Asplenium fontanum (L.) Bernh. ASPLENIO DELLE FONTI
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1 Asplenium fontanum (L.) Bernh. ASPLENIO DELLE FONTI Caratteri Stipite di solito assai più corto della lamina, tenero, con larga banda longitudinale verde. Lamina delicata, chiara, strettamente oblanceolata oppure lanceolata, con pinne inferiori regolarmente decrescenti; cortissime quelle del paio basale. Pinnule cuneate, angolosolobate, con lobi mucronato-aristulati. Altezza 5-30 cm. Sporificazione IV-X. Riproduzione e ploidìa Sessuale. Diploide (2n=72). Ecologia Anfratti e rupi calcaree più o meno umide e ombrose, muri, tra 70 e 1760 m. Distribuzione generale Europa Centrale e Sudoccidentale, Marocco. Distribuzione italiana Alpi Orobie, Pennine e Graie: RR. Alpi Cozie, Marittime e Liguri: da R a C. Cre- 140
2 ma (MI), promontorio di Portofino, Appennino Ligure, Pavese-Piacentino, Reggiano e Toscano, Abruzzo: RR. Distribuzione regionale Alpi Liguri: M. Grammondo, Valle Barbaira sopra Rocchetta Nervina, Gola di Gouta, alta Val Nervia presso Buggio, M. Toraggio, M. Ceppo, sopra Rezzo, Val Tanarello e Valle del Torrente Negrone alle Cime delle Armasse (IM), alta Val Pennavaira, Rocca Barbena, M. Carmo (SV); Appennino Ligure in alta Valle Scrivia alle Rocche del Reopasso, promontorio di Portofino, Borzonasca? (GE). Nota A. fontanum nel complesso si deve considerare piuttosto raro e insediato con poche popolazioni in vastissimi territori, se si eccettuano le stazioni, molto ravvicinate, presenti sulle Alpi Cozie, Marittime e Liguri. In Liguria, popolazioni particolarmente ricche sono state recentemente scoperte nell Imperiese, tra la Val Negrone e la Val Tanarello. La presenza di A. fontanum sul promontorio di Portofino, limitata a pochi esemplari, assume una particolare importanza per essere l unico popolamento decisamente costiero, oltre a rinvenirsi alla quota più bassa registrata in Italia dopo quella riscontrata nei pressi della stazione di Crema. L indicazione per Borzonasca è riferita ad un solo esemplare rinvenuto nei pressi di Acero ed è priva di conferme recenti. 141
3 Asplenium foreziense Legrand ASPLENIO FORESIACO Caratteri Stipite più corto della lamina, bruno in tutta la sua lunghezza, abbastanza rigido. Lamina lanceolata, parzialmente lucente, talora con sfumature giallastre. Pinne e pinnule piuttosto tozze, con divisioni ultime a denti larghi e mucronati. Sori posti verso il centro delle pinnule. Altezza 4-30 cm. Sporificazione I-XII. Riproduzione e ploidìa Sessuale. Allotetraploide (2n=144). Ecologia Fessure rupestri e muri a secco, su substrato acido, tra 50 e 925 m. Distribuzione generale Europa Centrale e Meridionale (soprattutto verso ovest), Macedonia. 142
4 Distribuzione italiana Colli Euganei, medio corso della Dora Baltea, Appennino Ligure Orientale, coste spezzine, Toscana sul M. Pisano: da R a RR. Distribuzione regionale Entroterra di Chiavari e Sestri Levante, dai dintorni di Nascio al M. Tregin (GE); Val di Vara sul M. Verruga e a Rocchetta Vara. Coste spezzine, da Deiva Marina a Riomaggiore (SP). Nota A. foreziense è un taxon sicuramente poco conosciuto e poco frequente in Italia: la specie è stata inserita nel Libro rosso delle piante d Italia, in quanto meritevole di protezione. In Liguria è stato segnalato a partire dall inizio del XX secolo per la Riviera di Levante, dove recentemente sono state scoperte varie popolazioni e due ibridi nuovi per l Italia, alla cui formazione partecipa A. foreziense (foto a pag. 70 e 94, rispettivamente A. x pagesii nothosubsp. guichardii ed A. x ruscinonense). Nelle popolazioni atipiche, A. foreziense si distingue con difficoltà dai suoi progenitori diploidi A. fontanum (L.) Bernh. e A. obovatum Viv. subsp. obovatum e soprattutto dall autotetraploide A. obovatum Viv. subsp. lanceolatum (Fiori) P. Silva. 143
5 Asplenium obovatum Viv. subsp. obovatum ASPLENIO OBOVATO Caratteri Lamina ovato-lanceolata, con pinnule largamente ovate o suborbicolari. Divisioni ultime di solito con denti molto larghi, talora appena accennati, non o moderatamente mucronati. Sori posti verso la periferia delle pinnule. Perisporio, nel secco, fino a 52 mµ. Altezza 5-45 cm. Sporificazione I-XII. Riproduzione e ploidìa Sessuale. Diploide (2n=72). Ecologia Fessure rupestri, muri a secco, detriti consolidati, su substrato acido, in luoghi caldi e aridi, tra 0 e 490 m. 144
6 Distribuzione generale Canarie, Bretagna, bacino del Mediterraneo. Distribuzione italiana Calabria Meridionale, Sicilia, Sardegna (anche più all interno), Isole minori: da C a R. Coste della Liguria, Toscana, Isole Ponziane, Campania: da RR a R. Punta Manara, dove esiste pure A. x bouharmontii, ibrido tra A. obovatum subsp. obovatum e A. onopteris (foto a pag. 118). Distribuzione regionale Finale Ligure? (SV), Sestri Levante (GE). Nota A. obovatum subsp. obovatum è indicato da Fiori (1943) a Finale Ligure in base ad un reperto raccolto sulle rupi da Parlatore (giugno 1838, Herb. FI): mancano conferme recenti. Un antica segnalazione per Genova Voltri si è poi dimostrata errata (si trattava di un cespo coltivato, donato da Parlatore a Baglietto, poi seccatosi). Attualmente le uniche popolazioni certe per la Liguria sono quelle di Sestri Levante presso 145
7 Asplenium obovatum Viv. subsp. lanceolatum (Fiori) P. Silva ASPLENIO LANCEOLATO Caratteri Rizoma con palee da lineari a strettamente lanceolate. Stipite bruno ferrugineo, abbastanza rigido, lungo da metà a quanto la lamina che è semicoriacea, con la maggior parte delle pinne e le pinnule prossimali picciolettate. Pinnule ovate od ovate-lanceolate. Divisioni ultime sempre con denti ben pronunciati, acuti, non troppo larghi. Perisporio, nel secco, fino a 64 mµ. Altezza 5-60 cm. Sporificazione I-XII. Riproduzione e ploidìa Sessuale. Autotetraploide (2n=144). Ecologia Luoghi aridi o umidi, a clima caldo o mite, frequente sui muretti a secco nei terrazzamenti coltivati a olivo o a vite, tra 25 e 1100 m. Distribuzione generale Macaronesia, Europa dal Portogallo all Irlanda e dalla Germania all Italia. Distribuzione italiana Liguria orientale, Toscana nord-occidentale, Arcipelago Toscano?, Argentario?, Colli Albani, Ventotene?, Golfo di Napoli?, Sicilia Settentrionale, Sardegna: da R a RR, localmente C. Distribuzione regionale Val Fontanabuona a Cicagna e Moconesi, Val Graveglia tra Zerli e Osti, Se- 146
8 stri Levante e Moneglia (GE); Cinque Terre (molto frequente da Corniglia a Campiglia), tra Montemarcello e Bocca di Magra e sotto Carpenedro in Val di Vara (SP). Nota A. obovatum subsp. lanceolatum è un autotetraploide derivato da A. obovatum subsp. obovatum, dal quale, di regola, si distingue agevolmente. Tuttavia le popolazioni diploidi hanno una certa variabilità morfologica che, nella forma estrema, corrispondente alla var. protobillotii Demiriz, Viane et Reichst. (osservabile nelle popolazioni liguri di Punta Manara), crea non poche difficoltà nella discriminazione rispetto all autotetraploide. Inoltre esiste pure l ibrido triploide sottospecifico, nothosubsp. cyrnosardoum (Rasbach, Vida et Reichst.) H. Rasbach, K. Rasbach, Reichst., Viane et Bennert, morfologicamente intermedio tra i genitori, che pare formarsi senza difficoltà nei frequenti luoghi in cui essi convivono. Degno di nota è pure il fatto che entrambe le sottospecie, qua e là, danno origine a popolazioni o individui isolati in cui le pinne basali hanno lunghezza pari o maggiore di quella delle medie, con lamina deltoidea. Tali forme nella sottospecie obovatum sono state inquadrate nella varietà deltoideum Demiriz, Viane et Reichst. che, al pari della var. protobillotii, è tuttavia priva di valore tassonomico. 147
9 Asplenium onopteris L. ASPLENIO MAGGIORE Caratteri Fronde svernanti. Stipite bruno, assai rigido, da più corto a più lungo della lamina che è da triangolare ad ovata, 3-4 volte pennata, relativamente rigida e lucida. Pinne spesso caudate e con divisioni ultime assai strette. Perisporio, nel secco, fino a 46 mµ. Altezza 5-75 cm. Sporificazione I-XII. Riproduzione e ploidìa Sessuale. Diploide (2n=72). 148
10 Ecologia Fessure rupestri, muri, poggi terrosi, macchie, siepi, tra 0 e 1500 m. Distribuzione generale Macaronesia, Europa atlantica, bacino del Mediterraneo. Distribuzione italiana Liguria, Penisola, Sicilia, Sardegna, Isole minori: da CC a C. Triestino, Prealpi e Pianura Padana: da R a RR. Distribuzione regionale Molto frequente, dalla costa sino alla fascia inferiore delle latifoglie termofile, con prevalenza su substrati silicei. Raro sul versante padano. Nota Sulla distribuzione italiana di A. onopteris rimangono incertezze a causa della confusione fatta in passato con entità affini. La specie predilige nettamente i substrati acidi, anche se non evita suoli calcarei in ambienti riparati e meno rocciosi. A. onopteris è uno dei genitori dei rari ibridi Asplenium x bouharmontii e Asplenium x ruscinonense, segnalati recentemente in Liguria, nonché del più diffuso Asplenium x ticinense, foto a pag. 126 e
11 Asplenium adiantum-nigrum L. subsp. adiantum-nigrum ASPLENIO ADIANTO NERO Caratteri Fronde più o meno svernanti. Stipite bruno, robusto, lungo all incirca quanto la lamina, che è assai consistente, 2-3 volte pennata, di colore verde scuro, in genere strettamente triangolare e fino a lanceolata, ma talvolta subpentagonale. Pinnule e divisioni ultime di solito ovate o lanceolate e solo di rado quasi rotondato-smussate. Perisporio, nel secco, fino a 60 mµ. Altezza 5-65 cm. Sporificazione III-X. Riproduzione e ploidìa Sessuale. Allotetraploide (2n=144). Ecologia Fessure rupestri, muri, pietraie, detriti, siepi, boschi, su substrati di varia natura, tra 0 e 2200 m. Distribuzione generale Macaronesia, Europa, Asia, Africa Settentrionale e Meridionale, America Settentrionale, forse Australia. Distribuzione italiana Alpi, Appennino Settentrionale: da CC a C. Pianura Padana, Appennino Centrale: R. Appennino Calabrese: RR. Distribuzione regionale In tutto il territorio, in genere sui rilievi e sulle zone interne del versante marittimo, in ambienti freschi e umidi. Poco frequente sul versante padano e ristret- 150
12 to alla fascia inferiore delle latifoglie mesofile. Nota A. adiantum-nigrum subsp. adiantumnigrum è pianta assai variabile, morfologicamente ed ecologicamente. Esemplari presenti solo su serpentiniti ed altre rocce ultrabasiche, identificati con la generica indicazione di forma serpentinicola, hanno fronda normalmente più larga (lamina fino a subpentagonale) e divisioni ultime non di rado assai tozze; sono abbastanza termofile (alle Cinque Terre scendono quasi al livello del mare: Marchetti, com. verb.) e in inverno tendono a perdere la parte aerea. In diverse regioni europee sono state confuse con A. cuneifolium subsp. cuneifolium; ripetuti controlli cromosomici, però, hanno evidenziato la loro natura tetraploide. Nelle morfologie estreme paiono assai diverse dalle piante che vegetano su substrati non ultrabasici, fenomeno particolarmente evidente nelle popolazioni liguri e toscane; altrove la situazione non è così chiaramente definita. In effetti sulle serpentiniti s incontrano sia le piante che mostrano l aspetto consueto sia quelle che si attribuiscono alle forme speciali, accompagnate da morfologie intermedie. Si deve allora ritenere che la forma serpentinicola (v. foto sotto) rientri nella variabilità della sottospecie adiantum-nigrum, tanto più che non sono noti ibridi nelle stazioni in cui convivono popolazioni miste. 151
3. Dryopteris D. affinis D. filix-mas D. oreades D. tyrrhena D. submontana D. villarii D. carthusiana D. expansa D. dilatata
3. Dryopteris 1. Pinne del paio basale simmetriche o anche moderatamente asimmetriche, ma a contorno in genere strettamente triangolare; pinnule delle pinne superiori con margini interi o lobulati, raramente
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