4. MATERIALI E METODI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "4. MATERIALI E METODI"

Transcript

1 4. MATERIALI E METODI Lo studio della qualità ecologica ha riguardato in primo luogo l asta del fiume Serio, lungo la quale sono state compilate scelte 118 schede IFF. Per gli affluenti principali sono state invece compilate 76 schede. Anche l IBE è stato applicato sia sul corso d acqua principale (9 stazioni) che sugli affluenti (12 stazioni). Tra questi ultimi ne sono stati selezionati quindici in base ai seguenti criteri: - Lunghezza - Influenza sulla qualità delle acque del corpo principale - Importanza turistica - Aspetti particolari Il torrente Bondione è stato analizzato in virtù della sua lunghezza e in quanto, attraversando Lizzola, riveste una certa importanza dal punto di vista turistico. Il torrente non altera comunque la qualità delle acque del Serio, come dimostrato dalle analisi chimico-fisiche effettuate sull asta principale, che risultano riconducibili ad elevati livelli qualitativi. Il torrente Fiumenero è importante in quanto costeggia parzialmente il sentiero che congiunge il centro abitato con il rifugio Brunone. La lunghezza del torrente, 9 km, e i rilevanti flussi idrici che esso convoglia nel Serio rendono inoltre necessaria una valutazione di questo genere. Il torrente Valle dei Molini riveste anch esso importanza dal punto di vista turistico, in quanto attraversa gli spiazzi di Gromo e presenta lunghezza di diversi chilometri. Il torrente Valgoglio, che si origina dalla diga del Lago Nero, è stato considerato in quanto le sue acque sono oggetto di numerosi prelievi da parte dell ENEL per la produzione di energia elettrica. L Acqualina è invece stata studiata per via della sue notevole lunghezza, 10 km, nonché in quanto attraversa il centro abitato di Ardesio. Il torrente Ogna attraversa Villa d Ogna e origina i laghetti verdi, meta durante la stagione estiva di diversi turisti grazie alle sue acque limpide e balneabili. Esso riceve inoltre gli scarichi dell impianto di depurazione di Villa d Ogna influenzando le 116

2 caratteristiche qualitative delle acque del corpo principale, seppur in maniera ininfluente in quanto a valle dell immissione il Serio presenta ancora acque pregiate dal punto di vista qualitativo. Il torrente Flex attraversa Clusone ricevendo le acque provenienti dall impianto di depurazione che vi convoglia gli scarichi di Clusone e Fiorine influenzando qualitativamente le acque del Serio tramite immissioni inquinanti. La Nossana è stata inserita nell ambito dell indagine nonostante l irrisoria lunghezza (un chilometro circa) in quanto le sue acque vengono captate e convogliate dagli acquedotti a Bergamo e ai paesi del circondario per via della loro potabilità. Il torrente Riso, oltre che per la sua lunghezza di sette chilometri circa, è stato studiato in quanto fonte di apporti di varia natura al corso d acqua principale. Esistono infatti diversi poli industriali lungo il corso del torrente, che peraltro attraversa anche il paese di Gorno ricevendo presumibilmente carichi di origine civile. Il torrente Vertova è stato studiato in quanto attraversa l omonima valle, meta di numerosi turisti durante il corso dell anno. Inoltre le condizioni di naturalità attese in Val Vertova contrastano con le condizioni del torrente quando scorre in paese, rendendo pertanto interessante il confronto tra due ambiti territoriali così distinti. Infine il Vertova è, in lunghezza, il secondo affluente del Serio, coi suoi 9,5 km. Il torrente Romna è stato inserito nell indagine in quanto su di esso gravano gli scarichi dell impianto di depurazione posto a Casnigo, che riceve le acque provenienti dai paesi della Val Gandino, tra cui Leffe, Gandino e Peia, e influenza dunque la qualità delle acque del Serio. Il Valle Rossa è stato inserito nello studio perché attraversa l omonima valle per una lunghezza di sette chilometri e il nucleo abitato di Cene, immettendosi nel Serio all altezza di un tratto dove gli studi effettuati hanno mostrato un peggioramento della qualità delle acque fluviali, presumibilmente dovuto alla presenza, a monte della confluenza, di diverse captazioni per vari scopi. Una valutazione d insieme del torrente dovrebbe pertanto fornire importanti indicazioni circa eventuali alterazioni indotte dalla sua immissione nel corpo principale. 117

3 Il torrente Lujo è stato considerato poiché attraversa i numerosi paesi dell omonima valle, tra cui Casale, Abbazia e Fiobbio, seppur per una lunghezza inferiore ai precedenti affluenti citati, Nossana esclusa. Il torrente Albina risulta di particolare interesse in quanto attraversa diversi ambiti territorialmente distinti nonostante la breve lunghezza, 3,5 km, percorrendo inoltre un tratto nel parco comunale di Albino di cui si è voluto verificare l effettivo, e positivo, impatto sui livelli di funzionalità associati. Il torrente Nesa, infine, attraversa un nucleo densamente abitato, come quello di Alzano Lombardo, nonché i territori a scarso impatto antropico in cui si originano le buche di Nese, pozze di acqua limpida e balneabile turisticamente rilevanti. I transetti per l IBE sono stati eseguiti in prossimità della confluenza con il Serio mentre per i tratti più distanti si è proceduto ad osservazioni sul campo e l IBE non è stato direttamente applicato. Questo approccio allo studio prende spunto dall importanza effettiva di caratterizzare, anche qualitativamente, le acque degli affluenti prima che si immettano nel corpo principale, per rendere possibile una valutazione degli effetti indotti da tale immissione. Da notare come i transetti dell IBE siano stati eseguiti successivamente ai rilievi per l applicazione dell IFF e abbiano riguardato i torrenti sopra citati, ad eccezione del Valgoglio e dell Acqualina, in secca nei tratti prossimi alla confluenza, e del Valle dei Molini a causa delle irrisorie dimensioni dell alveo nei suoi tratti terminali, che rende impossibile una valutazione significativa della effettiva qualità delle acque. 4.1 I.F.F. Prima delle uscite sul campo per la compilazione delle schede, si è proceduto a un rigoroso studio del territorio da esaminare, con l ausilio delle carte tecniche regionali (CTR) su scala 1: Le stesse sono poi state utilizzate come prima bozza per segnare i limiti delle singole schede e in generale per organizzare i vari quadri. In particolare è risultato laborioso, specialmente per la pianura, il lavoro di ricerca delle 118

4 strade che permettevano di accedere più facilmente possibile al fiume senza dover attraversare proprietà private. Si è quindi percorso tutto il corso del fiume a piedi, con direzione da valle a monte, come previsto dalla procedura. Si è inoltre deciso di non fare cambi di scheda dopo tratti di lunghezza prestabiliti. Questo perché, specialmente nella pianura, il corso del fiume risulta particolarmente monotono, senza cambiamenti di sorta per lunghi tratti. Ovviamente in valle lo scenario è ben diverso, molto eterogeneo con continui cambi di morfologia fluviale e territorio, fattore che ha comportato un alta concentrazione di schede. La strumentazione che è stata utilizzata durante le uscite sul campo è la seguente: - Manuale IFF - Manuale riconoscimento delle piante - Schede IFF vergini - Stivali - Pinzette - Guanti in lattice - Macchina fotografica digitale - Cartine CTR 1: Struttura della scheda Durante le operazioni di rilevamento sono state utilizzate schede IFF definite dal protocollo ANPA 2000 (vedi copia della scheda a fine paragrafo). Queste sono composte da 14 domande riguardanti le caratteristiche ecologiche che servono per determinare lo stato di funzionalità del corso d acqua. Per ogni domanda è possibile selezionare una sola delle 4 possibili risposte. Le domande possono essere suddivise in 4 gruppi principali: - Domande dalla 1 alla 4: Considerano le condizioni vegetazionali delle rive e del territorio circostante, analizzando le varie tipologie strutturali che influenzano 119

5 l ambiente come lo stato del territorio circostante o l ampiezza della fascia di vegetazione perifluviale. - Domande 5 e 6: Si riferiscono alle condizioni idriche dell alveo e conformazione delle rive, per poter estrapolare informazioni sulle caratteristiche idrauliche. - Domande 7-11: Globalmente interessano la struttura dell alveo con l individuazione delle tipologie che favoriscono la diversità ambientale e le capacità autodepurative del corpo fluviale. - Domande 12-14: Riguardano le caratteristiche biologiche, tramite l analisi delle componenti vegetali (periphyton), del detrito e dei macroinvertebrati. Ad ogni risposta sono assegnati dei pesi numerici, raggruppati in 4 classi (con punteggi da un minimo di 1 a un massimo di 30) le quali esprimono le differenze di funzionalità tra le singole risposte. L assegnazione del peso per ognuna di esse non ha giustificazione matematica, bensì deriva da valutazioni sull insieme dei processi funzionali influenzati dalle caratteristiche specifiche di ogni risposta. Sommando tutti i punteggi relativi alle 14 domande troviamo un totale per ogni sponda compreso tra 14 e 300. Questo poi ci permette di dedurre il livello di funzionalità confrontandolo con la TAB

6 TAB 4.1 : Livelli di funzionalità e relativo giudizio e colore di riferimento VALORE DI I.F.F. LIVELLO GIUDIZIO COLORE DI FUNZIONALITÀ DI FUNZIONALITÀ I ottimo blu I-II ottimo-buono blu-verde II buono verde II-III buono-mediocre verde-giallo III mediocre giallo III-IV mediocre-scadente giallo-arancio IV scadente arancio IV-V scadente-pessimo arancio-rosso V pessimo rosso I livelli descritti sono 5, espressi in numeri romani: la situazione migliore è la I, la peggiore la V e a ognuna di queste corrisponde un giudizio di funzionalità. Per meglio graduare il passaggio da una classe all altra sono previsti livelli intermedi (es. I-II o III-IV). Per la rappresentazione grafica ogni livello viene associato a un colore convenzionale, mentre per i livelli intermedi è previsto un tratteggio a barre oblique a due colori alternati. Così vengono poi tracciate due linee del colore corrispondente sulle carte a scala 1: o 1:25.000, una per sponda. Per una rappresentazione d insieme si può utilizzare anche una 1: Per snellire l analisi e ridurre gli spazi di grafici e tabelle, si sono utilizzate delle abbreviazioni per indicare le singole domande (TAB 5.2): 121

7 TAB 4.2 Abbreviazioni domande IFF Domanda Numero Abbreviazione Stato del territorio circostante 1 TER Vegetazione presente nella fascia perifluviale primaria 2 VEG1 Vegetazione presente nella fascia perifluviale secondario 2bis VEG2 Ampiezza della fascia di vegetazione perifluviale 3 AMP Continuità della fascia di vegetazione perifluviale 4 CON Condizioni idriche dell alveo 5 IDR Conformazione delle rive 6 RIV Strutture di ritenzione degli apporti trofici 7 RIT Erosione 8 ERO Sezione trasversale 9 NAT Strutture del fondo dell alveo 10 FON Raschi, pozze e meandri 11 RAS Componente vegetale in alveo bagnato in acque a flusso 12 VEGT turbolente Componente vegetale in alveo bagnato in acque a flusso 12bis VEGL laminare Detrito 13 DET Comunità macrobentonica 14 MBT Periodo di rilevamento Per un applicazione corretta delle schede IFF i rilevamenti vanno eseguiti fra il regime idrologico di morbida e di magra, e comunque in un periodo di attività vegetativa. Questa condizione può produrre scansioni temporali diverse di applicazione nei vari regimi idrologici del territorio italiano. In questo lavoro sono stati eseguiti diversi sopralluoghi anche oltre il periodo strettamente vegetativo, per poter affinare l analisi riguardo fattori non influenzabili dal periodo (sezione naturale, erosione). Nelle due pagine successive viene proposta la scheda utilizzata. 122

8 SCHEDA IFF Bacino:. Corso d acqua. Località..... tratto (metri).. larghezza alveo di morbida (metri). quota.... flusso: laminare turbolento substrato carbonatico siliceo misto data.. scheda N.... foto N Codice... Sponda Sx Dx 1) Stato del territorio circostante a) Coperto da foreste e boschi b) Prati, pascoli, boschi, pochi arativi ed incolti c) Colture stagionali in prevalenza e/o arativi misti e/o colture permanenti 5 5 d) Aree urbanizzate 1 1 2) Vegetazione presente nella fascia perifluviale primaria a) Presenza di formazioni arboree riparie b) Presenza di formazioni arbustive riparie (saliceti arbustivi) e/o canneto c) Presenza di formazioni arboree non riparie d) Costituita da specie arbustive non riparie o erbacea o assente 1 1 2bis) Vegetazione presente nella fascia perifluviale secondaria a) Presenza di formazioni arboree riparie b) Presenza di formazioni arbustive riparie (saliceti arbustivi) e/o canneto c) Presenza di formazioni arboree non riparie 5 5 d) Costituita da specie arbustive non riparie o erbacea o assente 1 1 3) Ampiezza della fascia di vegetazione perifluviale arborea ed arbustiva a) Fascia di vegetazione perifluviale > 30 m b) Fascia di vegetazione perifluviale 5-30 m c) Fascia di vegetazione perifluviale 1-5 m 5 5 d) Fascia di vegetazione perifluviale assente 1 1 4) Continuità della fascia di vegetazione perifluviale arborea ed arbustiva a) Fascia di vegetazione perifluviale senza interruzioni b) Fascia di vegetazione perifluviale con interruzioni c) Interruzioni frequenti o solo erbacea continua e consolidata 5 5 d) Suolo nudo o vegetazione erbacea rada 1 1 5) Condizioni idriche dell'alveo a) Larghezza dell alveo di morbida inferiore al triplo dell alveo bagnato 20 b) Alveo di morbida maggiore del triplo dell'alveo bagnato con fluttuazioni di portata a ritorno 15 stagionale c) Alveo di morbida maggiore del triplo dell'alveo bagnato con fluttuazioni di portata a ritorno 5 frequente d) Alveo bagnato inesistente o quasi, o presenza di impermeabilizzazioni della sezione 1 trasversale 6) Conformazione delle rive a) Con vegetazione arborea e/o massi b) Con erbe e arbusti c) Con sottile strato erboso 5 5 d) Rive nude 1 1 7) Strutture di ritenzione degli apporti trofici a) Alveo con grossi massi e/o vecchi tronchi stabilmente incassati o presenza di fasce di canneto 25 o idrofite. b) Massi e/o rami presenti con deposito di sedimento, o canneto, o idrofite rade e poco estese

9 c) Strutture di ritenzione libere e mobili con le piene o assenza di canneto o idrofite 5 d) Alveo di sedimenti sabbiosi privo di alghe o sagomature artificiali lisce a corrente uniforme 1 8) Erosione a) Poco evidente e non rilevante b) Solamente nelle curve e/o nelle strettoie c) Frequente con scavo delle rive e delle radici 5 5 d) Molto evidente con rive scavate e franate o presenza di interventi artificiali 1 1 9) Sezione trasversale a) Naturale 15 b) Naturale con lievi interventi artificiali 10 c) Artificiale con qualche elemento naturale 5 d) Artificiale 1 10) Fondo dell'alveo a) Diversificato e stabile 25 b) A tratti movibile 15 c) Facilmente movibile 5 d) Cementato 1 11) Raschi, pozze o meandri a) Ben distinti, ricorrenti; rapporto tra distanza di raschi (o meandri) e larghezza dell alveo 25 bagnato pari a 5-7:1 b) Presenti a distanze diverse e con successione irregolare ( 7-15:1) 20 c) Lunghe pozze che separano corti raschi o viceversa, pochi meandri (15-25:1) 5 d) Meandri, raschi e pozze assenti, percorso raddrizzato (>25:1) 1 12) Componente vegetale in alveo bagnato in acque a flusso turbolento a) Periphyton rilevabile solo al tatto e scarsa copertura di macrofite 15 b) Periphyton scarsamente sviluppato e copertura macrofitica limitata 10 c) Periphyton discreto o scarsamente sviluppato con elevata copertura di macrofite 5 d) Periphyton spesso o discreto con elevata copertura di macrofite 1 12 bis) Componente vegetale in alveo bagnato in acque a flusso laminare a) Periphyton scarsamente sviluppato e scarsa copertura di macrofite tolleranti 15 b) Periphyton discreto con scarsa copertura di macrofite tolleranti o scarsamente sviluppato con 10 limitata copertura di macrofite tolleranti c) Periphyton discreto o scarsamente sviluppato con significativa copertura di macrofite 5 tolleranti d) Periphyton spesso e/o elevata copertura di macrofite tolleranti 1 13) Detrito a) Frammenti vegetali riconoscibili e fibrosi 15 b) Frammenti vegetali fibrosi e polposi 10 c) Frammenti polposi 5 d) Detrito anaerobico 1 14) Comunità macrobentonica a) Ben strutturata e diversificata, adeguata alla tipologia fluviale 20 b) Sufficientemente diversificata ma con struttura alterata rispetto a quanto atteso 10 c) Poco equilibrata e diversificata con prevalenza di taxa tolleranti all inquinamento 5 d) Assenza di una comunità strutturata, presenza di pochi taxa tutti piuttosto tolleranti 1 all inquinamento Punteggio totale Livello di funzionalità 124

10 4.2 Indice Biotico Esteso Lo scopo di questo indice è quello di formulare diagnosi della qualità ambientale delle acque correnti, su osservazioni riguardanti la modificazione della composizione della comunità di macroinvertebrati indotte da fattori d inquinamento delle acque e dei sedimenti o comunque da significative alterazioni fisiche dell alveo bagnato. Come descritto nel capitolo 2, la base di questo indice è l analisi della struttura dei macroinvertebrati che colonizzano i fiumi. I taxa considerati sono riportati in TAB 4.3. TAB 4.3: Taxa considerati per l applicazione dell IBE. Gruppi faunistici Livelli di determinazione tassonomica per definire le U.S. Plecotteri Genere Tricotteri Famiglia Efemerotteri Genere Coleotteri Famiglia Odonati Genere Ditteri Famiglia Eterotteri Famiglia Crostacei Famiglia Gasteropodi Famiglia Bivalvi Famiglia Tricladi Genere Iridunei Genere Oligocheti Famiglia Altri taxa da considerare Sialidae (Megalotteri) Osmylidae (Planipenni) Prostoma (Nemertini) Gordiidae (Nematomorfi) 125

11 L indice è particolarmente adatto a rilevare nel tempo gli effetti dovuti al complesso dei fattori di stress ambientale. Esso infatti rileva lo stato di qualità di un tratto del corso d acqua integrando nel tempo gli effetti di differenti cause di stress per i macroinvertebrati, motivo per cui gli viene attribuita un ottima qualità di sintesi. D altra parte esso non permette né di quantificare né di risalire ai fattori che determinano modificazioni nella comunità macrobentonica (bassa capacità analitica). Esso è quindi da considerarsi un metodo complementare al controllo chimico-fisico, in particolare per la definizione della qualità delle acque in funzione degli usi per le attività umane. Grazie alle sue caratteristiche si dimostra comunque di grande utilità nelle diagnosi preliminari di qualità ambientale per interi reticoli idrografici, per stimare l impatto degli scarichi, per valutare l impatto di modificazioni dell alveo, nell elaborazione di carte ittiche e nell analisi delle capacità autodepurative del corso d acqua. La composizione attesa per un dato tratto è ovviamente in relazione alla tipologia fluviale considerata. Valori decrescenti dell indice sono da considerarsi come un progressivo allontanamento da una condizione ottimale per l ambiente in caso di buona efficienza dell ecosistema. Concettualmente il fulcro di questo indice sta nel confronto tra una comunità presente, praticamente campionata e una attesa. Come precedentemente accennato (Capitolo 2) lo strumento essenziale è la tabella a doppia entrata (TAB 4.4), dalla quale si calcola un valore numerico: l ingresso verticale è suggerito dal numero di unità sistematiche ritrovate, mentre quello orizzontale dal gruppo più sensibile e dal proprio numero di unità sistematiche campionate. Il valore finale è compreso tra un minimo di 1 e un massimo di 14; quindi in base alla TAB 4.5 viene associata una classe di qualità caratterizzata da un colore per rendere più facile la rappresentazione su carte tematiche. 126

12 TAB 4.4 Tabella per il calcolo del valore di I.B.E. Numero totale delle Unità Sistematiche costituenti la comunità (secondo ingresso) Gruppi faunistici che determinano con la loro presenza l ingresso orizzontale in tabella (primo ingresso) Plecotteri presenti più di una U.S Efemerotteri presenti (escludere Baetidae Canidae) Tricotteri presenti (comprendere Baetidae Canidae) Gammaridi e/o Atiidi e/o Palemonidi presenti Asellidi e/o Nifhargidi presenti Oligocheti e Chironomidi Altri organismi una sola U.S. più di una U.S. una sola U.S. più di una U.S. una sola U.S. tutte le U.S. sopra assenti tutte le U.S. sopra assenti tutte le U.S. sopra assenti tutte le U.S. sopra assenti Nelle comunità in cui Leuctra è presente come unico taxon di Plecotteri e sono contemporaneamente assenti gli Efemerotteri (oppure sono presenti solo Baetidae e Caenidae), Leuctra deve essere considerato a livello dei Tricotteri per definire l entrata orizzontale in tabella. Per la definizione dell ingresso orizzontale in tabella le famiglie Baetidae e Caenidae vengono considerate a livello dei Tricotteri. - Giudizio dubbio, per errore di campionamento, per presenza di organismi di drift erroneamente considerati nel computo, per ambiente non colonizzato adeguatamente, per tipologie non valutabili con l IBE. * Valori di indice che raramente vengono raggiunti nelle acque correnti italiane, per cui occorre prestare attenzione, sia nell evitare la somma di biotipologie che nel valutare gli effetti prodotti dall inquinamento trattandosi di ambienti con elevata biodiversità 127

13 TAB 4.5 Conversione dei valori di IBE in classi di qualità,con relativo giudizio e colore CLASSI DI VALORI DI GIUDIZIO QUALITATIVO E COLORE RELATIVO QUALITA I.B.E. ALLA CLASSE DI QUALITA I 10 e >10 Ambiente non inquinato o comunque non alterato in modo sensibile II 8-9 Ambiente che presenta sintomi di inquinamento o alterazione moderati III 6-7 Ambiente inquinato o comunque alterato IV 4-5 Ambiente molto inquinato o comunque molto alterato V Ambiente fortemente inquinato o che presenta comunque forti alterazioni Durante i campionamenti sono stati utilizzati: - Un retino immanicato - Due vasche di medie dimensioni - Un secchio - Stivali da pescatore - Guanti in lattice - Sedie e tavolino da campo - Manuale di riconoscimento dei macroinvertebrati bentonici - Lente di ingrandimento - Pinzette - Provette con tappo a vite - Fissante, una soluzione alcolica al 70 % - Etichette e nastro adesivo - Sacchetti di plastica - Schede di analisi della comunità macrobentonica. 128

14 I transetti eseguiti durante i campionamenti sono stati scelti in base alle caratteristiche dei vari microhabitat, quindi considerando profondità, velocità della corrente e substrato. Per la raccolta degli organismi si è utilizzato un retino immanicato, costituito da un manico metallico collegato tramite una fascia di circa 10 cm di tela di canapa ad un telaio rettangolare in alluminio, su cui è fissata la rete per la cattura degli organismi. Il retino utilizzato ha forma conica, lunghezza di circa 80 cm e termina con un raccoglitore in plexiglass, svitabile sul fondo. Il retino viene disposto con un lato del telaio a contatto con il fondale e con l apertura della rete rivolta verso monte; si smuove con i piedi il substrato ad esso adiacente, in modo da liberare gli organismi che vi risiedono e che vengono spinti dalla forza della corrente all interno del retino e da qui nel raccoglitore. Quest ultimo, una volta pieno, viene svuotato in un secchio o in una vasca dove avrà poi luogo la prima fase del riconoscimento. Parallelamente a prelievi di questo tipo sono state inoltre analizzate le pietre e le rocce circostanti al fine di campionare organismi residenti su di esse e difficilmente rinvenibili col metodo precedente. Una volta ultimato il transetto il materiale rinvenuto, messo progressivamente in una vasca di medie dimensioni, è stato setacciato tramite pinzette alla ricerca degli organismi prelevati. Gli organismi così rinvenuti sono stati posti in una seconda vasca di colore chiaro, che rende più visibili gli animali componenti la fauna, tendenzialmente di colore scuro, riempita d acqua per mantenerli in vita; questo aspetto è importante perché organismi morti potrebbero essere stati trascinati passivamente dalla corrente e non essere originari del transetto studiato. Il movimento dei macroinvertebrati bentonici, inoltre, ne rende più semplice l identificazione. Gli organismi sono stati poi fissati in alcol al 70 % e posti in provette con tappo a vite, contrassegnate con etichette in cui sono state indicate la data e la località in cui ha avuto luogo il campionamento. Parallelamente alle fasi di raccolta e fissazione si è svolta una prima identificazione (utilizzando un atlante di riconoscimento), ad occhio nudo o con l ausilio di lenti di ingrandimento, degli organismi prelevati, che si è esplicata nella compilazione della scheda di campo (FIG 2.12), in cui si sono indicate anche le abbondanze relative degli organismi così rinvenuti. 129

15 Tali abbondanze sono riconducibili alle tre classi abbondante, comune e raro. Nella scheda sono stati segnati anche gli organismi, e relative abbondanze, che non sono stati prelevati dal luogo di origine perché identificati con certezza sul campo. Le analisi di laboratorio sono state condotte utilizzando un microscopio ottico e il manuale di riconoscimento della fauna di macroinvertebrati; determinati i due ingressi, tramite la tabella a doppia entrata (TAB 4.4) si è quantificato il valore di I.B.E. e da questo si è poi risaliti alla classe di qualità. Le analisi della comunità macrobentonica sono state effettuate a cadenza stagionale Stazioni di campionamento Dopo un accurato studio del territorio sono state scelte le stazioni di campionamento. Innanzitutto è stato suddiviso il corso del fiume in tratti omogenei e si sono localizzate le immissioni di scarichi; successivamente è stata pianificata la posizione precisa parallelamente al posizionamento dei prelievi per le analisi chimico-fisiche, in modo da poter correlare le due serie di dati. Le stazioni scelte sono: Valbondione: è una stazione in cui il fiume scorre tra argini naturali e dove non esistono fonti rilevanti di impatto antropico sulle acque, che sono pertanto qualitativamente paragonabili a quelle di sorgente. L alveo è ben differenziato e stabile essendo costituito da grossi massi frapposti su un substrato ghiaioso e ricco di ciottoli di medio-grandi dimensioni. Inoltre le acque sono fredde e molto ben ossigenate. Le condizioni di tale stazione sono dunque tali da supportare una comunità macrobentonica ben diversificata e ricca di organismi sensibili, in cui abbondano organismi tagliuzzatori e pascolatori. In condizioni di morbida la velocità della corrente ha media intensità e la profondità dell acqua è modesta, con un valore massimo di circa 50 cm, mentre l alveo è stretto e ha una larghezza di circa 10 m. 130

16 Ardesio: la stazione di Ardesio (FIG 4.1) serve per caratterizzare il tratto di fiume compreso tra Valbondione e Ponte Nossa. Il Serio qui scorre tra argini naturali, dove sono presenti alberi, massi e arbusti. Il territorio circostante è ancora scarsamente antropizzato e le fonti di alterazione sono pertanto modeste e dipendenti da scarichi non collettati o dalle acque del torrente Valgoglio, la cui confluenza è situata a monte della stazione considerata. In condizioni di morbida l alveo bagnato presenta profondità medie di circa 30 cm, con picchi di circa 1 m, e larghezza media oscillante fra i 15 e i 18 m. In condizioni di piena la larghezza aumenta fino a 25 m circa, mentre si stimano altezze massime raggiunte dall acqua di circa 3 m. FIG 4.1: Transetto seguito in comune di Ardesio Ponte Nossa: situata a valle della confluenza del torrente Riso (FIG 4.2), è una stazione che viene analizzata per monitorare gli effetti prodotti dagli scarichi dell impianto di Villa d Ogna e dalla confluenza delle acque di tale torrente, che convoglia nel Serio i reflui di numerosi paesi della Valle del Riso, in cui esso ha origine. Il fondo dell alveo rispetto a Valbondione presenta una maggiore abbondanza di ghiaia e ciottoli; sono tuttavia presenti grossi massi, seppur in minore quantità, e sabbia. Nel complesso il fondo dell alveo risulta facilmente movibile. 131

17 Il Serio in questo tratto scorre tra sponde alberate naturali in cui sono presenti grossi massi, con un alveo che si allarga, in condizioni di morbida, fino a 15 m (25 circa in condizioni di piena) e nella zona centrale presenta profondità media e velocità di corrente elevate, che rendono il completamento del transetto piuttosto difficoltoso. La profondità massima riscontrabile in condizioni di morbida è di circa 1,2 m, ma sono presenti tracce che inducono a pensare che l acqua, in condizioni di piena, raggiunga profondità di 2-2,5 m. In condizioni di morbida la profondità media e di circa 40 cm. FIG 4.2: La stazione di Ponte Nossa Il campionamento viene effettuato tramite un transetto, in cui è possibile intercettare zone a diversa intensità di corrente e diverso substrato. In condizioni naturali il Serio in questo tratto dovrebbe presentare una comunità avente struttura simile a quella di Valbondione; rispetto a tale stazione si osservano infatti variazioni nel substrato del fondo dell alveo, comunque tale da supportare una biocenosi simile a quella delle stazioni precedenti, e aumenti di temperatura nell ordine di 1-2 C. 132

18 Casnigo: è una stazione, posta a valle dello scarico dell impianto di depurazione di Ponte Nossa, in cui il fiume scorre attraverso un argine naturale, situato sulla sponda sinistra, ed uno artificiale, che sostiene una strada provinciale, sulla sponda destra. L alveo è costituito in prevalenza da ghiaia e ciottoli, ma si possono osservare interventi umani di cementificazione nel tratto a valle del transetto effettuato. La velocità di corrente è mediamente elevata e la profondità raggiunge un valore massimo di circa 1 m. In condizioni di morbida l alveo ha larghezza di circa m, che aumentano fino a m circa in condizioni di piena. Le temperature rinvenute sono in media superiori di circa 1 C a quelle rinvenibili alla stazione di Ponte Nossa. La natura del substrato e le caratteristiche del corpo idrico renderebbero tale stazione, in condizioni esenti da stress, idonea a sostenere una biocenosi macrobentonica simile a quella rinvenibile a Ponte Nossa, con prevalenza di organismi tagliuzzatori e pascolatori e presenza di generi dotati di elevata sensibilità a contaminazioni ambientali. Cene: è una stazione che viene inclusa nella campagna di monitoraggio per verificare gli effetti provocati dallo scarico dell impianto di Ponte Nossa e dall immissione di acque di numerosi affluenti tra cui il Romna e il Vertova nonché per valutare se l alterazione morfologica dell alveo del fiume in media-bassa valle influisca sull integrità della comunità bentonica. Si tratta inoltre di una stazione utile per confrontare i risultati dei campionamenti con quelli indicati dagli Enti provinciali Il transetto viene effettuato in un tratto a valle di una chiusa e in cui sono presenti interventi artificiali di arginatura. In condizioni di morbida l alveo affiora formando un isolotto ghiaioso (FIG 4.3) di larghezza di pochi metri, dividendo il corso del fiume in due rami. Il fondo dell alveo è costituito principalmente da ghiaia e ciottoli (circa il 50%) mentre i massi sono meno presenti, così come la sabbia, rinvenibile sporadicamente. Sono inoltre presenti affioramenti di roccia madre. L alveo qui si allarga, raggiungendo i m in condizioni di piena, a cui corrisponde una profondità massima dell acqua di circa 2 m. In condizioni di morbida la velocità di corrente è mediamente elevata, con profondità media di circa cm 133

19 e massimi di 60 cm circa. Le temperature, rispetto alle stazione precedente, sono oggetto di un rialzo mediamente quantificabile in 2 C. La comunità macrobentonica presente nella stazione di Cene risente di un oggettivo peggioramento nella qualità delle acque, oltre che degli interventi di chiusa e arginatura citati in precedenza.. FIG 4.3: Il transetto di Cene Pedrengo: La stazione di Pedrengo (FIG 4.4) è posta a valle dello scarico dell impianto di Ranica, nell area di transizione tra la Val Seriana e la pianura bergamasca. La qualità delle acque, in costante peggioramento, e le condizioni in cui scorre il Serio si riflettono qui sulla comunità macrobentonica. La sponda sinistra è alberata da specie prevalentemente non riparie, mentre su quella destra è presente un imponente arginatura artificiale, in cui sono visibili le tracce del livello raggiunto dall acqua durante i periodi di piena, che si è stimato possa raggiungere valori di circa 3 m. Il fondale è facilmente movibile, essendo costituito in prevalenza da ghiaia e ciottoli (circa il 60%) e solo in minore quantità da massi e sabbia (rispettivamente il 35% e il 5%). In condizioni di morbida l altezza dell acqua raggiunge massimi di circa 120 cm, 134

20 con valori medi di 40 cm, mentre l alveo ha una larghezza stimata di m, che diventano 30 nei periodi di piena. Le temperature dell acqua sono mediamente in rialzo rispetto alla stazione di Cene e la corrente è di modesta intensità. Un ambiente di questo genere in condizioni naturali presenterebbe una macrofauna bentonica che dovrebbe risentire delle variazioni di substrato, temperatura e velocità di corrente riscontrabili nel passaggio da valle a pianura. FIG 4.4: La stazione di Pedrengo La comunità di macroinvertebrati qui residente possiede pertanto strutture diverse rispetto alle precedenti stazioni, con scomparsa degli organismi più sensibili, che necessitano di acque turbolente ad elevate concentrazioni di ossigeno disciolto, e aumento di organismi predatori e collettori. Grassobbio: situata a monte dello scarico dell impianto di depurazione di Grassobbio, questa stazione (FIG 4.5) si trova nell alta pianura bergamasca all interno del territorio del Parco del Serio. Il fiume qui scorre tra un argine naturale, presente in sponda destra, ed uno artificiale, situato sulla sponda sinistra. 135

21 In condizioni di morbida si osserva un allargamento dell alveo, tipico delle condizioni di pianura, che raggiunge dimensioni di circa m, con profondità media dell acqua di 15 cm e picchi di profondità di 40 cm circa. In condizioni di piena l alveo si allarga fino a 40 m, con massimi di profondità dell acqua attorno ai 3 m. La temperatura dell acqua non presenta variazioni sensibili rispetto alla stazione di Pedrengo, mentre la corrente è intensa dove si osservano aumenti di profondità delle acque. L alveo è costituito da ghiaia e ciottoli, abbondantemente presenti (70% circa), mentre massi e sabbia sono rinvenibili più sporadicamente. Condizioni di questo tipo sarebbero idonee, in assenza di interventi antropici, allo sviluppo di una comunità macrobentonica costituita per lo più da organismi predatori e collettori. FIG 4.5: Stazione di Grassobbio Martinengo (loc. Cascina Progresso): stazione posta nella media pianura bergamasca, in cui il fiume assume un andamento meandriforme e scorre tra argini naturali, all interno di un paesaggio agricolo molto vasto. 136

22 Posta a valle degli scarichi degli impianti di Grassobbio e Ghisalba, in questa stazione (FIG 4.6) si osserva un consistente allargamento dell alveo che in periodo di piena può raggiungere i 250 m. FIG 4.6 Stazione di Martinengo; oltre l affioramento dell alveo (situato a destra nella foto) è presente un altro ramo fluviale Sugli argini sono evidenti i segni di erosione dovuta all acqua nei periodi di piena; si stima che le altezze massime raggiunte dall acqua siano di 3 m circa. In condizioni di morbida l alveo bagnato ha una larghezza di circa 15 m con profondità medie di circa 15 cm che presentano massimi di 40 cm circa. In condizioni di morbida si osserva un affioramento dell alveo che divide il fiume in due rami. Le acque sono più calde rispetto a Grassobbio mentre la corrente scorre a basse velocità. Il fondo dell alveo presenta ghiaia e ciottoli, ma la componente sabbiosa è molto più rilevante che nelle stazioni precedenti. Le caratteristiche descritte renderebbero la stazione di Martinengo idonea ad ospitare, in condizioni naturali, una biocenosi macrobentonica in cui predominino 137

23 organismi predatori e filtratori. Essa risente, tuttavia, della crescente pressione antropica qui osservata. Santa Maria di Crema: questa stazione si trova nella bassa pianura bergamasca, presso Crema, e la sua analisi permette di valutare l influenza dello scarico dell impianto di Mozzanica sulla comunità macrobentonica. Qui il Serio scorre attraverso un tipico paesaggio agricolo, entro argini naturali. Il transetto eseguito (FIG 4.7) è posto in prossimità di un meandro e l alveo presenta un fondale costituito da ghiaia e ciottoli e, in misura molto minore, da sabbia e massi. FIG 4.7: Stazione di Santa Maria di Crema, loc. Boscarina In condizioni di morbida l alveo presenta una larghezza media oscillante fra i 15 e i 18 metri, mentre la profondità media dell acqua è di circa 30 cm, con picchi di circa 1 m. Sugli argini sono visibili segni lasciati dall acqua ad un altezza di circa 3 m, mentre l alveo, in condizioni di piena raggiunge una larghezza di circa m. La corrente scorre a basse velocità e l acqua ha temperature mediamente elevate, con un range tuttavia simile a quello che si registra a Martinengo. La comunità macrobentonica residente in tale stazione in condizioni naturali dovrebbe essere quindi del tutto assimilabile alle comunità attese negli areali di pianura. La stazione 138

24 differisce dalla precedente per il substrato, che qui vira verso un elevata percentuale di materiali fini. Tuttavia, le due stazioni sono sicuramente comparabili. Ci si aspetta pertanto una biocenosi in cui prevalgono organismi predatori e collettori. 4.4 Strumenti statistici applicati Per poter analizzare approfonditamente i dati ricavati dalle analisi e dagli indici biologici/ecologici, è stato utilizzato il software XLSTAT 4.2, mediante il quale sono state elaborate le analisi statistiche P.C.A. (Analisi delle Componenti Principali) Nel gruppo delle analisi multivariate è compresa anche la P.C.A. I principi di questo metodo provengono dall inizio del secolo scorso, le successive modifiche sono state sviluppate principalmente da Hotlling che, negli anni 30, tentò di dare risposta alla possibilità di ricondurre le informazioni derivanti da molte variabili relative al fenomeno in questione a un numero ridotto di nuove variabili, funzione delle precedenti, che possa in qualche modo descrivere il fenomeno in modo soddisfacente. Il campo ecologico è caratterizzato da una quantità di variabili non indifferenti e ha quindi particolarmente bisogno di uno strumento che possa fare luce sulle correlazioni di tali dati. Prima dell avvento di questi strumenti statistici era uso comune togliere direttamente variabili ritenute poco significative. Questo permetteva di diminuire la complessità del sistema, ma dall altra aumentava l imprecisione. La PCA viene incontro alle esigenze di un compromesso tra complessità e comprensione, individuando alcuni fattori di base, denominati componenti, in grado di rappresentare le dimensioni ideali che abbiano significato altrimenti non caratterizzabili con variabili semplici o pure, sia di tipo qualitativo che quantitativo. Tra i punti di forza della PCA si trova la robustezza di analisi: anche se utilizzata con dati che possono essere viziati da errori di misura e in assenza di vincoli distributivi, essa è in grado di far emergere la struttura latente dei dati nonché 139

25 l immediata percettibilità delle rappresentazioni grafiche (Fabbris, 1997). Nello specifico, per quanto riguarda l applicazione dell IFF per il fiume Serio, questa analisi più che servire a ridurre le variabili serve per spiegare la varianza attraverso tutti i parametri assunti. La PCA prevede la realizzazione di una matrice di correlazione tra i dati desunti dalle schede; da questa si ricavano gli autovettori e, in corrispondenza di ciascuna variabile, gli autovalori. Gli autovettori sono caratteri numerici che determinano lo spazio pluridimensionale nell ambito del quale si dispongono le variabili descritte dalla matrice fattoriale. Gli autovalori descrivono numericamente il peso di ciascuna variabile nella spiegazione della varianza e le indicazioni di saturazione in percentuale singola e cumulativa. 140

Codice RASTA Area bacino (Kmq) Lunghezza totale (Km) A1Z ,5 5,6

Codice RASTA Area bacino (Kmq) Lunghezza totale (Km) A1Z ,5 5,6 Rio Cavelonte Codice RASTA Area bacino (Kmq) Lunghezza totale (Km) A1Z5010000 13,5 5,6 Tabella 1: Punteggio, livello, giudizio IFF reale e relativ o Descrizione tratto IFF reale IFF relativo Codice Data

Dettagli

FIG 5.1: Cartina stradale che comprende il corso del fiume Serio

FIG 5.1: Cartina stradale che comprende il corso del fiume Serio 5. RISULTATI IFF 5.1 Fiume Serio Durante l applicazione dell IFF sull asta principale sono stati percorsi circa 124 km corrispondenti a 248 km di sponde, dal comune di Valbondione (a circa 960 m. s.l.m.)

Dettagli

L Indice di Funzionalità Fluviale (IFF): applicazione al fiume Soligo

L Indice di Funzionalità Fluviale (IFF): applicazione al fiume Soligo CORSO DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER GEOMETRI A.A. 2004-05 Corso di Estimo ambientale, riqualificazione fluviale ed ingegneria naturalistica- II sezione: riqualificazione fluviale ed ingegneria naturalistica

Dettagli

Torrente LURA. Lomazzo (CO) Dati generali. Dati biologici. Caratteri ambientali. Stato biologico. Tendenza

Torrente LURA. Lomazzo (CO) Dati generali. Dati biologici. Caratteri ambientali. Stato biologico. Tendenza Torrente LURA Lomazzo (CO) POLSOSLUCN Como Lomazzo Cascina Bissago m km Il territorio circostante è coperto da vegetazione boschiva. La vegetazione riparia è di tipo arboreo. La larghezza dell alveo bagnato

Dettagli

Codice RASTA Area bacino (Kmq) Lunghezza totale (Km) A ,6 12,1

Codice RASTA Area bacino (Kmq) Lunghezza totale (Km) A ,6 12,1 Torrente Pescara Codice RASTA Area bacino (Kmq) Lunghezza totale (Km) A353000000 87,6 12,1 Tabella 1:, livello, giudizio IFF reale e relativo Descrizione tratto IFF reale IFF relativo Punt Frel Codice

Dettagli

Fiume ADDA. Cornate d Adda. Dati biologici. Dati generali. Caratteristiche ambientali. Stato biologico. Tendenza

Fiume ADDA. Cornate d Adda. Dati biologici. Dati generali. Caratteristiche ambientali. Stato biologico. Tendenza Fiume ADDA Cornate d Adda Periodo di campionamento: - Numero campionamenti: Numero dati : POADCN Cornate d Adda Frazione Porto d Adda m km Caratteristiche ambientali Il territorio circostante è coperto

Dettagli

13 dicembre Descrizione dell attività didattica

13 dicembre Descrizione dell attività didattica 13 dicembre 2007 Descrizione dell attività didattica 13 dicembre 2007 Modulo didattico 3 interventi per le scuole superiori (lezione frontale in aula + uscita di campo + laboratorio) 2 interventi per le

Dettagli

9 IL BACINO DEL TORRENTE VENTENA

9 IL BACINO DEL TORRENTE VENTENA 9 IL BACINO DEL TORRENTE VENTENA Pagina 83 9.1 GENERALITÀ Il bacino del torrente Ventena confina in sinistra idrografica con il bacino del Conca ed in destra con i bacini del Foglia e del Tavollo. Il bacino

Dettagli

APPLICAZIONE DELL INDICE DI FUNZIONALITÀ FLUVIALE SUL FIUME TERGOLA - ANNO

APPLICAZIONE DELL INDICE DI FUNZIONALITÀ FLUVIALE SUL FIUME TERGOLA - ANNO 0 APPLICAZIONE DELL INDICE DI FUNZIONALITÀ FLUVIALE SUL FIUME TERGOLA - ANNO 2003 - Direttore del Dipartimento Ing. Giancarlo Cunego Coordinamento delle attività Dr.ssa Marina Raris Autore Dr.ssa Silvia

Dettagli

Fiume SEVESO. Vertemate con Minoprio. Dati biologici. Dati generali. Caratteri ambientali. Stato biologico. Tendenza

Fiume SEVESO. Vertemate con Minoprio. Dati biologici. Dati generali. Caratteri ambientali. Stato biologico. Tendenza Vertemate con Minoprio (CO) POLSSECN Como Vertemate con Minoprio Valle depuratore m km Il territorio circostante è prevalentemente coltivato (destra idrografica) e boschivo (sinistra idrografica). La vegetazione

Dettagli

APPLICAZIONE DELL INDICE DI FUNZIONALITÀ FLUVIALE SUL FIUME DESE - ANNO

APPLICAZIONE DELL INDICE DI FUNZIONALITÀ FLUVIALE SUL FIUME DESE - ANNO APPLICAZIONE DELL INDICE DI FUNZIONALITÀ FLUVIALE SUL FIUME DESE - ANNO 2004 - Direttore del Dipartimento Ing. Giancarlo Cunego Coordinamento delle attività Dr.ssa Marina Raris Autore Dr.ssa Silvia Menegon

Dettagli

Codice RASTA Area bacino (Kmq) Lunghezza totale (Km) A ,2 22,7

Codice RASTA Area bacino (Kmq) Lunghezza totale (Km) A ,2 22,7 Torrente Rabbies Codice RASTA Area bacino (Kmq) Lunghezza totale (Km) A354000000 142,2 22,7 Tabella 1:, livello, giudizio IFF reale e relativo Descrizione tratto IFF reale IFF relativo Codice Data L (m)

Dettagli

Codice RASTA Area bacino (Kmq) Lunghezza totale (Km) A1Z ,4 9,1

Codice RASTA Area bacino (Kmq) Lunghezza totale (Km) A1Z ,4 9,1 Rio San Pellegrino Codice RASTA Area bacino (Kmq) Lunghezza totale (Km) A1Z6010000 41,4 9,1 Tabella 1:, livello, giudizio IFF reale e relativ o Descrizione tratto IFF reale IFF relativo Codice Data L (m)

Dettagli

DEFINIZIONE DELL ALGORITMO DI CALCOLO DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA

DEFINIZIONE DELL ALGORITMO DI CALCOLO DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA DEFINIZIONE DELL ALGORITMO DI CALCOLO DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA DANIELA IERVOLINO Regione Friuli Venezia Giulia TOLMEZZO 5 maggio 2015 Linee di indirizzo Corsi d acqua/tratti

Dettagli

4. PROTOCOLLO DI APPLICAZIONE Fase preliminare Definizione degli obiettivi

4. PROTOCOLLO DI APPLICAZIONE Fase preliminare Definizione degli obiettivi Controllo di applicazione 71 4. PROTOCOLLO DI APPLICAZIONE 4.1. Fase preliminare 4.1.1. Definizione degli obiettivi La valutazione della funzionalità fluviale attraverso l utilizzo di un indice globale

Dettagli

Ramo dei Prati. Livelli IFF I I-II II II-III III III-IV IV IV-V V. Corsi d'acqua

Ramo dei Prati. Livelli IFF I I-II II II-III III III-IV IV IV-V V. Corsi d'acqua APPLICAZIONE DELL INDICE DI FUNZIONALITÀ FLUVIALE (IFF) AL SISTEMA IDROGRAFICO DEL FIUME TICINO Ramo dei Prati Quadro n. 36 Livelli IFF Ramo dei Prati I I-II II II-III III III-IV IV IV-V V N.R. Corsi d'acqua

Dettagli

RELAZIONI DI SINTESI DEI CORSI D ACQUA INDAGATI. Roggia Grignina. Roggia Grignina. Quadro n. 50 Livelli IFF. Corsi d'acqua. metri

RELAZIONI DI SINTESI DEI CORSI D ACQUA INDAGATI. Roggia Grignina. Roggia Grignina. Quadro n. 50 Livelli IFF. Corsi d'acqua. metri RELAZIONI DI SINTESI DEI CORSI D ACQUA INDAGATI Roggia Grignina Roggia Grignina Quadro n. 50 Livelli IFF I I-II II II-III III III-IV IV IV-V 0 V 1.000 N.R. 2.000 Corsi d'acqua metri 255 APPLICAZIONE DELL

Dettagli

ANALISI AMBIENTALE PER LA CONSERVAZIONE DELLO STORIONE COBICE

ANALISI AMBIENTALE PER LA CONSERVAZIONE DELLO STORIONE COBICE ANALISI AMBIENTALE PER LA CONSERVAZIONE DELLO STORIONE COBICE Carlo Lombardi FIUMI INDAGATI PO (a valle del confine provinciale PC-PV) ADDA (tratto sublacuale) OGLIO (tratto sublacuale) MINCIO (tratto

Dettagli

ALLEGATO I: TABELLA DI SINTESI DEI PUNTEGGI PARZIALI E TOTALI CON I RELATIVI LIVELLI DI FUNZIONALITA DEI FIUMI TEVERE E NESTORE

ALLEGATO I: TABELLA DI SINTESI DEI PUNTEGGI PARZIALI E TOTALI CON I RELATIVI LIVELLI DI FUNZIONALITA DEI FIUMI TEVERE E NESTORE . INTRODUZIONE... 2 2. OBIETTIVI DELL INDAGINE... 3 3. STATO DELLE CONOSCENZE PREGRESSE... 3 4. LE ATTIVITÀ SVOLTE... 3 4.. L INDICE DI FUNZIONALITÀ FLUVIALE... 3 4.2. STRUTTURA DELLA SCHEDA... 4 4.3.

Dettagli

ARPA Sezione di Rimini

ARPA Sezione di Rimini ARPA Sezione di Rimini 5.3 STAZIONE DI MONITORAGGIO 19000500 PONTE VIA MARECCHIESE RIMINI Caratteristiche del punto: Questo punto di campionamento è situato sul torrente Ausa, immediatamente prima della

Dettagli

ACQUE SUPERFICIALI PROGETTO BALNEABILITA F. TREBBIA HIDROSOURCE 2005

ACQUE SUPERFICIALI PROGETTO BALNEABILITA F. TREBBIA HIDROSOURCE 2005 CODICE: 15_HS_B DATI BACINO Nome bacino: TREBBIA Nome corso d acqua: F. TREBBIA Sup. bacino (km 2 ): 1085 Lungh. corso d acqua (km): 119.98 Ordine corso d acqua: 2 DATI STAZIONE Provincia: PIACENZA Comune:

Dettagli

I fiumi. La scienza che si occupa di studiare le acque di superficie si chiama idrologia

I fiumi. La scienza che si occupa di studiare le acque di superficie si chiama idrologia I fiumi La scienza che si occupa di studiare le acque di superficie si chiama idrologia I corsi d acqua rappresentano la fase terrestre del ciclo dell acqua I corsi d acqua sono masse d acqua che fluiscono

Dettagli

3.4 Livello di funzionalità ecologica (IFF), Giugno 2000

3.4 Livello di funzionalità ecologica (IFF), Giugno 2000 3.4 Livello di funzionalità ecologica (IFF), Giugno 2000 L ecosistema fluviale dell alto Sangro (S1-S2) denota un livello di funzionalità fluviale giudicabile buono ottimo, che diviene ottimo all altezza

Dettagli

MONITORAGGIO BIOLOGICO E CHIMICO

MONITORAGGIO BIOLOGICO E CHIMICO MONITORAGGIO BIOLOGICO E CHIMICO DELLE ACQUE SUPERFICIALI E COSTIERE DR. TOMMASO PAGLIANI 1. INTRODUZIONE La qualità delle acque, specie quelle superficiali correnti, rappresenta indubbiamente lo specchio

Dettagli

Il fiume Serchio: conoscerlo, amarlo, rispettarlo

Il fiume Serchio: conoscerlo, amarlo, rispettarlo Il fiume Serchio: conoscerlo, amarlo, rispettarlo (Percorso guidato per piccoli lucchesi alla scoperta del Serchio) Autorità di Bacino pilota del fiume Serchio COM È FATTO UN FIUME LA CONTINUITÀ FLUVIALE

Dettagli

DAS HP FRABOSA. Indice di Funzionalità Fluviale

DAS HP FRABOSA. Indice di Funzionalità Fluviale 2 1.0 L indice di Funzionalità Fluviale (IFF), quale metodo di indagine relativamente spedito, economico, facilmente utilizzabile, fornisce non solo valutazioni sintetiche sulla funzionalità fluviale e

Dettagli

Dighe ed ecologia delle acque

Dighe ed ecologia delle acque HYDROS e SE Hydropower Gruppo SEL Dighe ed ecologia delle acque Bolzano, 15 maggio 2014 Vito Adami Laghi artificiali Dal punto di vista qualitativo, ecologico e funzionale, i laghi artificiali non possono

Dettagli

LIFE. Dott. Marco Zanetti (biologo) Martedì 17 maggio Azione. . Applicazione dell Indice di Funzionalità Fluviale (I.F.F.) sul Fiume Sile.

LIFE. Dott. Marco Zanetti (biologo) Martedì 17 maggio Azione. . Applicazione dell Indice di Funzionalità Fluviale (I.F.F.) sul Fiume Sile. Bioprogramm S.C. LIFE 14/NAT/IT/000809 River functionality index as planning instrument for a good governance of Sile s ecosystem A1 Azione. Applicazione dell Indice di Funzionalità Fluviale (I.F.F.) sul

Dettagli

Istituto Comprensivo Sandro Pertini Ovada

Istituto Comprensivo Sandro Pertini Ovada Istituto Comprensivo Sandro Pertini Ovada Materiale: Retini Pipette Vaschette Microscopi Vetrini a orologio Stivali in gomma Località del campionamento: Comune di Molare, Torrente Orba nei pressi della

Dettagli

Ramo Morto del Ticino

Ramo Morto del Ticino RELAZIONI DI SINTESI DEI CORSI D ACQUA INDAGATI Ramo Morto del Ticino Quadro n. 24 Livelli IFF Ramo Morto del Ticino I I-II II II-III III III-IV IV IV-V V N.R. Corsi d'acqua 0 500 1.000 metri 169 APPLICAZIONE

Dettagli

CON-VIVIAMO IL FIUME. Centro di Educazione Ambientale Parco Alpi Liguri. A cura di STEFANO BRIGHENTI

CON-VIVIAMO IL FIUME. Centro di Educazione Ambientale Parco Alpi Liguri. A cura di STEFANO BRIGHENTI Centro di Educazione Ambientale Parco Alpi Liguri CON-VIVIAMO IL FIUME A cura di STEFANO BRIGHENTI Filone B- Protezione civile e cultura del rischio naturale Oggi parliamo di fiumi! Ok...ma cosa è un fiume???

Dettagli

Codice RASTA Area bacino (Kmq) Lunghezza totale (Km) A ,1 28,9

Codice RASTA Area bacino (Kmq) Lunghezza totale (Km) A ,1 28,9 Torrente Fersina Codice RASTA Area bacino (Kmq) Lunghezza totale (Km) A200000000 170,1 28,9 Tabella 1:, livello, giudizio IFF reale e relativo Descrizione tratto IFF reale IFF relativo Codice Data L (m)

Dettagli

MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELLE ACQUE: COME INTERPRETARE I DATI

MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELLE ACQUE: COME INTERPRETARE I DATI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELLE ACQUE: COME INTERPRETARE I DATI All interno del progetto denominato I Sentieri dell Acqua una delle attività effettuate è stata il monitoraggio della qualità acquatica

Dettagli

Le analisi chimiche dell acqua del fiume Padrongianus Scienze Integrate Chimica

Le analisi chimiche dell acqua del fiume Padrongianus Scienze Integrate Chimica Le analisi chimiche dell acqua del fiume Padrongianus Scienze Integrate Chimica Nell ambito del Progetto relativo all esame dell ecosistema costituito dal Parco Fluviale del Padrongianus sono stati coinvolti

Dettagli

5 IL BACINO DEL FIUME USO

5 IL BACINO DEL FIUME USO 5 IL BACINO DEL FIUME USO Pagina 39 5.1 GENERALITÀ Il bacino idrografico del fiume Uso è costituito da una superficie, stretta e lunga, di 141 km 2 compresa tra i bacini idrografici dei fiumi Savio, Rubicone

Dettagli

Variazioni morfologiche storiche del torrente Aurino ed effetti ecologici dei recenti interventi di riqualificazione: risultati preliminari

Variazioni morfologiche storiche del torrente Aurino ed effetti ecologici dei recenti interventi di riqualificazione: risultati preliminari Variazioni morfologiche storiche del torrente Aurino ed effetti ecologici dei recenti interventi di riqualificazione: risultati preliminari Daniela Campana 1,Renate Alber 2, Francesco Comiti 1, Caterina

Dettagli

7 IL BACINO DEL FIUME MARANO

7 IL BACINO DEL FIUME MARANO 7 IL BACINO DEL FIUME MARANO Pagina 61 7.1 GENERALITÀ Il bacino del torrente Marano sfocia nel Mare Adriatico al confine fra i comuni di Rimini e Riccione, ed è compreso fra i bacini del Melo, del Conca

Dettagli

Invaso Trinità (TP): prima classificazione dello stato ecologico in base al DM n. 260/2010.

Invaso Trinità (TP): prima classificazione dello stato ecologico in base al DM n. 260/2010. Invaso Trinità (TP): prima classificazione dello stato ecologico in base al DM n. 260/. Il recente Regolamento recante i criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali,

Dettagli

Laboratorio Isonzo. CONSULTAZIONE: SITUAZIONI di OPPORTUNITA' CRITICITA' ed ELEMENTI DI ATTENZIONE. 15 dicembre ARPA FVG Palmanova - Italy

Laboratorio Isonzo. CONSULTAZIONE: SITUAZIONI di OPPORTUNITA' CRITICITA' ed ELEMENTI DI ATTENZIONE. 15 dicembre ARPA FVG Palmanova - Italy Laboratorio Isonzo CONSULTAZIONE: SITUAZIONI di OPPORTUNITA' CRITICITA' ed ELEMENTI DI ATTENZIONE 15 dicembre 2011 Del Zotto - Zanolin ARPA FVG Palmanova - Italy 1 VALUTAZIONI OPPORTUNITA' BACINO DI RIFASAMENTO

Dettagli

PARTE 3: RILIEVO DEL MESOHABITAT FLUVIALE E VALUTAZIONE DELLE SITUAZIONI DI DEGRADO RILEVATE

PARTE 3: RILIEVO DEL MESOHABITAT FLUVIALE E VALUTAZIONE DELLE SITUAZIONI DI DEGRADO RILEVATE PARTE 3: RILIEVO DEL MESOHABITAT FLUVIALE E VALUTAZIONE DELLE SITUAZIONI DI DEGRADO RILEVATE 6 IL RUOLO ECOLOGICO DEL MESOHABITAT Le caratteristiche morfologiche e idrauliche di un torrente sono elementi

Dettagli

INDICE. Bacino dei fiumi della pianura tra Livenza e Piave I

INDICE. Bacino dei fiumi della pianura tra Livenza e Piave I Bacino dei fiumi della pianura tra Livenza e Piave I INDICE 4 - RETI DI MONITORAGGIO ISTITUITE AI FINI DELL ARTICOLO 8 E DELL ALLEGATO V DELLA DIRETTIVA 2000/60/CE E STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI, DELLE

Dettagli

TORRENTE LURA: LA SITUAZIONE AL 18 AGOSTO 2015

TORRENTE LURA: LA SITUAZIONE AL 18 AGOSTO 2015 TORRENTE LURA: LA SITUAZIONE AL 18 AGOSTO 2015 Punto A. Rischio piene per le stagioni piovose Senza entrare nei particolari, il Lura era già un torrente a rischio piena. Pedemontana è una strada in trincea

Dettagli

LE ACQUE SOTTERRANEE

LE ACQUE SOTTERRANEE LE ACQUE SOTTERRANEE Le forme dell acqua In un territorio alpino l acqua è presente come: ghiacciaio ad alta quota acqua corrente nei fiumi e nei torrenti acqua ferma nei laghi acqua fluente nel sottosuolo

Dettagli

LA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA

LA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA LA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA CONFIGURAZIONE DELLA RETE Il sistema di controllo della qualità dell aria in Valle d Aosta è finalizzato al monitoraggio della qualità dell aria dell intero

Dettagli

LINEE GUIDA PER I PIANI DI ADEGUAMENTO

LINEE GUIDA PER I PIANI DI ADEGUAMENTO LINEE GUIDA PER I PIANI DI ADEGUAMENTO Valido per il CRITERIO n. 1 e 2 (da consegnare entro il 7 agosto 2006) 1. DESCRIZIONE DELLA DERIVAZIONE IN ATTO 1.1 Inquadramento geografico della derivazione in

Dettagli

ACQUE SUPERFICIALI PROGETTO BALNEABILITA F. TREBBIA HIDROSOURCE 2005

ACQUE SUPERFICIALI PROGETTO BALNEABILITA F. TREBBIA HIDROSOURCE 2005 CODICE: 01_BALN DATI BACINO Nome bacino: TREBBIA Nome corso d acqua: F. TREBBIA Sup. bacino (km 2 ): 1085 Lungh. corso d acqua (km): 119.98 Ordine corso d acqua: 2 DATI STAZIONE Provincia: PIACENZA Comune:

Dettagli

2. CRITERI DI INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI DI OSSERVAZIONE

2. CRITERI DI INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI DI OSSERVAZIONE IL FIUME BREGGIA NEL TERRITORIO ITALIANO A. M. Brambilla, A. Dal Mas, C. Malacrida, B. Paleari, E. Pizzotti (ARPA Lombardia Dipartimento Provinciale di Como) 1. INTRODUZIONE La relazione intende presentare

Dettagli

8 IL BACINO DEL FIUME CONCA

8 IL BACINO DEL FIUME CONCA 8 IL BACINO DEL FIUME CONCA Pagina 72 8.1 GENERALITÀ Il fiume Conca nasce in provincia di Pesaro-Urbino, dalle pendici del monte Carpegna a 1415 metri sul livello medio del mare, e sfocia nei pressi di

Dettagli

Azione 5: Progettazione di interventi di miglioramento degli habitat fluviali. Relatore: Ing. Massimo Sartorelli

Azione 5: Progettazione di interventi di miglioramento degli habitat fluviali. Relatore: Ing. Massimo Sartorelli Azione 5: Progettazione di interventi di miglioramento degli habitat fluviali Relatore: Ing. Massimo Sartorelli Sondrio, 15 marzo 2012 RIPRISTINO DELL ECOCOMPATIBILIT ECOCOMPATIBILITÀ DEL TRATTO FINALE

Dettagli

ACQUE CORRENTI. Scelta delle stazioni di campionamento. Qualità dell habitat fluviale

ACQUE CORRENTI. Scelta delle stazioni di campionamento. Qualità dell habitat fluviale ACQUE CORRENTI Scelta delle stazioni di campionamento La campagna di raccolta dati è stata compiuta nei periodi idrologici di magra e ha riguardato 65 corsi d acqua, di interesse ittico, per un numero

Dettagli

Diga di Saretto Comune di Acceglio. La gestione di un invaso. ENEL Produzione ing. Barettini San Damiano Macra 18 ottobre 2014

Diga di Saretto Comune di Acceglio. La gestione di un invaso. ENEL Produzione ing. Barettini San Damiano Macra 18 ottobre 2014 Diga di Saretto Comune di Acceglio La gestione di un invaso ENEL Produzione ing. Barettini San Damiano Macra 18 ottobre 2014 Asta del T. Maira Produzione idroelettrica Profilo idraulico Asta del T. Maira

Dettagli

il rischio prodotto sulle aree a valle dello sbarramento per effetto della costruzione dell impianto.

il rischio prodotto sulle aree a valle dello sbarramento per effetto della costruzione dell impianto. 1) Definizioni GUIDA ALLA DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DELL IMPIANTO E DEL RISCHIO Ai fini della classificazione si definiscono: Altezza dello sbarramento: dislivello tra quota del piano di coronamento

Dettagli

STUDIO SULL EROSIONE DELLA COSTA TERRITORIO COMUNALE DI TUSA

STUDIO SULL EROSIONE DELLA COSTA TERRITORIO COMUNALE DI TUSA REGIONE SICILIANA DIPARTIMENTO CORPO REGIONALE DELLE MINIERE SERVIZIO GEOLOGICO E GEOFISICO STUDIO SULL EROSIONE DELLA COSTA TERRITORIO COMUNALE DI TUSA Dott.ssa Geol. Daniela Alario - Dr. Geol. Giovanni

Dettagli

Applicazioni. Rete di monitoraggio idropluviometrica:verifica e taratura

Applicazioni. Rete di monitoraggio idropluviometrica:verifica e taratura ACCORDO DI COLLABORAZIONE SCIENTIFICA TRA REGIONE TOSCANA E DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE PER ATTIVITA DI RICERCA PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO

Dettagli

Rovigo, Veccione, e Brentana). Il torrente Santerno non è quindi direttamente interferito da cantieri o campi base nel territorio emiliano.

Rovigo, Veccione, e Brentana). Il torrente Santerno non è quindi direttamente interferito da cantieri o campi base nel territorio emiliano. Comune di Castel del Rio/Casalfiumanese 110 ACQUE SUPERFIICIIALII Nei territori comunali in oggetto, non insistono attività di cantiere legate alla realizzazione dell opera. Al di fuori del confine provinciale

Dettagli

Codice RASTA Area bacino (Kmq) Lunghezza totale (Km) B ,5 20

Codice RASTA Area bacino (Kmq) Lunghezza totale (Km) B ,5 20 Torrente Grigno Codice RASTA Area bacino (Kmq) Lunghezza totale (Km) B052000000 36,5 20 Tabella 1:, livello, giudizio IFF reale e relativ o Descrizione tratto IFF reale IFF relativo Codice Data L (m) Inizio

Dettagli

Legambiente Parma 8 novembre 2014 Esperienze di riqualificazione fluviale nel Parco del Taro

Legambiente Parma 8 novembre 2014 Esperienze di riqualificazione fluviale nel Parco del Taro Legambiente Parma 8 novembre 2014 Esperienze di riqualificazione fluviale nel Parco del Taro Dr. Michele Zanelli Ente Parchi Emilia Occidentale Il PARCO FLUVIALE REGIONALE DEL TARO è stato istituito nel

Dettagli

Convegno pubblico ENERGIA DALL ACQUA IN MONT AGNA: costi e benefici

Convegno pubblico ENERGIA DALL ACQUA IN MONT AGNA: costi e benefici ENERGIA IDROELETTRICA Convegno pubblico SALTO IDRAULICO PORTATA D ACQUA prelievo di acque ad alte quote; grandi volumi di acqua accumulati in posizioni strategiche ; sfruttamento dei salti idraulici con

Dettagli

LIVELLI ALLERTA IDROGEOLOGICA, IDRAULICA E NIVOLOGICA

LIVELLI ALLERTA IDROGEOLOGICA, IDRAULICA E NIVOLOGICA zona E LIVELLI ALLERTA IDROGEOLOGICA, IDRAULICA E NIVOLOGICA TEMPORALI VERDE Assenza o bassa probabilità a livello locale di fenomeni significativi prevedibili. GIALLA Occasionale pericolo: fenomeni puntuali

Dettagli

Verifica dei popolamenti ittici presenti a valle e a monte della scala di risalita adiacente alla diga di Volta Scirocco (fiume Reno)

Verifica dei popolamenti ittici presenti a valle e a monte della scala di risalita adiacente alla diga di Volta Scirocco (fiume Reno) SCUOLA DI AGRARIA E MEDICINA VETERINARIA Corso di Laurea in Acquacoltura e Igiene delle Produzioni Ittiche Verifica dei popolamenti ittici presenti a valle e a monte della scala di risalita adiacente alla

Dettagli

6 METODOLOGIA qualità chimico-fisica

6 METODOLOGIA qualità chimico-fisica 6 METODOLOGIA Si è ritenuto opportuno considerare e valutare in maniera non dettagliata anche l intero bacino, soprattutto tramite dati esistenti, per ottenere un quadro generale e andare, così, oltre

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 26_MAR

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 26_MAR a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (km) Foce Magra 0701101126 Punta Corvo Confine con 8,8 * Regione Toscana * Il codice è costruito con i seguenti campi:

Dettagli

Naples Shipping Week, 25 Giugno 2014, Tavola rotonda: «Il dragaggio dei porti e la destinazione dei sedimenti»

Naples Shipping Week, 25 Giugno 2014, Tavola rotonda: «Il dragaggio dei porti e la destinazione dei sedimenti» Naples Shipping Week, 25 Giugno 2014, Tavola rotonda: «Il dragaggio dei porti e la destinazione dei sedimenti» Principi fondamentali per un dragaggio ambientalmente sostenibile: dalla caratterizzazione

Dettagli

sponda Terrazzo Piana alluvionale Terrazzo Piana alluvionale Alveo attivo barra isola Canale di magra

sponda Terrazzo Piana alluvionale Terrazzo Piana alluvionale Alveo attivo barra isola Canale di magra Terrazzo Piana alluvionale Alveo attivo sponda Terrazzo Piana alluvionale barra isola Canale di magra Canale di magra: parte dell alveo che risulta totalmente o parzialmente ricoperta di acqua per la maggior

Dettagli

INDICE 1 PREMESSA MODELLO DI CALCOLO UTILIZZATO PER LE VERIFICHE IDRAULICHE... 2

INDICE 1 PREMESSA MODELLO DI CALCOLO UTILIZZATO PER LE VERIFICHE IDRAULICHE... 2 INDICE 1 PREMESSA... MODELLO DI CALCOLO UTILIZZATO PER LE VERIFICHE IDRAULICHE....1 DESCRIZIONE DEL MODELLO MATEMATICO.... DATI DI INPUT... 4.3 DATI DI OUTPUT... 5 3 VERIFICA IDRAULICA DELLO STATO ATTUALE...

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 22_MES

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 22_MES a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine 0701101122 * Scoglio Nero-inizio zona B Area Protetta Cinque Terre * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice Istat Regione

Dettagli

Inquadramento ittiofaunistico

Inquadramento ittiofaunistico Dicembre 2014 CARATTERIZZAZIONE DELL ITTIOFAUNA E VERIFICA DELLE CONDIZIONI IDROMORFOLOGICHE NECESSARIE PER LA PROGETTAZIONE DI UN PASSAGGIO PER PESCI SU UN OPERA DI PRESA SUL TORRENTE TOSSIET (BACINO

Dettagli

CARTA DI USO DEL SUOLO DELLA REGIONE LAZIO

CARTA DI USO DEL SUOLO DELLA REGIONE LAZIO CARTA DI USO DEL SUOLO DELLA REGIONE LAZIO CHIAVI DI INTERPRETAZIONE Alessandro Cimbelli, Stefano Mugnoli, Rita Galloni, Danilo Moscetta Maggio 2003 Introduzione Il seguente documento descrive, in maniera

Dettagli

Estate 2012. Settimana 13-19 agosto 2012. 11 bollettino

Estate 2012. Settimana 13-19 agosto 2012. 11 bollettino Estate 2012 Monitoraggio tramite centraline sul fiume Arno Settimana 13-19 agosto 2012 11 bollettino INDICE SOGLIE di attenzione e di allarme per ossigeno e temperatura...2 Stazione di BUONRIPOSO...3 Stazione

Dettagli

ARPA Sezione di Rimini

ARPA Sezione di Rimini ARPA Sezione di Rimini Melo Rio Melo 211 B Ponte Via Venezia Riccione Bacino idrografico Corso d acqua Codice Tipo Localizzazione Pagina 76 Pagina 77 Livello di Inquinamento da Macrodescrittori Anche per

Dettagli

MISURE IDROMETRICHE NEI FIUMI LIVENZA, MONTICANO E NEL CANALE MALGHER NEI GIORNI SETTEMBRE 2007

MISURE IDROMETRICHE NEI FIUMI LIVENZA, MONTICANO E NEL CANALE MALGHER NEI GIORNI SETTEMBRE 2007 DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO MISURE IDROMETRICHE NEI FIUMI LIVENZA, MONTICANO NEI GIORNI 26-29 SETTEMBRE 27 Relazione n. 7/7 5/11/27 Data 5/11/27 MISURE IDROMETRICHE NEI FIUMI

Dettagli

ARPATnews RISORSE IDRICHE

ARPATnews RISORSE IDRICHE n. 095-2008 Mercoledì 18 giugno 2008 Newsletter sulle tematiche ambientali ARPATnews RISORSE IDRICHE LA QUALITÀ DELLE ACQUE DELL ARNO E DEI SUOI PRINCIPALI AFFLUENTI NELLA PROVINCIA DI FIRENZE Sintesi

Dettagli

SOMMARIO 1 MONITORAGGIO...2

SOMMARIO 1 MONITORAGGIO...2 SOMMARIO 1...2 1.1 MATRICE ARIA... 4 1.2 MATRICE ACQUA... 5 1.3 MATRICE SUOLO E SOTTOSUOLO... 6 1.4 MATRICE FLORA E FAUNA... 7 1.5 MATRICE BIODIVERSITÁ... 8 1.6 MATRICE POPOLAZIONE... 10 1.7 MATRICE BENI

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 20_RIV

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 20_RIV a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (km) Sestri Levante 0701001020 * Punta di Sestri Punta Baffe 11.4 * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice

Dettagli

5.12. Il ponte nella costruzione del territorio. Manufatti di ieri e di oggi. Relazioni con il sistema insediativo

5.12. Il ponte nella costruzione del territorio. Manufatti di ieri e di oggi. Relazioni con il sistema insediativo Il ponte nella costruzione del territorio Manufatti di ieri e di oggi Relazioni con il sistema insediativo 5.12 1. Ortofoto 1998 Il ponte, come elemento architettonico che collega due sponde di un corso

Dettagli

COMUNE DI CIVITELLA DI ROMAGNA AREA ESTRATTIVA "S. MARTINO" AMBITO 1

COMUNE DI CIVITELLA DI ROMAGNA AREA ESTRATTIVA S. MARTINO AMBITO 1 COMUNE DI CIVITELLA DI ROMAGNA AREA ESTRATTIVA "S. MARTINO" AMBITO 1 1. INQUADRAMENTO Comune di: Civitella di Romagna. Località: S. Martino in Varolo. Cartografia di riferimento (C.T.R. 1: 25.000): Tav.

Dettagli

Manutenzione diffusa lungo il fiume Molgora. Comuni di Vimercate, Burago Molgora, Caponago e Melzo

Manutenzione diffusa lungo il fiume Molgora. Comuni di Vimercate, Burago Molgora, Caponago e Melzo Manutenzione diffusa lungo il fiume Molgora. Comuni di Vimercate, Burago Molgora, Caponago e Melzo ERSAF ha completato gli interventi di manutenzione diffusa lungo il torrente Molgora, volti a garantire

Dettagli

L Indice di Funzionalità Fluviale come strumento di supporto alle scelte gestionali e di pianificazione: l esempio della provincia di Trento

L Indice di Funzionalità Fluviale come strumento di supporto alle scelte gestionali e di pianificazione: l esempio della provincia di Trento convegno La nuova carta Ittica della Provincia di Lodi Lodi 9 dicembre 2009 L Indice di Funzionalità Fluviale come strumento di supporto alle scelte gestionali e di pianificazione: l esempio della provincia

Dettagli

Interventi di Riqualificazione Fluviale su un tratto dimostrativo del Fiume Serchio Camporgiano (LU) Monitoraggio a tre anni dalla realizzazione

Interventi di Riqualificazione Fluviale su un tratto dimostrativo del Fiume Serchio Camporgiano (LU) Monitoraggio a tre anni dalla realizzazione Interventi di Riqualificazione Fluviale su un tratto dimostrativo del Fiume Serchio Camporgiano (LU) Monitoraggio a tre anni dalla realizzazione Laura Maria Bianchi, Geologo professionista Arianna Chines,

Dettagli

UTILIZZO DEGLI ODONATI COME INDICATORI DELLO STATO ECOLOGICO DEI CORSI D ACQUA E STRUMENTO DI MONITORAGGIO DI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE

UTILIZZO DEGLI ODONATI COME INDICATORI DELLO STATO ECOLOGICO DEI CORSI D ACQUA E STRUMENTO DI MONITORAGGIO DI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE 2 Convegno italiano sulla riqualificazione fluviale Riqualificazione fluviale e gestione del territorio 6-7 novembre 2012, Bolzano UTILIZZO DEGLI ODONATI COME INDICATORI DELLO STATO ECOLOGICO DEI CORSI

Dettagli

Stato di Qualità delle Comunità Biologiche del Fiume Lambro

Stato di Qualità delle Comunità Biologiche del Fiume Lambro Stato di Qualità delle Comunità Biologiche del Fiume Lambro Valeria Mezzanotte Sergio Canobbio Laura Sartori Riccardo Cabrini Dipartimento di Scienze dell Ambiente e del Territorio Università degli Studi

Dettagli

Esercizi sulla diluizione in campo intermedio

Esercizi sulla diluizione in campo intermedio Capitolo 11 Esercizi sulla diluizione in campo intermedio 11.1 Sorgente puntuale e stazionaria ubicata al centro del canale Un industria scarica Q e =10 4 m 3 /giorno di effluente contenente una sostanza

Dettagli

INDAGINE CHIMICO- FISICA

INDAGINE CHIMICO- FISICA Fiume: Biedano Stazione: Casalone Corpo idrico ricettore: Marta Comune interessato : Vetralla Codice: MA 06 La sesta stazione (F. Biedano) si trova in località Casalone (42 21 04 N, 11 56 33 E), in una

Dettagli

Prime valutazioni analitiche sul contenuto di silice cristallina respirabile in sabbie di mare e di fiume

Prime valutazioni analitiche sul contenuto di silice cristallina respirabile in sabbie di mare e di fiume Agenzia Regionale per la Prevenzione e l Ambiente dell Emilia-Romagna Prime valutazioni analitiche sul contenuto di silice cristallina respirabile in sabbie di mare e di fiume Giovanni Pecchini, Rosanna

Dettagli

Classificazione relativa allo stato di qualità ambientale e idoneità alla vita dei pesci

Classificazione relativa allo stato di qualità ambientale e idoneità alla vita dei pesci Classificazione relativa allo stato di qualità ambientale e idoneità alla vita dei pesci Dott.. Ferdinando De Rosa, Presidente Ordine Regionale dei Chimici delle Marche Direttore Tecnico Scientifico ARPAM

Dettagli

Studio di Ingegneria Ferrari e Giraudo Corso Nizza 67/A 12100 CUNEO PREMESSA... 2 MONITORAGGIO IN FASE DI CANTIERE... 2

Studio di Ingegneria Ferrari e Giraudo Corso Nizza 67/A 12100 CUNEO PREMESSA... 2 MONITORAGGIO IN FASE DI CANTIERE... 2 Sommario PREMESSA... 2 MONITORAGGIO IN FASE DI CANTIERE... 2 MONITORAGGIO IN FASE DI ESERCIZIO... 4 MONITORAGGIO CHIMICO... 4 MONITORAGGIO BIOLOGICO... 5 MONITORAGGIO IDROMORFOLOGICO... 7 Piano di monitoraggio

Dettagli

Rapporto sulla sismicità tra Montereale e Cittareale ( ; ore 11 UTC)

Rapporto sulla sismicità tra Montereale e Cittareale ( ; ore 11 UTC) I 00143 Roma Via di Vigna Murata 605 Tel: (0039) 06518601 Fax: (0039) 0651860580 URL: www.ingv.it email: aoo.roma@pec.ingv.it Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Rapporto sulla sismicità tra

Dettagli

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 19_ENT

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 19_ENT a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) 0701001019 Punta Chiappe Punta di Sestri * 26,9 * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice Istat Regione

Dettagli

ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BOLOGNA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BOLOGNA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BOLOGNA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI ASPETTI ECOLOGICI E NORMATIVA PER IL CONTROLLO E MONITORAGGIO DELLE ACQUE CORRENTI: CONFRONTO TRA

Dettagli

SIGEA. La disciplina dell utilizzazione delle terre e rocce da scavo, opportunità per la riduzione del consumo di suolo. da scavo

SIGEA. La disciplina dell utilizzazione delle terre e rocce da scavo, opportunità per la riduzione del consumo di suolo. da scavo SIGEA La disciplina dell utilizzazione delle terre e rocce da scavo, opportunità per la riduzione del consumo di suolo Il Campionamento delle Terre e rocce da scavo Bari 14 giugno 2013 Geol. Marcello Panarese

Dettagli

IL GIARDINO ROCCIOSO. Dott. ssa geol. Annalisa Antonelli

IL GIARDINO ROCCIOSO. Dott. ssa geol. Annalisa Antonelli IL GIARDINO ROCCIOSO QUANDO È NATO? Origini che risalgono al Rinascimento (1350-1550); ricchi Signori collezionavano pietre, spugne, conchiglie, ossa di animali acquatici, ecc Periodo del paesaggismo inglese

Dettagli

COMUNE DI CINGOLI. GIUNTA REGIONALE Servizio Infrastrutture, Trasporti ed Energia P.F. TUTELA DELLE ACQUE. Acque di Balneazione.

COMUNE DI CINGOLI. GIUNTA REGIONALE Servizio Infrastrutture, Trasporti ed Energia P.F. TUTELA DELLE ACQUE. Acque di Balneazione. GIUNTA REGIONALE Servizio Infrastrutture, Trasporti ed Energia P.F. TUTELA DELLE ACQUE ZZ A COMUNEDICINGOLI Acque di Balneazione ID BW Denominazione BW CONTRADA CROCIFISSO SPIAGGIA KAMBUSA CONTRADA PANICALI

Dettagli

IL RUOLO DEL POLITICA REGIONALE PER LA TUTELA DELLA DELLE ACQUE

IL RUOLO DEL POLITICA REGIONALE PER LA TUTELA DELLA DELLE ACQUE IL RUOLO DEL MONITORAGGIO NELLA POLITICA REGIONALE PER LA TUTELA DELLA DELLE ACQUE Bari, novembre 2010 Regione Puglia Servizio Tutela delle Acque Dott.ssa M.A. Iannarelli LA TUTELA DELLE ACQUE ANALISI

Dettagli

Glossario e architettura del piano

Glossario e architettura del piano Ing. Andrea Braidot dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta- Bacchiglione dei fiumi Isonzo, Tagliamento, del fiume Adige Glossario essenziale del piano dei fiumi Isonzo, Tagliamento, del

Dettagli

AMBIENTE E SALUTE NELLE MARCHE

AMBIENTE E SALUTE NELLE MARCHE AMBIENTE E SALUTE NELLE MARCHE ATTIVITA ED ESPERIENZE DEL SERVIZIO DI EPIDEMIOLOGIA AMBIENTALE DEL DIPARTIMENTO PROVINCIALE ARPAM DI ANCONA Rielaborazione e aggiornamento del report 2003 a cura del dott.

Dettagli

Gli indirizzi regionali per la gestione della pesca in lombardia

Gli indirizzi regionali per la gestione della pesca in lombardia Gli indirizzi regionali per la gestione della pesca in lombardia Adozione del documento tecnico ai sensi art.8 l.r.12/01 Stefano Agostoni & Nadia Rota Corso di Formazione CISBA La Fauna ittica dei corsi

Dettagli

Analisi suolo e sottosuolo

Analisi suolo e sottosuolo Analisi suolo e sottosuolo Atelier città paesaggio 2015/2016 Gruppo 02 Gruppo 16 Andrea Verzini Giacomo De Caro Niccolò Antonielli Pia Fleischer Simone Valbusa Anca Spiridon Alexia Brodu Matija Perić Rischio

Dettagli

Fig. 1: planimetria della zona studiata

Fig. 1: planimetria della zona studiata Dimensionamento di un arginatura. E stata effettuata la verifica idraulica di un torrente appenninico per portata con tempo di ritorno di anni (corrispondente a 74 m 3 s - ). La verifica ha consentito

Dettagli

Comune di San Canzian d Isonzo

Comune di San Canzian d Isonzo Comune di San Canzian d Isonzo PREMESSA Osservazioni prodotte al laboratorio Isonzo Per quanto riguarda il comune di San Canzian d Isonzo il piano identifica come zone potenzialmente pericolose l area

Dettagli

Analisi fluidodinamica CFD su dispositivi a colonna d acqua oscillante OWC - Fase 2: Confronto tra risultati numerici e risultati sperimentali

Analisi fluidodinamica CFD su dispositivi a colonna d acqua oscillante OWC - Fase 2: Confronto tra risultati numerici e risultati sperimentali Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l energia e lo sviluppo economico sostenibile MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO Analisi fluidodinamica CFD su dispositivi a colonna d acqua oscillante OWC -

Dettagli