SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

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1 SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA Diagramma di GANTT per la sede CASA DELLA CARITA MADONNA DELLA GHIARA ATTIVITÀ Obiettivo specifico n 1 Promuovere l inclusione sociale del diverso ai giovani del territorio, realizzando almeno 5 incontri annuali con classi provenienti da istituti scolastici del territorio e 20 con gruppi di catechismo. Attività 1.1.1: Contatti con Istituti scolastici e Parrocchie Attività 1.1.2: Predisposizione dei percorsi educativi PERIODO DI REALIZZAZIONE X X X X X X X X 5 6 X X X X X X X X X X X X Attività 1.2.1: Implementazione dei percorsi educativi X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Attività 1.2.2: Monitoraggio, verifica e riprogettazione X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Obiettivo specifico n. 2 Aumentare le offerte di interventi personalizzati e di socializzazione degli ospiti della casa, in particolare inserire 2 nuovi ospiti in attività proposte sul territorio e quindi arrivare a 5 ospiti inseriti in strutture diurne (socio- riabilitative, sportive e lavorative). Attività 2.1.1: Progettazione di percorsi individuali. Attività 2.1.2: Ricerca di risorse e contatto con la realtà di socializzazione Attività 2.2.1: Strutturazione delle attività 1 2 X X X X 3 X X X X X X 4 X X X X Attività 2.2.2: Svolgimento delle attività X X X X X X X X X X X X Attività 2.3.1: Valutazione del percorso Attività 2.3.2: Riprogettazione per il futuro Obiettivo specifico n 3 Aiutare nell accompagnamento a persone in difficoltà (economica, familiare, relazionale) che si rivolgono alla casa, facendo rete con la Caritas zonale ed i Servizi Sociali territoriali. In particolare accompagnare 5 persone in più, passando da 20 a X X X X 9 X X X X

2 Attività 3.1.1: Ascolto delle necessità e presa in carico X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Attività 3.1.2: Strutturazione degli interventi personalizzati X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Attività 3.1.3: Ricerca di risorse e collaborazioni sul territorio, preparazione degli interventi X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Attività 3.2.1: Avvio dei percorsi X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Attività 3.2.2: Realizzazione dei percorsi e valutazione in itinere X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Attività 3.3.1: Valutazione definitiva dei percorsi X X X X X X X X X X X X X X X X Attività 3.3.2: Partecipazione alla riprogettazione X X X X X X X X X X X X X X X X

3 AREA DI INTERVENTO DISAGIO ADULTO SEDE CASA DELLA CARITA DI FOSDONDO OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Promuovere l inclusione sociale del diverso ai giovani del territorio, realizzando almeno 3 incontri annuali con classi provenienti da istituti scolastici del territorio e 18 con gruppi di catechismo. Azione generale Attività specifica Spiegazione dettagliata dell attività Azione generale 1.1: Progettazione degli incontri Azione generale 1.2: Realizzazione degli incontri e verifica Attività 1.1.1: Contatti con Istituti scolastici e Parrocchie Attività 1.1.2: Predisposizione percorsi educativi dei Attività 1.2.1: Implementazione dei percorsi educativi Attività 1.2.2: Monitoraggio, verifica e riprogettazione Contatti con le scuole e le parrocchie del territorio: proposta educativa di un percorso in cui i giovani incontrino la fragilità e la diversità attraverso la conoscenza della Casa della Carità (difficoltà e risorse messe in campo). Raccolta delle adesioni e calendarizzazione degli incontri di sensibilizzazione da svolgere nelle classi scolastiche, nelle classi di catechismo e all interno della Casa della Carità. Individuazione di volontari competenti a progettare ed animare gli incontri. Predisposizione di tre moduli formativi ed esperienziali sul tema della fragilità (della durata di più incontri) rivolto rispettivamente a: bambini provenienti dalla scuola dell infanzia, bambini che frequentano la scuola primaria, giovani degli istituti secondari. Attività svolta in collaborazione con le altre sedi di attuazione del progetto. Vedi lettera partner Università degli Studi di Modena e Reggio Contatto per definire in modo puntuale l intervento con gli insegnanti e gli educatori dei ragazzi che verranno incontrati. Messa a punto definitiva degli incontri di sensibilizzazione, coinvolgendo gli ospiti e i volontari della Casa della Carità, tenendo in considerazione l età e le esperienze pregresse dei giovani partecipanti al percorso. Realizzazione degli incontri di sensibilizzazione (percorsi di 3 incontri da 2 ore ciascuno, in parte in classe scolastica o di catechismo e in parte in Casa della Carità), prestando particolare attenzione ad una partecipazione attiva dei ragazzi. Attività di socializzazione e di relazione con gli ospiti della Casa della Carità. Approfondimento dei vissuti e delle riflessioni emerse sul tema della fragilità. Proposta ai giovani incontrati delle varie possibilità di svolgere volontariato presso la Casa della Carità o altre realtà del territorio a contatto con persone in disagio sociale. Monitoraggio in itinere con gli adulti di riferimento dei giovani (insegnanti o educatori parrocchiali). Verifica finale coi giovani dell andamento del percorso, coinvolgendo gli ospiti, le persone in disagio sociale e i volontari interessati. Restituzione agli insegnanti e alla parrocchia del percorso svolto. Alla luce di quanto emerso riprogettazione per future collaborazioni. OBIETTIVO SPECIFICO N. 2: Aumentare le offerte di interventi personalizzati e di socializzazione degli ospiti della casa, in particolare inserire 2 nuovi ospiti in attività proposte sul territorio e quindi arrivare a 9 ospiti inseriti in strutture diurne (socioriabilitative, sportive e lavorative). 3

4 Azione generale 2.1: Progettazione degli interventi personalizzati di socializzazione Azione generale 2.2: Realizzazione delle attività Azione generale 2.3: Valutazione del percorso svolto e riprogettazione Attività 2.1.1: Progettazione di percorsi individuali. Attività 2.1.2: Ricerca di risorse e contatto con la realtà di socializzazione Attività 2.2.1: Strutturazione delle attività Attività 2.2.2: Svolgimento delle attività Attività 2.3.1: Valutazione del percorso Attività 2.3.2: Riprogettazione per il futuro Individuazione di due ospiti della Casa di Carità bisognosi di inserimento sul territorio. Contatti con i Servizi sociali di riferimento per progettare percorsi di socializzazione per gli ospiti individuati. Ricerca ed individuazione di strutture diurne che possano inserire al suo interno gli ospiti. Vedi lettera partner Studio il Granello Contatto con le realtà del territorio che accoglieranno gli ospiti. Vedi lettera partner Studio il Granello Ricerca di collaborazioni in vista della realizzazione dell intervento personalizzato. Presentazione della proposta all incontro dei volontari strutturati all interno della Casa della Carità. Raccolta delle disponibilità e delle modalità di partecipazione dei volontari. Creazione di un equipe di volontari che si dedichino al trasporto e all accompagnamento degli ospiti. Incontro con gli operatori e i volontari delle realtà di socializzazione e condivisioni della situazione psicofisica degli ospiti coinvolti. Vedi lettera partner Studio il Granello Accordo con le realtà coinvolte sulle possibili attività da svolgere con gli ospiti e definizione delle tempistiche degli interventi (frequenza e durata). Vedi lettera partner Studio il Granello Condivisione con gli ospiti del tipo di intervento e finalità. Accompagnamento dell ospite nella sede di socializzazione e sostegno nel suo inserimento. Sostegno e accompagnamento durante tutto il percorso. Collaborazione e valutazione in itinere con gli operatori e/o volontari della realtà di socializzazione. Momento strutturato di confronto con i Servizi sociali di riferimento e le sedi di socializzazione sull andamento dei percorsi. Vedi lettera partner Studio il Granello Condivisione dell andamento del percorso e degli aspetti positivi e delle difficoltà nate. Valutazione nel tavolo di confronto se opportuno per il percorso singolo continuare con la stessa attività o pensare ad altre attività. Vedi lettera partner Studio il Granello Progettazione di nuovi percorsi in continuità con i precedenti o ricerca di nuove realtà in cui inserire gli ospiti. OBIETTIVO SPECIFICO N. 3: Aiutare nell accompagnamento a persone in difficoltà (economica, familiare, relazionale) che si rivolgono alla casa, facendo rete con la Caritas zonale ed i Servizi Sociali territoriali. In particolare accompagnare 5 persone in più, passando da 15 a 20. Azione generale 3.1: Progettazione degli interventi di accoglienza e sostegno Attività 3.1.1: Ascolto delle necessità e presa in carico Ascolto delle persone in stato di bisogno che si rivolgono alla Casa della Carità e ascolto delle richieste di sostegno su percorsi individuali da parte dei Servizi sociali e della Caritas zonale. Condivisione con i Servizi sociali dei Comuni (Correggio e San Martino in rio), le associazioni del territorio e con la Caritas zonale della presa in carico da parte della sede di servizio civile delle situazioni di disagio o eventuali percorsi alternativi. Individuare tra le segnalazioni quelle in cui si potrebbe sviluppare un progetto. 4

5 Azione generale 3.2: Realizzazione degli interventi di accoglienza e sostegno Azione generale 3.3: Valutazione dei progetti svolti Attività 3.1.2: Strutturazione degli interventi personalizzati Attività 3.1.3: Ricerca di risorse e collaborazioni sul territorio, preparazione degli interventi Attività 3.2.1: Avvio dei percorsi Attività 3.2.2: Realizzazione dei percorsi e valutazione in itinere Attività 3.3.1: Valutazione definitiva dei percorsi Attività 3.3.2: Partecipazione alla riprogettazione Incontro strutturato tra la responsabile della casa, i servizio sociali di riferimento (in alcuni casi la Caritas zonale) e le persone in disagio sociale che saranno accolte e accompagnate. Definizione di un progetto personalizzato di accompagnamento e sostegno (modalità, durata e fasi intermedie). Condivisione esplicita del progetto da parte di tutti gli attori coinvolti. Ricerca di risorse sul territorio che possano sostenere i percorsi di accoglienza abitativa o erogazione di alimenti e indumenti, ad esempio distribuzione di pacchi alimentari con beni di prima necessità. Vedi lettera partner Forno di Canolo Per gli interventi di accoglienza all interno della Casa della Carità predisposizione degli ambienti adeguati. Per i percorsi di accoglienza: avvio dell accoglienza abitativa, condivisione delle regole di casa, presentazione agli abitanti della casa e ai volontari, spiegazione dei ruoli all interno di essa. Per i sostegni alimentari e di vestiario: condivisione delle modalità e tempistiche di distribuzione. Per i sostegni relazionali: condivisione delle modalità, tempistiche e ruoli della presenza in casa. Raccolta dei sostegni materiali da parte di collaborazioni del territorio, ad esempio beni di prima necessità come pane e frutta e verdura. Vedi lettera partner Forno di Canolo Realizzazione dei percorsi facilitando l instaurazione di un rapporto significativo con gli altri ospiti portatori di handicap della casa e i volontari (in particolare quelli strutturati) in modo da rendere utile e positiva la relazione instaurata. Tavoli di confronto periodici con i Servizi Sociali di riferimento (e la Caritas zonale, se coinvolta). Al termine dei percorsi definiti incontro strutturato con le persone prese in carico, i Servizi Sociali e la Caritas zonale (se coinvolta). Valutazione del progetto complessivo: evidenziando in particolare gli elementi positivi e gli elementi negativi emersi nella relazione con i vari aspetti della Casa della Carità. In caso di bisogno riprogettazione del sostegno alla persona in difficoltà (economica, abitativa e relazionale), valutando un eventuale coinvolgimento della Casa della Carità. 5

6 Diagramma di GANTT per la sede CASA DELLA CARITA DI FOSDONDO ATTIVITÀ PERIODO DI REALIZZAZIONE Obiettivo specifico n 1 Promuovere l inclusione sociale del diverso ai giovani del territorio, realizzando almeno 3 incontri annuali con classi provenienti da istituti scolastici del territorio e 18 con gruppi di catechismo. Attività 1.1.1: Contatti con Istituti scolastici e Parrocchie X X X X X X X X Attività 1.1.2: Predisposizione dei percorsi educativi Attività 1.2.1: Implementazione dei percorsi educativi Attività 1.2.2: Monitoraggio, verifica e riprogettazione Obiettivo specifico n. 2 Aumentare le offerte di interventi personalizzati e di socializzazione degli ospiti della casa, in particolare inserire 2 nuovi ospiti in attività proposte sul territorio e quindi arrivare a 9 ospiti inseriti in strutture 1 diurne (socio riabilitative, sportive e lavorative). Attività 2.1.1: Progettazione di percorsi individuali. Attività 2.1.2: Ricerca di risorse e contatto con la realtà di socializzazione Attività 2.2.1: Strutturazione delle attività Attività 2.2.2: Svolgimento delle attività Attività 2.3.1: Valutazione del percorso Attività 2.3.2: Riprogettazione per il futuro Obiettivo specifico n 3 Aiutare nell accompagnamento a persone in difficoltà (economica, familiare, relazionale) che si rivolgono alla casa, facendo rete con la Caritas zonale ed i Servizi Sociali territoriali. In particolare accompagnare 5 persone in più, passando da 15 a 20. Attività 3.1.1: Ascolto delle necessità e presa in carico Attività 3.1.2: Strutturazione degli interventi personalizzati X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 7 8 X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 6

7 Attività 3.1.3: Ricerca di risorse e collaborazioni sul territorio, preparazione degli interventi Attività 3.2.1: Avvio dei percorsi Attività 3.2.2: Realizzazione dei percorsi e valutazione in itinere Attività 3.3.1: Valutazione definitiva dei percorsi Attività 3.3.2: Partecipazione alla riprogettazione X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 7

8 AREA DI INTERVENTO DISAGIO ADULTO SEDE CASA DELLA CARITA DI CAVRIAGO OBIETTIVO SPECIFICO N. 1: Promuovere l inclusione sociale del diverso ai giovani del territorio, realizzando almeno 3 incontri annuali con classi provenienti da istituti scolastici del territorio e 15 con gruppi di catechismo. Azione generale Attività specifica Spiegazione dettagliata dell attività Azione generale 1.1: Progettazione degli incontri Azione generale 1.2: Realizzazione degli incontri e verifica Attività 1.1.1: Contatti con Istituti scolastici e Parrocchie Attività 1.1.2: Predisposizione percorsi educativi dei Attività 1.2.1: Implementazione dei percorsi educativi Attività 1.2.2: Monitoraggio, verifica e riprogettazione Contatti con le scuole e le parrocchie del territorio: proposta educativa di un percorso in cui i giovani incontrino la fragilità e la diversità attraverso la conoscenza della Casa della Carità (difficoltà e risorse messe in campo). Raccolta delle adesioni e calendarizzazione degli incontri di sensibilizzazione da svolgere nelle classi scolastiche, nelle classi di catechismo e all interno della Casa della Carità. Individuazione di volontari competenti a progettare ed animare gli incontri. Predisposizione di un modulo formativo ed esperienziale sul tema della fragilità (della durata di più incontri) rivolto a giovani di anni. Attività svolta in collaborazione con le altre sedi di attuazione del progetto. Vedi lettera partner Università degli Studi di Modena e Reggio Contatto per definire in modo puntuale l intervento con gli insegnanti e gli educatori dei ragazzi che verranno incontrati. Messa a punto definitiva degli incontri di sensibilizzazione, coinvolgendo gli ospiti e i volontari della Casa della Carità, tenendo in considerazione l età e le esperienze pregresse dei giovani partecipanti al percorso. Realizzazione degli incontri di sensibilizzazione (percorsi di 3 incontri da 2 ore ciascuno, in parte in classe scolastica o di catechismo e in parte in Casa della Carità), prestando particolare attenzione ad una partecipazione attiva dei ragazzi. Attività di socializzazione e di relazione con gli ospiti della Casa della Carità. Approfondimento dei vissuti e delle riflessioni emerse sul tema della fragilità. Proposta ai giovani incontrati delle varie possibilità di svolgere volontariato presso la Casa della Carità o altre realtà del territorio a contatto con persone in disagio sociale. Monitoraggio in itinere con gli adulti di riferimento dei giovani (insegnanti o educatori parrocchiali). Verifica finale coi giovani dell andamento del percorso, coinvolgendo gli ospiti, le persone in disagio sociale e i volontari interessati. Restituzione agli insegnanti e alla parrocchia del percorso svolto. Alla luce di quanto emerso riprogettazione per future collaborazioni. OBIETTIVO SPECIFICO N. 2: Aumentare le offerte di interventi personalizzati e di socializzazione degli ospiti della casa, in particolare inserire 2 nuovi ospiti in attività proposte sul territorio e quindi arrivare a 3 ospiti inseriti in strutture diurne (socioriabilitative, sportive e lavorative). 8

9 Azione generale 2.1: Progettazione degli interventi personalizzati di socializzazione Azione generale 2.2: Realizzazione delle attività Azione generale 2.3: Valutazione del percorso svolto e riprogettazione Attività 2.1.1: Progettazione di percorsi individuali. Attività 2.1.2: Ricerca di risorse e contatto con la realtà di socializzazione Attività 2.2.1: Strutturazione delle attività Attività 2.2.2: Svolgimento delle attività Attività 2.3.1: Valutazione del percorso Attività 2.3.2: Riprogettazione per il futuro Individuazione di due ospiti della Casa di Carità bisognosi di inserimento sul territorio. Contatti con i Servizi sociali di riferimento per progettare percorsi di socializzazione per gli ospiti individuati. Ricerca ed individuazione di strutture diurne che possano inserire al suo interno gli ospiti. Vedi lettera partnership Hesed società cooperativa sociale Contatto con le realtà del territorio che accoglieranno gli ospiti. Vedi lettera partnership Hesed società cooperativa sociale Ricerca di collaborazioni in vista della realizzazione dell intervento personalizzato. Presentazione della proposta all incontro dei volontari strutturati all interno della Casa della Carità. Raccolta delle disponibilità e delle modalità di partecipazione dei volontari. Creazione di un equipe di volontari che si dedichino al trasporto e all accompagnamento degli ospiti. Incontro con gli operatori e i volontari delle realtà di socializzazione e condivisioni della situazione psicofisica degli ospiti coinvolti. Vedi lettera partnership Hesed società cooperativa sociale Accordo con le realtà coinvolte sulle possibili attività da svolgere con gli ospiti e definizione delle tempistiche degli interventi (frequenza e durata). Vedi lettera partnership Hesed società cooperativa sociale Condivisione con gli ospiti del tipo di intervento e finalità. Accompagnamento dell ospite nella sede di socializzazione e sostegno nel suo inserimento. Sostegno e accompagnamento durante tutto il percorso. Collaborazione e valutazione in itinere con gli operatori e/o volontari della realtà di socializzazione. Momento strutturato di confronto con i Servizi sociali di riferimento e le sedi di socializzazione sull andamento dei percorsi. Vedi lettera partnership Hesed società cooperativa sociale Condivisione dell andamento del percorso e degli aspetti positivi e delle difficoltà nate. Valutazione nel tavolo di confronto se opportuno per il percorso singolo continuare con la stessa attività o pensare ad altre attività. Vedi lettera partnership Hesed società cooperativa sociale Progettazione di nuovi percorsi in continuità con i precedenti o ricerca di nuove realtà in cui inserire gli ospiti. OBIETTIVO SPECIFICO N. 3: Aiutare nell accompagnamento a persone in difficoltà (economica, familiare, relazionale) che si rivolgono alla casa, facendo rete con la Caritas parrocchiale ed i Servizi Sociali territoriali. In particolare accompagnare 6 persone in più, passando da 12 a 18. Azione generale 3.1: Progettazione degli interventi di accoglienza e sostegno Attività 3.1.1: Ascolto delle necessità e presa in carico Ascolto delle persone in stato di bisogno che si rivolgono alla Casa della Carità e ascolto delle richieste di sostegno su percorsi individuali da parte dei Servizi sociali e della Caritas parrocchiale. Condivisione con i Servizi sociali del Comune, le associazioni del territorio e con la Caritas parrocchiale della presa in carico da parte della sede di servizio civile delle situazioni di disagio o eventuali percorsi alternativi. Individuare tra le segnalazioni quelle in cui si potrebbe sviluppare un progetto. 9

10 Azione generale 3.2: Realizzazione degli interventi di accoglienza e sostegno Azione generale 3.3: Valutazione dei progetti svolti Attività 3.1.2: Strutturazione degli interventi personalizzati Attività 3.1.3: Ricerca di risorse e collaborazioni sul territorio, preparazione degli interventi Attività 3.2.1: Avvio dei percorsi Attività 3.2.2: Realizzazione dei percorsi e valutazione in itinere Attività 3.3.1: Valutazione definitiva dei percorsi Attività 3.3.2: Partecipazione alla riprogettazione Incontro strutturato tra la responsabile della casa, i servizio sociali di riferimento (in alcuni casi la Caritas zonale) e le persone in disagio sociale che saranno accolte e accompagnate. Definizione di un progetto personalizzato di accompagnamento e sostegno (modalità, durata e fasi intermedie). Condivisione esplicita del progetto da parte di tutti gli attori coinvolti. Ricerca di risorse sul territorio che possano sostenere i percorsi di accoglienza abitativa o erogazione di alimenti e indumenti, ad esempio raccolta di alimenti da distribuire in pacchi alimentari. Vedi lettera partnership Forno Baldi Per gli interventi di accoglienza all interno della Casa della Carità predisposizione degli ambienti adeguati. Per i percorsi di accoglienza: avvio dell accoglienza abitativa, condivisione delle regole di casa, presentazione agli abitanti della casa e ai volontari, spiegazione dei ruoli all interno di essa. Per i sostegni alimentari e di vestiario: condivisione delle modalità e tempistiche di distribuzione. Per i sostegni relazionali: condivisione delle modalità, tempistiche e ruoli della presenza in casa. Raccolta dei sostegni materiali da parte di collaborazioni del territorio, ad esempio raccolta di alimenti da distribuire in pacchi alimentari. Vedi lettera partnership Forno Baldi Realizzazione dei percorsi facilitando l instaurazione di un rapporto significativo con gli altri ospiti portatori di handicap della casa e i volontari (in particolare quelli strutturati) in modo da rendere utile e positiva la relazione instaurata. Tavoli di confronto periodici con i Servizi Sociali di riferimento (e la Caritas zonale, se coinvolta). Al termine dei percorsi definiti incontro strutturato con le persone prese in carico, i Servizi Sociali e la Caritas zonale (se coinvolta). Valutazione del progetto complessivo: evidenziando in particolare gli elementi positivi e gli elementi negativi emersi nella relazione con i vari aspetti della Casa della Carità. In caso di bisogno riprogettazione del sostegno alla persona in difficoltà (economica, abitativa e relazionale), valutando un eventuale coinvolgimento della Casa della Carità. 10

11 Diagramma di GANTT per la sede CASA DELLA CARITA DI CAVRIAGO ATTIVITÀ Obiettivo specifico n 1 Promuovere l inclusione sociale del diverso ai giovani del territorio, realizzando almeno 3 incontri annuali con classi provenienti da istituti scolastici del territorio e 15 con gruppi di catechismo. Attività 1.1.1: Contatti con Istituti scolastici e Parrocchie Attività 1.1.2: Predisposizione dei percorsi educativi Attività 1.2.1: Implementazione dei percorsi educativi Attività 1.2.2: Monitoraggio, verifica e riprogettazione Obiettivo specifico n. 2 Aumentare le offerte di interventi personalizzati e di socializzazione degli ospiti della casa, in particolare inserire 2 nuovi ospiti in attività proposte sul territorio e quindi arrivare a 3 ospiti inseriti in strutture diurne (socio- riabilitative, sportive e lavorative). Attività 2.1.1: Progettazione di percorsi individuali. PERIODO DI REALIZZAZIONE X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Attività 2.1.2: Ricerca di risorse e contatto con la realtà di socializzazione X X X X X X Attività 2.2.1: Strutturazione delle attività Attività 2.2.2: Svolgimento delle attività Attività 2.3.1: Valutazione del percorso Attività 2.3.2: Riprogettazione per il futuro Obiettivo specifico n 3 Aiutare nell accompagnamento a persone in difficoltà (economica, familiare, relazionale) che si rivolgono alla casa, facendo rete con la Caritas parrocchiale ed i Servizi Sociali territoriali. In particolare accompagnare 6 persone in più, passando da 12 a 18. Attività 3.1.1: Ascolto delle necessità e presa in carico Attività 3.1.2: Strutturazione degli interventi personalizzati Attività 3.1.3: Ricerca di risorse e collaborazioni sul territorio, preparazione degli interventi X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 11

12 Attività 3.2.1: Avvio dei percorsi Attività 3.2.2: Realizzazione dei percorsi e valutazione in itinere Attività 3.3.1: Valutazione definitiva dei percorsi Attività 3.3.2: Partecipazione alla riprogettazione X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 12

13 8.2 RISORSE UMANE COMPLESSIVE NECESSARIE PER L ESPLETAMENTO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE, CON LA SPECIFICA DELLE PROFESSIONALITÀ IMPEGNATE E LA LORO ATTINENZA CON LE PREDETTE ATTIVITÀ. AREA DI INTERVENTO DISAGIO ADULTO SEDE CASA DELLA CARITA MADONNA DELLA GHIARA Elenco attività in cui è coinvolto e eventuale spiegazione della Numero Professionalità coerenza con la professionalità indicata. n. 1 n. 2 n n. 1 n. 2 n. 3 Responsabile della casa con esperienza pluridecennale nell accompagnamento a persone con handicap grave e persone in disagio sociale e relazionale Volontarie che vivono stabilmente nella sede con esperienza pluridecennale nella cura di persone diversamente abili e nella relazione con i volontari Insegnanti ed educatori volontari con esperienza nella formazione e nell accompagnamento delle giovani generazioni Educatori e catechisti parrocchiali Educatore professionale esperto in inclusione sociale ed empowerment di persone con handicap adulto Assistenti sociali in pensione Volontari con competenze in relazione di aiuto e attivazione di risorse del territorio (appartenenti alle Caritas parrocchiali della zona) Attività 2.1.1, Attività 2.1.2, Attività 2.2.2, Attività Attività 3.1.1, Attività 3.1.2, Attività 3.2.1, Attività 3.3.1, Attività Attività 1.1.2, Attività La responsabile della casa coordina tutte le attività della sede. In particolare per il progetti di servizio civile supervisionerà le attività e coinvolgerà i volontari e le realtà del territorio che potrebbero essere utili al raggiungimento degli obiettivi. Attività 1.1.2, Attività Attività 2.2.2, Attività Attività 3.1.3, Attività 3.2.1, Attività Le volontaria che vivono nella sede saranno impiegate nella relazione con gli ospiti e con le persone in disagio, metteranno in questo modo a frutto la loro esperienza pluridecennale all interno delle Case della Carità. Potranno inoltre aiutare i giovani che entreranno nella sede per la prima volta, provenienti da istituti scolastici o parrocchie, ad ambientarsi in essa. Attività 1.1.1, Attività 1.1.2, Attività 1.2.1, Attività I volontari collaboreranno con le attività progettuali legate al raggiungimento dell obiettivo 3. In particolare metteranno in campo le loro competenze certificate e la loro esperienza nel progettare e nel mettere in atto percorsi educativi per bambini e giovani. Attività 1.1.2, Attività 1.2.1, Attività Gli educatori parrocchiali e catechisti metteranno a disposizione la loro esperienza nel campo educativo e la loro conoscenza dei ragazzi appartenenti ai gruppi parrocchiali in modo da poter meglio declinare e mettere in atto i percorsi animativi e di sensibilizzazione Attività 2.1.1, Attività 2.1.2, Attività 2.2.1, Attività 2.2.2, Attività 2.3.1, Attività Il volontario ha un esperienza pluriennale nella progettazione e nell implementazione di percorsi di inclusione sociale per persone diversamente abili. Si occuperà nello specifico della costruzione e dell accompagnamento dei percorsi di socializzazione per gli ospiti della Casa della Carità, in particolare di tenere i contatti con i referenti delle sedi di inclusione sociale. Attività 2.1.1, Attività 2.3.1, Attività Attività 3.1.1, Attività 3.1.2, Attività 3.1.3, Attività 3.2.1, Attività 3.2.2, Attività 3.3.1, Attività Le volontarie metteranno a disposizione la loro esperienza pluriennale all interno dei Servizi Sociali e le competenze certificate dai titoli di studio. In particolare terranno i contatti e cureranno la collaborazione coi Servizi Sociali di riferimento. Attività 2.1.1, Attività 2.3.1, Attività Attività 3.1.1, Attività 3.1.2, Attività 3.1.3, Attività 3.2.1, Attività 3.2.2, Attività 3.3.1, Attività I volontari offriranno la loro esperienza sul campo nell animazione e nell attivazione delle risorse del contesto parrocchiale nell accompagnamento a persone in disagio sociale. 13

14 1 Psicologa Attività 2.2.2, Attività 3.1.2, Attività 3.2.1, Attività 3.2.2, Attività 3.3.1, Attività La volontaria collaborerà col progetto mettendo a disposizione le sue competenze professionali, in particolare ascoltando e sostenendo gli ospiti della Casa della Carità in alcuni passaggi importanti della loro vita e le persone in disagio sociale accolte dalla sede di attuazione. AREA DI INTERVENTO DISAGIO ADULTO SEDE CASA DELLA CARITA DI FOSDONDO Numero n. 1 n. 2 n. 1 n Professionalità Volontaria responsabile della casa con diploma magistrale Volontarie che vivono stabilmente nella sede con esperienza pluridecennale nella cura di persone diversamente abili Educatrice professionale con laurea specialistica in Consulente pedagogico per la disabilità e la marginalità Volontari con esperienza nella formazione e nell accompagnamento delle giovani generazioni Educatori e catechisti parrocchiali n. 1 Esperto in grafica n. 1 Volontario insegnante specializzato nel sostegno dell handicap Elenco attività in cui è coinvolto e eventuale spiegazione della coerenza con la professionalità indicata. Attività 1.1.1, Attività 1.1.2, Attività 1.2.1, Attività Attività 2.1.1, Attività 2.1.2, Attività 2.2.1, Attività 2.3.1, Attività 2.3.2, Attività 3.1.1, Attività 3.1.2, Attività 3.1.3, Attività 3.2.1, Attività 3.2.2, Attività 3.3.1, Attività 3.3.2, La responsabile della casa metterà in campo la sua esperienza pluriennale nell accompagnamento di persone con disagi fisici e sociali. Attività Attività 2.2.2, Attività 3.1.3, Le volontarie che vivono nella sede saranno impiegate nella relazione con gli ospiti e con le persone in disagio, metteranno in questo modo a frutto la loro esperienza pluridecennale all interno delle Case della Carità. Potranno inoltre aiutare i giovani che entreranno nella sede per la prima volta, provenienti da istituti scolastici o parrocchie, ad ambientarsi in essa. Attività 1.1.1, Attività 1.1.2, Attività 1.2.1, Attività Attività 3.1.1, Attività 3.1.2, Attività 3.1.3, Attività 3.2.2, Attività 3.3.1, Attività 3.3.1, Il volontario ha un esperienza pluriennale nella progettazione e nell implementazione di percorsi di inclusione sociale per persone diversamente abili. Si occuperà nello specifico della costruzione e dell accompagnamento dei percorsi di socializzazione per gli ospiti della Casa della Carità, in particolare di tenere i contatti con i referenti delle sedi di inclusione sociale. Attività 1.1.1, Attività 1.1.2, Attività 1.2.1, Attività I volontari aiuteranno i ragazzi in Servizio Civile nella gestione di spazi e tempi adeguati nella costruzione della relazione tra gli ospiti e i giovani, in particolare curando incontri di presentazione e conoscenza. Attività 1.1.2, Attività 1.2.1, Attività Queste persone metteranno a disposizione delle attività progettuali la loro esperienza pluriennale nell accompagnamento di giovani. Si relazioneranno con i ragazzi in SC facendo conoscere loro i gruppi giovanili che seguono, per poi riuscire insieme ad introdurre tali giovani alla conoscenza della vita della Casa della Carità e di altre realtà di fragilità sul territorio. Attività 1.1.1, Attività L esperto in grafica avrà il compito di collaborare alla creazione di materiale informativo. Attività Il volontario insegnante specializzato nel sostegno dell handicap si prenderà cura degli ospiti più gravi durante la realizzazione degli incontri di sensibilizzazione con i giovani. 14

15 n. 1 Assistente sociale n. 4 n. 1 n. 3 Esperti in informatica e grafica con esperienza nell accompagnamento di persone diversamente abili Volontaria con esperienza pluriennale in riciclo creativo e attività manuali con esperienza nell accompagnamento di persone diversamente abili Volontari esperti nella relazione con la Caritas parrocchiale, con il Centro d Ascolto parrocchiale e con i servizi sociali territoriali AREA DI INTERVENTO DISAGIO ADULTO SEDE CASA DELLA CARITA DI CAVRIAGO Numero n. 1 n. 1 n. 2 n. 5 Professionalità Laureata in Pedagogia responsabile della casa Volontaria che vive nella sede con esperienza pluriennale nella cura di persone diversamente abili Volontari stabili con competenze relazionali responsabili del coinvolgimento e alla strutturazione dei turni di servizio Volontari con esperienza nella formazione e nell accompagnamento delle giovani generazioni Attività 2.1.1, Attività 2.3.1, Attività 3.1.1, Attività 3.1.2, Attività 3.1.3, Attività 3.2.2, Attività 3.3.1, Attività La volontaria si occuperà della conoscenza delle modalità di relazione tra la casa e il servizio pubblico (sanitario, assistenziale, sociale, ricreativo). Attività 2.1.1, Attività 2.1.2, Attività 2.2.1, Attività 2.2.2, Attività 2.3.1, Attività I volontari hanno un esperienza pluriennale nella progettazione e nell implementazione di percorsi di inclusione sociale per persone diversamente abili. Si occuperanno nello specifico della costruzione e dell accompagnamento dei percorsi di socializzazione per gli ospiti della Casa della Carità. Attività 2.1.2, Attività 2.2.1, Attività 2.2.2, Attività 2.3.1, Attività La volontaria darà il suo contributo all interno delle attività nell affiancamento degli ospiti. Attività 3.1.1, Attività 3.1.2, Attività 3.1.3, Attività 3.2.1, Attività 3.2.2, I volontari aiuteranno i giovani in Servizio Civile a conoscere e intraprendere relazioni tra la Casa della Carità, il Centro d Ascolto Caritas parrocchiale e le altre realtà territoriali. I volontari offriranno la loro esperienza sul campo nell animazione e nell attivazione delle risorse del contesto parrocchiale nell accompagnamento a persone in disagio sociale. Elenco attività in cui è coinvolto e eventuale spiegazione della coerenza con la professionalità indicata. Attività 1.1.1, Attività 1.1.2, Attività Attività 2.1.1, Attività 2.1.2, Attività 2.2.1, Attività 2.3.1, Attività 2.3.2, Attività 3.1.1, Attività 3.1.2, Attività 3.2.1, Attività 3.2.2, Attività 3.3.1, Attività 3.3.2, La responsabile della casa metterà in campo la sua esperienza pluriennale nell accompagnamento di persone con disagi fisici e sociali e le sue competenze certificate dal titolo di studio.. Attività 1.2.1, Attività 2.2.2, Attività 3.1.3, La volontaria che vive nella casa aiuterà i giovani a conoscere la sede di servizio grazie alla sua esperienza pluriennale soprattutto per quanto riguarda la relazione con gli ospiti. Attività 1.1.2, Attività 1.2.1, Attività 2.1.2, Attività 2.2.1, Attività 2.2.2, Attività 3.2.1, Attività 3.3.1, I volontari stabili inseriranno i giovani in SC nella relazione con gli altri volontari abituali della Casa della Carità insegnando loro i principi fondamentali della collaborazione e dell interscambio. Attività 1.1.2, Attività I volontari aiuteranno i ragazzi in Servizio Civile nella gestione di spazi e tempi adeguati nella costruzione della relazione tra gli ospiti e i giovani, in particolare curando incontri di presentazione e conoscenza. 15

16 30 n. 2 n. 1 n. 2 Educatori e catechisti parrocchiali Volontari responsabili dei trasporti con esperienza decennale nel settore degli autotrasporti Volontaria con qualifica di assistente sociale Volontari con competenze in relazione di aiuto (appartenenti alla Caritas zonale) esperti in rapporti con i Servizi Sociali Attività 1.1.2, Attività 1.2.1, Attività Queste persone metteranno a disposizione delle attività progettuali la loro esperienza pluriennale nell accompagnamento di giovani. Si relazioneranno con i ragazzi in SC facendo conoscere loro i gruppi giovanili che seguono, per poi riuscire insieme ad introdurre tali giovani alla conoscenza della vita della Casa della Carità e di altre realtà di fragilità sul territorio. Attività 2.1.2, Attività 2.2.2, Attività I volontari si occuperanno dell organizzazione e della gestione dei trasporti degli ospiti e dei mezzi necessari per le attività. Attività 3.1.1, Attività La volontaria si occuperà della conoscenza delle modalità di relazione tra la casa e il servizio pubblico (sanitario, assistenziale, sociale, ricreativo). Attività 3.1.1, Attività 3.1.2, Attività 3.1.3, Attività 3.2.1, Attività 3.2.2, Attività 3.3.1, Attività I volontari aiuteranno i giovani in Servizio Civile a conoscere e intraprendere relazioni tra la Casa della Carità, il Centro d Ascolto Caritas parrocchiale e le altre realtà territoriali. 8.3 RUOLO ED ATTIVITÀ PREVISTE PER I VOLONTARI NELL AMBITO DEL PROGETTO. Sede: CASA DELLA CARITA MADONNA DELLA GHIARA Obiettivo specifico n. 1 Promuovere l inclusione sociale del diverso ai giovani del territorio, realizzando almeno 5 incontri annuali con classi provenienti da istituti scolastici del territorio e 20 con gruppi di catechismo. Codice e titolo Descrizione delle attività e del ruolo dei giovani in servizio civile attività (cfr. 8.1) Attività 1.1.1: I giovani in SC affiancheranno i volontari della sede (con più esperienza in questo campo e già inseriti nel territorio) nella presa dei contatti e nella proposti di percorsi Contatti con Istituti educativi a educatori parrocchiali e insegnanti. scolastici e I ragazzi ricopriranno un ruolo maggiormente attivo nella creazione e nella gestione Parrocchie del calendario di incontri da svolgere, coordinando le richieste di insegnanti ed educatori con le esigenze della sede di servizio. Attività 1.1.2: Predisposizione dei I giovani in SC parteciperanno attivamente a tutte le fasi dei lavori preparatori dei percorsi educativi: dalla composizione del gruppo dei volontari che porteranno avanti i percorsi educativi, alla relazione con gli adulti di riferimento dei ragazzi (insegnanti ed percorsi educativi educatori parrocchiali), alla definizione puntuale degli interventi e la preparazione del materiale necessario e degli ambienti che verranno utilizzati. Attività 1.2.1: Implementazione dei percorsi educativi Attività 1.2.2: Monitoraggio, verifica e riprogettazione In questa fase progettuale i ragazzi in SC svolgeranno un ruolo da protagonisti: portando avanti i percorsi animativi a fianco dei volontari della Casa della Carità. si affiancheranno ai giovani nelle fasi esperienziali, cercando di accompagnarli soprattutto nelle difficoltà che potranno trovare, grazie alla vicinanza di età e di esperienze. I giovani saranno coinvolti all interno dei momenti di verifica con i ragazzi (a livello individuale e di gruppo), e con i loro adulti di riferimento. Sarà loro compito, in collaborazione coi volontari della sede, coinvolgere opportunamente nei percorsi di verifica gli ospiti della Casa della Carità. I ragazzi in SC raccoglieranno i dati emersi e costruiranno un report che poi avranno cura di consegnare alle scuole e alle parrocchie coinvolte dalla proposta di servizio e di avvicinamento al disagio sociale e alla fragilità. Restituiranno le loro valutazioni sui percorsi svolti nel loro complesso agli altri volontari, all OLP e alla responsabile di Casa affinchè possano essere utili per una riprogettazione futura. 16

17 Obiettivo specifico n. 2 Aumentare le offerte di interventi personalizzati e di socializzazione degli ospiti della casa, in particolare inserire 2 nuovi ospiti in attività proposte sul territorio e quindi arrivare a 5 ospiti inseriti in strutture diurne (socio- riabilitative, sportive e lavorative). In questa fase del progetto i ragazzi in Servizio Civile (d ora in poi denominato SC), dopo una prima conoscenza della sede e delle sue attività ordinarie, si inizieranno a Attività 2.1.1: relazionare con gli ospiti della casa, cercando una relazione col singolo ospite. Progettazione di Nella fase di progettazione delle attività di socializzazione dei singoli ospiti i giovani in percorsi individuali. SC avranno ruoli da osservatore, in quanto la loro conoscenza degli ospiti e del Attività 2.1.2: Ricerca di risorse e contatto con la realtà di socializzazione Attività 2.2.1: Strutturazione delle attività Attività 2.2.2: Svolgimento delle attività territorio sarà troppo acerba per permettergli un apporto progettuale di qualità. Saranno gli altri attori del progetto, che sono maggiormente professionalizzati e competenti, a ricercare ed avviare le collaborazioni sul territorio. I giovani in SC parteciperanno e prenderanno parte attiva alle riunioni dei volontari per organizzare il trasporto e l accompagnamento degli ospiti. I giovani affiancheranno i referenti della Casa della Carità nella definizione puntuale del progetto sul singolo ospite, andando a fondo sulle motivazioni da cui si parte e il supporto che si può dare (e come darlo) all ospite coinvolto. In questa fase i ragazzi in SC affiancheranno i volontari della Casa nell accompagnamento ed il sostegno alle attività di socializzazione degli ospiti. Nel tempo in quest attività potranno essere sempre più protagonisti e propositivi (anche nei confronti della realtà di socializzazione). Attività 2.3.1: I giovani in questa fase potranno dare il loro apporto attivo, in particolare nella Valutazione del valutazione degli aspetti positivi e negativi del percorso. percorso Attività 2.3.2: Nella progettazione per il futuro i ragazzi potranno dare idee innovative su nuove sedi Riprogettazione per di inserimento o sul coinvolgimento di ospiti nuovi, grazie alla loro giovane età e al il futuro loro sguardo innovativo. Obiettivo specifico n. 3 Aiutare nell accompagnamento a persone in difficoltà (economica, familiare, relazionale) che si rivolgono alla casa, facendo rete con la Caritas zonale ed i Servizi Sociali territoriali. In particolare accompagnare 5 persone in più, passando da 20 a 25. Attività 3.1.1: Ascolto delle necessità e presa in carico Attività 3.1.2: Strutturazione degli interventi personalizzati Attività 3.1.3: Ricerca di risorse e collaborazioni sul territorio, preparazione degli interventi Attività 3.2.1: Avvio dei percorsi In questa fase del progetto i giovani svolgeranno un ruolo di osservazione e di conoscenza e sostegno a persone con problemi leggeri (sarà l OLP assieme al responsabile della Casa a valutare quali situazioni portare alla conoscenza dei ragazzi in SC, questo in particolar modo per tutela dei giovani stessi). Anche questa fase portata avanti dagli altri attori del progetto. I ragazzi in SC avranno un ruolo marginale. I giovani in SC affiancheranno i volontari maggiormente esperti nella ricerca di risorse sul territorio. Instaurando collaborazioni con realtà con cui potranno essere autonomi nel tempo, ad es. nella raccolta dei generi alimentari donati. Per le accoglienze nella sede di servizio i giovani si occuperanno di rendere adeguati gli ambienti di accoglienza. Ad esempio allestire le camere di letto delle persone in disagio, si assicureranno che sia disponibile tutto il materiale per l igiene personale e per la vita quotidiana. In questa fase i giovani di SC daranno diversi apporti: - per le accoglienze abitative: organizzeranno un momento di accoglienza iniziale per le persone in disagio sociale e le affiancheranno nella prima fase di ambientamento, cercando di renderle partecipi alla vita quotidiana della Casa. - per i sostegni alimentari e di vestiario: avranno ruolo attivo nella raccolta degli aiuti sul territorio e nella preparazione e distribuzione dei pacchi alimentari e di indumenti. In questi casi avranno cura di tenere presente anche l aspetto relazione e non solo quello materiale. - Per i sostegni relazionali: affiancheranno le persone in disagio nella prima fase di ambientamento, cercando di renderle partecipi ai momenti della Casa. Queste attività verranno portate avanti in modo coordinato soprattutto con i volontari con pluriennale esperienza in relazione di aiuto al fine di garantire agli ospiti e alle persone in disagio sociale un sostegno valido. 17

18 Attività 3.2.2: Realizzazione percorsi valutazione itinere Attività 3.3.1: Valutazione definitiva percorsi dei e in dei Attività 3.3.2: Partecipazione alla riprogettazione I ragazzi in SC svolgeranno attività di affiancamento e sostegno ai vari interventi di sostegno a persone in disagio, tenendo sempre presente che la relazione instaurata sarà una relazione di aiuto. Nella valutazione in itinere dei percorsi l apporto dei giovani sarà quello di condividere con l OLP e la responsabile della Casa le loro osservazioni, saranno poi queste ultime figure a partecipare agli incontri con gli altri attori del progetto. In questa fase valutativa del progetto (come in quella precedente ) l apporto dei giovani in SC sarà quello di condividere con l OLP e la responsabile della Casa le loro osservazioni, saranno poi queste ultime figure, che hanno maggiore esperienza e professionalità, a partecipare agli incontri con gli altri attori del progetto. Saranno altri attori progettuali a portare avanti quest attività, i ragazzi in SC in questa fase avranno un ruolo marginale. Sede: CASA DELLA CARITA DI FOSDONDO Obiettivo specifico n. 1 Promuovere l inclusione sociale del diverso ai giovani del territorio, realizzando almeno 3 incontri annuali con classi provenienti da istituti scolastici del territorio e 18 con gruppi di catechismo. Codice e titolo Descrizione delle attività e del ruolo dei giovani in servizio civile attività (cfr. 8.1) Attività 1.1.1: I giovani in SC affiancheranno i volontari della sede (con più esperienza in questo campo e già inseriti nel territorio) nella presa dei contatti e nella proposta di Contatti con Istituti percorsi educativi a educatori parrocchiali e insegnanti. scolastici e I ragazzi ricopriranno un ruolo maggiormente attivo nella creazione e nella gestione Parrocchie del calendario di incontri da svolgere, coordinando le richieste di insegnanti ed educatori con le esigenze della sede di servizio. Attività 1.1.2: Predisposizione dei percorsi educativi Attività 1.2.1: Implementazione dei percorsi educativi Attività 1.2.2: Monitoraggio, verifica e riprogettazione I giovani in SC parteciperanno attivamente a tutte le fasi dei lavori preparatori dei percorsi educativi: dalla composizione del gruppo dei volontari che porteranno avanti i percorsi educativi, alla relazione con gli adulti di riferimento dei ragazzi (insegnanti ed educatori parrocchiali), alla definizione puntuale degli interventi e la preparazione del materiale necessario e degli ambienti che verranno utilizzati. In questa fase progettuale i ragazzi in SC svolgeranno un ruolo da protagonisti: portando avanti i percorsi animativi a fianco dei volontari della Casa della Carità. Si affiancheranno ai giovani nelle fasi esperienziali, cercando di accompagnarli soprattutto nelle difficoltà che potranno trovare, grazie alla vicinanza di età e di esperienze. I giovani saranno coinvolti all interno dei momenti di verifica con i ragazzi (a livello individuale e di gruppo), e con i loro adulti di riferimento. Sarà loro compito, in collaborazione coi volontari della sede, coinvolgere opportunamente nei percorsi di verifica gli ospiti della Casa della Carità. I ragazzi in SC raccoglieranno i dati emersi e costruiranno un report che poi avranno cura di consegnare alle scuole e alle parrocchie coinvolte dalla proposta di servizio e di avvicinamento al disagio sociale e alla fragilità. Restituiranno le loro valutazioni sui percorsi svolti nel loro complesso agli altri volontari e all OLP affinché possano essere utili per una riprogettazione futura. Obiettivo specifico n. 2 Aumentare le offerte di interventi personalizzati e di socializzazione degli ospiti della casa, in particolare inserire 2 nuovi ospiti in attività proposte sul territorio e quindi arrivare a 9 ospiti inseriti in strutture diurne (socio- riabilitative, sportive e lavorative). Attività 2.1.1: Progettazione di percorsi individuali. In questa fase del progetto i ragazzi in SC, dopo una prima conoscenza della sede e delle sue attività ordinarie, si inizieranno a relazionare con gli ospiti della casa, cercando una relazione col singolo ospite. Nella fase di progettazione delle attività di socializzazione dei singoli ospiti i giovani in SC avranno ruoli da osservatore, in quanto la loro conoscenza degli ospiti e del territorio sarà troppo acerba per permettergli un apporto progettuale di qualità. 18

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