AZIONE A.1: Monitoraggio ex ante delle praterie oggetto di intervento Report finale

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1 AZIONE A.1: Monitoraggio e ante delle praterie oggetto di intervento Report finale Coordinatore scientifico : Prof. Alessandro Travaglini Borsista : Dott.ssa Francesca Paolella Responsabile tecnico : F.S.T. Dott. Giovanni Buccomino Aprile 2012

2 INDICE Introduzione... 3 Analisi conoscitive delle aree di intervento... 3 SIC IT : Monti Ruffi (versante sw)... 4 SIC IT : Monte Guadagnolo... 6 SIC IT : Dolomiti di Pietrapertosa... 7 Analisi dei lineamenti fitoclimatici... 9 Sopralluoghi esplorativi Indagine floristica Forme biologiche Corotipo Indagine fitosociologia Orchidee Considerazioni finali Bibliografia di riferimento ALLEGATI

3 Introduzione L obiettivo dell Azione A.1: Monitoraggio e ante delle praterie oggetto di intervento del presente progetto è quello di identificare, nell ambito di ciascun SIC, la reale ed attuale estensione degli habitat nei siti di intervento, verificarne lo stato di conservazione ed identificare con maggiore dettaglio quantitativo e qualitativo, le cause di degrado. I rilevamenti in campo permetteranno di identificare le condizioni di equilibrio del sistema, l eventuale tendenza evolutiva, le eventuali criticità in atto e la reale distribuzione ed estensione di ciascun habitat all interno di ciascun sito. I dati ottenuti saranno fondamentali nel localizzare in maniera puntuale e pianificare con maggiore precisione i successivi interventi di recupero degli habitat. Lo studio si concentrerà sulle specie guida e/o strutturali che compongono gli habitat prioritari di prateria 6210 Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*notevole fioritura di orchidee) e 6220* percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea per poterne valutare lo stato di conservazione e analizzare le specie endemiche e/o di interesse. Viene di seguito presentato il report finale dell Azione A.1: monitoraggio e-ante delle praterie oggetto di intervento, nell ambito del Progetto Life RI.CO.PR.I. Sono già stati presentati i risultati preliminari nel Primo rapporto di monitoraggio (in data 07/12/2011), raccolti nel periodo che va dal 15 Gennaio 2011 al 31 Agosto del Nel presente report vengono analizzati i dati completi, raccolti da inizio progetto ad oggi, seguendo i tempi e le indicazioni dettate dalle linee guida del progetto Life. L azione si è svolta all interno dei tre i SIC interessati dal progetto: IT Monti Ruffi - versante sud ovest, nel territorio provinciale di Roma (Regione Lazio); IT Monte Guadagnolo, nel territorio provinciale di Roma (Regione Lazio); IT Dolomiti di Pietrapertosa, all interno del Parco Regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane (Regione Basilicata). Analisi conoscitive delle aree di intervento Nella prima fase di progetto, sono stati raccolti ed esaminati i dati connessi ai tre SIC oggetto di studio, quali: Dati bibliografici di studi botanici pregressi svolti nei tre siti SIC e più in generale sugli habitat di interesse comunitario; Schede Natura 2000 dei tre SIC interessati dal Progetto Life; Piani di gestione dei due SIC localizzati nel territorio della provincia di Roma; Piano di assetto del Parco Regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane nel quale è compreso il SIC Dolomiti di Pietrapertosa; Fotografie aeree delle suddette aree, messe a disposizione dalla Provincia di Roma e dall Istituo Geografico Militare, per il Parco di Gallipoli Cognato; Ortofotocarte, messe anche queste a disposizione dalla Provincia di Roma e dal Parco di Gallipoli Cognato. Questo ha permesso di avere un quadro iniziale della situazione ambientale dei tre SIC. 3

4 Inoltre sono state acquisite, precedentemente allo svolgimento dei sopralluoghi, informazioni di tipo generale sugli aspetti fisiografici e biotici. È stato così possibile ottenere una base su cui fare riferimento e delineare un percorso metodologico e di studio. SIC IT : Monti Ruffi (versante sw) Localizzazione: Il sito è localizzato nella porzione sudoccidentale del complesso montuoso calcareo dei Monti Ruffi e comprende il Monte Fossicchi ed il Colle Sacrestia.In particolare è delimitato dal Fosso del Fioio a nord, dalla Valle Figuzza ad est, dall abitato di Cerreto Laziale a sud e dalla valle del Torrente Fiumicino ad ovest (Fig.1). Estensione: Il sito si estende su una superficie di 579,4 ha. Provincia e Comuni: Per gran parte di proprietà privata, ricade all interno dei Comuni di Cerreto Laziale e Ciciliano, in Provincia di Roma, ed è compreso nella X Comunità Montana dell Aniene e nella IX Comunità Montana Monti Sabini, Tiburtini, Cornicolani, Prenestini. Morfologia: La zona si presenta con una morfologia prevalente di versante submontano, che degrada dalla zona sommitale del Monte Fossicchi (982 m s.l.m.) e del Colle Sacrestia (876 m s.l.m.) in direzione SW verso il corso del torrente Fiumicino, fino ad una quota di circa 400 m s.l.m. Altitudine: m s.l.m. Ambiente Fisico: Rilievi montuosi. Suolo: Nella parte occidentale del massiccio affiorano marne ed argille, mentre sulle pendici sono presenti regosuoli e nelle aree più stabili e meno acclivi dominano i suoli bruni-calcarei. La parte orientale presenta invece rocce arenacee su cui si sono sviluppati regosuli e suoli bruni acidi. Nell area sono presenti anche affioramenti di rocce calcaree, spesso intensamente carsificate. (Tilia, 1996). Vegetazione: La Regione Biogeografica di appartenenza è quella Mediterranea. La vegetazione potenziale è costituita, a seconda delle esposizioni e delle condizioni edafiche locali, dal bosco di querce termofile, con prevalenza di cerro nelle aree meridionali più esposte e di roverella (associazione Roso sempervirentis-quercetum pubescentis) nelle aree centro-settentrionali, e dall orno-ostrieto (associazione Seslerio autumnalis-ostryetum carpinilfoliae) sui versanti più umidi (Lattanzi e Tilia, 1996). Da sottolineare la presenza, da una parte, di aree boscate che coprono le porzioni sommitali del settore centro-settentrionale del sito ed i pendii nordoccidentale e sudoccidentale e dall altra, le formazioni cespugliose-arbustive ed erbacee aride delle aree centromeridionali, che rappresentano in gran parte stadi di ricostituzione dei querceti mediterranei, in passato tagliati per essere sostituiti da coltivazioni di cereali. La componente forestale copre circa il 40% della superficie totale del Sito, e la maggior parte (213 ha) di questa è rappresentata dall ornoostrieto. Di particolare importanza in termini di superficie, nonché per la loro valenza naturalistica, sono le aree coperte da stadi di degradazione delle cerrete submediterranee e le aree caratterizzate da pratelli aridi mediterranei e praterie collinari a grano villoso. Tali aree sono riferibili prevalentemente ai Thero-Brachypodietea ma anche ai Festuco-Brometalia, entrambi costituenti habitat di interesse comunitario prioritari e all interno dei quali si localizzano le zone interessate dagli interventi previsti nel presente progetto. Fauna: Nella zona è presente il cinghiale (Sus scrofa), reintrodotto utilizzando esemplari provenienti dall est europeo. Saltuaria è la presenza del lupo (Canis lupus). Faina (Martes foina), ghiro (Glis glis), riccio (Erinaceus europaeus), scoiattolo (Sciurus vulgaris), volpe (Vulpes vulpes), tasso (Meles meles) e istrice (Hystri cristata) sono tra i mammiferi maggiormente presenti nella 4

5 zona (Pinchera,1998). Per quanto riguarda gli uccelli, abbiamo la civetta (Athene noctua), il gufo comune (Asio otus), l allocco (Stri aluco) e raramente l assiolo (Otus scops) (Santarelli, 1998). Tra gli anfibi vi sono il tritone crestato (Triturus cristatus), la rana italica (Rana italica) e la salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata). Tra i rettili abbiamo la vipera (Vipera aspis). Figura 1: Mappa SIC IT , Monti Ruffi (versante SW). 5

6 SIC IT : Monte Guadagnolo Localizzazione: il sito si estende sui Monti Prenestini, un complesso carbonatico orientato in senso N-S e situato quasi al centro del Lazio (Fig. 2). Estensione: La superficie totale del SIC è di 569 ha. Provincia e Comuni: Il sito ricade, per la maggior parte della sua estensione nel territorio del comune di Capranica Prenestina. Piccole parti del territorio ai margini del perimetro sono situate nei territori dei cinque comuni di Casape, Ciciliano, Pisoniano, Poli, San Gregorio da Sassola, tutti nella provincia di Roma. Il comune di Ciciliano è soltanto confinante con una piccola parte del perimetro. Il SIC ricade nel territorio della IX Comunità Montana Monti Sabini, Tiburtini, Cornicolani, Prenestini. Morfologia: tipica forma dei versanti a gradoni o a dente di sega, strutturalmente legata alle alternanze di strati calcarei e marnosi, a diversa erodibilità. Altitudine: m s.l.m. Ambiente fisico: Pianori carsici con affioramenti rocciosi calcarei e marnosi. Suolo: Sono presenti suoli poco evoluti e di scarso spessore, riferibili a rendzina e litosuoli. Il substrato è di tipo calcareo (Gigli, 2006). Vegetazione: La Regione Biogeografica di appartenenza è quella mediterranea. La specie arborea più rappresentativa è costituita principalmente dal faggio (Fagus sylvatica L.) che può essere considerata la specie clima della montagna appenninica; oggi la faggeta costituisce certamente la tipologia vegetazionale caratteristica dell area. Gli habitat dominati dalla vegetazione erbacea si presentano in un mosaico in cui le strutture e i rapporti di abbondanza/dominanza sono notevolmente alterati dall intenso pascolamento. Sono presenti praterie a Bromus erectus e Thymus longicaulis, praterie con estese fioriture di Orchis morio e Anacamptys pyramidalis. Anche queste aree sono riferibili prevalentemente ai Thero- Brachypodietea ma anche ai Festuco-Brometalia, entrambi costituenti habitat di interesse comunitario prioritari e all interno dei quali si localizzano le zone interessate dagli interventi previsti nel presente progetto. Fauna: Anche nel SIC di Monte Guadagnolo, come in quello dei Monti Ruffi (versante SW) è presente il cinghiale (Sus scrofa). Saltuaria anche qui la presenza del lupo (Canis lupus). Faina (Martes foina), ghiro (Glis glis), riccio (Erinaceus europaeus), scoiattolo (Sciurus vulgaris), volpe (Vulpes vulpes), tasso (Meles meles) e istrice (Hystri cristata) sono tra i mammiferi maggiormente presenti nella zona. Per quanto riguarda gli uccelli, abbiamo la civetta (Athene noctua), il gufo comune (Asio Otus), l allocco (Stri aluco) e raramente l assiolo (Otus scops). Tra gli anfibi vi sono il tritone crestato (Triturus cristatus), la rana italica (Rana italica) e la salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata). Tra i rettili abbiamo la vipera (Vipera aspis). 6

7 Figura 2: Mappa del SIC IT Monte Guadagnolo. SIC IT : Dolomiti di Pietrapertosa Localizzazione: il sito si estende all interno del Parco Naturale Regionale Gallipoli-Cognato- Dolomiti Lucane, al centro della Basilicata (Fig. 3). Estensione: La superficie totale del SIC è di ha 1313 ha. Provincia e Comuni: il sito ricade nei territori comunali di Pietrapertosa e di Castelmezzano, in Provincia di Potenza. Morfologia: il sito rientra all interno del complesso geologico denominato Dolomiti Lucane costituite da affioramenti di arenarie quarzoso-feldspatiche fortemente compattate formatesi in fondo al mare 15 milioni di anni fa. Altitudine: m s.l.m. 7

8 Ambiente fisico: Vegetazione prativa e boschiva, con presenza di ruscelli a carattere stagionale. Vegetazione: La porzione basale esposta ad est presenta aree dominate da vegetazione mediterranea sempreverde. Al di sopra dei 900 m di altitudine è presente una vegetazione più mesofila. Populus tremula, P. nigra, Acer spp. e Frainus angustifolia vegetano lungo le principali linee di drenaggio. Carpinus orientalis è presente sui versanti più soleggiati a bassa quota, mentre Ostrya carpinifolia vegeta nelle gole umide e soleggiate al di sopra di 900 metri di altitudine all interno di boschi di latifoglie dominati dal Quercus cerris. Nella zona sud del sito, la vegetazione dominante è la quercia (Quercus spp.) con nicchie di Ile aquifolium quale specie indicatrice dell estinzione in epoca remota di Fagus sylvatica. Fauna: All interno del Parco Regionale di Gallipoli Cognato, all interno del quale si trova il SIC oggetto di interesse, abbiamo, tra i mammiferi, il cinghiale (Sus scrofa), il lupo (Canis lupus), la volpe (Vulpes volpe), il tasso (Meles meles), l istrice (Hystri cristata), il gatto selvatico (Felis silvetris), la lepre (Lepus spp.), il riccio (Erinaceus europaeus), ghiri (Glis glis) e scoiattoli (Sciurus vulgaris), donnole (Mustela nivalis) e faine (Martes foina). Tra gli uccelli, vi sono numerosi rapaci diurni, tra cui il nibbio reale (Milvus milvus), la poiana (Buteo buteo), i gheppi (Falco tinnunculus ) e il falco pellegrino (Falco peregrinus), e numerosi notturni, tra cui il barbagianni (Tyto alba), l allocco (Stri aluco). In prossimità dei pascoli, vi sono pettirossi (Erithacus rubecola), codibugnoli (Aegithalos caudatus), capinere (Sylvia atricapilla), allodole (Alauda arvensis). Tra gli anfibi abbiamo presenza di rana verde (Pelophyla esculentus), la rana greca (Rana graeca), il rospo smeraldino (Bufo viridis) e l ululone dal ventre giallo (Bombina variegata). Figura 3: Inquadramento del Sic Dolomiti di Pietrapertosa. 8

9 Analisi dei lineamenti fitoclimatici Il clima riveste un ruolo fondamentale tra i fattori abiotici che maggiormente influenzano la distribuzione della vegetazione. Nella zonazione climatica, il primo problema da affrontare è la scelta degli indicatori più adatti a rappresentare la variabilità degli aspetti vitali per la biosfera, in primo luogo la flora, ma anche per la fauna e per l'essere umano. Anche perché i fattori geografici del clima sono tanti: la distribuzione delle terre e dei mari, le correnti marine, la circolazione delle masse d'aria, i sistemi montuosi, i grandi laghi interni, i caratteri del suolo, la vegetazione e l'uomo come agente modificatore della superficie terrestre. Mentre gli elementi che con il loro interagire determinano le caratteristiche del clima in una data area della superficie terrestre sono: la radiazione solare, la temperatura (T, C), la pressione atmosferica, i venti, l'umidità specifica e assoluta e la quantità e intensità delle precipitazioni (P, mm). In Fitoclimatologia del Lazio (Blasi, 1994) sono stati analizzati i dati climatici relativi a 49 stazioni termopluviometriche e 62 stazioni pluviometriche del territorio laziale, ed è stata prodotta una Carta del Fitoclima alla scala 1: ; per quanto riguarda i due SIC, Monti Ruffi e Monte Guadagnolo, si prendono in considerazione i dati della media delle precipitazioni annuali delle stazioni termo-pluvimetriche di Monte Guadagnolo (1203 m s.l.m.) e di Marano Equo (470 m s.l.m.) (Tab. 1-Fig.4). 2 a Unità Fitoclimatica MARANO EQUO mm GUADAGNOLO mm Tabella 1: Media delle precipitazioni annuali registrate nel periodo , nelle stazioni termo-pluviometriche di Guadagnolo e Marano Equo. Di seguito, nella tabella 2, vengono visualizzate le medie mensili delle due stazioni. GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Marano Equo 145,9 141,8 114, ,1 41,1 46,4 114,8 167,8 204,3 200,7 Guadagnolo 121, ,7 2 97, , ,2 3 76,7 1 39,4 3 43, , , , ,5 3 Tabella 2: media delle precipitazioni mensili nelle stazioni di Marano Equo e Monte Guadagnolo dal 1955 al

10 Figura 4: andamento delle precipitazioni mensili nelle stazioni di Marano Equo e Monte Guadagnolo dal 1955 al I due siti laziali, Guadagnolo e Ruffi, sono entrambi compresi nella 2 a Unità Fitoclimatica, caratterizzata da Termotipo montano inferiore, Ombrotipo umido superiore/ iperumido inferiore, Regione mesaerica/aerica fredda (sottoregione ipomesaerica e temperata fredda). A scala regionale, quindi, i due ambiti sono da considerarsi omogenei dal punto di vista fitoclimatico caratterizzati da una vegetazione forestale prevalente a Faggeti, boschi misti a dominanza di Ostrya carpinifolia, boschi misti con potenzialità per castagneti, querceti misti e lecceti. In questi ultimi anni si sono potute riscontrare alcune anomalie sull andamento delle precipitazioni (fig.5-6), pertanto di seguito vengono analizzati i dati meteorologici disponibili degli ultimi 4 anni ( ) delle stazioni meteo di Subiaco, per il SIC dei Monti Ruffi (tab.3), e quella di Palestrina per il SIC di Monte Guadagnolo (tab.4), forniti dall Ufficio Idrografico e Mareografico di Roma, da cui si può osservare come vi sia una corrispondenza tra i dati relativi alla quantità di pioggia annuale con le altre stazioni termopluviometriche utilizzate per il Fitoclima. Subiaco GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Totale annuo 2008 Tot. mens. 139,8 57,6 211, ,2 108,2 36,4 6,6 32, ,8 284,6 1409,8 G. piov Tot. mens. 144,4 106,6 113,4 117, ,8 22,8 40,8 58,6 78,2 142,8 176, G. piov Tot. mens. 216,4 182, , ,2 43,4 26,6 33,6 54,2 355,8 162,6 1502,4 G. piov Tot. mens. 62,8 75,4 217,6 33,2 99, ,2 21, ,8 43,2 136,8 910,4 G. piov Tabella 3: Dati delle precipitazioni mensili nella stazione di Subiaco. 10

11 Palestrina GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Totale annuo 2008 Tot. mens. 126,8 76,2 74,8 69,4 215,4 66,8 33, ,2 204,8 145,4 276,2 1336,8 G. piov Tot. mens ,2 90,2 110,8 14,6 169,2 64,4 40, ,8 121, ,2 G. piov Tot. mens. 169,6 182,4 96,6 70,8 142, ,2 65,8 49,6 52, ,6 G. piov Tot. mens. 78, ,4 43,6 48, ,8 0 33,6 122,6 69,6 144,6 1053,2 G. piov Tabella 4: Dati delle precipitazioni mensili nella stazione di Palestrina. Figura 5: Andamento delle precipitazioni mensili nella stazione di Subiaco ( ). 11

12 Figura 6: Andamento delle precipitazioni mensili nella stazione di Palestrina ( ). Sopralluoghi esplorativi All inizio delle attività, sono stati pianificati i diversi sopralluoghi da svolgere nelle aree di interesse, preliminari alle indagine floristiche e vegetazionale per l individuazione degli ambienti più idonei alla presenza di specie indicatrici degli habitat oggetto di studio. Nei due SIC laziali, vi è una sovrapposizione dei due habitat oggetto di studio, mentre nel SIC lucano i due sono ben distinti (Tab. 6). I siti individuati nel corso dei sopralluoghi esplorativi sono stati utilizzati per i rilevamenti (Fig. 7-9). L indagine è stata condotta nel periodo Maggio-Luglio 2011, su un totale di 9 aree di rilevamento fitosociologico per il SIC dei Monti Ruffi, 6 per il SIC di Monte Guadagnolo e 25 per il SIC delle Dolomiti di Pietrapertosa. Habitat 6220 Habitat 6210 MONTI RUFFI 9* MONTE GUADAGNOLO 6* DOLOMITI DI PIETRAPERTOSA 16 9 Tabella 6: numero di rilevi nei tre pascoli divise per formazioni mesofile e erofile. *è stato identificato una ulteriore area di rilievo da svolgere nel

13 Figura 7: Localizzazione dei rilievi eseguiti all interno del SIC IT Monti Ruffi (versante SW) nelle aree di prateria rilevate per il Piano di Gestione (AA.VV., 2008). Figura 8: Localizzazione dei rilievi eseguiti all interno del SIC IT Monte Guadagnolo nelle aree di prateria rilevate per il Piano di Gestione (AA.VV., S.I.A.). 13

14 Indagine floristica L indagine floristica si basa sulla raccolta e determinazione della specie vegetali presenti negli habitat di prateria nei tre SIC, attraverso l utilizzo di chiavi analitiche (Pignatti, 1982). Per l identificazione di alcune specie critiche è stato necessario procedere ad opportuni confronti d erbario. Sono stati raccolti i campioni più rappresentativi per essere conservati presso l Erbario dell Università di Roma Tor Vergata (RMTV): 61 nel il SIC dei Monti Ruffi e 65 in quello di Monte Guadagnolo. SIC IT : Monti Ruffi (versante SW) Nel corso dei rilevamenti sono state censite un totale di 22 famiglie, rappresentate da 70 generi, per un totale di 111 specie (Allegato 4). Di queste, nessuna è iscritta nella Lista Rossa. È stato poi costruito lo spettro floristico normale, che pone come obiettivo quello di evidenziare la ricchezza floristica dei SIC. Come si può vedere nella tabella 7 e nel grafico 1, la famiglia più rappresentata è quella delle Graminaceae (23%) e delle Compositae (22%), seguite poi da Leguminose e Caryophyllaceae, anche se in misura minore (8%). RUFFI n specie % RUFFI n specie % Graminacea Convolvulaceae 2 2 Compositae Geraniaceae 2 2 Leguminosae 9 8 Plantaginaceae 2 2 Caryophyllaceae 9 8 Rubiaceae 2 2 Labiatae 8 7 dubbie 2 2 Dipsacacea 4 4 Boraginaceae 1 1 Umbelliferae 4 4 Euphorbiceae 1 1 Crassulaceae 3 3 Lamiaceae 1 1 Crociferae 3 3 Primulaceae 1 1 Ranunculaceae 3 3 Rosaceae 1 1 Scrophulariaceae 3 3 Asparagaceae 1 1 Tabella 7: Elenco delle famiglie registrate nei rilevamenti nel Sic IT : Monti Ruffi (versante sw). 14

15 Grafico 1: Percentuale delle famiglie registrate nel corso dei rilevamenti sui Monti Ruffi. SIC IT : Monte Guadagnolo Nel corso dei rilevamenti sono state censite un totale di 19 famiglie, rappresentate da 48 generi, per un totale di 81 specie (Allegato 4). Di queste nessuna è iscritta nella Lista Rossa. È stato poi costruito lo spettro floristico normale, che pone come obiettivo quello di evidenziare la ricchezza floristica dei SIC. Come si può vedere nella tabella 8 e nel grafico 2, anche in questo SIC, la famiglia più rappresentata è quella delle Graminaceae (26%), seguita da Compositae e Leguminose (16%). GUADAGNOLO n specie % GUADAGNOLO n specie % Graminacee Polygonaceae 2 2 Compositae Rosaceae 2 2 Leguminosae Rubiaceae 2 2 Liliaceae 3 4 Araceae 1 1 Ranunculaceae 3 4 Chenopodiaceae 1 1 Scrophulariacea 3 4 Convolvulaceae 1 1 Umbelliferae 3 4 Dipsacaceae 1 1 dubbie 3 4 Euphorbiacee 1 1 Caryophyllaceae 2 2 Papaveracee 1 1 Labiatae 2 2 Plantaginaceae 1 1 Tabella 8: Elenco delle famiglie registrate nei rilevamenti nel Sic IT : Monte Guadagnolo. 15

16 Grafico 2: Percentuale delle famiglie registrate nel corso dei rilevamenti su Monte Guadagnolo SIC IT : Dolomiti di Pietrapertosa Nel corso dei rilevamenti sono state censite un totale di 32 famiglie, rappresentate da 127 generi, per un totale di 190 specie (Allegato 4). È stato poi costruito lo spettro floristico normale, che pone come obiettivo quello di evidenziare la ricchezza floristica dei SIC. Come si può vedere nel grafico 3-4, la famiglia più rappresentata è quella delle Graminaceae (26%) e delle Compositae (25%), seguite poi da Leguminose e Caryophyllaceae, anche se in misura minore (9%). Grafico 3: Percentuale delle famiglie registrate nel corso dei rilevamenti nell habitat 6220 nel Sic lucano. 16

17 Grafico 4: Percentuale delle famiglie registrate nel corso dei rilevamenti nell habitat 6210 nel Sic lucano. Forme biologiche Sono state analizzate le forme biologiche delle diverse specie identificate durante i rilevamenti, in modo da mettere in evidenza gli aspetti ecologici delle diverse entità floristiche presenti nei tre SIC. Nel grafico 5 è riassunta la percentuale delle diverse forme biologiche individuate nei rilievi. Le piante annue, rappresentate totalmente dalle Terofite, sono le più abbondati nel sito dei Ruffi (49%), seguite dalle Emicriptofite (42%). Nel sito di Monte Guadagnolo succede il contrario, le più abbondanti sono le piante perenni, rappresentate dalle Emicriptofite (48%), seguite poi dalle annuali Terofite (43%). Nel sito di Pietrapertosa si assiste alla medesima situazione del Guadagnolo, con le Emicriptofite più abbondanti (44% e 51%) rispetto alle Terofite (36%). 17

18 Grafico 5: Percentuale delle forme biologiche registrate nel corso dei rilevamenti nei Sic di interesse. Corotipo Sono stati analizzati i differenti tipi corologici (tab.9) di appartenenza delle diverse specie identificate durante i rilevamenti, in modo da mettere in evidenza l attuale distribuzione geografica delle specie vegetali. COROTIPO RUFFI GUADAGNOLO DOLOMITI PIETRAPERTOSA EURIMEDITERRANEE 35% 33% 35% COSMOPOLITE 22% 23% 2 % STENOMEDITERRANEE 21% 5% 10% EUROASIATICHE 11% 25% 34% CIRCUMBOREALE 6% 8% 9% ENDEMICHE 4% 3% 4% MEDITERRANEO-MONTANE 1% 0% 5% ATLANTICHE 0% 3% 1% Tabella 9: Percentuale dei diversi corotipi presenti nei SIC oggetto di studio. Di seguito si possono vedere le differenze nel corotipo nei 3 diversi SIC (grafico 6). 18

19 Grafico 6: Percentuale dei corotipi registrati nel corso dei rilevamenti nei Sic di interesse Indagine fitosociologia L indagine della vegetazione volta all individuazione delle specie vegetali presenti nell area di interesse, e alla successiva stima quantitativa di ciascuna di esse, è stata realizzata attraverso il metodo introdotto da Braun-Blanquet (Braun-Blanquet, 1932), ovvero il rilievo fitosociologico. I rilievi sono stati eseguiti all interno di un popolamento elementare, ovvero quelle fitocenosi individuate sul territorio dei tre SIC. Per ogni zona sono stati scelti, in modo casuale, diversi punti per condurre il rilievo fitosociologico. Per ottenere la corretta identificazione dell associazione vegetale di riferimento, ogni rilievo è stato effettuato su una area minima, detta minimo areale, pari quadrati di 5m per lato. La determinazione dei campioni di tutte le specie individuate è stata effettuata utilizzando la Flora d Italia (Pignatti, 1982). I campioni delle specie prelevate in campo, nei S.I.C. laziali, sono stati essiccati e conservati presso l Erbario della Cattedra di Botanica dell Università di Roma Tor Vergata. In considerazione dell elevata pressione degli animali al pascolo sui M. Ruffi è stato delimitato un quadrato permanente al fine di poter seguire lo sviluppo fenologico delle specie componenti il pascolo nel corso delle stagioni successive. E infatti caratteristica di questo S.I.C. il fatto che gli armenti insistano su aree limitate, probabilmente a causa della povertà di punti di abbeveraggio. Gran parte della superfice indicata come prateria è risultata in realtà un insieme rocce affioranti e pietrame sparso. Iniziativa analoga è auspicabile anche nel S.I.C. di M. Guadagnolo, per il quale sono stati indicati possibili siti per la realizzazione di un quadrato permanente. 19

20 Orchidee SITI LAZIALI L indagine è stata condotta nel periodo Maggio-Luglio Sono stati effettuati 10 sopralluoghi nel Sic di M.te Guadagnolo, e 10 in quello dei M.ti Ruffi, per un totale di 20 sopralluoghi. Una volta individuati i siti di campionamento, questi sono stati georeferenziati, e sono state registrate tutte le misure necessarie alla caratterizzazione del sito (i.e. altitudine, esposizione, inclinazione, superficie erosa, rocciosità, pietrosità, copertura totale della vegetazione). È stata analizzata un area pari a 25mq per ciascun sito e all interno di questa sono state classificate tutte le differenti specie vegetali,alle quali è stato dato un valore di associabilità e di copertura. Per quanto riguarda le orchidee, sono stati georeferenziati tutti gli individui trovati all interno di ciascun SIC. Prendendo in considerazione i SIC separatamente, abbiamo: SIC IT : Monti Ruffi (versante sw) Sono state individuate 4 diverse specie, rappresentate da 43 esemplari, appartenenti tutti al genere Orchis (O. pauciflora Tenore, O. tridentata Scopoli, O.purpurea Hudson, O. morio L.). L elenco delle specie complete si può vedere negli allegati (Allegato 1). Di seguito (fig. 10) viene rappresentato l indice di ricchezza (numero di esemplari censiti per ogni osservazione). Figura 10: Posizione delle orchidee nel Sic dei Monti Ruffi. 20

21 SIC IT : Monte Guadagnolo Sono state individuate 5 diverse specie, Rappresentati da 506 esemplari, appartenenti la maggior parte al genere Orchis (O.purpurea Hudson, O. morio L., O. pauciflora Tenore, O. mascula L.). L elenco delle specie complete si può vedere negli allegati (Allegato 2). Di seguito (fig. 11) viene rappresentato l indice di ricchezza (numero di esemplari censiti per ogni osservazione). Figura 11: Posizione delle orchidee nel Sic Monte Guadagnolo. SITO BASILICATA SIC IT : Dolomiti di Pietrapertosa L indagine è stata condotta nei mesi di maggio - giugno e inizio luglio. Sono state individuate le aree fulcro per ogni habitat, all interno delle quali è stato condotto un monitoraggio sistematico, con transetti e parcelle georeferenziate. Nella prateria relativa all habitat 6220 è stato individuato un transetto in direzione nord sud. Lungo il transetto sono state individuate 10 parcelle di 4mq (22). Nella prateria relativa all habitat 6210, invece, sono stati individuati tre transetti trasversali alla prateria stessa, lungo ogni transetto sono state individuate e georeferenziate 2 parcelle di 16mq (44). Per completare il monitoraggio dell intera area prativa, senza escludere alcuna area, sono state infine individuate 9 parcelle di 100 mq (4 nella zona A, 4 nella zona B ed una nella fascia di transizione) all interno delle quali è stato adottato lo stesso criterio di rilievo. In tutte le parcelle individuate è stato fatto il seguente tipo di rilievo: 21

22 - censimento di tutte le specie presenti; - attribuzione di un valore percentuale di copertura per ogni specie censita; - attribuzione di un valore percentuale di suolo scoperto da vegetazione; - misurazione dell altezza del foraggio. Sono state censite 196 diverse specie Sono state censite 17 diverse specie e quasi mille esemplari in 170 osservazioni. La distribuzione delle specie e del numero di esemplari varia a seconda dell habitat, infatti, il maggior numero di osservazioni è nella prateria appartenente all habitat 6210 (Zona B dal progetto) alle pendici del Monte dell Impiso. Nell habitat 6210 le specie maggiormente diffuse appartengono al genere Orchis e Dactylorhiza (O. mascula L., O. tridentata Scopoli e D. sambucina (L.) Soò), mentre nella prateria appartenente all habitat 6220 si osservano maggiormente specie del genere Ophrys (in particolar modo O. fusca Link.). L elenco delle specie complete si può vedere negli allegati (Allegato 3). Nell immagine che segue (fig. 12), è possibile osservare la distribuzione delle osservazioni. Figura 12: Posizione delle orchidee nel Sic Dolomiti di Pietrapertosa. 22

23 Di seguito due immagini che illustrano i primi risultati relativi all indice di ricchezza (numero di esemplari censiti per ogni osservazione). In figura 13 è rappresentato l indice di ricchezza per la Zona A (habitat 6220) mentre in fig. 14 è rappresentato l indice di ricchezza delle orchidee per la Zona B (habitat 6210). Figura 13: numero di piante di orchidea per osservazione nella prateria a valle Figura 14: numero di piante di orchidea per osservazione nella prateria a monte 23

24 Considerazioni finali La finalità dell azione è stata quella di identificare la reale ed attuale estensione degli habitat interessati dal progetto (6210* - Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) e 6220* - Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea ) tramite l indagine floristica e vegetazionale, i rilievi fitosociologici georeferenziati, e una mappatura degli habitat in scala compresa tra 1:2.000 e 1: L analisi dei risultati ottenuti, le tabelle brute e strutturate, sarà propedeutica per le azioni A_2 (Studio dello stato del pascolo e delle tipologie di pascolo) ed A_5 (Elaborazione dei Piani di pascolamento) con le quali si andrà a definire l indice di utilizzazione del pascolo, elemento intorno al quale ruota l organizzazione di un piano di pascolamento. Dalle analisi svolte nel corso dell azione sono emerse alcune criticità. Analizzando le tabelle e i grafici delle precipitazioni registrate nei due SIC laziali, si osserva la presenza di una quantità di pioggia annuale equivalente alla media del precedente periodo ( ), per il Monte Guadagnolo pari a mm ( ) e leggermente inferiore per i Monti Ruffi pari a ( ). Analizzando poi i grafici mensili, si osserva un andamento anomalo in entrambe le stazioni di rilevamento con un picco nella primavera del 2008 e 2010 e in autunno del 2010, mentre nel 2011 pur confermando il picco primaverile si è verificato complessivamente un andamento più siccitoso. Questa marcata siccità ha influenzato le consociazioni presenti specie erbacee presenti, sia in termini di fenofasi osservate che di fitomassa prodotta. Le orchidee sinora rinvenute, sia come numero di specie che di individui, potrebbero anche loro essere state condizionate, anche in considerazione dei sopralluoghi effettuati in siti limitrofi (M. Affilani, M Simbruini) dove si è riscontrata la presenza di queste specie. L insieme di questi fattori spiegherebbe il numero non troppo elevato di orchidee rinvenute nei due SIC laziali. Sempre legato a questo motivo, nel corso dei diversi sopralluoghi, per alcune specie botaniche, non è stato possibile portare avanti una determinazione certa (per questo è stato proposto e realizzato il quadrato permanente sui M. Ruffi). Lo straordinario evento del febbraio 2012 con le notevoli precipitazioni nevose registrate ha sicuramente influenzato la fenologia di quelle specie erbacee precoci. Peraltro l ingente copertura nevosa si è sciolta in pochissimo tempo a causa di temperature oltremodo sopra la media del periodo. Sui M. Ruffi la nevicata ha determinato l abbassamento al suolo della copertura arbustiva a prevalenza di Rubus sp. Presente nei prati pascolo del pascolo sino rendere visibile il fontanile di Prato alle valli. E opportuno seguire la ripresa di questa vegetazione sia al fine di calibrare le operazioni di decespugliamento, sia per censire l eventuale presenza di altre specie conservate nella seed bank del suolo. Alla luce di ciò, si ritiene dunque opportuno prolungare il monitoraggio botanico anche all anno 2012 e i rilevamenti nei due SIC laziali, al fine di aumentare i dati a disposizione sulle specie presenti e seguire l evoluzione nel quadrato permanento realizzato sui M. Ruffi in quello in corso di realizzazione. 24

25 Bibliografia di riferimento Generale AA.VV., La Rete Natura 2000 nel Lazio. Caratterizzazione dei Siti di Importanza Comunitaria e delle Zone di protezione Speciale per l attuazione della sottomisura I.1.2. Assessorato Ambiente, Dipartimento Territorio, Direzione Regionale Ambiente e Protezione Civile. Roma. BAGELLA, S., Valore pastorale delle associazioni vegetali: un esempio di applicazione nell Appennino umbro-marchigiano (Italia). Fitosociologia 38 (1), BLASI C., Fitoclimatologia del Lazio. Roma. BRAUN-BLANQUET, J., Pflanzensoziologie. Springer, Berlin. BRAUN-BLANQUET, J., Plant sociology. Mcgraw Hill, London. CALVARIO E., SEBASTI S., COPIZ R., SALOMONE F., BRUNELLI M., TALLONE G., BLASI C. (a cura di), Habitat e specie di interesse comunitario nel Lazio. Edizioni ARP Agenzia Regionale Parchi, Roma. PIGNATTI, S., Introduzione allo studio fitosociologico della pianura Veneta orientale. Atti 1st. Bot. Lab. Critt. Univ. Pavia, 11: PIGNATTI, S., Flora d Italia,1-3. Edagricole, Bologna. PIGNATTI, S., Ecologia Vegetale. Utet, Torino. RAUNKIAER, The Life Forms of Plants. Oford University Press, Oford. UBALDI D., Geobotanica e Fitosociologia. Clueb, Bologna. SIC Laziali AA.VV., 2008 Piano di Gestione del SIC IT Monti Ruffi (versante SW). Lyn Natura e Ambiente S.r.l. Provincia di Roma. AA.VV., s.i.a. Piano di Gestione del SIC IT Monte Guadagnolo). Provincia di Roma, Servizio 1 Ambiente Dip.to V. ANZALONE B., IBERITE M., LATTANZI E., La Flora vascolare del Lazio. Inform. Bot. Ital. 42 (1): GIGLI M.P., Prati aridi del M.te Guadagnolo (M. Prenestini). In DINELLI A., GUARRERA P.M. (a cura di). Ambienti di particolare interesse naturalistico del Lazio. Censimento del patrimonio vegetale del Lazio, Quaderno n. 2: Reg. Lazio, Ass. alla Cultura - Univ. La Sapienza, Dip. Biologia Vegetale. GUARRERA P.M., LATTANZI E., 1990 La flora dei M Prenestini (Lazio) con osservazioni sulle piante officinali. Ann. Bot. (Roma), 48, suppl. 7: LATTANZI E., TILIA, A., La Flora dei Monti Ruffi. Ann. Bot. (Roma) PINCHERA F., Mammiferi dei M.ti Ruffi. In AA.VV. I monti Ruffi, Ambiente, natura e territorio. Provincia di Roma e assessorato all ambiente- Quaderni dell ambiente n.1. TILIA A., Monti Ruffi. In DINELLI A., GUARRERA P.M. (a cura di). Ambienti di particolare interesse naturalistico del Lazio. Censimento del patrimonio vegetale del Lazio, quaderno n. 2: Reg. Lazio, Ass. alla Cultura- Univ. La Sapienza, Dip. Biologia Vegetale. 25

26 SANTARELLI A., Avifauna dei Monti Ruffi. In AA.VV. I monti Ruffi, Ambiente, Natura e Territorio. Provincia di Roma - Assessorato all Ambiente - Quaderni dell Ambiente n.1. SIC lucano BAGELLA S (2001). Valore pastorale delle associazioni vegetali: un esempio di applicazione nell Appennino umbro-marchigiano (Italia). Fitosociologia 38 (1): DAGET Ph, Poissonet T (1969). Analyse phytologique des prairsies. INRA, Montpellier Document 48: ROGGERO PP, BAGELLA S, e FARINA R. (2002). Un archivio dati di Indici Specifici per la valutazione integrata del Valore Pastorale. GUSMEROLI F., DELLA MARIANNA G., PUCCIO C., CORTI M., MAGGIONI L. (2007). Indici foraggeri di specie legnose ed erbacee alpine per il bestiame caprino. Quaderno Sozooalo n 4. DAINELLI N., (2011) L osservazione della Terra. Fotointerpretazione. ZANOTTI A. L., UBALDI D., CORBETTA F., PIRONE G., Boschi submontani dell Appennino lucano centro-meridionale. Ann. Bot. (Roma), Studi sul Territorio, 51, Suppl. 10 (1): SITI INTERNET

27 ALLEGATI Allegato 1: Elenco delle specie di orchidee trovate nel Sic Monti Ruffi specie coord_ coord_y n. individui O. pauciflora Tenore O. pauciflora Tenore O. pauciflora Tenore O. pauciflora Tenore O. pauciflora Tenore O. pauciflora Tenore O.purpurea Hudson O.purpurea Hudson O. morio L O. tridentata Scopoli Allegato 2: Elenco delle specie di orchidee trovate nel Sic Monte Guadagnolo. specie coord_ coord_y n. individui O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L O. morio L

28 O. morio L O. morio L Anacamptis pyramidalis (L.) Rich O. mascula L.L O. mascula L.L O. mascula L.L O. mascula L.L O. pauciflora Tenore O. pauciflora Tenore O.purpurea Hudson O.purpurea Hudson O.purpurea Hudson O.purpurea Hudson O.purpurea Hudson O.purpurea Hudson Allegato 3: Elenco delle specie di orchidee trovate nel Sic Dolomiti di Pietrapertosa. specie coord_ coord_y n. individui D. sambucina (L.)Soò O. mascula L O. tridentata Scopoli O. mascula L O. mascula L O. tridentata Scopoli D. sambucina (L.)Soò O. mascula L D. sambucina (L.)Soò O. mascula L D. sambucina (L.)Soò O. mascula L D. sambucina (L.)Soò D. sambucina (L.)Soò O. mascula L O. tridentata Scopoli D. sambucina (L.)Soò D. sambucina (L.)Soò O. tridentata Scopoli D. sambucina (L.)Soò O. morio L O. tridentata Scopoli Ophrys apifera Hudson O.fusca Link D. sambucina (L.)Soò D. sambucina (L.)Soò

29 O.fusca Link O. mascula L D. sambucina (L.)Soò O. mascula L O. morio L D. sambucina (L.)Soò Ophrys apifera Hudson O. mascula L Orchis papilionacea L D. sambucina (L.)Soò D. sambucina (L.)Soò D. sambucina (L.)Soò Orchis papilionacea L D. sambucina (L.)Soò O. mascula L Orchis papilionacea L D. sambucina (L.)Soò D. sambucina (L.)Soò O. mascula L O. morio L O. tridentata Scopoli O. mascula L O. mascula L D. sambucina (L.)Soò D. sambucina (L.)Soò O. mascula L O. tridentata Scopoli O.fusca Link Ophrys tenthredinifera Willd O. mascula L Orchis papilionacea L O.fusca Link O. morio L O. tridentata Scopoli O. tridentata Scopoli O. mascula L Orchis papilionacea L O.fusca Link O. mascula L D. sambucina (L.)Soò O. mascula L D. sambucina (L.)Soò D. sambucina (L.)Soò D. sambucina (L.)Soò D. sambucina (L.)Soò

30 Orchis papilionacea L Orchis papilionacea L Orchis papilionacea L O. tridentata Scopoli Ophrys apifera Hudson O.fusca Link O. mascula L O. mascula L Orchis papilionacea L O. tridentata Scopoli O. morio L D. sambucina (L.)Soò Anacamptis pyramidalis (L.) Rich O. tridentata Scopoli Orchis papilionacea L D. sambucina (L.)Soò D. sambucina (L.)Soò O. mascula L Orchis papilionacea L Orchis papilionacea L D. sambucina (L.)Soò O. tridentata Scopoli O. mascula L O. mascula L Orchis papilionacea L D. sambucina (L.)Soò O. morio L O. tridentata Scopoli Ophrys sphegodes Miller D. sambucina (L.)Soò O. mascula L O. tridentata Scopoli O.fusca Link O.fusca Link D. sambucina (L.)Soò Orchis papilionacea L O. tridentata Scopoli Ophrys apifera Hudson O.fusca Link O. tridentata Scopoli D. sambucina (L.)Soò O. tridentata Scopoli O. mascula L O. tridentata Scopoli O. tridentata Scopoli Ophrys apifera Hudson

31 O. mascula L D. sambucina (L.)Soò O. tridentata Scopoli O. tridentata Scopoli D. sambucina (L.)Soò O. morio L Orchis papilionacea L D. sambucina (L.)Soò O. mascula L Orchis papilionacea L O. mascula L Anacamptis pyramidalis (L.) Rich D. sambucina (L.)Soò O. mascula L O. tridentata Scopoli D. sambucina (L.)Soò D. sambucina (L.)Soò O.fusca Link O. mascula L O. morio L O. lacaite Lojac O. mascula L O. morio L O. mascula L Orchis papilionacea L Orchis papilionacea L Orchis papilionacea L O. tridentata Scopoli Ophrys apifera Hudson Ophrys sphegodes Miller O. tridentata Scopoli O.fusca Link O. tridentata Scopoli D. sambucina (L.)Soò O. tridentata Scopoli Orchis papilionacea L O. tridentata Scopoli D. sambucina (L.)Soò O. morio L O. tridentata Scopoli O.fusca Link Orchis papilionacea L D. sambucina (L.)Soò O. mascula L D. sambucina (L.)Soò O. tridentata Scopoli

32 D. sambucina (L.)Soò Ophrys apifera Hudson O. morio L O. tridentata Scopoli D. maculata (Druce) Hyl Ophrys apifera Hudson O. quadripunctata Cirillo e Ten O. tridentata Scopoli Ophrys sphegodes Miller O. tridentata Scopoli D. sambucina (L.)Soò D. sambucina (L.)Soò O. mascula L O. mascula L O. tridentata Scopoli D. sambucina (L.)Soò O.fusca Link O. tridentata Scopoli D. sambucina (L.)Soò O. mascula L O. tridentata Scopoli D. sambucina (L.)Soò O. morio L O. tridentata Scopoli Orchis papilionacea L O. quadripunctata Cirillo e Ten O. tridentata Scopoli Orchis papilionacea L O. mascula L Orchis papilionacea L O. tridentata Scopoli O.fusca Link Orchis papilionacea L D. sambucina (L.)Soò O. tridentata Scopoli O. morio L D. sambucina (L.)Soò Ophrys apifera Hudson Anacamptis pyramidalis (L.) Rich O.fusca Link O. lacaite Lojac D. sambucina (L.)Soò O. mascula L O. tridentata Scopoli O. mascula L O. quadripunctata Cirillo e Ten

33 D. sambucina (L.)Soò O. quadripunctata Cirillo e Ten Ophrys apifera Hudson D. sambucina (L.)Soò O. mascula L O. tridentata Scopoli Ophrys apifera Hudson O.fusca Link O.fusca Link O. tridentata Scopoli D. sambucina (L.)Soò O. mascula L O.fusca Link O. lacaite Lojac D. sambucina (L.)Soò O. mascula L O. tridentata Scopoli O. mascula L O. morio L O. lacaite Lojac O. morio L O. quadripunctata Cirillo e Ten O. quadripunctata Cirillo e Ten Ophrys sphegodes Miller Ophrys tenthredinifera Willd D. sambucina (L.)Soò Ophrys apifera Hudson O.fusca Link O.fusca Link Ophrys sphegodes Miller O. mascula L Anacamptis pyramidalis (L.) Rich O. tridentata Scopoli Ophrys apifera Hudson O.fusca Link O. mascula L Ophrys incubacea Bianca e Tod O. morio L O. tridentata Scopoli Ophrys apifera Hudson O. mascula L Ophrys apifera Hudson O. lacaite Lojac O.fusca Link Ophrys apifera Hudson O.fusca Link

34 Ophrys tenthredinifera Willd O. morio L Ophrys fuciflora (F.W.Schmidt) Moench O. quadripunctata Cirillo e Ten Ophrys fuciflora (F.W.Schmidt) Moench O. mascula L Orchis pallens L Ophrys apifera Hudson Ophrys tenthredinifera Willd Anacamptis pyramidalis (L.) Rich Ophrys apifera Hudson O.fusca Link Serapia vomeracea (N.L.Burm.)Sund Serapia vomeracea (N.L.Burm.)Sund Ophrys apifera Hudson Serapia vomeracea (N.L.Burm.)Sund Anacamptis pyramidalis (L.) Rich Anacamptis pyramidalis (L.) Rich Anacamptis pyramidalis (L.) Rich D. sambucina (L.)Soò Ophrys apifera Hudson D. sambucina (L.)Soò O. quadripunctata Cirillo e Ten O.fusca Link O. mascula L O.fusca Link O. lacaite Lojac O.fusca Link O. tridentata Scopoli Anacamptis pyramidalis (L.) Rich O.fusca Link Anacamptis pyramidalis (L.) Rich O.fusca Link Ophrys tenthredinifera Willd O.fusca Link O.fusca Link O.fusca Link Ophrys sphegodes Miller Anacamptis pyramidalis (L.) Rich O.fusca Link O.fusca Link D. sambucina (L.)Soò O.fusca Link O. mascula L O. quadripunctata Cirillo e Ten O. quadripunctata Cirillo e Ten

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