del medesimo obiettivo. Questo permette di poter attuare interventi strutturali per la rimozione delle cause individuate di criticità. Le stazioni individuate per il monitoraggio operativo sono le seguenti: Parametri ricercati nelle stazioni del monitoraggio operativo Codice stazione Macrofit e Diatomee Macroinv ertebrati Pesci IFF Parametri di base P.addiz. non elenco priorità P.addiz. elenco priorità I0131ACO I0131CO I0283TR I0286TR I03014bES I0305ES I0309ES I03106FO I03107FO I03110FO I03220ME I0328ME I03305PO I03309PO I03312PO R110075CE R110085MI R MU R110104MU R CH R CH R CH R CH R110145TN R110165AS Il monitoraggio operativo prevede una frequenza triennale tranne che per elementi fisicochimici e chimici per i quali è annuale. 21

23 MONITORAGGIO D INDAGINE Il monitoraggio d indagine viene attuato in tutte quelle situazioni nelle quali, pur trovandosi in una situazione di evidente scostamento dalle condizioni di normalità, non si è in grado di individuare con certezza né le attività insediate sul territorio, né tanto meno le condizioni chimiche e chimico-fisiche che sono alla base del degrado. Questa purtroppo è una situazione che spesso si presenta nei tratti fluviali situati nella IER Costa Adriatica ed in particolare in prossimità della chiusura di bacino ove la complessità degli impatti sia di monte che di valle è veramente notevole. Il monitoraggio d indagine è stato previsto nella Regione Marche sui corpi idrici a chiusura di bacino, ed in particolare su quelli per cui la Regione ha previsto attraverso il Piano di Tutela, ai sensi dell articolo 77 del D.Lgs. 152/06, obiettivi di qualità meno rigorosi. I corsi d acqua sui quali è previsto il monitoraggio d indagine sono i seguenti: Tavollo Foglia Arzilla Metauro Misa Esino Giano Musone Aspio Chienti Tenna Ete vivo Tesino Tronto STATO CHIMICO Le regioni garantiscono,al fine del raggiungimento o del mantenimento del buono stato di qualità chimico, che lo stato di qualità chimico delle acque di superficie risponda agli standard di qualità ambientali fissati per le sostanze dell elenco di priorità nella tabella 1/A, e 1/B. Per la definizione dello stato chimico deve essere fatto riferimento alle tabelle 1/A (elenco sostanze chimiche prioritarie) e 1/B (elenco sostanze chimiche non prioritarie); in particolare deve essere rispettato per ciascuna sostanza della tabella 1/A lo specifico criterio standard di qualità ambientale espresso come media annuale dei valori (SQA-MA) e, ove previsto, l SQA espresso come massima concentrazione ammissibile (SQA-CMA), mentre per la tabella 1/B deve essere rispettato solamente il relativo SQA-MA per le sostanze che si riterrà opportuno ricercare. 22

24 Le sostanze dell elenco di priorità sono: le sostanze prioritarie (P) e le sostanze pericolose prioritarie (PP) individuate dalla decisione n. 2455/2001/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20 novembre 2001 e dalla Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio n. 2006/129; inoltre fanno parte di tale elenco le rimanenti sostanze (E) individuate dalle direttive figlie della Direttiva 76/464/CE. Tali standard rappresentano, pertanto, le concentrazioni che identificano il buono stato di qualità chimico. Ai fini della classificazione delle acque superficiali il monitoraggio chimico viene eseguito nella matrice acquosa. In seguito all Accordo di Programma Quadro, svolto negli anni , è emerso che nella Regione Marche le sostanze dell'elenco di priorità ricercate nei tre anni hanno dato esito negativo per quanto riguarda gli Idrocarburi Policiclici Aromatici, in tutti i dipartimenti, i metalli, i VOC e i Pesticidi sono stati riscontrati in concentrazione inferiore agli standard di qualità ambientale. Le tabelle 1/A e 1/B sono state così strutturate: nella parte di sinistra viene proposta la tabella così come presentata nell Allegato 1, mentre nella parte destra sono state effettuate, sostanza per sostanza, le seguenti valutazioni: - se la sostanza è stata ricercata in campagne di monitoraggio pregresse; - se la sostanza è stata ritrovata in concentrazioni superiori ai limiti di determinazione delle metodiche utilizzate; - la frequenza di monitoraggio proposta sulla base delle valutazioni riguardanti i due precedenti punti; - la sensibilità dei metodi analitici utilizzati compresi quelli proposti nella tabella 3.9 dell Allegato 1; - il Dipartimento di competenza per l effettuazione delle analisi sulla base delle potenzialità analitiche sviluppate durante l effettuazione di precedenti monitoraggi. In merito alla frequenza di monitoraggio proposta, grande peso è stato dato ai risultati ottenuti con i monitoraggi pregressi dai quali è risultato che diverse sostanze di cui alle tabelle 1/A e 1/B sono state ripetutamente riscontrate in concentrazioni inferiori ai limiti di determinazione portando così alla seguente proposta: sostanze ricercate e ritrovate in concentrazioni superiori ai limiti di determinazione: frequenza trimestrale; sostanze ricercate e mai ritrovate in concentrazioni superiori ai limiti di determinazione: frequenza annuale; sostanze mai ricercate: frequenza trimestrale. Per le sostanze mai ricercate la frequenza trimestrale sarà realizzabile presumibilmente a partire dal 2010, in quanto sarà necessario approntare i relativi metodi analitici in conformità a quelli proposti nella tabella 3.9 dell Allegato 1. Si fa notare che per alcune sostanze o gruppi di sostanze sono stati proposti metodi ufficiali che non soddisfano la sensibilità richiesta dai relativi SQA come evidenziato nelle sottostanti tabelle; per tali sostanze il monitoraggio potrà essere attuato solo in presenza di metodi adeguati. 23

25 Per quanto riguarda le sostanze non appartenenti all elenco di priorità, si ritiene necessario, prima di utilizzare risorse per la determinazione a tappeto di tutte le sostanze, effettuare una selezione come previsto dalla norma sulla base delle attività insediate sul territorio utilizzando i data-base in possesso della Regione Marche riguardanti le categorie produttive suddivise in base ai dati ISTAT, i dati relativi alle attività il cui scarico risulta già autorizzato in possesso delle Provincie, i dati relativi a studi presuntivi sulle stime della composizione degli scarichi per ciascun codice ISTAT. Tab. 1/A Standard di qualità nella colonna d acqua per le sostanze dell elenco di priorità (µg/l) RICERCATO RITROVATO Sostanza SQA MA (acque interne superficiali ) SQA MA (altre acque di superficie) SQA CMA SI/NO SI/NO SENSIBILITA' METODO (µg/l) 1 P Alaclor 0,3 0,3 0,7 SI SI 0,01 2 PP 3 Alcani, C 10 C 13, cloro Antiparassitari ciclodiene 0,4 0,4 1,4 NO NO Aldrin SI NO 0,005 E Dieldrin =0,01 =0,005 SI SI 0,005 Endrin NO 0,005 Isodrin NO 0,005 4 PP Antracene 0,1 0,1 0,4 SI NO 5 P Atrazina 0,6 0,6 2,0 SI NO 0,01 6 P Benzene SI NO 7 PP Cadmio composti funzione classi durezza) e (in delle di 0,08 (Classe 1) 0,08 (Classe 2) 0,09 (Classe 3) 0,15 (Classe 4) 0,25 (Classe 5) 0,2 (Acque interne) 0,45 (Classe 1) 0,45 (Classe 2) 0,6 (Classe 3) 0,9 (Classe 4) 1,5 (Classe 5) SI SI 0,01 8 P Clorfenvinfos 0,1 0,1 0,3 NO 0,01 9 P 10 E 11 P Clorpirifos (Clorpirifos etile) 0,03 0,03 0,1 NO 0,01 DDT totale 0,025 0,025 NO 0,01 p.p DDT 0,01 0,01 NO 0,01 1,2 Dicloroetano NO 12 P Diclorometano SI NO 13 P Di(2 etilesilftalato) Difeniletere bromato 14 PP (sommatoria congeneri 28, 47, 99,100, 153 e 154) 1,3 1,3 NO 0,0005 0,0002 NO 15 P Diuron 0,2 0,2 1,8 NO 0,2 24

26 16 PP Endosulfan 0,005 0, PP Esaclorobenzen e 18 PP Esaclorobutadie ne 19 PP Esaclorocicloesa no 0,01 0,004 (altre acque di sup) NO 0,005 * 0,005 0,002 0,02 SI NO 0,005 * 0,05 0,02 0,5 SI NO 0,02 0,002 0,04 0,02 (altre acque di sup) NO 0,005 * 20 P Fluorantene 0,1 0,1 1 SI SI PP Idrocarburi policiclici aromatici SI SI 21 PP Benzo(a)pirene 0,05 0,05 0,1 SI NO PP Benzo(b)fluoran tene PP Benzo(k)fluoran thene PP Benzo(g,h,i)pery lene PP Indeno(1,2,3 cd)pyrene =0,03 =0,002 =0,03 SI SI NO NO =0,002 SI NO SI NO 22 P Isoproturon 0,3 0,3 1 NO 0,2 23 PP Mercurio e composti 0,03 0,01 0,06 SI NO 0,01 24 P Naftalene 2,4 1,2 SI NO 25 P Nichel composti e SI SI 0,01 26 PP Nonilfenolo 0,3 0,3 2 NO 27 P 28 PP 29 P Octilfenolo (4 (1,1,3,3 tetrametillbutilfenolo) Pentaclorobenz ene Pentaclorofenol o 0,1 0,01 NO 0,007 0,0007 NO 0,005 * 0,4 0,4 1 NO 30 P Piombo composti e 7,2 7,2 SI SI 0,01 31 P Simazina SI NO 0,01 32 E Tetracloruro carbonio di SI SI 33 E Tetracloroetilen e SI NO 33 E Tricloroetilene SI NO 34 PP Tributilstagno composti Tributilstagno catione 0,0002 0,0002 0,0015 NO 35 P Triclorobenzeni 0,4 0,4 NO 36 P Triclorometano 2,5 2,5 NO 25

27 37 P Trifluralin 0,03 0,03 SI NO 0,01 * I metodi proposti in allegato 1 non sono idonei al raggiungimento della sensibilità richiesta determinata dall SQA per il mare. Tab. 1/B Standard di qualità ambientale nella colonna d acqua per alcune delle sostanze non appartenenti all elenco di priorità Sostanza SQA MA (µg/l) Acque interne Altre acque di superficie RICERCATO SI/NO RITROVATO SI/NO SENSIBILITA' METODO (µg/l) 1 Arsenico Azinfos etile 0,01 0,01 3 Azinfos metile 0,01 0,01 4 Bentazone 0,5 0,2 5 2 Cloroanilina 1 0,3 6 3 Cloroanilina 2 0,6 7 4 Cloroanilina 1 0,3 8 Clorobenzene 3 0,3 9 2 Clorofenolo Clorofenolo 2 0, Clorofenolo 2 0, Cloro 2 nitrobenzene 1 0, Cloro 3 1 0,2 nitrobenzene 14 1 Cloro 4 1 0,2 nitrobenzene 15 Cloronitrotolueni 1 0, Clorotoluene 1 0, Clorotoluene 1 0, Clorotoluene 1 0,2 19 Cromo totale ,4 D 0,5 0,2 21 Demeton 0,1 0,1 22 3,4 Dicloroanilina 23 1,2 Diclorobenzene 24 1,3 Diclorobenzene 25 1,4 Diclorobenzene 0,5 0,2 2 0,5 2 0,5 2 0,5 SI NO 0,01 NO 0,01 NO 0,01 NO NO NO NO SI NO NO NO NO NO NO NO NO SI NO NO SI NO SI SI 0,01 NO NO NO NO SI (2008) NO SI (2008) NO 26

28 26 2,4 1 0,2 Diclorofenolo 27 Diclorvos 0,01 0,01 28 Dimetoato 0,5 0,2 29 Eptaclor 0,005 0, Fenitrotion 0,01 0,01 31 Fention 0,01 0,01 32 Linuron 0,5 0,2 33 Malation 0,01 0,01 34 MCPA 0,5 0,2 35 Mecoprop 0,5 0,2 36 Metamidofos 0,5 0,2 37 Mevinfos 0,01 0,01 38 Ometoato 0,5 0,2 39 Ossidemetonmetile 0,5 0,2 40 Paration etile 0,01 0,01 41 Paration metile 0,01 0, ,4,5 T 0,5 0,2 43 Toluene ,1,1 Tricloroetano ,4,5 1 0,2 Triclorofenolo 46 2,4,6 1 0,2 Triclorofenolo 47 Terbutilazina 0,5 0,2 (incluso metabolita) 48 Trifenilstagno 0,0002 0, Xileni Pesticidi singoli 0,1 0,1 51 Pesticidi totali 1 1 NO NO 0,01 NO 0,01 SI NO 0,005 NO 0,01 NO 0,01 SI NO 0,01 SI NO 0,01 NO NO NO 0,01 NO 0,01 NO 0,01 NO SI NO 0,01 SI NO 0,01 NO SI NO SI NO NO NO SI NO 0,01 NO SI NO Per le risorse idriche destinate ad uso potabile sono anche controllate le sostanze di seguito riportate con i relativi standard di qualità ambientale riportati in tab. 2/B. Per tali risorse idriche, inoltre, si applicano gli standard di qualità fissati dai decreto legislativo 2 febbraio 2008, 31 nei casi in cui essi risultino più restrittivi dei valori individuati nelle tabelle 1/A e 1/B. 27

29 Tab. 2/B Sostanza SQA MA (µg/l) Antimonio 5 Boro 1 (mg/l) Cianuro 50 Fluoruri 1,5 (mg/l) Nitrato (NO 3 ) 50 (mg/l) Nitrito (NO 2 ) 0,5 (mg/l) Selenio 10 Cloruro di vinile 0,5 Vanadio 50 28

30 Rete di monitoraggio per le zone vulnerabili da prodotti fitosanitari In base alle modalità descritte nel Piano di sorveglianza ambientale degli effetti derivanti dall utilizzo dei prodotti fitosanitari nelle acque superficiali e sotterranee presentato al Servizio Ambiente ella Regione Marche con nota prot. n del 09/06/2006 ed effettuato secondo le indicazioni fornite da APAT ed in base ai risultati già conseguiti sia a livello nazionale che regionale ad opera dei nostri Dipartimenti Provinciali, sono state selezionate le stazioni di monitoraggio sulle acque superficiali su cui effettuare la ricerca delle sostanze prioritarie. Di seguito vengono riportate le stazioni di monitoraggio selezionate, con la relativa cartografia, tra quelle appartenenti alla rete per il controllo dello stato di qualità ambientale dei corsi d acqua, in base alle caratteristiche qualitative peggiori e situate in zone più idonee, si è apportata una sola modifica riguardo le stazioni proposte nel 2006 relativa alla stazione I03311PO che è stata sostituita con la stazione I03312PO situata sulla foce. Corso d'acqua codice stazione Tronto I0286TR Esino I03014bES Esino I0309ES Foglia I03110FO Metauro I03220ME Potenza I03312PO Cesano R110075CE Misa R110087MI Musone R MU Chienti R CH Tenna R110145TN Aso R110165AS 29

31 30

32 Rete di monitoraggio per le zone vulnerabili da nitrati Nel presente piano viene prevista anche una rete di monitoraggio delle acque superficiali al fine di monitorare le zone vulnerabili da nitrati individuate dalla Regione Marche. A tal fine sono state selezionate le stazioni prossime a queste zone nelle quali verranno effettuate ricerche sulla matrice acquosa con frequenza trimestrale. L elenco delle stazioni individuate e la relativa cartografia sono riportate di seguito. Corso d'acqua codice stazione Tronto I0286TR Tronto I0287TR Esino I03014bES Esino I03016ES Esino I0305ES Giano I0307GI Foglia I03110FO Metauro I03217ME Metauro I03220ME Metauro I03221ME Metauro I0328ME Potenza I03305PO Potenza I03309PO Potenza I03312PO Potenza I03315PO Torrente Arzilla R110051AR Cesano R110075CE Misa R110085MI Misa R110087MI Aspio R AS Musone R MU Musone R MU Chienti R CH Chienti R CH Chienti R CH Chienti R CH Fiastrone R CH Fiastra R CH Chienti R CH Tenna R110145TN Tenna R110146TN Ete vivo R110152EV Aso R110165AS Aso R110166AS Tesino R110174TS 31

33 32

34 Monitoraggio delle acque dolci idonee alla vita dei pesci (D.Lgs.152/06 Allegato 2 sez.b) Tra gli obiettivi di qualità per specifica destinazione rientrano le acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci salmonicoli e ciprinicoli. La sezione B dell allegato 2 del decreto 152/06, parte terza, riporta un elenco di parametri chimici (Tabella 1/B) con le relative concentrazioni che devono essere rispettate affinché ogni tratto dei corsi d acqua possa essere definito idoneo alla vita dei pesci salmonicoli o idoneo alla vita dei pesci ciprinicoli o non idoneo alla vita dei pesci. Le acque classificate si considerano idonee alla vita dei pesci quando i relativi campioni prelevati con la frequenza minima riportata nella tabella 1/B presentino valori dei parametri di qualità conformi ai limiti imperativi indicati e alle note esplicative della medesima tabella. La normativa in questo caso prevede due categorie a qualità decrescente: acque salmonicole e ciprinicole. I parametri presi in considerazione sono fisico-chimici e tra i principali si ricordano: temperatura, ossigeno disciolto, BOD5, forme dell'azoto, tensioattivi, metalli pesanti, idrocarburi. I punti di monitoraggio sono stati individuati seguendo il criterio di prendere in considerazione i tratti dei corsi d acqua che ricadono all interno di aree importanti dal punto di vista naturalistico, vengono mantenuti in gran parte i punti individuati con delibera 3138 del 2001 con qualche modifica dovuta all adattamento alle nuove reti di monitoraggio per la qualità ambientale. Le stazioni individuate sono elencate nella tabella seguente: Corso d'acqua codice stazione Conca I0131CO Fluvione I0281FV Tronto I0282TR Tronto I0283TR Tronto I0286TR Esino I03014bES Giano I0304GI Esino I0305ES Sentino I0305SE Esino I0309ES Foglia I03106FO Foglia I03110FO Candigliano I03211ME Burano I03214ME Candigliano I03215ME Metauro I03220ME Metauro I0324ME Metauro I0328ME 33

35 Corso d'acqua codice stazione Potenza I03302PO Potenza I03305PO Tavollo I0341TA Nera N0103NE Torrente Arzilla R110051AR Cesano R110072CE Cesano R110075CE Misa R110085MI Musone R MU Musone R110104MU Chienti R CH Chienti R CH Fiastrone R CH Fiastra R CH Chienti R110127CH Tenna R110142TN Tennacola R110144TE Tenna R110145TN Aso R110162AS Aso R110165AS 34

36 35

37 Monitoraggio delle acque destinate alla produzione di acqua potabile (D.Lgs.152/06 Allegato 2 sez.a) L Allegato 2 alla parte terza tratta dei Criteri per la classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale e, nella sezione A, disciplina i Criteri generali e metodologie per il rilevamento delle caratteristiche qualitative e per la classificazione delle acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile La tabella 1/A stabilisce le caratteristiche di qualità per le acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile. Le caratteristiche di qualità vengono stabilite confrontando i risultati analitici ottenuti con i valori elencati nelle colonne A1, A2 e A3, suddivise a loro volta in due colonne, una relativa ai valori guida e una ai valori imperativi. I valori guida devono essere intesi come valori ottimali mentre i valori imperativi sono i limiti massimi ammissibili per una data categoria di acqua. L Art. 7 stabilisce che la classificazione delle acque destinate alla potabilizzazione è di competenza regionale. A seconda della categoria di appartenenza, le acque dolci di origine superficiale destinate ad uso potabile devono essere sottoposte ai seguenti trattamenti: a) categoria A1: trattamento fisico semplice e disinfezione b) categoria A2: trattamento fisico e chimico normale e disinfezione c) categoria A3: trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione Le acque dolci superficiali che presentano caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche qualitativamente inferiori ai valori limite imperativi della categoria A3 possono essere utilizzate, in via eccezionale, solo nel caso in cui non sia possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento e a condizione che le acque siano sottoposte ad opportuno trattamento che consenta di rispettare le norme di qualità delle acque destinate al consumo umano La frequenza minima annua dei campionamenti, prevista dalla normativa, è di 12 volte, prendendo in esame tutti i parametri elencati nella tabella 1/A. Per i corpi idrici già classificati, la frequenza minima annua dei campionamenti è di 8 volte, prendendo in esame tutti i parametri ad eccezione dei parametri del Gruppo I che, per le acque di categoria A3, devono essere esaminati 12 volte in un anno e dei parametri del Gruppo III. Per questi, salvo che per i quanto riguarda gli indicatori di inquinamento microbiologico, su indicazione dell autorità competente al controllo ove sia dimostrato che non vi sono fonti antropiche o naturali che possano determinarne la loro presenza nelle acque, la frequenza di campionamento può essere ridotta. I campionamenti sono distribuiti in modo uniforme nell arco dell anno, con prelievi che siano rappresentativi di tutte le condizioni e i regimi di portata del corpo idrico in esame. Le 13 stazioni individuate nella Regione Marche sono le seguenti Codice Corpo_idrico PROV LOCALITA_ COMUNE 01001/PS Metauro PU Tavernelle SERRUNGARINA 01012/PS Metauro PU Ca' Spadone URBINO 01003/PS Metauro PU S.Lazzaro FOSSOMBRONE 01004/PS Metauro PU Cerbara FANO 36

38 Codice Corpo_idrico PROV LOCALITA_ COMUNE 01005/PS Foglia PU Mercatale SASSOCORVARO 01006/PS Foglia PU Schieti URBINO 01007/PS Metauro PU Invaso Crivellini CAGLI 01008/PS Conca PU Capriola MONTECOPIOLO 01009/PS Metauro PU Pozzi Cioppi URBANIA 01010/PS Metauro PU Pian Marzolino MERCATELLO SUL METAURO 01011/PS Metauro PU San Silvestro FERMIGNANO 01001/MC Musone MC Castreccioni CINGOLI 01003/MC Chienti MC lago "Le Grazie" contrada Ributino TOLENTINO 37

39 38

40 Riepilogo attività annuale di monitoraggio dei corsi d acqua Anno 2009 Parametri ricercati: macroinvertebrati - frequenza: 3 volte - stazioni: nazionali ai sensi della DGR 3138 del 28/12/2001 IBE - frequenza: 3 volte - stazioni: tutte le stazioni previste dalla DGR 3138 del 28/12/2001 macrofite - frequenza: 1 volte - stazioni: 1 stazione diatomee: sono state effettuate delle sperimentazioni su alcune stazioni nei diversi dipartimenti non in maniera organica parametri fisico-chimici di base: - frequenza: mensile - stazioni: tutte le stazioni previste dalla DGR 3138 del 28/12/2001 Sostanze non appartenenti all elenco di priorità: - frequenza: trimestrale - stazioni: su alcune stazioni più critiche Sostanze appartenenti all elenco di priorità: - frequenza: trimestrale - stazioni: alcune stazioni più critiche Monitoraggio acque destinate alla vita dei pesci Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di cui alla tabella 1/B allegato 2 sezione B parte terza D.Lgs.152/06: - frequenza: mensile - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le acque destinate alla vita dei pesci previste dalla DGR 3138 del 28/12/2001 Monitoraggio acque destinate alla produzione di acqua potabile Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di cui alla tabella 1/A allegato 2 sezione B parte terza D.Lgs.152/06: - frequenza: 8/12 volte - stazioni: tutte le stazioni previste dalla DGR 3138 del 28/12/2001 nella rete di monitoraggio per le acque destinate alla produzione di acqua potabile. Anno 2010 Monitoraggio di sorveglianza e operativo 39

41 Parametri ricercati: macroinvertebrati - frequenza: 3 volte - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma di sorveglianza e operativo Indice di Funzionalità Fluviale: - frequenza: 1 volta - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma di sorveglianza e operativo Diatomee: - frequenza: 2 volte - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma di sorveglianza e operativo Monitoraggio operativo Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di base: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo Sostanze non appartenenti all elenco di priorità: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo Sostanze appartenenti all elenco di priorità: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo Monitoraggio nitrati Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di base: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le zone vulnerabili da nitrati Monitoraggio fitosanitari Parametri ricercati: prodotti fitosanitari: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le zone vulnerabili da fitosanitari Monitoraggio acque destinate alla vita dei pesci Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di cui alla tabella 1/B allegato 2 sezione B parte terza D.Lgs.152/06: - frequenza: mensile - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le acque destinate alla vita dei pesci Monitoraggio acque destinate alla produzione di acqua potabile 40

42 Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di cui alla tabella 1/A allegato 2 sezione B parte terza D.Lgs.152/06: - frequenza: 8/12 volte - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le acque destinate alla produzione di acqua potabile Nella tabella seguente viene riportato il riepilogo dell attività annuale alla quale deve aggiungersi quella prevista per le acque destinante alla produzione di acqua potabile che viene effettuata sulle 12 stazioni elencate sopra che sono diverse dalle seguenti, e dal monitoraggio d indagine che deve essere definito. Stazioni Macroinv. IFF Diatomee Par. di base Nitrati Vita pesci I0131ACO I0131CO I0281FV I0281TR I0282TR I0283TR I0286TR I03014bES I0303RB I0304GI I0305ES I0305SE I0309ES I03101FO I03106FO I03107FO I03110FO I03211ME I03214ME I03215ME I03217ME I03220ME I0324ME I0328ME I0329ME I03302PO I03305PO I03309PO I03312PO I03313PO I03315PO Par. addiz. Fitosanitari

43 N0103NE R110072CE R110075CE R110085MI R MU R110104MU R CH R CH R CH R CH R CH R110124CH R110127CH R110141TN R110142TN R110144TE R110145TN R110162AS R110165AS Anno 2011 Monitoraggio di sorveglianza e operativo Parametri ricercati: macrofite - frequenza: 2 volte - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma di sorveglianza e operativo Monitoraggio operativo Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di base: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo Sostanze non appartenenti all elenco di priorità: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo Sostanze appartenenti all elenco di priorità: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo Monitoraggio nitrati Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di base: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le zone vulnerabili da nitrati 42

44 Monitoraggio fitosanitari Parametri ricercati: prodotti fitosanitari: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le zone vulnerabili da fitosanitari Monitoraggio acque destinate alla vita dei pesci Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di cui alla tabella 1/B allegato 2 sezione B parte terza D.Lgs.152/06: - frequenza: mensile - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le acque destinate alla vita dei pesci Monitoraggio acque destinate alla produzione di acqua potabile Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di cui alla tabella 1/A allegato 2 sezione B parte terza D.Lgs.152/06: - frequenza: 8/12 volte - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le acque destinate alla produzione di acqua potabile Nella tabella seguente viene riportato il riepilogo dell attività annuale alla quale deve aggiungersi quella prevista per le acque destinante alla produzione di acqua potabile che viene effettuata sulle 12 stazioni elencate sopra che sono diverse dalle seguenti, e dal monitoraggio d indagine che deve essere definito. Stazioni Macrofite. Par. di base Nitrati Vita pesci I0131ACO 2 4 I0131CO I0281FV 2 12 I0281TR 2 I0282TR 2 12 I0283TR I0286TR I03014bES I0303RB 2 I0304GI 2 12 I0305ES I0305SE 2 12 I0309ES Par. addizionali Fitosanitari 43

45 I03101FO 2 I03106FO I03107FO I03110FO I03211ME 2 12 I03214ME 2 12 I03215ME 2 12 I03217ME 2 I03220ME I0324ME 2 12 I0328ME I0329ME 2 I03302PO 2 12 I03305PO I03309PO I03312PO I03313PO 2 I03315PO 2 N0103NE 2 12 R110072CE 2 12 R110075CE 12 4 R110085MI R MU R110104MU 12 4 R CH R CH 12 4 R CH 2 12 R CH R CH R110124CH 2 R110127CH 2 12 R110141TN 2 R110142TN 2 12 R110144TE 2 12 R110145TN R110162AS 2 12 R110165AS Anno 2012 Monitoraggio di sorveglianza e operativo Parametri ricercati: pesci: - frequenza: 1 volta 44

46 - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma di sorveglianza e operativo parametri fisico-chimici di base: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma di sorveglianza e operativo Sostanze non appartenenti all elenco di priorità: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma di sorveglianza e operativo Sostanze appartenenti all elenco di priorità: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma di sorveglianza e operativo Monitoraggio nitrati Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di base: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le zone vulnerabili da nitrati Monitoraggio fitosanitari Parametri ricercati: prodotti fitosanitari: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le zone vulnerabili da fitosanitari Monitoraggio acque destinate alla vita dei pesci Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di cui alla tabella 1/B allegato 2 sezione B parte terza D.Lgs.152/06: - frequenza: mensile - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le acque destinate alla vita dei pesci Monitoraggio acque destinate alla produzione di acqua potabile Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di cui alla tabella 1/A allegato 2 sezione B parte terza D.Lgs.152/06: - frequenza: 8/12 volte - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le acque destinate alla produzione di acqua potabile Nella tabella seguente viene riportato il riepilogo dell attività annuale alla quale deve aggiungersi quella prevista per le acque destinante alla produzione di acqua potabile che viene effettuata sulle 12 stazioni elencate sopra che sono diverse dalle seguenti, e dal monitoraggio d indagine che deve essere definito. Stazioni pesci Par. di base Par. 45

47 Nitrati Vita pesci I0131ACO 4 4 I0131CO 12 4 I0281FV I0281TR I0282TR I0283TR I0286TR I03014bES I0303RB I0304GI I0305ES I0305SE I0309ES I03101FO I03106FO I03107FO 4 4 I03110FO 12 4 I03211ME I03214ME I03215ME I03217ME I03220ME 12 4 I0324ME I0328ME I0329ME I03302PO I03305PO I03309PO I03312PO 4 4 I03313PO I03315PO N0103NE R110072CE R110075CE 12 4 R110085MI R MU R110104MU 12 4 R CH R CH 12 4 R CH R CH 12 4 R CH 4 4 R110124CH R110127CH R110141TN addizionali Fitosanitari 46

48 R110142TN R110144TE R110145TN R110162AS R110165AS Anno 2013 Monitoraggio operativo Parametri ricercati: macroinvertebrati - frequenza: 3 volte - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo Indice di Funzionalità Fluviale: - frequenza: 1 volta - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo Diatomee: - frequenza: 2 volte - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo parametri fisico-chimici di base: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo Sostanze non appartenenti all elenco di priorità: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo Sostanze appartenenti all elenco di priorità: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo Monitoraggio nitrati Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di base: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le zone vulnerabili da nitrati Monitoraggio fitosanitari Parametri ricercati: prodotti fitosanitari: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le zone vulnerabili da fitosanitari Monitoraggio acque destinate alla vita dei pesci 47

49 Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di cui alla tabella 1/B allegato 2 sezione B parte terza D.Lgs.152/06: - frequenza: mensile - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le acque destinate alla vita dei pesci Monitoraggio acque destinate alla produzione di acqua potabile Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di cui alla tabella 1/A allegato 2 sezione B parte terza D.Lgs.152/06: - frequenza: 8/12 volte - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le acque destinate alla produzione di acqua potabile Nella tabella seguente viene riportato il riepilogo dell attività annuale alla quale deve aggiungersi quella prevista per le acque destinante alla produzione di acqua potabile che viene effettuata sulle 12 stazioni elencate sopra che sono diverse dalle seguenti, e dal monitoraggio d indagine che deve essere definito. Stazioni Macroinv. IFF Diatomee Par. di base Nitrati Vita pesci I0131ACO I0131CO I0281FV 12 I0281TR I0282TR 12 I0283TR I0286TR I03014bES I0303RB I0304GI 12 I0305ES I0305SE 12 I0309ES I03101FO I03106FO I03107FO I03110FO I03211ME 12 I03214ME 12 I03215ME 12 I03217ME I03220ME I0324ME 12 Par. addizionali Fitosanitari 48

50 I0328ME I0329ME I03302PO 12 I03305PO I03309PO I03312PO I03313PO I03315PO N0103NE 12 R110072CE 12 R110075CE R110085MI R MU R110104MU R CH R CH R CH R CH R CH R110124CH 1 2 R110127CH R110141TN 1 2 R110142TN R110144TE R110145TN R110162AS R110165AS Anno 2014 Monitoraggio operativo Parametri ricercati: macrofite - frequenza: 2 volte - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo parametri fisico-chimici di base: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo Sostanze non appartenenti all elenco di priorità: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo Sostanze appartenenti all elenco di priorità: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo 49

51 Monitoraggio nitrati Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di base: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le zone vulnerabili da nitrati Monitoraggio fitosanitari Parametri ricercati: prodotti fitosanitari: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le zone vulnerabili da fitosanitari Monitoraggio acque destinate alla vita dei pesci Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di cui alla tabella 1/B allegato 2 sezione B parte terza D.Lgs.152/06: - frequenza: mensile - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le acque destinate alla vita dei pesci Monitoraggio acque destinate alla produzione di acqua potabile Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di cui alla tabella 1/A allegato 2 sezione B parte terza D.Lgs.152/06: - frequenza: 8/12 volte - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le acque destinate alla produzione di acqua potabile Nella tabella seguente viene riportato il riepilogo dell attività annuale alla quale deve aggiungersi quella prevista per le acque destinante alla produzione di acqua potabile che viene effettuata sulle 12 stazioni elencate sopra che sono diverse dalle seguenti, e dal monitoraggio d indagine che deve essere definito. Stazioni Macrofite. Par. di base Nitrati Vita pesci I0131ACO 2 4 I0131CO I0281FV 12 I0281TR I0282TR 12 I0283TR I0286TR Par. addizionali Fitosanitari 50

52 I03014bES I0303RB I0304GI 12 I0305ES I0305SE 12 I0309ES I03101FO I03106FO I03107FO I03110FO I03211ME 12 I03214ME 12 I03215ME 12 I03217ME I03220ME I0324ME 12 I0328ME I0329ME I03302PO 12 I03305PO I03309PO I03312PO 4 4 I03313PO I03315PO N0103NE 12 R110072CE 12 R110075CE 12 4 R110085MI R MU R110104MU 12 4 R CH R CH 12 4 R CH 12 R CH R CH R110124CH R110127CH 12 R110141TN R110142TN 12 R110144TE 12 R110145TN R110162AS 12 R110165AS

53 Anno 2015 Monitoraggio operativo Parametri ricercati: pesci: - frequenza: 1 volta - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo parametri fisico-chimici di base: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo Sostanze non appartenenti all elenco di priorità: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo Sostanze appartenenti all elenco di priorità: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nel programma operativo Monitoraggio nitrati Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di base: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le zone vulnerabili da nitrati Monitoraggio fitosanitari Parametri ricercati: prodotti fitosanitari: - frequenza: trimestrale - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le zone vulnerabili da fitosanitari Monitoraggio acque destinate alla vita dei pesci Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di cui alla tabella 1/B allegato 2 sezione B parte terza D.Lgs.152/06: - frequenza: mensile - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le acque destinate alla vita dei pesci Monitoraggio acque destinate alla produzione di acqua potabile Parametri ricercati: parametri fisico-chimici di cui alla tabella 1/A allegato 2 sezione B parte terza D.Lgs.152/06: - frequenza: 8/12 volte - stazioni: tutte le stazioni previste nella rete di monitoraggio per le acque destinate alla produzione di acqua potabile 52

54 Nella tabella seguente viene riportato il riepilogo dell attività annuale alla quale deve aggiungersi quella prevista per le acque destinante alla produzione di acqua potabile che viene effettuata sulle 12 stazioni elencate sopra che sono diverse dalle seguenti, e dal monitoraggio d indagine che deve essere definito. Stazioni Pesci Par. di base Nitrati Vita pesci I0131ACO 4 I0131CO 12 4 I0281FV 12 I0281TR I0282TR 12 I0283TR I0286TR I03014bES I0303RB I0304GI 12 I0305ES I0305SE 12 I0309ES I03101FO I03106FO I03107FO 4 4 I03110FO 12 4 I03211ME 12 I03214ME 12 I03215ME 12 I03217ME I03220ME 12 4 I0324ME 12 I0328ME I0329ME I03302PO 12 I03305PO I03309PO I03312PO 4 4 I03313PO I03315PO N0103NE 12 R110072CE 12 R110075CE 12 4 R110085MI R MU R110104MU 12 4 Par. addizionali Fitosanitari 53

55 R CH R CH 12 4 R CH 12 R CH R CH R110124CH R110127CH 12 R110141TN R110142TN 12 R110144TE 12 R110145TN R110162AS 12 R110165AS

56 Laghi I laghi artificiali individuati e caratterizzati dalla Regione sono i seguenti: NOME BACINO ID_LAGO TIPOLOGIA TIPO_DM131 Lago di Castreccioni musone 11.R014.LAGO_CASTRECCIONI INVASO ME-4 Lago di Gerosa aso 11.R025.LAGO_GEROSA INVASO ME-4 Lago del Fiastrone chienti 11.R019.LAGO_FIASTRONE INVASO ME-4 Lago di Polverina chienti 11.R019.LAGO_POLVERINA INVASO ME-2 Lago di Borgiano chienti 11.R019.LAGO_BORGIANO INVASO ME-2 Lago di Mercatale foglia 11.R002.LAGO_MERCATALE INVASO ME-2 Lago di Talvacchia tronto 00.I028.LAGO_TALVACCHIA INVASO ME-4 Su ognuno di tali invasi si propone di posizionare un sito di campionamento sul quale verrà effettuato il monitoraggio ai sensi del Decreto 56/2009. Le modalità di monitoraggio sono riportate nella tabella seguente: FREQUENZE DI CAMPIONAMENTO LAGHI ELEMENTI DI QUALITA' OPERATIVO SORVEGLIANZA NOTE BIOLOGICI IDROMORFOLOGICI FISICO-CHIMICI E CHIMICI SOSTANZE NON PRIORITARIE SOSTANZE PRIORITARIE Fitoplancton 6 volte/anno 6 volte/anno Macrofite \ \ Non richiesto per gli invasi artificiali. Diatomee \ \ Non richiesto per gli invasi artificiali. Macroinvertebrati \ \ Non richiesto per gli invasi artificiali. Pesci \ \ Facoltativo per gli invasi artificiali. Continuità \ \ Non richiesto per gli invasi artificiali. Idrologia continuo continuo A cura di ENEL. Morfologia \ \ In attesa di emissione metodo. Condizioni termiche 6 volte/anno 6 volte/anno Lungo la colonna d'acqua. Ossigenazione 6 volte/anno 6 volte/anno Lungo la colonna d'acqua. Conducibilità 6 volte/anno 6 volte/anno Lungo la colonna d'acqua. Stato dei nutrienti 6 volte/anno 6 volte/anno Lungo la colonna d'acqua. Stato di acidificazione 6 volte/anno 6 volte/anno Lungo la colonna d'acqua. tab. 1B 4 volte/anno 4 volte/anno tab. 1A 4 volte/anno 4 volte/anno Lungo la colonna d'acqua (superficie, metà colonna e fondo). Per la frequenza valgono gli stessi criteri adottati per i fiumi. Le stazione poste sugli invasi di Castreccioni, Gerosa e Fiastrone sono soggette anche al monitoraggio ai sensi dell allegato 2 sezione B parte terza del D.Lgs. 152/06, relativo alle acque idonee alla vita dei pesci. I parametri previsti verranno ricercati con frequenza la tabella 1/B del suddetto allegato. Per il monitoraggio delle acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile (allegato 2 sezione B parte terza del D.Lgs. 152/06), le modalità di monitoraggio degli invasi sono riportati nella parte discussa nel paragrafo precedente. 55

57 Riepilogo dell attività annuale è schematizzato come segue: Stazioni Fitoplancton Par. di base Vita pesci Lago di Castreccioni Lago di Gerosa Lago del Fiastrone Lago di Polverina Lago di Borgiano Lago di Mercatale Lago di Talvacchia Par. addizionali 56

58 ACQUE MARINO COSTIERE 1 INDIVIDUAZIONE E TIPIZZAZIONE DEI CORPI IDRICI NELLA COSTA MARCHIGIANA In accordo con gli orientamenti comunitari anche per le acque marino costiere è valido il criterio della politica ambientale volta al perseguimento e/o al mantenimento di obiettivi di qualità, finalizzando il monitoraggio all obiettivo da perseguire, dato dalla valutazione nel tempo dello stato di qualità ambientale delle acque. I corpi idrici sono le unità a cui fare riferimento per riportare e accertare la conformità agli obiettivi ambientali di cui al D. Lgs 152/06: un corpo idrico deve essere nelle condizioni tali da poter essere assegnato a una singola classe dello stato delle acque superficiali con sufficiente attendibilità e precisione sulla base dei programmi di monitoraggio effettuati ma anche dalle informazioni che derivano dall aggiornamento delle analisi delle pressioni e degli impatti. Una corretta identificazione dei corpi idrici è di particolare importanza in quanto gli obiettivi ambientali e le misure necessarie per raggiungerli si applicano in base alle caratteristiche e alle criticità dei singoli corpi idrici. La sezione B dell Allegato 1 al Decreto 16 giugno 2008 n. 131 fornisce i criteri metodologici di individuazione dei corpi idrici superficiali precisando che l identificazione deve essere effettuata successivamente al processo di tipizzazione di cui alla sezione A del medesimo allegato. La tipizzazione ovvero la suddivisione delle acque superficiali costiere in diverse tipologie, è stata effettuata dalla Regione Marche tenendo presente oltre che le caratteristiche geomorfologiche dei litorali anche tutti quei fattori che qualificano la fascia costiera relativamente agli effetti degli input di acqua dolce di provenienza continentale. La presenza di apporti di origine fluviale può infatti determinare condizioni di elevata stratificazione di densità: la stabilità della colonna d acqua quantifica l entità della stratificazione e tiene conto degli indicatori di pressione antropica che influenzano lo stato quali nutrienti e sostanze contaminanti. La Regione Marche ha provveduto alla individuazione e tipizzazione di 12 corpi idrici marini: Corpo Idrico Tipo 1. Gabicce C2 2. San Bartolo A2 3. Pesaro-Fano C2 4. Fano Senigallia C2 5. Senigallia Ancona C2 6. Ancona Numana A2 7. Numana Porto Recanati C2 8. Porto Recanati Civitanova C2 9. Civitanova Porto S.Giorgio C2 10. Porto S.Giorgio Grottammare B2 11. Grottammare San Benedetto C2 12. Porto S.Benedetto Fiume Tronto C2 57

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60 2 PROGETTAZIONE DEL PIANO DI MONITORAGGIO Per quanto attiene il piano di monitoraggio delle acque marino costiere nella costa marchigiana, esso è stato elaborato sulla base delle conoscenze dell'uso e della tipologia del tratto di corpo idrico o tratto di costa, con la principale finalità di fornire una panoramica coerente e complessiva dello stato ecologico e chimico all'interno di ciascun bacino idrografico e permettere la classificazione dei corpi idrici in cinque classi come previsto dal D.Lgs 152/06. Il D. Lgs. 152/2006 presenta elementi fortemente innovativi per quanto riguarda il giudizio di qualità dei corpi idrici, attribuendo un ruolo prioritario agli indici biologici nella definizione dello stato ecologico. Il nuovo criterio concernente l introduzione dello stato di qualità dei corpi idrici, valido anche per le acque marine costiere ha comportato una revisione dei programmi di monitoraggi relativamente a scelta stazioni, frequenza campagne, matrici e parametri in esame. Nel definire i programmi di monitoraggio deve essere garantita all interno di ciascun bacino idrografico: 1. la scelta dei corpi idrici da sottoporre al monitoraggio di sorveglianza e operativo in relazione alle diverse finalità dei due tipi di controllo; 2. l individuazione di stazioni di monitoraggio in numero sufficiente ed in posizione adeguata per la valutazione dello stato ecologico e chimico, tenendo comunque conto ai fini dello stato ecologico delle indicazioni minime riportate nei protocolli ICRAM, per acque marino-costiere e di transizione, relativi alle metodiche di campionamento degli indicatori biologici. Il numero dei corpi idrici è fortemente dipendente dal grado di variazione dello stato dell ambiente acquatico nonché dall entità e dalle caratteristiche delle acque superficiali nel territorio ricadente in un bacino idrografico. In particolari corpi idrici per alcuni determinandi ed elementi di qualità molto variabili (per cause naturali, antropiche), può essere necessario un monitoraggio più intensivo (per numero di stazioni e frequenze di campionamento) al fine di ottenere livelli alti o comunque sufficienti di attendibilità e precisione nella valutazione dello stato di un corpo idrico. Il programma di monitoraggio nel suo complesso è stabilito applicando un approccio dinamico basato sulla valutazione del rischio e pertanto può essere soggetto a variazioni e modifiche per meglio adattarlo alle eventuali variazioni dello stato di qualità dei corpi idrici e alle nuove informazioni sulla valutazione del rischio. Il D.M. 14 Aprile 2009 N. 56 prevede le seguenti categorie di rischio: Categoria rischio a b c del Definizione Corpi idrici a rischio Corpi idrici probabilmente a rischio (in base ai dati disponibili non è possibile assegnare la categoria di rischio sono pertanto necessarie ulteriori informazioni) Corpi idrici non a rischio Tale suddivisione determina il tipo di monitoraggio da effettuare ed è un riferimento per la scelta delle priorità di intervento dell attività di monitoraggio. 59

61 Il monitoraggio di sorveglianza è realizzato nei corpi idrici rappresentativi per ciascun bacino idrografico delle categorie b e c, indirizzando la priorità a quelli di categoria b al fine di stabilire l effettiva condizione di rischio. Il monitoraggio operativo va invece programmato per i corpi idrici a rischio rientranti nella categoria a. Tra i corpi idrici a rischio possono essere inclusi anche corpi idrici che, a causa dell importanza delle pressioni in essi incidenti, sono a rischio per il mantenimento dell obiettivo buono. In base alla caratterizzazione dei corpi idrici e alla valutazione dell'impatto svolte a norma della Direttiva per i corpi idrici giudicati a rischio, cioè quelli per cui tendenzialmente non si osserva una variazione dello stato di qualità verso gli obiettivi ambientali di Buono stato, è richiesto un programma di monitoraggio operativo; infine nel caso di fenomeni di impatti non del tutto chiari è richiesto un monitoraggio di indagine che sarà la base di un successivo monitoraggio operativo 3-SCELTA DEI CORPI IDRICI DA SOTTOPORRE A MONITORAGGIO SORVEGLIANZA/OPERATIVO La Regione Marche attraverso le conoscenze del territorio e le pressioni che agiscono su ogni corpo idrico, avvalendosi anche dei dati dei pregressi monitoraggi ha dichiarato che tutti i corpi idrici marino - costieri sono a rischio, dunque verrà eseguito su tutti i corpi idrici il monitoraggio operativo. Il monitoraggio operativo è effettuato al fine di: stabilire lo stato dei corpi idrici identificati a rischio di non soddisfare gli obiettivi ambientali dell articolo 77 e seguenti della parte terza del Decreto Legislativo 152/2006; valutare qualsiasi variazione dello stato, di tali corpi idrici risultante dai programmi di misure e ridefinirne lo stato di tali corpi. Il monitoraggio operativo stabilisce o conferma lo stato dei corpi idrici valutati come a rischio. Il monitoraggio operativo verrà effettuato secondo le frequenze delle tabella 3.7. Per le sostanze chimiche (elenco di priorità e altri inquinanti) le stazioni di monitoraggio sono selezionate come segue: per i corpi idrici soggetti a un rischio di pressioni significative da parte di una fonte d inquinamento puntuale, i punti di monitoraggio sono posizionati e stabiliti in numero sufficiente per poter valutare l ampiezza e l impatto delle pressioni della fonte d inquinamento. Se il corpo è esposto a varie pressioni da fonte puntuale, i punti di monitoraggio possono essere identificati con la finalità di valutare l ampiezza dell impatto dell'insieme delle pressioni, per i corpi soggetti a un rischio di pressioni significative da parte di una fonte diffusa, si situano punti di monitoraggio sufficienti a valutare ampiezza e impatto delle pressioni della fonte diffusa nell'ambito di una selezione di corpi idrici. La selezione dei corpi idrici rappresentativi deve essere fatta in modo che essi siano rappresentativi dei rischi relativi alle pressioni della fonte diffusa che incide sull area e dei relativi rischi di non raggiungere un buono stato delle acque superficiali Nel caso in cui il corpo idrico è influenzato da diverse fonti di inquinamento è necessario distinguere le diverse pressioni e fonti al fine di individuare le misure idonee per far fronte alle singole pressioni. Conseguentemente si considereranno differenti stazioni di monitoraggio e diversi elementi di qualità. Qualora non sia possibile determinare l impatto di ciascuna pressione si dovrà considerare l impatto complessivo. 60

62 Per i programmi di monitoraggio operativo devono essere selezionati i parametri indicativi degli elementi di qualità più sensibili alla pressione o pressioni significative alle quali i corpi idrici sono soggetti. Tra le sostanze chimiche quelle da monitorare sono da individuare, come nel monitoraggio di sorveglianza, sulla base dell analisi delle pressioni e degli impatti. Le sostanze dell elenco di priorità devono essere monitorate qualora vengano scaricate, immesse o vi siano perdite nel corpo idrico sottoposto a monitoraggio. Gli altri inquinanti devono essere monitorati qualora tali scarichi, immissioni o perdite nel corpo idrico siano in quantità significativa da poter essere un rischio per il raggiungimento o mantenimento degli obiettivi di cui all articolo degli obiettivi di cui all articolo 77 e seguenti del decreto legislativo 152/2006. La Regione Marche per effettuare la valutazione del rischio nei corpi idrici individuati ha preso in considerazione per le acque costiere lo stato qualitativo ed il suo andamento spazio temporale: le pregresse attività di monitoraggio attuate con frequenza mensile e quindicinale nei 14 transetti perpendicolari alla costa e posti in corrispondenza della maggiori fonti di pressione hanno consentito di delineare la distribuzione degli elementi eutrofizzanti e degli effetti distrofici conseguenti discriminando le aree costiere maggiormente a rischio di fenomeni eutrofici Il Piano di Tutela delle acque della Regione Marche fornisce in tal senso il quadro sullo stato qualitativo delle acque marine costiere marchigiane aggiornato al 2006, desunto appunto dalle campagne di monitoraggio attuate da ARPAM secondo i criteri dettati dalla D.Lgs 152/99: le valutazioni sullo stato ecologico sono basate sull indicatore TRIX che ha permesso di valutare la produttività delle acque marino costiere. Tale giudizio è stato poi integrato con le valutazioni fitoplanctoniche ottenute dal monitoraggio di Sorveglianza Algale per le acque marino costiere utilizzate per scopi balneari. Da ciò si desume che lo stato di qualità mostrata dalle acque costiere è risultato nel complesso buono in tutti i transetti del litorale marchigiano anche se lungo si è notato ad un progressivo miglioramento dello stato qualitativo progredendo da nord a sud: l indicatore TRIX presentava infatti un trend negativo da nord a sud e dalla costa verso il largo e il promontorio del Conero funge da spartiacque fra due situazioni nettamente distinte. Tuttavia esse in alcune occasioni hanno mostrato una marcata produttività, generando fenomeni di proliferazione algale soprattutto nella fascia costiera alla distanza di tremila metri dalla costa, mentre lungo la fascia delle acque di balneazione, entro i 500 m, manifesta talvolta la formazione di maree colorate, tipiche della proliferazione abnorme di microalghe, evidenziando la presenza di acque marine con caratteristiche fortemente produttive. Questa è stata la causa per cui tutta la costa marchigiana né stata definita come a rischio 4-ACCORPAMENTO CORPI IDRICI: Il paragrafo A del Decreto n.56/09 illustra la possibilità di raggruppare i corpi idrici e tra questi sottoporre a monitoraggio operativo solo quelli rappresentativi. Il raggruppamento è applicabile solo nel caso in cui per essi esistano tutte le seguenti condizioni: 1. Appartengono alla stessa categoria e allo stesso tipo 2. Sono soggetti a pressioni analoghe per tipo estensione e incidenza 3. Presentano sensibilità paragonabile alle pressioni 4. Presentano i medesimi obiettivi di qualità da raggiungere 5. Appartengono alla stessa categoria di rischio 61

63 Sono stati accorpati: il corpo idrico Gabicce con Pesaro - Fano in quanto dalle attività di monitoraggio pregresse e dalle analisi delle pressioni non si evidenziano significativi impatti puntuali su ciascuno di essi. Si propone inoltre l accorpamento del corpo idrico Grottammare-San Benedetto con Porto San Benedetto Fiume Tronto. 5-SCELTA DELLE STAZIONI All interno di un corpo idrico selezionato per il monitoraggio, deve essere scelta una o più stazioni di monitoraggio adeguate per ciascun elemento di qualità. Considerato che è improbabile che le stazioni di monitoraggio scelte possano coincidere per la valutazione di tutti gli elementi di qualità, devono comunque essere posizionate in modo da poter controllare la medesima ampiezza e insieme di pressioni. Ove possibile deve essere selezionata una comune stazione per tutti gli elementi di qualità In merito al monitoraggio biologico, considerato che all interno di un qualsiasi corpo idrico sono presenti diversi habitat e che risulta impraticabile poterli monitorare tutti, è opportuno scegliere l habitat dominante che sostiene l elemento di qualità più sensibile alla pressione. Nei casi in cui però siano presenti molteplici pressioni che agiscono sul corpo idrico e che possono influenzare più di un elemento di qualità può essere opportuno monitorare più di un habitat (o un habitat più circoscritto). Le stazioni di campionamento sono localizzate ad una distanza dagli scarichi, al di fuori dell area di rimescolamento delle acque (di scarico e del corpo recettore), che garantisca, quindi, di valutare la qualità del corpo recettore e non quella degli apporti. Per i corpi idrici che comprendono piccole aree influenzate da fonti puntuali o altre pressioni, vengono selezionati punti di campionamento esterni ma non lontani dalla zona di rimescolamento al fine di una valutazione dello stato rappresentativa del corpo idrico nel complesso. La scelta delle stazioni di monitoraggio sono state effettuate seguendo questi criteri Ogni corpo idrico individuato dalla Regione Marche come a rischio ha una stazione di controllo su qui si eseguono tutti i parametri elencati nella tabella del D.lgs 56 per il monitoraggio OPERATIVO Davanti ad ogni immissione è stata identificata una stazione per il monitoraggio di INDAGINE Rispetto al piano sperimentale precedentemente proposto dal Servizio Ambiente della Regione Marche ed applicato fino al 2009, vengono ipotizzate alcune scelte maturate, ciascuna per propria competenza, nell ambito della esperienza dei pregressi monitoraggi marini. Ad esempio nel corpo idrico S.Bartolo di tipo A2 è stata scelta una nuova stazione di controllo per il monitoraggio operativo visto che la stazione situata in prossimità della foce del fiume Foglia non poteva essere considerata significativa per rappresentare tale tratto. Si tratta infatti di un tratto di litorale con caratteristiche geomorfologiche diverse dal restante litorale pesarese, con impatto antropico praticamente assente: esso è sede del Parco del San Bartolo e si trova nell area sensibile (art.91 del D.Lgs 152/06) 62

64 La costa del Parco Monte San Bartolo si estende dal limite meridionale dell abitato di Gabicce fino alla foce del fiume Foglia ed i sedimenti che caratterizzano l area sono costituiti da ciottoli e ghiaia, a differenza delle aree adiacenti formate da spiagge e fondali sabbiosi. La costa alta marnoso arenacea compresa tra Gabicce e Pesaro si estende per circa 10 Km con altitudini inferiori ai 200 m, ed è orientata in direzione NO-SE: la fascia costiera da Gabicce a Pesaro è piuttosto ricca dal punto di vista della fauna bentonica. Nelle aree prospicienti la falesia caratterizzate da sedimenti sabbiosi (sabbie medie) i gruppi riscontrati sono quelli tipici dei fondali sabbiosi dell Adriatico, I fondali costieri rocciosi e ciottolosi intercalati da aree sabbiose (sabbie medie) di Baia Vallugola ospitano biocenosi abbastanza diversificate, tra le specie caratteristiche dei fondali rocciosi è stata riscontrata la presenza di macroalghe ed antozoi. Dunque anche per gli elementi di qualità biologica occorre scindere la stazione per il monitoraggio delle macroalghe da quella dei fondali sabbiosi dove verrà effettata la classificazione con i macroinvertebrati bentonici. MONITORAGGIO OPERATIVO I transetti individuati per il monitoraggio operativo sono 11, le stazioni sono riportate nella tabella seguente: NOME S.Bartolo 500 S.Bartolo 1800 Fosso Sejore 500 Fosso Sejore 1800 Metauro 500 Metauro 1800 Esino 500 Esino 1800 Conero 500 Conero 1800 Musone 500 Musone 1800 Potenza 500 Potenza 1800 Chienti 500 Chienti

65 NOME Tenna 500 Tenna 1800 Aso 500 Aso 1800 Tronto 500 Tronto 1800 Ogni transetto è costituito da 2 stazioni una a 500 m dalla costa, una a 1800m, Sulla stazione a 500 m sono effettuate le seguenti indagini: Elemento di qualità Matrice frequenza ciclo rilievo parametri con sonda Acqua bimestrale 1 anno multiparametrica analisi nutrienti Acqua bimestrale 1 anno analisi fitoplancton Acqua bimestrale 1 anno sostanze pericolose Acqua trimestrale 1 anno macroinvertebrati Benthos semestrale 3 anni Natura e composizione del Sedimento semestrale 3 anni substrato Le sostanze pericolose ricercate sono individuate dall elenco delle tabella 1/A e 1/B del decreto 56/2009. Sulla stazione a 1800 m sono effettuate le seguenti indagini: Elemento di qualità Matrice frequenza ciclo rilievo parametri con sonda Acqua bimestrale 1 anno multiparametrica analisi nutrienti Acqua bimestrale 1 anno analisi fitoplancton Acqua bimestrale 1 anno macroinvertebrati Benthos semestrale 3 anni Natura e composizione del Sedimento semestrale 3 anni substrato Analisi chimica ed Sedimento annuale 1 anno ecotossicologica sedimento superficiale Tabella di riepilogo del monitoraggio operativo 11 transetti, 22 stazioni sia a 500 che a 1800 Indagine con sonda multiparametrica, indagine 11stazioni Analisi Sedimento 22 stazioni Benthos 11 stazioni Sostanze chimiche pericolose 64

66 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic fitoplancton 1 ricerca nutrienti X X X X X X X X X X X X X 65

67 MONITORAGGIO D INDAGINE Il monitoraggio d indagine è effettuato principalmente sui transetti prospicienti le foci fluviali che non sono idonei a rappresentare il corpo idrico ma che costituiscono la base per il monitoraggio dell efficacia degli interventi volti al raggiungimento degli obiettivi ambientali. Questo tipo di indagine è effettuato sulle seguenti stazioni: nome acqua sostanze pericolose sedimento Tavollo Sì Sì Sì Foglia Sì Sì Sì Misa No Sì Si Ancona Sì Sì Si Arzilla Sì Sì Si Tesino Sud Sì Sì Si Ete vivo Sì Sì Si Si propone una frequenza trimestrale per le analisi su acqua e sostanze pericolose e annuale sui sedimenti, sui quali è si valuta la possibilità di effettuare anche test tossicologici. Si prevede inoltre di effettuare le analisi sui mitili posizionati sulle gabbie amovibili su circa 5 siti posizionati lungo la costa. Tale indagine è da valutare in quanto è necessario individuare i siti idonei sui quale ci sia effettivamente la possibilità di collocare le gabbie. Altra indagine verrà realizzata con ciclo triennale in corrispondenza del Conero e del S.Bartolo per l analisi di macroalghe. Nel caso del tratto di costa influenzato dalla foce del Foglia il monitoraggio di indagine è stato preso in considerazione per le valutazioni di seguito esposte: ci troviamo nella tipologia di costa bassa e sabbiosa e sotto l input della foce del Fiume Foglia: l andamento dell indicatore trofico ottenuto in questi ultimi anni nella stazione Foglia (media dei valori medi delle stazioni a 500 e 3000 mt del transetto posto in corrispondenza dello sbocco a mare del fiume Foglia) mostra che è stato raggiunto l obiettivo di qualità ecologico BUONO visto che il TRIX non ha superato il valore di 5 ma l esame dei dati stagionali ha evidenziato come le condizioni possano diversificarsi notevolmente con il passaggio addirittura da uno stato trofico Mediocre ad uno Buono o addirittura Elevato. Nella Tabella delle pressioni riguardante l Area idrografica del Foglia riportata nel Piano di Tutela sezione B appare ben evidente che mentre i grandi impianti (COP> AE) garantiscono livelli di emissione ridotti ben al di sotto dei limiti di legge e buone capacità di rimozione dei carichi organici, per la rimozione dei carichi trofici versati nel fiume e quindi a mare debbono essere adottate misure di contenimento ancora più spinte Si fa riferimento alle Unità idrografiche 4 e 5 del medio Foglia e in particolare ai diversi piccoli impianti aventi capacità di trattamento inferiore ai 2000 AE I sistemi di contenimento delle acque di prima pioggia e il loro trattamento agli impianti rappresentano un problema per le UI costiere e per le acque marine più limitrofe alla costa: nel PTA è infatti sottolineata la criticità più rilevante per questa area che è quella della raccolta e trattamento delle reflue urbane e l adeguamento dei sistemi di depurazione alla rimozione 66

68 dei nutrienti (azoto e fosforo) anche per impianti con COP <2000AE successivamente a quelli con COP >ai 1000 AE (anno 2015) L analisi delle pressioni unita con i dati dei pregressi monitoraggi ci permettono oggi di prospettare per gli anni 2009/2010 un piano di monitoraggio di INDAGINE per monitorare l efficacia degli interventi volti al raggiungimento dell obiettivo di qualità. 67

69 LO STATO ECOLOGICO Lo stato ecologico rappresenta l espressione della complessità degli ecosistemi acquatici, della natura fisica e chimica delle acque e dei sedimenti, delle caratteristiche del flusso idrico e della struttura fisica del corpo idrico, considerando però prioritario lo stato degli elementi biotici dell ecosistema. La classificazione dello stato ecologico avviene attraverso il rapporto (EQR: Ecological Quality Ratio) tra gli elementi di qualità misurati nel corpo idrico e le condizioni di riferimento caratteristiche del tipo corrispondente. Per le acque di marino costiere gli elementi biologici usati come strumenti per descrivere lo stato ecologico degli ecosistemi sono: fitoplancton, macroinvertebrati bentonici, macroalghe e angiosperme (fanerogame marine) Gli indicatori biologici sopraelencati saranno messi a confronto con i parametri idromorfologici e chimici, al fine di ottenere un quadro di insieme per poter valutare le aree marine individuate nel loro complesso e non separatamente per ogni parametro indagato. Infatti lo scopo della nuova normativa vuole essere quello di valutare l ecosistema come unità complessa costituito da organismi ed habitat, ai fini di poter individuare eventuali alterazioni non solo attraverso controlli mirati dei singoli inquinanti, ma attraverso le variazioni a lungo o breve termine che si possono constatare in seguito a squilibri che si verificano nell ecosistema nel suo complesso. Gli elementi di qualità idromorfologici, chimici e fisico-chimici sono pertanto a sostegno degli elementi biologici per la classificazione dello stato ecologico, in quanto le comunità biologiche sono il prodotto del loro ambiente fisico e chimico. Questi ultimi due aspetti determinano fondamentalmente il tipo e l habitat del corpo idrico e quindi la comunità biologica tipo-specifica. Gli indicatori abiotici, pur consentendo una migliore valutazione dei risultati ottenuti dal monitoraggio degli indicatori biologici non possono comunque sostituirsi ad essi. La classificazione dello stato ecologico di un corpo idrico è rappresentata dal più basso dei valori dei risultati del monitoraggio biologico, fisico-chimico e degli altri inquinanti chimici. Sulla base di quanto sopra detto con l espressione a sostegno deve intendersi che gli elementi di qualità fisico-chimici e altri inquinanti chimici devono essere considerati nel sistema di classificazione dello stato ecologico, mentre, gli elementi idromorfologici devono essere utilizzati per migliorare l interpretazione dei risultati biologici e pervenire all assegnazione di uno stato ecologico certo. Fitoplancton La composizione tassonomica del fitoplancton fornisce indicazioni sulla selettività dell ambiente alla presenza ed allo sviluppo di particolari specie rispetto ad altre. In ambiente marino, i principali fattori che controllano la biodiversità algale sono; il bilancio idrico, le correnti, la profondità, la salinità, la luce e la concentrazione dei nutrienti, oltre che la presenza dei predatori (zooplancton). Il fitoplancton inoltre costituisce un elemento ecologico chiave negli ecosistemi acquatici ed è un ottimo indicatore dei cambiamenti dello stato trofico e degli impatti a breve termine come l arricchimento di nutrienti, che determina come effetto immediato un incremento della biomassa, della produzione primaria, della frequenza delle fioriture e della composizione delle specie. Il calcolo della biomassa fornisce informazioni direttamente correlate alla concentrazione di clorofilla ed alle dimensioni cellulari. 68

70 La scheda metodologica per il campionamento e l analisi del fitoplancton prevista da ISPRA pone l accento sulla importanza di questo elemento di qualità, ribadendo che Il fitoplancton rappresenta una componente fondamentale degli ecosistemi acquatici, in quanto alla base delle reti trofiche. La produzione primaria fitoplanctonica garantisce il flusso di materia ed energia necessario per il mantenimento degli organismi eterotrofi; ne consegue che eventuali alterazioni a carico della comunità fitoplanctonica, prodotte da effetti tossici o eutrofizzanti, possono modificare la struttura e il funzionamento di un intero ecosistema. Il fitoplancton è altresì importante come indicatore, dal momento che comprende un elevato numero di specie a differente valenza ecologica, moltissime delle quali sensibili all inquinamento di tipo organico ed inorganico ed a variazioni di salinità, temperatura e livello di trofia. Il Piano di campionamento prevede di fissare un numero significativo di stazioni per corpo idrico disposte possibilmente su un transetto ortogonale alla costa. La frequenza minima di campionamento è pari a 6 volte l anno (Tabella 1.) Come previsto per i corpi idrici a rischio di eutrofizzazione, nei corpi idrici individuati il fitoplancton verrà campionato almeno una volta al mese e con una frequenza pari a 15 giorni nel periodo estivo. I parametri che verranno monitorati sono: composizione (genere e specie), abbondanza(cellule/l) e biomassa (concentrazione di clorofilla a ) del fitoplancton superficiale; Segnalazione di fioriture di specie potenzialmente tossiche o nocive; Temperatura, salinità, Ossigeno Disciolto, nutrienti, trasparenza e ph. La normativa prevede anche la segnalazione di presenza di specie potenzialmente tossiche, strumento base per poter dare immediata comunicazione al pubblico di eventuali situazioni di pericolo che la presenza di determinate alghe potrebbe costituire verso la salute dei bagnanti. È noto ormai da anni che lungo le nostre coste sono presenti specie algali tossiche, tra le ultime Ostreopsis ovata che in condizioni ambientali favorevoli al loro sviluppo potrebbero dare luogo a fenomeni di fioritura verso i quali bisogna prendere provvedimenti immediati. Infatti lo sviluppo di fitoplanctonti tossici può produrre effetti dannosi nei riguardi dell ambiente, della fauna ittica e dell uomo. Fanerogame Marine e Macroalghe Le praterie di Fanerogame marine rappresentano un sistema complesso di primaria importanza per il Mediterraneo non solo perché costituiscono un popolamento vegetale diffuso ed endemico, ma anche e soprattutto per i molteplici ruoli che giocano nel mantenere gli equilibri tra associazioni animali e vegetali e le caratteristiche fisicochimiche delle acque e del fondo del mare. È nota in particolare l azione che svolgono nell attenuare l energia del moto ondoso e delle correnti, azione che favorisce l accumulo di sedimenti e la protezione dall erosione delle coste. Sotto questo aspetto possono essere considerate fondamentali per l equilibrio idrodinamico delle zone litorali. Le fanerogame influenzano dunque notevolmente l ecosistema marino costiero in cui si inseriscono, ed essendo molto sensibili alle variazioni ambientali ed all inquinamento delle acque costituiscono un biotopo in regressione. La complessa e varia struttura delle praterie a fanerogame marine si traduce in un elevata variabilità biologica delle comunità animali e vegetali che le popolano. La superficie delle foglie infatti costituisce un substrato particolarmente adatto all insediamento di organismi epifiti, inoltre le praterie a fanerogame marine costituiscono un habitat importante per il rifugio e la riproduzione di vari organismi acquatici. 69

71 Lungo la nostra costa marchigiana è assai scarsa la presenza di fanerogame marine, dunque questo indicatore biologico non verrà preso in considerazione per la classificazione. Le macroalghe rispondono direttamente ai cambiamenti ambientali e pertanto rappresentano degli indicatori sensibili in quanto rispondono efficacemente alle pressioni. Il monitoraggio delle fioriture macroalgali, è particolarmente importante soprattutto nelle regioni mediterranee, dove danno indicazioni di distrofia. I parametri indicativi per questo elemento di qualità sono: composizione tassonomica, abbondanza in specie e biomassa. Si fa riferimento anche alla copertura macroalgale (% di superficie acquatica coperta da macroalghe) Le principali difficoltà nell utilizzare le macroalghe come elemento biologico di qualità sono rappresentate dal fatto di avere una effimera capacità di sopportare variazioni spaziotemporali (la loro distribuzione varia sia qualitativamente che quantitativamente in risposta alle variazioni di illuminazione) e soprattutto vengono richieste specifiche competenze per l identificazione tassonomica. Cambiamenti nella struttura di comunità e nella biomassa specifica possono essere rapidi e imprevedibili, per cui i campionamenti stagionali non si adattano bene. Al momento questo indice è stato applicato solo ad ambienti di fondo roccioso pertanto, lungo le nostre coste i prelievi di macroalghe sono previsti 1 volta all anno nelle aree marino-costiere antistanti il Monte San Bartolo ed il Monte Conero. Macroinvertebrati bentonici L analisi della composizione e abbondanza dei macroinvertebrati bentonici di fondi mobili è parte integrante della valutazione delle caratteristiche dell ambiente marino, infatti la loro composizione e struttura può essere utilizzata per caratterizzare le condizioni ambientali di aree da indagare e classificare l estensione di eventuali impatti ambientali. Le motivazioni per utilizzare gli organismi bentonici nella valutazione dello stato ecologico sono molteplici: gli organismi sono prevalentemente sessili e comunque strettamente associati al sedimento hanno un ciclo vitale relativamente lungo sono sensibili a diversi tipi di inquinanti chimici Una biocenosi, in condizioni ambientali stabili, è sottoposta a lievi cambiamenti nel tempo, sia qualitativi che quantitativi, ed è costituita da un elevato numero di specie rappresentate da pochi individui: è di solito presente una elevata biodiversità. Quando si verifica un fenomeno inquinante si assiste ad una riduzione del numero totale di specie (diminuisce la diversità) e contemporaneamente si assiste allo sviluppo di poche specie maggiormente tolleranti a condizioni ambientali sfavorevoli. 70

72 I macroinvertebrati bentonici rappresentano degli ottimi indicatori ambientali:. la distribuzione e la struttura delle comunità di macroinvertebrati bentonici sono fortemente influenzate oltre che da fattori biotici, anche da fattori ambientali e molte specie risultano particolarmente sensibili a stress ambientali ed inquinanti chimici, pertanto sono degli ottimi indicatori ambientali. Per una corretta applicazione della normativa, sarà indispensabile individuare specie sensibili e specie maggiormente tolleranti a vari livelli di stress ambientale, e questo presuppone un processo di conoscenze affidabili sulla tassonomia e sull ecologia degli organismi coinvolti, poiché, non sempre la variabilità di una comunità biologica nel tempo è da attribuire a condizioni di alterazioni antropiche. Le comunità biologiche infatti, presentano spesso una variabilità naturale legata ad eventi climatici o alterazioni trofiche, col risultato che le condizioni biologiche sono molto difficili da interpretare. I parametri indicativi della fauna dei macroinvertebrati bentonici come elemento di qualità sono la composizione tassonomica e l abbondanza. Per quanto riguarda l abbondanza possiamo considerare come indicatori la densità di numero e la densità di biomassa. Il primo indicatore fornisce una misura che dipende dal flusso energetico ma anche dalle dimensioni degli individui; il secondo da una misura che integra il numero di individui con le dimensioni individuali. Come descrittore la densità di biomassa è più idoneo in quanto è funzione dell energia disponibile e dell ampiezza di nicchia della comunità. La composizione tassonomica spesso è un indicatore poco rilevante come conseguenza dell elevata variabilità spaziale e temporale; per ovviare a questo svantaggio, per definire lo stato ecologico del sistema su basi tassonomiche, si preferisce utilizzare indici di tipo sintetico come la ricchezza in specie, la diversità e la distribuzione taglia-abbondanza. Per questo elemento di qualità ogni Stato Membro ha sviluppato un suo indicatore con relativa classificazione. I nuovi criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali, propongono l utilizzo del nuovo indice l AMBI (A Marine Biotic Index - Borja et al., 2000) per ambienti sia di transizione che marino-costieri. L indice M-AMBI utilizza l analisi statistica multivariata ed è in grado di riassumere la complessità delle comunità del fondo mobile, permettendo una lettura ecologica dell ecosistema in esame. Per l applicazione di questo nuovo indice dovranno essere previsti dei corsi di formazione che permettano a chi già si occupa di classificazione e sistematica, l acquisizione di conoscenze specifiche circa l ecologia degli organismi classificati, importante ai fini dell interpretazione dei risultati ottenuti. I campionamenti verranno effettuati con frequenza semestrale nelle stazioni previste. STATO CHIMICO Il Decreto del MATTM 56/09, sulla base della 2000/60/CE e del D.lgs 152/06, formula i criteri tecnici per il monitoraggio dei corpi idrici e l identificazione delle condizioni di 71

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