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1 Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Agraria Dendrometria e assestamento forestale: Prof. Antonio Saracino Il Piano di Assestamento Forestale in Regione Campania Indicazioni operative a cura del dott. agr. Giuliano Fiorucci Portici, 3 dicembre 2013 La redazione dei Piani di Assestamento Forestale in Campania è disciplinata dalla L.R. 11/96 - Allegato A). L art. 10 della medesima legge prevede che la spesa per la redazione dei piani di assestamento forestale sia a totale carico della Regione Campania. 2 1

2 La fase istruttoria Il tecnico incaricato dal Comune redige una relazione tecnica contenente la descrizione sommaria della proprietà da assestare (forma di governo, trattamento e specie preesistenti) e la sua consistenza su base catastale. Illustra i criteri da seguire per l assestamento ed i rilievo tassatorio necessario (ettari da cavallettare, n aree di saggio ed alberi modello da abbattere) compilandone, nel contempo, il preventivo di spesa sulla base dello specifico prezzario regionale 3 La fase istruttoria La documentazione viene inviata al Settore per il piano forestale generale della Regione Campania per il tramite del Settore provinciale delle Foreste (STAPF) che compila una prima relazione istruttoria. Il Settore regionale, ricevuta l istruttoria del settore provinciale, compie le sue determinazioni e approva la relazione ed il preventivo di spesa cui succede il decreto di finanziamento. 4 2

3 L articolazione del Piano 1. Premessa o presentazione 2. Descrizione dell ambiente 3. Ambiente economico 4. Statistica del bosco 5. Le classi economiche 6. I miglioramenti fondiari 7. Disciplina degli usi civici 8. Conclusioni 9. Bibliografia 10. Libro economico 11. Allegati (Descrizioni particellari, rilievi dendrometrici, tabulati e documenti riguardanti la proprietà, pareri, nulla osta ecc. cartografia Premessa o presentazione Aspetti normativi posti a base del Piano La tutela tecnica ed economica dei beni silvo-pastorali dei Comuni fu affrontata, per la prima volta, con la Legge Luzzatti , n.277, riguardante i provvedimenti per il demanio forestale dello Stato e per la tutela e l incoraggiamento della selvicoltura. La legge, con l art.24, imponeva ai Comuni l obbligo di utilizzare i propri beni in conformità di un piano economico, approvato dall Autorità Forestale locale. Tale obbligo fu confermato dalla successiva legge forestale del , n.3267, relativa al riordinamento e alla riforma in materia di boschi e di terreni montani (art.130 e 135) e, per i terreni gravati da diritto d uso civico, con RDL , n.1766, riguardante il riordinamento degli usi civici nel Regno (art.12). Espressamente l art.25 della legge 277/1910, l art.1 del Regolamento 721/1910 e l art.110 del Regolamento 188/1911 consideravano i boschi dei Comuni soggetti a regime di tutela economica; tale tutela era ed è demandata all Amministrazione Forestale (Art.1 della legge 721/1910, Art. 138 del T.U.3267/1923, art. 1 e 9 del D.L. 804/1948, art.3, comma 2 della L.R. 11/1996). 6 3

4 1. Premessa o presentazione Il vincolo idrogeologico, gravante in tutto o in parte sui terreni dei Comuni e degli altri Enti, è connesso al piano d Assestamento solo in via indiretta e subordinata; se il bosco del Comune non fosse vincolato l obbligo della redazione del Piano rimarrebbe sempre valido. Molto esplicitamente la Circolare in data 31 agosto 1912 del Direttore Generale delle Foreste Antonio Sansone chiariva che, per i soli boschi appartenenti ai Comuni e ad altri Enti, la disposizione dell'art.24 della legge 277/1910 esigeva che l'utilizzazione dei boschi avvenisse in conformità di un piano economico, redatto per ogni singolo bosco comunale, onde fosse possibile tenere conto delle condizioni economiche e vegetative di ogni bosco, soggetto o non soggetto al vincolo forestale. La Regione Campania con la legge , n.13, relativa alla delega in materia di economia e di bonifica montana e difesa del suolo, ha voluto assumere, a totale suo carico, la spesa per la redazione dei piani economici. Tale direttiva è stata confermata con l art.10 della L.R , n.11, che ha anche codificato la modifica di Piano Economico con Piano di Assestamento, con uguale significato Premessa o presentazione Significative di una svolta nella gestione delle foreste sono le indicazioni della Conferenza Stato Regioni in data 25 luglio 2004, rese note con circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri n.6060/04/ del 10/11/2004, per le linee guida della politica forestale che ciascuna regione dovrà adottare e cioè in sintesi: 1) mantenimento ed appropriato sviluppo delle risorse forestali, attraverso una razionale gestione delle foreste; 2) mantenimento e promozione delle funzioni produttive delle foreste, attraverso le utilizzazioni nei limiti dell incremento, con lo sviluppo di adeguate infrastrutture (strade e piste di esbosco), dei rimboschimenti, ecc.; 3) mantenimento e sviluppo della diversità biologica degli ecosistemi forestali, attraverso la pianificazione della gestione forestale; 4) mantenimento e adeguato sviluppo delle funzioni per la protezione della foresta, del suolo, delle risorse idriche, delle infrastrutture e da fenomeni idrogeologici avversi. 8 4

5 1. Premessa o presentazione Che cosa è il Piano di Assestamento Forestale e quali sono gli scopi Il piano di assestamento dei beni silvo-pastorali dei Comuni e degli Enti Pubblici o piano di assestamento forestale è uno strumento operativo di pianificazione, con validità decennale, composto da una parte conoscitiva e da una parte programmatica, con le seguenti finalità: 1) inventario dei beni silvo-pastorali; 2) scelta dell ordinamento più vantaggioso entro i limiti di una gestione sostenibile; 3) studio di massima dei provvedimenti più idonei per aumentare e migliorare le funzioni produttive, protettive e paesaggistiche, compatibili con la conservazione della biodiversità. Specificare se si tratta di 1 Piano o Revisione 9 2. Descrizione dell ambiente Notizie geografiche Dati essenziali sulla posizione geografica e sulla consistenza della proprietà Classifiche e Vincoli Vincolo idrogeologico (art.1 e seguenti del R.D , n.3267) Bacino idrografico (Autorità di Bacino) Comune a rischio idrogeologico (Legge n.183/1989) Bacino Montano (art.1 della legge , n.991) Comunità Montana (L.R , n.3) Rete Natura 2000 (Direttiva Europea 92/4/CEE Habitat, recepita con DPR 357/1997 e 120/2003) SIC e ZPS 10 5

6 2. Descrizione dell ambiente Comune Svantaggiato (direttiva 84/167/CEE del ) Comune compreso nel PIAR (Piano Integrativo per le Aree Rurali) Presenza di Piano paesistico (Dlgs.vo 42/2004 e s.m.i.) Presenza di Parco nazionale e/o regionale Descrizione dell ambiente Idrografia Impluvi, valloni, corsi d acqua perenni, ecc. interessanti il bacino Aspetti climatici Il clima (dati climatici, diagramma di Bagnouls-Gaussen e/o Mitrakos), inquadramento fitoclimatico (Mayr-Pavari). Aspetti geologici e pedologici Carta geologica d Italia, dati pedologici dalla letteratura disponibile. 12 6

7 3. Ambiente economico Notizie storiche I fatti storici che hanno determinato l evoluzione e la consistenza del patrimonio comunale Ordinamento colturale Secondo il Catasto e secondo il Piano Il bosco ed il pascolo nell economia del comune Dati statistici sulla popolazione e sull occupazione. Dati statistici sull agricoltura e sulla consistenza del patrimonio zootecnico (da trattare sinteticamente) Ambiente economico Le utilizzazioni boschive del passato Dati molto importanti, spesso non disponibili e/o compilati male STAGIONE ETA' SUPERFICIE MASSA ORDINE DEL SEZIONE ALL'EPOCA UTILIZZATA LEGNOSA TAGLIO DEL TAGLIO STIMATA Anni ha mc Mulazzella , Moscuso , Moscuso , Colle Amato , Masseria Crolla 7/A 51 13, Monte Cesima , Monte La Defenza , Moscuso 28/B 54 8, Masseria Porcaro , Torre , Masseria Santilli 23/A 47 14, TOTALE 190,

8 4. Statistica del bosco Le classi economiche e il particellare Si indicano le classi economiche individuate e la metodologia utilizzata. La norma regionale (art.3 all.a L.R.11/96) individua, seppure indirettamente, la Classe Economica come l insieme delle «particelle con soprassuoli aventi caratteristiche similari.». La Classe Economica deve essere trattata «come bosco a se stante», come lodevolmente precisa la legge regionale Statistica del bosco Ecco un esempio: - Classe Economica (A) per i boschi cedui misti di specie quercine in prevalenza, divisa in 43 particelle, per una superficie di 503,02 ha. - Classe Economica (B) per i boschi cedui di leccio, divisa in 19 particelle, per una superficie di 120,50 ha. - Classe Economica (C) per i boschi cedui di protezione, diviso in 19 particelle, per una superficie di 628,51 ha. - Classe Economica (D) per i rimboschimenti, diviso in 8 particelle, per una superficie di 81,24 ha. - Classe Economica (E) per colture non forestali (pascoli cespugliati, seminativi) e per gli improduttivi per una superficie complessiva di 522,2622 ha. 16 8

9 4. Statistica del bosco Nella delimitazione delle particelle è bene seguire, per quanto possibile, i confini naturali (crinali e valli) e quelli artificiali (strade e sentieri). Cercare di rispettare, per quanto possibile, l'integrità e la denominazione delle precedenti particelle boschive Statistica del bosco Raffronto fra i numeri di particella del PAF e la Revisione PAF Piano Assestamento Forestale PARTICELLE DI PIANO REVISIONE Piano Assestamento Forestale /A; 3B; g; h 4 r ; s; v 7a 7/A 7b w q /A; 11/B; 11/C; u 12 12; aa; ab; ac p

10 4. Statistica del bosco Fabbricate e strade Si riportano tutte le infrastrutture pubbliche a servizio del complesso forestale: - Fabbricati (rifugi, abbeveratoi per il bestiame, bacini e vasche di raccolta acqua, recinzioni, strutture per la lotta agli incendi boschivi, teleferiche fisse per l esbosco dei prodotti legnosi, ecc.) - Strade (rotabili, carrarecce e mulattiere) Indicando l ubicazione e le particelle forestali servite. Se ne descrive la tipologia, la struttura, la misura e lo stato di manutenzione Statistica del bosco Rilievo Topografico Bisogna indicare la metodologia usata e le operazioni eseguite (cartografie usate, misurazioni, aggiornamenti, ecc.) 20 10

11 5. Le classi economiche Per ciascuna classe economica Descrizione (consistenza, descrizione dell ambiente, ecc.) Rilievo del soprassuolo Si specifica il rilievo eseguito e si descrivono le operazioni eseguite per ciascuna particella (caratteri stazionali, soprassuolo, provvigione). Si illustra come è stata calcolata la provvigione e come sono state costruite le tavole utilizzate (tavole dendrometriche, tavole alsometriche, ecc.) Si aggiungono le varie tabelle ed i grafici dimostrativi Le classi economiche Esempio: per un bosco ceduo Tabella n. Comune di.- Classe Economica (A) - Bosco ceduo di leccio. Tavola dendrometrica. CLASSE ALTEZZA DENDROMETRICA VOLUME DENDROMETRICO DIAMETRICA SPERIMENTALE TEORICA SPERIMENTALE TEORICO cm m m mc mc 4 5,90 6,60 0,004 0, ,40 7,50 0,013 0, ,50 8,30 0,025 0, ,40 9,20 0,040 0, ,30 10,10 0,073 0, ,30 10,90 0,089 0, ,60 11,80 0,118 0, ,80 12,70 0,156 0, ,10 13,60 0,220 0, ,00 14,40 0,257 0, ,00 15,30 0,448 0,

12 volume (mc) 05/12/ Le classi economiche Grafico n. Comune di.- Classe Economica (A) - Bosco ceduo di leccio. Variazione del volume dendrometrico in funzione del diametro. valori sperimentali valori teorici 0,500 0,450 0,400 0,350 0,300 0,250 0,200 0,150 0,100 0,050 0, diametro (cm) Nota: Sarebbe opportuno costruire anche la tavola dendrometrica delle matricine Le classi economiche Tabella n. Comune di.- Classe Economica (A) - Bosco ceduo di leccio. Provvigione delle particelle costituenti la classe economica. Ord. Particella Contrada Età (Estate 2008) Superficie Volume unitario Volume totale Increm. medio ha m 3 m 3 m 3 1 7/A Masseria Crolla 5 13,87 7, ,025 1, Cannavinelle 45 12,90 199, ,974 4, Cannavinelle 45 20,31 199, ,236 4, Masseria Porcaro 1 15,20 1,500 22,800 1, Mulazzella 8 14,99 6, ,683 0, /A Colle La Monna 47 10,50 206, ,212 4, /B Colle La Monna 47 11,51 206, ,677 4, /C Colle La Monna 47 8,00 206, ,209 4, /D Colle La Monna 47 8,29 206, ,065 4, /A Masseria Santilli 0 14,41 0,000 0,000 0, /B Masseria Santilli 45 14,29 199, ,648 4, /A Valle 47 10,57 206, ,660 4, /A Rava 55 10,31 229, ,691 4, /B Rava 55 9,81 229, ,817 4, /A Rava 32 6,26 146, ,781 4, /A Colle Amato 40 10,00 181, ,131 4, /B Colle Amato 40 4,90 181, ,414 4, Colle Amato 5 20,58 7, ,350 1,500 TOTALE / MEDIE 27,17 216,70 114, ,375 4,

13 5. Le classi economiche Governo e trattamento proposto Si illustrano le motivazioni poste a base della scelta effettuata. La forma di governo ed il trattamento sono scelte di carattere «gestionale» che vanno ben ponderate. Ripresa e piano dei tagli Si illustra la metodologia ed il procedimento elaborato per il calcolo della ripresa Le classi economiche Tabella n. Comune di.- Classe Economica (A) - Bosco ceduo di leccio. Situazione reale e normale delle classi cronologiche all inizio stagione silvana (inizio assestamento) e (a bosco assestato). S ITUA ZIONE CLASSI CRONOLOGICHE I II III IV V TOTA LE (1-4 anni) (5-8 anni) (9-12 anni) (13-16 anni) (17-20 anni) ha Ha ha ha ha ha RE A LE 99,01 91,83 0,00 0,00 312,18 503,02 NORM A LE 100,60 100,60 100,60 100,60 100,62 503,02 DIFFERENZE + o - -1,59-8,77-100,60-100,60 211,56 0,00 S ITUA ZIONE CLASSI CRONOLOGICHE I II III IV V TOTA LE (1-4 anni) (5-8 anni) (9-12 anni) (13-16 anni) (17-20 anni) ha Ha ha ha ha ha RE A LE 107,13 92,69 92,70 91,86 118,64 503,02 NORM A LE 100,60 100,60 100,60 100,60 100,62 503,02 DIFFERENZE + o - 6,53-7,91-7,90-8,74 18,02 0,

14 ORD. SUPERFICIE RIPRESA 05/12/ Le classi economiche Tabella n. Comune di.- Classe Economica (A) - Bosco ceduo di leccio. Piano dei tagli per il decennio STAGIONE SILVANA PARTICELLA DEL PIANO ETA' ETA' AL ESTATE TAGLIO 2008 n. CONTRADA ha ha anni anni B Monte Morrone 9, Pozzacchio 13, B Rava 9, , A Colle La Monna 10, B Moscuso 10, A Moscuso 10, , Costa Fredda 13,93 13, A Valle 10, A Monte La Defenza 8, A Rava 10, A Colle Amato 10, , B Colla La Monna 11, A Moscuso 9, , B Morronciello 12, A Selva Rosa 9, , B Valle 7, A Monte Morrone 10, A Monte La Defenza 12, B Monte La Defenza 7, , C Colle La Monna 8, B Colle Amato 4, , Cannavinelle 12, B Selva Rosa 7, , C Valle 8, B Mionte 12, La Defenza 20,52 TOTALE 251,55 251, Le classi economiche (I Pascoli) Per i pascoli occorre riportare la superficie totale e la sua suddivisione per comparti, il carico massimo ed il periodo di utilizzazione e le notizie fondamentali sulla loro utilizzazione

15 5. Le classi economiche (I Pascoli) La superficie mediamente pascolabile è come segue: Superficie silvo-pastorale... ha 2492 a) a detrarre superficie esclusa dal pascolo nei due anni precedenti il taglio secondario: =... ha 253 b) a detrarre superficie esclusa dal pascolo (pinete e rimbosch.):ha 1 c) a detrarre superficie esclusa dal pascolo nelle zone inaccessibili: 1/3 di ha 1013:... ha 338 e) altre superfici impreviste... ha 300 Totale superficie esclusa dal pascolo:... ha 892 Restano disponibili per il pascolo a demanio assestato:... ha Tenuto conto che la produzione media foraggiera del demanio (erba e foglia) può valutarsi attorno a 200 UF/ha e che la razione annua di solo pascolo di un bovino adulto di razza locale è di 2000 UF il carico sopportabile dal demanio di Piedimonte Matese è di: C= 1600 ha x 200UF : 2000 UF 160 capi grossi (Fratoni e Corrado, 1980; Talamucci, 1991) Miglioramenti fondiari Prevede lo studio di massima dei provvedimenti più idonei per aumentare e migliorare le funzioni produttive, protettive e paesaggistiche, compatibili con la conservazione della biodiversità, ovvero (art. 6 lett.c All. A) L.R. 11/96): - opere di presidio per la lotta agli incendi boschivi (vasche, invasi, viali spartifuoco e piste di servizio, ricoveri per stazioni radio); - intervento di miglioramento pascoli (opere di captazione ed adduzione di acqua, locali di ricovero, recinzioni fisse e mobili, trasemine, concimazioni, ecc. - opere di sistemazione idraulico-forestale (briglie, difese spondali, ecc.) rimboschimenti, cure colturali rimboschimenti, ecc

16 6. Miglioramenti fondiari - interventi finalizzati alla valorizzazione turistica della montagna quali percorsi pedonali tabellati, aree sosta e ristoro, rifugi per escursionisti, ricoveri ed attrezzature per l esercizio degli sport equestri, impianti sciistici, ecc. - Interventi per la fauna selvatica (abbeveratoi, punti alimentazione) Disciplina degli usi civici «... I Piani di assestamento devono contenere precise indicazioni circa le modalità di godimento dei diritto d uso civico da parte degli aventi diritto» (art. 10 c.2 L.R. 11/96). Pertanto, bisognerà trattare: - Uso civico di legnatico - Uso civico di pascolo - Raccolta dei prodotti secondari (funghi, tartufi, frutti, flora, asparagi, origano, terriccio, strame, ecc.) 32 16

17 8. Conclusioni Come per ogni lavoro, di carattere scientifico o meno, è opportuno chiudere la trattazione con una sintesi di ciò che si è determinato Conclusioni Il presente è il secondo Piano di Assestamento che viene redatto per l inventario e per la gestione del patrimonio silvo-pastorale del Comune di Mignano Monte Lungo. (UTILIZZAZIONI BOSCHIVE) Per la durata del piano, stabilita in anni dieci, si prevede di effettuare tagli di boschi cedui su ha 251,55. Nella redazione del Piano si è tenuto conto che il demanio è compreso in parte nei SIC Monti di Mignano Monte Lungo e Catena di Monte Cèsima e che a tale riguardo si sono date prescrizioni per migliorare la biodiversità con il rilascio di specie sporadiche, di piante di grosse dimensioni, di piante habitat, di fasce di rispetto o isole d'invecchiamento, con il trattamento del frascame e dei residui di lavorazione. Ai fini di una migliore difesa idrogeologica, tenuto conto che il demanio ricade nel bacino idrografico del Fiume Garigliano, e per una migliore tutela degli aspetti paesaggistici si è ridotta al minimo l estensione delle tagliate, si sono evitate utilizzazioni di boschi limitrofi e si sono lasciati ad evoluzione naturale 628,51 ha di boschi cedui di protezione

18 8. Conclusioni (MIGLIORAMENTI FONDIARI) Per quanto riguarda i miglioramenti fondiari si sono previste: a) l apertura di n.3 piste forestali principali (di esbosco e di servizio AIB) della lunghezza complessiva di m per l'esecuzione dei lavori di avviamento all'alto fusto, per la valorizzazione dei soprassuoli destinati al taglio, per la lotta e per la prevenzione degli incendi boschivi ed anche per la fruizione dei boschi da parte dei cittadini; b) manutenzione di n. 8 sentieri della lunghezza complessiva di per diffondere l escursionismo nelle zone di montagna; c) la manutenzione di n. 19 piste forestali principali (di esbosco e di servizio) della lunghezza complessiva di m per rendere possibili le utilizzazioni e per la lotta e per la prevenzione degli incendi boschivi; d) avviamento ad alto fusto di cedui invecchiati e di protezione su ha 628,44; f) conservazione e miglioramento dei Siti della Rete Natura 2000 (Monti di Mignano Monte Lungo e Catena di Monte Cèsima). g) si sono previste cure colturali (diradamenti) alle pinete di pino d Aleppo per ha 42,59, rimboschimenti ex-novo per ha 174,45 e sistemazione idraulico-forestali nei torrenti compresi nel bacino idrografico del Fiume Garigliano Conclusioni (USI CIVICI) Infine, per quanto riguarda la disciplina degli usi civici e della raccolta dei prodotti secondari, si è ritenuto utile proporre delle regole con lo scopo di porre l'autorità Comunale nella posizione di conoscere e di autorizzare le persone che legittimamente usufruiscono del demanio. Ciò costituirà un deterrente nelle azioni colpose o dolose a danno del bosco e nello stesso tempo faciliterà le indagini per la ricerca di eventuali responsabili. Per la raccolta dei funghi e dei tartufi si è richiamata l applicazione delle leggi regionali n. 8/2007 (per i funghi) e n. 13/2006 con il relativo regolamento n.3/2007 (per i tartufi)

19 9. Bibliografia Riportare la bibliografia citata nel testo secondo uno stile omogeneo Libro Economico Il libro economico è un «modello» elaborato dal tecnico redattore del Piano che servirà all Ente proprietario per registrare tutti i fatti che interesseranno il complesso forestale. Dovranno registrarsi: 1- utilizzazioni boschive (superfici, massa legnosa stimata, prezzo di vendita; 2- miglioramenti fondiari (apertura e manutenzione piste di esbosco, sistemazioni idraulico-forestali, rimboschimenti o manutenzione di rimboschimenti, ecc.) 38 19

20 11. Allegati Descrizioni particellari (per quanto possibile, unitamente ai rilievi dendrometrici eseguiti per ciascuna particella) Tabulati e documenti riguardanti la proprietà pareri, nulla osta ecc Allegati Cartografia: CARTA DI INQUADRAMENTO GEOGRAFICO, SCALA 1: CARTA GEOMORFOLOGICA, SCALA 1: CARTA DEI SITI RETE NATURA 2000 (CON IL PERIMETRO DEL SIC MONTI DI MIGNANO MONTE LUNGO E DEL SIC CATENA DI MONTE CÈSIMA), SCALA 1: CARTA DEGLI SCENARI DI RISCHIO - PROGETTO DI PIANO STRALCIO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO AUTORITÀ DI BACINO DEI FIUMI LIRI-GARIGLIANO E VOLTURNO, SCALA 1: CARTA DELLE AREE PERCORSE DAL FUOCO, SCALA 1: CARTA DEGLI USI CIVICI, SCALA 1: CARTA CATASTALE, SCALA 1: CARTA SILOGRAFICA ASSESTAMENTALE SCALA 1:

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