Scheda: norme per l'appalto nella Vigilanza Privata

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1 Scheda: norme per l'appalto nella Vigilanza Privata SCHEDA: Norme per lappalto Settore Vigilanza Privata Nella Vigilanza Privata due sono le fonti per la regolamentazione degli Appalti: le norme di legge generali sullappalto, larticolo 26 del CCNL ultimo. Prima di entrare nei due punti sopraccitati va fatta una premessa su come viene determinato il costo di un servizio di Vigilanza; se sono tutti uguali i servizi ed hanno lo stesso costo; come viene deciso il costo e chi larbitro, sia pure indiretto, di queste gare. La normativa generale sulla Vigilanza Privata risalente al 1931 (mai modificata) affida al Prefetto ogni potere dintervento sia di attivazione del servizio (Licenza per lesercizio dellattivit Numero dei Vigilantes per Azienda, Tipologia di servizio, decreto per il porto d arma e per lesercizio dellattivitcome Guardia Particolare Giurata ecc. ) che di revoca o di numero degli Istituti presenti in quella provincia. Il regolamento del 1940 affida al Questore il controllo e le regole operative per la sicurezza sia essa verso gli utenti che per gli operatori. Il T.U.L.P.S. (R.D. 18/6/1931 n 773) allarticolo 135 affronta, sia pure indirettamente, la questione tariffaria dicendo.omissis ;..I direttori su indicati devono inoltre tenere nei locali del loro ufficio permanentemente affissa in modo visibile la tabella delle operazioni alle quali attendono, con la tariffa delle relative mercedi. Essi non possono compiere operazioni diverse da quelle indicate nella tabella o ricevere mercedi maggiori di quelle indicate nella tariffa..omissis..la tabella delle operazioni deve essere vidimata dal Prefetto. Questo passo del T.U. ha portato allinstaurazione di una tariffa minima prefettizia per ogni servizio, che la Commissione antitrust ha posto in discussione nel 1996, ritenendola lesiva della libera concorrenza e del libero mercato. Sono fiorite innumerevoli discussioni e discettazioni, anche giustificate, circa la validit dellintervento dellantitrust, fino alluscita di due circolari (la 559/C/314/10089/D/7 del 28 settembre 1998 e quella 559/C/4770/10089/D/7 dell8 novembre 1999) del ministero dellinterno (sentita informalmente la commissione antitrust) che hanno consigliato ai prefetti come regolamentare questa materia tariffaria. La circolare del 1999 prevede che il Prefetto emetta una tariffa di legalitper ciascuna tipologia di servizio, unica per tutti gli istituti operanti nella provincia. Detta tariffa di legalitil frutto di una attivitistruttoria che dove tenere conto dei costi contrattuali nazionali, di quelli eventuali territoriali e delle incombenze prefettizie o emesse dalle questure circa lo svolgimento del servizio. Per questa istruttoria i prefetti si potranno avvalere degli enti o delle amministrazioni pubbliche (Uffici periferici Inps ed Inail, Uffici tecnici erariali, Camere di commercio Industria e Artigianato) come dei Gruppi di Consultazione Tecnica Provinciali, composti dai rappresentanti delle Associazioni tra Istituti di Vigilanza, delle Cooperative e delle Organizzazioni sindacali di categoria firmatarie dei Contratti Collettivi di lavoro. A tutti questi si aggiunge il questore od un suo rappresentante. Una volta determinata la tariffa di legalitper ciascun servizio, le aziende devono presentare la tabella delle operazioni aziendali con le relative tariffe, da far approvare al prefetto per ogni azienda. Dette tariffe aziendali, come prevede la circolare del 1998, potranno avere una oscillazione in pi o in meno del 10% per i servizi legati direttamente alluomo e del 30% per gli altri servizi rispetto alla tariffa di legalit emessa dal Prefetto. Qualora le tariffe presentate fossero fuori da questa banda di oscillazione, il prefetto invierispezioni con lausilio degli enti preposti (Inps Guardia di finanza ecc.) per accertare il motivo del mancato rispetto della tariffa di legalitdi riferimento. Il prefetto ha la facoltdi infliggere, su dette inadempienze, sanzioni che possono arrivare anche alla revoca della licenza. Determinata la tariffa dovrebbe essere abbastanza semplice il decorso di una gara di appalto, se non fosse per un fiorire dinterpretazioni e di ricorsi al TAR che rendono molto discrezionale e differenziato per ogni provincia, il ruolo del prefetto o meglio della prefettura, nonché il ruolo delle stesse amministrazioni pubbliche che, in barba alle indicazioni centrali, preferiscono avvalersi del massimo ribasso piuttosto che

2 della tariffa economicamente pi vantaggiosa. Questa pratica delle amministrazioni pubbliche vanifica addirittura un accordo a livello europeo fra le OO.SS Europee (rappresentate dalluni Europa) e quelle imprenditoriali (rappresentate dalla COESS) che stabilisce il ricorso alla pratica della tariffa economicamente pi vantaggiosa per tutto il settore pubblico. Il CCNL non potuto intervenire nel merito degli aspetti legislativi, che fra laltro chiede di riformare e cambiare, ma ha cominciato ad intervenire sul passaggio del personale da un istituto ad un altro in caso di cambio di appalto, con attivazione della procedura a livello territoriale su richiesta delle parti. Questultima specifica si resa necessaria per superare le diversitprofonde esistenti fra territori, fra regioni e soprattutto fra nord, centro e sud. Larticolo contrattuale molto diverso da quello esistente per altri settori perché nato solo recentemente, privo di sperimentazione e soprattutto perché una guardia giurata se passa da una azienda ad unaltra deve rifare, comunque, tutte le pratiche burocratiche previste per legge circa il rilascio del decreto a G.P.G. ( da 30 a 60 giorni di tempo, mediamente).accordi territoriali in discussione in questi giorni, stanno tentando di regolamentare questa materia con il coinvolgimento delle Prefetture, Questure ed Uffici del Lavoro. SCHEDA SETTORE VIGILANZA PRIVATA Il settore della Vigilanza Privata in Italia comprendeva complessivamente guardie organizzate in 788 Istituti di vigilanza ( Dati fine del 1994 di Fonte CoESS : Confederation Européene des Services de Sécurité di parte datoriale). Alla fine del 1999 il settore registra 720 (circa) Istituti di Vigilanza o di Trasporto Valori con pi di 30 mila guardie giurate ( pi di 26 mila nella vigilanza e quasi 4000 nelle aziende che fanno esclusivamente trasporto valori). Il notevole differenziale occupazionale da addebitare alla nascita in questi ultimi anni di societo cooperative cosdette di Portierato, che con la dicitura di Addetti alla sicurezza, stanno creando seri problemi nel settore. Attualmente sono stimati intorno alle 14/15 mila unit Questa nuova" attivitgiudicata al limite se non addirittura in contrasto con il testo unico di pubblica sicurezza, ma ci sono state ultimamente sentenze difformi sulla liceitdi queste societ(consiglio di Stato nel giugno del Cassazione nel 1997 ecc.). Va inoltre ricordato che esistono anche Guardie Giurate allinterno delle aziende ( Fiat, Pirelli, Standa ecc.) che hanno il contratto dellazienda di appartenenza, ma sono a tutti gli effetti Guardie Giurate con decreto prefettizio, come quelle degli Istituti di Vigilanza Privata, esse sono circa Le principali attivitdella Guardia Particolare Giurata (GPG) sono di : Piantonamento fisso davanti alle banche- Servizi di custodia e/o sorveglianza presso gli Enti Pubblici o Privati - Pattugliamento notturno e/o diurno di zone stradali - Ritiro, scorta e conteggio valori - Servizi di sorveglianza armata a mostre, fiere o manifestazioni commerciali varie - Servizi vari particolari alle imprese che richiedano sorveglianza e custodia di beni od oggetti Servizi di sicurezza agli Aeroporti Trasporto valori per le poste Sorveglianza agli impianti Sportivi. Le Guardie giurate non hanno alcuno status giuridico particolare, sono considerati operai generici ai fini previdenziali, di Ufficio di collocamento ed anche giuridicamente. Unico requisito richiesto alle guardie giurate quello di Buona condotta. Non richiesto nessun tipo di addestramento o formazione preventiva, ma solo il possesso del porto darmi. Il decreto a Guardia Giurata rilasciato dalle prefetture su istanza degli Istituti di Vigilanza che certificano il posto di lavoro. La perdita di uno dei due requisiti ( Porto darmi - Posto di lavoro) fanno decadere il decreto di Guardia Giurata. Il riferimento legislativo che da origine a questa figura sono gli articoli da 133 a 144 del TESTO UNICO DELLE LEGGI DI PUBBLICA SICUREZZA (TULPS), approvato con RD 18 giugno 1931 n 773, ed il relativo regolamento di esecuzione agli articoli da 240 a 260, approvato con RD 6 maggio 1940 n 635. Non esistono ulteriori fonti legislative se non circolari Ministeriali alle prefetture che su specifici argomenti d orientamenti alle prefetture circa le questioni trattate nelloggetto o esprime pareri su eventuali quesiti posti di rilevanza nazionale. Ci sono normative in questo settore diverse da provincia a provincia, anche

3 confinanti, con grave nocumento nellespletamento del lavoro da parte delle stesse Guardie Giurate che sono addette a servizi interprovinciali (esempio il trasporto valori). Esistono anche diversitmolto rilevanti fra le diverse province in merito al numero di licenze ( Roma ha circa 49 licenze rilasciate, ma solo 29 operanti). Sempre nella capitale esistono quasi 5000 guardie giurate che nel 1998 hanno fatto quasi 5 milioni di ore di straordinario. Il dato nazionale complessivo (altissimo) di 15 milioni e mezzo in tutto il settore, quasi 600 ore allanno pro capite (il DL 335 del 29/9/1998 sullo straordinario parla di un massimo di 250 ore allanno). Vi una differenziazione netta fra Nord (circa 1300 ore di straordinario pro capite annuo) il centro (1000 ore pro capite annuo) ed il Sud (non si raggiungono le 200 ore annue pro capite). Inoltre da segnalare la estrema difficoltdi reperire al nord manodopera per lalta pericolosit la disagiatezza del lavoro ed un compenso (contrattuale) non proporzionale a quanto richiesto dal servizio se non tramite compensi straordinari, molte volte in nero. Da quanto sopra detto chiara la necessit ormai urgente di una riforma del settore ed una legge che lo regolamenti e nello stesso tempo dia uno status giuridico sia agli Istituti di Vigilanza che alle Guardie Giurate. Inoltre data la frammentariete la particolaritdel settore si renderebbe necessario avere un punto di riferimento od una sede a cui, come sindacato potersi rivolgere e tentare di risolvere i vari problemi, di una certa complessite respiro politico, che nelle prefetture, per svariati motivi, non si riesce a risolvere. Sono state fatte notevoli iniziative per sensibilizzare le forze politiche ed il parlamento per andare ad una nuova legge (esiste un documento unitario del sindacato) con il solo effetto di aver prodotto 11 Disegni di legge (dai DS ad AN ) e la messa allordine del giorno della 1^ Commissione della Camera (Affari Costituzionali ecc.) della discussione per un testo di legge che unifichi i vari Disegni. E sto dato incarico allon. Di Bisceglie di essere il relatore. E stata fatta una manifestazione al cinema Caprinica e sotto Montecitorio con pi di 3000 Guardie Particolari Giurate ed una delegazione stata ricevuta dal Presidente della Commissione On. Iervolino, che ha sottolineato i tempi stretti della legislatura e lassenza di un testo o di interventi (se non di tipo contrario da parte della burocrazia) del Ministero. Ravvisiamo la necessitdi fare un convegno/seminario/tavola rotonda su questa problematica, tenendo conto del ruolo che sempre pi ha la Vigilanza Privata nella Sicurezza, il ruolo che sta assumendo in tutta Europa, la diversitche esiste fra una legge italiana del 1931 e le varie legislazioni europee (esiste un ricorso alla Suprema corte di Giustizia dellaia sullimpedimento ad intervenire in Italia di societdi Vigilanza che operano in tutti i paesi europei) e, da ultimo, la decisione della Commissione Europea sul dialogo sociale nel settore della Vigilanza Privata di andare alla fine del 2001 a Brusselle (presidenza Europea Belga) ad una conferenza europea di questo settore con la presenza dei vari ministri degli interni su invito del ministro degli Affari Interni Belga. Date proponibili sono il Dicembre. Guardie Giurate 43872* Guardie Giurate solo Trasporto Valori 2610* VIGILANZA PRIVATA (CCNL Trasporto Merci in via di trasferimento alla Vigilanza Privata) Addetti alla Sicurezza 15107* (CCNL Commercio Portieri Imprese di pulizia/multiservizi)

4 Guardie Particolari Giurate 26155* (CCNL Vigilanza Privata) * Dati 1998 non ufficiali del Ministero degli Interni Istituti di Vigilanza 812* Associazioni Imprenditoriali ANIVP circa Addetti AssVigilanza circa UNIV circa Federvigilanza circa Assicurezza circa I dati, arrotondati per difetto, sono una stima del Ministero degli Interni (Non Ufficiale) * anno 1998 Organizzazioni Sindacali Filcams Cgil ,1% Tesseramento 2000 al 31 Dicembre Fisascat Cisl ,2% ** Uiltucs Uil ,6% ** Sicurezza CivileUgl ,4% ** Vari Autonomi 500 1,9% ** ** Dati non ufficiali, arrotondati per difetto,di provenienza dal Ministero degli Interni e/o dichiarati dalle singole organizzazioni Orario Mensile 173,20 Orario annuo onnicomprensivo 2080 Orario medio Giornaliero 7-7,15 Orario medio straordinario settimanale 12* * anno 1998

5 CCNL VIGILANZA PRIVATA Art. 25 -Sicurezza sul lavoro Viene confermata la centralitdel CCNL. in merito alle soluzioni che verranno individuate, e alle metodologie riguardanti le relazioni sindacali previste negli accordi applicativi del Decreto Legislativo 19 settembre 1994, n. 626, parti integranti del presente Contratto (all.) Ai sensi degli articoli 21 e 22 del Dlgs. 626/94 all'ente Bilaterale Nazionale viene assegnato il compito di orientare e promuovere iniziative formative nei confronti dei lavoratori. Art.26 Cambio di Appalto Nei casi di cambi di appalto che comportino ripercussioni occupazionali su uno o pi Istituti, prima di intraprendere qualsiasi iniziativa relativa ad una riduzione dei livelli occupazionali o ad eventuali nuove assunzioni, gli Istituti comunicheranno tempestivamente alle Associazioni imprenditoriali e alle Organizzazioni Sindacali del territorio interessato quanto accaduto, chiedendo uno specifico incontro al fine di esaminare congiuntamente adeguate soluzioni. La comunicazione e i successivi incontri non sostituiscono diversi obblighi di legge, qualora previsti. A tale incontro parteciperanno tutti gli Istituti interessati coinvolgendo le strutture pubbliche,(prefetture e Ufficio del lavoro).

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