2. CRITERI DI INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI DI OSSERVAZIONE
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1 IL FIUME BREGGIA NEL TERRITORIO ITALIANO A. M. Brambilla, A. Dal Mas, C. Malacrida, B. Paleari, E. Pizzotti (ARPA Lombardia Dipartimento Provinciale di Como) 1. INTRODUZIONE La relazione intende presentare in modo sommario parte dei risultati ottenuti nel corso dell indagine svolta sul torrente Breggia e sui suoi immissari dal febbraio 2004 al gennaio 2005, nell ambito del progetto Indagini volte alla pianificazione del risanamento dei torrenti Cosia e Breggia, abbreviato nell acronimo BeC, oggetto di convenzione tra la Provincia di Como e ARPA Lombardia; l indagine riveste particolare rilevanza ambientale in quanto i due corsi d acqua sono i maggiori tributari del primo bacino del ramo occidentale del Lario. La relazione completa, alla quale necessariamente si rinvia, è stata presentata alla Provincia di Como alla fine del luglio 2005, dopo la presentazione della presente comunicazione, che pertanto si sofferma principalemtne sugli aspetti metodologici. Sulla base dei dati chimici e fisici e sulla campagna di indagine biologica nel corso dei dodici mesi è stato possibile elaborare una valutazione complessiva del corso d acqua e dei suoi affluenti, escludendo programmaticamente la porzione del bacino del Breggia in territorio Svizzero; si fa tuttavia rilevare che la norma di riferimento prevede un tempo di osservazione di 24 mesi, che è disponibile solo per il punto di monitoraggio alla foce. L indagine sta proseguendo in forma semplificata, in quanto si è valutato più utile impiegare le risorse disponibili per costruire un quadro di conoscenze analogo sul terzo tributario del ramo comasco del Lario, il torrente Telo. 2. CRITERI DI INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI DI OSSERVAZIONE Sulla base del primo bimestre (febbraio marzo 2004) di osservazione sono state individuate complessivamente 10 stazioni di campionamento, lungo l asta principale del torrente Breggia e sugli affluenti e le immissioni anche minori. I criteri di scelta per la selezione dei punti di osservazione sono stati i seguenti: 1. acquisizione di informazioni dettagliate sullo stato del corpo idrico lungo l intero corso, tenendo in considerazione le principali pressioni antropiche; si è infatti ritenuto utile un approfondimento dei dati storici ottenuti attraverso il monitoraggio svolto ai sensi del DLgs 152/99 e s.m.i. sui punti individuati dalla Regione Lombardia, che nel caso del Breggia si riducevano alla sezione di chiusura coincidente con la foce (B009). E stato pertanto individuato un altro punto di monitoraggio (B003) sull asta del Breggia, subito a valle del confine di stato. 1
2 Su tali postazioni è stato formulato il giudizio relativo allo stato ambientale dei corsi d acqua sulla base dei criteri contenuti nell allegato 1 al DLgs 152/99, utilizzando i dati relativi a 12 mesi di campionamento; 2. caratterizzazione chimica e microbiologica di tutti gli affluenti e le immissioni con portata significativa. A tal fine sono state individuate n 8 stazioni di campionamento sugli affluenti del torrente Breggia, di cui 2 sull affluente Faloppia. Per tali affluenti verrà d ora in poi utilizzato il generico termine di immissioni, dal momento che alcune di esse corrispondono effettivamente a corpi idrici superficiali, seppur di limitata importanza, mentre altre hanno tutte le caratteristiche di scarichi di origine antropica. L ubicazione dei punti di monitoraggio osservati nell intero studio è descritta nella mappa che segue, in cui sono numerate le postazione collocate sulle aste principali; sono altresì raffigurate (senza riportarne la codifica) le stazioni di campionamento sulle immissioni. Torrente Breggia Torrente Faloppia Torrente Cosia Ubicazione dei punti di monitoraggio sulle aste principali (punti con codice) e stazioni di campionamento sulle immissioni (non codificate). 2
3 3. METODI DI INDAGINE 3.1. MISURAZIONI SUL CAMPO E ANALISI DI LABORATORIO Le determinazioni effettuate sul campo e nei due laboratori coinvolti sono elencati nelle tabelle A e B: la prima riporta quanto previsto come obbligatorio dalla Tab. 4 All. 1 del D.Lgs. 152/99 (parametri di base definiti macrodescrittori - Tab. A), la seconda riporta altri parametri sia chimicofisici che microbiologici (Tab. B), al fine di una valutazione più completa della qualità delle acque. Le analisi chimiche sono state svolte presso l U.O. Laboratorio del Dipartimento ARPA di Como da parte del personale in carico alla citata Unità Organizzativa e dei due collaboratori appositamente acquisiti, mentre le seconde sono state svolte presso il Laboratorio di Sanità Pubblica dell ASL della Provincia di Como. Tab. A % saturazione O 2 BOD 5 COD Azoto Ammoniacale Azoto Nitrico Fosforo totale Escherichia Coli Tab. B Temperatura ph Solidi sospesi Conducibilità Durezza Azoto Nitroso Ortofosfato Cloruri Solfati Cromo totale Ferro Rame Zinco Cadmio Piombo Tensioattivi anionici Tensioattivi non ionici Solventi organici aromatici Solventi organici clorurati Coliformi fecali Streptococchi fecali 3
4 3.2 MONITORAGGIO BIOLOGICO Nei punti di monitoraggio opportunamente scelti sull asta del torrente Breggia è stata effettuata stagionalmente la campagna di monitoraggio biologico per mezzo della determinazione dell Indice Biotico Esteso (I.B.E.), applicando il metodo Ghetti 97, che permette di valutare la qualità dei corsi d acqua osservando la composizione della comunità di macroinvertebrati presenti nell alveo. L indice è calcolato mediante una tabella a due entrate (Tab. 1), che permette di trasformare le informazioni concernenti le Unità Sistematiche osservate in un numero (indice) cui corrisponde un giudizio (Tab. 2). Tale giudizio, derivante esclusivamente dai valori di I.B.E., non è stato esplicitato nel presente studio in quanto non strettamente necessario alla formulazione del giudizio sullo stato ambientale dei corpi idrici, previsto dal DLgs 152/99 e s.m. Il parametro IBE non è stato determinato sugli immissari dal momento che la maggior parte di essi consiste in corsi d acqua coperti (per i quali l I.B.E. è inapplicabile) quando non in veri e propri collettori fognari recapitanti nei fiumi. Tab. 1: Calcolo del valore di I.B.E. Gruppi faunistici che determinano con la loro presenza l ingresso orizzontale in tabella Numero di Unità Sistematiche (US) costituenti la comunità (secondo ingresso) (primo ingresso) Plecotteri presenti (Leuctra ) Più di una U.S * 14 * Una sola U.S * Efemerotteri presenti (escludere Baetidae, Più di una U.S Caenidae) Una sola U.S Tricotteri presenti comprendere (Baetidae, Più di una U.S Caenidae) Una sola U.S Gammaridi e/o Atiidi e/o Palemonidi presenti Ansellidi e/o Nifhargidi presenti Oligocheti o Chironomidi Altri organismi Tutte le U.S. sopra assenti Tutte le U.S. sopra assenti Tutte le U.S. sopra assenti Tutte le U.S. sopra assenti nella comunità in cui Leuctra è presente come unico taxon di Plecotteri e sono contemporaneamente assenti gli Efemerotteri (o presenti solo Baetidae e Caenidae), Leuctra deve essere considerata a livello dei Tricotteri per definire l entrata orizzontale in tabella; : per la definizione dell ingresso orizzontale in tabella le famiglie Baetidae e Caenidae vengono considerate a livello dei Tricotteri; --: giudizio dubbio, per errore di campionamento, per presenza di organizza di drift erroneamente considerati nel computo, per ambiente non colonizzato adeguatamente, per tipologie non valutabili con l I.B.E. (es. sorgenti, acque di scioglimento di nevai, acque ferme, zone deltizie, salmastre); *: questi valori di indice vengono raggiunti raramente nelle acque correnti italiane per cui occorre prestare attenzione, sia nell evitare la somma di biotipologie (incremento artificioso della ricchezza in taxa), che nel valutare gli effetti prodotti dall inquinamento trattandosi di ambienti con elevata ricchezza in taxa. 4
5 Tab. 2 Conversione dei valori di I.B.E. in Classi di Qualità. Cassi di Valore di Giudizio Colore di qualità I.B.E. riferimento Classe I Ambiente non alterato in modo sensibile Classe II 8-9 Ambiente con moderati sintomi d alterazione. Classe III 6-7 Ambiente alterato Classe IV 4-5 Ambiente molto alterato Classe V Ambiente fortemente degradato Rif. Metodi Analitici per le Acque vol. III APAT/IRSA CNR 4. VALUTAZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ DELLE ACQUE 4.1 QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO La direttiva 2000/60/CE (Water Framework Directive) istituisce un quadro per l azione comunitaria in materia di acque definendo gli obbiettivi ambientali di prevenzione, protezione risanamento e utilizzo delle risorse. Scopo della direttiva è l istituzione di un quadro per la protezione delle acque che: eviti l altro degrado e migliori lo stato degli ecosistemi acquatici, favorisca un utilizzo sostenibile delle risorse idriche in funzione di una loro conservazione razionale, assicuri una graduale diminuzione dell inquinamento delle acque. A supporto degli elementi tecnico-scientifici della direttiva è stata sviluppata una comune strategia di implementazione (WFD Common Implementation Strategy) da parte di esperti degli stati membri che prevede l elaborazione di linee guida e metodi operativi. La normativa italiana di riferimento per la tutela delle acque dall inquinamento è il decreto legislativo 11 maggio 1999 n.152 successivamente corretto ed integrato con il Decreto Legislativo 258 del Il D.Lgs 152/99 disciplina la tutela e il risanamento delle acque attraverso gli obbiettivi minimi di qualità ambientale per i corpi idrici significativi che, entro il 2008 devono raggiungere uno stato sufficiente ed entro il 2016 uno stato buono. Il Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio n 367 del 6 novembre 2003: Regolamento concernente la fissazione di standard di qualità nell ambiente acquatico per le sostanze pericolose, ai sensi dell articolo 3, comma 4, del decreto legislativo 11 maggio 1999 n 152, amplia notevolmente l elenco delle sostanze pericolose di cui all allegato 1 al D.Lgs. 5
6 152/99; nel merito si fa rilevare che ad oggi solo per alcune di esse è stato fissato il valore standard di riferimento: l applicazione di tali standard avverrà a partire dal primo gennaio L art. 44 del D.Lgs. 152/99 prevede infine la stesura, da parte delle Regioni, del piano di tutela delle acque che contiene, oltre ad interventi volti a garantire il raggiungimento o il mantenimento degli obbiettivi prefissati, le misure atte a tutelare il sistema idrico qualitativamente e quantitativamente. Il Piano è stato recentemente pubblicato con DGR n 7/19359 del STATO DI QUALITA DELLE ACQUE SECONDO IL D.Lgs. 152/99 La definizione degli indicatori e degli indici necessari alla classificazione dei corsi d acqua è inclusa nel D.Lgs. 152/99. La classificazione ambientale dei corpi idrici è effettuata valutando lo stato ecologico ed ambientale delle acque. Lo stato ecologico dei corpi idrici superficiali è espresso come la complessità degli ecosistemi acquatici alla cui definizione contribuiscono parametri chimico-fisici di base relativi al bilancio dell ossigeno e allo stato trofico (indice LIM) e la composizione della comunità macrobentonica (Indice Biotico Esteso). Il Livello di Inquinamento espresso dai Macrodescrittori (L.I.M.) è l indice sintetico derivato da sette parametri chimici e microbiologici, considerando il 75 percentile della serie annuale delle misure, che si articola su cinque livelli di qualità espressi da un punteggio numerico. Le modalità per calcolarlo sono definite alla Tab. 7 All. 1. Livello d inquinamento espresso dai macrodescrittori. PARAMETRO LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 LIVELLO 4 LIVELLO OD (% sat.) (*) = 10 (#) = 20 = 30 = 50 > 50 BOD5 (O2 mg/l) < 2.5 < 4 < 8 < 15 > 15 COD (O2 mg/l) < 5 = 10 = 15 = 25 > 25 NH4 (N mg/l) < 0.03 = 0.1 = 0.5 = 1.5 > 1.5 NO3 (N mg/l) < 0.03 = 1.5 = 5 = 10 > 10 Fosforo totale (P mg/l) < 0.07 = 0.15 = 0.30 = 0.6 > 0.6 Escherichia Coli < 100 = 1000 = 5000 = > (UFC/100 ml) Punteggio da attribuire per ogni parametro analizzato (75 percentile del periodo di rilevamento) LIVELLO DI INQUINAMENTO DEI MACRODESCRITTORI (L.I.M.) < 60 (*) la misura deve essere eseguita in assenza di vortici; il dato relativo al deficit o al surplus deve essere considerato in valore assoluto; (#) in assenza di fenomeni di eutrofia 6
7 Il controllo biologico delle acque correnti basato sull analisi di macroinvertebrati rappresenta un approccio complementare al controllo chimico-fisico. L impatto delle alterazioni sulla comunità che colonizza i corsi d acqua è espresso dall Indice Biotico Esteso (I.B.E.). La presenza e la relativa abbondanza di varie specie di macroinvertebrati che colonizzano l alveo dei corsi d acqua e la loro sensibilità ai vari inquinanti, allo stato dell alveo e alle variazioni di portata e velocità del flusso determina la qualità del corso d acqua. Si veda in proposito quanto detto al paragrafo 3.2 Monitoraggio Biologico. Il valore di I.B.E. utilizzato per definire lo stato ecologico corrisponde alla media dei singoli valori rilevati durante l anno nelle campagne di misura stagionali. 4.3 VALUTAZIONE DELLA FUNZIONALITA FLUVIALE Al fine di completare l indagine è stato applicato l Indice di Funzionalità Fluviale (I.F.F.) lungo tutta l asta principale del torrente Cosia e per tutto il tratto italiano del torrente Breggia. Tale indice numerico permette di valutare lo stato complessivo dell ambiente fluviale e della sua funzionalità, intesa come risultato della sinergia e dell integrazione di un importante serie di fattori biotici e abiotici presenti nell ecosistema acquatico e in quello terrestre ad esso collegato. Il numero che ne risulta viene tradotto in uno dei 5 Livelli di Funzionalità (L.F.), espressi con numeri romani in qualità decrescente dallo stato migliore (I classe) al peggiore (V classe); a questi corrispondono i relativi giudizi di funzionalità. Ad ogni livello sono inoltre associati colori convenzionali, che permettono una più veloce lettura del territorio. Attraverso la descrizione di parametri morfologici, strutturali e biotici dell ecosistema, interpretati alla luce dei principi dell ecologia fluviale, vengono rilevati la funzionalità ad essi associata nonché l eventuale grado di allontanamento dalla condizione di massima funzionalità. Per la definizione dell I.F.F. di ogni tratto viene compilata una scheda (vd. scheda I.F.F.). La scheda deve essere compilata percorrendo il corso d acqua a piedi da valle verso monte, osservando le due rive. Dopo la compilazione della scheda in ogni sua parte si effettua la sommatoria dei punteggi attribuiti ad ogni risposta, determinando il valore di I.F.F. per ciascuna sponda e computando i punteggi attribuiti nella colonna centrale sia alla sponda sinistra che per quella destra. Ai valori di I.F.F. così ottenuti si associa il relativo Livello di Funzionalità e Giudizio di Funzionalità (Tab.3). 7
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10 Tab. 3 Conversione dei valori I.F.F. 5. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Per le informazioni complete si rinvia, come anticipato, alla relazione presentata alla Provincia di Como nel corso del mese di luglio. Sono allegate alla presente relazione a scopo esemplificativo le due schede di rilevazione dati relative ai punti di monitoraggio sull asta del torrente Breggia. Sulla base dell indagine svolta e dei dati acquisiti possono essere formulate alcune sommarie considerazioni conclusive. 1. Il torrente Breggia è contaminato già all ingresso in territorio italiano, a seguito dell immissione del torrente Faloppia. 2. Quest ultimo riceve lo scarico del depuratore di Ronago e scarichi non ispezionabili nel tratto coperto, e dello scarico del depuratore di Chiasso, in località Pizzamiglio; non è stato possibile quantificare il valore relativo delle diverse componenti, mancando i dati da rilevare in territorio svizzero. 3. Le condizioni dell alveo del torrente Breggia nel tratto esaminato non sono tanto artificiali (come capita ad esempio per il Breggia lungo l autostrada in Svizzera e per il Cosia nel tratto comasco) da inibire qualsiasi processo di depurazione spontanea, e pertanto il torrente Breggia giunge alla foce in condizioni non molto diverse da quelle riscontrate al confine di stato, pur ricevendo nel tratto italiano ulteriori scarichi inquinanti. 4. Alcune immissioni di modesta portata ma di elevato contenuto di inquinanti, anche di origine industriale, provengono dal territorio italiano; la loro esistenza è stata segnalata alle rispettive autorità amministrative. 10
11 Per ottenere un significativo miglioramento della qualità delle acque, occorre per prima cosa intervenire sulle opere di collettamento, con la conseguente dismissione degli scarichi che tuttora giungono senza adeguato trattamento nei corpi idrici recettori. A questi si devono aggiungere interventi diretti sull ambiente fluviale, quali rinaturalizzazione degli alvei e delle rive ed il ripristino della vegetazione spontanea nella fascia immediatamente adiacente alle rive. Questi possono sicuramente migliorare la capacità autodepurative del corso d acqua e favorire la stabilizzazione delle sponde, creando una migliore varietà di microambienti per gli organismi che partecipano alla demolizione e mineralizzazione della sostanza organica. La creazione di ampie fasce arboree riparie con funzione di filtro contribuirebbe notevolmente alla riduzione dei solidi sospesi e degli inquinanti di origine diffusa. Ulteriori elementi potranno emergere dall attività connessa con la prosecuzione del progetto Breggia e Cosia, oggetto di nuova convenzione con la Provincia di Como per il BIBLIOGRAFIA Decreto Legislativo n. 152/99 e successive modificazioni. Metodi analitici per le acque APAT IRSA (2003) I. F. F. Manuale A.N.P.A. (2003) Indice Biotico Esteso (I. B. E.) Provincia autonoma di Trento (2001) Atlante per il riconoscimento dei Macroinvertebrati dei corsi d acqua italiani - Provincia autonoma di Trento (edizioni 1994 e 2001) 11
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