La "croce" delle allergie incrociate

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1 newsletter n La "croce" delle allergie incrociate Conosci il fastidioso prurito su lingua, labbra e in gola dopo un piacevole morso a una mela? Hai rilevato gonfiore a livello della mucosa orale o in gola? Si manifestano irritazioni cutanee dopo l'assunzione di molluschi o crostacei? Quasi sempre i sintomi compaiono dopo il pasto. La causa potrebbe essere un'allergia incrociata, ovvero una reazione in seguito ad un'allergia già esistente. Le intolleranze alimentari sono relativamente frequenti. Si parla anche di intolleranze alimentari di origine allergica. L'allergia incrociata è causata da allergeni simili Le allergie sono delle reazioni eccessive nei confronti di sostanze abitualmente innocue nel nostro ambiente. Se gli anticorpi (le immunoglobuline E) del sistema immunitario non si limitano a reagire con un allergene di un'unica sorgente allergenica (ad es. i pollini di betulla), ma riconoscono allergeni simili provenienti da origini differenti (ad es. provenienti da mela, noci,...), provocando in caso di contatto una reazione allergica, si parla di allergia incrociata. Molto spesso gli allergeni sono di natura proteica. Piante e animali sono filogeneticamente solo lontanamente imparentati, ma per certi versi funzionano secondo schemi biologici simili. Questo spiega perché alcune proteine di certe specie vegetali e zoologiche diverse possono presentare un'affinità nella loro struttura molecolare. A causa di questa omologia ad esempio gli anticorpi, specifici per certi allergeni derivanti da pollini, sono in grado di reagire con alcune proteine presenti in alimenti. Si potrebbe quindi parlare di uno stato di confusione della polizia del corpo umano, diventata troppo "zelante". Studi scientifici hanno rilevato un'affinità fra allergeni derivanti da pollini di betulla e mela. Dopo il consumo di una mela fresca, tanti soggetti allergici ai pollini di betulla sentono formicolio o bruciore in bocca e/o prurito in gola. A parte il rigonfiamento delle mucose orali sono state descritte anche reazioni allergiche nell'apparato gastroenterico.

2 Dopo aver consumato una mela fresca tanti soggetti allergici ai pollini della betulla rivelano sintomi allergici come gonfiore, arrossamento o prurito della mucosa orale (sindrome orale allergica). Inoltre, un'indicazione per gli amanti della buona cucina: l'ingestione di crostacei può scatenare reazioni allergiche in persone sensibillizzate agli acari della polvere. Mentre anni fa questo fenomeno poteva sembrare una semplice, casuale associazione di un'allergia ad inalanti con un allergia alimentare, oggi giorno sappiamo invece che gli acari possiedono un allergene, la tropomiosina, la cui struttura molecolare presenta un elevata omologia con l'allergene principale dei crostacei. Qualche ulteriore nozione sulle affinità degli allergeni L'applicazione della bioinformatica ha portato a progressi considerevoli nel campo dell'allergologia. La definizione delle sequenze degli aminoacidi negli allergeni, la creazione di banche dati cosi come la visualizzazione tridimensionale delle molecole permettono di prevedere eventuali reazioni crociate fra allergeni differenti. L'identificazione e caratterizzazione delle proteine sospette hanno evidenziato che le caratteristiche allergeniche sono legate a precise sequenze di aminoacidi. Queste parti delle molecole, chiamati epitopi, composti da 8-15 aminoacidi, sono considerati i siti di attacco per il sistema immunitario. Una sostanza allergenica (ad esempio pollini) può contenere numerose proteine con proprietà allergeniche. Sostanze diverse a volte possono avere epitopi comuni o molto simili, con possibilità quindi di reattività crociata fra di esse. Attenzione però: nel caso in cui una persona sia allergica alle graminacee, alla parietaria e agli acari della polvere non si parla di allergia incrociata, ma di polisensibilizzazione. Questo perché gli allergeni, o meglio epitopi, responsabili si differenziano. Nonostante i moderni metodi biomolecolari l'identificazione degli epitopi è ancora incompleta e difficoltosa. Lo studio delle allergie alimentari è particolarmente complesso, dato che gli allergeni alimentari vengono trasformati nei vari processi di cottura, digestione e metabolizzazione. Osservazioni "in vivo" (nell'organismo vivente) non sempre trovano conferma "in vitro" (nella provetta) e viceversa.

3 Pazienti affetti da pollinosi soffrono spesso di allergie incrociate Principalmente un'allergia incrociata può manifestarsi in tutte le forme di allergia. A parte le reazioni crociate in caso di pollini di specie imparentate, i soggetti allergici ai pollini possono riscontrare anche reazioni crociate fra pollini e alimenti, chiamate allergie alimentari associate ai pollini. Dopo l'avvenuta sensibilizzazione ad un allergene di polline il sistema immunitario può reagire già al primo contatto con una molecola imparentata di origine alimentare e scatenare sintomi allergici. L'allergia incrociata perciò si manifesta in caso di un'allergia già esistente, e le conseguenze possono essere da fastidiose a molto pericolose! I sintomi possono comparire, ad esempio, dopo il consumo di frutta o verdura, e a volte sono limitati a varietà specifiche. In caso delle allergie alimentari associate ai pollini, l'alimento critico contiene proteine simili agli allergeni pollinici di alberi, graminacee e erbacee anemofili. Spesso polline e alimento appartengono allo stesso genere o alla stessa famiglia (parentela botanica). Ad esempio, chi è allergico al polline di assenzio, presente in aria nella tarda estate, probabilmente non sopporta l'assenzio vero (a volte usato come spezie che appartiene allo stesso genere Artemisia) e probabilmente neanche la camomilla (appartiene alla stessa famiglia delle composite). Simile si presenta il caso dell'allergia ai pollini di nocciolo e betulla e alle nocciole. Le affinità fra gli allergeni nei pollini e nei frutti si possono ricondurre alla parentela botanica. Diverse specie di assenzio e camomila - allergia incrociata possibile Non tutte le persone allergiche ai pollini sviluppano anche un'allergia alimentare. Si sconsiglia quindi di togliere a priori famiglie botaniche intere dal proprio menu. In genere, le reazioni crociate delle allergie alimentari associate ai pollini sono particolarmente pronunciate durante la stagione pollinica. Un soggetto allergico ai pollini dovrebbe fare attenzione ad eventuali reazioni crociate particolarmente durante la fioritura delle piante anemofile critiche, dato che il sistema immunitario è già stressato dall'alta concentrazione pollinica in aria. Gli alimenti pericolosi potrebbero però non provocare alcun sintomo fuori stagione.

4 Un'allergia spesso non arriva da sola Le allergie incrociate possono, ma non devono necessariamente manifestarsi. Più della metà delle persone allergiche ai pollini degli alberi rilevano reazioni crociate con gli alimenti. In relazione al tipo di allergia ai pollini si osservano determinate combinazioni con allergie alimentari associate ai pollini. Chi è allergico ai pollini di betulla potrebbe reagire anche alle nocciole. Le persone allergiche ai pollini della betulla risentono particolarmente spesso le reazioni crociate. Non solo pollini di alberi imparentati come ontano, nocciolo, carpino nero, carpino bianco, quercia, castagno e/o faggio possono diventare un problema. Anche la frutta della famiglia delle Rosacee (mela, pera, albicocca, ciliegia, pesca, prugna,...), kiwi, fichi, noci, sedano, soia, carota e/o diverse spezie possono scatenare una reazione allergica. In caso di allergia ai pollini delle graminacee sono stati osservati reazioni crociate dopo il consumo di pomodoro, cereali o legumi (fagiolo, pisello, soia, arachide). Un'allergia ai pollini di assenzio potrebbe comportare una reazione crociata con sedano, carota o spezie (ad es. cumino, anice, coriandolo, cannella). Reazioni crociate in caso di allergia ai pollini di assenzio si rivelano più raramente in confronto all'allergia ai pollini di betulla; possono però comunque essere molto intense. Riconoscere i sintomi di un'allergia incrociata ed evitare gli allergeni Se e in che misura il consumo di certi alimenti scatena reazioni di intolleranza è individualmente diverso. In genere i sintomi compaiono appena dopo il pasto. Sono colpite soprattutto la respirazione, la cute e la digestione. La sindrome allergica orale, che si manifesta con formicolio sulla lingua e nella gola o con prurito sul palato, è considerata una reazione tipica. Questi sintomi sono fastidiosi, ma relativamente innocui. Sono invece molto più pericolosi eventuali gonfiori delle labbra, della lingua e nella gola.

5 La reazione allergica può esprimersi anche come orticaria-angiodema, raucedine, vertigine, nausea, diarrea e problemi allo stomaco. In casi estremi si può arrivare ad un attacco asmatico e addirittura ad un blocco circolatorio (shock anafilattico). L'alimento critico non causa necessariamente gli stessi sintomi dei pollini allergenici. Ad esempio, i pollini delle graminacee possono provocare occhi lacrimanti ad una persona allergica, mentre invece il consumo di pomodoro le provoca mal di stomaco! Chi soffre di febbre da fieno in presenza di graminacee in fiore potrebbe non tollerare i pomodori. Non bisogna prendere le allergie alla leggera. Se si manifestano i descritti sintomi, si consiglia di consultare un medico specialista. La pericolosità delle reazioni incrociate non deve essere sottovalutata. Chi già soffre di un'allergia, fa bene ad informarsi sui "rapporti di parentela" delle sostanze allergeniche, per interpretare correttamente eventuali disturbi. La migliore e più sicura terapia consiste nell'evitare gli allergeni così come nel caso dell'allergia ai pollini. Test allergenici possono aiutare a individuare le sostanze responsabili dei sintomi. Ci vuole però tanto tempo e pazienza per trovare l'allergene colpevole di uno specifico caso. La ricerca alle sostanze allergeniche spesso richiede un fiuto da investigatore! Tante volte le persone colpite non conoscono la sostanza responsabile dei propri disturbi. Non si tratta sempre di specifici alimenti, anche ingredienti inaspettati in miscele di spezie (ad es. sedano), in pasti già preparati (ad es. soia) o in prodotti da forno (ad es. noci) possono scatenare un'allergia incrociata. Quantità minime di un allergene possono essere sufficienti per provocare sintomi forti. Non conoscendo la pericolosità di un alimento non è possibile evitarlo. Spesso soltanto l'esperienza ci fa capire, quale alimento è assolutamente da evitare. Tenere un diario combinato dell'alimentazione e dei sintomi può essere molto utile per individuare l'alimento o l'ingrediente critico. Prima di iniziare una dieta però si consiglia di consultare un medico per garantire un'alimentazione sana e equilibrata! La terapia dipende dall'intensità della malattia e deve essere concordata con il medico. Nel caso di sintomi lievi e acuti come un generale arrossamento cutaneo con prurito o rinite allergica sono sufficienti gli antistaminici. Questi farmaci riducono l'intensità dei sintomi bloccando i recettori di istamina. Spray di inalazione che dilatano immediatamente i bronchi aiutano in caso di asma o di

6 difficoltà respiratoria. L'immunoterapia specifica combatte le cause dell'allergia e a lungo termine attenua i disturbi allergici abbassando la soglia di tolleranza; talvolta si ottiene anche la guarigione. Si possono rendere innocui gli allergeni prima del loro consumo? Tanti allergeni alimentari di origine vegetale sono termolabili e provocano sintomi solo se crudi. Ci si spiega il fatto perché le sostanze allergeniche presenti nella verdura e/o frutta si degradano durante la fase di cottura. Cosi ad esempio una mela potrebbe essere tollerata dopo il riscaldamento in microonde. Per una persona allergica alla mela ciò significa che deve evitare la mela cruda, ma potrebbe trovare eventualmente nella mouse di mela o nella mela cotta un'alternativa. Eccezioni sono state riportate per sedano, erbe e spezie che possono scatenare reazioni anche dopo il riscaldamento (allergeni termostabili). Appartengono agli allergeni alimentari termostabili tra l'altro anche l'arachide, la nocciola e la soia. Il caso speciale del sedano Il sedano rapa contiene un allergene termolabile (possibile reazione incrociata in caso di allergia ai pollini di betulla), mentre il gambo di sedano possiede un allergene termostabile (possibile reazione incrociata in caso di allergia ai pollini di assenzio). Perciò una persona allergica al sedano, che manifesta anche disturbi in presenza di pollini di assenzio, dovrebbe evitare il sedano cotto, utilizzato per esempio nella preparazione di brodi. Così come per il sedano sono ora disponibili vere e proprie schede segnaletiche" per i diversi allergeni alimentari, che consentono di verificare, se un allergene si degrada durante la cottura. Queste schede sono di grande aiuto pratico per le persone soggette, perché la conoscenza delle caratteristiche degli allergeni alimentari permette di mantenere un menù vario Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige Agenzia provinciale per l ambiente Laboratorio biologico Servizio a cura del Laboratorio Biologico provinciale - Settore "Aerobiologia" Laboratorio Biologico, via Sottomonte 2, I Laives Tel. : pollini@provincia.bz.it